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L’impatto sociale del Ponte sullo Stretto di Messina: La sfida degli espropri dei terreni

 

Il tanto discusso progetto del ponte sullo Stretto di Messina, destinato a collegare le coste della Sicilia e della Calabria, è destinato a rivoluzionare in modo significativo il paesaggio delle due regioni italiane interessate dalla sua costruzione. L’ipotesi di questa evoluzione paesaggistica è stata presentata attraverso un video render pubblicato sulla pagina Facebook “Ponte sullo Stretto di Messina”, che ci offre un’idea chiara sull’aspetto che potrebbero assumere le due sponde una volta costruita l’infrastruttura stradale di collegamento.

Le immagini proiettano uno scenario futuro, fornendo uno spaccato della trasformazione che interesserà le zone circostanti una volta che il ponte sarà completato. Tuttavia, mentre si discute sul possibile impatto estetico e funzionale dell’opera, la società Stretto di Messina, responsabile del progetto, ha avviato l’iter per la fase degli espropri dei terreni.

Questo passo è cruciale e delicato, poiché coinvolge direttamente la popolazione locale. Circa 450 persone, principalmente residenti a Torre Faro sulla costa siciliana e a Villa San Giovanni su quella calabrese, saranno chiamate a lasciare le proprie case e terreni per fare spazio al ponte e ai cantieri.

Gli interessati dagli espropri hanno già espresso un forte dissenso, annunciando la loro determinazione a opporsi e a intraprendere azioni legali per difendere i propri diritti. La decisione di lasciare le proprie terre e abitazioni non è mai facile, soprattutto considerando l’attaccamento emotivo e storico che molte famiglie hanno verso i propri luoghi di vita.

Questo conflitto tra la necessità di sviluppo infrastrutturale e la difesa dei diritti e del patrimonio delle comunità locali mette in evidenza la complessità e le sfide associate alla realizzazione di grandi progetti di ingegneria. È importante che le istituzioni coinvolte affrontino questi problemi con sensibilità e trasparenza, garantendo un adeguato coinvolgimento e supporto alle persone colpite dagli espropri.

In definitiva, mentre il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina promette di trasformare il paesaggio della regione, è essenziale gestire attentamente le conseguenze sociali ed economiche della sua realizzazione, cercando un equilibrio tra lo sviluppo infrastrutturale e la tutela delle comunità locali.

Valditara, in scuole tecniche formazione per Ponte sullo Stretto

“Se puntiamo a valorizzare i talenti dobbiamo essere consapevoli che l’Italia è ancora divisa in due. Dobbiamo riunire l’Italia partendo dalla scuola. E’ la prima volta che un governo stanzia 125 milioni di euro per occuparsi della scuola del Mezzogiorno con 10 punti di intervento forte, più docenti, formazione specifica per gli insegnanti, scuole sempre aperti, più laboratori. La riforma del 4+2 ha avuto risposta eccezionale proprio nel Mezzogiorno, che ha risposto in modo sorprendente. In questo contesto abbiamo collegato tutto anche al ponte sullo Stretto creando una rete di scuole tecnico professionali, bisognerà formare dei tecnici per gestire servizi nuovi ed essere in grado di offrire le maggiori potenzialità per il territorio”. “Il talento sono le potenzialità del singolo. La scuola dei talenti è la scuola costituzionale che mette al centro la persona dello studente. Cito spesso le parole di La Pira, la rivoluzione del merito deve essere non qualcosa di astratto, una vetta irraggiungibile ma il meglio che ciascuno con l’impegno può dare. Ovviamente questa idea di merito è democratica, tutti possono far parte della scuola del merito, la scuola deve dare a ognuno l’opportunità di realizzare i propri sogni”. Così il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara alla presentazione del suo libro ‘La scuola dei talenti’ oggi a Roma.

Ponte sullo Stretto, nel comitato tecnico scientifico un docente della Federico II

Con “l’assenso” della regione Siciliana e della regione Calabria, espresso oggi, sulla rosa di nomi inviata dagli uffici del Mit, è “pronta la squadra tecnica” che compone l’organismo indipendente cui sono demandati compiti di supporto e consulenza per il progetto del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.

Lo riferisce il Mit, spiegando che si tratta di Alberto Prestininzi (Coordinatore), ordinario di Ingegneria della Terra presso l’Università di Roma “La Sapienza”, con specializzazione in geologia; Claudio Borri, ordinario di Scienze delle Costruzioni presso il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze, con specializzazione in strutture e aerodinamica, Direttore del “Centro Interuniversitario di Aerodinamica delle Costruzioni e Ingegneria del Vento”; Andreas Taras, ordinario di costruzioni in acciaio e strutture composite presso l’ETH di Zurigo; Sara Muggiasca, professore associato del Dipartimento di Ingegneria Meccanica del POLIMI, direttrice della Galleria del Vento.; Mauro Dolce, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università “Federico II” di Napoli, esperto in Rischio Sismico e Vulcanico; Francesco Karrer, professore ordinario di Urbanistica presso La Sapienza Università di Roma (in quiescenza); Giuseppe Muscolino, ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Università di Messina; Paolo Fuschi, ordinario di Meccanica delle Strutture presso l’Università di Reggio Calabria e di Alessio Ferrar, professore ordinario di Ingegneria Geotecnica presso l’Università degli Studi di Palermo.

