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Scuola e Università, tutte le notizie e le news per rimanere costantemente aggiornati sul sistema di istruzione del nostro paese.

l’Accademia di Medicina di Torino organizza una riunione scientifica

Martedì 29 giugno alle ore 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una riunione scientifica in presenza ed in condizioni di massima sicurezza, pur continuandone la trasmissione via web, dal titolo “La terapia personalizzata dell’asma”. Introduce l’incontro Caterina Bucca, professore di Malattie dell’Apparato respiratorio dell’Università di Torino nonché socio dell’Accademia di Medicina. Il relatore sarà Walter Canonica, professore ordinario di Malattie Respiratorie, Università Humanitas di Milano.

Il nuovo scenario del trattamento dell’asma bronchiale, e specialmente dell’asma grave, si è radicalmente modificato passando dall’approccio “una terapia va bene per tutti” ad una scelta personalizzata, già a partire dalla corretta scelta dell’inalatore, che possa permettere una più corretta/efficace terapia farmacologica.

La recente disponibilità in pratica clinica di “pallottole magiche” che colpiscono specifici meccanismi (IgE, IL-5, recettori IL-4/IL-13 e IL-5) dell’infiammazione coinvolti nell’asma, ha comportato un rimarchevole salto con notevole miglioramento della qualità della vita dei pazienti.

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail  all’indirizzo accademia.medicina@unito.it, sia collegandosi da remoto al sito

www.accademiadimedicina.unito.it.

La Segreteria del Direttivo Uil Scuola Campania, in vista dell’informativa del Miur ai Sindacati, in programma per oggi, 3 giugno 2021:

“Con il ridimensionamento della rete scolastica, moltissimi istituti privi di figure determinanti. Negata l’autonomia in molte scuole in Italia, in Campania e al Sud, in territori con elevata percentuale di dispersione scolastica”.

Gent.le Ministro Patrizio Bianchi,

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,

In considerazione delle modifiche introdotte dall’ultima legge finanziaria, Le invio questa lettera, da cui potrà evincere i nodi esiziali e la “ratio” della richiesta di autorizzare la soglia di autonomia delle istituzioni scolastiche statali, ridotta a 500 e a 300 alunni nelle piccole isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Tale norma, prevista per una sola annualità dal comma 978 art. 1 n. 178 della L. 30 dicembre 2020, di fatto è resa sterile dalla mancanza di finanziamenti per almeno un triennio.

La necessità di autorizzare la spesa/finanziamento anche per gli anni scolastici a seguire il 2021 (2022/2023 e 2023/2024), concederebbe una vera autonomia scolastica a moltissime istituzioni, consentendo l’assegnazione di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi generali amministrativi a circa 450 scuole su tutto il territorio nazionale; oggi queste scuole sono date in reggenza a Dirigenti Scolastici di istituti con sedi, a volte in aree  vicine, a volte in aree  molto distanti dalla loro scuola di titolarità.

Giova ricordare che l’art. 19, commi 5 e 5 bis d.l. 6 luglio 2011 n. 98 (poi convertito in legge il 15 luglio 2011, n. 111), aveva determinato detta soglia in 600 e 400 alunni, ordinando che nelle scuole sotto-dimensionate non si potessero nominare o assegnare incarichi a tempo indeterminato né di un D.S. né, in via esclusiva, di un D.S.G.A.

I criteri per le individuazioni delle I.S.A., secondo quanto previsto dal comma 5 ter della suindicata legge, per l’assegnazione di un D.S. e di un D.S.G.A., dovrebbero essere definiti di concerto con il Ministro dell’Istruzione e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, attraverso un accordo in sede di Conferenza unificata.

In assenza di tale accordo si sarebbero dovute applicare le soglie indicate dai commi 5 e 5 bis. Durante lo scorso anno 2020 (D.M. 14 maggio 2020) l’intesa non è stata raggiunta, pertanto non è stato possibile procedere all’adozione del previsto decreto interministeriale.

Le Regioni hanno seguito autonomamente il loro iter di dimensionamento della rete scolastica o, in alcune casi (si veda quello campano), non si è proceduto, lasciando moltissime scuole prive di figure determinanti, quali i D.S. e i D.S.G.A., indispensabili per il buon andamento delle scuole.

A nostro parere, questa è una situazione paradossale con una  ricaduta negativa per l’immagine e la reputazione sociale di molte scuole, prive, ormai da anni, di una guida continua e costante focalizzata sulle problematiche territoriali.

L’autonomia in Campania, conseguentemente, viene proprio negata in un territorio con un’alta percentuale di dispersione scolastica, sintomo di evidente disagio sociale, ove, sarà bene considerarlo, la scuola resta ancora l’unico resistente baluardo dello Stato.

La pandemia, infine, ha ulteriormente cronicizzato una condizione di incertezza ed esasperazione!

