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Mazzarri: annata strana,meno male che tifosi ci aiutano

“Avere il 70-75 per cento del possesso palla non serve se non si riesce a segnare. Queste partite bisogna sbloccarle subito altrimenti diventa tutto più difficile. Anche l’anno scorso c’era qualche difficoltà con le squadre che si difendono. Purtroppo non siamo in fiducia e non costruiamo molto. Per fortuna abbiamo l’aiuto del pubblico che è davvero eccezionale. Ci sostiene sempre, come ha fatto anche oggi, nonostante l’annata strana che stiamo vivendo”. Walter Mazzarri è sicuramente deluso per il mancato successo sul Genoa che allontana ancora di più il Napoli dal quarto posto in classifica, che serve per qualificarsi alla prossima Champions League.

“Un paio di occasioni di gol – aggiunge Mazzarri – che sarebbero servite per sbloccare la partita e far uscire fuori il Genoa le abbiamo anche avute ma non siamo riusciti a sfruttarle a dovere e tra l’altro il loro portiere ha fatto una gran parata. E poi anche oggi alla prima occasione per gli avversari prendiamo gol. La partita non mi è sembrata così schifosa. Il Napoli ci sta provando a far meglio. I ragazzi cercano di far gol e non riescono a farlo”. Il tecnico del Napoli analizza poi la prestazione di alcuni dei suoi giocatori. “Traorè e Natan bisogna provarli, hanno bisogno di giocare dopo la lunga assenza per entrare in forma. Ostigard lo hanno ammonito subito, ma stava giocando bene. Quanto a Kvaratskhelia l’ho tenuto in campo fino alla fine perché è uno dei pochi che può fare la differenza. Mi sono raccomandato di non reagire ai falli, perché era già ammonito e saremmo rimasti in dieci. Da quando sono sulla panchina del Napoli abbiamo giocato tre volte con un uomo in meno. Perciò mi sono raccomandato con lui di rimanere concentrato fino alla fine”. “Il momento – dice ancora il tecnico del Napoli – è particolare. Quest’anno sono successe tante cose e a gennaio sono arrivati tanti ragazzi nuovi. Ora sentono tutti la responsabilità della giocata. Noi imponiamo sempre il nostro gioco ma abbiamo difficoltà a concretizzare la superiorità. Poi succede che andiamo in svantaggio, le avversarie si chiudono e diventa tutto ancora più difficile”.

Mazzarri, comunque, non pensa minimamente ad abbandonare. “Dimissioni? No. Conoscevo le difficoltà spiega – le stesse che ha avuto anche Garcia che non era sicuramente l’ultimo arrivato. I ragazzi sono dalla mia parte, lo sento. Poi è normale che su 25 giocatori ce ne possano essere 3 o 4 che sono scontenti”. “Io sinceramente – conclude Mazzarri – non vedo confusione. Mi sento più napoletano dei napoletani e capisco che ci sia scontentezza tra i tifosi. Il Napoli di quest’anno schiaccia gli avversari come quello dello scorso anno. La differenza sta nel fatto che non riusciamo a concretizzare le occasioni”.

Ancora un K.O. Napoli sempre peggio. Meluso: ‘Chiediamo scusa ai tifosi’

Domenica da dimenticare per i tifosi del Napoli che assistono a quella che è probabilmente la peggior prestazione della stagione. Dopo le brutte sconfitte di Roma (2-0) e in coppa Italia contro il Frosinone (4-0) non era facile fare peggio, ma gli uomini di Mazzarri ci sono riusciti in pieno. Una prestazione totalmente anonima di una squadra a cui oltre a una forma fisica discutibile si aggiunge una condizione mentale al momento sotto terra.

I primi indiziati sono quelli che fino a qualche mese fa venivano considerati come “campioni” e leader del gruppo, che invece stanno dimostrando di non essere ancora meritevoli di questi appellativi; Osimhen “scappa” in coppa d’Africa, Kvara che è il fantasma di se stesso e capitan Di Lorenzo che è solo un lontano parente del giocatore che tutti hanno amato la scorsa stagione. Per quanto riguarda il match di oggi non ci sarebbe molto da aggingere, se non altro rammarico e delusione. La difesa come al solito inesistente, centrocampo scialbo e fase offensiva che tranne per un tiro di Raspadori non ha veramente mai infastidito la difesa del Toro. Risultato onestissimo e settima sconfitta in campionato che allontana sempre di più gli azzurri dall’obiettivo Champions; solo l’Atalanta di Gasperini nel 2019 riuscì nell’impresa di portare a casa 41 punti nel girone di ritorno (dopo i 28 nel girone d’andata) e a qualificarsi in Champions con 69 punti.

