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COPENAGHEN, INCENDIO NEL VECCHIO PALAZZO DELLA BORSA: UNA TRAGEDIA CULTURALE E STORICA

Una tragica notizia scuote la città di Copenaghen: il palazzo della Vecchia Borsa (Børsen), uno degli edifici più iconici della capitale danese, è stato avvolto dalle fiamme. L’incendio ha causato il crollo della maestosa guglia del palazzo e danni significativi alla struttura, lasciando dietro di sé un’atmosfera di sgomento e tristezza.

Ancora non sono chiare le cause dell’incendio, ma quanto avvenuto ha scatenato una massiccia risposta delle autorità e dei soccorritori. Circa 120 vigili del fuoco e 60 membri dell’esercito si sono mobilitati per domare le fiamme e proteggere quanto più possibile del prezioso patrimonio custodito all’interno del palazzo.

Tra le opere d’arte che rischiano di essere andate perdute, ci sono dipinti di inestimabile valore, che alcune persone coraggiosamente hanno cercato di mettere in salvo durante l’incendio. L’edificio, con la sua guglia caratteristica che ricorda le code di un drago, è stato un punto di riferimento culturale e storico per oltre quattro secoli.

Costruito tra il 1619 e il 1640 su ordine del Re Cristiano IV, il palazzo della Vecchia Borsa ha ospitato la Camera di Commercio danese fino agli anni ’70, quando è stato oggetto di interventi di ristrutturazione e rinnovamento. La sua vicinanza al Palazzo di Christiansborg, sede del Parlamento danese, rende ancor più dolorosa la perdita di questo simbolo della storia e della cultura della Danimarca.

I ministri danesi hanno espresso profondo cordoglio per quanto accaduto, paragonando l’incendio alla tragedia che ha colpito la cattedrale di Notre-Dame nel 2019. La lotta contro le fiamme è stata complicata dalle impalcature che circondano il palazzo, rendendo i soccorsi particolarmente difficili.

In un momento di grande dolore e tristezza, la comunità danese si unisce nel ricordo di un patrimonio culturale e storico che resterà per sempre nel cuore di Copenaghen.

Fiamme in parco nel Napoletano, distrutta un’auto

Un incendio, stamattina, poco prima delle sei, ha distrutto un’auto e ne ha danneggiata un’altra. E’ successo a Marigliano (Napoli) in via San Francesco, all’interno del parco CerCal. In fiamme una Peugeot, completamente distrutta, in uso ad una 45enne, e un’Audi, danneggiata solo la fiancata destra, di proprietà di un 56enne di origini ucraine. Entrambi sono incensurati. Indagini in corso per chiarire dinamica e matrice. L’incendio è stato spento dai vigili del fuoco.

Appartamento in fiamme, salvi mamma e quattro bimbi

Un incendio ha interessato ieri un’abitazione a Santa Maria Capua Vetere: salvi una donna e i quattro figli. Una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di Marcianise è intervenuta in via Alberto Martucci, a Santa Maria Capua Vetere, dopo l’allarme dato da alcuni cittadini per un incendio in un appartamento. Giunti sul posto i vigili del fuoco hanno trovato l’abitazione, al primo piano di un vecchio stabile, completamente invasa dalle fiamme. La donna che vi abitava, insieme ai suoi quattro bambini, era riuscita a lasciare la casa in tempo senza conseguenze. I pompieri sono entrati ed hanno spento l’incendio che dalla cucina si era propagato al resto dell’immobile. L’azione dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme si propagassero anche alle altre abitazioni adiacenti, anche se un’attività commerciale al piano terra ha riportato dei danni. Sul posto, in supporto alla squadra nelle operazioni di spegnimento, sono intervenute anche due autobotti, una dalla sede centrale del Comando ed una dal distaccamento di Aversa ed un’autoscala sempre dalla sede centrale del Comando.

Deposito detersivi a fuoco nel Beneventano

Un capannone industriale, adibito a deposito di detersivi, è andato a fuoco nell’area industriale di San Salvatore Telesino intorno alle 8 di questa mattina sprigionando una coltre di fumo visibile in tutta la Valle Telesina. Per domare le fiamme sono al lavoro tre squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Telese Terme e di Benevento.

Al momento in cui si è propagato l’incendio – secondo quanto si apprende – all’interno del capannone vi erano anche alcune persone che sono riuscite a mettersi in salvo. Sull’accaduto indagano i carabinieri e, per ora, non si esclude la natura dolosa dell’incendio.

