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Barcellona: ‘Contro il Napoli serve una notte magica’

“Da quattro anni non entriamo nei quarti della Champions, domani abbiamo un’opportunità importante. Giochiamo contro un Napoli forte ma siamo di fronte ai nostri tifosi, abbiamo bisogno di una notte magica”. Xavi Hernandez è netto nel dare la carica al suo Barcellona che vuole tornare nelle otto migliori squadre d’Europa dopo un lungo digiuno in Champions League. Per farlo deve mettere ko il Napoli che ha retto nella gara d’andata al Maradona, trovando il gol di Osimhen per rispondere al vantaggio di Lewandoski. Un 1-1 che lascia tutte le porte aperte a un Barcellona che sa però di dover prendere in mano il gioco, mettendo sotto pressione centrocampo e difesa azzurra ma anche proteggendosi sul contropiede del bomber nigeriano edi Kvaratskhelia. “Cerchiamo sempre – spiega il portiere catalano Ter Stegen – di mantenere la porta a zero gol subiti, ultimamente ci stiamo riuscendo bene. Abbiamo perso giocatori importanti, soprattutto a centrocampo, e credo che la sfida sarà equilibrata ma abbiamo chi può marcare la differenza e sarà un’occasione per dimostrarlo. Nelle ultime tre gare non abbiamo incassato gol e siamo in una buona serie di risultati”. Il Barca ha ripreso ritmo in una Liga che però lo vede sempre terzo, dietro il Girona e a otto punti dal capolista Real Madrid. Xavi e la tifoseria vogliono però una forte soddisfazione in Europa in uno stadio Olimpico che si annuncia pieno, anche con migliaia di tifosi napoletani, mentre il club sta ricostruendo il Camp Nou che sarà pronto dalla prossima stagione. Lungo l’elenco degli infortunati: Balde, Gavi, Pedri e De Jong, né riescono a tornare Marcos Alonso, operato alla spalla, e Ferran Torres. Raphinha e Lamine Yamal, reduci da contusioni contro il Maiorca, si sono invece allenati normalmente. Out le due stelle del centrocampo Pedri e De Jong, Xavi pensa a schierare Joao Cancelo e Christensen con Gundogan alle spalle del terzetto d’attacco Yamal, Lewandoski e Raphina. “Il Napoli – ha detto Xavi – è migliorato col nuovo allenatore Calzona, sono più solidi, dentro la partita, dinamici. Noi siamo stati migliori del Napoli all’andata e dovremo dimostrarlo anche in casa contro un Napoli coraggioso, che farà pressione in alto, cercherà il possesso, simile a ciò che cerchiamo noi, quindi sarà una partita aperta e bella. Non ci sono favoriti, è 50%-50% ma c’è il peso della tifoseria per noi, è una partita in casa, abbiamo infortuni ma non deve essere una scusa, dovremo mostrare il nostro calcio con coraggio”.

Mazzarri: Potevamo vincere

Walter Mazzarri che è amareggiato per la sconfitta ma non per la prestazione della sua squadra. “Soprattutto prima del 3-2 – osserva ai microfoni di Amazon Prime – avevamo creato due o tre presupposti per poterla addirittura vincere. Sono contento della prova in generale ma dovevamo fare più attenzione perché loro sulle ripartenze sono micidiali”. “Sul 2-2 – aggiunge il tecnico del Napoli – si doveva stare più attenti a non farli ripartire. Stavamo giocando bene e avevo la sensazione che potessimo andare in vantaggio”. “Quando sono arrivato – dice Mazzarri – ho trovato un gruppo eccezionale, un bellissimo gruppo che ha voglia di allenarsi e di stare assieme. E’ un gruppo con il quale si sta bene davvero”. “Il cambio di Simeone con Osimhen – conclude Mazzarri – era programnato perché Victor quando è rientrato con l’Atalanta aveva 20-25 minuti di autonomia. Avevamo perciò stabilito di fargli fare un tempo per recuperarlo gradualmente ed averlo completamente a disposizione nella partita con l’Inter e in quelle successive. Non potevamo rischiare che avesse un peggioramento”.

