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Azzurri: Spalletti convoca tre debuttanti, out Immobile

Tre volti nuovi e la nuova esclusione di Ciro Immobile. Luciano Spalletti cambia volto all’Italia che martedì volerà negli Usa per giocare due amichevoli con Venezuela ed Ecuador: un test importante in vista degli Europei di questa estate. Il ct ha diramato le convocazioni dei 28 calciatori che da lunedì parteciperanno al raduno a Roma prima della partenza per gli States. Raoul Bellanova, Michael Folorunsho e Lorenzo Lucca faranno il loro debutto in azzurro. Mentre in avanti non ci sarà ancora una volta Immobile, campione d’Europa quando in panchina sedeva Roberto Mancini ma che ora paga forse anche il momento difficile della Lazio. E’ certamente il parco attaccanti quello dove l’allenatore toscano incontra più difficoltà, visto anche il ko di Berardi per infortunio, ed è chiamato a scelte difficili: al di là della novità rappresentata da Lucca, il reparto fa affidamento su Mateo Retegui, Chiesa, Orsolini, Zaccagni, Raspadori e Zaniolo. Tutti giocatori validi ma con un bottino reti non eccezionale. Gli ultimi due fanno molta panchina con Napoli e Aston Villa e temevano di perdere il biglietto per gli Europei. Si giocheranno le loro chance di prendere parte al torneo continentale anche Bellanova, Folorunsho e Lucca. Spalletti li ha tenuti sotto osservazione in campionato e vuole metterli alla prova sotto la sua guida. I tre stanno facendo bene in Serie A con Torino, Verona e Udinese e, nelle intenzioni del tecnico, potrebbero dare una mano anche in Nazionale. In porta confermati Carnesecchi, Donnarumma, Meret e Vicario. In difesa ci sono Acerbi, Bastoni, Bellanova, Buongiorno, Cambiaso, Darmian, Di Lorenzo, Dimarco, Scalvini, Udogie. A centrocampo Barella, Bonaventura, Folorunsho, Frattesi, Jorginho, Locatelli e Pellegrini. L’occasione per testare tutta la squadra è rappresentata dalla tournée statunitense: gli azzurri si raduneranno nella serata di domenica a Roma e lunedì sosterranno la prima seduta di allenamento al Centro di preparazione olimpica Giulio Onesti. La partenza per Miami è fissata per la mattina di martedì. Primo impegno giovedì 21 marzo alle ore 22 italiane a Fort Lauderdale, casa dell’Inter Miami, dove gli azzurri affronteranno il Venezuela. Domenica 24 alle ore 21 italiane la gara con l’Ecuador alla Red Bull Arena a Harrison, in New Jersey. Il Venezuela è attualmente quarto nel girone di qualificazione sudamericano ai Mondiali 2026. Anche l’Ecuador è in corsa per la qualificazione, malgrado una penalizzazione di tre punti, anche grazie ad una serie di cinque risultati utili consecutivi. La tournée statunitense riporta subito alla memoria il Mondiale di Usa ’94: l’Italia di Arrigo Sacchi, trascinata da Roberto Baggio, superò Nigeria, Spagna e Bulgaria per arrendersi soltanto in finale ai rigori al Brasile. Nel 2005 Marcello Lippi disputò due amichevoli, provando per la prima volta alcuni giocatori che poi presero parte al Mondiale vincente del 2006.

Qualificazioni e calcioscommesse: giorni difficili per la Nazionale di Spalletti

di Ettore Di Mezza.