Rogo RSA di Milano, i primi indagati

Il fascicolo sull’incendio alla Rsa “Casa per coniugi” che ha causato la morte di sei ospiti e l’intossicazione di altri 81, in mano alla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, resterà ancora per pochi giorni a carico di ignoti.

Sembrerebbe, infatti, che per le prime iscrizioni i pm del pool “Tutela della salute, dell’ambiente e del lavoro”, attendono le annotazioni del nucleo investigativo antincendio dei Vigili del Fuoco, della Polizia scientifica e della Squadra mobile. Sono almeno tre i fronti su cui si concentrano le indagini: la causa del rogo iniziale, il rispetto delle prescrizioni antincendio e l’attivazione tempestiva dei soccorsi.

Sul primo punto gli inquirenti non sembrano avere dubbi in quanto il fuoco sarebbe partito dalla scintilla dell’accendino o dalle braci di un mozzicone acceso da Laura Blasek, l’86enne rimasta carbonizzata insieme alla compagna di camera della 605 Nadia Rossi, 69 anni. Accertamenti e verifiche, in carico agli investigatori dei Vigili del Fuoco, invece si concentrano sul malfunzionamento dell’impianto di rilevazioni fumi, inattivo almeno dal gennaio 2022.

Un aspetto noto anche al Comune di Milano, che in attesa della chiusura di un bando per i lavori di manutenzione, aveva chiesto e ottenuto dall’ente gestore come misura compensativa la presenza nelle ore notturne di un addetto antincendio. Una figura presente la notte tra il 6 e il 7 luglio.

Tuttavia, gli inquirenti stanno analizzando le telecamere di sorveglianze della struttura per capire dove fosse nei minuti prima dell’una, quando dalla stanza 605 la signora Rossi ha lanciato l’allarme chiamando in reception e come abbia agito successivamente.

Incendio mortale nella casa di riposo a Milano: Sei vittime e numerose persone intossicate

Nella notte, un devastante incendio ha colpito la casa di riposo “Per Coniugi” situata in via dei Cinquecento, nella zona di Corvetto a Milano. Il tragico bilancio conta sei persone decedute e 81 intossicate, di cui due in condizioni critiche trasferite agli ospedali Niguarda e San Raffaele, 14 in condizioni serie e 65 in condizioni non gravi. Le fiamme si sono propagate intorno all’1:20, richiedendo l’intervento di quattro mezzi di soccorso avanzato, un veicolo di coordinamento e 11 ambulanze. I vigili del fuoco hanno definito la situazione complessa e un fascicolo sull’incendio è stato aperto.

Secondo quanto riportato, l’origine dolosa dell’incendio è stata esclusa. Le vittime comprendono cinque donne e un uomo: due di loro sono morte a causa delle fiamme, mentre le altre quattro sono decedute a causa dell’intossicazione da fumo che ha colpito il primo piano della struttura e si è estesa al secondo piano. Le donne carbonizzate nella stanza incendiata avevano rispettivamente 69 e 87 anni, mentre l’uomo di 73 anni e altre tre donne di 85, 84 e 74 anni sono morti a causa delle esalazioni. Tutti i ricoverati sono stati intossicati, ma nessuno ha riportato ustioni. La struttura è parzialmente inagibile e gli ospiti sono stati trasferiti in un’altra area dove sono in corso le operazioni.

Le autorità hanno aperto un fascicolo per indagare sull’incendio. Il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, ha dichiarato che si sta cercando di comprendere la dinamica dell’accaduto, lavorando a stretto contatto con la polizia e i vigili del fuoco. È ancora presto per formulare un’ipotesi di reato, e saranno necessari ulteriori approfondimenti per stabilire la causa dell’incendio.

I vigili del fuoco hanno descritto la situazione come complessa da gestire. Il capo Nicola Micele ha spiegato che il corridoio era invaso dal fumo e c’erano fiamme che uscivano dalla stanza in cui l’incendio si è sviluppato. Gli sforzi si sono concentrati sia sullo spegnimento delle fiamme che sul salvataggio del maggior numero di persone, nonostante le difficoltà causate dalla mancanza di visibilità dovuta al fumo e dal fatto che alcuni ospiti non erano in grado di camminare autonomamente. I vigili del fuoco hanno portato fuori dalla struttura coloro che non potevano muoversi, supportati dal personale della casa di riposo e dai soccorritori giunti sul posto. Sebbene la causa scatenante debba ancora essere accertata, sembra probabile che l’incendio sia originato in quella stanza.