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Tav: Salvini, a lavoro con Rfi per compensazioni sul territorio

“E’ chiaro che un’infrastruttura che porta vantaggio a tanti arreca anche qualche problema a qualcuno, per questo devi accompagnare, spiegare e compensare e noi stiamo lavorando con Rfi per trovare nell’accordo di programma i milioni necessari per chiudere con le compensazioni per il territorio”. Lo ha spiegato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in Val di Susa in occasione dell’avvio cantiere per lo scavo del tratto italiano del tunnel di base della Torino-Lione. “Si parla di diversi milioni di euro da investire nei comuni del territorio che hanno portato pazienza in questi anni, quindi ringrazio queste comunità e i sindaci e questa pazienza verrà ricompensata non solo con una grande infrastruttura ma anche da opere che potranno aiutare i cittadini del territorio”, ha sottolineato il ministro.

Appalti Rfi a clan Casalesi, processo diviso in due tronconi

Si divide in due tronconi il processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti delle Ferrovie dello Stato, in cui figurano 59 imputati tra presunti colletti bianchi del clan ed ex funzionari di Rete Ferroviaria Italiana. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha infatti “spacchettato” il dibattimento stabilendo di tenere per competenza territoriale il reato di associazione camorristica ed estorsione con l’aggravante mafiosa e di trasferire al tribunale di Napoli gli atti relativi alle contestazioni di fattispecie penali quali l’intestazione fittizia, la corruzione, la turbativa d’asta, la rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. Gli imputati più importanti, come Nicola Schiavone e il fratello Vincenzo, compariranno in entrambi i filoni processuali. La decisione del collegio di tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduto da Giuseppe Meccariello è arrivata dopo che la Corte di Cassazione ha respinto a metà ottobre l’istanza dei difensori degli imputati che chiedevano il trasferimento del processo a Roma o Napoli. Il processo sulle infiltrazioni dei Casalesi negli appalti è uno dei più importanti per quanto concerne i “colletti bianchi”, ossia quell’area grigia che permette ai clan di arrivare nelle stanze che contano; 59 gli imputati nel dibattimento cui si aggiungono altri 9 che hanno scelto il rito abbreviato, che dovrebbe concludersi con la sentenza nei prossimi giorni. Coinvolti ex manager delle Ferrovie, accusati di aver dato appalti alle ditte del clan in cambio di soldi e regali, importanti esponenti del clan dei Casalesi come Dante Apicella (ha scelto l’abbreviato), e soprattutto l’imprenditore e colletto bianco Nicola Schiavone, padrino di matrimonio del primogenito del capo dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone, di cui è da sempre amico e ritenuto dalla Dda suo socio e prestanome (i due sono solo omonimi); per i magistrati anticamorra Nicola Schiavone avrebbe permesso al clan di infiltrarsi negli appalti di Ferrovie dello Stato, e sarebbe cresciuto imprenditorialmente grazie ad un patto stretto con il capoclan. “Ha usato il lievito madre” di Sandokan, è la frase “simbolo” dell’indagine, usata dalla moglie del boss, Giuseppina Nappa, per indicare proprio l’ascesa di Schiavone. Le accuse per tutti gli imputati vanno a vario titolo dall’associazione a delinquere di tipo mafioso, all’estorsione, intestazione fittizia di beni, turbativa d’asta, corruzione, riciclaggio con l’aggravante della metodologia mafiosa ma anche rivelazione di atti coperti dal segreto delle indagini.

Stazione di Napoli, arrestati due rapinatori e uno scippatore

Agenti di Polizia del reparto operativo di Napoli Centrale, durante gli ordinari servizi di controllo in stazione, hanno arrestato un cittadino napoletano di 41 anni e un algerino di 33 anni, entrambi con precedenti di polizia, per rapina e lesioni personali; poco dopo, hanno arrestato un altro cittadino di 57 anni per furto con strappo aggravato. In particolare, nel primo caso, la vittima della rapina è stata avvicinata nei pressi di un fast food, all’esterno della stazione, da due persone che, in modo amichevole le avevano chiesto il cellulare per fare una telefonata per poi allontanarsi con il telefono. Accortasi del “raggiro”, la vittima ha inseguito uno dei due uomini cercando di recuperare il telefono; uno dei rapinatori, l’algerino, è stato immediatamente bloccato dai poliziotti intervenuti, mentre il secondo, riconosciuto attraverso le telecamere di videosorveglianza, è stato rintracciato, poco dopo, all’interno della stazione. Su disposizione del pm di turno i due arrestati sono stati portati al carcere di Poggioreale per la successiva convalida. Dopo poche ore, all’interno della stazione di Napoli Centrale, precisamente nel piano sottoposto per l’accesso alla metropolitana, un uomo ha strappato il cellulare dalle mani di una donna che ha reagito ed inseguito lo scippatore riuscendo a recuperare il proprio cellulare dopo una colluttazione. Bloccato nell’immediato dalle guardie giurate in servizio, l’uomo è stato arrestato dagli operatori Polfer giunti sul posto. Su disposizione del pm di turno, l’arrestato è stato condotto presso le camere di attesa della locale Questura in attesa del giudizio direttissimo.

Lavori su tre tratte, in Basilicata estate senza treni delle Fs

Delle volte vale la pena patire un disagio. Anche se si tratta di un disagio prolungato e che proviene da decenni di disservizi, malfunzionamenti e carenze.

Si tratta della sistemazione delle linee ferroviarie della Basilicata. In verità, fino a pochissimo tempo fa, fino a ieri praticamente, la notizia era che la Basilicata ha il record in Italia di treni con più di 15 anni di vita: sui 40 in circolazione, infatti, il 57,5% vanta più di tre lustri di vita. Tristemente primi anche nella sconsolante classifica dell’età media del materiale rotabile che, insieme alla Puglia, è di 20,1 anni.

Potrebbe, finalmente, cambiare qualcosa, in meglio. Senza, però, ulteriori sacrifici da parte dei lucani soprattutto. Infatti l’avvio dei lavori sulla tratta Potenza-Foggia, programmati fino al 3 settembre, da oggi in Basilicata non circoleranno treni delle Ferrovie dello Stato. Fino a quella data, le Fs hanno previsto bus sostitutivi, così come accade da diverse settimane anche sulla Potenza-Metaponto e sulla Potenza-Battipaglia, le altre due tratte lucane, in direzione Puglia e Campania, interessate da lavori. In Basilicata, quindi, in questa parte d’estate, circoleranno solo treni delle Ferrovie Appulo lucane (Fal). L’altro capoluogo di provincia lucano, Matera, resta l’unico d’Italia non servito dalle Ferrovie dello Stato: nel Pnrr sono previsti i fondi per il completamento della linea Ferrandina-Matera La Martella, l’incompiuta lucana più famosa. In particolare, sulla Potenza-Foggia i lavori, programmati da oggi al 3 settembre, serviranno per “il potenziamento infrastrutturale e tecnologico” e – secondo quanto reso noto in un comunicato diffuso lo scorso 4 agosto dall’ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato – “consentiranno di incrementare la puntualità e le potenzialità della linea”. Per la tratta Potenza-Metaponto, dove la circolazione ferroviaria è sospesa dallo scorso 2 giugno a causa di una grossa frana, “l’obiettivo” di Rfi è quello “di far ricircolare i treni entro novembre”. Infine, sulla Potenza-Battipaglia la fine dei lavori, cominciati il 12 giugno scorso “per migliorare le performance dell’infrastruttura ferroviaria”, è prevista per il 10 settembre.