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Il messaggio di Andreazzoli a Garcia. Contattato il nuovo tecnico

“Messaggio a Garcia? Gliel’ho mandato prima della partita. Io valuto la persona, sempre rispettosa, attenta e educata. A me interessa il rapporto con le persone”. Così Aurelio Andreazzoli, allenatore dell’Empoli, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 Sport, sulla vittoria al Maradona dei toscani che mette nei guai il tecnico francese del Napoli.

Quindi l’allenatore torna sulla partita di domenica e sul suo bilancio nelle sfide con il Napoli: “Non credo ci sia una spiegazione su questo bilancio positivo contro il Napoli (5 vittorie in sei partite, ndr) – spiega – A volte i numeri vanno in certe direzioni che non esprimono la verità. Però è andata così e sono contento”.

Il tecnico dell’Empoli interviene nel dibattito sul calendario di Serie A avviato dalle critiche di Maurizio Sarri e José Mourinho: “Mi astengo dall’inserirmi in mezzo a due personaggi ai quali piace entrare nel dibattito – aggiunge – Non mi interessa molto stare a pensare a chi studia i calendari, io non ci capisco niente. Preferisco concentrarmi sul mio lavoro”.

Intanto Aurelio De Laurentiis avrebbe convocato una riunione urgente con il suo staff per decidere il da farsi. Che Garcia saluterà Napoli tra oggi e domani sembra ormai certo.

Sul possibile sostituto, invece, circolano vari nomi. Il primo è quello di Igor Tudor, già nel mirino da qualche tempo e libero da impegni dopo la fine del rapporto con il Marsiglia. Poi ci sono anche Fabio Cannavaro, presente ieri al Maradona con il fratello Paolo, e Walter Mazzarri, l’allenatore che per primo, nel corso della gestione ADL, ha fatto assaporare agli azzurri le zone alte della classifica e che ha fatto sognare i tifosi nelle competizioni internazionali.

Non è certo se si tratterà di un “traghettatore” o di un rapporto almeno biennale. Nel primo caso sembrerebbe trovare spazio l’ipotesi di affidarsi dalla prossima stagione a Francesco Farioli, il giovane protagonista dell’ottima stagione del Nizza.

Il Napoli crolla al Maradona, l’Empoli passa con Kovalenko

Il silenzio stampa deciso dal club azzurro è la prima conseguenza della cocente sconfitta in casa contro l’Empoli, che passa all’ultimo minuto di gioco con un gol di Kovalenko, in una partita in cui la squadra di Garcia – che ora rischia l’esonero – non è mai protagonista e delude le attese dei tifosi.

La prestazione degli azzurri al ‘Maradona’, dove la vittoria manca dal 27 settembre, è probabilmente la peggiore dall’inizio della stagione. L’Empoli domina per lunghi tratti della gara e la squadra di Garcia ha sempre difficoltà a costruire buone trame offensive. Nella metà campo dei toscani non c’è mai lucidità e nonostante i cambi tattici dell’allenatore il Napoli non si ritrova quasi mai. Il gol di Kovalenko, dopo che Berisha salva la sua squadra con ottimi interventi, è solo l’esito finale di una gara tutta da dimenticare per gli azzurri.