Nota negativa e esordio da dimenticare anche per il nuovo acquisto Mazzocchi che con un intervento scellerato si fa espellere in soli 5 minuti dal suo ingresso in campo, e dopo un rapidissimo check del var che non ha avuto il minimo dubbio sull’entità pericolosa del contrasto con Lazaro, esterno granata.
C’è ovviamente grande malcontento tra i tifosi napoletani, alcuni stanno già organizzando proteste contro la dirigenza, altri pensano al bisogno di un ritiro come ai tempi di Ancelotti, ma per ora l’unica certezza è che servono in primis segnali dalla presidenza e provvedimenti da prendere nell’immediato; perchè nonostante i giocatori non siano all’altezza della situazione il dito va comunque puntato su una dirigenza ancora inesperta, con una mentalità quasi completamente incentrata sull’aspetto economico della situazione, e che ha messo in secondo piano una tifoseria che meriterebbe più rispetto. Le scuse che il Ds Meluso ha rivolto ai tifosi ai microfoni di Dazn a fine partita sono doverose ma non bastano.

Calcio: Gran Gala,De Laurentiis e Spalletti di nuovo insieme

Salerno ospiterà l’edizione 2023 del Gran Gala del Calcio, la parata di stelle che, martedì prossimo all’indomani di Ucraina-Italia, chiuderà la 12/a edizione del Festival del Calcio Italiano. A partire dalle 18, presso il Saint Joseph Resort, saranno premiati campioni e personalità di spicco del settore calcio che si sono contraddistinti durante la stagione 2022/2023. Sono centinaia, anche in questa edizione, i premiati nella serata del Gran Galà del Calcio. Dalla serie A alla serie D, rivolgendo il proprio sguardo al mondo dei media e dell’informazione. Pioggia di riconoscimenti per il Napoli, campione d’Italia, che sarà premiato come miglior club; menzioni speciali anche per Aurelio De Laurentiis (miglior presidente di serie A), Cristiano Giuntoli (miglior direttore sportivo), Luciano Spalletti (miglior tecnico) e Giovanni Di Lorenzo (miglior calciatore dell’anno), Alex Meret e Matteo Politano (inseriti nella top 11). Sarà quindi l’occasione di far ritrovare insieme De Laurentiis e Spalletti, se il tecnico confermerà la propria presenza. A Ciro Immobile andrà il premio di miglior attaccante, mentre per la giuria è di Antonio Candreva in Roma-Salernitana il più bel gol della stagione. La società granata sarà premiata anche con Antonio Pio Iervolino, Giulio Maggiore (premi speciali), Pasquale Mazzocchi (inserito nella top 11 come miglior terzino destro) e per la gestione dei social. Riconoscimenti anche per gli arbitri: Fabio Maresca è stato eletto miglior fischietto della Can di serie A e B, mentre a Massimiliano Irrati andrà il riconoscimento di miglior arbitro Var. Ma saranno tantissimi i premiati dalla serie A alla serie D. La serata, tra l’altro, sarà dedicata anche alla solidarietà e al supporto della ricerca. Il Gran Galà del Calcio, infatti, anche in questa edizione sarà accompagnato dal Football Gala Charity Dinner. Il Festival del Calcio Italiano, rinnovando il proprio impegno sociale e comunitario, organizzerà una cena benefica con prodotti provenienti dalle eccellenze locali, i cui proventi finali raccolti saranno devoluti per la lotta alla distrofia muscolare.

