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Caivano, consegnati locali per la Croce Rossa

I locali inutilizzati e in stato di abbandono destinati alla Croce Rossa sono stati consegnati oggi per la ristrutturazione. Lo rende noto la Commissione straordinaria di Caivano, composta da Filippo Dispenza, Simonetta Calcaterra e Maurizio Alicandro. I locali di proprietà comunale situati in Via delle Magnolie nel Parco Verde sono stati concessi in comodato d’uso gratuito per 5 anni alla Cri il 29 gennaio scorso. Ospiteranno iniziative a sostegno delle fragilità e della salute dei cittadini. Il progetto rientra nel piano degli interventi di riqualificazione del territorio di Caivano, elaborato d’intesa tra la Commissione Straordinaria ed il Commissario Straordinario di Governo, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023.

Chiuse le indagini su stupri Caivano, in nove a giudizio

Con le richieste di giudizio immediato, accolte dai giudici per le indagini preliminari di Napoli Nord e dei Minorenni di Napoli, si sono chiuse le indagini sugli stupri subìti la scorsa estate dalle due cuginette di 10 e 12 anni a Caivano, in provincia di Napoli: sul banco degli imputati nove giovanissimi, di cui sette minorenni all’epoca dei fatti. Gli orrori, reiterati, come emerso dalle indagini, sono avvenuti in aree degradate della città dell’hinterland a nord di Napoli, aree ora oggetto di massicce bonifiche su iniziativa del governo. Proprio ieri è stato annunciato che una di queste, l’ex isola ecologica di via Necoropoli, diventerà un’area verde con giardini, un campo di basket e giochi per l’infanzia. Quei fatti, che suscitarono reazioni in tutta Italia, furono a tal punto raccapriccianti da spingere l’esecutivo a correre ai ripari con il cosiddetto “Decreto Caivano”, approvato in tempi rapidi per porre subito un freno al degrado e alla criminalità non solo in quella zona della provincia di Napoli, ma in tutte quelle analoghe del Paese. A far scattare le indagini furono le denunce presentate dalle famiglie delle due cuginette, dopo avere appreso gli orrori dalla notizia di un video che le ritraeva mentre subivano gli abusi. Le ragazzine sono state ascoltate in più occasioni dagli investigatori, a cui hanno raccontato nei minimi particolari quei terribili fatti. L’ultima volta, che ha fatto da preludio alle due richieste di giudizio accolte dai giudici, risale ad appena un mese fa, precisamente il 19 e 22 gennaio scorsi, quando si sono svolti gli incidenti probatori, come da prassi in un ambiente protetto, durante i quali le prove sono state cristallizzate. E ora, il 28 marzo, davanti ai giudici del tribunale per i minorenni di Napoli, dovranno comparire, se non ci saranno ulteriori istanze da parte degli avvocati, sette giovani, tutti minori all’epoca dei fatti. Sono accusati, a vario titolo, di reiterati abusi sessuali, anche di gruppo. Alcuni anche di avere filmato le violenze, realizzando video pedopornografici. La data fissata per i maggiorenni, invece, è il 2 aprile: davanti al Tribunale di Napoli Nord in composizione collegiale dovranno presentarsi, anche in questo caso se non ci saranno richieste di celebrazione con riti alternativi, i 19enni Pasquale Mosca e Giuseppe Varriale, a cui nei mesi scorsi sono stati concessi gli arresti domiciliari in due diverse località del nord Italia. Anche ai due giovani vengono contestate le violenze sessuali, in forma reiterata e aggravata, oltre alla produzione di un video degli abusi usato per minacciare e intimorire le ragazzine dicendo loro che l’avrebbero inviato via chat al fratello di una delle due. Le due vittime alcuni mesi fa sono state allontanate dai rispettivi nuclei familiari. Secondo quanto si apprende da fonti legali l’orientamento per i difensori sarebbe quello di fare istanza per ottenere un processo con il rito abbreviato. A Caivano, commentano gli avvocati Angelo Pisani e Antonella Esposito, legali della mamma di una delle due piccole vittime, sono avvenuti “crimini e violenze orribili, che vanno puniti con pene esemplari, soprattutto per un dare un segnale e stabilire il rispetto delle regole nella società e in un mondo giovanile purtroppo sempre più caotico e in pericolo”.