Dunque i fischi dei tifosi a fine partita, dopo quelli già molto sonori di fine primo tempo, sono del tutto meritati. Garcia, che è sempre stato contrario al turnover attuato a inizio partita, in questa circostanza manda in panchina contemporaneamente Kvaratskhelia, Zielinski e Mario Rui e si affida al 4-2-3-1 con Simeone punta centrale e alle sue spalle il trio composto da Politano, Raspadori ed Elmas. L’Empoli è invece schierato da Andreazzoli con un 4-3-3 che fa prevalere quasi sempre a centrocampo i toscani. La squadra di Garcia è in difficoltà per lunghi tratti della partita soprattutto sulla fascia destra della propria linea difensiva dove le illuminazioni continue del gioco da parte di Maleh, che non si limita alla sola fase di contenimento della coppia Di Lorenzo-Politano ma accelera, spinge e crea a ripetizione, aprono varchi continui tra le maglie degli azzurri. Nel primo tempo il Napoli si avvicina al gol soltanto nella prima parte della frazione di gioco. Politano con un tiro a giro e Anguissa con un colpo di testa costringono Berisha a sventare la minaccia con due prodezze. L’Empoli, a sua volta, viene bloccato da una splendida parata di Gollini – che ha sostituito in extremis Meret, bloccato dal risentimento a un polpaccio durante il riscaldamento – che nega a Cancellieri di timbrare il gol del vantaggio per la sua squadra. Il Napoli è privo di idee e di agonismo e in molti casi i giocatori di Garcia appaiono spaesati e privi anche di coraggio e di spirito di iniziativa. Non meravigliano i fischi del pubblico del ‘Maradona’ che accompagnano l’uscita dei giocatori dal terreno di gioco per l’intervallo. Dopo 8′ dall’inizio della ripresa Garcia torna al 4-3-3, mandando in campo Kvaratskhelia e Zielinski al posto di Simeone ed Elmas. Il georgiano con le sue giocate ravviva il gioco d’attacco ma non modifica l’andamento tattico della gara. A un quarto d’ora dalla fine Berisha torna ad essere protagonista con una parata su tiro di Lindstrom e due volte su conclusioni di Kvaratskhelia.

All’ultimo minuto arriva il gol di Kovalenko, il quale sfrutta un passaggio di Ebuhei, che minaccia di cambiare i destini del campionato degli azzurri campani per le conseguenze che la sconfitta potrebbe avere.

Calcio: Andreazzoli, chiunque avrebbe subito mancanza Spalletti

Dopo la sconfitta col Frosinone, l’Empoli si riaffaccia al campionato con un’altra trasferta, domani alle 12.30 a Napoli contro la squadra di Rudi Garcia. “Garcia è un altro mio amico con cui ho lavorato, è una persona eccellente e scrupolosa – ha detto il tecnico dell’Empoli, Aurelio Andreazzoli -. La mia idea è che non potrebbe esserci stato un allenatore che poteva sostituire Luciano Spalletti, fare meglio di quello che ha fatto lui. La loro difficoltà è questa, ripetersi è difficile. Il Napoli è estremamente forte, la squadra è sostanzialmente quella. Ma a noi questo non ci cambia il quadro di quello che dobbiamo fare. Il Frosinone è stato un avversario fortissimo, quindi anche il Napoli può esserlo. Siamo noi stessi eventualmente il nostro problema. Non credo, perché riusciamo a esprimerci, ma bisogna sfruttare il tempo che c’è e bruciare le tappe”. E’ stata una settimana in cui la squadra ha lavorato molto dal punto di vista fisico… “Devo dire che sono positivo rispetto al dopo gara di Frosinone, la squadra ha potuto lavorare una settimana tipo e recuperare alcuni calciatori, a parte Baldanzi – ha ripreso l’allenatore -. Parlo anche di quelli che non hanno avuto tanto minutaggio, li vedo crescere e siamo soddisfatti di loro”. Ma per il tecnico la pausa di campionato arriva al momento giusto. “Sono felicissimo della sosta per le nazionali, perché avremo quindici giorni a disposizione anche se non con tutti. Dobbiamo cercare la continuità, nell’ultima partita avevamo fatto la partita che volevamo ma i nostri avversari sono stati più bravi di noi. Però abbiamo fatto una buona gara, perché se fossimo stati avanti nel primo tempo non ci sarebbe stato niente da dire. Abbiamo avuto un blackout inconcepibile per quello che ha in testa la squadra”, ha continuato il mister. Un Empoli troppo discontinuo, che ha degli alti e bassi. Difficile da capire il perché. “Non lo so nemmeno io, ma non credo sia un problema così grave. Potrebbe dipendere da tante cose, anche da quello che posso dare io o da un passato che non conforta – ha evidenziato -. Dobbiamo picchiare sodo su questo aspetto, tornando agli alti e bassi devo dire che a Firenze non si è visto mai ma siamo rimasti sul pezzo. Poi succede a volte che la supremazia avversaria produca poco. Ci sono poi anche le casistiche che condizionano il giudizio finale, ma certamente dobbiamo tenere botta senza rinunciare”. La sensazione è che possa esserci anche un ballottaggio sui portieri. “Quello c’è sempre – ammette Andreazzoli – lo valutiamo attentamente come sempre. Abbiamo uno straordinario allenatore dei portieri a cui mi affido ciecamente. Siccome le cose vorremmo farle bene cerchiamo di fare le giuste valutazioni”. Infine una battuta sul campionato e sulle avversarie per la salvezza. “Faccio fatica a vedere le difficoltà nostre, non voglio pensare a quelle degli altri. Pensiamo a noi, prima di tutto”, ha concluso Andreazzoli.

