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Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris

Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha inviato stamani al Presidente
della Regione Campania Vincenzo De Luca una lettera incentrata sulla
situazione Covid in Città.
Dopo aver ricordato in premessa che “nel mio ruolo di Sindaco di Napoli,
rappresento – come è bene a Sua conoscenza – la massima autorità
sanitaria della nostra Città ed, in tal senso, Le scrivo in merito alla
celere ripresa dei contagi che riguarda la pandemia da Covid-19.” il
primo cittadino così prosegue “
Affermo, a tal proposito, che ritengo necessario, urgente ed
indispensabile che tutti i dati, sull’andamento del virus, mi siano
comunicati costantemente ed in modo dettagliato, perchè rappresentano lo
strumento principale che consente di poter analizzare il contagio sul
territorio ed, in particolare, la sua diffusione all’interno di ogni
Municipalità. Non solo, ma anche la relativa recrudescenza e
penetrazione nel territorio e tra la comunità della Città Metropolitana
– parte molto rilevante della Regione Campania – di cui, ricordo, sono
il Sindaco. “
La nota del Sindaco – inviata per conoscenza anche al
Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro della
salute Roberto Speranza ed al Prefetto di Napoli Marco Valentini- continua:
“Il corretto flusso delle informazioni rappresenta, non solo, un punto
cruciale della lotta e del controllo delle malattie infettive, ma
costituisce anche un aspetto molto delicato della rete dei rapporti tra
Istituzioni che ne deve connotare la collaborazione, con l’unico
obiettivo della salvaguardia e della difesa della salute dei cittadini.
I dati, completi, certi e forniti nei tempi giusti consentono
l’attuazione della strategia e delle politiche che impegnano sia
l’organizzazione comunale della nostra Città, sia quella metropolitana.
Oltre alla analitica e dettagliata conoscenza dei dati, come accennavo,
mi sembra opportuno e necessario che il Sindaco di Napoli e della Città
Metropolitana non possa essere escluso dall’Unità di crisi costituita
per fronteggiare la pandemia. Quindi, reitero la richiesta, formalmente,
a pieno titolo, di farne parte.”
La lettera al vertice di Palazzo Santa Lucia termina così : “auspico,
Signor Presidente, la massima collaborazione tra le Istituzioni – nel
reciproco rispetto dei compiti e dei ruoli assegnati dalle norme vigenti
– per fronteggiare, al meglio, la difficile, attuale e preoccupante
situazione di emergenza sanitaria.La ringrazio per l’attenzione e
confido in un Suo positivo riscontro”

Coronavirus, De Luca e l’analisi sui contagi: “Numeri elevati, ma 98% sono asintomatici”

“Oggi abbiamo 392 positivi, con un tasso di positivi del 4,6%. Abbiamo registrato numeri elevati in particolare nell’ultima settimana ma la differenza rispetto a qualche mese fa è che il 98% dei positivi che registriamo sono asintomatici e e abbiamo anche un ridotto numero di arrivi nelle terapie intensive”. Lo annuncia, nella sua consueta diretta informativa su Facebook, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che aggiunge: “Il dato di oggi presenta numeri elevati ma, a oggi, con una carica virale molto minore rispetto a 6 mesi fa. Non è un dato che è scontato rimanga nelle prossime settimane, ma a oggi il dato è questo”.

CNN: Trump ricoverato in ospedale, emergono più casi Covid alla Casa Bianca e nella campagna elettorale

(CNN) Ilpresidente Donald Trump è stato portato al Walter Reed National Military Medical Center venerdì sera, meno di 24 ore dopo la notizia della sua diagnosi di Covid-19, facendo precipitare il paese in una crisi sempre più profonda come cerchia di attuali ed ex aiutanti del presidente. risultati positivi rapidamente ampliati.

