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PREMIO STREGA 2020, Vince Sandro Veronesi

Si è svolta ieri, in diretta su Rai 3, la cerimonia per il Premio Strega 2020 e a trionfare è stato Sandro Veronesi con il suo libro “Il Colibrì” (La neve di Teseo).

Non sembravano esserci troppi dubbi sulla vittoria di Veronesi, dato come grande favorito alla vigilia della premiazione.

In testa durante tutta la serata, Sandro Veronesi ha voluto commentare la sua seconda vittoria al Premio Strega (la prima risale al 2006 con Caos Calmo) ringraziando tutti con un breve discorso:

“Sto pensando alla mia famiglia; ai miei figli; a mia moglie, ai miei fratelli. Sto pensando al mio editore, a Elisabetta Sgarbi, a Umberto Eco che è stato così generoso da fondarla questa casa editrice. Sto pensando agli amici che mi hanno sostenuto, che hanno votato il libro. Sto pensando all’uomo nuovo, che poi è una donna. A tutte le persone nuove che ci sono e a tutte le navi in mare”

La seconda vittoria di Veronesi allo “Strega” lo porta nell’olimpo degli scrittori italiani. Solo Paolo Volponi, nel 1965 con “La Macchina Mondiale” e nel 1991 con “La strada per Roma” era riuscito nell’impresa di vincere due Strega durante la sua carriera letteraria.

Si accontenta del secondo posto Gianrico Carofiglio, anche questo risultato era ampiamente pronosticabile, con “La misura del tempo” (Einaudi). Al terzo posto si posiziona l’unica donna qualificata per la finale di quest’anno, Valeria Parrella. La scrittrice di “Almarina” (Einaudi) completa il podio e porta alla propria casa editrice un soddisfacente 2 su 3.

Gian Arturo Ferrari e il suo “Ragazzo Italiano” (Mondadori) si posizionano al quarto posto. Chiudono il sestetto Daniele Mencarelli e Jonthan Bazzi.

La cerimonia si è svolta in un Museo Etrusco di Villa Giulia semi deserto, senza il grande pubblico degli anni scorsi, ma con una kermesse che ha tenuto fede alle aspettative. La strana e inusuale aria che si respirava nel Museo è stata sottolineata che da vari protagonisti della serata.

“Fa un bell’effetto perchè un mese fa non ci saremmo aspettai di fare un evento così. Mi da l’idea di un nuovo inizio con magari più consapevolezza” ha commentato Carofiglio.

“Qui si sente che è passata la pandemia ed è giusto si senta perchè abbiamo sofferto” sottolinea la Parrella. “Mi sembra più umano. Era davvero una bolgia. Le persone adesso si parlano , niente spintonate. E’ paradossale vedersi mascherati. C’è una calma strana” commenta la Sgarbi. “Sono più abituato alle cose vuote, da tre mesi. Non mi fa tanta impressione” sottolinea Veronesi.

Nonostante tutto, l’arte e la letteratura hanno vinto.

Al Napoli Teatro Festival Italia torna in scena Sala d’attesa

State aspettando il vostro turno dal medico, ma c’è la fila. La donna accanto a voi legge un articolo di giornale e scuote la testa. Qualcuno le chiede di che si tratta. Lei spiega, l’altro commenta, un signore appena entrato vuole subito dire la sua, una giovane ragazza posa il cellulare per intervenire. “Sala d’attesa” porta sul palco del Napoli Teatro Festival Italia una grande ideale sala d’attesa

Dopo il successo della scorsa stagione, torna “Sala d’Attesa – The waiting room”, talk show teatralizzato ideato e condotto da Ettore De Lorenzo, giornalista e inviato Rai. Uno spazio dove discutere guardandosi negli occhi. Da un intreccio di voci, si espande e prende forma una trama fatta di musica, parole e immagini.

