Melanzana bianca e Farinello: le cultivar dei terreni vulcanici sabbiosi

Al via partnership tra Antropia e Giardino dell’Orco. Si è tenuta mercoledì 19 agosto alle ore 20.30 presso Antropia, la nuova pizzeria estiva di Ciro Coccia situata all’interno delle Terme Stufe di Nerone, una serata riservata agli operatori dell’informazione finalizzata alla promozione e valorizzazione delle antiche cultivar dei territori vulcanici sabbiosi che caratterizzano la caldera dei Campi Flegrei.
Due le grandi protagoniste del processo attivato grazie ad una partnership tra Antropia, Terme Stufe di Nerone e Giardino dell’Orco con il suo orto: Melanzana bianca e Farinello.

Due le pizze esclusive per la serata:
L’Orco incontra la Dea, dedicata al Farinello
Estate Flegrea, dedicata alla Melanzana biancaIntervengono:
Ciro Coccia, maestro degli impasti patron di Antropia
Enrico Montano, responsabile degli orti dell’azienda agricola Giardino dell’Orco

I clienti di Antropìa potranno prenotare, come di consueto, attraverso la pagina www.antropia.info oppure via wa al numero +39 338.412 8091 e ordinare in anteprima assoluta la nuova pizza Estate Flegrea a edizione limitata.

 

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Pascale, al via la sperimentazione sul test veloce. Primi risultati promettenti

Un test rapido per identificare tutti gli individui con infezione da coronavirus in corso, ma asintomatici o con sintomi lievi. E’ quanto si sta sperimentando al Pascale sui pazienti e sui dipendenti. Una sorta di pre-tampone che può superare uno dei problemi principali dell’epidemia in questo momento, il fatto che il tampone, e di conseguenza il test di biologia molecolare, vengano fatti non a tutti, ma a chi viene ricoverato o in poche altre circostanze. Si resta quindi senza diagnosi, a casa. Il test rapido può aiutare a superare questo limite: se dà un risultato positivo può essere confermato dalla biologia molecolare, se negativo può essere ripetuto dopo qualche giorno. Il test, avviato pochi giorni fa all’Istituto dei tumori di Napoli, sembra dare risultati molto promettenti. La sperimentazione è condotta presso la Medicina di Laboratorio dell’Istituto Pascale e vede la collaborazione anche della UOSD di Virologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” e dell’U.O.C. Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera dei Colli – PO Cotugno. Nell’attesa che il test rapido dia i risultati sperati, al Pascale resta, intanto, alta la sorveglianza sanitaria, sotto il coordinamento del direttore Leonardo Miscio. Tutti i dipendenti al rientro dalle ferie estive sono sottoposti a tampone nasofaringeo prima del reintegro nei reparti. Contestualmente vengono eseguiti anche i test sierologici in modo da avere un quadro completo della salute di tutti dipendenti e tutelare i pazienti. Oltre alla sorveglianza attiva degli operatori sanitari la tutela dei pazienti viene garantita dal fatto che anche loro sono sottoposti a tampone obbligatorio prima dell’ingresso in ospedale. <Attendiamo i risultati dello studio – dice il manager del polo oncologico, Attilio Bianchi – prima di esprimerci in via definitiva. Il Pascale conferma la propria vocazione alla ricerca di cui diventa sempre più punto di riferimento>.

