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IN TRE ORE METTONO A SEGNO TRE FURTI. CONIUGI DEL NAPOLETANO ARRESTATI DAI CARABINIERI.

Era da alcuni giorni che i militari dell’arma erano sulle loro tracce senza però riuscire a sorprenderli in flagranza. Alle prime ore del mattino di ieri 23 aprile, i carabinieri della Stazione di Macerata Campania, dopo averli individuati, seguiti e osservati, sono finalmente riusciti a coglierli in flagranza di reato e ad arrestarli.

I due coniugi, un 60enne e una 54enne di Afragola(NA) sono stati bloccati in via Matteotti a Volla, nel napoletano, subito dopo aver caricato sul Fiat Doblò una motocicletta tipo cross, del valore di 1000 euro, rubata da un’abitazione all’interno della quale si erano introdotti forzando la porta d’ingresso.

Per i due sono quindi scattate le manette.

Le perquisizioni eseguite all’interno del Fiat Doblò hanno consentito ai militari dell’Arma di rinvenire, oltre al ciclomotore, anche una bicicletta mountain bike del valore di 1.200 euro, un’idropulitrice e diversi pacchi di caffè del valore di circa 150 euro nonché strumenti di lavoro, poco prima rubati, previa effrazione, da due diverse abitazioni in Cercola (NA).

Presso l’abitazione dei due arrestati, anch’essa perquisita, i carabinieri hanno poi rinvenuto e sequestrato un ciclomotore tipo vespa 50, una idropulitrice; un monopattino; un hoverboard e tre biciclette, di cui una elettrica, rubati nella provincia di Caserta motivo per il quale i due sono stati anche denunciati per ricettazione.

Parte del materiale rinvenuto è stato restituito ai legittimi proprietari mentre, per l’ulteriore materiare sequestrato, sono in corso accertamenti finalizzati alla individuazione dei proprietari, per lo più casertani, per la restituzione.

Gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale e presso la casa circondariale di Pozzuoli.

MADDALONI (CE): ARRESTATO 28ENNE CHE DISTRUGGE L’APPARTAMENTO E AGGREDISCE I GENITORI PER SOLDI RIFIUTATI.

Esasperati dalle continue aggressioni fisiche e verbali subite da parte del figlio 28enne, che quotidianamente pretendeva da loro continue somme di denaro, nella tarda serata di ieri, al culmine dell’ennesima violenta lite, hanno deciso di chiedere aiuto componendo il numero di emergenza “112”.

È accaduto a Maddaloni, nel casertano, dove i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia sono intervenuti a seguito della segnalazione dell’anziana madre, vittima, insieme al marito, della violenza del 28enne.

Giunti sul posto, i militari dell’Arma sono stati allertati dalle grida provenienti dell’appartamento. Una volta all’interno dello stabile sono stati accolti dal padre che, visibilmente scosso e impaurito li ha invitati subito ad entrare.

All’interno dell’abitazione, le cui camere si presentavano a soqquadro, con porte rotte, mobili della cucina con vetri in frantumi e cocci di vasi, i militari hanno sorpreso il figlio in forte stato di agitazione mentre inveiva violentemente contro i genitori, minacciandoli di morte.

Il giovane, resosi conto della presenta dei carabinieri, con atteggiamento iroso e provocatorio li ha invitati ad arrestarlo e a portarlo in caserma. A tale richiesta i militari, dopo averlo bloccato in sicurezza, lo hanno condotto presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Maddaloni dove sono riusciti a calmarlo.

A seguito della formalizzazione della denuncia da parte dei genitori, il 28enne è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione.

Drammatico Omicidio a Esino Lario: Assessore Ucciso con un Falcetto da Giardinaggio, Arrestato il Vicino di Casa

La tranquilla comunità di Esino Lario, un piccolo centro montano nel Lecchese, è stata scossa da un evento tragico che ha lasciato tutti senza parole. Pierluigi Beghetto, 53 anni, consigliere comunale e assessore nel paese, è stato ucciso questa mattina con un falcetto da giardinaggio dopo un litigio con il vicino di casa. L’assalitore, Luciano Biffi, un sessantenne musicista di strada, è stato arrestato poco dopo il delitto.

L’incidente si è verificato in via Verdi, poco prima delle nove del mattino. Secondo le prime ricostruzioni, Beghetto è stato dapprima aggredito con una mattonella e poi colpito più volte con il falcetto, provocandogli ferite gravissime e letali. L’assessore è morto sul posto, prima che i soccorritori potessero intervenire.

