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Ancelotti: Con il Napoli è stata partita complicata

“Credo che la chiave è l’atmosfera che regna nello spogliatoio con giocatori seri, motivati e professionali. Questo cambia le partite, anche in quelle complicate come questa”. Lo afferma Carlo Ancelotti dopo la vittoria del suo Real Madrid contro il Napoli al Bernabeu in Champions.

Carlo Ancelotti è molto soddisfatto per la vittoria arrivata nonostante le tante assenze per infortunio nella sua squadra. “Non potevo pensare – dice – alle tante assenze anche perché quelli che ci sono stanno facendo tutti molto bene”. “E’ stata una partita equilibrata. Noi siamo riusciti a prevalere nel finale grazie a una energia che sembrava che non avessimo più ma che siamo riusciti a ritrovare. Con la palla siamo sempre molto pericolosi . Il Napoli ha molta qualità e un’ottima organizzazione. E’ una squadra temibile perché ha molte risorse”. “La gestione nel prossimo futuro – dice il tecnico del Real – è molto semplice perché ne abbiamo disponibili quasi soltanto undici e non c’è pericolo di sbagliare la formazione. Oggi i nostri giovani hanno dimostrato di poter dare un aiuto alla squadra. Sono momenti di difficoltà che in una stagione che possono esserci ma i ragazzi sono tutti motivati e questo ci consente di essere a un buon livello nonostante gli infortuni”. Ancelotti si rifiuta di parlare del suo futuro. “Fatemi un’altra domanda” dice prima di andar via.

 

Troppo forte il Real, a Madrid il Napoli perde a testa alta

Non è la partita che i tifosi si aspettavano. Al Santiago Bernabeu il Real Madrid ha fatto valere tutta la sua superiorità, anche se, per varie ragioni, la vittoria per 4-2 del Real è un po’ troppo penalizzante per la squadra di Mazzarri che, per molto tempo, tiene bene nel confronto con i blancos e crolla soltanto nella fase finale , sia per un grave errore di Meret, sia per un vistoso calo fisico.

Il discorso qualificazione è solo rinviato all’ultima partita del girone con il Braga che gli azzurri giocheranno il 12 dicembre in casa, quando basterà un pari. Il Napoli comincia molto bene e dopo soli 9′ è già in vantaggio. Di Lorenzo da destra piazza il pallone davanti alla porta dove irrompe Simeone e devia in rete. La respinta di Lunin c’è ma è tardiva e l’arbitro riceve subito la segnalazione dal sistema goal line technology che conferma la validità del gol. Gli azzurri non hanno però neppure il tempo di gioire che, dopo appena due minuti arriva il gol del pareggio madrileno. Diaz si libera di Anguissa a centrocampo, si move con la palla al piede ai limiti dell’area di rigore avversaria e serve sulla sinistra Rodrygo il quale evita Rrahmani e insacca con un tiro in diagonale. Il Napoli non si fa schiacciare dai blancos e in più di una circostanza mette in difficoltà, soprattutto con Simeone, la difesa di Ancelotti. Al Real, però, basta poco per indirizzare ancora una volta a suo favore la gara. Alaba spostato sulla sinistra della trequarti campo lascia partire una parabola che arriva sulla testa di Bellingham, lasciato colpevolmente libero da Natan proprio davanti a Meret. La conclusione aerea del trequartista è imparabile per il portiere azzurro. La partita va avanti con un andamento altalenante, vale a dire con il Napoli che con pazienza tesse la propria tela e cerca di perforare la difesa del Real che è particolarmente attenta e con la squadra di Ancelotti che vuole sfruttare la velocità nelle ripartenze dei suoi centrocampisti e l’imprevedibilità degli attaccanti. Il secondo tempo è cominciato da soli due minuti, con Osimhen che ha preso il posto di Simeone, quando il Napoli agguanta il pareggio. Di Lorenzo trova Anguissa smarcatosi davanti alla porta. Il camerunense piazza il pallone a centro area con un rasoterra che viene ribattuto da Ceballos e gli ritorna tra i piedi. La conclusione potente di Anguissa manda il pallone in fondo alla rete. Il Napoli è più aggressivo e coraggioso e con grande personalità mette a dura prova la resistenza difensiva degli spagnoli. Ancelotti con altrettanto coraggio sostituisce all’ 11′ un centrocampista, Ceballos con un attaccante, Joselu che poco dopo fallisce la deviazione in rete da un passo su traversone di Mendy. La partita diventa avvincente con continui capovolgimenti del fronte. Con Rudiger, con Joselu e con Bellingham il Real sfiora il gol che non trova anche per due splendide parate di Meret. Ma è proprio un clamoroso errore del portiere a determinare a sei minuti dalla fine della gara il nuovo vantaggio dei blancos, con un tiro da lontano del giovane Paz, subentrato. Mazzarri fa entrare in campo anche Raspadori che affianca in attacco a Osimhen e Kvaratskhelia nel tentativo di recuperare lo svantaggio nei minuti finali. E invece è proprio nel recupero che sfruttando un grande spunto di Bellingham, Joselu mette a segno il gol della sicurezza per la sua squadra. La partita finisce con il Napoli che può recriminare qualcosa, anche da un punto di vista dell’arbitraggio, obiettivamente lontano dalla sufficienza.