Disoccupazione, carenze strutturali, mancata manutenzione e adeguamenti ad un’edilizia scolastica oramai datata, deficit infra-tecnologico, assistenze sociali e sanitarie sotto la soglia Lep, tutto ciò rende, in sostanza, questo scenario composito e complesso.

Questa difficile articolazione potrebbe trovare una naturale soluzione, potendo contare anche su una rete di scuole ben curate ed amministrate.

Non solo la Campania, ma anche altre regioni italiane lamentano la stessa condizione.

Se la pandemia non avesse colpito l’Europa e il mondo intero, l’opinione pubblica, europea e italiana, si sarebbe mai resa conto dell’esistenza del divario tra le diverse regioni del Paese?

Lei Ministro Bianchi, sempre pronto ad ascoltare i problemi delle Scuole italiane, ha contezza della situazione imperante nella maggior parte delle Regioni del Sud?

Il ritorno ad un clima di dialogo tra sindacati ed istituzione sino ad ora ha sortito effetti insufficienti: non conta la volontà d’ascolto, ma quella di azione concreta su aspetti organizzativi e gestionali che riguardano la vacillante stabilità della rete scolastica italiana e in particolare quella di tutta l’area Sud.

Se questa parte del Paese non dovesse ripartire, finirebbe per diventare la zavorra dell’intera società e sistema economico italiano, invece si auspica una rapida ripresa.

Domani il Miur attraverso informativa ai sindacati scioglierà il “quantum” del numero delle sedi disponibili per l’assegnazione di dirigenti scolasticiDSGA attraverso nuove nomine, percentuale di personale in mobilità regionale ed extra regionale, rientro in regione  di dirigenti con sentenze, tutto personale altamente qualificato pronto a raccogliere la sfida per il bene futuro del Paese. Ma come si colmeranno anni di abbandono e di restrizioni economiche, tagli verticali al sistema scolastico operati sin dal 2012?

La modifica della soglia di autonomia introdotta dall’ultima legge finanziariarisulta, così come articolata, un inutile sforzo del legislatore di andare incontro alle comunità scolastiche poiché la norma non è idonea e non apporta alcun beneficio, anzi ingenera effetti irragionevoli riducendo “a zero” nuove immissioni in ruolo ed irrisorie operazioni di mobilità.

Infine, sicuramente la mancanza di attuazione dell’art. 1, comma 978 e 979 della L. 30 dic. 2020 n. 178, ultima finanziaria, renderà ancor più difficile la gestione di un incredibile numero di scuole affidate in reggenza e, nello stesso tempo, visto l’inarrestabile decremento delle nascite in Italia e considerato il continuo accantonamento di sedi, un gran numero di D.S. si troverà nella condizione di “soprannumerario”. Basterebbe estendere ancora per due annualità, oltre a quella prevista nello scorso dicembre per il 2021, per recuperare una situazione difficile, per normalizzare e razionalizzare in modo coerente la rete delle scuole in Campania ed altrove in Italia.

Sarebbe, inoltre, indispensabile e giusto non dimenticare che, da molto tempo, vi sono docenti vincitori di concorso a dirigente scolastico, inseriti in graduatoria di merito a seguito di sentenza del Consiglio di Stato (concorso 2011) ed idonei (concorsi a dirigente scolastico 2017) che attendono di essere assegnati e nominati nella loro funzione dirigenziale.

La ringrazio per quanto potrà fare per la Scuola italiana, in particolare per la Scuola campana, per i nostri studenti, per la ns. comunità educante, per le famiglie, per i professionisti che attendono fiduciosi di poter contribuire alla crescita tanto agognata del ns sistema Paese.

La Segreteria del Direttivo Uil Scuola Campania, in vista dell’informativa del Miur ai Sindacati, in programma per domani:

“Con il ridimensionamento della rete scolastica, moltissimi istituti privi di figure determinanti. Negata l’autonomia in molte scuole in Italia, in Campania e al Sud, in territori con elevata percentuale di dispersione scolastica”.

Gent.le Ministro Patrizio Bianchi,

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,

In considerazione delle modifiche introdotte dall’ultima legge finanziaria, Le invio questa lettera, da cui potrà evincere i nodi esiziali e la “ratio” della richiesta di autorizzare la soglia di autonomia delle istituzioni scolastiche statali, ridotta a 500 e a 300 alunni nelle piccole isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Tale norma, prevista per una sola annualità dal comma 978 art. 1 n. 178 della L. 30 dicembre 2020, di fatto è resa sterile dalla mancanza di finanziamenti per almeno un triennio.