Al centro del dibattito “La Democrazia e le diseguaglianze”. La caduta del muro di Berlino da inizio all’epoca della globalizzazione, quello stesso periodo rappresenta anche l’alba dell’era digitale. Da quel momento in poi il capitalismo non ha più avuto ideologie antagoniste e le tecnologie hanno letteralmente sconquassato l’idea di democrazia alla quale eravamo abituati. Quello che ne consegue è un drastico divario di diseguaglianze tra esseri umani, una perdita di consistenza dei concetti come libertà, autonomia e autodeterminazione, una deriva sempre più forte dei processi di disgregazione sociale. Ovviamente, tutto, nel segno dell’omologazione. Senza ideologie contrapposte al turbo-capitalismo ci si chiede da dove riprendere il filo di un discorso critico per modificare il corso della storia. Attraverso lo scambio con il pubblico e grazie al contributo degli ospiti, si metteranno a confronto idee e visioni su altri mondi possibili per creare un futuro migliore.

In sala d’attesa si alterneranno per discutere dell’argomento: Mauro Barberis (giurista) – Paolo Macrì (storico) – Lamberto Maffei (direttore dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr) – Daniele Zovi (scrittore e divulgatore) – Marco Musella (economista) – Paolo Iorio (Direttore Museo Filangieri di Napoli) – Antonio Trampus (membro del connsiglio direttivo della Società italiana per lo Studio dell’Età moderna e professore di Storia moderna alla Ca Foscari di Venezia) – Vincenzo Accurso (Operaio Whirpool e componente del Consiglio regionale della Uilm)

Sul palco, a tessere le fila della trama anche quest’ anno non poteva mancare “Bandaspè” la band stabile di “Sala d’attesa” composta da Giosi Cincotti, Carlo di Gennaro, Machi Di Pace, Ugo Gangheri ed Ernesto Nobili, con loro democrazia e diseguaglianze si trasformeranno in musica e parole.

E poi ancora la prosa, magistralmente rappresentata da Massimiliano Gallo.

Una commistione di generi e di arti per declinare il tema scelto per quest’anno toccando le corde dell’anima oltre che quelle della mente. Proprio come fa in tutti i suoi testi Giovanni Truppi, ospite musicale dell’edizione 2020 di “Sala d’attesa”.

L’imprevisto, l’ironia, la destabilizzazione e la curiosità sono elementi imprescindibili di ogni sala d’attesa che si rispetti, questo ruolo anche per quest’anno sarà affidato agli improvvisatori di Coffee Breacht che grazie alla loro arte ci aiuteranno a riflettere su “Democrazia e diseguaglianze”.

Chi non è riuscito a garantirsi un posto per partecipare dal vivo allo spettacolo, quest’anno avrà comunque la possibilità  di assistere all’evento comunque in streaming gratuitamente sulla piattaforma Ecosistema digitale per la cultura della Regione Campania (https://cultura.regione.campania.it/en/web/teatro/live) e sui canali radio e video di CRC (Radio CRC Targato Italia e sul Canale 620 del Digitale Terrestre). Messi a disposizione da Napoli Teatro festival Italia.

Le installazioni di scena sono di Cristina Coppola, Raimondo Coppola, Armando Macchiarulo, Sara Pinto, Vienna Ruocco, Teresa Vita del laboratorio Extralab dell’Accademia di belle Arti Napoli coordinamento dei Prof. Rino Squillante e Marco Gallo

Città della Scienza al Green Social Festival di Bologna

Città della Scienza partecipa all’undicesima edizione del Green Social Festival, l’evento annuale patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna, che quest’anno, a causa dell’emergenza Covid19, si svolgerà interamente in digitale, attraverso la trasmissione Zorba, in omaggio a Louis Sepulveda, protagonista della fiaba  Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.
Nell’articolato programma della manifestazione, che vede la partecipazione di enti, associazioni e scuole, Città della Scienza di Napoli presenta un ricco calendario di conferenze scientifiche a cura di noti esperti e scienziati di diversi campi e una panoramica delle attività di punta che il polo scientifico partenopeo realizza nel campo dell’educazione e della museologia scientifica con Corporea, il museo interattivo sul corpo umano, della promozione della sostenibilità ambientale – tema anche della prossima edizione di Futuro Remoto, primo festival della scienza in Italia-  della stampa 3d, della fabbricazione digitale e dell’internazionalizzazione e trasferimento tecnologico con la Cina.
“Un’occasione, dichiara il prof. Riccardo Villari, Presidente di Citta della Scienza, per mettere in rete, collaborando con una realtà consolidata come il Green Social festival, tutte le competenze, la ricerca e i diversi campi di azione in cui Città della Scienza è impegnata, sempre nell’ottica, che sposa appieno gli obiettivi del Festival, della sostenibilità ambientale e del miglioramento delle condizioni di vita sul Pianeta e del Pianeta, anche e soprattutto grazie alla scienza e alle nuove tecnologie sostenibili”.