All’Arechi passa il Napoli. Garcia,’bella partita e Raspadori è molto bravo’

Torna il Napoli che vince e convince. Nel derby con la Salernitana fa valere la notevole superiorità tecnica rispetto all’avversaria, anche grazie ad alcuni aggiustamenti di Garcia che riporta Lobotka nel suo ruolo naturale e azzecca le sostituzioni.

Dunque ci pensano Raspadori nel primo tempo ed Elmas nel finale di partita a mettere le cose a posto per gli azzurri. La Salernitana è estremamente aggressiva su ogni pallone, quando però gli azzurri superano la pressione iniziale e mettono piede nella metà campo avversaria, per i padroni di casa arrivano i pericoli. Gli attaccanti di Garcia sono infatti molto veloci nello scambiare palla e sfruttano con continuità le sovrapposizioni sulla fasce di Olivera e Di Lorenzo che consentono a Kvaratskhelia e Politano di accentrarsi, agevolandoli negli scambi stretti di palla con Raspadori che è agile e potente al tempo stesso e si fa sempre trovare pronto al dialogo con i compagni di squadra. Il vantaggio del Napoli arriva al 12′ grazie proprio a uno spunto del centravanti, sostituto di Osimhen. L’azione si sviluppa sulla destra e c’è un passaggio per Olivera, spostatosi sull’altro fronte d’attacco, il quale è in una posizione di fuorigioco non rilevata dal guardalinee. La difesa della Salernitana si impossessa del pallone ma la ripartenza è lenta e macchinosa e ciò consente a Lobotka di rientrare in possesso del pallone. Lo slovacco serve Raspadori, liberatosi sulla destra, il quale conclude con un tiro in diagonale che s’insacca. Lo stesso Raspdori nel finale del primo tempo va vicino al raddoppio con un tiro dalla breve distanza che Ochoa devia in calcio d’angolo. Nella ripresa Garcia decide una serie di cambi allo scopo di preservare in termini energia alcuni titolari in vista dell’impegno di mercoledì prossimo in Champins League con i tedeschi dell’Union Berlino. Gli azzurri sfiorano il gol due volte con Politano che colpisce un palo e si vede poi respingere il tiro decisivo da Pirola. Ochoa deve poi salvare la sua porta con un colpo di reni e una difficile parata su tiro di Zileinski. Il gol del raddoppio per il Napoli arriva al 36′ con Elmas che si libera sulla sinistra, entra in area di rigore e conclude con un tiro rasoterra che trafigge Ochoa.