All’inizio di sabato, l’ex consigliere della Casa Bianca Kellyanne Conway e il responsabile della campagna elettorale del presidente Bill Stepien erano entrambi risultati positivi, a seguito delle diagnosi positive di due senatori statunitensi che avevano partecipato all’annuncio della nomina alla Corte Suprema di Trump lo scorso fine settimana e del consigliere senior di Trump Hope Hicks giovedì. .
È stata un’escalation notevolmente rapida della minaccia del virus – che il presidente ha a lungo minimizzato – da un’infezione che gli ha causato sintomi lievi, a una febbre per poi essere trasportata in aereo all’ospedale, il tutto diffondendosi rapidamente in tutto il governo e il suo campagna.
Poco prima di mezzanotte, il medico del presidente, comandante della Marina. Il dottor Sean Conley ha finalmente fornito un aggiornamento sulle condizioni del presidente, dicendo in un promemoria che il presidente sta “andando molto bene” e non ha richiesto alcun ossigeno supplementare, ma che i medici hanno avviato il farmaco antivirale remdesivir, che ha dimostrato di accorciare tempo di recupero per alcuni pazienti con coronavirus.
Conley ha aggiunto di aver raccomandato il movimento del presidente dalla Casa Bianca a Walter Reed venerdì prima in consultazione con specialisti sia della Walter Reed che della Johns Hopkins University.
Più o meno nello stesso periodo, Trump ha twittato: “Va bene, credo! Grazie a tutti. AMORE !!!”
La diagnosi di Trump – seguita dal suo trasferimento a Walter Reed, dove la Casa Bianca ha detto che intende restare e lavorare per “i prossimi giorni” – ha presentato la più grave minaccia per la salute conosciuta per la presidenza degli Stati Uniti da quando l’ex presidente Ronald Reagan non lo era. -fatalmente colpito nel 1981.
La decisione di portare Trump in ospedale ha segnato una brusca svolta rispetto alla dichiarazione rilasciata venerdì da Conley quando ha confermato per la prima volta la diagnosi di Covid-19 di Trump e la first lady Melania Trump, e ha detto che la coppia sarebbe rimasta alla Casa Bianca durante la convalescenza.
Indossando un abito e una maschera, Trump, che ha 74 anni, ha dato un basso tono alla stampa ma non ha risposto alle domande mentre camminava senza assistenza attraverso il South Lawn della Casa Bianca fino a Marine One, l’elicottero che lo ha trasportato in aereo in ospedale. È partito per Walter Reed dopo aver ricevuto una dose del trattamento medico sperimentale Regeneron, che potrebbe aver segnalato un crescente livello di preoccupazione tra i suoi medici, ha detto alla CNN venerdì il dottor Jonathan Reiner, analista medico della CNN e professore alla George Washington University.
Sebbene lo staff della Casa Bianca abbia affermato che il presidente ha fatto la mossa “per un’abbondanza di cautela”, venerdì c’erano ancora più domande che risposte sulle condizioni del presidente, in parte a causa della costante mancanza di trasparenza da parte di questa Casa Bianca e del fatto che i suoi medici non hanno informato la stampa, il che è stato tipico del protocollo quando i past presidenti hanno affrontato problemi di salute.
I funzionari della Casa Bianca hanno sottolineato che il presidente non ha trasferito il potere al vicepresidente Mike Pence, come a volte è consuetudine quando un presidente è malato o programmato per sottoporsi a una procedura che potrebbe richiedere l’anestesia.
Il presidente “è in carica”, ha detto venerdì un assistente per le comunicazioni della Casa Bianca, e Trump ha rilasciato un breve video registrato su Twitter ringraziando i suoi sostenitori per i loro auguri quando è arrivato a Walter Reed poco prima delle 18:30 ET.
“Voglio ringraziare tutti per l’enorme supporto. Vado al Walter Reed Hospital. Penso di stare molto bene”, ha detto Trump nel video di 18 secondi, che è stato notevole per la sua brevità. “Ci assicureremo che le cose funzionino. La first lady sta andando molto bene. Quindi grazie mille, lo apprezzo. Non lo dimenticherò mai. Grazie.”
Melania Trump è rimasta alla Casa Bianca con ciò che il medico della Casa Bianca ha descritto come una leggera tosse e un mal di testa.
Ma l’età del marito, il suo sesso e il fatto che sia clinicamente obeso lo mettono a maggior rischio di complicanze del virus. Non era chiaro esattamente quando la coppia fosse stata testata e per quanto tempo avrebbero potuto essere contagiosi.
Il periodo di incubazione del virus è stimato tra i cinque ei 14 giorni, secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, e le linee guida dell’agenzia dicono che chiunque sia esposto al virus dovrebbe mettere in quarantena per 14 giorni.