Martedì 9 giugno ore 11.30 Riapertura del Museo di Capodimonte

obbligo di prenotazione sul sito www.coopculture.it
Riapre il prossimo martedì 9 giugno il Museo di Capodimonte. Il direttore Sylvain Bellenger sarà
lieto di accogliere la stampa e i visitatori alle ore 11.30.
Visita con obbligo di mascherina e ingresso contingentato con obbligo di prenotazione e
acquisto on line sul sito www.coopculture.it (link diretto https://ecm.coopculture.it/index.php?
option=com_snapp&view=products&catalogid=4E101D2C-5B7D-B417-753C016045E18C18&snappTemplate=template3) e tramite l’app Capodimonte di Coopculture che
servirà anche per ascoltare le musiche della mostra Napoli Napoli, di lava, porcellana e musica. Il
visitatore, giunto al museo, sarà sottoposto alla misurazione della temperatura (via libera con
temperatura inferiore a 37,5) e guidato da percorsi che gli eviteranno di incrociare il visitatore in
uscita.
Sospeso precauzionalmente l’uso delle audioguide, del guardaroba e del bookshop ma in
biglietteria sarà possibile acquistare i cataloghi delle mostre in corso, entrambe prorogate, Napoli
Napoli, di lava, porcellana e musica e Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli e la guida alle
collezioni del museo. Soluzioni igienizzanti nei bagni, agli ascensori e dislocati lungo il percorso di
visita.
Ingresso al prezzo di 8 euro per adulti, 2 euro per i giovani di età compresa tra 18 e 25 anni e
gratuito per i minori di 18 anni.
Nel Real Bosco vige il nuovo regolamento che prevede obbligo di mascherina e percorsi
differenziati per chi passeggia (colore verde), chi va in bici (arancione) e chi corre (azzurro).

Sostegno all’editoria digitale, l’appello di ANSO: «Dal governo serve uno sforzo in più. Emilia Romagna e Lazio siano da esempio»

L’associazione Nazionale Stampa Online plaude all’iniziativa attuata dalle due regioni e si rivolge al Parlamento affinché il Decreto Rilancio possa destinare agli editori del web maggiori fondi

 

