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Direzione Cardarelli, Pronto soccorso garantisce piena assistenza

“Il Pronto soccorso del Cardarelli garantisce la piena assistenza”: è quanto precisa la Direzione dell’ospedale, in una nota, replicando a notizie di stampa. “Il Pronto soccorso del Cardarelli – si sottolinea – è in piena attività ed è capace di garantire servizi assistenziali di elevata qualità alla cittadinanza, grazie alla capacità e professionalità del proprio personale e ai modelli organizzativi aggiornati in modo continuo”.

La nota indirizzata alle sigle sindacali ed alla direzione del Cardarelli, pubblicata da alcuni giornali, che si dichiara come firmata da ‘tutti i dirigenti medici del Pronto Soccorso e i dirigenti medici con ordine di servizio in Pronto Soccorso’ è stata disconosciuta – afferma la Direzione dell’ospedale – dal personale medico del Pronto Soccorso e da gran parte del personale dei reparti che assicurano i turni in Ps in base ad ordine di servizio. Tale disconoscimento è avvenuto con dichiarazioni e note inviate alla Direzione aziendale. Quanto riportato da un sindacalista della dirigenza medica parrebbe rispondere a logiche strumentali più che di rappresentanza dei lavoratori, in considerazione anche dei turni di servizio in Pronto Soccorso effettuati nelle scorse settimane da dirigenti sindacali afferenti a quella specifica sigla. Oggi, anche nel corso di incontri tra la dirigenza dell’ospedale e alcune sigle sindacali dell’area non dirigenziale, è emersa la presa di distanza circa i contenuti riportati dalla stampa”. In particolare, si legge nella nota, “le dichiarazioni inerenti l’inerzia della direzione in merito alla mancanza di personale, all’inesistenza di percorsi assistenziali ed all’assenza della Direzione nel periodo estivo non hanno evidenza nei fatti. La direzione dell’Azienda è sempre stata presente nel periodo estivo, tanto è vero che l’11 agosto due sindacalisti della dirigenza medica hanno incontrato il direttore amministrativo e il 15 agosto il direttore sanitario era presente nel Pronto soccorso per essere vicino al personale. In ogni giorno del periodo estivo la gestione degli accessi e il turn over dei posti letto sono stati monitorati (mediamente 184 accessi al giorno) e, nei giorni in cui è stata superata la soglia di allerta, è stata inviata una comunicazione al servizio 118 per richiedere la sospensione dei trasferimenti in ospedale dei pazienti meno gravi”.

“Per quanto riguarda l’organizzazione, nel corso dell’ultimo anno – continua la Direzione – il Pronto Soccorso ha visto la strutturazione di un percorso veloce (fast track) per i pazienti con problemi ortopedici che accedono in emergenza; di un ambulatorio ad accesso diretto di otorinolaringoiatria per la gestione rapida e specialistica; delle trasfusioni in emergenza garantite dalla medicina trasfusionale e da un reparto di Medicina, anziché dai medici dell’Emergenza; da un servizio di consulenza oncologica attivi ogni mattina ai pazienti del Pronto Soccorso. Il reparto Obi – Pronto Soccorso ha sempre potuto contare almeno su 6 medici per ogni turno e non su 4 come riportato nelle dichiarazioni; inoltre il Cardarelli è tra le prime strutture in Campania ad aver attivato l’incremento orario dei medici specializzandi in servizio in Pronto Soccorso, come permesso dal recente Decreto. Inoltre, è stato bandito un nuovo avviso pubblico per il reclutamento di ulteriori medici di emergenza. Dire che il Cardarelli vive gli stessi problemi di tutti i grandi ospedali italiani o fare gli auguri al personale per ferragosto non significa sottovalutare i problemi, ma uscire da un clima di anomala emergenza che non serve a costruire il futuro. La critica alla Dirigenza – conclude il comunicato – per gli auguri di Ferragosto inviati ai dipendenti è la prova che si teme il cambiamento e la costruzione di rapporti più distesi all’interno dell’ospedale”.

Incendio mortale nella casa di riposo a Milano: Sei vittime e numerose persone intossicate

Nella notte, un devastante incendio ha colpito la casa di riposo “Per Coniugi” situata in via dei Cinquecento, nella zona di Corvetto a Milano. Il tragico bilancio conta sei persone decedute e 81 intossicate, di cui due in condizioni critiche trasferite agli ospedali Niguarda e San Raffaele, 14 in condizioni serie e 65 in condizioni non gravi. Le fiamme si sono propagate intorno all’1:20, richiedendo l’intervento di quattro mezzi di soccorso avanzato, un veicolo di coordinamento e 11 ambulanze. I vigili del fuoco hanno definito la situazione complessa e un fascicolo sull’incendio è stato aperto.

Secondo quanto riportato, l’origine dolosa dell’incendio è stata esclusa. Le vittime comprendono cinque donne e un uomo: due di loro sono morte a causa delle fiamme, mentre le altre quattro sono decedute a causa dell’intossicazione da fumo che ha colpito il primo piano della struttura e si è estesa al secondo piano. Le donne carbonizzate nella stanza incendiata avevano rispettivamente 69 e 87 anni, mentre l’uomo di 73 anni e altre tre donne di 85, 84 e 74 anni sono morti a causa delle esalazioni. Tutti i ricoverati sono stati intossicati, ma nessuno ha riportato ustioni. La struttura è parzialmente inagibile e gli ospiti sono stati trasferiti in un’altra area dove sono in corso le operazioni.

Le autorità hanno aperto un fascicolo per indagare sull’incendio. Il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, ha dichiarato che si sta cercando di comprendere la dinamica dell’accaduto, lavorando a stretto contatto con la polizia e i vigili del fuoco. È ancora presto per formulare un’ipotesi di reato, e saranno necessari ulteriori approfondimenti per stabilire la causa dell’incendio.

I vigili del fuoco hanno descritto la situazione come complessa da gestire. Il capo Nicola Micele ha spiegato che il corridoio era invaso dal fumo e c’erano fiamme che uscivano dalla stanza in cui l’incendio si è sviluppato. Gli sforzi si sono concentrati sia sullo spegnimento delle fiamme che sul salvataggio del maggior numero di persone, nonostante le difficoltà causate dalla mancanza di visibilità dovuta al fumo e dal fatto che alcuni ospiti non erano in grado di camminare autonomamente. I vigili del fuoco hanno portato fuori dalla struttura coloro che non potevano muoversi, supportati dal personale della casa di riposo e dai soccorritori giunti sul posto. Sebbene la causa scatenante debba ancora essere accertata, sembra probabile che l’incendio sia originato in quella stanza.