Archivi tag: meloni

Orban: ‘Mi muoverò per equo trattamento di Ilaria Salis’

“Ho raccontato nei dettagli” il caso Ilaria Salis alla premier Giorgia Meloni. “Le ho detto che la magistratura non dipende dal governo, ma dal Parlamento. L’unica cosa di cui sono legittimato a fare è fornire i dettagli del suo trattamento” in carcere “e esercitare un’influenza perché abbia un equo trattamento”. Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban parlando con i cronisti al termine dell’incontro con Meloni. “Tutti i diritti saranno garantiti”, ha aggiunto.

“Ho detto che ha potuto fare delle telefonate e non è stata isolata dal mondo. Non è corretto dire così”. Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban raccontando ai cronisti di aver parlato del caso Ilaria Salis con la premier Giorgia Meloni.

Ignoranza e Accuse: Il Dibattito Intorno a Elly Schlein e la Strage di Acca Larentia

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, si trova al centro di una polemica politica che riguarda la sua apparente ignoranza sulla storia e la cronaca dell’Italia. La critica principale si focalizza sulla sua chiamata in causa del governo di Giorgia Meloni in relazione alla commemorazione della strage di Acca Larentia, avvenuta 45 anni fa.

Il problema sollevato non è tanto di natura politica, ma piuttosto riguarda l’ignoranza di Schlein sulla storia e gli eventi che hanno caratterizzato il passato italiano. La giovane segretaria, secondo quanto sottolineato dai critici, non ha vissuto in Italia e sembra non aver studiato né la storia né la cronaca del Paese.

La strage di Acca Larentia, avvenuta nel quartiere di Roma, vide tre attivisti della destra uccisi da terroristi di estrema sinistra. Ogni anno, questa tragedia viene commemorata da militanti di destra con saluti fascisti, indipendentemente dal governo in carica. La critica di Schlein, che sembra collegare il governo attuale alla commemorazione, è stata respinta dagli osservatori che sottolineano che il rituale è sempre avvenuto sotto governi di diverse coalizioni.

Tuttavia, la vera questione sollevata dall’articolo è la mancata risoluzione del caso di Acca Larentia. Dopo 46 anni, non sono stati individuati né gli autori né i mandanti di questa efferata strage di estremismo comunista. Schlein, secondo gli argomenti presentati, dovrebbe invece concentrare l’attenzione sulla mancanza di giustizia per le vittime e sollecitare il governo in merito. Tuttavia, l’articolo suggerisce che la segretaria, in linea con i suoi predecessori, potrebbe non farlo, commettendo così un ulteriore errore.

Inoltre, l’articolo critica l’associazione di Schlein tra i nostalgici e Giorgia Meloni, sottolineando che la commemorazione a Acca Larentia non è propriamente “meloniana”. Si suggerisce che la segretaria dovrebbe comprendere meglio il contesto politico e storico prima di fare dichiarazioni che potrebbero risultare incomprensibili o fuorvianti.

In conclusione, l’articolo pone l’attenzione sulla necessità di comprendere il passato e il presente per evitare fraintendimenti e commettere errori politici. La discussione su Elly Schlein evidenzia l’importanza della conoscenza storica e cronologica per una leadership politica informata e responsabile.

De Luca: ‘Se l’alternativa è questa Meloni dura 5 anni. Nel Pd tanti imbecilli e pinguini’

“Se l’alternativa è questa, la Meloni gode della migliore assicurazione sulla vita. Durerà cinque anni. Rischiamo davvero di tenerci questo governo. Ecco perché la battaglia è mettere in piedi un’alternativa credibile e questo comporta un lavoro immane. Perchè se continua così finiremo nelle mani del generale Vannacci”.

Lo ha detto il governatore campano Vincenzo De Luca dal palco della festa dell’Unità che si è tenuta a Napoli. Da De Luca anche un riferimento alle ultime elezioni Comunali di Napoli: “Tra le tante imbecillità che si sono ripetute ancora una volta, l’ennesima è quella che tende a contrapporre il campo largo al Comune di Napoli. Ciucci, imbecilli. Al Comune di Napoli – ricorda – il sindaco è stato proposto da Vincenzo De Luca mentre altri nel Pd lavoravano per candidare altri soggetti. In secondo luogo il sindaco di Napoli è stato eletto col 62% dei voti e in Regione abbiamo lavorato per non disgregare e abbiamo preparato quattro liste che hanno avuto tra il 17 e il 18% senza le quali non avremmo avuto vinto le elezioni. Quante imbecillità – ribadisce – dette da questi statisti”.