La necessità di autorizzare la spesa/finanziamento anche per gli anni scolastici a seguire il 2021 (2022/2023 e 2023/2024), concederebbe una vera autonomia scolastica a moltissime istituzioni, consentendo l’assegnazione di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi generali amministrativi a circa 450 scuole su tutto il territorio nazionale; oggi queste scuole sono date in reggenza a Dirigenti Scolastici di istituti con sedi, a volte in aree  vicine, a volte in aree  molto distanti dalla loro scuola di titolarità.

Giova ricordare che l’art. 19, commi 5 e 5 bis d.l. 6 luglio 2011 n. 98 (poi convertito in legge il 15 luglio 2011, n. 111), aveva determinato detta soglia in 600 e 400 alunni, ordinando che nelle scuole sotto-dimensionate non si potessero nominare o assegnare incarichi a tempo indeterminato né di un D.S. né, in via esclusiva, di un D.S.G.A.

I criteri per le individuazioni delle I.S.A., secondo quanto previsto dal comma 5 ter della suindicata legge, per l’assegnazione di un D.S. e di un D.S.G.A., dovrebbero essere definiti di concerto con il Ministro dell’Istruzione e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, attraverso un accordo in sede di Conferenza unificata.

In assenza di tale accordo si sarebbero dovute applicare le soglie indicate dai commi 5 e 5 bis. Durante lo scorso anno 2020 (D.M. 14 maggio 2020) l’intesa non è stata raggiunta, pertanto non è stato possibile procedere all’adozione del previsto decreto interministeriale.

Le Regioni hanno seguito autonomamente il loro iter di dimensionamento della rete scolastica o, in alcune casi (si veda quello campano), non si è proceduto, lasciando moltissime scuole prive di figure determinanti, quali i D.S. e i D.S.G.A., indispensabili per il buon andamento delle scuole.

A nostro parere, questa è una situazione paradossale con una  ricaduta negativa per l’immagine e la reputazione sociale di molte scuole, prive, ormai da anni, di una guida continua e costante focalizzata sulle problematiche territoriali.

L’autonomia in Campania, conseguentemente, viene proprio negata in un territorio con un’alta percentuale di dispersione scolastica, sintomo di evidente disagio sociale, ove, sarà bene considerarlo, la scuola resta ancora l’unico resistente baluardo dello Stato.

La pandemia, infine, ha ulteriormente cronicizzato una condizione di incertezza ed esasperazione!

Disoccupazione, carenze strutturali, mancata manutenzione e adeguamenti ad un’edilizia scolastica oramai datata, deficit infra-tecnologico, assistenze sociali e sanitarie sotto la soglia Lep, tutto ciò rende, in sostanza, questo scenario composito e complesso.

Questa difficile articolazione potrebbe trovare una naturale soluzione, potendo contare anche su una rete di scuole ben curate ed amministrate.

Non solo la Campania, ma anche altre regioni italiane lamentano la stessa condizione.

Se la pandemia non avesse colpito l’Europa e il mondo intero, l’opinione pubblica, il governo d’ Europa e quello italiano si sarebbero mai resi conto dell’esistenza del divario tra un’area dell’Italia  dall’altra?

Lei Ministro Bianchi, sempre pronto ad ascoltare i problemi delle Scuole italiane, ha contezza della situazione imperante nella maggior parte delle Regioni del sud?

Il ritorno ad un clima di dialogo tra sindacati ed istituzione sino ad ora ha sortito effetti insufficienti: non conta la volontà d’ascolto, ma quella di azione concreta su aspetti organizzativi e gestionali che riguardano la vacillante stabilità della rete scolastica italiana e in particolare quella di tutta l’area sud.

Purtroppo proprio in questa  parte del Paese che, se non dovesse ripartire, finirebbe per diventare la zavorra dell’intera società e sistema economico, ci si augura una rapida ripresa.

Domani il Miur attraverso informativa ai sindacati scioglierà il “quantum” del numero delle sedi disponibili per l’assegnazione di dirigenti scolasticiDSGA attraverso nuove nomine, percentuale di personale in mobilità regionale ed extra regionale, rientro in regione  di dirigenti con sentenze, tutto personale altamente qualificato pronto a raccogliere la sfida per il futuro del Paese. Ma come si colmeranno anni di abbandono e di restrizioni economiche, tagli verticali al sistema scolastico operati dal 2012?

La modifica della soglia di autonomia introdotta, dall’ultima legge finanziariarisulta, così come articolata, un inutile sforzo del legislatore di andare incontro alle comunità scolastiche poiché la norma non è idonea e non apporta alcun beneficio, anzi ingenera effetti irragionevoli riducendo “a zero” nuove immissioni in ruolo ed irrisorie operazioni di mobilità.