Ancelotti: Con il Napoli è stata partita complicata

“Credo che la chiave è l’atmosfera che regna nello spogliatoio con giocatori seri, motivati e professionali. Questo cambia le partite, anche in quelle complicate come questa”. Lo afferma Carlo Ancelotti dopo la vittoria del suo Real Madrid contro il Napoli al Bernabeu in Champions.

Carlo Ancelotti è molto soddisfatto per la vittoria arrivata nonostante le tante assenze per infortunio nella sua squadra. “Non potevo pensare – dice – alle tante assenze anche perché quelli che ci sono stanno facendo tutti molto bene”. “E’ stata una partita equilibrata. Noi siamo riusciti a prevalere nel finale grazie a una energia che sembrava che non avessimo più ma che siamo riusciti a ritrovare. Con la palla siamo sempre molto pericolosi . Il Napoli ha molta qualità e un’ottima organizzazione. E’ una squadra temibile perché ha molte risorse”. “La gestione nel prossimo futuro – dice il tecnico del Real – è molto semplice perché ne abbiamo disponibili quasi soltanto undici e non c’è pericolo di sbagliare la formazione. Oggi i nostri giovani hanno dimostrato di poter dare un aiuto alla squadra. Sono momenti di difficoltà che in una stagione che possono esserci ma i ragazzi sono tutti motivati e questo ci consente di essere a un buon livello nonostante gli infortuni”. Ancelotti si rifiuta di parlare del suo futuro. “Fatemi un’altra domanda” dice prima di andar via.

 

Troppo forte il Real, a Madrid il Napoli perde a testa alta

Non è la partita che i tifosi si aspettavano. Al Santiago Bernabeu il Real Madrid ha fatto valere tutta la sua superiorità, anche se, per varie ragioni, la vittoria per 4-2 del Real è un po’ troppo penalizzante per la squadra di Mazzarri che, per molto tempo, tiene bene nel confronto con i blancos e crolla soltanto nella fase finale , sia per un grave errore di Meret, sia per un vistoso calo fisico.

Il discorso qualificazione è solo rinviato all’ultima partita del girone con il Braga che gli azzurri giocheranno il 12 dicembre in casa, quando basterà un pari. Il Napoli comincia molto bene e dopo soli 9′ è già in vantaggio. Di Lorenzo da destra piazza il pallone davanti alla porta dove irrompe Simeone e devia in rete. La respinta di Lunin c’è ma è tardiva e l’arbitro riceve subito la segnalazione dal sistema goal line technology che conferma la validità del gol. Gli azzurri non hanno però neppure il tempo di gioire che, dopo appena due minuti arriva il gol del pareggio madrileno. Diaz si libera di Anguissa a centrocampo, si move con la palla al piede ai limiti dell’area di rigore avversaria e serve sulla sinistra Rodrygo il quale evita Rrahmani e insacca con un tiro in diagonale. Il Napoli non si fa schiacciare dai blancos e in più di una circostanza mette in difficoltà, soprattutto con Simeone, la difesa di Ancelotti. Al Real, però, basta poco per indirizzare ancora una volta a suo favore la gara. Alaba spostato sulla sinistra della trequarti campo lascia partire una parabola che arriva sulla testa di Bellingham, lasciato colpevolmente libero da Natan proprio davanti a Meret. La conclusione aerea del trequartista è imparabile per il portiere azzurro. La partita va avanti con un andamento altalenante, vale a dire con il Napoli che con pazienza tesse la propria tela e cerca di perforare la difesa del Real che è particolarmente attenta e con la squadra di Ancelotti che vuole sfruttare la velocità nelle ripartenze dei suoi centrocampisti e l’imprevedibilità degli attaccanti. Il secondo tempo è cominciato da soli due minuti, con Osimhen che ha preso il posto di Simeone, quando il Napoli agguanta il pareggio. Di Lorenzo trova Anguissa smarcatosi davanti alla porta. Il camerunense piazza il pallone a centro area con un rasoterra che viene ribattuto da Ceballos e gli ritorna tra i piedi. La conclusione potente di Anguissa manda il pallone in fondo alla rete. Il Napoli è più aggressivo e coraggioso e con grande personalità mette a dura prova la resistenza difensiva degli spagnoli. Ancelotti con altrettanto coraggio sostituisce all’ 11′ un centrocampista, Ceballos con un attaccante, Joselu che poco dopo fallisce la deviazione in rete da un passo su traversone di Mendy. La partita diventa avvincente con continui capovolgimenti del fronte. Con Rudiger, con Joselu e con Bellingham il Real sfiora il gol che non trova anche per due splendide parate di Meret. Ma è proprio un clamoroso errore del portiere a determinare a sei minuti dalla fine della gara il nuovo vantaggio dei blancos, con un tiro da lontano del giovane Paz, subentrato. Mazzarri fa entrare in campo anche Raspadori che affianca in attacco a Osimhen e Kvaratskhelia nel tentativo di recuperare lo svantaggio nei minuti finali. E invece è proprio nel recupero che sfruttando un grande spunto di Bellingham, Joselu mette a segno il gol della sicurezza per la sua squadra. La partita finisce con il Napoli che può recriminare qualcosa, anche da un punto di vista dell’arbitraggio, obiettivamente lontano dalla sufficienza.