Anna Lepre: Draghi? Giusto puntare sui giovani, ma ripartendo da Sud

Il Grande Rischio. La Grande Chance. Il Piano per trasformare il Paese. La portata degli obiettivi che si prospettano per l’Italia, colpita al cuore dal Covid-19 ma soccorsa da risorse europee straordinarie, mai avute a disposizione prima, genera dibattiti dappertutto. A cominciare da sedi diventate nei decenni un classico per i tempi della canicola agostana, come il Meeting di Rimini. Meeting apertosi con un intervento dell’ex Presidente della Bce, Mario Draghi, che ha subito ‘bucato lo schermo’. “Bisognerebbe ragionare con pacatezza su quello che ha detto Draghi”, ammonisce Anna Lepre, Direttore del Centro Studi di Lepre Group, che prova a tracciare uno scenario possibile per le prossime settimane, a detta di molti decisive per il futuro dello Stivale. “C’è che in questo Paese tutto si strumentalizza – continua Anna Lepre. Se Draghi parla di politica, si capisce subito che è perché si propone come guida alternativa per un prossimo governo. Se dice, come ha detto, che bisogna distinguere debito buono da debito cattivo, si dà per scontato che lo abbia fatto per dare una randellata agli attuali timonieri. Insomma, se apri bocca per dire cose sensate, non vieni valutato per il contenuto del tuo messaggio, ma per le finalità recondite che staresti coltivando. Il piano di Draghi, in buona sostanza, va bene ma deve guardare ai giovani, a come renderli protagonisti di una nuova stagione di crescita. Proprio per questo, l’ex Governatore invita a utilizzare con appropriatezza le risorse europee, evitando di scaricare ulteriori oneri sulle nuove generazioni. Ed è sacrosanto destinare maggiore attenzione e risorse alla formazione, in un disegno di sviluppo in cui la sostenibilità, la riconversione green e la digitalizzazione siano altrettanti pilastri di interventi che interagiscano tra loro”. Lepre ha poi analizzato il troppo poco Sud che emerge dalle politiche dell’esecutivo: “Che ci sia stata una svolta rispetto al passato, almeno a parole, non v’è dubbio. Ma nei fatti le cose continuano a procedere in maniera diversa. La Svimez ha dimostrato, dati alla mano, che le risorse spese per l’emergenza sono state indirizzate al Centro-Nord molto più che al Mezzogiorno. Lepre ha poi concluso: ” Bisogna assolutamente cambiare direzione. Se l’Italia vuole finalmente recuperare livelli di maggiore produttività e competitività di sistema, deve cominciare a farlo ripartendo da Sud”.

Scuola, Mazzoni (Campania Libera): Fondamentale Riaprire A Settembre, Usare Recupero Debiti Scolastici Per Mettere Alla Prova Sistema

“In un momento in cui non sappiamo quale sarà l’evoluzione dei contagi e mentre il Governo gestisce con non poche  incertezze la fase organizzativa cruciale per la riapertura delle scuole – dai banchi ai plessi scolastici, alla copertura delle piante organiche -, occorre tutelare con azioni concrete la continuità della didattica e il diritto allo studio. Senza evocare strumentalmente gestioni commissariali improprie delle nostre politiche pubbliche”, lo dichiara Erminia Mazzoni, capolista di Campania Libera alle prossime elezioni regionali. 
 
“Oggi è necessario – prosegue – concentrare tutti i nostri sforzi e le migliori idee disponibili per ripartire, perché solo così permetteremo alle famiglie di tornare a lavoro, riusciremo a contrastare le diseguaglianze educative e daremo ai nostri ragazzi una didattica che non si può limitare al virtuale. Tutto questo accadrà se riapriremo in sicurezza”. 
 
“Si può quindi impiegare il tempo che abbiamo ancora a disposizione per sperimentare delle buone pratiche: il recupero dei debiti scolastici può rappresentare un primo test  per verificare come usare gli spazi, anche quelli esterni alle scuole, per gestire piccoli gruppi di studenti, magari raccogliendo in una sola classe i giovani che frequentano lo stesso anno scolastico, dopo aver effettuato le sanificazioni, assicurando piena copertura su test sierologici, tamponi, monitoraggio e tracciamento degli eventuali casi di contagio”, la proposta di Mazzoni. 
 
“In questo senso, la politica deve dare dimostrazione di aver compreso appieno la sfida che stiamo affrontando, non lasciarsi andare a improvvide proposte come quella del commissariamento, avanzate proprio da chi in passato ha sempre criticato l’idea di commissariare il nostro Paese”, continua Mazzoni, con riferimento alla lettera inviata dal candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Campania, Stefano Caldoro, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 
 
“Occorrono  concretezza, pragmatismo, coesione sociale, non inutili polemiche. La scuola deve tornare ad essere il luogo dove si liberano i talenti delle nuove generazioni e si costruisce il futuro dei giovani con percorsi credibili di crescita e sviluppo personale”, conclude Mazzoni. 

La nostra bomboniera per il Pascale

Venti anni di fidanzamento o, come dicono loro, venti anni passati a rincorrersi. Una corsa che si ferma, o meglio, ri-comincia insieme il 29 agosto prossimo quando Diego Famularo e Rosalba Gesummaria si diranno sì nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Buccino, dove vivono. Fin qui nulla di nuovo, una storia di coppie che si amano e si sposano come tante. Se non fosse che in questo momento particolarmente felice della loro vita hanno voluto pensare a chi non vive un momento felice. E’ così che hanno deciso di devolvere il costo delle bomboniere all’Istituto dei tumori di Napoli.