Ospedali pediatrici italiani e Covid-19, il Position Paper per la presa in carico del bambino

Si è svolta il 29 settembre, presso l’Auditorium del ministero della Salute, la presentazione del Position paper AOPI sulla pandemia da SARS-Cov-2 e specificità pediatrica.
Elaborato dall’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI), il documento si sofferma sulla pandemia da Covid-19 e condivide le principali peculiarità del virus in ambito pediatrico, le azioni messe in campo nella fase 1 e le proposte per coordinare interventi tempestivi per gestire la fase attuale e le successive. Il testo si colloca nell’ambito della stretta e fruttuosa collaborazione fra AOPI e Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO) ed è stato coordinato dal Comitato Scientifico di AOPI.

Il position paper è il racconto di come gli Ospedali pediatrici italiani hanno affrontato la crisi senza rimanere nel chiuso delle mura ospedaliere, ma anzi aprendosi ad una stretta collaborazione con le strutture territoriali e i PLS, e di come stanno progettando il prossimo futuro, in prospettiva di una possibile “ripresa autunnale della pandemia” e comunque del ritorno ad una normalità che colga e sfrutti gli insegnamenti emersi della fase emergenziale anche per ridisegnare le modalità di garantire l’erogazione delle cure pediatriche.

Tutto quanto è raccontato nel position paper è il frutto dello straordinario impegno quotidiano di tanti operatori sanitari che ha permesso di mettere in atto le necessarie modalità organizzative e i percorsi clinico-terapeutici e di prevenzione: in questo modo è stato consentito all’Italia di affrontare e contenere la pandemia prima e meglio di tanti altri Paesi.

“La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova non solo le nostre strutture sanitarie ma anche la nostra economia e il nostro assetto sociale, analogamente a quanto avvenuto in gran parte del mondo. Siamo stati in grado, prima e meglio di molti altri Paesi, di superare la Fase 1 della pandemia, grazie innanzitutto alla capacità, spinta fino al sacrificio, dei nostri sanitari, ai modelli organizzativi adottati, ma anche grazie al senso di consapevolezza e di responsabilità dimostrato da tutta la popolazione, capace di sopportare un durissimo lockdown, e all’impegno concreto dell’Unione Europea a sostegno dei Paesi più colpiti”, queste le parole della Sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa durante l’evento di  presentazione del documento.

“Se è vero che la prima ondata della pandemia è stata superata, seppur pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e di impatto sull’economia del Paese, sicuramente dovremo affrontare momenti difficili, legati in particolare alla recente riapertura delle scuole e alla piena ripresa delle attività produttive, almeno fino a quando non avremo a disposizione un vaccino e terapie efficaci contro il virus SARS-CoV-2. A questa sfida non dobbiamo farci trovare impreparati”, ha precisato Zampa.

Il sistema degli ospedali pediatrici e l’emergenza Covid-19

L’esperienza vissuta negli ultimi mesi con l’emergenza Covid-19 ha rafforzato e sostenuto tutte le ragioni di interventi mirati e specifici volti a rispettare la specificità pediatrica e il suo differente fabbisogno assistenziale e organizzativo. L’emergenza Coronavirus ha rappresentato uno straordinario “acceleratore” di questa necessità di porre un’attenzione specifica per il bambino.

Il sistema degli ospedali pediatrici è ora impegnato a gestire la ripresa di attività ordinaria sospesa o differita (ambulatoriale e chirurgica), la gestione dei pazienti Covid-19 positivi, la ripresa delle attività scolastiche e le comuni infezioni del periodo autunnale.

Rispetto all’impatto della pandemia sull’adulto, l’ambito pediatrico si caratterizza per le seguenti caratteristiche:

