CASO JACOB BLAKE: Caos in America! La NBA non scende in campo per protesta

“E se non giocassimo?”…

Tutto è iniziato da questa, emblematica, frase apparsa durante il discorso pre-partita dei Milwaukee Bucks trasformandosi, durante la serata di ieri, in protesta e boicottaggio.

La squadra di Milwaukee avrebbe dovuto giocare gara 5 dei PlayOff di NBA contro gli Orlando Magic, ma, in seguito ai gravissimi fatti accaduti in America, hanno deciso di non presentarsi. La massima competizione cestistica del mondo, che attualmente si ritrova nella “bolla” di Orlando per disputare le fasi finali del campionato di Basket, si è rapidamente unita alle proteste e molti hanno accolto la scelta dei Bucks. I Magic hanno deciso di tornare negli spogliatoi prima dell’inizio della partita, mentre Rockets-Thunder e Lakers-Trail Blazers sono state rinviate.

3 mesi dopo la morte di George Floyd, l’America si ritrova a dover affrontare eventi gravi e incresciosi. Domenica 23 agosto un poliziotto ha sparato sette volte alla schiena, Jacob Blake, afroamericano di 29 anni. L’uomo stava recandosi nella sua macchina dopo aver “ignorato” il poliziotto che ha deciso di sparare. Questo è l’ennesimo caso di abuso della polizia nei confronti di uomini di colore. Ora l’uomo rischia seriamente di rimanere paralizzato per tutta la vita. Intanto sono due giorni in cui la tensione è altissima. A Kenosha, dove Blake è stato sparato, e nel Wisconsin si susseguono manifestazioni che cominciano in modo pacifico e, nella notte, terminano con distruzioni, incendi e assalti ai negozi. Altri due uomini sono morti durante una manifestazione sparati da un ragazzo bianco e armato di 17 anni.

Una situazione insostenibile che ha scatenato l’indignazione del mondo intero. La superstar NBA, LeBron James ha twittato: “WE DEMAND CHANGE. SICK OF IT”. Il campione dei Lakers ha accolto di buon grado il boicottaggio dei colleghi e si pone, come sempre, in prima linea riguardo questa questione.

Non sono bastati mesi di “Black Lives Matter” o di campagne per la sensibilizzazione riguardo l’uguaglianza sociale… L’America si dimostra ancora una volta intollerante e arretrata riguardo questo discorso. Oggi gli atleti NBA faranno un consiglio per decidere il da farsi e la stagione potrebbe anche concludersi qui.

 

Fondo Centrale di Garanzia, OroItaly: “Patuanelli spaventato dai numeri, noi dalle modalità”

E’ spaventato il ministro Patuanelli dall’enormità delle richieste di accesso al Fondo Centrale di Garanzia che hanno superato il milione. Una liquidità per oltre 71 mld di euro quella garantita dallo Stato che però non è sufficientea riavviare il motore Italia, anche in considerazione del dato reale di chi effettivamente riesce ad accedere al Fondo Centrale di Garanzia tanto sventolato da Patuanelli e compagni. “Non sono mai stati i numeri a spaventarci – esordisce Salvio Pace, presidente di OroItaly l’associazione cheriunisce gli orafi campani e non solo – ma le modalità dell’accesso che, inverità, risultano essere peggiori rispetto a quelle tradizionali dinegazionismo a discrezione delle banche”. Pace ha poi continuato: “In effetti, e la nostra categoria ne è un esempio, pur appartenendo all’eccellenzadel made in Italy, molti di noi non si trovano nelle condizioni di accedere al fondo di garanzia. Noi siamo artigiani, non produciamo acciaio, ne automobili,ed abbiamo grosse difficoltà a parametrarci con gli incentivi di cui parla il ministro Patuanelli”. Fa eco al presidente Pace anche il segretario generale dell’Associazione degli Orafi Gianni Lepre: “L’idea del governo di raccogliere i rimasugli dei precedenti decreti unendoli poi ad altrefrattaglie economiche derivanti da plusvalori spacciandoli per aiuti destinatiperò solo ad alcune imprese rientranti nei canoni e nei parametri indicatinelle rispettive misure, non è certo il modo di risolvere il problema, anzi, lo si amplifica in quanto due sono le ipotesi: o l’esecutivo non conosce iltessuto industriale italiano, o pensa che le imprese siano così stupide da credere in un rilancio propositivo del made in Italy attraverso la propaganda e 4 spiccioli”. Lepre poi ha concluso: “Eh si, perchè noi stiamo parlando della classica goccia nel mare, la quale si assottiglia sempre di più a seconda della regolamentazione sull’erogazione. Il ministro è spaventato perl’ingente quantità di domande? Io, fossi al ministro Patuanelli, sarei spaventatissimo dai dati di quante aziende in effetti accedono al credito, e quante restano fuori per gli stupidi ed insensati paletti imposti. Sono quei paletti che genereranno il default, non le idee: quelle non hanno mai ucciso nessuno”.