La nostra bomboniera per un gesto di amore e di speranza, hanno scritto nella pergamena che daranno come cadeau ai loro quasi cento invitati.  Ingegnere lui, operaia lei, Diego e Rosalba in un primo momento avevano pensato di devolvere la cifra destinata alle bomboniere alla ricerca contro il Covid

<Siamo rimasti molto colpiti, in questi mesi di pandemia, dall’impegno del professore Paolo Ascierto e in più in generale da tutti i ricercatori del Pascale – dicono i due novelli sposi – E in un primo momento avevamo deciso di dare questi soldi alla ricerca sul vaccino. Poi abbiamo pensato che era più giusto devolverli alla ricerca oncologica. Il Pascale è un grande ospedale, che da sempre si batte per sconfiggere i tumori. Il nostro gesto altro non è che un grazie al lavoro di ricercatori come Ascierto e di tutti i bravi professionisti come lui>.
E il prof Ascierto e il diretttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, ci saranno simbolicamente anche loro al banchetto nunziale il 29 agosto prossimo con un video messaggio in cui ringrazieranno, a nome di tutto l’Istituto, il generoso gesto dei due sposi.
<Ricordarsi di chi soffre – dice il manager dell’Irccs partenopeo, Attilio Bianchi – in un momento di felicità, è il segno di una sensibilità estrema che facciamo nostra nell’impegno di meritare ogni giorno la fiducia che ci viene accordata>.

#distantisolounmetro, il video messaggio dei ricercatori del Pascale

Un’anestesista, una psicologa, un’epidemiologa, due ricercatori della sperimentazione animale, a nome di tutti gli operatori del Pascale invitano a non abbassare la guardia. E lo fanno con un video lanciato su tutti i social. Nel giorno in cui il Governo centrale chiude le discoteche e obbliga l’uso delle mascherine anche all’aperto, dalle 18 alle 6, per frenare la ripresa del virus, Sabrina Bimonte, Ilenia Gregorio, Anna Crispo, Antonio Barbieri e Giuseppe Palma lanciano un appello. Dall’Istituto dei tumori di Napoli l’invito a rispettare le norme anti Covid: uso della mascherina e distanziamento.

Indossare la mascherina è un atto di responsabilità verso noi stessi e verso gli altri – dicono i medici nel videomessaggio – Indossare la mascherina è libertà ed è guardare avanti verso un domani senza Covid. Noi ricercatori dell’Istituto Pascale siamo con tutti voi, ma vi raccomandiamo: basta veramente poco, distanti soltanto un metro.

DL di agosto, Lepre: “speravamo in una prova di forza, abbiamo avuto una prova di debolezza”

Non è piaciuto a nessuno il nuovo decreto legislativo targato Conte bis; in pratica, e stando alle dichiarazioni di analisti ed economisti, una minestra riscaldata dei precedenti decreti con l’aggiunto di bonus a pioggia tanto per gradire, e tanta tanta propaganda elettorale. In sintesi, “un ennesimo flop annunciato, figlio dell’inadeguatezza e della mancanza assoluta di dimestichezza e coraggio normativo”. Ne è oramai più che convinto Gianni Lepre, opinionista economico del TG2 ed esperto del tessuto economico del Mezzogiorno, per altro uno degli economisti che ha sempre cercato di essere obiettivo nei giudizi nei confronti di un governo di cui non condivide l’indirizzo politico. “A dire il vero sono rimasto male analizzando i presupposti di un decreto fatto passare per risolutore, ma che in effetti ha forse più lacune dei precedenti” ha sottolineato il prof. Lepre. “ Ad esempio, se partiamo dal presupposto che il tanto decantato DL di agosto doveva fungere da gasolio per far ripartire il motore dell’economia tricolore, allora sono rammaricato nel dire che probabilmente il governo si è imbattuto in un ennesimo sciopero selvaggio dei benzinai. Battute a parte, l’assenza totale di una strategia condivisa o almeno di una modalità di bandiera che ci conduca fuori alle sabbie mobili del Covid-19 io, onestamente, non la intravedo. Ciò che vedo, come tanti altri che condividono la mia analisi, sono solo bonus a pioggia scollegati l’uno dall’altro, proroghe di interventi economici già effettuati e per i quali si allungano tempi e percentuali, e tanta propaganda politica, elargita a mani basse, senza nemmeno pensare ai danni provocati da misure che non stanno ne in cielo e ne in terra, ma che intercettano solo il momento politico e, come in tanti sostengono, il consenso elettorale”. Il prof. Lepre ha poi continuato: “ovviamente famiglie e imprese si aspettavano altro; ci siamo tutti illusi che il governo potesse avere quel coraggio positivo di mettere in campo delle risorse reali, facilmente raggiungibili e per tutti. Ma ciò non è avvenuto per l’ennesima volta, siamo nuovamente costretti ad assistere alla fiera dei bonus, elargiti a condizione, e messi in campo sempre ed unicamente a scadenza elettorale”. Lepre ha poi concluso: “Basti pensare alla guerra santa contro il contante, reo di generare il cosiddetto ‘nero’ che conduce all’evasione. Ovviamente trattasi di manovre spot, tutti sanno che abolendo il contante non si rimedia all’evasione fiscale, tenendo traccia di tutte le transazioni non si evitano le fuoriuscite di denaro non dichiarato al fisco. Ciò però che in molti non sanno, viceversa, è che il contante potrebbe essere addirittura una ricetta per la ripresa economica, basterebbe legalizzarne la fuoriuscita dal nero, ma questa è un’altra storia…”

