Via Coroglio: discoteca chiusa per 15 giorni

Il Questore di Napoli, su proposta del Commissariato Bagnoli, ha disposto la sospensione per 15 giorni dell’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande nei confronti di una discoteca in via Coroglio.

La notte del 12 luglio scorso i poliziotti del Commissariato Posillipo e dell’Ufficio Prevenzione Generale erano intervenuti all’esterno del locale per una rissa; l’episodio aveva avuto origine all’interno della discoteca in seguito ad un alterco per futili motivi tra due gruppi di ragazzi che, al termine della serata, si erano dapprima fronteggiati con dei coltelli ferendo due persone, e poi si erano dati alla fuga a bordo di un’auto che era stata bloccata dopo un inseguimento.

Gli aggressori, quattro giovani  tra i 17 e 19  anni, tre dei quali con precedenti di polizia, erano stati denunciati per lesioni personali aggravate e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Il locale, inoltre, già il 23 luglio e il 30 ottobre del 2018 era stato destinatario di due distinti provvedimenti di chiusura della durata di 5 e 7 giorni poiché si erano verificati degli episodi analoghi.

Vico Caricatoio: un uomo arrestato per droga.

Ieri sera gli agenti del Commissariato Montecalvario, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno notato in vico Caricatoio un uomo che, alla loro vista, si è allontanato velocemente per eludere il controllo.
I poliziotti lo hanno raggiunto e bloccato trovandolo in possesso di una bustina con 1 grammo circa di cocaina e di 10 euro, mentre,  presso l’abitazione, hanno rinvenuto 21 bustine contenenti 50 grammi circa di marijuana, due bilancini ed un documento di riconoscimento falso.
Un 42enne napoletano con precedenti di polizia è stato arrestato per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

Vico Gabella della Farina: sequestrate scarpe contraffatte.

Ieri pomeriggio gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, durante il servizio di controllo del territorio, hanno notato all’esterno di un garage in vico Gabella della Farina un gruppo di persone che stavano confabulando e che, alla loro vista, si sono date alla fuga.
I poliziotti hanno effettuato un controllo all’interno del box in cui hanno rinvenuto 195 paia di scarpe recanti marchi contraffatti, numerose etichette di note “griffe” e pellame per il confezionamento delle borse; inoltre, il locale è stato sottoposto a sequestro.

Chiavari: fermata baby gang nel Levante Ligure

Sono in tutto 18 gli indagati di cui 13 minorenni. È questo il risultato delle indagini del commissariato di Chiavari, in provincia di Genova, che ha fatto luce su circa 20 reati commessi da una gang, lungo tutto il Levante Ligure.

Per lo specifico profilo criminale, 3 di questi giovani minorenni sono stati arrestati e condotti in una struttura minorile.

Tutto è cominciato subito dopo la riapertura seguita al lockdown: la banda, composta da giovani e giovanissimi, per affermare la propria supremazia nel Tigullio, si è macchiata di rapine, furti, lesioni, percosse, estorsioni più tutta una serie di comportamenti di bullismo; sempre in danno di coetanei.
Ovviamente tutto filmato e documentato sui profili social dei baby criminali che, in questo modo, proseguivano e amplificavano le loro gesta nella comunità giovanile della zona.

La gang, che si era data il nome di “HB” acronimo di Hellbanianz, inferno albanese, ha, tra i tanti reati, rapinato un giovanissimo su un treno pestandolo selvaggiamente in quattro mentre un quinto componente filmava, con il cellulare, l’impresa.

Non è andata meglio ad un altro ragazzino che era intervenuto in difesa di un’amica molestata dal branco: picchiato e fatto inginocchiare, è stato deriso e picchiato.

Pestati con calci e pugni e rapinati, anche due ragazzi che erano in spiaggia a prender il sole.

Umiliato, anche sui social, un altro adolescente al quale è stato spruzzato in volto il contenuto di un estintore, il tutto ovviamente davanti alle fotocamere dei cellulari degli appartenenti alla banda.

Nel bottino degli indagati tutto quanto poteva esser sottratto ai loro coetanei: zaini, catenine, orologi, cellulari, denaro e abbigliamento.

Vista la complessità delle indagini e la notevole sequenza dei reati commessi, gli investigatori non ritengono ancora conclusa l’operazione.

Le indagini sono state condotte con il supporto della Squadra mobile di Genova e la collaborazione della Polizia ferroviaria del capoluogo ligure e delle Stazioni carabinieri di Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.

Ricordiamo che gli atti di bullismo e cyberbullismo possono esser segnalati, alla Polizia di Stato, anche attraverso l’App Youpol.

Postale: operazione “Scacco matto”

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Si scambiavano foto e video pedopornografici nel “dark web”: 3 persone sono state arrestate in flagranza e altre 17 denunciate. Sono tutti ritenuti responsabili di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico nonché istigazione a consumare rapporti sessuali con minori.
Questo è il bilancio dell’operazione “Scacco matto”, condotta dalla Polizia postale di Catania in collaborazione con il Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online (C.n.c.p.o.) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni, portata a termine in diverse regioni italiane e coordinata dalla Procura distrettuale di Catania.

Una lunga attività d’indagine sottocopertura, nata dal monitoraggio del Web, ha portato alla scoperta di un sito ospitato su server di un Paese estero; qui gli agenti hanno scoperto immagini di pornografia minorile e commenti che istigavano esplicitamente alla commissione di atti sessuali su minori.

