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Minacciata e aggredita con in braccio una bimba di 6 anni

A Nola i Carabinieri della locale compagnia hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia un 62enne già noto alle forze dell’ordine. Questo quanto successo: alcune persone chiedono aiuto al 112. Nel parcheggio di un supermercato un uomo ha infatti appena minacciato di morte e poi aggredito una donna. La vittima, con in braccio una bambina di 6 anni, si è rifugiata nel punto accoglienza del supermercato e l’aggressore non va via. Passano pochi minuti e i carabinieri della sezione radiomobile arrivano sul posto bloccando l’uomo e approfondiscono la vicenda. I due protagonisti vivono una relazione sentimentale da 12 anni e dalla loro relazione sono nate due bambine. Da gennaio di quest’anno la relazione si interrompe ma concordano di rimanere a vivere insieme per il bene delle figlie. A quel punto il comportamento del 62enne cambia – riferiscono i Carabinieri – aumentando progressivamente in aggressività e violenza fino a quando la vittima non decide di andare via e di trasferirsi in Puglia dove trova anche un lavoro. Il 62enne, più volte, però si presenta sul luogo di lavoro. Una presenza fissa che rende la vittima sempre più agitata e nervosa. La donna lo denuncia in due occasioni e i carabinieri ricostruiscono l’intera storia e le aggressioni che la vittima ha dovuto subire. In un’occasione l’uomo aveva picchiato anche il padre della donna e per lui ci vollero 30 giorni di riposo medico. Ora l’arrestato è in carcere ed è in attesa di giudizio.

Un giro al centro commerciale costa caro al latitante

Era sfuggito a un ordine di custodia cautelare emesso dal tribunale di Vallo della Lucania per il reato di furto aggravato in concorso e da quel giorno, il 19 luglio scorso, di un 26enne di origine albanese, si erano perse le tracce. Questo almeno fino a ieri sera. Siamo a Marcianise in un centro commerciale e due carabinieri passeggiano tranquillamente liberi dal servizio. Sono due marescialli e mentre il primo presta servizio nella stazione di Acerra la collega lavora nella scuola allievi marescialli di Firenze. Il 26enne è nella lista dei “Catturandi”. I Carabinieri riconoscono il 26enne e lo seguono mentre passeggia tra i negozi come un qualsiasi cittadino. Intanto la segnalazione ai colleghi di Acerra ed alla sezione operativa di Castello Di Cisterna è già partita e i militari non impiegano molto ad arrivare nel centro commerciale. Il servizio di polizia giudiziaria si organizza via smartphone e dopo qualche minuto l’uomo viene bloccato. L’arrestato ora è in carcere in attesa di giudizio.

Disordini a Parigi: Paesi stranieri mettono in guardia i propri cittadini

La situazione a Parigi ha attirato l’attenzione di diversi Paesi, tra cui Italia, Norvegia e Gran Bretagna, che hanno deciso di mettere in guardia i loro cittadini riguardo alla situazione turbolenta che si sta verificando nella capitale francese. Anche il governo tedesco si è dichiarato “preoccupato” per gli eventi in corso.

Gli effetti dei disordini si fanno sentire anche nel settore turistico, con numerose disdette negli hotel e nei ristoranti. Il Ministero degli Esteri britannico ha emesso un avviso per coloro che intendono viaggiare in Francia, invitandoli a prestare attenzione ai possibili disagi causati dai disordini nel Paese. Nel nuovo aggiornamento dei consigli di viaggio, il governo britannico ha esortato i suoi cittadini a evitare i luoghi colpiti dai disordini, sottolineando che gli orari e i luoghi dei conflitti sono “imprevedibili”, secondo quanto riportato dalla Bbc. Si avverte anche della possibilità di interruzioni nella circolazione stradale e nei trasporti locali, nonché della potenziale imposizione di coprifuoco da parte delle autorità locali.

Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha invitato gli italiani in viaggio in Francia a essere cauti di fronte alla situazione attuale. Durante il programma radiofonico “Caffè Europa” su Rai Radio 1, Tajani ha spiegato che i disordini sono principalmente concentrati nelle periferie francesi e che l’episodio di violenza che si è verificato non avrebbe dovuto accadere. Ha quindi esortato i connazionali a seguire le informazioni riportate dalla stampa, i consigli delle forze dell’ordine e a evitare di avvicinarsi a luoghi dove possono verificarsi scontri pericolosi. Il messaggio rivolto agli italiani è quello di agire con prudenza.

La protesta, inizialmente circoscritta alle banlieue (periferie), si è estesa ai centri urbani. Le immagini dell’assalto al centro commerciale di Les Halles, nel cuore di Parigi, sono state impressionanti: il negozio Nike è stato devastato e saccheggiato. In seguito, i manifestanti appartenenti al gruppo dei black bloc si sono spostati sulla rue de Rivoli, rompendo le vetrine dei negozi che erano già impegnati nei saldi estivi da due giorni. La preoccupazione per la situazione è stata tale che il presidente Emmanuel Macron ha rinunciato alla prevista conferenza stampa alla fine del vertice europeo, cosa insolita per lui, per partecipare puntualmente alla riunione della cellula di crisi del governo. Molte persone attendevano decisioni drastiche per ripristinare l’ordine pubblico, che erano state annunciate come “senza tabù”, ma finora sono state emesse solo richieste: ai genitori, visto che, come ammonito, “un terzo delle persone fermate sono giovani e giovanissimi”; e ai social media come TikTok e Snapchat, accusati di ospitare richiami a eventi violenti. Nel corso della serata, il governo ha incontrato rappresentanti delle piattaforme per avvisarli delle loro responsabilità.

La Francia e la sua polizia sono finiti nel mirino delle critiche anche da parte dell’ONU, che ha invitato il Paese a confrontarsi con i “profondi problemi di razzismo e discriminazione all’interno delle forze dell’ordine”. Questo invito è stato respinto dal Ministero degli Affari Esteri francese (Quai d’Orsay), che lo ha giudicato “completamente infondato”. Per quanto riguarda le indagini, non ci sono nuove informazioni significative. La terza persona presente in macchina con Nahel, che finora non è stata trovata dalle autorità, ha invece parlato con Le Parisien, affermando di essere fuggita per timore che gli agenti di polizia sparassero anche a lei. Ha aggiunto che Nahel è stato colpito e che probabilmente è ripartito inavvertitamente lasciando il piede dal freno. Avrà l’opportunità di parlare con gli investigatori quando si presenterà alla polizia, come ha annunciato nei prossimi giorni. Il fine settimana si prospetta come un momento cruciale di questa delicata fase: per la quarta e la quinta notte, da sabato a domenica, non ci sono segnali di miglioramento della situazione. La Premier Elisabeth Borne ha ribadito che “tutte le opzioni sono sul tavolo per ripristinare l’ordine pubblico”.