  • l’età pediatrica (fascia di età 0-18 anni) rappresenta una piccola proporzione del totale dei casi accertati: al 14 luglio 2020 circa il 2.2% (5.318 casi su 243.316 casi totali). Di questa popolazione, il 12.4% ha un’età inferiore o uguale ad 1 anno, il 18.5% ha un’età compresa tra 2 e 6 anni e il 69.0% tra 7 e 17 anni
  • i dati preliminari provenienti dallo studio italiano di sieroprevalenza condotto dall’ISTAT mostrano, al 28 luglio 2020, 6.887 casi di pazienti pediatrici postivi per SARS-CoV-2 (2,8% di tutti i postivi); nei bambini di età compresa fra 0 e 5 anni la sieroprevalenza è inferiore (1,3%)
  • l’età media dei pazienti Covid-19 in età pediatrica, secondo uno studio europeo, è pari a 5 anni (dati di aprile), mentre uno studio italiano (febbraio-maggio) riporta un’età media pari a 11 anni, probabilmente in relazione alla maggior percentuale dei casi registrati nella fascia di età adolescenziale nel nostro Paese
  • la maggior parte dei bambini affetti da Covid-19 (circa il 75%) non presenta comorbidità
  • il tasso di ricovero ospedaliero nei bambini risulta elevato (circa il 65%), sebbene un recente studio italiano riporti tassi molto inferiori (13.3%). Il rischio di ospedalizzazione è inversamente proporzionale all’età: i bambini di età inferiore a 12 mesi sono a maggior rischio (36%) rispetto ai bambini di età maggiore (<13%). Il rischio di ricovero in Terapia Intensiva è maggiore nella coorte 2-6 anni
  • tutti gli studi finora condotti sulla popolazione pediatrica affetta da Covid-19 hanno dimostrato che la malattia si presenta più frequentemente in maniera asintomatica o paucisintomatica rispetto agli adulti ed alla popolazione anziana (rispettivamente circa 63% vs 44% e 27%), con rare complicanze ed esito favorevole
  • nei pazienti sintomatici, la febbre risulta essere la manifestazione clinica più comune, seguita da segni o sintomi di coinvolgimento dell’apparato respiratorio (tosse, rinite, difficoltà respiratoria)
  • la mortalità in età pediatrica è bassa, inferiore allo 0.5%, comparata al 14% circa della popolazione generale.

Considerazioni e proposte del Position paper dell’AOPI

Alla luce di quanto avvenuto nel periodo di emergenza Covid-19, nel documento si avanzano considerazioni e proposte per affrontare la fase attuale e quelle successive in modo da far avanzare il sistema di assistenza ospedaliera pediatrica sul territorio nazionale.

Ambito ospedaliero

  • Identificare e separare: differenziare e mettere in sicurezza tempestivamente i percorsi attraverso un sistema stabile di pre-triage
  • Riorganizzare e rendere flessibile la dotazione e l’organizzazione ospedaliera. L’offerta di letti adeguati in regime ordinario o di area critica deve essere modulabile in base alla domanda, permettendo percorsi Covid distinti. È necessario riorganizzare la disponibilità dei posti letto di area intensiva e semi intensiva, così che siano fruibili sia in regime ordinario che in regime di trattamento infettivologico. Il personale sanitario dovrà essere flessibile, e rispondere prontamente per essere impiegato in terapia intensiva o semi-intensiva, per questo saranno pensati corsi periodici e aggiornamenti sul campo
  • Mantenere in funzione i percorsi dedicati ai pazienti “possibili Covid-19” per garantire l’assenza di circolazione intraospedaliera del contagio
  • Potenziare la rete Ospedale-Territorio per l’utilizzo ottimale dei posti letto pediatrici, sia in termini di appropriatezza del ricorso alle cure ospedaliere che di flessibilità nella programmazione
  • Prendere in carico gli effetti della pandemia sui pazienti non affetti da Covid-19: riduzione degli accesi al PS, rinvio delle prestazioni ambulatoriali e chirurgiche, allungamento delle liste di attesa, vaccinazioni, ecc.

Presa in carico globale del bambino e della famiglia e interazione con il “Territorio”