Infine, sicuramente la mancanza di attuazione dell’art. 1, comma 978 e 979 della L. 30 dic. 2020 n. 178, ultima finanziaria, renderà ancor più difficile la gestione di un incredibile numero di scuole affidate in reggenza e, nello stesso tempo, visto l’inarrestabile decremento delle nascite in Italia e considerato il continuo accantonamento di sedi, un gran numero di D.S. si troverà nella condizione di “soprannumerario”. Basterebbe estendere ancora per due annualità, oltre a quella prevista nello scorso dicembre per il 2021, per recuperare una situazione difficile, per normalizzare e razionalizzare in modo coerente la rete delle scuole in Campania ed altrove in Italia.

Sarebbe, inoltre, indispensabile e giusto non dimenticare che, da molto tempo, vi sono docenti vincitori di concorso a dirigente scolastico, inseriti in graduatoria di merito a seguito di sentenza del Consiglio di Stato (concorso 2011) ed idonei (concorsi a dirigente scolastico 2017) che attendono di essere assegnati e nominati nella loro funzione dirigenziale.

La ringrazio per quanto potrà fare per la Scuola italiana, in particolare per la Scuola campana, per i nostri studenti, per la ns. comunità educante, per le famiglie, per i professionisti che attendono fiduciosi di poter contribuire alla crescita tanto agognata del ns sistema Paese.

Nell’attesa di ricevere Sue notizie e nell’augurarLe buon lavoro,

Le invio i miei più cordiali saluti,

L’Accademia di Medicina di Torino

Attesi da tempo, sono stati recentemente completati i lavori di ristrutturazione
dell’androne dello storico seicentesco palazzo di via Po 18, un tempo dimora dei
frati minori conventuali, ordine istituito da San Francesco da Paola, di proprietà
comunale e da anni sede dell’Accademia di Medicina e di un Dipartimento
dell’Università di Torino; inoltre, sono stati ricollocati nella loro sede originaria
tre affreschi di Bartolomeo Guidobono, raffiguranti episodi della vita di San
Francesco da Paola, da molti anni in ristrutturazione.
L’Accademia di Medicina di Torino ha interamente gestito questo importante
recupero del patrimonio architettonico della Città, ed il suo Presidente,
Prof. Giancarlo Isaia “esprime il compiacimento dell’Accademia di Medicina per
questo risultato, ottenuto grazie al contributo di importanti sponsor
istituzionali, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, la Soprintendenza
archeologica della Città metropolitana di Torino, ma anche di sponsor privati e
di numerosi Soci e Amici dell’Accademia che con piccole e grandi somme hanno
consentito di completare in tempi rapidi i lavori”. Comunica inoltre che “a breve
daremo avvio alla costruzione di un ascensore, per consentire un più agevole
accesso al piano nobile dell’antico palazzo seicentesco, per finanziare il quale
abbiamo promosso una pubblica raccolta di fondi
(accademia.medicina@unito.it)

PUBBLICATO IL BANDO DI CONCORSO, PER TITOLI ED ESAMI, PER L’AMMISSIONE DI 66 ALLIEVI UFFICIALI PRESSO L’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA – ANNO ACCADEMICO 2021/2022.

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4a Serie Speciale – nr. 19 del 9 marzo
2021, è stato pubblicato il concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’ammissione di 66
allievi ufficiali del ruolo normale – comparti ordinario e aeronavale – all’Accademia della
Guardia di Finanza per l’anno accademico 2021/2022.
I posti disponibili sono così ripartiti:
a) 58 (cinquantotto) destinati al comparto ordinario;
b) 8 (otto), destinati al comparto aeronavale, suddivisi così come segue:
(1) 4 (quattro) riservati alla specializzazione “pilota militare”;
(2) 4 (quattro) riservati alla specializzazione “comandante di stazione e unità navale”.
La presentazione delle domande dovrà avvenire entro le ore 12.00 dell’8 aprile 2021 e
riguardare uno solo dei predetti comparti e specializzazioni.
Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che:
– abbiano, alla data del 1° gennaio 2021, compiuto il diciassettesimo anno di età e non
superato il giorno del compimento del ventiduesimo anno di età (vale a dire siano nati nel
periodo compreso tra il 1° gennaio 1999 e il 1° gennaio 2004 – estremi inclusi);
– siano in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta
l’iscrizione a corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute;
– non essendo in possesso del previsto diploma alla data di scadenza per la presentazione
delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2020/2021.
La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata esclusivamente
mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo
“https://concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.
I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata
(P.E.C.) o ricorrere, se minorenni, a quello in uso a uno dei componenti del nucleo
familiare esercente la potestà genitoriale o, in mancanza, al tutore, dopo aver effettuato la
registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al form di
compilazione della domanda di partecipazione.
Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni
di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.