Il governatore campano ha poi rincarato la dose: “Maleducati, imbecilli, pinguini”. Sono alcuni degli epiteti nei confronti del suo partito il Pd. “Se avessimo tanti voti quanti maleducati sono passati per questa festa – l’esordio del presidente della Campania ospite dell’ultima serata – saremmo il primo partito d’Europa. La maleducazione è diventato il tratto distintivo dei nuovi dirigenti e invece l’educazione non è un optional ma una precondizione. A Paestum all’appuntamento di Forza Italia hanno avuto più rispetto per me. Mi augurerei la stessa accoglienza nel Pd. Quando sono arrivato stasera mi sono confuso, pensavo di essere venuto alla festa di Forza Italia. Non ho tempo da perdere con gli imbecilli di questo partito”. “Ho fatto un voto – dice De Luca incalzato dall’intervistatore su chi avesse nel mirino – non farò nomi. Mi limiterò a rievocare la poesia di Trilussa della lumachella della vanagloria. Vale a dire che ci sono autentici imbecilli nel Pd che pensano di litigare con me per avere qualche titolo sui giornali. Un giorno Mourinho, quando erano i tempi d’oro, disse che chi voleva farsi pubblicità con lui doveva pagare. Il nostro problema è arrivare a cafoneria zero. E invece dovremmo offrire un’alternativa al governo dell’Italia. Dobbiamo costruire le condizioni per essere un’alternativa ed essere il Partito Democratico e non Lotta Continua che è un’altra cosa. Se dovevamo essere una forza di sinistra – ha precisato – non c’era bisogno di fare il Partito Democratico”.

Caivano, ecco il piano del Governo. De Luca: ‘Apprezzamento per impegni assunti da Meloni’

“Il clima dell’incontro è stato di grande disponibilità e volontà di collaborazione reciproca per portare avanti questo progetto per Caivano. Verificheremo con i fatti la concretizzazione degli interventi con l’impegno di tutti. Nel frattempo esprimo il mio apprezzamento per questa presenza del presidente Meloni e per gli impegni assunti”. Lo dice il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dopo aver incontrato la premier a Napoli prima della sua partenza per la Grecia.

Nell’incontro, spiega De Luca, Meloni “ha comunicato la volontà di assumere Caivano come intervento modello di riqualificazione e rinascita di un territorio. Un modello che richiederà l’impegno di tutte le istituzioni, a tutti i livelli”. “Ho sottolineato – ricorda il governatore campano – la necessità del rafforzamento delle misure di sicurezza e della presenza 24 ore su 24 in strada delle forze dell’ordine per il contrasto alla criminalità e per dare fiducia ai cittadini. Ho confermato l’impegno a sostegno del mondo della scuola per consentire l’apertura pomeridiana degli istituti e ad attivare un servizio d psicologi, oltre che a sollecitare l’assunzione di oltre 30 assistenti sociali, come previsto dai piani di zona. Abbiamo espresso anche la disponibilità a dare una mano al Comune di Caivano per progetti di riqualificazione urbana, a cominciare dal Parco Verde”. Infine De Luca ha chiesto a Meloni “di valutare con attenzione la necessità di non ridurre la rete scolastica del nostro territorio e anche di sbloccare rapidamente i fondi Sviluppo e Coesione per poter dare una mano in concreto ai Comuni per i progetti di riqualificazione territoriale e realizzazione di strade”.

“Fermezza dello Stato contro la criminalità, l’illegalità e la droga”. Sono i punti intorno a cui ruota il piano del governo per Caivano con l’obiettivo che nella zona si torni, il prima possibile, a “respirare la sicurezza”.

Centro Delphinia

La tabella di marcia indicata da Giorgia Meloni premier prevede la riapertura del polo sportivo, teatro dell’orrore per il duplice stupro di due cuginette, entro la primavera del 2024. Meloni promette un investimento di 10 milioni per un’area, dice la presidente del Consiglio di “25mila metri quadrati diventati una discarica a cielo aperto”. Per il ritorno ad essere un polo sportivo sarà coinvolto il Genio Militare per ripulirlo, Sport e Salute nella riqualificazione dell’area mentre quando sarà aperto la gestione sarà affidata alla polizia di Stato e alle Fiamme Oro.