«Servono più fondi per l’editoria digitale. La crisi attuale richiede uno sforzo maggiore per sostenere le piccole testate locali che in questi mesi di emergenza hanno garantito un’informazione puntuale e direttamente dal territorio. Il dialogo avviato con le amministrazioni regionali di Emilia Romagna e Lazio ha portato ad uno stanziamento straordinario di 2 milioni di euro: che questo sia da esempio anche per altre Regioni». Il presidente dell’Associazione Nazionale della Stampa Online – ANSO, Marco Giovannelli, torna ad insistere sulla necessità di un «intervento più significativo per il settore dell’editoria digitale; un settore definito strategico, ma già in crisi prima dell’avvento del Coronavirus». Eppure è stata l’emergenza sanitaria ha mettere in evidenza il ruolo dell’informazione locale, e a quella digitale in particolare. Dai diversi territori sono arrivati i racconti, quasi sempre in presa diretta, di quegli avvenimenti che spesso, troppo spesso, si sono trasformati in tragedie. Le testimonianze provenienti da Bergamo, Savona, ma anche da Piacenza e Taranto hanno riferito alle loro comunità locali e a tutto lo scenario nazionale quanto stava avvenendo, senza sosta.
Ma la crisi economica, derivata dall’emergenza Covid, ha colpito anche il settore dell’informazione. «Le prime regioni a muoversi sono state Emilia Romagna e Lazio: hanno voluto sostenere la filiera dell’informazione, dalla carta alle radio tv, dal digital alle edicole, con provvedimenti ad hoc e uno stanziamento straordinario di 2 milioni di euro», prosegue Giovannelli. «ANSO ha lavorato fianco a fianco agli organismi di Emilia Romagna e Lazio per arrivare al risultato sperato, ovvero destinare aiuti certi al mondo degli editori del web, un risultato importante per un mondo spesso “dimenticato” dai contributi».
Ma non basta. Come ricorda il presidente di ANSO: «Anche grazie all’interlocuzione avuta con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Andrea Martella, il Governo ha inserito alcuni provvedimenti per l’editoria, prestando attenzione specifica al mondo digitale. All’interno del Decreto Rilancio, per la prima volta sono stati previsti aiuti concreti e definiti per il settore del web. Ora però occorre avere ancora più coraggio aumentando le risorse e soprattutto garantendo alle realtà più piccole di accedere ai contributi».
ANSO lancia un appello alle forze politiche di tutti gli schieramenti per compiere un ulteriore passo nella direzione di ottenere un contributo sicuro per le testate iperlocali del web. «Nel pacchetto del sostengo all’editoria del Decreto Rilancio due articoli interessano direttamente le nostre realtà: il primo riguarda il credito di imposta a fronte degli investimenti pubblicitari. A fronte di uno stanziamento di 60 milioni la nostra associazione rimarca come il fondo sia decisamente sottodimensionato a fronte della platea che potrà accedervi. Chiediamo quindi che venga aumentato o in seconda istanza che come fatto per il contingente dedicato alle tv, anche una parte di questo sia dedicato esclusivamente agli investimenti sulle testate online. Il secondo prevede un credito imposta per i le testate digital su server, connessioni, e attività relative. Facciamo un appello a tutto l’arco parlamentare perché venga alzato il plafond ad oggi fermo a soli 8 milioni di euro».

 

‘Scena aperta’ al Maschio Angioino

Dopo la lunga, e drammatica, interruzione della programmazione teatrale a causa dell’emergenza Coronavirus, il Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale diretto da Roberto Andò annuncia la ripresa delle sue attività con Scena Aperta: un ciclo di 5 spettacoli che dal 3 luglio al primo di agosto saranno rappresentati al Cortile del Maschio Angioino, in Piazza Municipio.

 

«Ci accingiamo alla riapertura delle attività dello Stabile – dichiara il Direttore Roberto Andò – convinti che sia prioritario proteggere il lavoro di artisti e compagnie che erano sul punto di debuttare al momento del decreto governativo che ha chiuso l’attività del teatro. Abbiamo scelto di ripartire da un luogo simbolo di Napoli come il Maschio Angioino, ubicato di fronte al Teatro Mercadante, e di utilizzare il suo cortile all’aperto per garantire al pubblico quella condizione di massima sicurezza in grado di ristabilire la relazione tra la scena e la platea».

«Abbiamo lavorato instancabilmente alla riapertura dei nostri siti monumentali, in primis il Maschio Angioino, museo civico della città e location privilegiata degli spettacoli estivi. L’esigenza dello Stabile di riaprire, con le nuove modalità dettate dall’emergenza Coronavirus, ha incontrato quella dell’Assessorato di ripartire dalla cultura creando socialità. I prezzi popolari e l’altissima qualità della proposta ci entusiasmano e ci danno la certezza di una risposta positiva da parte del pubblico. E’ solo l’inizio della ripartenza.  Stiamo lavorando affinché, dopo la meravigliosa collaborazione con lo Stabile, il Maschio Angioino si confermi ‘scena aperta’ anche per altre realtà produttive culturali della città» dichiara l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Eleonora de Majo.