La causa scatenante del conflitto sembra essere stata una discussione relativa a problemi di vicinato, con oggetti lasciati nel posto sbagliato. Si parla di tubi che sconfinavano nel giardino altrui, ma i dettagli sono ancora oggetto di indagine. Il dissapore tra Beghetto e Biffi sembrava andare avanti da tempo, e il tragico epilogo ha sconvolto l’intera comunità.

Beghetto era originario di Usmate Velate, in provincia di Monza e Brianza, e aveva una seconda casa a Esino Lario, dove era molto attivo e conosciuto. Di professione elettricista, aveva una passione per l’apicoltura, con l’azienda agricola Ape Montana. Era anche un volontario del gruppo antincendio locale e si impegnava per gli impianti da sci. La sua morte lascia una moglie e due figli di 17 e 23 anni.

Il sindaco di Esino, Pietro Pensa, ha espresso il suo dolore per questa tragedia, dichiarando: “Una vicenda tragica che scuote tutti”. Ha proclamato il lutto cittadino e ha annullato tutte le manifestazioni previste nei giorni successivi. I carabinieri del Comando provinciale di Lecco e il sostituto procuratore di turno hanno avviato le indagini per ricostruire l’accaduto e inquadrare la personalità dell’arrestato.

Questo tragico episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla crescente tensione nei rapporti di vicinato. In una comunità così piccola, il fatto che una discussione possa sfociare in un omicidio è un duro colpo per tutti. La comunità di Esino Lario è ora impegnata a elaborare il lutto e a sostenere la famiglia di Pierluigi Beghetto in questo momento difficile.

PARETE (CE). 39ENNE AGGREDISCE LA COMPAGNA CONVIVENTE. ARRESTATO DAI CARABINIERI.

E’ stato arrestato per maltrattamenti in famiglia il 39enne di Parete che, nella serata di ieri (20 aprile), ha preso a schiaffi la compagna.

A richiedere l’intervento dei carabinieri è stata la stessa vittima.

Quando i carabinieri hanno raggiunto l’abitazione hanno trovato la donna, sensibilmente provata, ad attenderli davanti il portone di casa. Con lei c’era anche la figlia minore.

Ai militari dell’Arma la donna ha riferito di essere scappata di casa dopo che il compagno, convivente, l’aveva presa a schiaffi per l’ennesima volta.

Raggiunto in abitazione, l’uomo, in evidente stato di ebrezza alcolica ha ammesso di aver aggredito la donna senza apparente motivo.

L’uomo che inizialmente è apparso tranquillo e collaborativo, si è poi mostrato aggressivo al punto da strappare e lanciare addosso ai militari il documento di riconoscimento che gli era stato richiesto di fornire.

Arrestato, è stato condotto presso il Carcere di Santa Maria Capa Vetere.

VITULAZIO. FORZANO UN POSTO DI CONTROLLO E DURANTE LA FUGA GETTANO DAL FINESTRINO STUPEFACENTE. CARABINIERI SEQUESTRANO HASHISH E COCAINA.

Viaggiavano su una Fiat Panda a velocità sostenuta e in manovra di sorpasso le due persone che, alle 18.40 del 20 aprile, sulla SS Appia Km 196+200 del comune di Vitulazio, con direzione di marcia Pastorano/Capua, hanno forzato un posto di controllo dei carabinieri.

I militari dell’Arma velocemente rimontati in auto si sono posti all’inseguimento dei fuggitivi che, nella circostanza, si sono disfatti di una borsa, lanciandola da finestrino.

La folle velocità e le continue manovre azzardate compiute dai malfattori durante la fuga, che hanno più volte messo in pericolo l’incolumità degli utenti della strada, gli hanno permesso di far perdere le tracce.

La borsa recuperata e sequestrata dai carabinieri è risultata contenere 6 panetti di Hashish per un peso complessivo di gr. 600, un involucro in cellophane contenente gr. 10 di cocaina, nonché 6 telefoni cellulari, due tirapugni, un coltellino a serramanico e un bilancino di precisione.

