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SFiN, OroItaly: “Panacea o ennesimo spot elettorale?”

La notizia sullo SFiN, il nuovo strumento agevolativo, promosso dalla Regione Campania con il supporto di Sviluppo Campania  attraverso una convenzione con CdP e ABI, e che si avvale del Fondo Rotativo per le imprese di Cassa Depositi e Prestiti (FRI), ha da subito interessato la filiera produttiva anche in considerazione dell’accordo con il Credito Cooperativo regionale. “Positiva e propiziatoria l’intesa nata tra la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo guidata da Amedeo Manzo, e la partecipata di Palazzo Santa Lucia con a capo Mario Mustilli – commenta il Segretario Generale di OroItaly Gianni Lepre – e conoscendo il presidente Manzo sono più che certo che le imprese appartenenti alla filiere delle eccellenze potranno beneficiare di uno strumento imprescindibile per investimenti e riqualificazione del tessuto imprenditoriale”. Lepre ha poi continuato: “Ciò che mi lascia perplesso non sono le intenzioni, ma le modalità di una ennesima misura che appare gemella di tante altre. In pratica e sintetizzando: la misura prevede per le filiere strategiche del territorio campano un contributo a fondo perduto, un finanziamento agevolato, una sovvenzione bancaria e una garanzia pubblica concessa su prestiti finalizzati all’attivo circolante. La concessione di contributi a fondo perduto sarà  al massimo del 35% dei costi ammessi di ciascun progetto, i quali potranno variare tra 500.000 e 3 milioni di euro”. Lepre ha poi concluso: “Vista così sembra veramente una mezza panacea, che di per se calzerebbe a perfezione l’attuale situazione, ma poi siamo costretti a fare i conti con la realtà, con le procedure, con le inammissibilità e tutto quello che annulla inesorabilmente tutte le migliori intenzioni”. A Gianni Lepre fa eco il presidente del sodalizio degli Orafi Salvio Pace: “Bhè che dire, siamo di fronte ad un ennesimo tentativo di farci credere che le cose vanno bene, che la liquidità esiste e che la stessa è concessa a tutti. Ciò che fa riflettere, però,  – ha concluso il presidente Pace – è che di queste misure spot, sponsorizzate dalla Regione Campania ad un mese dalla elezioni, le imprese non ne hanno bisogno; avrebbero viceversa bisogno che le misure già in atto funzionassero per tutti, e soprattutto obbligassero le banche ad erogare un credito che, fino ad oggi, ha avuto come destinatari una sparuta percentuale di chi non ne ha nemmeno bisogno”.

Piano Strategico della CCIAA di Napoli, Oroitaly: “il vento favorevole dell’economia”

NAPOLI – Sul Piano strategico da 50mln di euro messo in campo della Camera di Commercio di Napoli per sostenere le imprese è intervenuta l’Associazione OroItaly che ha salutato come “vento favorevole” l’iniziativa dell’Ente camerale partenopeo. “Un grande risultato – ha commentato il presidente Salvio Pace – figlio di una intesa interistituzionale che va a colmare in parte quel vuoto dovuto alla genericità degli interventi pubblici centralizzati la cui liquidità si perde nell’iter attuativo”. Pace ha poi continuato: “50 milioni di buoni motivi per riprendere a sperare , anche in considerazione del fatto che le trance individuate dal team presieduto dal presidente Fiola, toccano un po quelli che sono i punti nevralgici delle varie filiere”. Al presidente del sodalizio degli orafi fa eco il Segretario Generale Gianni Lepre, per il quale i 50 mln messi a disposizione dell’Ente camerale sono “una miccia di speranza per tante imprese che in questo periodo buio rischiavano di chiudere definitivamente i battenti”. “La lungimiranza dei vertici camerali e del presidente Fiola – ha continuato Lepre – hanno riacceso la speranza di tanti che avevano già abbandonato l’idea di continuare ad esistere nel panorama commerciale cittadino. Grande e personale plauso va dato anche a Confesercenti, di cui mi onoro di far parte come settore orafo, ed al suo presidente Vincenzo Schiavo che per primo ha chiesto la possibilità dell’utilizzo di fondi in dotazione all’Ente di Piazza della Borsa da mettere a disposizione delle aziende iscritte e colpite dal lockdown dovuto al Covid-19″.  Lepre ha poi concluso: “nel panorama piatto nel quale ogni iniziativa centrale viene spottizzata come panacea di mali che andrebbero curati diversamente, l’iniziativa della Camera di Commercio napoletana non solo riempie di gioia e di speranza, ma apre le porte di una rivincita contro la crisi che ora si vince solo con l’azzeramento totale della burocrazia”.

Economie ancora in calo. Settore orafo in affanno, a rischio fatturati e posti di lavoro

Da uno studio di Confesercenti Campania relativamente al primo semestre 2020 viene fuori una fotografia impietosa della Campania e dei quella che doveva essere la ripresa economica sovrastimata dal governo centrale. Perdite per 20 mld di euro; 47mila aziende verso la chiusura, con una perdita complessiva di oltre 140mila posti di lavoro. Questi i dati che vengono fuori dall’indagine dell’Associazione di categoria guidata da Vincenzo Schiavo. Ma la crisi profonda che sta attraversando il comparto produttivo regionale riguarda anche il settore artigianale ed in maniera particolare quello orafo che da sempre rappresenta l’eccellenza del made in Italy. “I dati di Confesercenti – spiega Gianni Lepre, Segretario Generale di OroItaly ed opinionista economico del TG2, fotografano una realtà estensibile a tutti i comparti produttivi regionali, dopotutto non abbiamo assistito alla ‘best practice’ della messa in sicurezza delle filiere, ma solo  propaganda che poi ha condotto alla passerella degli Stati Generali. Lo studio di Confesercenti dimostra come la crisi sia profonda e radicata nel tessuto sociale delle varie aree geografiche del nostro Paese che seppure hanno vissuto univocamente un lockdown dovuto alla pandemia sanitaria, hanno pooi avuto modalità e prerogative diverse per rialzare la testa oltre che le saracinesche”. “IL settore orafo – ha poi concluso Lepre – vive un momento nel quale le priorità sono diverse, e questo è il motivo per cui non ha ricevuto il riguardo che meritava vista anche l’importanza di filiera e indotto”. A fare eco a Gianni Lepre il presidente di OroItaly Salvio Pace: “Ci saremmo aspettati ovviamente di più dalle manovre dell’esecutivo, e non solo perché il nostro settore è strategico nell’economia internazionale del lusso, ma almeno come bandiera del Made in Italy. Alle scarsissime risorse destinate, per molti di noi anche irraggiungibili, si aggiungono gli studi di settore che ci riportano un orizzonte scuro, privo di quella luce che era stata promessa”. Pace ha poi concluso: “Al governo centrale chiediamo nuovamente coraggio, la componente che è mancata ed ancora manca nelle manovre per risollevare l’economia tricolore. Il settore orafo, al pari di quello del Food non solo rappresenta il Made in Italy, ma può rappresentare una leva importante che ci tiri fuori dal baratro economico nella quale siamo finiti grazie all’inadeguatezza di molte scelte”.