Crisi post Covid-19, Gianni Lepre: “Concordo con Bonomi su grande patto per l’Italia”

NAPOLI – Lunga e puntuale analisi quella del presidente di Confindustria Carlo Bonomi sull’attuale stallo istituzionale a seguito del Covid-19. Il nuovo innalzamento dei contagi ha portato non solo paura per un autunno incerto, ma anche sconforto nelle attività produttive del Bel Paese che non si sono viste nè rappresentate nè salvaguardata da un esecutivo a cui manca il coraggio di varare misure reali capaci di risolvere i problemi e non fare da palliativo a patologie terminali come le crisi economiche irreversibili. Proprio quest’ultima spaventa il presidente Bonomi, che ha lanciato il ‘Grande Patto per l’Italia‘. “In effetti, in una crisi irreversibile ci siamo entrati nel momento in cui il governo ha dato ampia prova di disinteresse e scollamento dalle problematiche che affliggono le imprese, gli indotti e tutte quelle filiere per le quali l’Italia è amata e apprezzata in tutto il mondo.” Questo il commento a caldo di Gianni Lepre, opinionista economico del TG2 Rai che ha poi continuato: “Sono pienamente in sintonia con Carlo Bonomi sul grande patto per l’Italia, anche se diffido della volontà del governo Conte bis di aggiustare una situazione che costerebbe troppo rispetto alle risorse detenute dall’attuale esecutivo e da quelle millantate per propaganda elettorale. Il numero 1 di Confindustria ha ragione da vendere: rischiamo di non uscirne più, anche in considerazione del fatto che nel pre Covid non è che stavamo molto meglio di adesso”. Lepre ha poi sottolineato: ” Mancano all’appello la bellezza di 400 e passa decreti attuativi; manca il piano di riforme da presentare all’Europa per il Recovery Fund; abbiamo all’orizzonte una nuova emergenza sanitaria che darebbe alle imprese il colpo di grazia; per finire con la Scuola, l’ultima grande incognita. Per dirla alla Bonomi, anch’io mi aspettavo un agosto diverso, rovente di misure e soprattutto di denari messe a disposizione del sistema produttivo. Ma ciò non è successo, e non solo: persino Bankitalia e Istat prefigurano un autunno infernale, e per farlo loro vuol dire che, per dirlo napoletanamente, l’acqua è poca e la papera non galleggia”.

Confesercenti Campania-Molise: nasce il Club delle Eccellenze

Il presidente Vincenzo Schiavo: «Una prova di forza per rilanciare il Made in Italy» 