 

 

 

«I titoli che presenteremo – continua il direttore Roberto Andò – sono tra quelli del cartellone ordinario dello Stabile che erano quasi pronti al loro debutto in Stagione. Si tratta di La chunga di Mario Vargas Llosa con la regia di Pappi Corsicato, ‘O tuono ‘e marzo di Vincenzo Scarpetta con la regia di Massimo Luconi e WeekEnd di Annibale Ruccello con la regia Enrico Maria Lamanna. Insieme a questi, presenteremo un progetto speciale realizzato in collaborazione con il Napoli Teatro Festival Italia diretto da Ruggero Cappuccio, al cui centro c’è la scuola di teatro dello Stabile e due personalità artistiche come Mimmo Borrelli e Renato Carpentieri, con Claudio Di Palma, docente e coordinatore della Scuola. Il primo lavoro vede protagonisti i giovani attori della Scuola, capitanati da Renato Carpentieri nello spettacolo Pastiche N°0 di pas/ssaggi, rivista di teatro dal vivo, a cura dello stesso Carpentieri e Claudio Di Palma. Il secondo lavoro è una inedita, esclusiva, lezione-spettacolo di e con Mimmo Borrelli alle prese con il suo ‘Nzularchia».

 

Scena Aperta è l’invito che il Teatro Nazionale con il Comune di Napoli rivolgono alla città che ama il teatro. La comunità degli spettatori è convocata in una cornice di straordinaria bellezza, e di facile raggiungimento, nelle condizioni di massima sicurezza: il grande Cortile di Castel Nuovo che ospiterà una platea di 200 spettatori a sera.

I cinque titoli del programma andranno in scena tra il 3 luglio e il primo di agosto secondo il seguente calendario:

 

3, 4 e 5 luglio, inaugura la rassegna il debutto in prima nazionale dello spettacolo La chunga di Mario Vargas Llosa nella traduzione di Ernesto Franco, con la regia, le scene e i costumi di Pappi Corsicato, interpretato da Cristina Donadio, Francesco Di Leva, Irene Petris, Simone Borrelli, Antonio Gargiulo, Daniele Orlando; le luci sono di Luigi Biondi, le coreografie di Micaela Castaldo; regista collaboratrice Paola Rota; la produzione è del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale.

Fra i testi teatrali scritti da Mario Vargas Llosa, La chunga – portato in scena per la prima volta a Lima nel 1985 – è stato quello più rappresentato: quasi mai nel corso degli anni è mancato un palcoscenico, in qualche angolo del mondo, dove lo si recitasse. Pappi Corsicato propone la sua versione spostando l’ambientazione da Piura al porto di Napoli.

 

9, 10 e 11 luglio l’inedita, esclusiva lezione-spettacolo di un grande protagonista del teatro e della drammaturgia italiana contemporanea qual è Mimmo Borrelli, in scena con ’Nzularchia, in lettura e in corpo, con le musiche dal vivo di Antonio Della Ragione. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia.

A distanza di quindici anni dal Premio Riccione per il Teatro 2005 e dal suo debutto al Teatro Mercadante, questo testo cult di Mimmo Borrelli viene riproposto in una forma del tutto particolare come lo stesso autore spiega:

«La prima verifica di un mio testo consiste in una lettura che di solito concedo a pochi intimissimi e fedeli amici. Una lettura in cui spiego prima le ingarbugliate trame dell’eventuale agone scenico e poi mi ci immergo interpretandone e chiarendo le dinamiche di tutti i personaggi».

«Per questa occasione – continua Borrelli – ho ritenuto opportuno allargare l’egoismo di questo piacevole espediente al pubblico per cercare di approfondire ancor più incisivamente il rapporto amniotico che intercorre tra le acque in rivoli dell’artificio e le maree lunari della realtà. Tenendo conto di un pubblico più vasto, della lucidità interpretativa dell’entrare e uscire dalla trans interpretativa ed anche di un testo però che è già stato messo in scena».

 

16, 17 e 18 luglio andrà in scena in prima nazionale ‘O tuono ‘e marzo di Vincenzo Scarpetta, da Un coup de foudre di Léon Xanrof e Antony Mars, regia e scene di Massimo Luconi, con Gigi Savoia, Tonino Taiuti, Carmine Borrino, Anna Carla Broegg, Carlo Caracciolo, Antonello Cossia, Gino De Luca, Antonella Stefanucci, Dalal Suleiman.

I costumi sono di Aurora Damanti, le musiche di Paolo Coletta, assistente alla regia Lucia Rocco. La produzione è del  Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale.

