Archivi tag: test medicina

Online 3500 domande test medicina, ci si può esercitare

Da oggi ci si potrà esercitare per test di accesso a Medicina, il primo a fine maggio. È disponibile infatti online il database con 3500 domande da cui verranno estratti i quesiti gli esami di accesso alle facoltà di Medicina e Veterinaria. “A partire da oggi – spiega il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini – tutti gli studenti potranno iniziare a esercitarsi in vista della prima prova che si terrà a fine maggio. E quest’anno con una certezza in più: le 60 domande saranno estratte da questa banca dati che abbiamo voluto rendere pubblica proprio per superare alcune criticità che si erano manifestate con i vecchi quiz. Si tratta comunque di una tappa intermedia, c’è una riforma alle porte, con un obiettivo chiaro: mettere lo studente e le sue aspirazioni al centro della nostra azione”, conclude Bernini.

Il database, consultabile attraverso il portale https://accessoprogrammato.mur.gov.it/2024/ e al sito https://domande-ap.mur.gov.it/ realizzato ad hoc dal Consorzio CINECA, contiene tutte le 3500 possibili domande e relative risposte per le prove del 28 (Medicina) e 29 (Veterinaria) maggio 2024. Gli studenti, e non solo, possono eseguire simulazioni dei test in forma anonima, il cui esito è valutato da un applicativo di intelligenza artificiale. Inserendo poi un codice identificativo a propria scelta, è possibile ripetere i test su versioni di volta in volta mirate in base alle prove sostenute in precedenza, affrontando così argomenti sui quali si è risultati più bisognosi di approfondimento. I quiz vertono, infatti, sulle cinque materie richieste (competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, ragionamento logico e problemi, chimica, biologia, fisica e matematica) e consentono di filtrare le domande per argomento e parola chiave. “Questo strumento – spiega il ministero – è stato ideato con l’obiettivo di aiutare tutti a valutare il proprio livello generale di conoscenza sulle materie oggetto dei test e a prepararsi più facilmente”. I risultati delle simulazioni non rappresentano una valutazione formale delle competenze, né vengono in alcun modo associati alla persona che le esegue. Il codice identificativo, che si può fornire in maniera facoltativa, serve esclusivamente a identificare le proprie simulazioni, in modo da poterne conservare uno storico e ottenere nuove simulazioni sulla base delle specifiche aree di miglioramento.

Farsa test Medicina, nuovo atto: nei quiz più biologia e chimica, meno cultura generale

60 quiz in 100 minuti per tutta la prova anziché i consueti 50, aumentano Biologia, Chimica e Logica mentre diminuiscono Cultura generale, Fisica e Matematica, addio il tanto discusso equalizzatore, la prova uguale per tutti, le prove saranno due e soltanto cartacee, e database dei quiz pubblico, diverso per ogni prova e disponibili circa 20 giorni prima di ciascuna data. Sarebbero queste le ultime novità che riguardano il test di Medicina e, secondo indiscrezioni non confermate dal ministero dell’Università, il 28 maggio e il 30 luglio sarebbero le due date in cui potrebbero tenersi le prove per il test di Medicina 2024. A sostenerlo è la startup MedCampus. Leonardo Vaghaye, fondatore di MedCampus, auspica che “venga rilasciato quanto prima un decreto ufficiale, così che tutti gli studenti – inclusi quelli di quarta – possano prepararsi al meglio e sostenere questo test per ottenere un punteggio giocabile al test dell’anno prossimo, qualunque sia poi la modalità definitiva”.

In realtà, alla luce sia delle polemiche dopo l’ultima sessione del test che anche per la carenza sempre più grave di camici bianchi nel Paese, ci si aspettava l’abolizione di questa farsa che serve solo a mortificare le legittime aspirazioni di migliaia di giovani italiani. Rispetto ai sogni infranti, ai piani B messi in atto dagli studenti costretti a un anno di parcheggio presso facoltà affini, alle difficoltà delle famiglie, l’unica scelta saggia era quella dell’accesso libero con degli step obbligati (un minimo di crediti, il superamento di esami specifici, ecc) pena l’esclusione o il mancato passaggio all’anno successivo.

