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Allerta Gialla per Neve in Liguria: Attesi Accumuli Significativi sulle Zone Interne

Arpal ha emesso un’allerta gialla per neve in Liguria, attiva dalla mezzanotte fino alle 15:00 di lunedì 22 aprile, che interessa i versanti padani di ponente e levante, nonché le zone interne del Levante ligure.

Secondo le previsioni, si attende un progressivo peggioramento delle condizioni meteorologiche a partire dalla serata di oggi. Arpal scrive che la prima fase sarà segnata da fenomeni temporaleschi che si estenderanno dall’interno verso la costa. Non si escludono locali grandinate o la comparsa della neve pallottolare (nota anche come graupel, la “neve tonda” che somiglia alla grandine). La quota neve inizialmente sarà compresa tra 800 e 1.000 metri, ma durante la notte le temperature scenderanno ulteriormente, con la quota neve che si abbasserà fino a 500-600 metri.

Gli accumuli di neve attesi potranno raggiungere i 15-20 cm, con picchi di oltre 30 cm sui rilievi appenninici sopra i mille metri. Sono previste nevicate anche nelle zone interne di B e sulle tratte autostradali di A7, A26 e A6. Inoltre, le temperature costiere saranno prossime ai 5-6 gradi, ma il forte vento renderà l’aria più fredda. Nell’entroterra le temperature saranno vicine agli zero gradi; a Rovegno, il termometro è già sceso a -1 durante la notte scorsa.

Le autorità raccomandano cautela e invitano i cittadini a prestare attenzione alle condizioni stradali e ai possibili disagi dovuti alle nevicate.

Agricoltura, oltre 6 miliardi di danni per il maltempo nel 2023

Con l’ultima ondata di maltempo salgono ad oltre 6 miliardi i danni nei campi, tra coltivazioni e infrastrutture, con il 2023 che diventa l’anno nero dell’agricoltura italiana. E’ quanto emerge dal bilancio Coldiretti sul primo ciclone di autunno tra nubifragi, grandinate e trombe d’aria che hanno colpito a macchia di leopardo nelle città e nelle campagne con tetti scoperchiati, alberi abbattuti, coltivazioni distrutte, serre divelte, allagamenti, frane e smottamenti.

Gravi gli ultimi i danni nelle campagne dove – sottolinea la Coldiretti – sono in pieno svolgimento le attività stagionali dalla vendemmia alla raccolta di frutta e ortaggi mentre sta per iniziare quella delle olive con le colture particolarmente sensibili alle manifestazioni violente che provocano danni irreversibili mandando in fumo un intero anno di lavoro. Colpite – precisa la Coldiretti – anche realtà di pregio come i vigneti di Falanghina, Fiano e Aglianico in Campania ma anche gli uliveti in Puglia e le produzioni di pistacchio in Sicilia.

Dall’inizio dell’anno la Penisola è stata investita in media da oltre 10 eventi estremi al giorno sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Eswd (European sever weather database) che hanno causato il crollo del 10% della produzione di grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti e si registrano un calo anche per il pomodoro e per la vendemmia (-12%).

Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, maltempo, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – continua la Coldiretti – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono – conclude la Coldiretti – investimenti ance grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.

Nord Italia devastato dal maltempo. Zaia: “Siamo di fronte a qualcosa di straordinario”. Al sud caldo e incendi. Fermo per diverse ore l’aeroporto di Palermo minacciato dalle fiamme. In Tunisia 49 gradi

“Il Veneto è stato colpito duro, per l’ennesima volta in pochi giorni. Servono ristori economici per i territori del Veneto colpiti: è quello che chiederemo allo Stato”. Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando i violenti episodi di maltempo registrati in ampie zone del Veneto questa notte e nella prima mattina, colpendo in particolare il trevigiano ed il veronese.

La conta dei danni è impegnativa e Zaia sottolinea la gravità del fenomeno “Non si tratta certo di manifestazioni ordinarie del maltempo – precisa il governatore -. Nel veronese abbiamo diversi feriti: un paziente in codice rosso (un ragazzo di 16 anni colpito da un ramo a Zimella), 7 in codice giallo, 27 in codice verde soccorsi al SUEM, a cui vanno a sommarsi alcuni accesi autonomi presso i Pronto Soccorso. La grandine ha distrutto tetti, automobili, impianti industriali e artigiani. In campagna ha azzerato coltivazioni, vigneti, frutteti e serre. Le linee ferroviarie sono ora interrotte lungo la tratta fra Brescia e Padova: la mole di persone da trasportare è elevatissima, secondo le ferrovie non sarà possibile compensare con servizi bus per tutti i passeggeri. Il Veneto questa notte e nelle prime ore della mattina è stato bombardato”.

“Non si dica che si tratta di fenomeni estivi, da mettere in conto – avverte Zaia -, ho numerose testimonianze di pezzi di ghiaccio grandi come mele, pesanti oltre 150g, con una potenza distruttiva estrema. Siamo di fronte, per violenza e frequenza del maltempo, a qualcosa di fuori dal comune. Questa per la nostra terra è stata ancora una notte di passione”.