NAPOLI – A salvare e rilanciare l’economia Italiana ci penserà il Made in Italy, ovvero quei settori nei quali il Bel Paese è riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Di questo ne è convinta Confesercenti Interregionale (Campania e Molise) che, visto lo stallo economico e l’inadeguatezza istituzionale, lancia l’iniziativa del Club delle Eccellenze del Made in Italy. Come spiega il presidente Vincenzo Schiavo, «il club nasce dall’esigenza di mettere insieme esperienze, know how e la grande tradizione delle filiere campane e molisane d’eccellenza quali: sartoria e moda, artigianato, oreficeria e lusso, enogastronomia e food, agroalimentare e tutte quelle realtà produttive di prestigio che rappresentano il made in Italy e possono contribuire in maniera determinante al rilancio del sistema Paese. Per questo Confesercenti ha messo insieme alcune aziende prestigiose che fungono da traino a settori che ci vedono protagonisti indiscussi sui mercati internazionali». Il presidente Schiavo ha poi concluso: «Ripartire dall’internazionalizzazione potrebbe essere una strada alla riqualificazione industriale del marchio Italia, attraverso un rapporto con l’estero maggiormente finalizzato alla canalizzazione dei prodotti nazionali, senza sponsorizzazioni politico istituzionali che, allo stato attuale, millantano solo attenzione e liquidità». A presiedere il Club delle Eccellenze di Confesercenti Campania e Molise è stato designato il prof. Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 Rai ed esperto di PMI; presidente per la provincia di Napoli, invece, sarà il maestro sartore Raffaele Antonelli, tra i più raffinati e ricercati sarti della grande e antica tradizione partenopea. Al club si aggiunge il settore orafo di Confesercenti Campania e Molise la cui presidenza è stata affidata alla nota commercialista Anna Lepre che, tra le altre cose, avrà il ruolo strategico di intercettare misure ad hoc da proporre alle istituzioni grazie alla sua grande esperienza professionale. Responsabile provinciale del settore è stata nominata, invece, l’artista e designer Sara Lubrano. «Una intuizione importante ed un progetto condiviso – ha riferito Gianni Lepre- quello del Club delle Eccellenze di Confesercenti Campania e Molise che il presidente Schiavo ha voluto che guidassi. Il rilancio della nostra economia, bloccata dal Covid-19 come anche dall’inadeguatezza delle misure istituzionali a contrasto della paralisi dovuta al lockdodwn, passa inevitabilmente per i settori d’eccellenza che sono il volano economico dell’intero Paese. In particolare al Sud, dove le eccellenze del Made in Italy nascono come fucina di idee e produttività e da dove la grande tradizione si irradia nel mondo intero». Lepre ha poi concluso: «Grazie al nostro presidente Schiavo, e ad eccellenze del calibro di Lello Antonelli e Sara Lubrano, riusciremo a riportare economia reale alle nostre filiere produttive, convinti come siamo che il mondo non solo ci guarda, ma è ancora estasiato dall’arte e dalla genialità della nostra terra».

CHAMPIONS LEAGUE, Il Bayern Monaco è campione d’Europa. Coman decide la finale con il PSG

Un’edizione che passerà alla storia.

Per la prima volta, quest’anno, la Uefa Champions League ha sperimentato le “Final Eight” mettendo di fronte le squadre più forti d’Europa sui campi del Portogallo. Per la prima volta la finale di Champions League ha visto i gli spalti vuoti e non gremiti di gente in visibilio per lo spettacolo più grande del calcio europeo.

Eppure, questa edizione, passerà alla storia anche per le 11 vittorie in 11 partite dei nuovi campioni d’Europa… Il Bayern Monaco.

A Lisbona i bavaresi regolano il Paris Saint Germain per 1-0 con gol nel secondo tempo dell’ex canterano parigino Kingsley Coman che insacca di testa un pallone confezionato da Kimmich. Una partita molto equilibrata che ha attestato che, effettivamente, le due finaliste di questa edizione hanno meritato di giocarsi i 90 minuti finali.

Il Paris è stato straripante nel primo tempo, ma nel secondo è calato vistosamente ed è stato abbandonato dal talento di Mbappè proprio nell’atto finale. Il francese è poco lucido in varie occasioni davanti al portiere ma anche Neymar non riesce a dare il suo contributo.