«In questo testo dai ritmi comici irresistibili – sottolinea il regista – dove tutti i personaggi si muovono in un ingranaggio scenico perfetto, c’è una “apertura” verso una interpretazione non codificata e ancora completamente da scoprire, che delinea un’assonanza con una comicità basata sull’assurdo, sulla iterazione e sul nonsense, che ricorda per certi aspetti il  cabaret e i meccanismi del teatro di Feydeau e quelli tipici del teatro dell’assurdo di Boris Vian».

 

24, 25 e 26 luglio andrà in scena lo spettacolo Pastiche N°0 di pas/ssaggi, rivista di teatro dal vivo, a cura di Renato Carpentieri e Claudio Di Palma, con Renato Carpentieri e gli allievi della Scuola: Pasquale Aprile, Francesca Cercola, Chiara Cucca, Miriam Della Corte, Matteo De Luca, Valentina Di Leva, Manuel Di Martino, Enrico Disegni, Antonio Elia, Giulia Ercolini, Eleonora Fardella, Angelica Greco, Valentina Martiniello, Simone Miglietta, Gianluigi Montagnaro, Giovanni Nardone, Giulia Piscitelli, Federico Siano, Salvatore Testa, Antonio Turco; produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia.

«È – dichiara il regista e attore Renato Carpentieri – uno gliommero in cui si intrecciano e si agitano frammenti del Teatro del Novecento, in forma di Rivista, ad uso degli allievi: una linea di ricerca che vuole privilegiare la forma breve e quindi la sobrietà e la leggerezza, in un singolare montaggio. Da una parte “occorre risvegliare la memoria del teatro e ridestandola trovare un linguaggio moderno” (come diceva la Picon Vallin, studiosa di Meyerch’old), dall’altra approfittare della libertà degli inizi, che appartiene ai giovani. È un esperimento che vale la pena di fare».

 

30, 31 luglio e 1 agosto chiuderà la rassegna il debutto in prima nazionale di Week-End di Annibale Ruccello con la regia di Enrico Maria Lamanna, interpretato da Maria Pia Calzone, Totò Onnis, Matteo Bossoletti; le scene sono di Massimiliano Nocente, i costumi di Teresa Acone, le luci di Stefano Pirandello. La produzione è del Teatro Stabile Napoli–Teatro Nazionale.

Dopo Le 5 rose di Jennifer e Notturno di donna con ospiti, il regista Enrico Maria Lamanna ritorna al drammaturgo stabiense Annibale Ruccello scomparso nel 1986, con l’allestimento di Week-End, il testo del 1983 vincitore del Premio Idi under 35, che l’autore scrisse per l’attrice Barbara Valmorin, scomparsa un anno fa.

«Tutta la vicenda – annota il regista – sembra uscita dalle pagine di Patricia Highsmith, con suggestioni che rimandano al cinema thriller e horror cari all’autore. La protagonista, Ida, è un’insegnante attempata, zoppa ad una gamba, che dal sud del Paese si trasferisce nella provincia romana, la cui lingua è un dialetto strano, magico, come una cabala, e che dà voce a una sorta di esorcismo che si conclude in un profondo, doloroso delirio».

 

Con il sostegno di Italgas, principale operatore in Italia nella distribuzione del gas, attivo in 1830 comuni, con una presenza storica a Napoli e nelle maggiori città del Paese.

 

Inizio rappresentazioni ore 21.00

Costo ingressi intero: 8 Euro / under 30 e over 65: 5 Euro

Info e acquisti online: www. teatrostabilenapoli.it

Biglietteria: tel. 081.5513396 – e.mail: biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