Gratteri sferza Caivano: ‘decidete da che parte stare’. Un cittadino: ‘Noi ci siamo esposti’

A Caivano la sferzata di Nicola Gratteri. Nel giorno in cui la premier ribadisce che è proprio partendo da quel territorio che il governo vuole “dare un segnale chiaro, basta zone franche in Italia”, il procuratore di Napoli incontra i cittadini e li mette davanti a un bivio: “dovete decidere da che parte stare, da quella dello Stato o della camorra”.

Ad ascoltare Gratteri, invitato da don Maurizio Patriciello nella sua parrocchia nel parco Verde, c’è una chiesa gremita, ed anche questo è un segnale che le cose stanno cambiando. Lo stesso pm ammette che “non è facile raggiungere un risultato del genere in aree ad alta densità criminale. Spesso si organizzano importanti iniziative antimafia e non c’è neanche la metà della gente arrivata stasera”. Merito, afferma, di don Patriciello “è lui il vero eroe. Stategli vicino, non lo abbandonate, perchè lui e i Commissari prefettizi stanno facendo cose belle e importanti”. Il sacerdote anticlan si schermisce: “prima nessuno ci ascoltava, poi è arrivata la premier Meloni e le cose sono cambiate”. Sì, ma forse, non velocemente e così tanto come il grande spiegamento di forze messe in campo potrebbe far pensare. Lo testimonia con la chiarezza di chi ci crede davvero e le sta provando tutte, la commissaria prefettizia Simonetta Calcaterra. “Alcuni dipendenti del Comune di Caivano si sono licenziati non appena hanno saputo del nostro arrivo”, dice, facendo riferimento all’insediamento della Commissione di tre membri, insediatasi il 18 ottobre dopo lo scioglimento del Comune per camorra. “Altri se ne sono andati non molto dopo, altri si mettono in malattia per non prendere incarichi di responsabilità e al concorso che abbiamo bandito per un posto a tempo indeterminato, per cui erano state inoltrate diverse domande, non si è presentato nessuno. Tutto questo è avvilente ma andremo avanti per riportare la normalità”. Del resto, aggiunge, “quando ci siamo insediati non c’erano neanche le indicazioni per arrivare al Comune, ma il municipio sarà sempre aperto per tutti i cittadini”. Gratteri ascolta perchè, dice, “sono qui per ascoltare, per sentire parlare i cittadini di Caivano, per capire cosa pensano di questo grande impegno dello Stato, cosa vogliono fare”. E poi li sprona: “Alle prossime elezioni dovete fare una scelta di campo, chiedervi se conviene stare dalla parte dello Stato o della camorra. Dove eravate quando scioglievano il Comune per due volte di fila o quando aprivano la piscina per poi abbandonarla al degrado?”, chiede Gratteri. Che invita le persone “a non aver paura, a partecipare alla vita pubblica, specie in questo periodo in cui c’è tanta attenzione, sia della politica che mediatica, su Caivano”. “Alle prossime elezioni non votate per chi vi assicura che darà il posto di lavoro a vostro figlio”, aggiunge Gratteri. Che, però, richiama anche la politica alle sue responsabilità. “Caivano – spiega – non è un unicum, ci sono tante zone degradate, qui ma anche anche al Nord, basta pensare a cosa sono le periferie di metropoli come Milano e Torino. La verità è che gli amministratori locali e la politica hanno abbandonato le periferie. A Caivano la gente vuole sapere e capire, sta poi a noi uomini delle istituzioni essere credibili”.

Per tutti risponde il presidente di un’associazione che si occupa di ambiente, Enzo Petrella, che ricorda che mercoledì la Cassazione si pronuncerà sulla confisca dei beni ai fratelli Pellini, già condannati per disastro ambientale. “La confisca rischia di essere annullata per un vizio di forma – dice – e così questi beni potrebbero ritornare nella disponibilità dei tre fratelli. Noi già facciamo fatica a denunciare, a stare nei tribunali, e le istituzioni che devono dare un esempio che fanno?, restituiscono i beni a questi signori. E intanto noi ci siamo esposti”.