Ma è risaputo che in Italia alcune categorie professionali godono di poteri che travalicano i confini della logica e del buon senso (altrimenti sarebbero proprio le varie associazioni sindacali di camici bianchi a chiedere a gran voce l’abolizione dei test e misure atte a favorire il reclutamento di nuovi medici), ragion per cui il Paese continuerà a limitare l’accesso alla professione medica pur non avendo più medici a sufficienza per la popolazione.

Tornando al test. Per i 60 quesiti con 5 opzioni di risposta viene assegnato un tempo di 100 minuti. Per Medicina sono previsti quattro quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi; cinque quesiti di ragionamento logico e problemi; ventitré quesiti di biologia; quindici quesiti di chimica; tredici quesiti di fisica e matematica. A Veterinaria sono invece previsti: quattro quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi; cinque quesiti di ragionamento logico e problemi; diciannove quesiti di biologia; diciannove quesiti di chimica; tredici quesiti di fisica e matematica.

De Luca: ‘Questa è una società di camorra in doppio petto’. Nuovo attacco al test di Medicina

“Ogni anno si fa una selezione per l’ingresso alla facoltà di Medicina in Italia con un sistema camorristico, attorno a cui girano centinaia di milioni spesi dalle famiglie per la formazione dei figli”.

Lo ha detto il governatore della Campania ed esponente del Pd Vincenzo De Luca alla trasmissione “Che tempo che fa” nell’intervista con Fabio Fazio su NOVE. De Luca ha ribadito la sua richiesta di una cancellazione del test per entrare a medicina, sottolineando l’assurdità delle domande che vengono poste, e sottolineando che “abbiamo giovani – ha detto – che vanno in depressione. Io parlo di sistema camorristico sull’esame ma tutti zitti, nessuno risponde, perché questa è una società di camorra in doppio petto e di corporazioni”.

LEGGI ANCHE: De Luca, quiz per numero chiuso Medicina a livello di camorra

Parte da Napoli tour per stop a esami di ingresso a Medicina

Oltre cento ragazzi e genitori ieri hanno manifestato a Napoli chiedendo l’abolizione del numero chiuso alle facoltà italiane di Medicina. L’iniziativa in piazza Garibaldi è stata la partenza del tour nazionale con cui il comitato “Aboliamo il numero chiuso – #iononhoimbrogliato” intende spiegare le ragioni della petizione che chiede l’abolizione del numero chiuso a Medicina e che ha già raccolto circa 45.000 firme. L’avvocato Francesco Leone, dello studio Leone-Fell & C., ha parlato con gli aspiranti universitari, molti accompagnati da genitori preoccupati e decisi a chiedere che sia eliminato il test di ingresso. All’iniziativa hanno partecipato anche il parlamentare Piero De Luca e il consigliere regionale Francesco Iovino. “I tempi sono maturi – ha detto l’avvocato Leone – affinché il nostro paese metta alle spalle il sistema del numero chiuso che compromette due diritti fondamentali: il primo è l’opportunità di mettersi in gioco e di dimostrare il proprio valore facendo esami universitari, l’altro grande è il diritto alla salute perché il numero chiuso ha svuotato in 30 anni le corsie a ospedale. La presenza dei ragazzi accompagnati dalle famiglie, dimostra che c’è ormai una consapevolezza nella società che qualcosa deve cambiare una volta e per tutte”.

Bernini, favorevole all’apertura programmata di Medicina. Intanto entro il 2025 perderemo oltre 3.400 medici di famiglia

Se c’è un punto debole, una lacuna, un buco (una voragine) nell’azione di governo, l’attuale come i precedenti, riguarda la Sanità.

Si ostinano a fare annunci su fondi e sostegni a favore di un settore che avrebbe bisogno di almeno il triplo dei fondi che dicono di assegnare. E poi di una attenzione che manca da diversi anni, dovuta, forse, anche alla volontà di favorire la sanità privata nonostante nel Paese sia cresciuta la quota di povertà e, quindi, di cittadini che non possono permettersi nemmeno le cure “garantite” dalla sanità pubblica.

Vi è poi un altro tema. Quello dei medici. Della scarsità di camici bianchi.

Il Quotidiano Sanità scrive che si può stimare che dal 2021 al 2030, secondo Conto Annuale dello Stato, Onaosi, Enpam, circa 113 mila medici saranno collocati in pensione.