Non va meglio in Friuli Venezia Giulia dove sono state oltre 900 le chiamate giunte, nel corso della notte, al 112, Numero unico per l’emergenza Fvg, dirottate ai Vigili del fuoco, legate al maltempo nelle province di Pordenone Udine e Gorizia. Le richieste principali riguardano la caduta di alberi, cartelloni, ma anche il parziale scoperchiamento di alcuni stabili e la distruzione di centinaia di parabrezza di auto colpiti da chicchi di grandine di dimensioni eccezionali, in taluni casi anche di dieci centimetri di diametro.

Centinaia le chiamate ricevute anche dai Vigili del fuoco di Milano dopo il nuovo temporale accompagnato da vento forte e grandine che si è abbattuto nella notte sul capoluogo, intorno alle ore 4. Segnalazioni di tetti scoperchiati, con conseguenti allagamenti per la quantità di pioggia e grandine cadute in un breve lasso di tempo, e molti alberi caduti. Danni anche alle linee dei tram, che sono cadute a terra.

Gravi i disagi sulla linea ferroviaria. I passeggeri del convoglio Trenord 25277 delle 21.09 partito da Milano Porta Garibaldi sono stati soccorsi e aiutati a scendere in stazione a Monza intorno alle 21:20 di ieri per un guasto alle infrastrutture di Rfi, in particolare sulla linea elettrica tra Sesto San Giovanni e Monza. Grazie alla Croce rossa, alla Polfer e al personale Trenord, circa 150 passeggeri sono stati fatti scendere ed evacuati. Come riferisce Trenord, in 35 sono stati accompagnati in altre stazioni con mezzi della Croce rossa o della Protezione civile, 13 sono stati accompagnati alle loro destinazioni in taxi, mentre un centinaio si sono organizzati autonomamente. Sempre a causa del maltempo diversi viaggiatori diretti in varie parti della Lombardia e del Paese, sono rimasti bloccati in stazione Centrale a Milano, a causa di alcuni binari impraticabili.

Intanto una ragazza di 16 anni che si trovava ad un campo scout è morta dopo esser stata colpita da un albero caduto a causa del maltempo. La ragazza si trovava in un campo a Cedegolo, nel bresciano, che è stato evacuato dai vigili del fuoco. Evacuato, sempre a causa del maltempo, anche un altro campo scout in Val Dorizzo.

Sud

Se al nord il maltempo sta distruggendo vaste aree di territorio, al sud sono gli incendi a causare danni e spavento. Soprattutto in Sicilia, al momento, si vivono momenti di forte preoccupazione e in modo particolare a Palermo dove 120 famiglie sono state evacuate da ieri nella zona di Mondello, Capo Gallo e Poggio Ridente dove i vigili del fuoco sono alle prese con decine di roghi. Alle operazioni di sgombero hanno partecipato i carabinieri. Sono chiuse le strade che portano alla collina di Pizzo Sella. Per tutta la notte in diversi quartieri della città ci sono stati black out.

Le squadre dei vigili del fuoco sono ancora al lavoro per domare le fiamme nella zona di Punta Raisi, attorno all’aeroporto di Palermo, che è stato chiuso al traffico fino alle 11 di stamane. Lo scalo per alcune ore è rimasto isolato anche via terra a causa della contemporanea chiusura degli svincoli della A29 Palermo – Mazara del Vallo a Villagrazia di Carini e Cinisi, che collegano l’autostrada all’aeroporto, ed anche dei collegamenti ferroviari con Palermo. Gli svincoli sono stati riaperti mentre i treni in questo momento sono ancora sospesi. Alta l’attenzione anche nei dintorni dell’ospedale Cervello di Palermo, a causa della vicinanza di un fronte dell’incendio che sta mettendo in ginocchio la città.

Brucia, intanto, anche la provincia di Messina. I vigili del fuoco sono impegnati nelle operazioni di spegnimento di grossi incendi divampati a Curcuraci e Mili San Pietro. Diverse famiglie sono state costrette a lasciare le abitazioni.

Mediterraneo

Mentre la Grecia è impegnata con un vasto incendio da alcuni giorni, le cose non vanno meglio nemmeno in altre aree del Mediterraneo a causa delle temperature fuori dalla norma.

E’ il caso della Tunisia dove le 18 principali stazioni di monitoraggio meteorologico hanno registrato temperature massime tutte superiori ai 45 gradi. È quanto emerge dai dati dell’Istituto nazionale di meteorologia, secondo cui a Cartagine sono stati registrati 49 gradi, un record storico rispetto al precedente di 46,4 grandi segnato il primo luglio 1998. Temperature record anche a Biserta (48,9 gradi), Zaghouan (47,2), Enfidha (48,3), Tabarka (47) e Monastir (47,8). Secondo l’Istituto di meteorologia il caldo record persisterà anche oggi nelle regioni centro-orientali e meridionali, con una lieve attenuazione delle temperature massime al nord.