Scuola

Il decreto per il Sud firmato dal ministro dell’Istruzione Valditara che prevede lo stanziamento di oltre 260 milioni di euro, coinvolgerà anche le quattro scuole del primo ciclo di Caivano. L’intenzione è quella che gli istituti siano aperti oltre l’orario curriculare e che ci sia un sostegno psicologico per studenti e insegnanti. L’obiettivo è che nelle quattro scuole possano arrivare fino a 20 docenti in più. Non solo, in agenda c’è anche il rafforzamento delle norme contro la dispersione scolastica, con l’aumento delle sanzioni per le famiglie che non mandano a scuola i figli. Il ministero della Cultura ha poi previsto lo stanziamento di 12 milioni di euro per l’apertura di biblioteche ed una sala lettura nel centro Delphinia in modo da trasformarlo, nelle intenzioni della premier, “in un centro polifunzionale”.

Sicurezza

Bonificare Caivano, dice Meloni, sottolineando che l’impresa sarà uno dei punti centrali dell’agenda del governo. La premier ha inoltre annunciato che, in modo cadenzato, ogni ministro sarà presente sul territorio per monitorare cosa si sta facendo. Nella zona ci sarà un aumento della presenza delle forze dell’ordine oltre al rafforzamento della possibilità di operare da parte della magistratura.

Servizi per i cittadini

Il territorio, spiega la premier, deve essere dotato di servizi che i cittadini aspettano, chiedono, vorrebbero vedere da molto tempo. Da domani, ricorda sempre la presidente del Consiglio, sarà attiva la piattaforma del ministero del Lavoro alla quale gli ex percettori di reddito di cittadinanza, ma non solo, possono rivolgersi per avere la possibilità di avviare corsi di formazione retribuiti ed il servizio civile.

Meloni: “A Caivano per offrire sicurezza”. Due maggiorenni indagati per lo stupro

Sono due i maggiorenni indagati dalla Procura di Napoli Nord per i presunti abusi sessuali avvenuti a Caivano, in provincia di Napoli, nei confronti di due bambine di 10 e 12 anni. I ragazzi, secondo quanto si apprende, hanno 19 e 18 anni, e sono entrambi a piede libero. L’inchiesta della procura di Napoli Nord procede parallelamente a quella della procura minorile, che si occupa degli indagati minorenni, il cui numero non è noto, anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere numerosi.

Fondamentali saranno per gli inquirenti le analisi dei contenuti dei cellulari sequestrati che dovrebbero prendere il via nei prossimi giorni. Al 19enne – che non risulta legato ai contesti criminali della zona – verrebbe in particolare contestato un singolo episodio avvenuto dopo un contatto via social.

E ieri, durante il consiglio dei ministri la premier Meloni ha annunciato l’intenzione di “accogliere l’invito di don Patriciello a recarmi sul posto”, ha precisato che la sua “non sarà una semplice visita: offriremo sicurezza alla popolazione”. E ha aggiunto che il centro sportivo in stato di abbandono, uno dei luoghi dove si sarebbero consumate le violenze del branco, “deve essere ripristinato e reso funzionante il prima possibile”.

Gli italiani, l’Albania, il conto non pagato e la Meloni

Gli italiani, l’Albania e il conto non pagato… Sembra il titolo di una fiction. Non lo è. Cominciamo col dire che chiunque non paga il conto, al ristorante come al bar e in qualsiasi altro posto abbia consumato, commette un reato e il proprietario del locale deve chiamare le forze dell’ordine e denunciare l’accaduto.

Pare che l’episodio di alcuni italiani che non pagano il conto al ristorante abbia messo non poco in imbarazzo Giorgia Meloni, che si trovava lì per incontrare informalmente il premier albanese in una giornata di relax. Andrebbe però sottolineata, per onestà, anche la inopportunità (rozzezza?) di Edi Rama il quale ha ha riferito dell’episodio a Giorgia Meloni durante il loro incontro a Valona, raccontando poi “tutti ridevano (quindi pubblicamente, ndr). Lei ha fatto il muso e ha ordinato all’ambasciatore: Vada subito a pagare il conto di questi imbecilli, per favore, e faccia un comunicato! L’Italia non può perdere di rispetto all’estero”.

Infine bisogna augurarsi che non venga in mente ad altri premier di chiedere all’Italia il risarcimento dei conti non pagati dai nostri connazionali nei loro paesi. Immaginate? Italia: pizza, mafia, mandolini e conti non pagati. (si scherza).

Il conto, comunque, è stato saldato, e lo fa sapere l’ambasciata d’Italia a Tirana con una nota in cui si precisa: “gli italiani rispettano le regole e saldano i propri debiti, e ci auguriamo che episodi di questo genere non si ripetano”. 80 euro in tutto, con la precisazione, sempre dall’ambasciata, che il conto è stato saldato con i soldi della premier.