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Coppa Italia: il Napoli umiliato in casa dal Frosinone

Oggi la tifoseria azzurra, probabilmente, comincerà a rivalutare alcune posizioni espresse già nei mesi scorsi sulla rosa del Napoli e sulle scelte societarie. Come è possibile che una squadra tra le più apprezzate in Europa per gioco e per risultati, nel giro di qualche mese si trasformi in un gruppo di ragazzi confusi e disorganizzati, capaci di farsi segnare ben 4 volte, nello stadio di casa, dal Frosinone. Non dal Barcellona o dal Real Madrid, bensì dal Frosinone.

Manca Spalletti, si dirà. Colpa di Garcia, aggiungerà qualcuno, ma anche di De Laurentiis, obietterà qualcun altro. Forse è tutto vero, ma come si fa a non notare che i calciatori quest’anno sembrano la brutta copia di quelli che hanno vinto lo scudetto?

Il Frosinone si qualifica così, per la prima volta nella sua storia, ai quarti di finale di Coppa Italia dove affronterà la vincente della sfida tra Juventus e Salernitana, mentre il Napoli per il terzo anno consecutivo viene eliminato negli ottavi a seguito di sconfitte maturate sul proprio terreno di gioco. La disfatta dei Campioni d’Italia si materializza nella ripresa dopo un primo tempo equilibrato che si conclude sullo 0-0. Il crollo del Napoli è dovuto a una serie di clamorosi errori della difesa e al tempo stesso dall’incapacità, ormai divenuta cronica dell’attacco, di concretizzare le occasioni da gol. Mazzarri decide di schierare quasi tutte le riserve di cui dispone e nella formazione iniziale individuata dall’allenatore c’è un solo titolare, Mario Rui. La scelta si rivela infelice perché inevitabilmente i meccanismi della squadra sono inceppati e nel gioco degli azzurri non c’è fluidità. Nel primo tempo il Napoli riesce anche a creare qualche buona occasione da gol. Colpisce due volte il palo con Raspadori e con Mario Rui e va anche in gol con Simeone il quale sfrutta un retro passaggio di Okoli a Cerofolini e insacca a porta vuota. Ma l’arbitro Abisso, richiamato dal Var, annulla il gol per un fallo di mano di Lindstrom in una fase precedente di gioco. Nella ripresa Mazzarri mantiene lo schieramento iniziale soltanto per una decina di minuti e poi comincia a mandare in campo i suoi titolarissimi con la chiara intenzione di sbloccare il risultato per evitare i tempi supplementari. Al 19′, però, i laziali vanno in vantaggio con Barrenechea che devia di testa in rete un traversone dalla bandierina. L’argentino salta indisturbato in area di rigore fra Osimhen e Di Lorenzo, appena entrati in campo per dare forza e vigore alla squadra. Il Napoli si organizza immediatamente per l’attesa reazione ma dopo appena cinque minuti dal gol del vantaggio, la squadra di Di Francesco raddoppia sfruttando un retro passaggio avventato di Di Lorenzo sul quale si avventa Caso il quale si presenta solo davanti a Gollini e lo supera con un tiro angolato. La partita a questo punto è praticamente conclusa anche il Napoli tenta ancora di reagire in maniera rabbiosa. La squadra di Mazzarri si espone peraltro al contropiede del Frosinone che con Gelli fallisce una chiarissima occasione da gol. Il terzo gol arriva ugualmente per il Frosinone al 90′ su calcio di rigore trasformato da Cheddira e concesso dall’arbitro Abisso per un fallo di Di Lorenzo su Gelli lanciato a tutta velocità in contropiede all’interno dell’area di rigore. All’ultimo secondo di gioco è ancora una volta un contropiede a favorire il tocco di Harroui che batte Gollini sull’uscita del portiere. Finisce con gli azzurri sommersi dai fischi dei tifosi del ‘Maradona’. Mazzarri avrà ora da lavorare soprattutto per recuperare la squadra sul piano psicologico dopo una disfatte che potrebbe lasciare il segno anche sulle prestazioni in campionato, a partire dalla sfida dell’Olimpico alla Roma, in programma sabato prossimo.

Frosinone: droga in carcere, 10 arresti

Traffico di droga e corruzione da Frosinone fino alla zona di Ardea (Roma) è quanto scoperto dalla Squadra mobile di Frosinone che stamattina ha arrestato dieci persone, di cui una ai domiciliari.