Ancelotti: Napoli pericoloso in ripartenza. Da Mazzarri esperienza e conoscenza del calcio

E’ un Ancelotti che ti aspetti, quello visto e ascoltato in conferenza stampa oggi. Pacato, garbato, un uomo di calcio e di sport che ha vinto tanto, tutto, e che non ha certo bisogno di vendette né di rivendicazioni. E infatti, precisa subito: “Sono stato benissimo a Napoli, non ci sono vendette o rivendicazioni da fare”; ha parole di elogio per l’amico Mazzarri: “Non mi ha stupito, è un amico e un allenatore esperto che conosce bene il calcio italiano. E poi un cambio in panchina porta nei giocatori una motivazione supplementare. Lo dimostra la gara di sabato. Mazzarri può portare esperienza e conoscenza del gioco”; e sul Napoli dice: “La gara d’andata è stata equilibrata, mi aspetto domani una gara simile col pallino del gioco un po’ a noi e un po’ a loro. Il Napoli è pericoloso in ripartenza con osi e Kvara. Dobbiamo farci trovare pronti”.

Il calcio per Mister Ancelotti è un libro letto e riletto, ma che continua a regalare emozioni. Confessa che la squadra alla quale rimane più affezionato è il Milan, “ma non scarto nessuna, anche la Reggiana ad inizio carriera. Non voglio fare classifiche. Ma certo ho un rapporto speciale col Milan dove ho anche giocato e col Real, il club più grande al mondo”.

Domani l’obiettivo dei Blancos è chiaro: chiudere in fretta. “Vogliamo giocare la miglior partita possibile per chiudere già domani da primi del girone – insiste Ancelotti -. E poi arrivare ad una leggenda come Munoz mi renderebbe contento”. Inutile scusarsi per gli infortuni, aggiunge, “sarebbe una mancanza di tempo per chi giocherà. Chi c’è farà e sta già facendo molto bene, non pensiamo agli assenti. L’organico è molto buono”.  Su e Kepa-Lunin risponde: “Bellingham è intelligente, professionale, maturo, serio. Un grande giocatore si adatta sempre in ogni paese in cui gioca. Lunin non deve pensare che domani sarà la sua ultima partita, quando Kepa tornerà vedremo. Sono portieri di enorme livello”.

Infine la questione rinnovo: “Rinnovo per cinque anni? Non lo so, penso che quello di Simeone all’Atletico sia un caso speciale, come Ferguson allo United. La vita in un club di solito è corta”.

Sala Stampa Madrid

Il Napoli di Mazzarri al Bernabeu per sognare

Inutile negarlo, le immagini dei calciatori intorno a Mazzarri hanno mostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che era necessario trovare armonia all’interno dello spogliatoio. Il bacio di Kvara a Mazzarri e poi gli abbracci con tutti sono il segno evidente di una ritrovata fiducia e, soprattutto, di un rinnovato entusiasmo.