Giorni intensi e carichi di preoccupazione sono quelli che sta vivendo la nazionale di calcio italiana durante quella che è sicuramente la sosta nazionali più movimentata dell’anno. La parentesi calcioscommesse sembra destinata a non chiudersi a breve, complice un Fabrizio Corona scatenato che sta inscenando qualcosa di simile a una serie tv; a quanto pare l’ex fotografo ha con se parecchie informazioni riguardo l’argomento e per ora non sembra intenzionato a fermarsi. Dopo i nomi di Nicolò Zaniolo, Sandro Tonali, Nicolò Fagioli e Nicola Zalewski potrebbe fare altri nomi di calciatori e, a detta sua, anche allenatori e procuratori coinvolti nella vicenda delle calcioscommesse. Per quanto riguarda il calciatore della Juventus (Fagioli) a breve arriverà la squalifica dai campi, che alla luce delle informazioni ritrovate nel suo cellulare ammonterebbe a 3 anni. È proprio dal cellulare di Fagioli che sono partite le indagini anche su altri giocatori di serie A. Al momento la Juventus ha affermato che sarà vicina al giocatore che però allo stesso tempo verrà punito a causa della grave situazione che ha creato. Gli avvocati della società stanno lavorando per ridurre la pena del centrocampista al di sotto di un anno.
Appena entrata nel vivo invece la situazione di Zaniolo e Tonali: l’ex Roma verrà interrogato nei prossimi giorni, nonostante continui a negare le accuse cadute su di lui affermando di essersi soltanto avventurato in qualche gioco di carte.  Da ciò che traspare invece su Tonali, dopo un interrogatorio di diverse ore, avrebbe confessato di aver avuto a che fare con un giro di scommesse illegali. Per Sandro Tonali la situazione si complica, il calciatore rischia di essere allontanato, come Fagioli, per 3 anni dai campi da gioco. Esce invece dalla bufera (almeno momentaneamente) Nicola Zalewski che non comparirebbe negli atti dell’indagine. La situazione è comunque in continuo aggiornamento.

Anche in ottica calcio giocato non ci sono buone notizie in arrivo con la nostra nazionale sconfitta per 3 reti a 1 dall’Inghilterra, in quella che loro hanno considerato una sorta di “vendetta” per l’indimenticabile notte europea di luglio 2021 che vide l’Italia alzare il trofeo. Situazione in classifica non delle migliori per gli azzurri che si ritroveranno ancora una volta a giocarsi il posto in un torneo con la macedonia. Storia già vista insomma, ma questa volta sarà ancora più ardua data la vittoria obbligatoria non solo contro i macedoni ma anche contro l’ottima Ucraina, che tra l’altro ha anche più punti nel girone. Con la vittoria di ieri sera gli inglesi si aggiungono alla lista delle nazionali già qualificate per l’europeo 2024 insieme a Belgio, Francia, Portogallo, Scozia, Spagna, Turchia e Austria. Le sorprese sono certamente Scozia e Turchia che hanno stupito e meritato la qualificazione grazie al loro gioco; menzione speciale per un italiano, Vincenzo Montella, nuovo e attuale ct della Turchia, che ha impiegato solo 20 giorni per entrare nei cuori dei turchi e ora è nella storia grazie alle sue 2 vittorie su 2 e qualificandosi prima del tempo a un torneo importante come Euro 2024.

Calcio: raduno azzurri a Coverciano, Spalletti chiama Orsolini

Il campionato di serie A va in pausa con un Napoli che non riesce a tenere il passo delle milanesi né della Juve. La pensante sconfitta in casa subita dalla Fiorentina accende più di un segnale di attenzione sulla squadra di Garcia.

Il tecnico avrà un po’ di tempo a disposizione per meditare sugli errori e sulle future strategie da adottare per evitare di perdere altri punti e, soprattutto, ricompattare lo spogliatoio.

Tempo di Nazionale, dunque. I giocatori della Lazio Ivan Provedel e Mattia Zaccagni, a causa dei traumi riportati con il proprio club, non sono in grado di rispondere alla convocazione del ct, Luciano Spalletti, per il raduno della Nazionale in vista delle gare valide per le qualificazioni a Euro 2024 con Malta (sabato 14 ottobre, a Bari) e Inghilterra (martedì 17 ottobre, a Londra). Il tecnico, informa la Figc, ha deciso di aggregare alla lista dei convocati diramata venerdì l’attaccante del Bologna Riccardo Orsolini, che raggiungerà in tarda serata il Centro Tecnico Federale di Coverciano, dove stasera comincia il ritiro.