De Laurentiis a Roma per esonero Garcia e nuovo tecnico

Esonerare Garcia e trovare l’accordo per il nuovo tecnico del Napoli. E’ questa la missione che da stamattina ha mosso il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis dopo la sconfitta di ieri con l’Empoli e la conclusione dell’avventura del tecnico francese sulla panchia. Il patron azzurro stamattina presto è partito da Napoli ed è ora a Roma nei suoi uffici della Filmauro per lavorare sui due fronti, incontrando i propri legali e cominciando i contatti con gli altri allenatori. La prima mossa è decretare l’esonero di Rudi Garcia che ha un contratto biennale ma con la clausola del possibile esonero che lo porterà ad incassare solo un anno di stipendio, che è di circa 2,8 milioni di euro. De Laurentiis stamattina come prima mossa avrebbe richiamato Antonio Conte che gli avrebbe però confermato la sua scelta di un anno sabbatico e la sua volontà di riprendere una panchina ma dal ritiro estivo, per avere il tempo di costruire la sua squadra. L’altro allenatore con cui il presidente è già in contatto è Igor Tudor con cui è in corso una trattativa: il tecnico vuole un contratto non solo per i prossimi sei mesi ma anche per l’anno successivo. Nell’agenda del presidente azzurro ci sono anche Eusebio Di Francesco e Francesco Farioli che però sono attualmente al lavoro, rispettivamente al Frosinone e al Nizza. Nel mirino potrebbe esserci anche Lucien Favre, svizzero ed ex allenatore del Nizza e del Borussia Dortmund.

Il messaggio di Andreazzoli a Garcia. Contattato il nuovo tecnico

“Messaggio a Garcia? Gliel’ho mandato prima della partita. Io valuto la persona, sempre rispettosa, attenta e educata. A me interessa il rapporto con le persone”. Così Aurelio Andreazzoli, allenatore dell’Empoli, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 Sport, sulla vittoria al Maradona dei toscani che mette nei guai il tecnico francese del Napoli.

Quindi l’allenatore torna sulla partita di domenica e sul suo bilancio nelle sfide con il Napoli: “Non credo ci sia una spiegazione su questo bilancio positivo contro il Napoli (5 vittorie in sei partite, ndr) – spiega – A volte i numeri vanno in certe direzioni che non esprimono la verità. Però è andata così e sono contento”.

Il tecnico dell’Empoli interviene nel dibattito sul calendario di Serie A avviato dalle critiche di Maurizio Sarri e José Mourinho: “Mi astengo dall’inserirmi in mezzo a due personaggi ai quali piace entrare nel dibattito – aggiunge – Non mi interessa molto stare a pensare a chi studia i calendari, io non ci capisco niente. Preferisco concentrarmi sul mio lavoro”.

Intanto Aurelio De Laurentiis avrebbe convocato una riunione urgente con il suo staff per decidere il da farsi. Che Garcia saluterà Napoli tra oggi e domani sembra ormai certo.

Sul possibile sostituto, invece, circolano vari nomi. Il primo è quello di Igor Tudor, già nel mirino da qualche tempo e libero da impegni dopo la fine del rapporto con il Marsiglia. Poi ci sono anche Fabio Cannavaro, presente ieri al Maradona con il fratello Paolo, e Walter Mazzarri, l’allenatore che per primo, nel corso della gestione ADL, ha fatto assaporare agli azzurri le zone alte della classifica e che ha fatto sognare i tifosi nelle competizioni internazionali.

Non è certo se si tratterà di un “traghettatore” o di un rapporto almeno biennale. Nel primo caso sembrerebbe trovare spazio l’ipotesi di affidarsi dalla prossima stagione a Francesco Farioli, il giovane protagonista dell’ottima stagione del Nizza.

Il commento/Napoli-Berisha 0-1

Difficile trovare le parole dopo una partita come quella vista oggi al Maradona. I social sparano ad alzo zero sull’allenatore, reo di aver snaturato il gioco e la compattezza che aveva costruito in due anni Spalletti, arrivando a conquistare il terzo scudetto. La società si chiude in un silenzio stampa più imbarazzante dell’espressione di Aurelio De Laurentiis all’uscita degli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo. Fabio e Paolo Cannavaro, seduti accanto al patron del Napoli in tribuna, hanno accesso le fantasie dei tifosi stanchi di assistere alla caduta verticale di una squadra, fino a un anno fa, tra le più forti d’Europa.