Ciciliano, al via bonifica ex centro sportivo di Caivano. Nuovi particolari sulle violenze

“Dobbiamo fare in modo che quella parte di Caivano, il Parco Verde, diventi un laboratorio, per creare un modello da esportare”.

Lo ha detto ieri il commissario per Caivano, Fabio Ciciliano, nella puntata di ‘Porta a porta’, annunciando che oggi sarà dato il via alla bonifica dell’ex centro sportivo Delphinia. “Per iniziare una bonifica importante e massiva è necessario tutelare gli operatori – ha proseguito Ciciliano, commentando la foto di numerose siringhe raccolte nel sito – e l’attività propedeutica è terminata appunto oggi”.

Dunque saranno in azione i militari del Genio dell’Esercito e si lavorerà affinché il centro sia restituto alla comunità facendo “bene e presto”: “bisogna evitare che tra cinque anni ci si ritrovi intorno al tavolo a parlare di una nuova Delphinia”. Ciciliano ha detto, infine, “di voler restituire il centro entro la fine di maggio” prossimo in modo da avviare dei campi estivi alla chiusura delle scuole.

Secondo gli atti dell’inchiesta, il campetto di calcio del’ex centro sportivo Delphinia viene indicato nelle prime dichiarazioni delle due ragazzine ai carabinieri come uno dei luoghi dove venivano consumate le violenze. In realtà, in base a indicazioni più precise fornite successivamente dalle bambine, il luogo viene individuato dagli inquirenti nell’ex stadio comunale “Faraone”, abbandonato dal 2008. Ma le violenze del branco si sarebbero soprattutto consumate in quella che le vittime chiamano “capanna” vicino alla Villa comunale, vale a dire un edificio abbandonato dell’ex isola ecologica di via Necropoli, che si trova a qualche centinaia di metri dal Parco Verde. Gli inquirenti sottolineano che sia l’ex isola ecologica sia il vecchio campo di calcio Faraone sono “entrambi in condizione di totale fatiscenza e degrado ambientale”.

Continuano i controlli ‘Alto Impatto’ al Parco Verde di Caivano. Piantedosi: bilancio tra due mesi

Gli agenti del commissariato di Afragola, con la collaborazione del reparto Prevenzione crimine Campania, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nel comune di Caivano e in particolare nel “Parco Verde”. Nel corso del servizio, gli operatori hanno identificato 83 persone, di cui 20 con precedenti di polizia, controllato 46 veicoli e contestato 12 violazioni del Codice della strada.

Nessuna anticipazione dal ministro dell’Interno Piantedosi sugli sviluppi dell’inchiesta sulla violenza di gruppo consumata a Caivano nei giorni scorsi. “Le indagini sono riservate” taglia corto. Dal ministro, invece, arriva una interpretazione sul cosiddetto decreto Caivano: “Non credo ci sia una visione carcerocentrica, bisogna cominciare a responsabilizzare il minore e prenderlo in carico, intercettarlo prima che delinqua”. Al ministro viene chiesto se si procederà con tolleranza zero sull’occupazione abusiva degli immobili: “Tolleranza zero su alloggi occupati” – la risposta di Piantedosi che tuttavia fa un distinguo. “Ci sono irregolarità e illegalità, il tema è complesso, dove sia linea di confine tra irregolarità che non saranno tollerate e quelle per le quali avere un occhio di riguardo vedremo. Troveremo una via di mezzo da seguire. Quello che posso confermare è una presenza costante e il controllo del territorio con una presenza rafforzata in contesti cittadini che andranno individuati”. “Nulla è fatto – ha concluso Piantedosi – per esigenze temporali o contingenti o per soddisfare esigenze temporanee. Le risorse che stiamo dando saranno se possibile crescenti man mano che porteremo avanti il piano di potenziamento complessivo degli organici di polizia. Ci diamo appuntamento qui tra un paio di mesi – ha concluso – e vedremo se saranno state passerelle o viceversa azioni frutto di una metodologia rinnovata che porteremo avanti in modo sistematico”.

