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Pnrr, dalla stretta sui target ai pagamenti Pa

Contrasto alle frodi, responsabilizzazione degli enti attuatori, alloggi universitari, messa a punto della governance, spinta alla digitalizzazione: il nuovo decreto Pnrr punta a velocizzare l’attuazione del piano, che ora conta anche i fondi di RepowerEU, potenziando le sinergie e il coordinamento.

STRETTA SU CHI MANCA I TARGET. Il governo potrà attivare i poteri sostitutivi quando i soggetti attuatori (amministrazioni, enti locali o società titolari di servizi pubblici) non raggiungeranno gli obiettivi fissati. E se la Commissione Ue verifica “l’omesso o l’incompleto conseguimento degli obiettivi”, dovranno restituire i fondi percepiti. Una stretta arriva anche sui ministeri e i Comuni in ritardo coi pagamenti: dovranno predisporre un piano da trasmettere al Mef per superare le criticità.

AIUTI ALLE IMPRESE. Arriva il Piano Transizione 5.0 con risorse per 6,3 miliardi in 2 anni, in credito d’imposta, per le imprese residenti in Italia che nel 2024 e 2025 effettuano “nuovi investimenti in strutture produttive” in Italia “nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici”.

CAMBIA LA GOVERNANCE. Sparisce la vecchia unità di missione e le sue funzioni vengono trasferite alla struttura di missione presso la presidenza del Consiglio. Un cambio pensato per rendere più efficiente gestione, monitoraggio e rendicontazione. La struttura potrà effettuare anche controlli a campione sui soggetti attuatori. Guadagna anche nuovo personale: da 9 unità dirigenziali si passa a 12, e da 50 non dirigenziali si passa a 65. Inoltre, nella cabina di regia sul Pnrr entra anche il Cnel.

CONTROLLI CONTRO FRODI E SFRUTTAMENTO AGRICOLI. Viene esteso anche ai progetti Pnrr il controllo del Comitato per la lotta contro le frodi comunitarie, integrato anche con rappresentanti di Corte dei Conti, Autorità anticorruzione, Banca d’Italia, Guardia di Finanza, ministero dell’Interno. Inoltre un commissario straordinario si occuperà di recuperare più rapidamente i beni confiscati alle mafie, e un altro aiuterà a superare gli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, uno degli obiettivi del Pnrr.

SPINTA ALLA DIGITALIZZAZIONE. Per accelerare il processo di digitalizzazione documentale, le amministrazioni pubbliche possono avvalersi del supporto dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Inoltre, arriva l’It-Wallet, il portafoglio virtuale dove conservare vari documenti, dalla patente di guida alla tessera sanitaria.

ACCELERAZIONE SUI PAGAMENTI P.A. I ministeri in ritardo dovranno predisporre un Piano per il superamento delle criticità da trasmettere al Mef. Il ministero dell’Economia dovrà poi monitorarne l’attuazione con apposite task force. Qualora si riscontrino “disallineamenti significativi” sarà coinvolta la Cabina di regia per il Pnrr. Percorso simile per i Comuni oltre i 60.000 abitanti. Quelli in ritardo con i pagamenti dovranno elaborare un Piano di interventi che verrà valutato da un apposito tavolo tecnico. In caso di valutazione negativa verrà informata la Cabina di regia che deciderà iniziative.

Straordinario per il Superbonus: Limiti per la Finanza Pubblica e Possibili Sviluppi

Il Superbonus, misura chiave per gli interventi di riqualificazione energetica e sismica, sembra destreggiarsi tra l’incertezza e la speranza di un intervento straordinario. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha recentemente ribadito la sua posizione riguardo ai limiti posti dalla finanza pubblica, gettando un’ombra sulla possibilità di una proroga.

La strada verso un SAL (Stato di Avanzamento Lavori) straordinario per consentire l’accesso alla detrazione in misura piena per i lavori conclusi entro il 31 dicembre 2023 sembra in salita. Il Parlamento è chiamato a decidere, ma le parole di Giorgetti indicano chiaramente che ci sono limiti da rispettare per non mettere a repentaglio la stabilità finanziaria del Paese.

Le discussioni si sono concentrate sulla possibilità di introdurre due SAL intermedi nel contesto del Superbonus del 110 per cento, consentendo l’esercizio delle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura prima della conclusione di tutti i lavori. Tuttavia, le dichiarazioni del Ministro Giorgetti suggeriscono una posizione cauta e un limite che proporrà al Consiglio dei Ministri.

L’ipotesi di un terzo stato avanzamento lavori straordinario è stata avanzata per salvaguardare la detrazione del 110 per cento per le lavorazioni già concluse ma non ultimate entro il 31 dicembre 2023. Questa proposta, parte dell’emendamento dei Relatori della Legge di Bilancio 2024, sembra incontrare resistenza da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Le recenti dichiarazioni di Giorgetti definiscono il Superbonus come una “specie di centrale nucleare, come Chernobyl”, evidenziando il peso finanziario che questo incentivo comporta per lo Stato, che potrebbe superare la soglia dei 100 miliardi di euro.

Nonostante la speranza di un SAL straordinario per i lavori in condominio già in corso, il Ministro ha sottolineato che ci sono limiti da rispettare, e la decisione finale spetterà al Consiglio dei Ministri. Il quadro delineato suggerisce che, in mancanza di nuove modifiche normative, la percentuale fruibile per i lavori in condominio potrebbe scendere al 70 per cento dal 1° gennaio 2024.

L’Italia è attualmente l’unico Paese europeo con incentivi di tale portata, e Giorgetti ha evidenziato la necessità di guardare oltre l’illusione degli anni precedenti in cui sembrava che tutto fosse dovuto. La decisione sulle possibili novità si avrà dopo la riunione dell’Esecutivo, e l’attenzione rimane focalizzata sulla scadenza del 31 dicembre 2023 e sui destini del Superbonus oltre tale data.