Comunque si era capito già dal secondo minuto che una fascia con Oliveira ed Elmas poteva essere terra di conquista per qualsiasi avversario, finanche dell’Empoli. E dal sesto minuto, con un errore che stava per costare caro già ad inizio match, era ormai evidente che un calciatore come Elmas non solo non poteva essere il sostituto naturale di Kvaratskhelia ma non poteva essere nemmeno schierato da titolare dal primo tempo. L’unico a non capirlo, forse, era solo il tecnico.

Difficile gettare la croce addosso ai giocatori del Napoli. Bene o male hanno giocato. Se non ci fosse stato un Berisha in versione Spiderman oggi avrebbero segnato sia Anguissa con un bellissimo colpo di testa in schiacciata, che il 77 per ben due volte e anche Lindstrom con un bellissimo tiro da fuori area.

Mancavano idee, questo si. Oltre ad aver sbagliato la formazione Garcia è responsabile di aver fatto soccombere la sua squadra perché senza idee. L’Empoli è squadra modesta. Ma ha vinto.

Inutile a questo punto tirare in ballo l’assenza di Osimhen. Bisogna ricordare che nella passata stagione, Osimhen ha saltato in tutto – tra campionato e Champions – 9 partite per infortunio, nelle quali il Napoli ha totalizzato 7 vittorie, 2 sconfitte (entrambe contro il Milan); 21 gol fatti, 10 gol subiti. Poi il centravanti a gennaio partirà per disputare la Coppa d’Africa (13 gennaio-11 febbraio).

Andrebbe detto al presidente De Laurentiis che non serve entrare negli spogliatoi. Lui ha il potere (e la responsabilità) di cambiare l’andamento delle cose o almeno di provarci. Tutto il resto può essere inutile o addirittura ancora più dannoso.

Qui la cronaca della partitahttps://www.87tv.it/2023/11/12/il-napoli-crolla-al-maradona-lempoli-passa-con-kovalenko/

Dopo il tricolore… Ancora l’azzurro. Ecco il nuovo Ct della Nazionale

Determinato, tecnicamente molto all’avanguardia e spesso innovativo. Ma anche fumantino, e dunque a volte polemico . Quello di Luciano Spalletti – approdato alla nazionale al culmine della sua carriera da allenatore – non è un carattere semplice, e questo sicuramente lo ha aiutato a diventare un vincente.

Il nuovo ct della Nazionale è nato 64 anni fa a Certaldo, il borgo alle porte di Firenze che diede i natali a Boccaccio, in quella zona della Toscana di cui – pur girovagando per lavoro da anni su e giù tutta l’Italia – ha conservato la forte cadenza e quella sorta di irriverenza verso i “potenti” che lo ha portato nella vita a non sottrarsi alle sfide più impensabili e anche a vincerne molte. La più importante è sicuramente lo scudetto a Napoli, 33 anni dopo quello conquistato da Diego Armando Maradona; ma la sua carriera, come lui stesso ama spesso dichiarare, è fatta di tanta gavetta e sacrificio. In tal senso una frase, pronunciata dopo la vittoria per 1-0 dei partenopei contro la Juventus a Torino, riassume al meglio la sua “filosofia di vita e di gioco”: “Sono sempre andato in giro in autostop e vincere questo scudetto mi ripaga di tutti i sacrifici fatti. Ogni tanto mi prendono per il culo perché metto le scarpe da calcio a bordo campo, ma quel che ho sofferto per avere quelle scarpe lo so io, perchè da piccolo non avevo i soldi per comprarle”.

Da “piccolo” Spalletti ha mosso i suoi primi passi da calciatore nelle giovanili di Fiorentina e Cuoiocapelli per poi debuttare in C2 nel 1985 nll’Entella Bacezza dove l’allenatore era quel Giampiero Ventura che 30 anni dopo avrebbe diretto la nazionale italiana. Ed è in Liguria che Luciano ha conosciuto la sua futura moglie Tamara (“un corteggiamento lunghissimo”) che da allora è sempre rimasta al suo fianco nel corso di una carriera che lo ha portato ovunque.