“Abbiamo iniziato bene ed è la prima volta che facciamo gol nei primi 15 minuti. Dopo la rete di Raspadori siamo un po’ calati ma non abbiamo concesso niente. Siamo ripartiti nel secondo tempo come avevamo finito il primo”. Rudi Garcia è contento della sua squadra e di come ha affrontato il derby con la Salernitana. “Potevamo fare meglio – dice il tecnico ai microfoni di Dazn – ma bisogna considerare anche che Ochoa che ha fatto molto bene. Comunque alla fine a forza di attaccare abbiamo fatto il secondo con gol Elmas e sono contento che abbia segnato lui perché se lo merita. Chi viene dalla panchina dà sempre un grande aiuto”. “Raspadori – osserva Garcia – è stato molto bravo. Da quando sono qua ho visto subito in questo giocatore tanta qualità. Ha il sendo del gol, dello spirito collettivo, gioca con tutti e due i piedi. ha un tiro fortissimo, viene incontro e sa giocare con la squadra. E’ un falso nove e al tempo stesso un trequartista ma ha una polivalenza ancora maggiore. Il suo vero problema è…Osimhen e dunque il 4-3-3. Ma comunque non vediamo l’ora che torni anche Victor in modo da avere una soluzione in più. In ogni caso Raspadori è imporante anche se c’è Osimhen in campo perché sa giocare bene anche difensivamente. E’ nelle sue caratteristiche. Anche oggi è tornato indietro nel finale e questo è molto bello per un allenatore”. “Un eventuale cambio del modulo rispetto al 4-3-3 – spiega il tecnico francese – può eventualmente dipendere dalla rosa che ho a disposizione in un determinato momento, ma dipende anche dall’ avversario, dalla conpetizione. Comunque è una possibilità. Certo il 4-3-3 i ragazzi lo recitano a memoria ma anche le avversarie lo hanno studiato e si adeguano a questa cosa e allora dobbiamo avere altre armi”. “Ora – conclude Garcia – testa alla Champions League perché vincere mercoledì prossimo è importantissimo. Dobbiamo prendere i tre punti per andare ancor più avanti nel nostro intento di superare il girone”. Filippo Inzaghi è a sua volta moderatamente contento del comportamento della sua squadra, nonostantela sconfitta. “Oggi – dice – penso che gli applausi della gente a fine gara siano stati meritati. C’era un gol in fuorigioco e l’azione andava fermata. Certo prendere un gol così ti fa andare sempre in salita e nonostante ciò siamo rimasti in gara fino all’82’. Ho anche rischiato con tre punte in campo ma bisogna ripartire e per farlo serve questo spirito, questa voglia che abbiamo dimostrato oggi. Quando giocheremo con questo spirito, con questa voglia contro le squadre che lotterranno con noi per la salvezza, con l’aiuto di questo pubblico straordinario ne uciremo fuori” “Aggredire e ripartire – aggiunge Inzaghi – era stata la tattica giusta ma nell’area di rigore dobbiamo essere più cattivi. Con il lavoro miglioreremo presto. Con il Napoli non è facile fare la partita perché fraseggiano bene. Abbiamo subito il giusto, cioè quello che si deve subiire contro una squadra straordinaria. I quattro davanti hanno fato una mano. Questi ragazzi hanno talento e spero che crescano in fretta perché il nostro cammino dipende molto da loro”. “La squadra – conclude l’allenatore della Salernitana – è da recuperare sul piano mentale e fisico. Stiamo lavorando molto in allenamento e siamo cresciuti come dimostrano le ultime due partite. Dalla prossima partita tornerà anche Simy e abbiamo bisogno di fisicità e di lotta. Giocando con le due punte ho già cercato di costruire quello che deve darci la salvezza. Questo è il vestito giusto per tentare di salvarci”.

Garcia studia il PSG per battere il Milan

Si parla di Napoli “ritrovato” e di rinnovato affiatamento nello spogliatoio dopo la tempesta che ha spazzato via un po’ di certezze nei campioni d’Italia, facendo barcollare la panchina di Rudi Garcia.

L’ultimo match di Champions ha fatto intravedere una prova di carattere ma il vero esame, il tecnico francese e i suoi calciatori, lo dovranno sostenere contro il Milan domenica prossima. Milan che, c’è da scommetterci, non sarà lo stesso di ieri sera, preso a pallonate dal Paris Saint Germain, ma la partita potrebbe comunque fornire delle utili indicazioni tattiche al team di Garcia.