Nell’ambito dell’operazione sono state eseguite numerose perquisizioni.

Nel corso dell’indagine i poliziotti hanno scoperto un gruppo che spacciava sostanze stupefacenti anche all’interno del carcere di Frosinone grazie all’aiuto di un agente della Polizia penitenziaria compiacente.

L’agente venne arrestato nell’agosto del 2017 mentre si recava al lavoro, con addosso, e nascoste nella sua autovettura, notevoli quantità di cocaina, hashish e marijuana, oltre a schede telefoniche, telefoni cellulari e preziosi, tutti oggetti che gli erano stati consegnati dalla moglie di uno dei suoi corruttori.

La donna, come emerso dalle indagini successive, si era col tempo imposta al vertice dell’associazione, passando dal ruolo di semplice vedetta a quello di luogotenente del capo dell’organizzazione, un pregiudicato di origine albanese.

La droga veniva smerciata in una palazzina di una zona popolare di Frosinone dove affluiva gente in ogni ora del giorno e della notte. Il gruppo poteva contare su una rete di spacciatori che vendevano la droga fino al litorale laziale.

L’operazione è stata condotta anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga dei Cinofili di Nettuno (Roma), di un elicottero del I Reparto volo di Pratica di Mare (Roma) e degli agenti del Reparto prevenzione crimine.

Frosinone: operazione “Requiem-ultimatum al crimine” contro lo spaccio di droga

C’era anche un’agenzia di pompe funebri, che serviva per riciclare il denaro che veniva dai profitti illeciti per traffico di droga, tra le attività di una organizzazione criminale fermata stamattina durante l’operazione “Requiem-ultimatum al crimine”.

L’operazione, condotta dalla Squadra mobile di Frosinone e dal Comando provinciale della Guardia di finanza, ha portato all’arresto di 25 persone, di cui nove ai domiciliari, e a un obbligo di dimora.

L’accusa è per tutti associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio e estorsione.

Le indagini sono partite nel 2018 da alcuni arresti per spaccio e da diversi sequestri di droga avvenuti a Sora (Frosinone). Sin da subito gli agenti hanno intuito che i singoli episodi di spaccio erano riconducibili ad una vera e propria organizzazione malavitosa, ben strutturata e diffusa sul territorio sorano ed in stretto contatto con gruppi malavitosi della Campania.

Proprio da qui avveniva l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti; il trasporto veniva effettuato da corrieri che, per eludere i controlli, si alternavano nel tragitto dalla Campania al basso Lazio, dove la droga veniva poi smistata e stoccata in diversi luoghi nella disponibilità del gruppo criminale, il principale dei quali costituito da un impianto di autodemolizione di materiali ferrosi.

Lo sviluppo delle indagini hanno portato a individuare due fazioni, una facente capo ad una famiglia di origini campane, trasferitasi a Sora nei primi anni novanta, e una seconda locale, al cui vertice c’erano pregiudicati sorani.

I due gruppi, dopo un primo periodo di collaborazione reciproca nell’acquisto e nello spaccio sulle varie piazze del sorano, del cassinate e della provincia dell’Aquila, erano entrati in contrasto tra loro per acquisire il monopolio dell’attività di spaccio nel territorio sorano. In particolare mentre il gruppo “locale” aveva posto tutte le proprie energie nell’attività di spaccio, gli affiliati della fazione di origini campane avevano esteso i propri interessi a vari ambiti, infiltrandosi nel tessuto economico sociale in maniera spregiudicata e violenta.

In particolare i vertici dell’associazione gestivano anche un’attività di pompe funebri che si era ingrandita velocemente grazie ai guadagni dell’illecito traffico di sostanze stupefacenti, oltre 9 mila euro a settimana, che venivano successivamente reimpiegati anche nell’attività dell’azienda funebre, la quale poteva così offrire a basso costo servizi con auto di lusso, peraltro senza adempiere agli obblighi di presentazione delle dichiarazioni fiscali.

All’operazione hanno preso parte le unità cinofile antidroga del Gruppo della Guardia di finanza di Formia e del Reparto cinofili di Nettuno, gli elicotteri del I Reparto Volo di Pratica di Mare e del Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Civitavecchia, nonché equipaggi del Reparto prevenzione crimine Campania.