Walter Mazzarri era sereno prima della trasferta di Bergamo e lo è a maggior ragione ora che ha rotto il ghiaccio e dopo 10 anni di assenza è tornato da protagonista sulla panchina azzurra. Per il nuovo tecnico, però, non c’è stato neppure il tempo di fermarsi per gustare la vittoria. Gli impegni incalzano e domani sera al Santiago Bernabeu il Napoli dovrà affrontare il Real Madrid nella penultima partita del girone di Champions League.

In queste ore Mazzarri sta recuperando a tutta velocità il tempo perduto (non per sua responsabilità) nel percorso di conoscenza con i suoi giocatori e di approfondimento del rapporto attraverso colloqui personalizzati. Alcuni, del resto, come Anguissa, sono tornati a Napoli la scorsa settimana solo poche ore prima della partenza per Bergamo e non c’è stato tempo di parlare e di approfondire. Ieri la squadra si è allenata a Castel Volturno in mattinata. Assente Olivera che rimarrà fuori perlomeno per un mese e forse anche più. Anche Mario Rui è infortunato e dunque il primo problema che si pone per Mazzarri è l’individuazione di un esterno di sinistra di difesa. A Bergamo dopo l’infortunio dell’uruguaiano è entrato Juan Jesus, ma i risultati non sono stati brillanti. Per Madrid e anche per i successivi impegni di campionato con l’Inter e con la Juventus, Mazzarri può confermare il brasiliano, eventualmente spostandolo al centro al fianco di Rrahmani con l’utilizzazione di Natan quale esterno, oppure affidarsi a Zanoli che è di piede destro ma potrebbe ‘sacrificarsi’ sul lato opposto. Il Napoli si allenerà nel Centro Tecnico di Castel Volturno (con il primo quarto d’ora aperto alla stampa), poi partirà alla volta della Spagna. Alle 19.30 a Madrid ci sarà la conferenza stampa di Walter Mazzarri e di Giovanni Di Lorenzo allo stadio Santiago Bernabeu. Probabile la presenza in campo dal primo minuto di Osimhen che sembra aver ritrovato, dopo la partenza di Garcia, tutta la grinta e la voglia di giocare, mettendosi alle spalle infortuni, polemiche e stress legato al contratto da rinnovare. L’essersi sbarazzato della mascherina protettiva è probabilmente il segno di un nuovo corso che il nigeriano vuole avviare. Nella partita con il Real il Napoli ha poco o nulla da perdere. Una sconfitta a Madrid rientrerebbe nell’ordine naturale delle cose. Ma le sorprese nel calcio sono sempre possibili e il Real, che è già matematicamente qualificato per gli ottavi di finale, avrà bel otto assenti (Camavinga, Vinicius, Tchouameni, Kepa, Guler, Caballos, Courtois, Militao e Modric). E’ vero che si tratta pur sempre di una corazzata, ma a volte è bello anche solo poter sognare le grandi imprese.

Serie A: Pari tra Juve e Inter, la Roma alle spalle del Napoli. Domenica sera big match

La serie A è ricca di sorprese, con la classifica che fotografa una situazione abbastanza statica in vetta e con diverse squadre pronte a darsi battaglia per i primi 4 posti.

Il derby d’Italia di ieri sera finisce in parità: tra Juventus e Inter è 1-1 grazie alla fiammata di Vlahovic ed al pareggio del solito Lautaro Martinez e le posizioni di testa restano invariate. Le fiammate di Milan e Napoli, che lasciano a distanza Fiorentina e Atalanta consolidando le ultime due posizioni Champions, regolano le posizioni di vertice, alle spalle delle duellanti scudetto Inter e Juve, nel turno in cui la serie A si mobilita contro la violenza sulle donne.