Il sito era “frequentato” da centinaia di utenti che, una volta entrati in contatto tra loro, si spostavano su altre piattaforme virtuali ritenute più sicure, utilizzando sistemi che li rendevano anonimi e servizi di messaggistica crittografata.

Gli utenti si scambiavano foto e video di natura pedopornografica, catalogati in base a criteri di età, sesso ed etnia, con abusi su minori, anche neonati, vittime di pratiche di sadismo. In diverse occasioni condividevano racconti di loro presunte esperienze sessuali con minorenni.

Gli agenti  infiltrati hanno lavorato per oltre un anno, fingendosi pedofili; ciò ha consentito di identificare sia gli utenti anonimi che tre vittime e anche i luoghi dove avvenivano gli abusi.
Alla luce degli elementi d’indagine raccolti sono state disposte perquisizioni domiciliari, personali ed informatiche nei confronti di 20 indagati, residenti in varie città d´Italia, mentre altri utenti, residenti all’estero, sono stati segnalati alle competenti autorità straniere.
Le perquisizioni sono state effettuate a Bolzano, Brescia, Catania, Chieti, Como, Lecco, Milano, Napoli, Parma, Pisa, Roma, Savona, Sassari, Torino, Treviso e Varese.

Gli agenti, nel corso delle perquisizioni, hanno sequestrato molto materiale che sarà sottoposto ad approfondite analisi informatiche. Disposti, inoltre, i protocolli a tutela dei minori coinvolti direttamente ed indirettamente nell’indagine.

Truffe online: false offerte di lavoro su Telegram

False offerte di impiego arrivano tramite canali Telegram che, utilizzando logo e intestazione di agenzie per il lavoro, traggono in inganno ignari candidati.

Questa è una delle ultime truffe che da qualche giorno viene segnalata alla Polizia postale e delle comunicazioni.

A coloro che aderiscono alla proposta viene inviata una bozza di contratto a tempo determinato con contestuale richiesta di documenti d’identità, codice fiscale e Iban: il tutto accompagnato dalla falsa promessa di un successivo accredito di 200 euro a settimana o, in alternativa, di 800 euro al mese a fronte della pubblicazione, da parte del candidato, di un certo numero di annunci su gruppi di offerte lavorative presenti su noti social network.

La Polizia postale ricorda sempre di diffidare delle offerte pervenute tramite l’invio di mail o profili social, non precedute da alcuna richiesta e di non fornire mai dati personali.

In caso di sospetti fate una segnalazione alla Polizia postale.

Cuneo: scoperto casolare adibito alla produzione di droga

Grazie al “fiuto” di un agente della Squadra mobile di Cuneo è stata scoperta una piantagione di droga ed arrestato un giovane per coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’agente, qualche giorno prima e libero dal servizio, di passaggio nella zona è stato attratto da uno strano odore molto simile a quello della resina prodotta dalle piante di marijuana coltivate.

Scattate le indagini per capire da dove arrivasse l’odore, i poliziotti della Questura hanno eseguito una perquisizione mirata in un casolare della zona.

All’interno gli agenti hanno trovato una serra adibita a coltivazione di piante di marijuana, 13 piante alte circa 2 metri in completo stato vegetativo con inflorescenza; un laboratorio attrezzato per la lavorazione ed essicazione della sostanza stupefacente corredato da una grossa centrifuga e una struttura per essiccare le piante.

Inoltre, nel corso della perquisizione, sono state sequestrate anche delle confezioni contenenti dei semi di canapa e sacchetti in plastica per confezionare la sostanza, nonché, circa 1chilo e 300 grammi di marijuana già essiccata, lavorata e pronta per la sua commercializzazione

Coronavirus, Librandi (IV): “La circolare di Gabrielli è un invito alla responsabilità per chi scende in piazza”

“Bene la circolare emanata dal capo della polizia Franco Gabrielli a tutti i prefetti e questori, in occasione delle manifestazioni che si svolgeranno oggi in diverse parti di Roma. Proprio in un momento così delicato sul fronte dell’epidemia, bisogna evitare comportamenti irresponsabili che possano portare a conseguenze ancor più gravi. La Costituzione garantisce la libertà di manifestare in maniera pacifica, ma questo non deve in alcun modo scontrarsi con la salvaguardia della salute. Oggi, ancora più di sempre, è richiesta responsabilità”. Lo dichiara in una nota l’onorevole Gianfranco Librandi di Italia Viva

GUARDIA DI FINANZA NAPOLI: SEQUESTRATI 246 KG. DI SIGARETTE E ARRESTATI DUE CONTRABBANDIERI.

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Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha tratto in arresto, nel comune di Marano, in località Torre Caracciolo, due contrabbandieri, un 61enne e un 58enne, fratelli, entrambi di Napoli, sequestrando oltre 246 kg. di sigarette di contrabbando.
In particolare, i finanzieri del Gruppo di Nola, durante un controllo su strada hanno fermato un’autovettura guidata da uno dei due pluripregiudicati e hanno eseguito un rapido controllo scoprendo diverse casse di sigarette, circa 130 kg, abilmente occultati sotto un’infrastruttura telonata scura.
Le successive perquisizioni, estese al garage nella loro disponibilità, hanno portato al sequestro di un altro quintale abbondante di “bionde”.
In totale sono stati sequestrati 246 kg. di sigarette del tipo “cheap white”, marchio Regina.
Questo ulteriore risultato è frutto anche dell’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio che nella circoscrizione del Gruppo di Nola, si conferma particolarmente caratterizzato da traffici illeciti in vari settori.