L’allenatore ha sempre protetto la privacy della consorte e dei figli Federico, Samuele e Matilde; e quella del fratello Marcello, morto nel 2019. Con lui aveva messo su una tenuta agricola nel Chianti, il “buen retiro” che ora gestisce la moglie, ma che rappresenta una delle sua passioni private piu’ vive e più riservate. Spalletti ha appeso gli scarpini al chiodo a 33 anni, indossando la maglia dell’Empoli ma, dopo soltanto un anno, ne era già l’allenatore. Con i toscani ha ottenuto una promozione in B, la vittoria della Coppa Italia di serie C e l’immediata ascesa in A. Poi l’esperienza sulle panchine di Sampdoria, Venezia, Udinese e Ancona anche con qualche passaggio a vuoto. Fino alla consacrazione: il ritorno ad Udine, dove non era stato confermato, è la storica qualificazione dei friulani in Champions League. Un exploit che gli è valso la prima chiamata di una big: la Roma, tra 2005 e 2009. Con lui in panchina – negli anni migliori di Totti, ‘inventato’ centravanti – i giallorossi hanno conquistato tre secondi posti di fila in campionato; un quarto di finale e un ottavo di finale in Champions; due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Ma all’inizio della quarta stagione sono arrivate anche le clamorose dimissioni per “dissidi” con la società. Ed è stato questo il momento in cui Spalletti ha mostrato coraggio; dopo pochi mesi di inattività, è volato in Russia ad allenare lo Zenit San Pietroburgo con il quale dal 2009 al 2014 ha conquistato due campionati ed un secondo posto, una Coppa nazionale ed una Supercoppa di Russia. Nel 2015, dopo due sole sconfitte, un nuovo esonero. Così nel 2016 è accaduto quello che nessuno si aspettava: Spalletti è tornato alla Roma al posto di Rudi Garcia, l’allenatore che quest’anno ha preso il suo posto a Napoli. Nel girone di ritorno con il tecnico toscano la sua Roma è stata protagonista di una rimonta impressionante: 46 punti (14 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta). Ma la nuova esperienza giallorossa viene ricordata soprattutto per il litigio con Francesco Totti immortalato dalla serie tv “Speravo di morì prima”: due caratteri forti che si sono scontrati anche se da parte di entrambi c’è sempre stata stima professionale. Dinamiche simili anche nella successiva esperienza all’Inter dove lo scontro è con il capitano Mauro Icardi. E’ il carattere di Luciano Spalletti che non accetta imposizioni. I due anni nerazzurri sono puntellati da nervosismi e tensioni, piu’ che da risultati, e finiscono nel 2019 con un esonero. Poi – al termine di un biennio sabatico – l’avventura con il Napoli: i commentatori sono certi che il toscano e il presidente Aurelio De Laurentiis non possono convivere. Invece, avviene il miracolo. Spalletti tiene testa al patron. Arriva lo scudetto e un innamoramento totale, reciproco, tra lui e Napoli, la squadra e la citta’. Spalletti, a marzo, ottiene il riconoscimento del premio Bearzot, e in occasione della consegna De Laurentiis ne annuncia la permanenza sulla panchina della capolista. Eppure, a sorpresa, l’allenatore decide a fine stagione di non continuare sulla panchina. “Voglio stare con mia figlia Matilde”, spiega rendendo pubblica una decisione per molti sorprendente. Poi, mentre l’Uefa lo inserisce nel terzetto finalista per il miglior allenatore della stagione passata con Guardiola e Inzaghi, l’approdo in azzurro dove c’e ancora una storia tutta da scrivere. Le prime sfide, gia’ a inizio settembre

Napoli, Raspadori prolunga fino al 2028

Giacomo Raspadori ha firmato oggi il prolungamento del suo contratto con il Napoli fino al giugno 2028. Lo annuncia il club azzurro con una foto dell’attaccante del Napoli che firma il nuovo contratto insieme al presidente De Laurentiis. Raspadori è arrivato al Napoli dal Sassuolo nella scorsa estate per un prestito da 5 milioni con obbligo di riscatto da altri 25 milioni esercitato dal club partenopeo.

Ora De Laurentiis, dopo aver avuto evidentemente anche l’ok da parte del tecnico Garcia, ha deciso di firmare un nuovo contratto allungandolo di un anno rispetto al precedente. Nazionale, Raspadori, nella sua prima stagione al Napoli è partito dalla panchina vivendo però da protagonista lo scudetto segnando sei gol tra campionato e Champion’s League e 5 assist.