Il Sole 24 Ore si sofferma sui medici di famiglia: ne mancano quasi 2.900 ed entro il 2025 ne perderemo oltre 3.400. Il 42,1% sopra massimale e cala la qualità dell’assistenza. L’aumento dell’età pensionabile e dei pazienti nasconde la polvere sotto il tappeto.

Ecco, di fronte a questi numeri, ci si aspetterebbe un provvedimento immediato per favorire l’accesso alle facoltà di medicina. Magari sostituendo l’attuale test (tanto discusso, di recente oggetto di ricorsi) con delle logiche di sbarramento basate sul numero minimo di esami da sostenere al primo anno per confermare l’iscrizione.

Invece la ministra Bernini parla di apertura programmata. “Io sono assolutamente favorevole all’apertura del corso della facoltà di Medicina e Chirurgia in maniera programmata – dice -, l’ho già fatto. Abbiamo creato quest’anno 4mila posti in più, che in 6 anni saranno 30mila posti in più. Lo abbiamo fatto con una proiezione che viene dalla Conferenza Stato-Regioni, quindi loro lo sanno il lavoro che stiamo facendo”.

Se anche Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca e senatrice di Forza Italia, ignora la gravità del problema allora stiamo messi male. Lo si capisce nelle dichiarazioni successive: “Ma soprattutto – ha aggiunto – siccome siamo intellettualmente onesti e non vogliamo fare demagogia lasciando agli studenti la possibilità di autoselezionarsi, come governo vogliamo garantire la qualità della formazione e lo stiamo facendo”. “Abbiamo dato 23 milioni di euro in più a Medicina per quei posti in più che abbiamo già garantito. Apertura, se è una cosa seria, non è una parola, ma un percorso e noi per primi lo abbiamo avviato e continueremo a percorrerlo”.

Anche la mancanza di medici è una cosa seria! E se non affrontata in tempi brevi rischia di diventare una cosa grave.

Stop numero chiuso a Medicina, primo sì da commissione Campania

“È stata approvata questa mattina alle dalla Prima commissione della Regione Campania presieduta dall’onorevole Giuseppe Sommese, la proposta di legge finalizzata ad abolire, a decorrere dall’anno accademico 2024/2025, le disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano il regime di accesso programmato (il cosiddetto numero chiuso)”. Lo rende noto lo stesso Sommese.

“È una proposta che tutela in primis il diritto allo studio. Diritto che va garantito soprattutto alle fasce meno abbienti – ha spiegato il presidente della Prima commissione – Inoltre, rendere libero l’accesso ai corsi universitari di area sanitaria consentirà di migliorare il funzionamento e l’efficienza del servizio sanitario nazionale con nuove risorse umane”. Domani la proposta dovrebbe essere approvata in Consiglio Regionale.

Leggi anche: De Luca, quiz per numero chiuso Medicina a livello di camorra – https://www.87tv.it/2023/09/02/de-luca-quiz-per-numero-chiuso-medicina-a-livello-di-camorra/amp/

De Luca, quiz per numero chiuso Medicina a livello di camorra

Stiamo preparando una proposta di legge per l’eliminazione del numero chiuso per l’iscrizione alle facoltà di medicina che invieremo al Parlamento. Siamo a livello di camorra sul numero chiuso a Medicina, girano centinaia di milioni in operazione di puro affarismo, mi sono arrivate decine di lettere di sostegno da parte di ragazzi o ragazze o padri famiglie”.

Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nella sua diretta Facebook. “Posso citare un genitore di Como che scrive di conoscere le frustrazioni psicologiche generate dal test di ingresso, di ragazzi che si scannano per trovare un posto e che oltre a seguire lo studio per il diploma di maturità, devono trovare anche la preparazione superiore in fisica, chimica e matematica. Ogni anno ci sono 80.000 partecipanti per 15.000 posti in Italia, devono fare corsi da un luglio all’altro. Parliamo di corsi che costano decine di migliaia di euro e che vedono migliaia di ragazzi andare in cura psichiatrica per non aver superato i quiz, falsi, per entrare in medicina”, ha aggiunto De Luca.

Il prossimo 5 settembre, intanto, migliaia di aspiranti studenti in. medicina conosceranno l’esito dei test affrontati attraverso la pubblicazione della graduatoria definitiva.