Il Bayern di Flick, invece, è ordinatissimo e gioca un calcio raffinato e intelligente. Sfiora il gol con un’invenzione di Robert Lewandowski, tiene in maniera granitica la linea difensiva comandata da Capitan Neuer, tornato tra i migliori portieri del mondo; si affida alle giocate di Muller e colpisce nel momento in cui sembrava più vulnerabile.

Questo Bayern è una macchina da guerra. 11 vittorie ma soprattutto più di 40 gol in questa edizione di Champions senza dimenticare il Triplete. Si, perchè la squadra di Flick si fregia anche di poter entrare in quell’esclusiva elitè di squadre che hanno vinto tutti e tre i maggiori trofei dell’anno.

Oggi, però, non è stata una vittoria fatta di gol ed esplosività, bensì la vittoria dell’ordine e della tattica. Flick ha vinto la sfida con Tuchel. I giocatori del Bayern sapevano perfettamente quello che dovevano fare e quando lo dovevano fare; mentre il PSG si affidava, come sempre, alle giocate dei campioni.

Finisce così la più strana edizione della storia della Champions. Finisce con un Neymar distrutto e in lacrime, un PSG sconfitto ma con la testa ben alta. Finisce con una terna arbitrale tutta italiana che arbitra in maniera ottima la finale e porta un po di tricolore nella notte di Lisbona. Finisce con Lewandowski capocannoniere della competizione e vincitore (morale, visto che non ci sarà nessuna premiazione) di quello che doveva essere il Pallone d’Oro 2020. 55 gol in 47 partite e 3 trofei vinti non possono rimanere inosservati. Il numero 9 dei tedeschi è, attualmente, il migliore al mondo. Finisce con Neuer che alza insieme ai suoi compagni la Coppa più ambita.

Finisce con il Bayern Monaco, meritatamente, campione per la sesta volta nella sua storia. Una Champions strana… ma che alla fine ha premiato la più forte.

Le Scuole riaprono il 14 settembre. De Luca: “Valutiamo controlli in aula”

Le scuole riapriranno, ufficialmente, le proprie porte agli studenti il 14 settembre.

Il ministero dell’Istruzione ha ribadito il “ritorno” alle attività dopo il lockdown dovuto al Covid. Il primo settembre le scuole riapriranno per il recupero degli apprendimenti; mentre il 24 agosto parte Help Desk: un servizio dedicato interamente alla ripresa a cui le scuole potranno rivolgersi in caso di dubbi e quesiti.

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca sta “verificando con l’Unità di Crisi e con i responsabili della Pubblica Istruzione, di prevedere in vista della riapertura delle scuole, il controllo della temperatura corporea all’interno degli stessi istituti, ritenendo irrealistica la previsione nazionale del monitoraggio effettuato a casa. E’ in corso quindi un monitoraggio delle tipologie di classi e degli stessi istituti, sapendo che un alunno con febbre potrebbe avere un effetto a catena difficilmente gestibile – aggiunge – Inoltre questa mattina ho avuto un colloquio con il commissario Arcuri relativo all’obiettivo di poter arrivare a breve, con le dotazioni necessarie, fino a diecimila tamponi al giorno”.

Sono, inoltre, state stanziate ulteriori risorse che consentiranno di dare a oltre 425mila studenti libri gratuiti e dispositivi digitali che saranno forniti direttamente dalle scuole nel momento del ritorno tra i banchi.

Un finanziamento diretto agli istituti che consente di dare subito una mano alle famiglie che sono più in difficoltà, magari proprio a causa dell’emergenza.

Ieri è stato pubblicato il documento dell’Istituto superiore di sanità, realizzato grazie a una larga collaborazione istituzionale che ha visto coinvolto anche il Ministero dell’Istruzione, con le regole per la gestione di casi e focolai di Covid-19 nelle scuole. Una guida essenziale per tutta la comunità scolastica. “Il Ministero non ha mai lasciato sola la scuola e continuerà a supportarla in un’ottica di grande comunità al servizio delle studentesse e degli studenti. Nelle prossime settimane e anche dopo l’avvio delle lezioni proseguirà incessante il lavoro per la scuola, pilastro del Paese, e per il diritto allo studio delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”, rende noto il dicastero di viale Trastevere.