Turisti Italiani Arrestati per Presunto Stupro su Ragazza Brasiliana a Maiorca: La Svolta Nel Caso

Nell’isola di Maiorca, uno scenario idilliaco è stato scosso da un evento scioccante: quattro turisti italiani sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una giovane ragazza. La vicenda risale all’alba di domenica scorsa, il 7 aprile, fra le 2 e le 6 del mattino, secondo quanto riportato dalla vittima alle autorità, rendendo la notizia di dominio pubblico solo oggi. La ragazza, di origini brasiliane, avrebbe conosciuto uno dei turisti la sera stessa e sarebbe poi seguita nel suo appartamento sulla Playa de Palma.

La dinamica degli eventi si è svolta con la giovane brasiliana che ha incontrato il giovane turista italiano intorno alle 2 del mattino fuori da una rinomata discoteca. La situazione sembrava informale, con la ragazza che ha chiesto al giovane una sigaretta, alla quale lui ha prontamente acconsentito. Successivamente, verso le 5 del mattino, i due si sono di nuovo incontrati davanti alla discoteca e hanno deciso di recarsi all’appartamento del ragazzo, situato sulla Playa de Palma, a bordo di un taxi. Nel frattempo, gli altri tre amici del turista italiano sarebbero partiti su un altro taxi. Una volta nell’appartamento, la giovane si sarebbe trovata di fronte ai quattro, che avrebbero perpetrato l’aggressione sessuale in gruppo.

Gli arresti sono avvenuti dopo che la presunta vittima, prima di fuggire, è riuscita a prendere il passaporto di uno degli aggressori. Dopo la violenza subita, ha denunciato l’accaduto presso un commissariato di Palma di Maiorca. Tutti gli arrestati, di età compresa tra i 24 e i 27 anni, sono stati interrogati oggi dall’autorità giudiziaria. Secondo fonti giuridiche riportate dai media iberici, fra cui Ultima Hora, durante l’interrogatorio davanti al magistrato i quattro arrestati avrebbero risposto solo alle domande del proprio avvocato, negando il coinvolgimento nella violenza di gruppo.

Questo caso, che ha scosso non solo l’isola di Maiorca ma anche l’opinione pubblica internazionale, solleva interrogativi fondamentali sulla sicurezza dei turisti e sulla gestione delle accuse di violenza sessuale. Mentre le indagini proseguono e la verità cerca di emergere, questo evento mette in evidenza l’importanza di un sistema giudiziario equo e imparziale per garantire la giustizia per tutte le parti coinvolte.

Arrestato a Torino Michael Pasqua nell’ambito dell’Operazione Echidna

Un’altra tappa importante si è aggiunta all’inchiesta coordinata dall’autorità giudiziaria torinese, con l’arresto di Michael Pasqua, avvenuto all’aeroporto torinese Sandro Pertini di Caselle. I carabinieri del Ros e della compagnia di Venaria hanno compiuto l’arresto mentre Pasqua atterrava da un volo proveniente da Miami, in Florida, dove si trovava per partecipare a un evento sportivo di pugilato.

Il nome di Pasqua è emerso tra quelli coinvolti nell’operazione Echidna, condotta dalla Dda del capoluogo piemontese. Questa operazione ha recentemente portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Torino.

Nei giorni precedenti, erano già stati arrestati Giuseppe e Domenico Pasqua, rispettivamente zio e cugino di Michael. L’uomo è stato immediatamente condotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti.

L’operazione Echidna ha gettato luce su presunti reati gravi che coinvolgono più persone e che richiedono un’azione decisa da parte delle autorità competenti. La collaborazione tra le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria ha dimostrato ancora una volta la determinazione nel contrastare fenomeni illeciti e garantire la tutela della legalità e dei diritti dei cittadini.

Resta ora da seguire gli sviluppi dell’inchiesta e attendere gli esiti delle indagini per comprendere appieno la portata e la gravità dei presunti reati contestati agli indagati. In un contesto di crescente preoccupazione per la criminalità organizzata e il dilagare di fenomeni illeciti, è fondamentale che le istituzioni continuiamo a lavorare con determinazione per assicurare giustizia e sicurezza alla comunità.

Portano via arrestato,dall’alto piomba fioriera sull’auto dei Carabinieri

Stavano portando via un uomo, arrestato per svariate violazioni degli arresti domiciliari, quando una fioriera è piombata dall’alto sull’auto dei carabinieri, sfondando il parabrezza: nessuno si è fatto male e, intervenute altre pattuglie, l’uomo è stato trasferito in carcere. E’ successo a Napoli, nel quartiere Chiaia.