La squadra si gode il momento, nella giornata di relax di ieri dopo la vittoria sul campo dell’Union Berlino, il secondo successo dopo quello ottenuto a Verona in campionato. Due vittorie senza l’infortunato Osimehn, con tante nuove facce in campo di una compagine che il tecnico sta ricostruendo, puntando in primo luogo a cementare l’unione della squadra. Dopo l’infortunio di Osimhen in nazionale, Garcia ha inventato un inedito Napoli d’attacco, con Raspadori prima punta e con movimenti più centrali di inserimento nelle difese avversarie finalizzati a servire sia lui che a favorire i tiri di Zielinski. Una coppia che funziona e che si gode i riflettori, puntati ora anche su Kvaratskhelia, che sembra aver sfondato un blocco e che non si ferma più: dopo la doppietta a Verona, a Berlino si è inventato uno slalom da applausi in area tedesca servendo l’assist del gol vincente a Raspadori. “Lo ringrazio – ha detto Kvara dopo il match in cui l’Uefa lo ha proclamato migliore in campo – perché ha reso vincente il mio assist. Sono contento, è stata una bella azione. Dobbiamo continuare così, vincendo anche le prossime. Noi rispettiamo tutte le altre squadre, ma scendiamo sempre in campo per vincere e continueremo a farlo”. Sembra un guanto di sfida lanciato ai rossoneri, che nonostante la sonora sconfitta in Champions League restano un osso davvero duro nel big match di campionato.

Per il Napoli un’altra partita rispetto a quelle con Union Berlino e Verona, due squadre in piena lotta salvezza nei rispettivi campionati, dove i tedeschi hanno fatto 6 punti e 8 i veronesi: 14 punti in tutto, tre in meno di quelli realizzati dal Napoli e ben 7 in meno dei 21 del Milan.

Le indicazioni utili per Garcia arriveranno in questi giorni, durante gli allenamenti e con qualche nuvolone in meno nel cielo di Castelvolturno.

Champions, colpo del Napoli a Berlino. Garcia: ‘Ho visto determinazione’

Ci pensa Jack! E’ Bastato un gol di Raspadori al Napoli per sbancare l’Olimpia stadio di Berlino e ipotecare il passaggio agli ottavi di finale di Champions League. La squadra di Garcia non ha brillato particolarmente ma si è dimostrata concreta e cinica e soprattutto è stat capace di sfruttare al meglio le debolezze degli avversari. La crisi dell’Union Berlino, che con quella di ieri colleziona ben nove sconfitte consecutive tra campionato e Champions, sembra ormai irreversibile. La squadra di Fischer è generosa e combattiva ma i limiti tecnici sono evidenti e si vedono soprattutto quando il si alza il livello dell’avversario.

Nel primo tempo le squadre non riescono a produrre neppure un’occasione da gol. La gara si gioca esclusivamente a centrocampo, con marcature molto rigide che non lasciano respirare i creatori di gioco. I tedeschi sono più aggressivi e corrono molto di più degli azzurri i quali tuttavia mantengono prevalentemente il controllo del pallone. Il problema per la squadra di Garcia è la scarsa vena dei tre centrocampisti. Cajuste tocca pochissime volte il pallone e quando lo fa non è mai decisivo. Zielinski non entra nel vivo del gioco e Lobotka è insolitamente impreciso nel controllo del pallone e nei passaggi. Nella ripresa il ritmo si fa più veloce anche perché c’è un visibile calo atletico dei tedeschi che pressano di meno e lasciano agli avversari molto più tempo per pensare e per organizzare il loro gioco. Il gol del vantaggio degli azzurri arriva al 19′ quando Kvaratskhelia diventa protagonista. Il georgiano entra in area di rigore partendo da sinistra, supera Trimmel e serve Rasapdori che insacca con una conclusione di sinistro. Dopo il cambio del risultato ci si aspetterebbe una forte reazione dei padroni di casa che però non arriva. Gli uomini di Fischer sembrano perdere sempre più energie con il trascorrere dei minuti e il Napoli diventa padrone del gioco. L’allenatore dei tedeschi prova a cambiare il corso della partita facendo una serie di cambi e anche Garcia risponde mandando in campo Simeone al posto di Raspadori, Olivera per Mario Rui e successivamente Lindstrom per Politano. Le offensive dell’Union Berlino producono una sola grossa occasione con un colpo di testa di Knoche che sfiora il palo della porta di Meret. Negli ultimi minuti Garcia per difendere il prezioso vantaggio sostituisce anche Kvaratskhelia con Ostigard che si piazza davanti alla propria area di rigore. Negli ultimi minuti i tedeschi si riversano nell’area di rigore del Napoli alla ricerca del gol del pareggio. Gli azzurri difendono con le unghie il vantaggio e portano a casa tre punti che potranno risultare determinanti per la qualificazione agli ottavi di finale.