SCUDETTO DEL NAPOLI DA FESTA AD OPPORTUNITA’ NO ALLA RIMOZIONE FORZATA DEGLI ADDOBBI

Lopa e Catapano: lasciare la città in festa e di mettere in essere tutte le iniziative e necessarie per realizzare un museo permanente dove finita la stagione estiva riporre gli addobbi i cimeli azzurri popolari messi spontaneamente dai cittadini Partenopei della Provincia e Regione

In questi giorni il Comune di Napoli ha fatto partire l’operazione rimozione/pulizia della città dagli addobbi per la festa scudetto del club azzurro. Sicuramente una interessante iniziativa, per il sentimento ecologista che ogni città del mondo dovrebbe avere, per i materiali inquinanti tipo la plastica ma sarebbe un grande errore spogliare la città del tutto. Grazie a questo evento e alla mobilitazione popolare, sia economico che organizzativo, per il club di De Laurentiis Capitan Di Lorenzo ecc., la città partenopea è stata una meta ancora più ambita dai turisti di tutto il mondo. Gli esponenti di Fratelli d’Italia, Alfredo Catapano e Rosario Lopa, in una missiva inviata al Comune di Napoli e per conoscenza alla SSC. NAPOLI e Club Napoli Parlamento, invitano il Sindaco e l’Amministrazione Cittadina di lasciare la città in festa e di mettere in essere tutte le iniziative necessarie per realizzare un museo permanente, dove finita la stagione estiva, riporre gli addobbi e i cimeli azzurri popolari messi spontaneamente dai cittadini Partenopei di tutta la Provincia e Regione,  sia in occasione della scomparsa di Diego Armando Maradona che per la vittoria del terzo tricolore, cosi da dare finalmente anche un degno spazio a tutti i trofei, oggetti ecc. provenienti dal fallimento del 2004, acquistati dall’allora Ente Provincia ma che ora  nella disponibilità, in qualche deposito abbandonato e polveroso,  della Città Metropolitana di Napoli. Naturalmente invitiamo tutti i cittadini e tifosi, di dare la loro collaborazione, magari rimuovendo tutti i festoni e addobbi deteriorati dal mal tempo che sicuramente non sono un bel vedere, e magari, con la disponibilità dell’amministrazione, di riposizionarli fino alla fine della stagione estiva.

Gazzetta – Milik, una multa e l’azione civile da parte di ADL bloccano l’ufficialità del trasferimento in giallorosso

Milik, una multa e l’azione civile da parte di ADL bloccano l’ufficialità del trasferimento in giallorosso

La telenovela tra Arkadiusz Milik e il Napoli ha avuto l’epilogo sperato da ambo le parti. Napoli e Roma hanno infatti raggiunto un accordo per il cartellino del polacco. La contropartita non sarà rappresentata né da Jordan Veretout né dal turco Under, ma da uno o due giovani del vivaio giallorosso.

Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, l’ufficialità del passaggio alla corte di Friedkin è bloccato da una questione ancora aperta.

Pesa ancora la multa comminata dal patron dopo l’ammutinamento post-Salisburgo, che potrebbe essere seguita dalla conseguente azione civile.

Ecco quanto riporta la rosea: “Il Napoli non si è spostato facendosi anche forte di un contratto complesso sui diritti di immagine. Di fatto Milik per raggiungere un accordo di uscita dovrebbe rinunciare a qualche mensilità e restare sempre “sotto scacco” per una eventuale causa civile. Cosa accaduta già con Allan, col brasiliano che dopo 4 giorni di tira e molla ha “lasciato” due mensilità e qualcos’altro pur di poter andare all’Everton e tornare protagonista con Ancelotti”.

Nelle ultime ore si vocifera infatti di una pendenza relativa agli stipendi arretrati, alle commissioni chieste dagli agenti e di un’ulteriore multa inflitta dal Napoli al centravanti per una pubblicità che Arek avrebbe fatto in Polonia per un suo ristorante.

Ballerebbe dunque, complessivamente, ancora un milione di euro tra le parti prima di ufficializzare il passaggio di Milik al club capitolino.