Mazzarri: pronti per sfidare il Real. Voglio un Napoli corto e compatto

Walter Mazzarri e il capitano Giovanni Di Lorenzo incontrano i giornalisti per la consueta conferenza stampa pre-match. Contro il Real non sarà facile, ma anche in caso di sconfitta basterà pareggiare con il Braga per qualificarsi.

Il Napoli di Mazzarri ritrova forza e voglia alla vigilia del match contro il Real Madrid: sa di giocare contro una grande squadra, ma con tanti infortunati, e di poter tentare il colpo senza paura. Lo dice con coraggio proprio il nuovo tecnico azzurro: “L’obiettivo – spiega Mazzarri – è di ritrovare il gioco bellissimo del Napoli dell’anno scorso. Siamo andati bene a Bergamo vincendo e ora ripartiamo da qui, poi non mi pongo limiti”. Mazzarri parla della stima reciproca con de Laurentiis, seduto ad ascoltare la sua conferenza stampa; manda complimenti a Luciano Spalletti e parla della sua stima per Carlo Ancelotti: “E’ un tecnico di altissimo livello – spiega – ha vinto tutto e sa costruire le squadre più forti. Ci siamo incontrati diverse volte in campo e per lui ho una stima incredibile dal punto di vista umano. Poi in campo vanno le due squadre e vediamo che succede. Ancelotti per me deve stare una vita qui, ma sceglierà lui il suo futuro”.

Il futuro del Napoli passa invece per i giocatori che cercano di ritrovare la forma migliore, a partire da Osimhen, che è rientrato nel finale a Bergamo e ha inventato l’assist del gol vittoria a Elmas. “Osimhen – spiega il tecnico – sta facendo passi avanti fisicamente. Ha giocato 25′ a Bergamo e vediamo se riesce a fare un tempo, perché poi giocheremo contro Inter e Juventus e lui è un giocatore importante. Vediamo se parte in campo dall’inizio della partita o durante il match”. “In generale – continua Mazzarri – ho trovato a Napoli un gruppo di empatia enorme, dei bravi ragazzi molto professionisti. Il club ha preso giocatori che hanno una grande serietà e se l’allenatore trova questo materiale umano oltre che di qualità tecnica può andare veramente bene. Non mi è capitato spesso di trovare giocatori così. Io di solito se entro nella testa dei giocatori inserisco la buona organizzazione in campo a livello tattico, devo cercare di inculcare le idee ai giocatori e farli ritornare ad essere quelli dello scorso anno, o almeno a somigliarci”. Mazzarri ha fiducia in un gruppo che può partire con Osimhen dal 1′, per poi essere avvicendato nell’intervallo, oppure con Raspadori e il nigeriano pronto a subentrare. Per il resto torna in porta Meret, mentre c’è sempre il problema del terzino sinistro, con Rui e Olivera infortunati e rimasti a Napoli e Juan Jesus favorito da terzino ma anche Ostigard pronto. La fiducia c’è e Mazzarri ricorda le imprese del suo passato al Napoli nel 2011, quando sconfisse il Manchester City, qualificandosi: “Eravamo un gruppo esordiente ed emozionato ma vincemmo e passammo il turno, perché a volte nel calcio accade quello che prepari. Noi qui stasera proviamo a giocare bene”.