Molte scuole stanno anche pensando di inserire lezioni pomeridiane o dividere le proprie classi a gruppi. Il rientro non sarà, di certo, semplice sia per alunni che per insegnanti e addetti ai lavori… in Campania attualmente mancano almeno 6.000 aule e il tempo stringe. “Il 14 settembre saremo tutti in emergenza, il primo mese di scuola sarà di rodaggio “, queste le conclusioni di Francesco De Rosa, presidente della sezione campana dell’Associazione nazionale dei presidi.

MOTOGP: Succede di tutto! Vinales si tuffa a 310km/h, Oliveira vince la gara all’ultimo giro

Succede praticamente di tutto durante il Gran Premio della Stiria, secondo GP disputato nel Red Bull Ring d’Austria dalla classe regina delle moto.

Alla fine è il portoghese Miguel Oliveira, in sella alla sua KTM clienti, a vincere una rocambolesca gara che ha avuto protagonisti del tutto inediti e ha, nuovamente, registrato un episodio di grande spavento.

Infatti, mentre la gara era saldamente nelle mani di Johann Mir e della sua Suzuki, Maverik Vinales si accorge in tempo che la sua Yamaha M1 ha perso totalmente l’uso dei freni e, con enorme lucidità e freddezza, riesce a governarla, a 310km/h, fino all’arrivo della curva dove lo spagnolo si lancia dalla sua moto lasciandola andare a sbattere e prendere fiamme sulle protezioni di sicurezza.

Un’incidente che ha spinto la direzione gara a sventolare la bandiera rossa, ma che, per fortuna, non ha registrato nessun infortunio con il pilota Yamaha uscito illeso.

Dopo lo spavento, la ripresa offre una gara divertente e un ultimo giro senza precedenti. Mir vede le sue gomme usurarsi sul più bello e deve cedere il passo al pole-man di ieri Pol Espargaro, Miller e Oliveira. Il pilota della KTM ufficiale sembra poter vincere la gara ma Jack Miller lo sfida all’ultimo giro sopravanzandolo e inducendo il pilota spagnolo ad andare lungo. Anche la Ducati di Miller si allarga troppo e ciò permette al portoghese Oliveira di prendere la traiettoria ideale e bruciare entrambi sul rettilineo finale.

Per Miguel Oliveira è la prima vittoria nella classe regina e l’emozione è tanta sia per lui, che per la KTM clienti che festeggia una vittoria insperata. Mir si accontenta del quarto posto sfruttando un’errore di Andrea Dovizioso all’ultimo giro. Il Dovi si piazza quinto in una gara modesta che, però, diviene positiva se sommata al terribile weekend che il leader della classifica piloti, Fabio Quartararo, ha affrontato.

Il francese è arrivato tredicesimo guidando la sua peggior gara in stagione. Anonima anche la gara di Rossi (9).

Senza Marc Marquez; il quale dovrebbe rimanere fermo almeno per altri 2 mesi, la MotoGP si riscopre divertente e imprevedibile. La classifica piloti vede Quartararo davanti a Dovizioso per soli 3 punti in attesa del doppio gran premio in programma a San Marino.

MOTOGP, Qualifiche sorprendenti in Stiria! La KTM è in pole

Sarà una prima fila del tutto inedita quella che si presenterà, domani alle 14.00, al via del Gran Premio della Stiria.

Il secondo appuntamento nel tanto discusso Red Bull Ring d’Austria, si appresta ad essere molto competitivo e divertente dato i ridottissimi distacchi che hanno accompagnato l’odierna sessione di qualifica.

In attesa di Marc Marquez, che ancora non conosce i tempi per il suo ritorno in pista; il suo prossimo compagno di squadra si regala una stupenda pole position. Pol Espargarò partirà davanti a tutti domani con la sua, sempre più sorprendente, KTM. La scuderia di casa, dopo aver festeggiato la prima vittoria della storia con Binder due appuntamenti fa, si regala la prima pole position proprio nel circuito casalingo.

