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VIOLA VALENTINO & SERENA DE BARI COMPRAMI 2023

Dopo aver presentato il singolo al Festival del Cinema Italiano a Milazzo (Me), ecco il nuovo video di COMPRAMI 2023, la storica hit in una nuova versione proiettata ai giorni nostri.

Il videoclip ufficiale di COMPRAMI 2023, il singolo targato Viola Valentino & Serena De Bari, è stato girato al “55 Milano” e diretto da Claudio Zagarini e Valeria Ungaro (No bad vibes film), montaggio Marco D’Andragora.

Viola ha riproposto di recente con grande successo la hit “Comprami” ai Migliori Anni su Rai 1, canzone diventata ormai virale su TikTok. L’artista icona degli anni ’80 ha scelto la giovane cantautrice pugliese Serena de Bari per la nuova versione della canzone, in radio e nei principali store digitali per l’etichetta On The Set (distr. Artist First), un progetto targato Luca Venturi. Produzione, arrangiamento, mix e mastering sono a cura di TempoXso, producer che nel corso della sua carriera ha collaborato con diversi artisti della scena urban e neomelodica tra cui Niko Pandetta, CaneSecco, Skioffi, Shade, Gemitaiz, Madman, Fedez, ecc. Un classico intramontabile della musica italiana riadattato ai giorni nostri.

Viola e Serena: Girare questo video è stato molto divertente, c’è stata subito alchimia tra di noi, sia durante la registrazione del singolo sia durante le riprese e lo staff ci fatto sentire subito a casa. Non resta che ballare tutta l’estate Comprami 2023!”

Viola Valentino:

https://www.instagram.com/viola.valentino/ https://www.facebook.com/Viola.valentino.ufficiale/

Serena De Bari:

https://www.tiktok.com/@serenavariabile0

https://instagram.com/serenadebariofficial/

Disordini a Parigi: Paesi stranieri mettono in guardia i propri cittadini

La situazione a Parigi ha attirato l’attenzione di diversi Paesi, tra cui Italia, Norvegia e Gran Bretagna, che hanno deciso di mettere in guardia i loro cittadini riguardo alla situazione turbolenta che si sta verificando nella capitale francese. Anche il governo tedesco si è dichiarato “preoccupato” per gli eventi in corso.

Gli effetti dei disordini si fanno sentire anche nel settore turistico, con numerose disdette negli hotel e nei ristoranti. Il Ministero degli Esteri britannico ha emesso un avviso per coloro che intendono viaggiare in Francia, invitandoli a prestare attenzione ai possibili disagi causati dai disordini nel Paese. Nel nuovo aggiornamento dei consigli di viaggio, il governo britannico ha esortato i suoi cittadini a evitare i luoghi colpiti dai disordini, sottolineando che gli orari e i luoghi dei conflitti sono “imprevedibili”, secondo quanto riportato dalla Bbc. Si avverte anche della possibilità di interruzioni nella circolazione stradale e nei trasporti locali, nonché della potenziale imposizione di coprifuoco da parte delle autorità locali.

Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha invitato gli italiani in viaggio in Francia a essere cauti di fronte alla situazione attuale. Durante il programma radiofonico “Caffè Europa” su Rai Radio 1, Tajani ha spiegato che i disordini sono principalmente concentrati nelle periferie francesi e che l’episodio di violenza che si è verificato non avrebbe dovuto accadere. Ha quindi esortato i connazionali a seguire le informazioni riportate dalla stampa, i consigli delle forze dell’ordine e a evitare di avvicinarsi a luoghi dove possono verificarsi scontri pericolosi. Il messaggio rivolto agli italiani è quello di agire con prudenza.

La protesta, inizialmente circoscritta alle banlieue (periferie), si è estesa ai centri urbani. Le immagini dell’assalto al centro commerciale di Les Halles, nel cuore di Parigi, sono state impressionanti: il negozio Nike è stato devastato e saccheggiato. In seguito, i manifestanti appartenenti al gruppo dei black bloc si sono spostati sulla rue de Rivoli, rompendo le vetrine dei negozi che erano già impegnati nei saldi estivi da due giorni. La preoccupazione per la situazione è stata tale che il presidente Emmanuel Macron ha rinunciato alla prevista conferenza stampa alla fine del vertice europeo, cosa insolita per lui, per partecipare puntualmente alla riunione della cellula di crisi del governo. Molte persone attendevano decisioni drastiche per ripristinare l’ordine pubblico, che erano state annunciate come “senza tabù”, ma finora sono state emesse solo richieste: ai genitori, visto che, come ammonito, “un terzo delle persone fermate sono giovani e giovanissimi”; e ai social media come TikTok e Snapchat, accusati di ospitare richiami a eventi violenti. Nel corso della serata, il governo ha incontrato rappresentanti delle piattaforme per avvisarli delle loro responsabilità.