Manovra 2022, in nuova bozza Isee famiglie numerose e Ponte sullo Stretto

“A decorrere dal primo gennaio 2023 per ciascun figlio di età inferiore a un anno, gli importi di cui ai primi quattro periodi del presente comma, come rivalutati ai sensi del comma 11, sono incrementati del cinquanta per cento; tale incremento viene riconosciuto inoltre per i nuclei con tre o più figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, per livelli di Isee fino a 40.000 euro”. E’ quanto prevede l’articolo 65 di una nuova bozza della manovra. Nella precedente bozza del provvedimento la misura non era dettagliata.

Per effetto di quanto disposto dai commi 1 e 2 e tenuto conto delle risultanze emerse dall’attività di monitoraggio relativa all’anno 2022 e ai conseguenti aggiornamenti degli andamenti anche in termini prospettici, le risorse finanziarie iscritte in bilancio ai sensi dell’articolo 6, comma 8, del decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, si legge nella bozza del provvedimento, “sono incrementate di 345,2 milioni di euro per l’anno 2023, 457,9 milioni di euro per l’anno 2024, 473,1 milioni di euro per l’anno 2025, 480,3 milioni di euro per l’anno 2026, 483,3 milioni di euro per l’anno 2027, 486,3 milioni di euro per l’anno 2028 e 489,2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029”.

PONTE SULLO STRETTO – C’è poi anche il Ponte sullo Stretto di Messina e la nuova società nella nuova bozza della manovra: nell’articolo 82 intitolato “collegamento stabile, viario e ferroviario tra la Sicilia e il continente” si legge in particolare che “al fine di sostenere i programmi di sviluppo e il rafforzamento patrimoniale della società, Rfi e Anas sono autorizzate, proporzionalmente alla quota di partecipazione, a sottoscrivere aumenti di capitale o diversi strumenti, comunque idonei al rafforzamento patrimoniale, anche nella forma di finanziamento soci in conto aumento di capitale, sino all’importo complessivamente non superiore a 50.000.000 euro”. Le risorse autorizzate dall’articolo 202, comma 1, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, iscritte nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, “sono trasferite alla Società Rete Ferroviaria Italiana e alla Società Anas, proporzionalmente alle relative quote di partecipazione nella società medesima”.

Ma non solo. Nell’articolo, che nella bozza precedente non c’era, si spiega che “al fine di rilanciare l’economia del Paese attraverso il completamento della rete infrastrutturale primaria e contribuire agli obiettivi dell’Unione europea relativi alla Rete transeuropea dei trasporti, il collegamento stabile, viario e ferroviario tra la Sicilia e il continente ed opere connesse è opera prioritaria e di preminente interesse nazionale”. Dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al termine “sono sospesi i giudizi civili pendenti con il contraente generale e gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera”. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, si sottolinea nella nuova bozza del provvedimento,” la Società Stretto di Messina Società, di seguito Società, sottoscrive l’integrale rinuncia al contenzioso in relazione ai giudizi instaurati e pendenti alla data di entrata in vigore della presente legge fra la Società, e le Amministrazioni pubbliche, a completa tacitazione di ogni diritto e pretesa.

Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Società è autorizzata a sottoscrivere con le Amministrazioni interessate, il contraente generale, gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera e tutte le parti in causa nei giudizi pendenti atti transattivi di reciproca integrale rinuncia alle azioni e agli atti dei medesimi giudizi, a definitiva e completa tacitazione di ogni diritto e pretesa, nonché alle ulteriori reciproche pretese in futuro azionabili in relazione ai contratti sottoscritti”.

CONGEDO MATERNITA’ – Il congedo parentale “per la madre lavoratrice” è elevato di un mese “fino al sesto anno di vita del bambino, alla misura dell’80 per cento della retribuzione”, si legge. Nella bozza precedente il contenuto della misura non c’era.

TRASPORTO PUBBLICO – L’autorizzazione di spesa per il trasporto pubblico locale “è incrementata di 100 milioni di euro per l’anno 2023 e di 100 milioni di euro per l’anno 2024 al fine di contribuire alla compensazione della riduzione dei ricavi tariffari relativi ai passeggeri subita, nel periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 marzo 2022, e conseguente alle limitazioni alla capienza massima dei mezzi adibiti ai servizi di trasporto pubblico imposte in relazione all’emergenza sanitaria da Covid-19”. E’ quanto si legge in una nuova bozza della manovra. Tali risorse sono ripartite sulla base dei criteri stabiliti “tenendo conto, per le compensazioni relative all’anno 2021, dei contributi già assegnati a titolo di anticipazione e assicurando una compensazione percentualmente uniforme ai soggetti ivi previsti”.

FERMA MEDICI E INFERMIERI – Proroga della ferma dei medici e degli infermieri militari reclutati nel 2020 e nel 2021 con concorso straordinario impegnati per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid. La durata della ferma dei medici e degli infermieri militari, “in servizio alla data del 31 dicembre 2022, è prorogata, con il consenso degli interessati, sino al 30 giugno 2023”. Ai fini dell’attuazione della misura “è autorizzata la spesa di 5.726.703 euro per l’anno 2023”.

TORINO-LIONE – “È autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2024, 100 milioni di euro per l’anno 2025 e 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029”, ossia complessivamente 750 milioni di euro, “al fine di consentire l’accesso ai contributi da parte dell’Unione europea delle seguenti opere ferroviarie relative alle tratte nazionali di accesso al tunnel di base Torino Lione: cintura di Torino e connessione al collegamento Torino-Lione opere prioritarie; Adeguamento linea storica Torino-Modane tratta Bussoleno-Avigliana”, quanto si legge ancora nella nuova bozza.