F1, Hamilton domina in Spagna, Ferrari: peggio di così non si può

C’era una volta…la Ferrari. Si, perchè quella che corre oggi è solo una macchina rossa che ha il permesso di poter attaccare il marchio del cavallino sulla vettura.

Altra gara disastrosa per i componenti della Scuderia di Maranello a cui, però, bisogna escludere Charles Leclerc, abbandonato anzitempo dalla sua SF1000 per un problema elettrico, e Sebastian Vettel, autore di una gara ottima e di una gestione gomme sensazionale nonostante le incomprensioni del muretto box. Il risultato è un tanto magro quanto amaro settimo posto condito da un doppiaggio subito.

Altra gara, altra vittoria per Lewis Hamilton che si aggiudica la sesta prova del Mondiale di F1, nel circuito di Barcellona in Spagna, distruggendo tutto e tutti. Il pilota inglese disputa una gara perfetta e si porta a 88 vittorie in carriera (3 in meno di Schumacher). Lo stesso Hamilton a fine gara si è dichiarato profondamente ammirato dalla potenza della sua Mercedes, troppo forte per essere contrastata.

Anche l’ultimo punto debole sembra essere stato limato. A Barcellona tutti hanno sofferto di gestione gomme, tranne il pilota 6 volte campione del mondo. Secondo posto per la Red Bull di Max Verstappen che fronteggia come può l’egemonia delle “frecce nere” e si tiene dietro Valterri Bottas, autore del giro veloce ma autore anche di una partenza disastrosa che lo ha messo fuori dai giochi per la vittoria fin da subito.

Ancora una volta la mappatura del motore delle Mercedes è stata strabiliante. Non resta da vedere come si difenderanno dal nuovo regolamento, in vigore a Spa in Belgio, dove tutte le scuderie dovranno usare mappatura unica al motore.

Oltre i primi tre, le altre vetture corrono una categoria a parte, quasi estranea dalla Formula 1. Dal quarto in poi, infatti, sono tutti stati doppiati e hanno dovuto concludere il Gran Premio completando meno dei 66 giri percorsi dal gruppo di testa. Un risultato incredibile e inquietante allo stesso tempo, ma che attesta il dominio Mercedes e lo straordinario talento di “Mad Max” Verstappen. La Racing Point si aggiudica i primi due posti tra le vetture “normali” con Stroll quarto e Perez, di ritorno dopo essersi curato dal Covid-19, quinto. Ottimo risultato per Carlos Sainz. Il promesso sposo Ferrari prende la sesta posizione nel gran premio di casa.

Poi il nulla. Charles Leclerc non usa mezzi termini: “manca tutto, la Ferrari non è abbastanza forte”. Il Monegasco, triste e affranto per la prestazione, rimarca il grande imbarazzo nel guidare una macchina così poco prestazionale. Sebastian Vettel si dichiara “fortunato” per la gara odierna ed evidenzia che tra lui e il box c’è evidente rottura: “il mio parere non è importante”. C’è solo da dare ragione al tedesco questa volta; Seb è stato protagonista di un team radio dove chiedeva al suo muretto che strategia usare con le gomme soft e successivamente ha spremuto la sua SF1000 con tre giri veloci. All’improvviso lo stesso muretto gli chiede se secondo lui è possibile non fermarsi, facendo esplodere la rabbia del tedesco che pochi giri prima aveva chiesto chiarezza sulla strategia da usare.

Vettel gestisce le gomme rosse da campione e taglia il traguardo settimo, con tanti meriti ed il rimpianto di aver guidato una macchina per niente veloce.

MOTOGP, Super Dovi conquista l’Austria. Rossi e Morbidelli che rischio!

Un super Andrea Dovizioso incanta una giornata che per il motomondiale poteva diventare una assurda tragedia. Il pilota Ducati, all’indomani dell’annuncio della sua imminente separazione con il team Italiano, sbaraglia la concorrenza e riapre i giochi del suo mondiale.