  • Implementare forme organizzative (come ad esempio Aggregazioni Funzionali Territoriali e Case della salute) che attraverso equipe miste con specialisti possano gestire le domande di salute, evitando un inappropriato ricorso al pronto soccorso e al ricovero ospedaliero
  • Sviluppare la telemedicina per incrementare le connessioni a distanza fra colleghi e con i pazienti, attraverso lo sviluppo dell’attività di televisita/teleconferenza, e l’impiego di strumenti digitali per gestire in via informatica i percorsi assistenziali
  • Presidiare le necessità assistenziali specifiche del bambino e della famiglia per definire i criteri per la permanenza in ospedale dei genitori o familiari per evitare che limitazioni delle visite e dei caregiver possano creare problemi al ricovero o disagio sociale
  • Coinvolgere il Pediatra di Famiglia e il Medico di Medicina Generale per contenere gli accessi non appropriati al pronto soccorso, grazie alla gestione diretta, anche tramite teleconsulto, dei pazienti, nell’ambito di protocolli condivisi, con il supporto dell’ospedale di riferimento
  • Definire e gestire PDTA condivisi sia per pazienti acuti che quelli cronico-complessi con un giusto equilibrio tra alta specializzazione e prossimità delle cure
  • Avviare interventi psicosociali per promuovere la resilienza e ridurre l’angoscia dei più piccoli, facilitando la ricerca di strategie di coping adattive finalizzate a contrastare e diminuire la successiva probabilità di insorgenza di manifestazioni comportamentali, emotive e cognitive a deriva psicopatologica
  • Contribuire con gli altri partner istituzionali, in primis il Ministero dell’Istruzione, ad affrontare e risolvere il complesso problema della riapertura in sicurezza delle scuole.

Vai al sito dell’Associazione ospedali pediatrici italiani

Brescia: Mostra fotografica “Frammenti – Covid19. Il nostro Esserci Sempre”

In occasione della celebrazione di San Michele Arcangelo, Santo Patrono della Polizia di Stato, la Questura di Brescia inaugurerà una mostra fotografica dal titolo “Frammenti – Covid19. Il nostro Esserci Sempre”. L’inaugurazione ci sarà il prossimo 29 settembre nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia.

La mostra, organizzata in collaborazione con la locale sezione ANPS e il Comune di Brescia, è un percorso di quarantacinque immagini inedite raffiguranti volti, situazioni e speranze che rappresentano uno spaccato della comunità bresciana durante il lockdown.

L’esposizione vuole essere anche un sentito omaggio a tutte quelle persone e a tutti gli operatori della Polizia di Stato che in questo periodo difficile non si sono risparmiati nell’assistenza al prossimo.

Le foto, esposte fino al 5 ottobre, saranno accompagnate da una frase introduttiva e da una poesia che chiuderà ogni singola sezione tematica.

L’accesso alla mostra è gratuito ma è obbligatoria la prenotazione tramite la seguente email: frammenti@poliziadistato.it .

COVID-19, OBBLIGATORIO INDOSSARE LA MASCHERINA ALL’APERTO

A conclusione della riunione dell’Unità di Crisi, il Presidente Vincenzo De Luca ha firmato l’ordinanza, che contiene ulteriori misure per la prevenzione e la sicurezza. Su tutto il territorio regionale, con decorrenza dal 24 settembre 2020 e fino al 4 ottobre 2020, fatta salva l’adozione di ulteriori provvedimenti in conseguenza della rilevazione quotidiana dei dati epidemiologici della regione, viene disposto l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto.

“Occorre – ha dichiarato il Presidente De Luca -ripristinare immediatamente comportamenti responsabili, a maggior ragione con l’apertura delle scuole. Se vogliamo evitare chiusure generalizzate è necessario il massimo rigore”.

Ecco in sintesi i contenuti dell’ordinanza:

1) Sono ulteriormente confermate le disposizioni di cui all’Ordinanza regionale n.66 dell’8 agosto 2020, concernenti l’obbligo di rilevare la temperatura corporea dei dipendenti ed utenti degli uffici pubblici ed aperti al pubblico e di impedire l’ingresso, contattando il Dipartimento di prevenzione della ASL competente, laddove venga rilevata una temperatura superiore a 37,5 gradi C°;

2) È disposto l’obbligo, su tutto il territorio regionale, di indossare la mascherina anche nei luoghi all’aperto, durante l’intero arco della giornata, a prescindere dalla distanza interpersonale, fatte salve le previsioni degli specifici protocolli di settore vigenti (ad esempio per le attività di ristorazione, bar, sport all’aperto). L’obbligo rimane escluso per i bambini al di sotto dei sei anni, per i portatori di patologie incompatibili con l’uso della mascherina e durante l’esercizio in forma individuale di attività motoria e/o sportiva;

3) È fatto obbligo ai titolari di esercizi commerciali, culturali, ricreativi, o comunque aperti al pubblico, non all’aperto, di effettuare la misurazione della temperatura corporea all’ingresso dei locali di esercizio e di assicurare la presenza di dispenser di gel e/o soluzioni igienizzanti, subordinando l’accesso ai locali alla previa igienizzazione delle mani e al riscontro di temperatura inferiore a 37,5 gradi C°;

4) Si richiamano tutti gli esercenti, gestori ed utenti alla stretta osservanza delle misure di prevenzione e sicurezza. Al fine di rendere tempestiva la corretta ricostruzione degli eventuali casi da “contatto stretto”, vi è l’obbligo della identificazione di almeno un soggetto per tavolo o per gruppo di avventori attraverso la rilevazione e conservazione dei dati con idoneo documento di identità.

