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Tenta di rubare un’auto ma viene sorpreso dal custode del parco

I Carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli hanno arrestato per tentata rapina aggravata un 19enne incensurato di Scampia. Manca poco alle 21 quando da Posillipo arriva una segnalazione al 112. E’ il custode di un parco a via Padula ed ha appena notato un uomo aggirarsi tra le auto parcheggiate. I militari stanno arrivando ma l’uomo ha già forzato la portiera ed il blocco accensione di una Fiat 500 quando viene sorpreso dal custode. Il ladro cerca di fuggire minacciando il guardiano ma in quegli istanti arrivano i carabinieri che bloccano il 19enne e lo arrestano. Ora il giovane si trova nel carcere di Poggioreale ed è in attesa di giudizio.

GdF NAPOLI: DENUNCIATE 7 PERSONE PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA E SEQUESTRATO IL NOTO RISTORANTE “REGINELLA”

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Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito di
un’indagine della Terza Sezione della Procura della Repubblica di Napoli
coordinata dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Piscitelli, ha denunciato per
bancarotta fraudolenta 7 persone e sequestrato il noto ristorante “Reginella”,
che si affaccia sul Golfo di Napoli in via Posillipo, conti correnti, quote
societarie, nonché tutti i beni immobili e mobili delle società che lo hanno
gestito.
Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza in servizio presso la
Terza Sezione della Procura della Repubblica di Napoli unitamente ai
finanzieri del I Gruppo, ed hanno permesso di fare luce sul dissesto
finanziario della “Reginella S.r.l. in liquidazione”, dichiarata fallita dal
Tribunale di Napoli con sentenza emessa lo scorso gennaio.
Il complesso meccanismo “architettato” dagli amministratori, secondo l’ipotesi
degli inquirenti, consisteva nell’utilizzo di una serie di società “filtro” intestate
a prestanome compiacenti (l’ultima società è stata intestata al cuoco) che si
sono avvicendati solo sulla carta nella gestione del ristorante, e che avevano
quale unico scopo la massimizzazione dei profitti e la sistematica sottrazione
degli utili aziendali all’Erario.
In particolare, le Fiamme Gialle, mediante acquisizioni documentali, audizioni
di persone informate sui fatti e analisi dei files ritrovati negli apparati
informatici, hanno ricostruito che gli indagati avrebbero utilizzato “intestatari
fittizi” in modo da render più difficoltoso l’esercizio dell’azione penale o azioni
di responsabilità in sede civile accumulando nel tempo un debito tributario
pari a quasi 1,5 milioni di euro.
In buona sostanza, l’esercizio dell’attività di ristorazione non avveniva ad
opera della società che ne deteneva il complesso aziendale, ma attraverso
quelle che, succedutesi nel tempo, ne divenivano solo formalmente affittuarie,
in modo da sottrarre alla massa fallimentare i beni aziendali e il locale di via
Posillipo.
Il noto ristorante sarà ora gestito da un Amministratore giudiziario nominato
dal Tribunale per assicurarne la continuità aziendale e la tutela dei posti di
lavoro.