DA DOMANI IN TUTTA LA CITTA’, PRESSO LE LIBRERIE CONVENZIONATE, LE FAMIGLIE POTRANNO UTILIZZARE LE CEDOLE LIBRARIE PER ACQUISTARE I LIBRI DI TESTO DELLA SCUOLA PRIMARIA

A pochi giorni dall’approvazione da parte della Giunta del Bilancio preventivo per il 2020, è stato affrontato e risolto un problema posto da tante librerie che, in difficoltà causa – in particolare – il lockdown dei mesi scorsi, dichiaravano l’impossibilità di anticipare per lunghi periodi somme per consegnare alle famiglie i libri di testo della scuola primaria a fronte della presentazione della cedola libraria rilasciata dal Comune di Napoli.

Settimane difficili per migliaia di famiglie che si sono riversate sui pochi librai che hanno continuato a garantire la fornitura senza altra richiesta.

Nell’incontro tenutosi presso la Sala Giunta nella tarda giornata di ieri, promosso dal Vice Sindaco ed Assessore al Bilancio, Enrico Panini, dall’Assessore alla Scuola, Annamaria Palmieri, con la presenza del Dirigente dell’Area, Giovanni Paonessa, è stata prospettata agli operatori presenti ed alle loro rappresentanze associative (Confcommercio e ALI , Associazione librai italiani ) la seguente ipotesi di pagamento:

1)    1° gennaio 2020 – 12 ottobre 2020: saldo di tutte le fatture trasmesse all’Amministrazione;

2)    successive rate mensili dell’importo di 300.000 euro a seguire da novembre fino a febbraio 2021.

La proposta presentata ha trovato la piena condivisione dei presenti mentre le Associazioni di rappresentanza si sono impegnate ad illustrarla alle librerie assenti alla riunione.

“In questo modo prosegue con determinazione l’aiuto da parte dell’Amministrazione comunale all’importante realtà delle librerie cittadine che ha visto mettere a loro completa fruizione circa 5milioni di fondi che il Ministero attribuisce, per la Città di Napoli, tramite la Regione Campania per i libri di testo della scuola secondaria superiore ed una modalità di utilizzo delle cedole (cedola elettronica con controllo remoto) che consente di fatturare la spesa sostenuta non più a distanza di un anno ma di poche settimane.

Sulla pagine Internet della sezione scuola del portale del Comune di Napoli è pubblicato l’elenco delle librerie accreditate alle quali le famiglie potranno rivolgersi, con fiducia, per ritirare o prenotare i testi scolastici per i loro figli.

Siamo molto soddisfatti.” È quanto affermano gli assessori Palmieri e Panini

Università di Tor Vergata: firmato accordo con la facoltà di Ingegneria

È stato siglato dal direttore centrale dei Servizi Tecnico Logistici e della Gestione Patrimoniale Clara Vaccaro  e dal prorettore vicario dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Nathan Levialdi Ghiron un accordo di collaborazione con la facoltà di Ingegneria.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di poter condividere, con il mondo della ricerca universitaria, le innovazioni tecnologiche nell’ambito dello studio e delle qualificazioni dei  materiali oggetto delle procedure acquisitive della Polizia di Stato.

L’accordo prevede, inoltre, la promozione di specifici programmi di studio nel settore della progettazione e della validazione/caratterizzazione dei materiali finalizzato ad ottimizzare i processi di approvvigionamento dei beni a supporto delle attività istituzionali di carattere operativo.

Alla firma hanno preso parte anche Marco Baroni e Francesco Faustino della Direzione centrale dei Servizi Tecnico-Logistici e della Gestione Patrimoniale.

Ospedali pediatrici italiani e Covid-19, il Position Paper per la presa in carico del bambino

Si è svolta il 29 settembre, presso l’Auditorium del ministero della Salute, la presentazione del Position paper AOPI sulla pandemia da SARS-Cov-2 e specificità pediatrica.
Elaborato dall’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI), il documento si sofferma sulla pandemia da Covid-19 e condivide le principali peculiarità del virus in ambito pediatrico, le azioni messe in campo nella fase 1 e le proposte per coordinare interventi tempestivi per gestire la fase attuale e le successive. Il testo si colloca nell’ambito della stretta e fruttuosa collaborazione fra AOPI e Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO) ed è stato coordinato dal Comitato Scientifico di AOPI.

Il position paper è il racconto di come gli Ospedali pediatrici italiani hanno affrontato la crisi senza rimanere nel chiuso delle mura ospedaliere, ma anzi aprendosi ad una stretta collaborazione con le strutture territoriali e i PLS, e di come stanno progettando il prossimo futuro, in prospettiva di una possibile “ripresa autunnale della pandemia” e comunque del ritorno ad una normalità che colga e sfrutti gli insegnamenti emersi della fase emergenziale anche per ridisegnare le modalità di garantire l’erogazione delle cure pediatriche.

Tutto quanto è raccontato nel position paper è il frutto dello straordinario impegno quotidiano di tanti operatori sanitari che ha permesso di mettere in atto le necessarie modalità organizzative e i percorsi clinico-terapeutici e di prevenzione: in questo modo è stato consentito all’Italia di affrontare e contenere la pandemia prima e meglio di tanti altri Paesi.