Nazionale di calcio, inizia l’era Spalletti. Sulla clausola del Napoli: “Spero in migliore soluzione per tutti”. Ecco tutti i convocati

“Grazie a tutta la federazione e al presidente Gravina per avermi dato questo bellissimo incarico. Sono stati giorni intensi. Ho imparato tanto a Coverciano, essere qui da Ct è un’emozione indescrivibile, un sogno che parte da lontano” Sono le prime parole da commissario tecnico della Nazionale di calcio italiana di Luciano Spalletti. “Ricordo quel fantastico 4-3 contro la Germania, spero di far rinascere quel sogno e di poter portare quella bandiera in tutte quelle migliaia di bambini che sognano di veder vincere la Nazionale”.

Questi i convocati azzurri per le gare con Nord Macedonia (9 settembre a Skopje) e Ucraina (12 settembre a Milano), primi due impegni stagionali per la Nazionale nel cammino che porta verso Euro 2024. Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Alex Meret (Napoli), Ivan Provedel (Lazio), Guglielmo Vicario (Tottenham); Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Cristiano Biraghi (Fiorentina), Nicolò Casale (Lazio), Matteo Darmian (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Gianluca Mancini (Roma), Alessio Romagnoli (Lazio), Giorgio Scalvini (Atalanta), Leonardo Spinazzola (Roma); Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Inter), Manuel Locatelli (Juventus), Lorenzo Pellegrini (Roma), Matteo Pessina (Monza), Sandro Tonali (Newcastle); Attaccanti: Federico Chiesa (Juventus), Wilfried Gnonto (Leeds), Ciro Immobile (Lazio), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Genoa), Mattia Zaccagni (Lazio), Nicolò Zaniolo (Aston Villa).

“Spero si possa arrivare alla miglior soluzione possibile per tutte e due le parti”. Così il neo Commissario tecnico della Nazionale di calcio italiana Luciano Spalletti ha risposto ad una domanda sulla clausola milionaria che lo lega al Napoli. “Cerco la felicità perchè è quella di cui abbiamo bisogno, ma io non riesco ad essere felice da solo. Non riesco ad essere felice se non vedo la gente felice intorno a me. Io voglio vedere appartenenza, la maglia della Nazionale è una sfida importante e non tutti la possono vestire”

Dopo il tricolore… Ancora l’azzurro. Ecco il nuovo Ct della Nazionale

Determinato, tecnicamente molto all’avanguardia e spesso innovativo. Ma anche fumantino, e dunque a volte polemico . Quello di Luciano Spalletti – approdato alla nazionale al culmine della sua carriera da allenatore – non è un carattere semplice, e questo sicuramente lo ha aiutato a diventare un vincente.

Il nuovo ct della Nazionale è nato 64 anni fa a Certaldo, il borgo alle porte di Firenze che diede i natali a Boccaccio, in quella zona della Toscana di cui – pur girovagando per lavoro da anni su e giù tutta l’Italia – ha conservato la forte cadenza e quella sorta di irriverenza verso i “potenti” che lo ha portato nella vita a non sottrarsi alle sfide più impensabili e anche a vincerne molte. La più importante è sicuramente lo scudetto a Napoli, 33 anni dopo quello conquistato da Diego Armando Maradona; ma la sua carriera, come lui stesso ama spesso dichiarare, è fatta di tanta gavetta e sacrificio. In tal senso una frase, pronunciata dopo la vittoria per 1-0 dei partenopei contro la Juventus a Torino, riassume al meglio la sua “filosofia di vita e di gioco”: “Sono sempre andato in giro in autostop e vincere questo scudetto mi ripaga di tutti i sacrifici fatti. Ogni tanto mi prendono per il culo perché metto le scarpe da calcio a bordo campo, ma quel che ho sofferto per avere quelle scarpe lo so io, perchè da piccolo non avevo i soldi per comprarle”.