 

DOWNLOAD ORDINANZA 

Covid test studenti, Beneduce: “Aiuto concreto alla popolazione”

Sanita’: Beneduce (Campania Libera) Si aprirà a breve la possibilità per gli studenti campani di effettuare un Covid test che attesterà con maggiore velocità la positività o la negatività al virus. “Cio’ e’ frutto dell’impegno di un nostro Istituto di ricerca, il Ceinge, che da mesi sta studiando un test salivare. Questo consentirebbe a breve di fare il test in una prima fase anche ai ragazzi e una volta identificati i positivi, monitorare i contatti, quindi gli studenti che sono stati in vicinanza con chi è risultato positivo così da essere sottoposti loro stessi a test molecolare, isolando subito dunque il possibile contagio. Mi impegno in prima persona al fianco dello staff del governatore, come Consigliere di Campania Libera , ma soprattutto come medico a fare in modo che in questa fase di
 convivenza con il virus la Regione Campania dimostri come nell’emergenza provocata dall’epidemia di coronavirus le eccellenze del territorio riescano a mettere a disposizione tutta la loro esperienza e i loro studi per provare a dare un concreto aiuto alla popolazione “ Conclude la Consigliera di Campania Libera , dott.ssa Flora Beneduce

COVID-19, AGGIORNAMENTO

14/09/2020 – Questo il bollettino di oggi:

Positivi del giorno: 90
Tamponi del giorno: 2.845

Totale positivi: 9.215
Totale tamponi: 501.568

​Deceduti del giorno: 1
Totale deceduti: 452

Guariti del giorno: 26
Totale guariti: 4.759 (di cui 4.755 completamente guariti e 4 clinicamente guariti. Vengono considerati clinicamente guariti i pazienti divenuti asintomatici ma ancora in attesa dei due tamponi consecutivi che ne comprovano la completa guarigione).

* Di cui 10 casi di rientro o connessi a precedenti positivi da rientro.

Campania come Milano, flop ospedali Covid. Silenzio di Vincenzo De Luca

“È evidente che l’intera pandemia sia stata gestita dal governatore inscenando una teatrale campagna di comunicazione che ha coperto con una cortina sfavillante una grossa operazione di “mercato” al cui centro erano gli interessi personali e privatistici e non la salute dei cittadini.
Cittadini che non meritano una sanità strumento di speculazione e di consenso popolare costruito sul niente”.
Non usa mezzi termini la senatrice di Giugliano del Movimento 5 Stelle Mariolina Castellone, contro la discussa gestione da parte di Vincenzo De Luca, ell’emergenza sanitaria Covid 19 che ha coinvolto la regione.
La Castellone, portavoce in Senato del Movimento, facendo eco alle recenti dichiarazioni rilasciate da Valeria Ciarambino, in merito all’ennesimo  terremoto giudiziario abbattutosi sulla Asl NA 1, aggiunge:
“In piena pandemia sono stati spesi circa 18 milioni per 3 ospedali modulari, costruiti sul modello del Covid Center dell’ospedale in fiera di Milano. L’obiettivo era quello di potenziare le strutture sanitarie della regione con 72 posti aggiuntivi di terapia intensiva per essere pronti ad affrontare un eventuale peggioramento dell’emergenza Coronavirus in Campania.
Il governatore annunció che sarebbero stati pronti in 18 giorni, tanto che i cittadini accolsero tra gli applausi l’arrivo dei primi camion per l’apertura dei cantieri. Risultato? A Salerno e Caserta i due ospedali sono rimasti inutilizzati e non sono stati mai collaudati né aperti. Quello accanto all’ospedale del Mare in zona Ponticelli è stato utilizzato pochissimo.
La cosa veramente grave, per tutti noi, è che queste strutture non potranno comunque essere mai utilizzate”.