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SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE). SESSANTATREENNE SORPRESO IN MACCHINA CON 100 GRAMMI DI HASHISH. ARRESTATO DAI CARTABINIERI.

Si aggirava con fare sospetto a bordo della sua Fiat 500, nei pressi dell’area di servizio di via del lavoro a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, quando i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia lo hanno fermato per un controllo.

Il sessantatreenne del luogo, sceso dalla macchina, è stato identificato e sottoposto a perquisizione personale e veicolare. Nel vano porta oggetti, nascosta tra i cd musicali, i militari dell’Arma hanno rinvenuto una panetta di hashish avvolta nel cellophane, del peso di circa 100 grammi.

La successiva perquisizione estesa al suo domicilio ha consentito di rinvenire un bilancino di precisione con residui di hashish e materiale per il confezionamento dello stupefacente. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

Il sessantatreenne, che dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti è stato accompagnato agli arresti domiciliari, a disposizione della competente autorità giudiziaria.

Arresti domiciliari per due persone coinvolte in un’attività criminale di furto di autovetture nell’agro-aversano

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aversa, guidati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno concluso un’importante operazione investigativa che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di due individui, un uomo e una donna. Entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari, in seguito all’emissione dell’ordinanza da parte del G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura.

Le indagini, condotte nel periodo compreso tra maggio 2022 e febbraio 2023, hanno fornito gravi elementi di prova contro i due sospettati, ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso. Si ritiene che abbiano intrapreso un’attività criminale di vasta portata e altamente redditizia, specializzandosi nel furto di autovetture. Tale fenomeno predatorio sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti nell’agro-aversano, generando un livello di allarme sociale non comune tra i cittadini.

L’attività investigativa, basata su servizi di osservazione, controllo e pedinamento, ha principalmente avuto luogo nelle fasce serali e notturne. Inoltre, sono state effettuate intercettazioni telefoniche e dettagliati interrogatori delle vittime, oltre all’analisi dei numerosi sistemi di videosorveglianza pubblici e privati presenti sul territorio. Grazie a queste metodologie investigative, è stato possibile ricostruire nei minimi dettagli l’operato criminale dei due individui.

Le indagini hanno inoltre rivelato che i due arrestati avevano acquisito abilità professionali nell’ambito delle attività criminali, operando con astuzia e ingegno. Avevano messo in atto una semplice ma efficace organizzazione che consentiva loro di rubare le autovetture con rapidità, per poi nasconderle in luoghi sicuri e difficilmente rintracciabili.

Grazie a questa complessa e minuziosa attività investigativa, è stato possibile contrastare con successo il fenomeno dei furti di autovetture, che sta diventando una vera e propria piaga sociale. L’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aversa dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza dei cittadini e nel contrastare il dilagare di tali attività criminali.

Le indagini proseguiranno per individuare eventuali complici o eventuali altri reati commessi dai due arrestati. La Procura della Repubblica di Napoli Nord continuerà a lavorare in sinergia con le forze dell’ordine per garantire la tutela della collettività e per perseguire la giustizia nei confronti dei responsabili di attività criminali.

Arrestati tre rapinatori responsabili di una serie di attacchi in provincia di Napoli e Caserta

ICarabinieri della Sezione Operativadel Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aversa, coadiuvati da altri reparti della stessa e dal Nucleo Cinofili di Chieti, all’esito di un’articolata e complessa attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, nelle prime ore del mattino del 13 giugno scorso hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto nei confronti di tre persone e perquisizioni nei confronti di altri due soggetti.
All’esito dell’udienza di convalida – tenutasi il 16 giugno – il Giudice ha disposto la misura cautelare in carcere per tutti i tre indagati per i reati a loro ascritti.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aversa, tra marzo e giugno del 2023, hanno consentito
di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di tre soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo,di tentata rapina in concorso, ricettazione e rapina aggravata dall’uso delle armi in concorso.
I tre fermati, sono gravemente indiziati di aver commesso vari eventi delittuosi, tra cui una tentata rapina presso l’Ufficio Postale di Capodrise in data 9 maggio, una tentata rapina presso il centro scommesse “Kingber” di Cesa il 13 maggio e una rapina consumata presso il Banco di Credito Popolare di Giugliano in
Campania in data 13 maggio.
La minuziosa attività d’indagine condotta dai militari sotto la direzione della Procura di Napoli Nord
– tramite attività tecnica, servizi di o.c.p. e acquisizione delle immagini di numerosi sistemi di videosorveglianza pubblici e privati – ha permesso di ricostruire nei minimi dettagli ogni fase degli eventi delittuosi contestati.
I soggetti – tutti maggiorenni ma di giovanissima età e residenti nell’hinterland napoletano – agivano adottando un collaudato ed efficiente modus operandi, avendo come punto di riferimento l’abitazione di uno dei tre fermati.
In particolare, prima dell’evento delittuoso, il proprietario dell’abitazione recuperava il veicolo – oggetto di furto – sul quale poi veniva apposta una targa anch’essa risultata rubata, che poi avrebbero utilizzato per compiere la rapina; successivamente, gli altri indagati giungevano presso il “covo”, provvedevano al
 cambio di indumenti e, dopo aver perpetrato la rapina, tornavano a rifugiarsi nel “covo” per indossare nuovamente gli abiti con cui erano arrivati, in modo da far perdere le loro tracce e sottrarsi all’identificazione. Dall’analisi delle immagini estrapolate dai numerosi sistemi di video-sorveglianza, is è potuto
constatare come gli indagati, nelle varie occasioni, abbiano agito con violenza, noncuranti dell’incolumità altrui, mettendo in atto l’azione criminale in luoghi affollati, armati di pistola o di armi bianche.
Altro elemento significativo è la continuità nel fenomeno criminoso, essendo le rapine state commesse
tutte nel mese di maggio, a distanza di pochissimi giorni l’una dall’altra, fatto che testimonia la volontàdei correi di ambire ad una continua e spasmodica ricerca di un profitto – naturalmente illecito – giustificando altresi la violenza con cui commettevano i reati.
Attraversol’acquisizione delle numerose immagini dei sistemi di video-sorveglianza pubblici e privati,
è stato possibile seguire passo dopo passo le attività messe ni atto dai tre rapinatori e pervenire alla loro identificazione, nonostante gli stessi avevano sistematicamente utilizzato accortezze per cercare di eludere ai controlli.
Il fermo dei tre indagati, grazie al contributo offerto dall’Arma dei Carabinieri, sotto la costante direzione della Procura di Napoli Nord, ha permesso di porre un freno al fenomeno delle rapine agli uffici postali, istituti di credito ed esercizi pubblici, fenomeno che negli ultimi mesi – nell’hinterland napoletano e in tutta la provincia di Caserta – era diventato una vera e propria piaga sociale, creando un sentito e grave allarme sociale tra i cittadini.