Da “piccolo” Spalletti ha mosso i suoi primi passi da calciatore nelle giovanili di Fiorentina e Cuoiocapelli per poi debuttare in C2 nel 1985 nll’Entella Bacezza dove l’allenatore era quel Giampiero Ventura che 30 anni dopo avrebbe diretto la nazionale italiana. Ed è in Liguria che Luciano ha conosciuto la sua futura moglie Tamara (“un corteggiamento lunghissimo”) che da allora è sempre rimasta al suo fianco nel corso di una carriera che lo ha portato ovunque.

L’allenatore ha sempre protetto la privacy della consorte e dei figli Federico, Samuele e Matilde; e quella del fratello Marcello, morto nel 2019. Con lui aveva messo su una tenuta agricola nel Chianti, il “buen retiro” che ora gestisce la moglie, ma che rappresenta una delle sua passioni private piu’ vive e più riservate. Spalletti ha appeso gli scarpini al chiodo a 33 anni, indossando la maglia dell’Empoli ma, dopo soltanto un anno, ne era già l’allenatore. Con i toscani ha ottenuto una promozione in B, la vittoria della Coppa Italia di serie C e l’immediata ascesa in A. Poi l’esperienza sulle panchine di Sampdoria, Venezia, Udinese e Ancona anche con qualche passaggio a vuoto. Fino alla consacrazione: il ritorno ad Udine, dove non era stato confermato, è la storica qualificazione dei friulani in Champions League. Un exploit che gli è valso la prima chiamata di una big: la Roma, tra 2005 e 2009. Con lui in panchina – negli anni migliori di Totti, ‘inventato’ centravanti – i giallorossi hanno conquistato tre secondi posti di fila in campionato; un quarto di finale e un ottavo di finale in Champions; due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Ma all’inizio della quarta stagione sono arrivate anche le clamorose dimissioni per “dissidi” con la società. Ed è stato questo il momento in cui Spalletti ha mostrato coraggio; dopo pochi mesi di inattività, è volato in Russia ad allenare lo Zenit San Pietroburgo con il quale dal 2009 al 2014 ha conquistato due campionati ed un secondo posto, una Coppa nazionale ed una Supercoppa di Russia. Nel 2015, dopo due sole sconfitte, un nuovo esonero. Così nel 2016 è accaduto quello che nessuno si aspettava: Spalletti è tornato alla Roma al posto di Rudi Garcia, l’allenatore che quest’anno ha preso il suo posto a Napoli. Nel girone di ritorno con il tecnico toscano la sua Roma è stata protagonista di una rimonta impressionante: 46 punti (14 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta). Ma la nuova esperienza giallorossa viene ricordata soprattutto per il litigio con Francesco Totti immortalato dalla serie tv “Speravo di morì prima”: due caratteri forti che si sono scontrati anche se da parte di entrambi c’è sempre stata stima professionale. Dinamiche simili anche nella successiva esperienza all’Inter dove lo scontro è con il capitano Mauro Icardi. E’ il carattere di Luciano Spalletti che non accetta imposizioni. I due anni nerazzurri sono puntellati da nervosismi e tensioni, piu’ che da risultati, e finiscono nel 2019 con un esonero. Poi – al termine di un biennio sabatico – l’avventura con il Napoli: i commentatori sono certi che il toscano e il presidente Aurelio De Laurentiis non possono convivere. Invece, avviene il miracolo. Spalletti tiene testa al patron. Arriva lo scudetto e un innamoramento totale, reciproco, tra lui e Napoli, la squadra e la citta’. Spalletti, a marzo, ottiene il riconoscimento del premio Bearzot, e in occasione della consegna De Laurentiis ne annuncia la permanenza sulla panchina della capolista. Eppure, a sorpresa, l’allenatore decide a fine stagione di non continuare sulla panchina. “Voglio stare con mia figlia Matilde”, spiega rendendo pubblica una decisione per molti sorprendente. Poi, mentre l’Uefa lo inserisce nel terzetto finalista per il miglior allenatore della stagione passata con Guardiola e Inzaghi, l’approdo in azzurro dove c’e ancora una storia tutta da scrivere. Le prime sfide, gia’ a inizio settembre