Don Patriciello, ieri sera spari in strada a Caivano

“In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore…”. Paura poco prima della scorsa mezzanotte nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, per una stesa, un raid con colpi di arma da fuoco sparati all’impazzata: a denunciarla su Facebook è don Maurizio Patriciello, parroco che da anni si batte contro la criminalità.

“La domenica volge a termine – scrive don Maurizio – manca poco più di un’ora alla mezzanotte. Per la gente della mia parrocchia non c’è pace. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. È il terrore. Le ‘stese’ fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci. E voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al ‘Parco Verde’ in Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona”.

All’alba del 5 settembre, lo Stato aveva fatto vedere e sentire la sua presenza a Caivano con un’operazione interforze nella quale sono stati impiegati 400 uomini. Qualche giorno dopo è stato varato il decreto legge Caivano.

Piantedosi, non solo repressione, serve il recupero del minore

“L’operazione di polizia non può essere l’unico strumento di intervento, ma bisogna offrire nuove e migliori opportunità ai giovani del territorio”, servono “risposte sul piano sociale, educativo, culturale, delle infrastrutture sportive”.

Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in un’intervista al Messaggero commentando il blitz di Caivano. Il fenomeno criminale è cambiato. Oggi ci sono “giovani che impugnano le armi e le usano per motivi futili, senza alcun rispetto per la vita altrui”, rileva il ministro. Ecco perché “il governo – spiega – è al lavoro per varare al più presto un pacchetto di misure per garantire più sicurezza nelle nostre città. Il contrasto al fenomeno crescente e preoccupante dell’uso di armi da parte di giovanissimi è sicuramente uno dei temi”.

Il confronto all’interno dell’esecutivo – rivela Piantedosi – è sull'”introdurre norme più efficaci sul piano sia della prevenzione che della repressione, coniugando appieno l’assoluta esigenza del recupero del minore”. È stato predisposto “un aumento del 20% dei carabinieri in servizio presso la compagnia di Caivano”, riporta il ministro. Rinforzi – annuncia – sono previsti anche ad Afragola (polizia) e Frattamaggiore (Guardia di Finanza). Altra priorità del governo è “il contrasto alle occupazioni abusive”, ecco perché Piantedosi ha “inviato a tutti i prefetti una direttiva chiara su tutte le nuove occupazioni per intervenire immediatamente con lo sgombero”.

Caivano, ecco il piano del Governo. De Luca: ‘Apprezzamento per impegni assunti da Meloni’

“Il clima dell’incontro è stato di grande disponibilità e volontà di collaborazione reciproca per portare avanti questo progetto per Caivano. Verificheremo con i fatti la concretizzazione degli interventi con l’impegno di tutti. Nel frattempo esprimo il mio apprezzamento per questa presenza del presidente Meloni e per gli impegni assunti”. Lo dice il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dopo aver incontrato la premier a Napoli prima della sua partenza per la Grecia.

Nell’incontro, spiega De Luca, Meloni “ha comunicato la volontà di assumere Caivano come intervento modello di riqualificazione e rinascita di un territorio. Un modello che richiederà l’impegno di tutte le istituzioni, a tutti i livelli”. “Ho sottolineato – ricorda il governatore campano – la necessità del rafforzamento delle misure di sicurezza e della presenza 24 ore su 24 in strada delle forze dell’ordine per il contrasto alla criminalità e per dare fiducia ai cittadini. Ho confermato l’impegno a sostegno del mondo della scuola per consentire l’apertura pomeridiana degli istituti e ad attivare un servizio d psicologi, oltre che a sollecitare l’assunzione di oltre 30 assistenti sociali, come previsto dai piani di zona. Abbiamo espresso anche la disponibilità a dare una mano al Comune di Caivano per progetti di riqualificazione urbana, a cominciare dal Parco Verde”. Infine De Luca ha chiesto a Meloni “di valutare con attenzione la necessità di non ridurre la rete scolastica del nostro territorio e anche di sbloccare rapidamente i fondi Sviluppo e Coesione per poter dare una mano in concreto ai Comuni per i progetti di riqualificazione territoriale e realizzazione di strade”.