“Ho visto un secondo tempo più intelligente, premiato da un bel gol. Ci abbiamo messo gli ingredienti giusti, con voglia e rabbia. Abbiamo dimostrato di essere una squadra che sa giocare”. Così Rudi Garcia dopo la vittoria in Champions sul campo dell’Union Berlino. L’allenatore ha lodato anche i giocatori subentrati, “che ci hanno dato una grande mano. Sono contento dell’atteggiamento in campo, ho visto determinazione ed una energia positiva”. “È stata una partita difficile contro una squadra che, davanti al pubblico di casa e in questo stadio, voleva fare bella figura – ha detto il capitano Giovanni Di Lorenzo – Abbiamo fatto una grande prestazione, siamo rimasti uniti per ottenere una vittoria importantissima, dimostrando di essere una grande squadra che può andare avanti nella competizione. Ora tutte le squadre, anche in Europa, ci conoscono, non beneficiamo più dell’effetto sorpresa della scorsa stagione”. “Probabilmente non è stata la nostra partita migliore, non abbiamo brillato, ma abbiamo vinto in trasferta ed è importante per il futuro – è l’analisi di Giacomo Raspadori, autore del gol vittoria – Il nostro avversario aveva preparato molto bene questa partita, abbiamo dovuto lottare per trovare la soluzione. Ora siamo sulla strada giusta, in campionato come in Champions League, dobbiamo continuare così, soprattutto nell’approccio a livello mentale”.

Cannavaro ‘io al Napoli? Lavoro di Garcia va rispettato’

“Io sulla panchina del Napoli? C’è un allenatore che sta lavorando e va rispettato. Il dopo Spalletti non era facile per nessuno. Io sono sempre stato tifoso del Napoli, penso che per quelli sia il sogno di tutti lavorare in questa società”.

Parola di Fabio Cannavaro, leggenda del calcio italiano, a margine di un evento alla Luiss. “Comunque spero di tornare presto al lavoro. Dopo la Cina ho fatto un’esperienza in Serie B, è andata male e ho pagato un po’ quella scelta, come tanti allenatori – prosegue -. Intanto studio, perché bisogna aggiornarsi visto che il calcio va a una velocità impressionante. In Arabia? No grazie, ci ho già allenato (l’Al Nassr, ndr) e sto a posto così”.

De Laurentiis a Castelvolturno, a tutto campo, su Garcia, Osimhen, Conte

Si è presentato in sala stampa a sorpresa il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, improvvisando una conferenza stampa nel ritiro di Castel Volturno. Lo ha fatto, ha precisato, per mettere chiarezza su alcuni punti, dopo aver “letto di tutto e di più dopo la sconfitta con la Fiorentina”. Perché, ha aggiunto, “nella vita si possono avere dubbi, se c’è stato qualche errore me ne prendo la responsabilità: l’allenatore l’ho scelto io, le scelte sono state mie. Ma da qui a dire di cambiare l’allenatore…”.

Garcia

“Garcia si è sentito al centro delle critiche di tutti i media e mi sono dovuto affrettare a tendergli la mano. Gli ho detto non ti preoccupare, tu vai avanti. Ci sono stati degli errori ma noi ci auguriamo non vengano ripetuti e noi siamo qui a darti manforte e supporto”. Senza considerare, ha proseguito, che “un cambio è sempre traumatico e in giro non ci sono tanti allenatori che praticano il 4-3-3 con la linea alta, come con Sarri e Spalletti”.