La Francia e la sua polizia sono finiti nel mirino delle critiche anche da parte dell’ONU, che ha invitato il Paese a confrontarsi con i “profondi problemi di razzismo e discriminazione all’interno delle forze dell’ordine”. Questo invito è stato respinto dal Ministero degli Affari Esteri francese (Quai d’Orsay), che lo ha giudicato “completamente infondato”. Per quanto riguarda le indagini, non ci sono nuove informazioni significative. La terza persona presente in macchina con Nahel, che finora non è stata trovata dalle autorità, ha invece parlato con Le Parisien, affermando di essere fuggita per timore che gli agenti di polizia sparassero anche a lei. Ha aggiunto che Nahel è stato colpito e che probabilmente è ripartito inavvertitamente lasciando il piede dal freno. Avrà l’opportunità di parlare con gli investigatori quando si presenterà alla polizia, come ha annunciato nei prossimi giorni. Il fine settimana si prospetta come un momento cruciale di questa delicata fase: per la quarta e la quinta notte, da sabato a domenica, non ci sono segnali di miglioramento della situazione. La Premier Elisabeth Borne ha ribadito che “tutte le opzioni sono sul tavolo per ripristinare l’ordine pubblico”.

Il Presidente Francese Risponde alla Sommossa: “Maggiori Forze dell’Ordine e Azioni sui Social”

Nel contesto di una recente sommossa, il Presidente francese ha espresso ferma condanna definendola “un’inaccettabile strumentalizzazione della morte di un adolescente”. In risposta a questi eventi, ha annunciato un maggior dispiegamento di forze dell’ordine nelle strade con l’obiettivo di contenere eventuali violenze future.

Durante il suo discorso, Macron ha anche lanciato un appello “alla responsabilità a tutti i genitori, ai padri e alle madri di famiglia”. Ha sottolineato l’importanza che i genitori assumano un ruolo attivo nel mantenere i loro figli a casa, ricordando che un terzo dei fermati durante la notte scorsa erano giovani, o addirittura giovanissimi. Ha sottolineato che tenere i giovani al sicuro e fuori da situazioni potenzialmente pericolose è una responsabilità fondamentale dei genitori.

Inoltre, il capo dello Stato ha criticato i social media, affermando che essi hanno svolto un ruolo considerevole nell’organizzazione dei movimenti degli ultimi giorni. In particolare, ha citato piattaforme come TikTok e Snapchat, dove raduni violenti sono stati organizzati. In risposta, il Presidente ha annunciato che il governo prenderà diverse disposizioni per affrontare la situazione. Si punta a organizzare il ritiro dei contenuti più a rischio collegati a tali piattaforme e a ottenere l’identità di coloro che utilizzano i social per lanciare appelli al disordine o esacerbare la violenza.

L’obiettivo di queste azioni è quello di preservare la sicurezza pubblica, prevenire situazioni di violenza e garantire un ambiente sicuro per i cittadini. Il Presidente ha sottolineato l’importanza della responsabilità collettiva nella gestione di situazioni critiche e ha incoraggiato l’intera società a collaborare per mantenere l’ordine e la tranquillità nelle strade.

ELENA CANTI FEAT. ANTO PAGA A ME BASTI TU

…il racconto di un amore giovane…

“A me Basti tu” è il nuovo singolo della cantautrice milanese Elena Canti, in featuring con una stella nascente della scena rap italiana contemporanea: Anto Paga, che con la sua Hit “Vorrei Dirti” ha superato i 19 milioni di streaming su Spotify.

Il brano, che porta le firme di Simone Di Leonardo, Anto Paga, Roberto Passoni e Cristian Labelli, è già disponibile nei principali store digitali per l’etichetta discografica Feeling s.r.l. (distribuzione Ingroove – Universal).

Youtube:  https://youtu.be/GcN9UyYjntQ

-“A me basti tu” descrive una tematica ricorrente nelle giovani generazioni, nei momenti di malinconia a volte basta una persona a colmare ogni vuoto. Il brano è un punto di incontro tra due esperienze personali degli artisti, sottolinea come in un momento di difficoltà in cui si sono trovati solo “quella” persona li faceva sentire “a casa”. “A me basti tu” è caratterizzato da un sound estivo nonostante il tema nostalgico espresso da Elena e Anto Paga avvicinandosi a chi sta vivendo questa esperienza.

