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Napoli: Traghetto “Isola di Procida” Urta Contro Banchina al Molo Beverello, 29 Feriti

Un incidente sconcertante ha scosso Napoli al Molo Beverello, dove il traghetto veloce “Isola di Procida” ha urtato violentemente la banchina durante le operazioni di ormeggio. L’evento è avvenuto mentre la città ospitava il G7 dei ministri degli Esteri, proveniente da Capri. Il traghetto trasportava diverse centinaia di passeggeri, tra cui molti stranieri, quando l’incidente ha ferito una trentina di persone, fortunatamente nessuna in condizioni critiche, tutte classificate come codice giallo o verde.

Le operazioni di soccorso sono state immediate, con il personale medico del 118 che ha prestato assistenza ai feriti sul posto e trasportato alcuni di loro negli ospedali più vicini, principalmente per traumi maxillo-facciali. L’impatto è stato così violento che molti passeggeri, quasi tutti in piedi al momento dell’incidente, sono caduti a causa della forza dell’urto.

Secondo la compagnia di navigazione, l’incidente è stato probabilmente causato da un problema tecnico. La società ha assicurato di attivare tutte le procedure di assistenza previste per i passeggeri e di collaborare pienamente con le autorità marittime per stabilire le cause dell’incidente. Sul posto sono giunti anche gli uomini della Capitaneria e della Polizia di Stato per gestire la situazione.

Le prime ipotesi suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa dell’incidente. Nonostante le condizioni meteo segnalassero onde alte e raffiche di vento, la navigazione era considerata praticabile. Tuttavia, durante l’attracco al Molo Beverello, una improvvisa raffica di vento potrebbe aver destabilizzato la nave, causando l’incidente.

Le indagini sono ancora in corso per chiarire completamente la dinamica dell’evento. In questo momento, l’attenzione è rivolta al benessere dei passeggeri coinvolti e alla determinazione delle cause dell’incidente per garantire la sicurezza delle future operazioni portuali.

Reperti bellici ritrovati a Capri dopo un piccolo crollo

Reperti bellici ritrovati a Capri in via Padre Reginaldo Giuliani, a pochi passi dalla Piazzetta a causa di un piccolo crollo di un muro di contenimento di un ampio spazio di verde di proprietà della parrocchia dove si trova lo spizio per gli anziani San Giuseppe ed il piccolo albergo Villa Jovis che venne donato da una cittadina straniera alla chiesa a scopo di beneficenza. Gli abitanti del luogo ed alcuni passanti sono inciampati in un cumulo di proiettili di marca tedesca Mauser 7,92 ž 57 mm, utilizzati nella prima e Seconda guerra mondiale. Le munizioni probabilmente erano state lasciate dal contingente tedesco di stanza a Capri nella Seconda guerra mondiale, in fuga quando sbarcarono le truppe alleate americane, e vennero murate all’interno del muro di cinta che costeggia la strada che conduce da Tragara alla Piazzetta. La Polizia Locale che ha circoscritto l’area e gli agenti di Polizia del Commissariato di Capri hanno provveduto a prendere in consegna i proiettili per consegnarli alla Polizia Giudiziaria. Gli abitanti del luogo temono ora che altre pericolose munizioni potrebbero essere state sepolte nell’enorme spazio erboso, sempre di proprietà della parrocchia che sbuca sul versante opposto che conduce alla popolatissima Via Tiberio.

Cadavere nelle acque di Capri, a Napoli per l’autopsia

È stato trasferito a Napoli su ordine del magistrato il cadavere dell’uomo che ieri, dopo una segnalazione arrivata in Capitaneria, è stato recuperato nelle acque di Capri da una motovedetta della Guardia Costiera e dal mezzo veloce che operava in zona.

L’episodio è stato segnalato  alla Capitaneria di porto di Capri – comandata dal tenente di vascello Emanuele Colombo, che ha coordinato le operazioni – che ha ricevuto una telefonata da un bagnante che aveva avvistato un corpo che galleggiava al largo nella baia di Marina Piccola, tra la grotta dell’arsenale e i Faraglioni. Immediati sono scattati i soccorsi e in pochi minuti i militari sono giunti sul posto, recuperando il corpo dell’uomo. Questi era annegato probabilmente da poche ore, secondo un primo esame dei sanitari del 118, allertati dalla stessa Capitaneria che ha informato anche il magistrato di turno.

L’uomo, di età compresa tra i 60-70 anni, aveva ancora indosso i pantaloni, una maglietta ma nessun documento per poter risalire alla sua identità. Pertanto il magistrato ha disposto il trasferimento della salma a Napoli, presso l’istituto di Medicina legale, per l’autopsia.