L’1:23:580 segnato dal pilota spagnolo permette a KTM di diventare il primo costruttore non giapponese o italiano in pole dal 2002. Insieme al “poleman” di oggi la prima fila sarà completata da uno straordinario Nakagami con la Honda e la Suzuki di Mir.

Una prima fila inedita che vedrà competere tre giovani promesse del motorsport. C’è da segnalare che Mir e la sua Suzuki hanno siglato il quarto miglior tempo cronometrico alle spalle di uno stoico Zarco in Ducati.

Il francese ha compiuto una ripresa lampo dopo l’infortunio procuratosi durante il gravissimo incidente di una settimana fa, ma, nonostante ciò, ha guidato da grande campione siglando una P3 che vale più per l’onore che per la griglia di domani. Zarco, infatti, è stato giudicato responsabile dell’incidente di settimana scorsa e dovrà partire dalla pit-lane per “manovra pericolosa”, cedendo la prima fila a Mir.

Seconda fila per Miller e Vinales, prima Yamaha in griglia. La scuderia giapponese, infatti, è stata la vera delusione di giornata. Il leader del mondiale, Fabio Quartararo è solo decimo, mentre Valentino Rossi è stato vittima di una caduta durante il suo giro lanciato in Q1 e questo lo ha “condannato” alla quindicesima posizione (14 in griglia). Male anche Dovizioso che partirà ottavo.

Il pilota italiano, a -11 dalla vetta della classifica, è costretto alla rimonta se vuole tenere alte le sue speranze di vittoria del mondiale.

EUROPA LEAGUE, L’Inter perde tutto in una sera: Coppa al Siviglia e le parole di Conte sanno di addio

Non è lieto il capitolo finale del cammino dell’Inter nelle Final Eight di Europa League.

I neroazzurri cedono, durante la finale di Colonia, all’egemonia che gli spagnoli del Siviglia hanno imposto in questa competizione. Per i “Palanganas” si tratta del sesto sigillo in Europa League, il quarto negli ultimi 6 anni, mantenendo il 100% di vittorie nell’atto finale della competizione.

L’Inter si è battuta bene ed ha giocato, specie nei primi 45 minuti, con grande personalità e voglia di vincere, ma la differenza l’ha fatta la tattica. Lopetegui e il suo Siviglia sono stati perfetti dal punto di vista del gioco; i calciatori della squadra spagnola sembravano perfettamente coalizzati e disciplinati riguardo i movimenti propri e dei compagni. Il Siviglia fa dell’ordine tattico uno dei motivi per cui riesce sempre ad imbastire le basi per andare fino in fondo in questa competizione e anche stasera, che ha avuto di fronte un avversario tecnicamente più forte, non si è scomposta, nè spaventata continuando con la propria filosofia di calcio.

La finale ha tenuto fede alle aspettative degli appassionati. Dopo poco più di 30 minuti avevamo già assistito a 4 gol (2 per parte). Lukaku ha aperto le danze su calcio di rigore, mentre De Jong trascina il Siviglia alla rimonta con due colpi di testa perfetti che non lasciano scampo ad Handanovic. Godin riporta il risultato in parità, anche lui di testa, poi la partita assume ritmi, logicamente, più blandi.

L’Inter ha un paio di occasioni molto interessanti, specie una per Lukaku a tu per tu con il portiere, ma non le sfrutta; mentre, sugli sviluppi di una punizione, un rimpallo favorisce l’acrobazia di Diego Carlos con il pallone che viene malamente deviato da Lukaku alle spalle di Handanovic fissando il 3-2 finale. L’impressione è che, se il Siviglia ha dominato dal punto di vista tattico, l’Inter, durante il 2-2, aveva perso di mordente. Tardivi i cambi di Antonio Conte che, forse, avrebbe potuto pensare ad una diversa contromisura in un secondo tempo in cui la situazione era di totale stallo. Eriksen poteva sicuramente fare la differenza, magari cambiando modulo (anche se Conte, pure a partita in corso, rimane sempre fedele al suo 3-5-2).