E’ il racconto di un amore giovane ed ha una melodia orecchiabile. La mia voce e quella di Anto Paga si rincorrono seguendo un ritmo incalzante, ma allo stesso tempo leggero e divertente, costruito su synth e tastiere in stile anni 60, con note riconoscibili e cantabili. Un dialogo tra giovani innamorati che tra incomprensioni e dichiarazioni d’amore, cattura l’orecchio dell’ascoltatore. Sembra pensato apposta per una serata estiva senza pensieri-

Lyrics video e shooting sono realizzati presso Cross Studio a Milano.

Spotify: https://open.spotify.com/album/5mfZEPCDSaHB8yzryDrRco

Instagram: @elenacantiofficial
TikTok: @elenacantiofficial
Youtube: @elenacantiofficial5672

website: elenacanti.com

Tik Tok: Altolà del Garante Privacy alla pubblicità “personalizzata”

Il Garante per la protezione dei dati personali manda un segnale forte a Tik Tok. L’Autorità, con un provvedimento d’urgenza adottato il 7 luglio, ha avvertito la piattaforma che è illecito utilizzare dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare loro pubblicità personalizzata in assenza di un esplicito consenso.

Nelle scorse settimane il social network aveva informato i propri utenti che, a partire dal 13 luglio, le persone maggiori di 18 anni sarebbero state raggiunte da pubblicità “personalizzata”, basata cioè sulla profilazione dei comportamenti tenuti nella navigazione su TikTok.  E aveva modificato la sua privacy policy prevedendo come base giuridica per il trattamento dei dati non più il consenso degli interessati, ma non meglio precisati “legittimi interessi” di Tik Tok e dei suoi partner.

Il Garante aveva immediatamente avviato un’istruttoria sulla modifica della privacy policy e chiesto informazioni al social network.

Sulla base degli elementi forniti dalla Società, l’Autorità ha ora concluso che tale mutamento della base giuridica  risulta incompatibile con la direttiva europea 2002/58, la cosiddetta direttiva “ePrivacy” , e con l’art. 122 del Codice in materia di protezione dei dati personali (che ne dà attuazione), norme che prevedono espressamente come base giuridica “per l’archiviazione di informazioni, o l’accesso a informazioni già archiviate, nell’apparecchiatura terminale di un abbonato o utente” esclusivamente il consenso degli interessati.

Oltre alla base giuridica inadeguata, il Garante ha messo in luce un aspetto che desta particolare preoccupazione e che riguarda la tutela dei minori iscritti alla piattaforma. Le attuali difficoltà mostrate da TikTok nell’accertare l’età minima per l’accesso alla piattaforma – ha osservato l’Autorità – non consentono infatti di escludere il rischio che la pubblicità “personalizzata” basata sul legittimo interesse raggiunga i giovanissimi, con contenuti non appropriati.

L’Autorità italiana, avvalendosi di uno dei poteri previsti dal Regolamento Ue, ha pertanto inviato un “avvertimento” formale alla Società, avvisando che un trattamento effettuato sulla base giuridica del “legittimo interesse”, almeno in relazione alle informazioni archiviate sui dispositivi degli utenti, si porrebbe al di fuori della cornice normativa in vigore, con le evidenti conseguenze, anche di carattere sanzionatorio.

L’Autorità si è pertanto riservata l’adozione di eventuali provvedimenti anche di urgenza qualora TikTok non recedesse dal proprio proposito.

La violazione della direttiva “ePrivacy” ha consentito al Garante di intervenire direttamente e in via d’urgenza nei confronti di Tik Tok, al di fuori della procedura di cooperazione prevista dal Gdpr, che avrebbe visto l’esercizio dell’iniziativa da parte dell’Autorità di protezione dati irlandese, Paese ove Tik Tok ha fissato il proprio stabilimento principale.

In ogni caso, poiché anche il trattamento di informazioni diverse rispetto a quelle archiviate sui dispositivi degli utenti sulla base del legittimo interesse appare incompatibile con la disciplina europea in materia di protezione dei dati personali – in questo caso quella dettata dal Gdpr – il Garante ha contestualmente informato il Comitato europeo delle autorità di protezione dei dati personali e l’Autorità irlandese, perché valutino le ulteriori iniziative da intraprendere.