“Sensazioni positive” che ha anche Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli: “Giocheremo in uno stadio fantastico contro una grandissima squadra. Sarà un test anche per noi, per capire a che livello siamo. Siamo pronti per affrontare questo incontro, che può darci uno slancio importante tanto in campionato quanto in Champions. La partita dell’andata è stata determinata anche da qualche errore nostro, come il mio sul gol di Vinicius. L’avevamo però interpretata bene, costringendo il Real a difendersi nella sua metà campo. Dobbiamo ripartire da questo approccio, ma stasera sarà una partita completamente diversa”.

Ancelotti: Napoli pericoloso in ripartenza. Da Mazzarri esperienza e conoscenza del calcio

E’ un Ancelotti che ti aspetti, quello visto e ascoltato in conferenza stampa oggi. Pacato, garbato, un uomo di calcio e di sport che ha vinto tanto, tutto, e che non ha certo bisogno di vendette né di rivendicazioni. E infatti, precisa subito: “Sono stato benissimo a Napoli, non ci sono vendette o rivendicazioni da fare”; ha parole di elogio per l’amico Mazzarri: “Non mi ha stupito, è un amico e un allenatore esperto che conosce bene il calcio italiano. E poi un cambio in panchina porta nei giocatori una motivazione supplementare. Lo dimostra la gara di sabato. Mazzarri può portare esperienza e conoscenza del gioco”; e sul Napoli dice: “La gara d’andata è stata equilibrata, mi aspetto domani una gara simile col pallino del gioco un po’ a noi e un po’ a loro. Il Napoli è pericoloso in ripartenza con osi e Kvara. Dobbiamo farci trovare pronti”.

Il calcio per Mister Ancelotti è un libro letto e riletto, ma che continua a regalare emozioni. Confessa che la squadra alla quale rimane più affezionato è il Milan, “ma non scarto nessuna, anche la Reggiana ad inizio carriera. Non voglio fare classifiche. Ma certo ho un rapporto speciale col Milan dove ho anche giocato e col Real, il club più grande al mondo”.

Domani l’obiettivo dei Blancos è chiaro: chiudere in fretta. “Vogliamo giocare la miglior partita possibile per chiudere già domani da primi del girone – insiste Ancelotti -. E poi arrivare ad una leggenda come Munoz mi renderebbe contento”. Inutile scusarsi per gli infortuni, aggiunge, “sarebbe una mancanza di tempo per chi giocherà. Chi c’è farà e sta già facendo molto bene, non pensiamo agli assenti. L’organico è molto buono”.  Su e Kepa-Lunin risponde: “Bellingham è intelligente, professionale, maturo, serio. Un grande giocatore si adatta sempre in ogni paese in cui gioca. Lunin non deve pensare che domani sarà la sua ultima partita, quando Kepa tornerà vedremo. Sono portieri di enorme livello”.

Infine la questione rinnovo: “Rinnovo per cinque anni? Non lo so, penso che quello di Simeone all’Atletico sia un caso speciale, come Ferguson allo United. La vita in un club di solito è corta”.

Sala Stampa Madrid

Il Napoli di Mazzarri al Bernabeu per sognare

Inutile negarlo, le immagini dei calciatori intorno a Mazzarri hanno mostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che era necessario trovare armonia all’interno dello spogliatoio. Il bacio di Kvara a Mazzarri e poi gli abbracci con tutti sono il segno evidente di una ritrovata fiducia e, soprattutto, di un rinnovato entusiasmo.

Walter Mazzarri era sereno prima della trasferta di Bergamo e lo è a maggior ragione ora che ha rotto il ghiaccio e dopo 10 anni di assenza è tornato da protagonista sulla panchina azzurra. Per il nuovo tecnico, però, non c’è stato neppure il tempo di fermarsi per gustare la vittoria. Gli impegni incalzano e domani sera al Santiago Bernabeu il Napoli dovrà affrontare il Real Madrid nella penultima partita del girone di Champions League.