Il finale è quello già citato. Il Siviglia alza l’Europa League al cielo, legittimando il dominio della squadra basca in questa competizione e dedicando il sesto sigillo a Puerta e Reyes (due bandiere del club, tragicamente scomparse).

Il popolo interista, invece, si rammarica per la finale persa e, a fine partita, si spaventa per le parole di Conte.

Il tecnico pugliese è subito protagonista di una conferenza stampa inaspettata dove ringrazia tutti per il lavoro svolto parlando al passato “emulando” una conferenza stampa d’addio. Uno sfogo che ammutolisce tutti e che coinvolge la società (rea di dissidi e incomprensioni) e alla domanda “rimani all’Inter?” il tecnico usa parole fuorvianti facendo però intendere una netta distanza tra le sue idee e quelle della società.

I sogni estivi dell’Inter terminano così, tra la rabbia e la consapevolezza che, qualsiasi sia l’allenatore, i neroazzurri possono solo crescere.

Covid 19, al Pascale arrivano le cabine sanificatrici

Prima e unica struttura in Italia a dotarsi di apparecchiature sofisticatissime. Oltre ad igienizzare la persona, misurano la temperatura e controllano la mascherina.  L’Istituto dei tumori di Napoli ne ha acquistate 10, grazie a una donazione del gruppo BNP Paribas. Per ora ne è stata installata una, entro settembre le altre anche all’Ascalesi e al Crom di Mercogliano.
Napoli, 21 agosto 2020
Igienizzano le suole delle scarpe e i vestiti, con spruzzi di perossido di idrogeno sanificano l’intera persona, attraverso un monitor misurano la temperatura corporea e controllano se la mascherina è indossata bene. Per ora ne è stata installata una, ma entro la prima settimana di settembre ne verranno sistemate altre nove. Dieci cabine sanificatrici, le prime e uniche in tutta Italia, da questa mattina in dotazione all’Istituto dei tumori di Napoli e entro 15 giorni all’Ascalesi e al Crom di Mercogliano, le altre due strutture satellite del più grande polo oncologico del Mezzogiorno.
Pascale sempre più sicuro, insomma, dopo che in settimana è partita la sperimentazione sui primi 300 tamponi veloci per pazienti e dipendenti. Una rivoluzione se lo studio darà gli esiti sperati: la risposta si ha in un’ora e mezza invece che in 9 ore. Pascale sempre più all’avanguardia ora, con le cabine sanificatrici e sempre più attento, soprattutto, alla salute dei suoi pazienti. Per il management dell’Istituto un obbligo: il paziente oncologico è più a rischio di altri e più di altri va tutelato. La prima doccia è stata installata nell’ingresso della palazzina degenze dove da stamattina i tecnici la stanno collaudando. Pian piano si copriranno tutte le altre uscite e entrate dell’Istituto. Una verrà sistemata nel centro di ricerca di Mercogliano dove insistono la maggior parte dei laboratori del Pascale, altre due all’Ascalesi, dove da alcuni mesi sono entrati in funzione i primi ambulatori. Le dieci cabine sono state acquistate grazie alla donazione del gruppo BNP Paribas e alla condivisione di Cittadinanzattiva, da alcuni mesi al fianco del Pascale.
 <Il nostro obiettivo – dice il direttore generale dell’Ircss partenopeo, Attilio Bianchi – è l’assoluta sicurezza dei nostri pazienti e dei nostri operatori insieme. Grazie alla donazione del gruppo BNP Paribas e a Cittadinanzattiva, che abbiamo l’onore di avere al nostro fianco in molte nostre iniziative, chiunque entrerà all’interno dell’Istituto sarà esaminato e sanificato. Già da oltre due mesi funzionano i termoscanner per tutti gli operatori.  Queste cabine incrementano ulteriormente il nostro livello di sicurezza che rende il Pascale un riferimento nazionale e non solo>.