Conte

Riguardo a Conte, “sono solo pettegolezzi”, ha detto De Laurentiis, spiegando di aver fatto una vacanza con lui alle Maldive, “c’era anche la sua famiglia, e da quel momento abbiamo mantenuto i rapporti. Mi sento ancora con Mazzarri, Ancelotti, Benitez, Reja. Il resto è solo un pettegolezzo che demolisce chi oggi è incaricato di allenare la squadra e che mi infastidisce”.

Giuntoli

Il presidente ha aggiunto di trovarsi “molto bene” anche con la direzione sportiva: “con Meluso, poi Micheli in qualità di capo dello scouting lavora con noi da molti anni”, mentre Giuntoli, “era sei mesi che si era buttato in branda”, “ha indovinato una serie di giocatori, ma ne ha sbagliati altri, ma non per questo mi metto a fare la conta. Poi è andato a lavorare alla Juve con mia grande sorpresa”.

Osimhen

“Sono sempre stato sereno con Osimhen, soltanto che bisogna essere in due. Il mio mood è rimasto sempre lo stesso, se il suo nel frattempo si è modificato non posso farci nulla. Se da una stretta di mano arriva poi una negazione di ciò su cui si era concordato, uno si dispiace, ne prende atto, ma la vita va avanti. Però questo non toglie che con Osimhen ci siano ottimi rapporti, non vedo perché non debbano esserci”.

“Noi siamo il Napoli”

Riguardo alla sua attuale frequente presenza nella sede del ritiro, ADL ha spiegato di essersi “riavvicinato alla squadra per darle serenità. Perché noi siamo il Napoli, siamo in Europa da 15 anni, non è che ogni volta che un cerino incendia un pezzo di carta bisogna gridare che va a fuoco tutto. I pompieri siamo noi stessi ed è per questo che devo essere presente, è stata una mia colpa non esserlo stato abbastanza in passato. Ora e fino alla fine del campionato mi dedicherò al Napoli che è un film panta rei, che scorre, che bisogna curare con la lente di ingrandimento ogni giorno perché basta un granello di sabbia a creare storture negli ingranaggi”. De Laurentiis ha poi affermato di aver parlato con i giocatori non in gruppo ma uno per uno “perché così lui si apre e ti dice quello che pensa”. “Ho parlato con tutti, ho detto a ciascuno che deve continuare a giocare per lo scudetto e quindi per i tifosi, e tutti i calciatori sono con Garcia”. Il presidente del Napoli ha infine criticato la programmazione dei match: “Non sappiamo fare gli orari delle partite”, ha detto. “Le mettiamo alle 20.45 di domenica con i bambini, che vogliamo recuperare al calcio, ma che il giorno dopo devono andare a scuola. E anche i genitori devono andare a lavorare. Poi ci lamentiamo che non vanno allo stadio”.

Il Napoli travolge il Lecce. Garcia: ‘gara gestita bene’

“La partita è stata gestita bene, volevamo partire forte e segnare nel primo quarto d’ora, sono contento che sia arrivato su una punizione laterale perché il mio staff aveva lavorato su questa situazione. Sono contento per Ostigard, abbiamo fatto la differenza nella gestione del gruppo, Osimhen non ha iniziato ma è entrato con freschezza e ha fatto un gol importante. Non abbiamo subito gol: oggi era importante vincere, abbiamo imparato la lezione di Genova”. E’ un Rudi Garcia rinfrancato dopo il poker servito al Via del Mare, quello che si presenta in sala stampa. “L’abbiamo dimostrata anche prima di oggi, vincendo le prime due gare di campionato, poi abbiamo giocato un brutto primo tempo in casa con la Lazio – prosegue il tecnico. Forse non sempre con continuità, ma abbiamo sempre giocato per vincere. Dobbiamo continuare a lavorare per aumentare la fiducia nei calciatori. Non bisogna essere euforici, bisogna essere misurati, cosa che non c’è stata dopo le partite con Genoa e Bologna. Spero che tutti siano misurati, non so se saremo nelle prime quattro dopo questa giornata, ma oggi abbiamo fatto il nostro”. Infine una battuta sul momento di Osimhen: “I calciatori non devono pensare alla prossima partita, l’allenatore invece deve valutare agli equilibri fisici. Quando un giocatore sta molto bene dal punto di vista mentale va tutto bene. Quando ha un po’ di stress per fattori extra-sportivi esiste il rischio di infortuni e un allenatore deve fare le sue valutazioni”.