Il forlivese sfrutta il grande feeling che la Ducati ha con questa pista (quinta vittoria di fila) e una giornata da dimenticare per Fabio Quartararo (ottavo) per piazzare il colpaccio nel Red Bull Ring d’Austria.

Per Dovi è una rivincita soprattutto personale, dopo il tira e molla per il rinnovo che ha spinto il pilota italiano a decidere per la separazione. Ma, nonostante l’ottima prestazione di “DesmoDovi”, la gara austriaca verrà ricordata per il terrificante incidente che ha coinvolto Zarco e Morbidelli poco dopo il via.

Il francese compie una manovra folle chiudendo la strada a Morbidelli e innescando un contatto mostruoso che per questione di millimetri non coinvolge anche Valentino Rossi e Maverik Vinales che avrebbero potuto avere conseguenze ben più gravi.

Dall’onboard camera del “dottore” si vede chiaramente come entrambe le moto, ormai senza controllo, passino vicinissimo alla testa di VR46 alla velocità di un proiettile. Fortunatamente i danni per i due piloti coinvolti sono limitati ma resta un’incidente assurdo che ha costretto l’annullamento della gara e la ripartenza dalla griglia.

Lo stesso Morbidelli evidenzia il collega francese come “un mezzo assassino”, mentre Rossi è ancora più duro dicendo che la manovra di Zarco era premeditata per mantenere la posizione nonostante i quasi 310km/h raggiunti da entrambi.

Dopo la ripartenza il protagonista assoluto diventa Dovizioso che si impone sull’ottima Suzuki di Johan Mir, al primo podio in MotoGP, e su Jack Miller, superato proprio nel finale e a podio con la Desmosedici del team Pramac. La Ducati fa 50 vittorie in carriera e Dovi si porta a -11 dal primo posto.

Brad Binder quarto, mentre Valentino Rossi si “accontenta” del quinto posto… ma oggi deve ringraziare la sua buona stella.

Covid 19, la cura Ascierto funziona, i dati pubblicati sul JITC

L’oncologo del Pascale, insieme con il collega dell’Ospedale dei Colli, Montesarchio, spiegano sul Journal of Immunotheray of Cancer perché l’interluchina 6 può avere un ruolo importante nella definizione della cura del virus.
 ​Napoli, 13 agosto 2020
Circa quattromila persone trattate in tutta Italia e su cui si sono avuti degli ottimi risultati. Anche se la fase 3 non ha dato gli esiti sperati, restano le vite salvate e alcuni dati imponderabili. La cura Ascierto funziona. Non su tutti i pazienti colpiti da Covid 19, ma su molti si. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Paolo Ascierto e da Vincenzo Montesarchio, oncologo del Pascale, il primo, dell’Ospedale dei Colli il secondo, pubblicato sul Journal of Immunotherapy of Cancer (JITC). I dati rivelano che l’anti-interleuchina-6 (Tocilizumab e Sorilumab) sottocute può funzionare; i due farmaci funzionano meglio nei pazienti non intubati; ​ i livelli basali di interleuchina-6 sono cruciali e necessari nella selezione dei pazienti; PCR, NRL ed eosinofili sono biomarcatori utili per il follow-up.
<Anche se gli studi di fase 3 hanno dato risultati negativi – dicono Ascierto e Montesarchio – siamo convinti che l’anti-interleuchina-6 abbia un ruolo nella battaglia contro il Covid 19. Probabilmente i punti fondamentali sono la valutazione sull’interleuchina-6 sierica e il tempo di somministrazione del farmaco. Trattandosi infatti di un anticorpo monoclonale, che vuol dire alla fine monobersaglio, è chiaro che funziona solo a presenza del bersaglio, l’interleuchina 6 appunto. Se somministrato in fase troppo precoce, non si è formato ancora il bersaglio, se troppo tardiva, la citochina ha già creato il danno. Comprendere la finestra temporale ci aiuterà ad utilizzarne tutta la potenzialità. Intanto comunque, continuiamo nella nostra ricerca>
D’altra parte le esperienze di diversi istituti italiani ne hanno dimostrato la chiara efficacia in pazienti con polmoniti severe che stavano virando rapidamente verso condizioni più serie ma non intubati, con alti livelli basali di interleuchina-6 sierica, PCR, LDH, ferritina. Per la maggior parte di loro ci sono stati miglioramenti entro 24-48 ore.​
<Detto questo – aggiungono i due oncologi – ​ crediamo che solo il vaccino o un  antivirale possano risolvere definitivamente il problema. Nel frattempo dobbiamo solo fare attenzione e ridurre al massimo il rischio di ulteriore contagio>.