In queste ore Mazzarri sta recuperando a tutta velocità il tempo perduto (non per sua responsabilità) nel percorso di conoscenza con i suoi giocatori e di approfondimento del rapporto attraverso colloqui personalizzati. Alcuni, del resto, come Anguissa, sono tornati a Napoli la scorsa settimana solo poche ore prima della partenza per Bergamo e non c’è stato tempo di parlare e di approfondire. Ieri la squadra si è allenata a Castel Volturno in mattinata. Assente Olivera che rimarrà fuori perlomeno per un mese e forse anche più. Anche Mario Rui è infortunato e dunque il primo problema che si pone per Mazzarri è l’individuazione di un esterno di sinistra di difesa. A Bergamo dopo l’infortunio dell’uruguaiano è entrato Juan Jesus, ma i risultati non sono stati brillanti. Per Madrid e anche per i successivi impegni di campionato con l’Inter e con la Juventus, Mazzarri può confermare il brasiliano, eventualmente spostandolo al centro al fianco di Rrahmani con l’utilizzazione di Natan quale esterno, oppure affidarsi a Zanoli che è di piede destro ma potrebbe ‘sacrificarsi’ sul lato opposto. Il Napoli si allenerà nel Centro Tecnico di Castel Volturno (con il primo quarto d’ora aperto alla stampa), poi partirà alla volta della Spagna. Alle 19.30 a Madrid ci sarà la conferenza stampa di Walter Mazzarri e di Giovanni Di Lorenzo allo stadio Santiago Bernabeu. Probabile la presenza in campo dal primo minuto di Osimhen che sembra aver ritrovato, dopo la partenza di Garcia, tutta la grinta e la voglia di giocare, mettendosi alle spalle infortuni, polemiche e stress legato al contratto da rinnovare. L’essersi sbarazzato della mascherina protettiva è probabilmente il segno di un nuovo corso che il nigeriano vuole avviare. Nella partita con il Real il Napoli ha poco o nulla da perdere. Una sconfitta a Madrid rientrerebbe nell’ordine naturale delle cose. Ma le sorprese nel calcio sono sempre possibili e il Real, che è già matematicamente qualificato per gli ottavi di finale, avrà bel otto assenti (Camavinga, Vinicius, Tchouameni, Kepa, Guler, Caballos, Courtois, Militao e Modric). E’ vero che si tratta pur sempre di una corazzata, ma a volte è bello anche solo poter sognare le grandi imprese.

Il Napoli si fa fermare da un brutto Union Berlino. In Champions peggio che in campionato

Mentre il Real Madrid di Carlo Ancelotti ha battuto agevolmente il Braga per 3-0 (reti: nel pt 27′ Brahim Diaz; nel st 13′ Vinicius Junior, 16′ Rodrygo), portandosi in testa al girone con 12 punti, il Napoli allo stadio Diego Maradona non è riuscito a sconfiggere l’Union Berlino, ha pareggiato 1-1 e ha perso l’occasione di essere a un passo dalla qualificazione agli ottavi di finale, racimolando al momento solo 7 punti.

Il gol di Matteo Politano al 39′ sembrava aprire la strada a una vittoria, ma l’ivoriano Datro Fofana ha rovinato piani degli azzurri riportando il match in parità al 52′.

Né la presenza in attacco di Giacomo Raspadori, né l’ingresso dell’argentino Giovanni Simeone al 77′ ha permesso al Napoli di conquistare la vittoria in quella che sarebbe stata la prima casalinga in questa Champions League, visto che nella prima aveva perso 3-2 contro il Real Madrid prima di vincere le restanti due partite da ospite.

Ricordiamo che l’Union Berlino veniva da ben 12 sconfitte di fila, sommando quelle subite in Bundesliga e in Coppa.

La squadra di Garcia era ansiosa di vincere, ma ha lasciato ampi spazi e l’Union Berlino ne ha approfittato per pareggiare in contropiede, quel contropiede che non è riuscito a Raspadori e K’varatskhelia, con il georgiano più annebbiato che mai.

La squadra tedesca ha utilizzato una tattica precisa, che consisteva nel raddoppiare gli attaccanti avversari, chiudere ogni spazio possibile in difesa e puntare sulla velocità di Fofana e del surinamese Sheraldo Becker nei momenti in cui il Napoli era tutto sbilanciato in avanti.