Nel primo tempo c’è stato un sostanziale equilibrio, rotto solo dal colpo di testa vincente di Ostigard. Nella ripresa gara in discesa per i partenopei grazie alla rete in apertura di Oshimen, per i primi quarantacinque minuti risparmiato in ottica Real, e nel finale gloria anche per Gaetano e Politano (rigore). Un 4-0 perentorio che rimette in piena corsa scudetto i partenopei, e lascia alle spalle il difficile avvio di stagione e le polemiche. Un buon viatico in vista della sfida Champions contro il Real e il successivo impegno casalingo contro la Fiorentina. Il Lecce, per la prima volta sconfitto in casa, prova a giocarsela sull’aggressività, almeno nel primo tempo, ma non basta, con le qualità ospiti che emergono in maniera evidente.

Osimhen sbaglia il rigore, poi contesta la sostituzione. Bologna-Napoli finisce 0-0

Migliore in campo: Piotr Zieliński. Peggiore degli azzurri: Victor Osimhen. Il centravanti dei campioni d’Italia non riesce a centrare la porta avversaria, più di una volta si fa superare dal reparto difensivo del Bologna e, infine, sbaglia anche un rigore. Quando, poi, il tecnico Garcia decide di sostituirlo, protesta platealmente chiedendogli in francese perché non avesse previsto la doppia punta. E dire che è il calciatore più pagato della rosa.

Il Napoli, dopo i match precedenti caratterizzati da indecisioni e lentezza, ha giocato. Non si può dire che non abbia fatto girare palla e che non abbia creato occasioni ghiotte che, però, l’attacco non ha saputo sfruttare.

Garcia, se qualcosa ha sbagliato potrebbe essere nella gestione dei cambi. Primo: per aver sostituito Khvicha K’varatskhelia con Elmas. Cioè un mediocre interdittore al posto di un talentuoso trequartista capace di cambiare le sorti del match anche all’ultimo minuto. Secondo: per non aver schierato nei primi 45′ Politano. Terzo: in panchina siede Jesper Lindstrøm, e questa poteva essere la sua partita, viste anche le doti tecniche del giovane danese.

Veniamo alla partita. Il Napoli parte bene, subito forte. Neanche cinque minuti sul cronometro e Raspadori trova un corridoio perfetto per mandare Osimhen in porta: davanti a Skorupski però il nigeriano colpisce il palo, decisiva una leggera deviazione del portiere polacco.

Gli azzurri tengono in mano il pallino delle operazioni ma faticano a costruire altre palle gol perché il Bologna si copre bene e quando ha il pallone prova pure a ripartire, anche se con scarsi risultati. La sfida assume sempre più i tratti della partita a scacchi. Nel finale di frazione c’è tempo solo per un mancino di Raspadori dalla distanza, senza successo.

Nella ripresa è il Bologna a spingere. Almeno fino a quando i campioni d’Italia al 27′ creano i presupposti per il gol: Zielinski inventa per Kvaratskhelia, che mette al centro e guadagna un calcio di rigore per fallo di mano di Calafiori. Dal dischetto si presenta Osimhen, ma calcia clamorosamente a lato: è la quarta gara di fila senza trovare la rete per il capocannoniere dello scorso campionato.

Fa un certo effetto vedere il Lecce al terzo posto e il Napoli al settimo e a meno 7 dall’Inter. Ma fa anche piacere per il bell’inizio di stagione dei pugliesi che stanno meritando il rispetto delle big.