R_ESTATE IN VILLA, Sport, natura e cultura nella Villa Comunale

Un progetto di Mecenati per l’arte e Sportform per riqualificare l’antica passeggiata borbonica
L’associazione Mecenati per l’arte, per il cinema, per lo sport- MACS, in collaborazione con Associazione SPORTFORM lanciano un progetto per la Villa comunale.
“L’idea progettuale che intendiamo portare avanti si basa su tre linee strategiche: cultura, ambiente e sport. La scelta di queste tre linee strategiche nasce dalla mission dell’associazione MACS che dalla sua nascita promuove attività ed eventi legati all’integrazione tra sport, cultura e rispetto dell’ambiente. Il progetto ‘R_estate in Villa’ nasce per stimolare e diffondere un uso maggiormente eco-sostenibile dei parchi che fa bene allo spirito e al corpo. Inoltre, può fungere da laboratorio per favorire tra i bambini e le famiglie una cultura della salvaguardia della biodiversità, della diffusione della conoscenza dell’ecosistema e della cultura, fino alla riconquista da parte dei cittadini di un luogo troppo spesso dimenticato e che invece deve essere curato e protetto dall’amministrazione comunale”, ha illustrato il progetto Roberto Cogliandro, presidente di MACS rispondendo anche a un’esigenza di dare risposta ai nuovi stili di vita che sono emersi con l’arrivo della pandemia che ha evidenziato come le nostre città, i nostri spazi e i nostri stili di vita dovranno cambiare e che ha portato l’amministrazione del Comune di Napoli a proporre un avviso pubblico che ha inteso favorire la nascita di piccoli progetti sparsi, in piccola scala, gestiti dal basso, poco costosi e legati al contesto locale, ma che concorrono al miglioramento della qualità della vita dei cittadini e al recupero e rinnovamento urbano.
“L’idea progettuale si articola su tre fronti: per lo sport intendiamo realizzare un percorso attrezzato per la ginnastica ed il fitness all’aperto; per l’ambiente intendiamo migliorare la qualità del verde, attraverso la realizzazione di orti urbani e l’insediamento di determinate varietà di flora; per la cultura intendiamo far rivivere la Casina Pompeiana come centro culturale di quartiere”, ha concluso Cogliandro segnalando che i dettagli progettuali esecutivi saranno forniti successivamente alla eventuale selezione della proposta progettuale da parte del Comune di Napoli.

Enrico Schettino porta la cucina giappo nella nuova stagione di Alessandro Borghese Kitchen Sound

NAPOLI – Sarà Enrico Schettino, titolare della catena di ristoranti “Giappo”, il volto televisivo del sushi in Italia: un italiano nell’olimpo degli chef, per la serie dedicata alla cucina del Sol Levante all’interno del formato Alessandro Borghese Kitchen Sound.
In autunno, l’imprenditore sarà protagonista delle puntate dedicate alla cucina nipponica della nuova stagione in onda su Sky e Now Tv: una scelta non casuale visto che Schettino, in poco più di dieci anni, è riuscito a creare una catena di sushi restaurant nazionale che vanta l’apertura di venti locali nonché la prima Academy dedicata al mondo della cucina nipponica e realizzata in Campania con Gambero Rosso. Sempre a Schettino si devono, in tempi recenti, alcuni innovativi format di food giapponese come il Poke Bowl ed il Bao Burger, già premiati da un immediato successo di pubblico.
In un mondo di chef dagli occhi a mandorla, insomma, Schettino ha conquistato anche uno dei più attenti cultori dell’arte della buona tavola, che ha scelto il giapponese-Made in Italy, per la capacità di innovare senza mai dimenticare la tradizione.
“La cucina giapponese è mia coetanea: siamo arrivati in Italia contemporaneamente, circa 40 anni fa. Lei è nata al nord, io al sud – racconta Schettino nella sua bio – le nostre strade hanno sempre viaggiato in parallelo, fino ad incontrarsi, oggi, in un programma dedicato alla cucina giapponese”.
L’appuntamento con Alessandro Borghese Kitchen Sound sarà quello consueto: dal lunedì al venerdì all’ora di pranzo su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455), sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, su smartphone, tablet e Pc, anche in viaggio nei Paesi dell’Unione Europea, e in streaming su Now Tv.
Una settimana dopo la messa in onda, il programma è visibile anche nella sezione video dewww.mixerplanet.com, ww.ilsole24ore.com e Rds 100% Grandi Successi, che firma la playlist e accompagna i menù proposti dallo chef.
Le puntate “nipponiche” di Alessandro Borghese Kitchen Sound vedranno inoltre il coinvolgimento di Asahi Super Dry, la birra super premium più venduta in Giappone che ha rivoluzionato il panorama birrario internazionale grazie alla sua caratteristica “dry” in giapponese “Karakuchi”.

