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Gratteri: sono contro la legalizzazione delle droghe. Ma un giovane su tre è per liberalizzazione

Un giovane su tre è favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere. È questo il risultato dell’indagine su giovani e droghe condotta da Skuola.net. e presentata durante la seconda serata di Sorrento d’Autore. Secondo la ricerca, che ha interessato un campione di 1.000 studenti delle scuole superiori e delle università italiane, solo un terzo dei giovani è a favore della legalizzazione delle droghe leggere. Un altro terzo è contrario, mentre il resto del campione non si esprime in merito. Se poi si prendono in considerazione tutte le droghe, la quota dei favorevoli scende a uno su cinque, pari al 20%, mentre il 50% è del tutto contrario e la parte rimanente preferisce non esprimersi. L’indagine ha preso in considerazione anche altri aspetti. È così emerso che un giovane su cinque ha provato la cannabis acquistata su una piazza di spaccio, mentre uno su sei ha acquistato un prodotto legale a base di cannabis in uno shop regolarmente autorizzato. L’attività di spaccio risulta essere parecchio diffusa nelle scuole: un giovane su sei ne stato testimone diretto, mentre uno su tre dice di essere conoscenza del fatto che il fenomeno interessa il suo istituto o ateneo, anche se non ne è mai stato testimone.

Decisa la posizione di Nicola Gratteri, che tra pochi giorni si insedierà alla guida della Procura di Napoli, intervenuto alla rassegna Sorrento d’Autore: “Sono da sempre contrario alla legalizzazione delle droghe. Invito le scuole e gli insegnanti a organizzare una giornata nelle comunità terapeutiche per incontrare i tossici e chiedere a loro se sono favorevoli o meno alla legalizzazione. Bastano due ore così per sostituire convegni, incontri e quant’altro”.

Secondo il magistrato, finora Procuratore capo a Catanzaro, “i ragazzi detenuti a causa della loro tossicodipendenza devono essere guidati e portati a scegliere una comunità terapeutica per disintossicarsi”. “Io – ha aggiunto – farei uscire il maggior numero possibile di detenuti che hanno commesso reati a causa della loro tossicodipendenza portandoli a disintossicarsi: poi due su dieci scappano magari, ma non è un problema perché li riprendiamo. Questo significherebbe far diminuire i reati di strada e risolvere un problema enorme alle famiglie”.

Lo strano caso dei furti di colla per dentiere. In costiera sorrentina terzo arresto

Continuano i singolari furti di colla per dentiere in costiera sorrentina: terzo arresto in due mesi dei carabinieri.

A giugno due giovani clochard di origini georgiane erano stati bloccati e arrestati poco dopo aver commesso il furto. Un intervallo di qualche giorno tra i due casi e una cospicua quantità di merce sottratta, probabilmente per rivenderle sul mercato nero.

Sono state avanzate varie ipotesi su questi furti, strani in considerazione della giovane età degli autori. “La fantasia è un’ottima serva, ma una pessima padrona. La spiegazione più semplice quasi sempre si rivela esatta” direbbe Hercule Poirot, e infatti l’ipotesi più plausibile sembrerebbe quella di un mercato nero, con acquirenti attempati.

Come già era accaduto in quasi tutto il nord Italia nel 2015. Numerosi i casi registrati in Trentino, in Romagna, nel Torinese, nel Padovano, a Verona. “Pensionati scatenati rubano il kukident”, un titolo del Nuovo Trentino dell’epoca dei fatti.

In manette, questa volta, ci è finita una 19enne di origini turche, senza fissa dimora. I carabinieri della stazione di Sorrento l’hanno arrestata appena uscita da un supermercato in corso Italia. Nel suo zaino 35 tubetti di colla adesiva per dentiere, valore commerciale 265 euro. La merce è stata restituita, la donna è in camera di sicurezza in attesa di giudizio.