“Fermezza dello Stato contro la criminalità, l’illegalità e la droga”. Sono i punti intorno a cui ruota il piano del governo per Caivano con l’obiettivo che nella zona si torni, il prima possibile, a “respirare la sicurezza”.

Centro Delphinia

La tabella di marcia indicata da Giorgia Meloni premier prevede la riapertura del polo sportivo, teatro dell’orrore per il duplice stupro di due cuginette, entro la primavera del 2024. Meloni promette un investimento di 10 milioni per un’area, dice la presidente del Consiglio di “25mila metri quadrati diventati una discarica a cielo aperto”. Per il ritorno ad essere un polo sportivo sarà coinvolto il Genio Militare per ripulirlo, Sport e Salute nella riqualificazione dell’area mentre quando sarà aperto la gestione sarà affidata alla polizia di Stato e alle Fiamme Oro.

Scuola

Il decreto per il Sud firmato dal ministro dell’Istruzione Valditara che prevede lo stanziamento di oltre 260 milioni di euro, coinvolgerà anche le quattro scuole del primo ciclo di Caivano. L’intenzione è quella che gli istituti siano aperti oltre l’orario curriculare e che ci sia un sostegno psicologico per studenti e insegnanti. L’obiettivo è che nelle quattro scuole possano arrivare fino a 20 docenti in più. Non solo, in agenda c’è anche il rafforzamento delle norme contro la dispersione scolastica, con l’aumento delle sanzioni per le famiglie che non mandano a scuola i figli. Il ministero della Cultura ha poi previsto lo stanziamento di 12 milioni di euro per l’apertura di biblioteche ed una sala lettura nel centro Delphinia in modo da trasformarlo, nelle intenzioni della premier, “in un centro polifunzionale”.

Sicurezza

Bonificare Caivano, dice Meloni, sottolineando che l’impresa sarà uno dei punti centrali dell’agenda del governo. La premier ha inoltre annunciato che, in modo cadenzato, ogni ministro sarà presente sul territorio per monitorare cosa si sta facendo. Nella zona ci sarà un aumento della presenza delle forze dell’ordine oltre al rafforzamento della possibilità di operare da parte della magistratura.

Servizi per i cittadini

Il territorio, spiega la premier, deve essere dotato di servizi che i cittadini aspettano, chiedono, vorrebbero vedere da molto tempo. Da domani, ricorda sempre la presidente del Consiglio, sarà attiva la piattaforma del ministero del Lavoro alla quale gli ex percettori di reddito di cittadinanza, ma non solo, possono rivolgersi per avere la possibilità di avviare corsi di formazione retribuiti ed il servizio civile.

La premier Meloni in visita a Caivano. Alle minacce social risponde: “Non faremo passi indietro”. La preside Carfora: “Qui servono gli insegnanti più bravi d’Italia”

E’ tutto social il botta e risposta tra la premier Meloni e alcuni profili dai quali sono partite accuse e minacce contestando la stretta al Reddito di Cittadinanza.

“Io ti consiglierei stai a casa stanno com e pazz e rimaste 160mila famiglia senza rdc senza spesa. sei sicura che tornerai a casa?”, scrive su Facebook S.B., una donna di Caserta che vive a Napoli, e sotto il suo post si accavallano commenti contro la premier, con auguri di morte o quello, aggiunto dal profilo di un laboratorio artigianale napoletano, di andare via “qualche ammaccatura così capisce i guai che ha fatto”. Su Twitter, poi, c’è chi la accusa di fare “l’ennesima passerella”, e consiglia agli abitanti di Caivano di “accogliere la pescivendola Meloni con pomodori marci x aver levato l RdC a quella fascia di popolo che vive precariamente in quelle zone…”.

Ricordiamo che lunedì scorso a Napoli ci sono stati momenti di tensione durante la manifestazione per il reddito di cittadinanza, un corteo a cui hanno partecipato centinaia di persone.