Tutto è cominciato quando i militari della caserma di Posillipo sono giunti in via Cucca per notificare a un 56enne, l’ordine di trasferimento in carcere in seguito a varie violazioni commesse mentre si trovava agli arresti domiciliari; misura cui era sottoposto dal maggio scorso per estorsione. I carabinieri stavano lasciando la zona con l’arrestato a bordo quando alcune persone, al momento non identificate, hanno lanciato una fioriera dall’alto mandando in frantumi il parabrezza. I carabinieri hanno fatto intervenire altre pattuglie in loro supporto, cui è stato affidato l’arrestato. Indagini in corso per identificare i responsabili.

MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA. 34ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI

In Mondragone (CE), i Carabinieri della Sezione Radiomobile del locale Reparto Territoriale hanno tratto in arresto un 34enne di Mondragone, ritenuto responsabile di maltrattamenti contro familiari o conviventi.

L’uomo, alle prime luci dell’alba di ieri (erano le 05:30) si è presentato presso l’abitazione dei genitori, dalla quale era stato allontanato, suonando ripetutamente prima al citofono esterno e poi al portoncino di casa dove era giunto scavalcando la recinzione esterna.

Invitato dai genitori ad allontanarsi, ha iniziato ad inveire contro di loro lanciando oggetti presenti nel pertinente giardino contro gli infissi e contro il portoncino d’ingresso all’abitazione tentando finanche forzare le tapparelle delle finestre per accedere in casa.

I militari dell’Arma, intervenuti su richiesta dei genitori, al loro arrivo hanno trovato il 34enne, in evidente stato di agitazione, ancora intento a suonare il campanello di casa e a tirare ripetuti calci e pugni al portoncino d’ingresso. Sul perimetro del pertinente cortile, invece, erano presenti diversi oggetti rotti.

Ai carabinieri le vittime, in lacrime, hanno riferito che il figlio, da circa due mesi, a causa della sua dipendenza da sostanze stupefacenti e alcoliche era divenuto violento e che dopo aver più volte vanamente tentato di aiutarlo, adoperandosi per collocarlo in una struttura ad hoc, alla fine di giugno si erano visti costretti a denunciarlo per analoghi episodi.

L’uomo, già colpito da ammonimento emesso nel 2017 dal Questore di

Caserta per atti persecutori nei confronti dell’allora compagna e recentemente deferito in stato di libertà per atti persecutori nei confronti di altra donna, è stato arrestato e tradotto al carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Arrestato sospetto coinvolto nell’omicidio di Pasquale Sesso a Napoli

Napoli è stata scossa da un tragico omicidio avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 luglio nella zona di Santa Lucia. Pasquale Sesso, un uomo di 44 anni, è stato ucciso a colpi di pistola, generando grande sconcerto e preoccupazione nella comunità locale. Tuttavia, un importante sviluppo è avvenuto di recente, poiché la Squadra Mobile della Questura di Napoli ha arrestato un uomo di 28 anni ritenuto coinvolto nell’omicidio.

Attualmente, il sospetto è accusato del reato di detenzione di arma da fuoco. Le indagini sono in corso per verificare se la pistola in suo possesso sia la stessa utilizzata per uccidere Pasquale Sesso. Gli inquirenti stanno esaminando attentamente la prova balistica per stabilire un collegamento definitivo tra l’arma e il delitto.

Inoltre, le immagini dei sistemi di videosorveglianza hanno contribuito a incriminare il sospetto, collocandolo nella zona in cui si è verificato l’agguato. Questa evidenza video rappresenta un elemento importante che lo rende una persona fortemente sospettata di essere il presunto assassino del 44enne.

Le autorità competenti stanno lavorando instancabilmente per raccogliere ulteriori prove e testimonianze al fine di ricostruire l’accaduto in modo dettagliato e identificare tutti i responsabili coinvolti nell’omicidio di Pasquale Sesso. L’arresto di questo sospetto rappresenta un passo significativo nell’indagine, ma la giustizia dovrà seguire il suo corso e tutti gli aspetti del caso dovranno essere adeguatamente valutati in tribunale.

La comunità locale è ancora scossa per questa tragedia e si aspetta che le autorità facciano luce sull’accaduto il prima possibile. Gli abitanti di Napoli sperano che l’arresto di questo individuo porti a una maggiore tranquillità e giustizia per la vittima e i suoi cari. Nel frattempo, le indagini continuano per garantire che tutte le prove vengano raccolte accuratamente e che i responsabili vengano assicurati alla giustizia.