“La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova non solo le nostre strutture sanitarie ma anche la nostra economia e il nostro assetto sociale, analogamente a quanto avvenuto in gran parte del mondo. Siamo stati in grado, prima e meglio di molti altri Paesi, di superare la Fase 1 della pandemia, grazie innanzitutto alla capacità, spinta fino al sacrificio, dei nostri sanitari, ai modelli organizzativi adottati, ma anche grazie al senso di consapevolezza e di responsabilità dimostrato da tutta la popolazione, capace di sopportare un durissimo lockdown, e all’impegno concreto dell’Unione Europea a sostegno dei Paesi più colpiti”, queste le parole della Sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa durante l’evento di  presentazione del documento.

“Se è vero che la prima ondata della pandemia è stata superata, seppur pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e di impatto sull’economia del Paese, sicuramente dovremo affrontare momenti difficili, legati in particolare alla recente riapertura delle scuole e alla piena ripresa delle attività produttive, almeno fino a quando non avremo a disposizione un vaccino e terapie efficaci contro il virus SARS-CoV-2. A questa sfida non dobbiamo farci trovare impreparati”, ha precisato Zampa.

Il sistema degli ospedali pediatrici e l’emergenza Covid-19

L’esperienza vissuta negli ultimi mesi con l’emergenza Covid-19 ha rafforzato e sostenuto tutte le ragioni di interventi mirati e specifici volti a rispettare la specificità pediatrica e il suo differente fabbisogno assistenziale e organizzativo. L’emergenza Coronavirus ha rappresentato uno straordinario “acceleratore” di questa necessità di porre un’attenzione specifica per il bambino.

Il sistema degli ospedali pediatrici è ora impegnato a gestire la ripresa di attività ordinaria sospesa o differita (ambulatoriale e chirurgica), la gestione dei pazienti Covid-19 positivi, la ripresa delle attività scolastiche e le comuni infezioni del periodo autunnale.

Rispetto all’impatto della pandemia sull’adulto, l’ambito pediatrico si caratterizza per le seguenti caratteristiche:

  • l’età pediatrica (fascia di età 0-18 anni) rappresenta una piccola proporzione del totale dei casi accertati: al 14 luglio 2020 circa il 2.2% (5.318 casi su 243.316 casi totali). Di questa popolazione, il 12.4% ha un’età inferiore o uguale ad 1 anno, il 18.5% ha un’età compresa tra 2 e 6 anni e il 69.0% tra 7 e 17 anni
  • i dati preliminari provenienti dallo studio italiano di sieroprevalenza condotto dall’ISTAT mostrano, al 28 luglio 2020, 6.887 casi di pazienti pediatrici postivi per SARS-CoV-2 (2,8% di tutti i postivi); nei bambini di età compresa fra 0 e 5 anni la sieroprevalenza è inferiore (1,3%)
  • l’età media dei pazienti Covid-19 in età pediatrica, secondo uno studio europeo, è pari a 5 anni (dati di aprile), mentre uno studio italiano (febbraio-maggio) riporta un’età media pari a 11 anni, probabilmente in relazione alla maggior percentuale dei casi registrati nella fascia di età adolescenziale nel nostro Paese
  • la maggior parte dei bambini affetti da Covid-19 (circa il 75%) non presenta comorbidità
  • il tasso di ricovero ospedaliero nei bambini risulta elevato (circa il 65%), sebbene un recente studio italiano riporti tassi molto inferiori (13.3%). Il rischio di ospedalizzazione è inversamente proporzionale all’età: i bambini di età inferiore a 12 mesi sono a maggior rischio (36%) rispetto ai bambini di età maggiore (<13%). Il rischio di ricovero in Terapia Intensiva è maggiore nella coorte 2-6 anni
  • tutti gli studi finora condotti sulla popolazione pediatrica affetta da Covid-19 hanno dimostrato che la malattia si presenta più frequentemente in maniera asintomatica o paucisintomatica rispetto agli adulti ed alla popolazione anziana (rispettivamente circa 63% vs 44% e 27%), con rare complicanze ed esito favorevole
  • nei pazienti sintomatici, la febbre risulta essere la manifestazione clinica più comune, seguita da segni o sintomi di coinvolgimento dell’apparato respiratorio (tosse, rinite, difficoltà respiratoria)
  • la mortalità in età pediatrica è bassa, inferiore allo 0.5%, comparata al 14% circa della popolazione generale.

Considerazioni e proposte del Position paper dell’AOPI

Alla luce di quanto avvenuto nel periodo di emergenza Covid-19, nel documento si avanzano considerazioni e proposte per affrontare la fase attuale e quelle successive in modo da far avanzare il sistema di assistenza ospedaliera pediatrica sul territorio nazionale.