De Luca’s Buns: venerdì 5 giugno la serata-evento al Mac Lir Fra gusto e solidarietà

Una serata all’insegna dei De Luca’s Buns seduti ai tavoli del Mac Lir. Venerdì 5 giugno, dalle 19:30 fino a mezzanotte e mezzo, il locale di Torre del Greco apre le porte ai suoi clienti per un menù tutto all’insegna del buon cibo e della solidarietà.

Dal Cinghialone al Fratacchione, passando per il Portaseccia, l’Anti-Assembramento e il Lanciafiamme. Cinque panini che il Mac Lir ha dedicato alle frasi più emblematiche che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ci ha regalato durante il lungo periodo di quarantena. I nuovi “buns” ideati da Francesco Vitiello e Luana Peluso, titolari del locale, hanno fin da subito riscosso un certo successo di pubblico. Tante le ordinazioni, sia da asporto che seduti al tavolo. Per ogni panino venduto, un euro è stato destinato al banco alimentare per le spese solidali.

Da qui l’idea di dedicare la serata di venerdì 5 giugno all’iniziativa: un menù degustazione composto da tutti e cinque i De Luca’s Buns, nella versione mini bun, più il Bunny Toast, dolce creato in esclusiva per il Mac Lir dal pastry chef Gianni Lopes, composto da un toast alle carote, confettura di fragole, crema di philadelphia e mascarpone, con topping di fragole e carote candite.

Anche questa volta il buon cibo sarà all’insegna della spesa solidale. L’intero incasso del servizio sarà devoluto in beneficenza al banco alimentare. I clienti potranno così scegliere il menù degustazione composto dai De Luca’s Buns o propendere per gli altri piatti a menù del Mac Lir: qualunque sia la scelta, l’incasso del servizio sarà devoluto in beneficenza. A fine serata, sarà poi distribuito un gadget a tutti: una mascherina con il logo dei De Luca’s Buns, offerte dal negozio d’abbigliamento Sartori Moda.

“Io, Tony Tammaro” il libro del cantante napoletano

Ha girato con la sua chitarra tutti i 550 comuni della Regione Campania, portando la musica anche in quelle amene località dove non si sarebbero mai esibiti Vasco Rossi o Ligabue. Solo dopo 25 anni di gavetta ha realizzato il primo tour italiano: Milano, Bologna, Roma e, ovviamente, Napoli e Salerno. Lo hanno definito sociologo, grande musicista però lui ha solamente fatto quello che gli veniva spontaneo di fare. Dalla musica al cinema, dalle musicassette piratate da “Mixed By Erry”, verso il quale nutre un sentimento di odio e amore perché, allo stesso tempo, pur sottraendogli la possibilità di ottenere lauti guadagni gli ha permesso una diffusione inaspettata della sua musica in tempi in cui i social erano cartoni animati di fantascienza, alle performance di attore al fianco di attori e attrici come Ascanio Celestini, Biagio Izzo, Massimiliano Gallo e Cristina Donadio.

Un giorno, all’improvviso, ha deciso di sdraiarsi sul lettino dello psichiatra professore Ignazio Senatore, abile penna, critico cinematografico e collaboratore per tante testate giornalistiche, e raccontare tutta la sua vita che è sfociata in questa autobiografia, scritta a quattro mani proprio con il Senatore, edita dalla casa editrice napoletana “Graus Edizioni”: “Io, Tony Tammaro – antidepressivo naturale senza effetti collaterali”.

Un lavoro sorprendente, profondo, a tratti esilarante ed emozionante. Aneddoti, riflessioni, risatine e J’accuse ritraggono un Tony Tammaro sorprendente e inedito, dall’inizio della carriera, illuminata dagli insegnamenti del padre, il grande chitarrista Egisto Sarnelli, fino alle lezioni tenute in alcune Università. Un artista e un uomo che, quasi, nessuno si attende di incontrare e che tutti credono di conoscere.