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Tragedia a Roma: Ancora un incidente mortale causato da un SUV, vittima una donna di 67 anni

Sotto il cielo di Roma si è consumata una nuova tragedia stradale, che ha visto protagonista un SUV Tesla con a bordo cinque giovani e una vittima innocente. La vittima è Simona Cardone, una donna di 67 anni che guidava una Lancia Y. Purtroppo, per lei non c’è stato scampo e ha perso la vita sul colpo.

Il conducente ventenne del SUV Tesla, registrato all’azienda di suo padre con sede a Pomezia, era risultato negativo ai test di alcol e droga. Tuttavia, secondo i primi rilievi effettuati, sembra che l’auto viaggiasse a una velocità elevata. Alcuni automobilisti avevano avvertito le forze dell’ordine di un SUV che procedeva contromano a velocità sostenuta lungo via Laurentina poco prima dell’impatto.

Nell’incidente sono rimasti feriti anche due dei quattro ragazzi a bordo del SUV, ma fortunatamente le loro condizioni non sono gravi. Una madre e i suoi due figli, che si trovavano in un’auto Smart, sono stati colpiti violentemente dal SUV in un impatto ad alta velocità.

La rabbia e il dolore si sono diffusi sui social media dopo questa tragedia. Il Ministro Matteo Salvini è intervenuto, sottolineando che il nuovo Codice della Strada proibisce l’utilizzo di auto di grosse cilindrate per i neopatentati nei primi tre anni anziché uno. Ha anche lanciato un appello ai genitori, invitandoli a non mettere in mano ai loro giovani figli mezzi che non sono in grado di gestire.

La comunità online ha espresso la propria rabbia e sconcerto per l’ennesima tragedia sulle strade di Roma. Simona Cardone viene ricordata come una cara amica e una persona eccezionale, e molti si chiedono cosa accadrà ai suoi amati animali domestici. Sui social media, numerosi messaggi di dolore e rabbia denunciano la presenza di giovani al volante di SUV grazie ai genitori imprenditori e ricchi.

Questa tragica vicenda sottolinea ancora una volta l’importanza di guidare in modo responsabile e di rispettare le regole della strada. L’incoscienza al volante può causare conseguenze irreparabili, lasciando dietro di sé dolore e sofferenza per le vittime e le loro famiglie.

Un messaggio whatsapp con un segnale di pericolo salva una donna vittima di violenze domestiche

Nella cittadina di Casamicciola Terme, una donna è stata salvata grazie a un messaggio whatsapp contenente un’emozione specifica: un pollice all’insù. Questo era il segnale concordato tra due amiche per segnalare che la donna stava subendo nuove violenze da parte del suo compagno e si trovava in pericolo.

Appena ricevuto il messaggio con l’emoticon, la donna ha immediatamente chiamato i carabinieri. Grazie anche alle informazioni fornite dalla figlia di 12 anni, che aveva cercato di difendere la madre e ha raccontato agli agenti quanto stava accadendo, l’uomo è stato arrestato.

I carabinieri, dopo aver ricevuto la segnalazione dell’amica, si sono recati presso la casa della vittima, una donna di circa 50 anni, e l’hanno trovata in lacrime, con un livido sull’occhio destro. Nonostante la donna affermasse che tutto andasse bene, la testimonianza coraggiosa della sua bambina ha rivelato la verità: “arrestate papà perché picchia mamma”.

Grazie a queste informazioni, i militari hanno capito che l’uomo era ancora presente in casa e lo hanno sorpreso mentre cercava di fuggire dal retro dell’abitazione. Si è scoperto che la donna aveva subito violenze per anni, e anche quel giorno era stata colpita con due pugni alle tempie e uno sull’occhio. La presenza coraggiosa della figlia, che si era interposta tra i genitori durante l’aggressione per proteggere la madre, ha contribuito a svelare questa triste storia di violenza domestica.

L’episodio di Casamicciola Terme mette in luce l’importanza di prestare attenzione ai segnali di pericolo e di non sottovalutare le richieste di aiuto, anche attraverso mezzi di comunicazione come i messaggi whatsapp. La prontezza di risposta delle autorità e il coraggio della bambina hanno permesso di porre fine a un ciclo di violenza e di offrire supporto alla vittima.