Ambito ospedaliero

  • Identificare e separare: differenziare e mettere in sicurezza tempestivamente i percorsi attraverso un sistema stabile di pre-triage
  • Riorganizzare e rendere flessibile la dotazione e l’organizzazione ospedaliera. L’offerta di letti adeguati in regime ordinario o di area critica deve essere modulabile in base alla domanda, permettendo percorsi Covid distinti. È necessario riorganizzare la disponibilità dei posti letto di area intensiva e semi intensiva, così che siano fruibili sia in regime ordinario che in regime di trattamento infettivologico. Il personale sanitario dovrà essere flessibile, e rispondere prontamente per essere impiegato in terapia intensiva o semi-intensiva, per questo saranno pensati corsi periodici e aggiornamenti sul campo
  • Mantenere in funzione i percorsi dedicati ai pazienti “possibili Covid-19” per garantire l’assenza di circolazione intraospedaliera del contagio
  • Potenziare la rete Ospedale-Territorio per l’utilizzo ottimale dei posti letto pediatrici, sia in termini di appropriatezza del ricorso alle cure ospedaliere che di flessibilità nella programmazione
  • Prendere in carico gli effetti della pandemia sui pazienti non affetti da Covid-19: riduzione degli accesi al PS, rinvio delle prestazioni ambulatoriali e chirurgiche, allungamento delle liste di attesa, vaccinazioni, ecc.

Presa in carico globale del bambino e della famiglia e interazione con il “Territorio”

  • Implementare forme organizzative (come ad esempio Aggregazioni Funzionali Territoriali e Case della salute) che attraverso equipe miste con specialisti possano gestire le domande di salute, evitando un inappropriato ricorso al pronto soccorso e al ricovero ospedaliero
  • Sviluppare la telemedicina per incrementare le connessioni a distanza fra colleghi e con i pazienti, attraverso lo sviluppo dell’attività di televisita/teleconferenza, e l’impiego di strumenti digitali per gestire in via informatica i percorsi assistenziali
  • Presidiare le necessità assistenziali specifiche del bambino e della famiglia per definire i criteri per la permanenza in ospedale dei genitori o familiari per evitare che limitazioni delle visite e dei caregiver possano creare problemi al ricovero o disagio sociale
  • Coinvolgere il Pediatra di Famiglia e il Medico di Medicina Generale per contenere gli accessi non appropriati al pronto soccorso, grazie alla gestione diretta, anche tramite teleconsulto, dei pazienti, nell’ambito di protocolli condivisi, con il supporto dell’ospedale di riferimento
  • Definire e gestire PDTA condivisi sia per pazienti acuti che quelli cronico-complessi con un giusto equilibrio tra alta specializzazione e prossimità delle cure
  • Avviare interventi psicosociali per promuovere la resilienza e ridurre l’angoscia dei più piccoli, facilitando la ricerca di strategie di coping adattive finalizzate a contrastare e diminuire la successiva probabilità di insorgenza di manifestazioni comportamentali, emotive e cognitive a deriva psicopatologica
  • Contribuire con gli altri partner istituzionali, in primis il Ministero dell’Istruzione, ad affrontare e risolvere il complesso problema della riapertura in sicurezza delle scuole.

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Scuola, via libera ai test antigenici rapidi come strumento di prevenzione

Il ministero della Salute, con la circolare del 29 settembre 2020, evidenzia l’utilità dei testi antigenici rapidi come strumento di prevenzione nell’ambito del sistema scolastico.

La circolare chiarisce in via preliminare le differenze fra i test attualmente disponibili per rilevare l’infezione da SARSCoV-2:

  1. test molecolari o PCR, test che evidenziano la presenza di materiale genetico (RNA) del virus
  2. test antigenici, test che evidenziano la presenza di componenti (antigeni) del virus
  3. test sierologici tradizionali o rapidi, test che evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus.

Sono analizzate le caratteristiche del test molecolare, del test antigenico e dei test salivari molecolari e antigenici.

Il test molecolare – si sottolinea – rimane tuttora il test di riferimento per la diagnosi di SARS-CoV-2; i test antigenici rapidi su tampone naso-faringeo possono essere utili in determinati contesti, come lo screening rapido di numerose persone.

I test antigenici e molecolari su campioni di saliva, allo stato attuale delle conoscenze, difficilmente si prestano allo screening rapido di numerose persone, in quanto richiedono un laboratorio attrezzato.

L’utilizzo dei test antigenici rapidi nelle scuole

Per questi motivi l’utilizzo dei test antigenici rapidi può essere utilmente esteso a contesti diversi rispetto a quello di porti e aeroporti, come le scuole.