Il Napoli ha faticato a trovare gli spazi per far male e ha provato a infilare la palla in un groviglio di gambe nell’area avversaria. Al 24′ ha avuto l’occasione di sbloccare la situazione con un colpo di testa di poco a lato di Natan e sei minuti più tardi, quando il camerunese André Zambo Anguissa ha deviato in rete un colpo di testa di Giovanni Di Lorenzo. L’arbitro olandese Danny Makkelie ha convalidato la rete, ma ammonito dal VAR ha finito per invalidarla dopo aver rivisto l’azione sullo schermo e aver visto che il capitano del Napoli aveva commesso un precedente fallo contro il francese Jerome Roussillon. Nove minuti più tardi arriva il gol, quando Mario Rui si libera sulla fascia sinistra e lancia un cross che devia lungo la traiettoria e rimbalza sulla schiena di Politano, che quasi inavvertitamente porta i suoi in vantaggio. Nei minuti di recupero del primo tempo, la squadra tedesca è andata vicina al pareggio con una punizione del croato Josip Juranovic che si è schiantata alla base del palo della porta difesa da Alex Meret.

Un campanello d’allarme che forse il Napoli ha sottovalutato ed è arrivato il pareggio in seguito a un contropiede che ha colto impreparato tutto il reparto difensivo azzurro.

Certo, il Napoli ha avvertito il colpo, ma ha cercato la vittoria e l’ha cercata fino alla fine, anche se non è riuscito a inventare giocate rischiose contro un avversario che si è ritirato in campo, ha chiuso gli spazi e ha guadagnato un punto nel Maradona, dove i campioni d’Italia hanno avuto difficoltà a vincere ultimamente. Sono tante le questioni che Garcia dovrà affrontare. Problemi in parte risolvibili, come un ridisegno dei ruoli in campo; in parte no, come l’assenza in difesa di un calciatore forte che rende ancora più evidenti i limiti di Amir Rrahmani che, evidentemente, non può essere il leader del reparto.

 

Comunque le possibilità di avanzare in Champions League restano ancora in piedi. “Ho visto il Napoli cercare il secondo gol in ogni modo possibile e penso che servisse solo l’ultimo passaggio, ma non ho nulla da rimproverare alla squadra se non il gol del pareggio che ci hanno segnato quando abbiamo attaccato”, ha detto Garcia. “È una lezione che dobbiamo imparare per il futuro e per le prossime partite”, ha aggiunto il tecnico, riconoscendo: “Non vinciamo al Maradona da settembre”. “È difficile spiegare quello che è successo, direi inspiegabile. Non possono fare gol del genere in questo tipo di partite – concorda Politano, rammaricandosi che l’Union Berlino abbia preso un punto al Napoli – ha detto – senza praticamente raggiungere la porta -, mentre noi generiamo molte situazioni.”

 

Champions, colpo del Napoli a Berlino. Garcia: ‘Ho visto determinazione’

Ci pensa Jack! E’ Bastato un gol di Raspadori al Napoli per sbancare l’Olimpia stadio di Berlino e ipotecare il passaggio agli ottavi di finale di Champions League. La squadra di Garcia non ha brillato particolarmente ma si è dimostrata concreta e cinica e soprattutto è stat capace di sfruttare al meglio le debolezze degli avversari. La crisi dell’Union Berlino, che con quella di ieri colleziona ben nove sconfitte consecutive tra campionato e Champions, sembra ormai irreversibile. La squadra di Fischer è generosa e combattiva ma i limiti tecnici sono evidenti e si vedono soprattutto quando il si alza il livello dell’avversario.