Non si scompone più di tanto Giorgia Meloni, anche se a Palazzo Chigi c’è allerta sul clima che potrà trovare la presidente del Consiglio nella sua visita a Caivano. “Ringrazio quanti hanno espresso vicinanza in merito alle minacce ricevute in vista della mia visita a Caivano”, scrive sui social la premier. “Le intimidazioni – aggiunge la presidente del Consiglio – non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. Nella lotta alla criminalità organizzata questo Governo non farà passi indietro”

“Servono insegnanti bravi. I più bravi d’Italia. Solo così salveremo i giovani del Parco Verde dal loro destino”. È questo che Eugenia Carfora, dirigente della scuola superiore ‘Francesco Morano’ dirà, se ne avrà l’opportunità, alla premier Giorgia Meloni.

“Quando arrivai qui – ricorda all’ANSA la preside – questa scuola era ‘sgarrupata’ come il centro sportivo ‘Delphinia’, teatro delle violenze. Oggi, da quelle rovine, è nata una ‘palestra’ per preparare alla vita reale i ragazzi del rione”. La preside divenne subito famosa nel Parco Verde per la sua battaglia contro la dispersione scolastica, andando casa per casa a a riprendersi i suoi ragazzi.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni alle 12 sarà in visita all’Istituto Superiore “Francesco Morano”. Non è ancora certo se ci sarà anche una sosta nella parrocchia del prete anti-clan don Maurizio Patriciello, simbolo della riscossa di Caivano. Così come non ci sono conferme di un possibile sopralluogo al “Delphinia sporting club”, il centro sportivo devastato dall’incuria e dagli atti di vandalismo, teatro di alcune delle violenze commesse nei confronti delle due cuginette: è un complesso che Giorgia Meloni ha detto di voler ripristinare, affidandone la gestione alle Fiamme oro della Polizia di Stato. Non a caso, secondo quanto si è appreso, la premier sarà accompagnata nella sua visita dal ministro dello Sport e i giovani Andrea Abodi e dal responsabile del Viminale Matteo Piantedosi. Alla rinascita del ‘Delphinia’ viene dato un alto valore, anche simbolico, e pure la Regione è pronta a ristrutturare e gestire gli impianti: è quanto emerso da una riunione svoltasi tra il governatore Vincenzo De Luca, don Patriciello, dirigenti scolastici, psicologi e gli amministratori di Caivano, nella quale si è parlato innanzitutto di sicurezza (De Luca ha ieri proposto “un anno d’assedio militare”), ma anche di scuola, lavoro, riqualificazione urbana, servizi sociali.

Alle 19, secondo l’agenda resa nota da Palazzo Chigi, la premier sarà poi ad Atene, per una cena di lavoro con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, al Palazzo Maximos.

Meloni: “A Caivano per offrire sicurezza”. Due maggiorenni indagati per lo stupro

Sono due i maggiorenni indagati dalla Procura di Napoli Nord per i presunti abusi sessuali avvenuti a Caivano, in provincia di Napoli, nei confronti di due bambine di 10 e 12 anni. I ragazzi, secondo quanto si apprende, hanno 19 e 18 anni, e sono entrambi a piede libero. L’inchiesta della procura di Napoli Nord procede parallelamente a quella della procura minorile, che si occupa degli indagati minorenni, il cui numero non è noto, anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere numerosi.

Fondamentali saranno per gli inquirenti le analisi dei contenuti dei cellulari sequestrati che dovrebbero prendere il via nei prossimi giorni. Al 19enne – che non risulta legato ai contesti criminali della zona – verrebbe in particolare contestato un singolo episodio avvenuto dopo un contatto via social.

E ieri, durante il consiglio dei ministri la premier Meloni ha annunciato l’intenzione di “accogliere l’invito di don Patriciello a recarmi sul posto”, ha precisato che la sua “non sarà una semplice visita: offriremo sicurezza alla popolazione”. E ha aggiunto che il centro sportivo in stato di abbandono, uno dei luoghi dove si sarebbero consumate le violenze del branco, “deve essere ripristinato e reso funzionante il prima possibile”.