L’utilizzo dei test antigenici rapidi è in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi di COVID-19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da SARS-CoV2, diversamente dai test molecolari per i cui risultati l’intervallo di tempo utile risulta più ampio.

L’utilizzo dei test antigenici rapidi, seppure considerando i possibili limiti nelle caratteristiche del test, potrebbe anche in ambito scolastico accelerare la diagnosi di casi sospetti di COVID-19.
La frequenza di episodi febbrili nella popolazione scolastica nel periodo autunnale e invernale sarà infatti presumibilmente molto elevata e sarà necessario ricorrere spesso alla pratica del tampone per escludere in tempi rapidi la possibilità che si tratti di COVID-19 e per individuare rapidamente i casi, isolarli e rintracciarne i contatti, facilitando la decisione di applicare o meno misure quarantenarie in tempi brevi e con un risparmio notevole di risorse, evitando un eccessivo sovraccarico dei laboratori di riferimento.

In caso di sospetto diagnostico o in caso di esposizione al rischio del personale scolastico o degli alunni, si potrà perciò ricorrere anche al test antigenico rapido.

Consulta:

  • Circolare del 29 settembre 2020Uso dei test antigenici rapidi per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, con particolare riguardo al contesto scolastico.

Fornitura di 5 milioni di test rapidi per la rilevazione qualitativa di antigeni specifici da SASR-CoV-2

Sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri è pubblicata la Richiesta pubblica di offerta in procedura semplificata e di massima urgenza per la fornitura di cinque milioni di test rapidi per la rilevazione qualitativa di antigeni specifici di SARS-CoV-2 presenti su tampone nasofaringeo o campione salivare, compatibili con l’utilizzo come POCT.
La Richiesta pubblica di Offerta è effettuata dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Le offerte dovranno essere presentate entro le ore 18.30 di giovedì 8 ottobre 2020.

Consulta sul sito del Presidenza del Consiglio dei Ministri: Richiesta Pubblica di Offerta in procedura semplificata di massima urgenza per la fornitura di 5 milioni di test rapidi

Le Scuole riaprono il 14 settembre. De Luca: “Valutiamo controlli in aula”

Le scuole riapriranno, ufficialmente, le proprie porte agli studenti il 14 settembre.

Il ministero dell’Istruzione ha ribadito il “ritorno” alle attività dopo il lockdown dovuto al Covid. Il primo settembre le scuole riapriranno per il recupero degli apprendimenti; mentre il 24 agosto parte Help Desk: un servizio dedicato interamente alla ripresa a cui le scuole potranno rivolgersi in caso di dubbi e quesiti.

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca sta “verificando con l’Unità di Crisi e con i responsabili della Pubblica Istruzione, di prevedere in vista della riapertura delle scuole, il controllo della temperatura corporea all’interno degli stessi istituti, ritenendo irrealistica la previsione nazionale del monitoraggio effettuato a casa. E’ in corso quindi un monitoraggio delle tipologie di classi e degli stessi istituti, sapendo che un alunno con febbre potrebbe avere un effetto a catena difficilmente gestibile – aggiunge – Inoltre questa mattina ho avuto un colloquio con il commissario Arcuri relativo all’obiettivo di poter arrivare a breve, con le dotazioni necessarie, fino a diecimila tamponi al giorno”.

Sono, inoltre, state stanziate ulteriori risorse che consentiranno di dare a oltre 425mila studenti libri gratuiti e dispositivi digitali che saranno forniti direttamente dalle scuole nel momento del ritorno tra i banchi.

Un finanziamento diretto agli istituti che consente di dare subito una mano alle famiglie che sono più in difficoltà, magari proprio a causa dell’emergenza.

Ieri è stato pubblicato il documento dell’Istituto superiore di sanità, realizzato grazie a una larga collaborazione istituzionale che ha visto coinvolto anche il Ministero dell’Istruzione, con le regole per la gestione di casi e focolai di Covid-19 nelle scuole. Una guida essenziale per tutta la comunità scolastica. “Il Ministero non ha mai lasciato sola la scuola e continuerà a supportarla in un’ottica di grande comunità al servizio delle studentesse e degli studenti. Nelle prossime settimane e anche dopo l’avvio delle lezioni proseguirà incessante il lavoro per la scuola, pilastro del Paese, e per il diritto allo studio delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”, rende noto il dicastero di viale Trastevere.

Molte scuole stanno anche pensando di inserire lezioni pomeridiane o dividere le proprie classi a gruppi. Il rientro non sarà, di certo, semplice sia per alunni che per insegnanti e addetti ai lavori… in Campania attualmente mancano almeno 6.000 aule e il tempo stringe. “Il 14 settembre saremo tutti in emergenza, il primo mese di scuola sarà di rodaggio “, queste le conclusioni di Francesco De Rosa, presidente della sezione campana dell’Associazione nazionale dei presidi.