Nel primo tempo le squadre non riescono a produrre neppure un’occasione da gol. La gara si gioca esclusivamente a centrocampo, con marcature molto rigide che non lasciano respirare i creatori di gioco. I tedeschi sono più aggressivi e corrono molto di più degli azzurri i quali tuttavia mantengono prevalentemente il controllo del pallone. Il problema per la squadra di Garcia è la scarsa vena dei tre centrocampisti. Cajuste tocca pochissime volte il pallone e quando lo fa non è mai decisivo. Zielinski non entra nel vivo del gioco e Lobotka è insolitamente impreciso nel controllo del pallone e nei passaggi. Nella ripresa il ritmo si fa più veloce anche perché c’è un visibile calo atletico dei tedeschi che pressano di meno e lasciano agli avversari molto più tempo per pensare e per organizzare il loro gioco. Il gol del vantaggio degli azzurri arriva al 19′ quando Kvaratskhelia diventa protagonista. Il georgiano entra in area di rigore partendo da sinistra, supera Trimmel e serve Rasapdori che insacca con una conclusione di sinistro. Dopo il cambio del risultato ci si aspetterebbe una forte reazione dei padroni di casa che però non arriva. Gli uomini di Fischer sembrano perdere sempre più energie con il trascorrere dei minuti e il Napoli diventa padrone del gioco. L’allenatore dei tedeschi prova a cambiare il corso della partita facendo una serie di cambi e anche Garcia risponde mandando in campo Simeone al posto di Raspadori, Olivera per Mario Rui e successivamente Lindstrom per Politano. Le offensive dell’Union Berlino producono una sola grossa occasione con un colpo di testa di Knoche che sfiora il palo della porta di Meret. Negli ultimi minuti Garcia per difendere il prezioso vantaggio sostituisce anche Kvaratskhelia con Ostigard che si piazza davanti alla propria area di rigore. Negli ultimi minuti i tedeschi si riversano nell’area di rigore del Napoli alla ricerca del gol del pareggio. Gli azzurri difendono con le unghie il vantaggio e portano a casa tre punti che potranno risultare determinanti per la qualificazione agli ottavi di finale.

“Ho visto un secondo tempo più intelligente, premiato da un bel gol. Ci abbiamo messo gli ingredienti giusti, con voglia e rabbia. Abbiamo dimostrato di essere una squadra che sa giocare”. Così Rudi Garcia dopo la vittoria in Champions sul campo dell’Union Berlino. L’allenatore ha lodato anche i giocatori subentrati, “che ci hanno dato una grande mano. Sono contento dell’atteggiamento in campo, ho visto determinazione ed una energia positiva”. “È stata una partita difficile contro una squadra che, davanti al pubblico di casa e in questo stadio, voleva fare bella figura – ha detto il capitano Giovanni Di Lorenzo – Abbiamo fatto una grande prestazione, siamo rimasti uniti per ottenere una vittoria importantissima, dimostrando di essere una grande squadra che può andare avanti nella competizione. Ora tutte le squadre, anche in Europa, ci conoscono, non beneficiamo più dell’effetto sorpresa della scorsa stagione”. “Probabilmente non è stata la nostra partita migliore, non abbiamo brillato, ma abbiamo vinto in trasferta ed è importante per il futuro – è l’analisi di Giacomo Raspadori, autore del gol vittoria – Il nostro avversario aveva preparato molto bene questa partita, abbiamo dovuto lottare per trovare la soluzione. Ora siamo sulla strada giusta, in campionato come in Champions League, dobbiamo continuare così, soprattutto nell’approccio a livello mentale”.

Champions, Zielinski: ‘A Napoli sto benissimo e darò sempre il massimo’

Con Rudi Garcia è intervenuto anche Piotr Zielinski in conferenza stampa alla vigilia della gara di Champions League, Union Berlino-Napoli. “Io da sempre cerco di fare il massimo per la mia squadra – ha detto il centrocampista azzurro -. Ormai sono 7 anni, sto benissimo a Napoli e cercherò sempre di dare il massimo. Sono contento di come sono partito quest’anno e cercherò di migliorare ancora per aiutare la squadra. Come sta la squadra? La squadra sta bene, al Milan non pensiamo perché abbiamo una partita importante in Champions e vogliamo vincere. La squadra è preparata bene per fare una grande partita”.

Zielinski poi ha aggiunto: “Sono diventato un giocatore più continuo? Non mi sono mai considerato un giocatore discontinuo, la gente può dire ciò che vuole, io cerco e do sempre il massimo. Sono contento quando posso aiutare con un gol o un assist ma l’importante è sempre la squadra. Darò sempre il massimo e sarò così anche domani sera”.

“I colloqui individuali con ADL e il rinnovo? La presenza del presidente ci ha fatto piacere come al solito, ha fatto colloqui con tutta la squadra e tutti quelli che lavorano in società. Ci siamo detti delle cose che restano in spogliatoio, è positivo che il presidente sta con noi e ci ha fatto molto piacere. Rinnovo? Ci pensa il mio agente con la società – conclude -, io non ci penso ora”.