E’ la Roma a fruire della situazione superando con merito l’Udinese per scalare al quinto posto con un assist e un gol di Dybala e portandosi a -3 dal quarto posto. Nella lotta per la salvezza, dopo la resurrezione della Salernitana, si complica la posizione dell’Empoli, superato dal rigenerato Sassuolo che si allontana verso il centroclassifica. Protagonista Domenico Berardi, che segna la doppietta decisiva e colpisce un palo, al termine di una gara vibrante e scoppiettante in cui i toscani non demeritano. Il Sassuolo si porta sulla scia del Genoa, che esce sconfitto nel recupero nella gara col Frosinone che con un gol di Monterisi fa impazzire il suo pubblico e si porta a 18 punti. L’Empoli viene raggiunto dal Cagliari di Ranieri che prova a regolare il Monza, che nella ripresa pareggia e ha l’occasione per passare.

Negli altri due big match il Napoli ritrova vigore ed entusiasmo col pragmatico Mazzarri che vince a Bergamo con gli inserimenti di Osimhen ed Elmas. Tre punti d’oro anche per il Milan di Pioli che fatica, anche per la formazione rimaneggiata per le molte assenze, ma regola la solita bella Fiorentina che ha poca dimestichezza col gol. Rientra Pellegrini dopo un mese e per un tempo la Roma tiene il pallino con continuita’ contro un’Udinese un po’ timida. Qualche fiammata di Dybala e, su calcio da fermo, l’argentino pennella uno spiovente per Mancini che segna di testa. Paredes scherma la difesa ma Lukaku non viene mai innescato. Nella ripresa gli ospiti si scuotono con le folate di Ebosele. Ma e’ uno spunto di Payero che consente all’ex campione del mondo Thauvin, lasciato libero da Spinazzola, di pareggiare. Mourinho vince la gara con gli innesti della panchina che entrano in campo come furie e fanno la differenza: tutto di prima, da Bove a Azmoun, da Lukalu a Dybala per il vantaggio. L’Udinese non c’e’ piu’ e alla fine El Shaarawy fissa il 3-1. La Roma ha segnato 10 gol a partire dall’80’, nessuno ha fatto meglio. Fuochi d’artificio a Empoli: 7 gol, punteggi, due legni, punteggi rovesciati, all’insegna delle emozioni. Rigore per l’Empoli all’inizio, ma il Sassuolo reagisce e si porta avanti. I toscani pareggiano, poi la differenza la fa Berardi, che pareggia su rigore, colpisce un palo e segna il 4-3 finale dopo il pari di Kovalenko. Dionisi esce dalla crisi grazie al suo capitano, Andreazzoli deve rimboccarsi le maniche. Di Francesco continua a far sognare Frosinone, anche di fronte a un avversario coriaceo come il Genoa. Uno spunto del solito Soule’ e la risposta splendida di Malinoveskyi (che poi colpisce una traversa con una ‘sassata’) sembrano indirizzare il match, ma nel recupero la felice vena dei ciociari viene premiata da Monterisi. Molto equilibrio anche a Cagliari: i sardi passano con Dossena, potrebbero raddoppiare, ma poi sale in cattedra il Monza che risponde con Maric e colpisce due legni con Mota e Ciurria. Per Ranieri e’ un buon punto, ma la strada verso la salvezza e’ lunga e frastagliata.

Per Mazzarri, adesso, comincia la parte più impegnativa. I suoi ragazzi se la dovranno vedere nel giro di pochi giorni con il Real Madrid di Ancelotti per continuare a sognare il cammino in Champions, e poi con la capolista Inter per provare a risalire la classifica. La sfida successiva in campionato sarà con la Juve.

Ancelotti, Real istituzione Champions ma a Napoli sfida dura

“Giochiamo con una delle migliori squadre italiane. Il Napoli è stato forte l’anno scorso e ha mantenuto la stessa struttura. E’ una squadra che ha personalità e noi dobbiamo giocare una partita seria e completa. Partiamo dalla base della partita contro il Girona sapendo che possiamo dare il meglio anche in questa partita”.

Lo ha detto il tecnico del Real Madrid Carlo Ancelotti alla vigilia del match di Champions League al Maradona. Ancelotti parte dalla qualità del Madrid che ha vinto in casa della sorpresa della Liga Girona e guarda alla formazione di domani: “Io l’ho già decisa – spiega – sapendo come dobbiamo giocare e facendo scelte. E’ la partita più difficile della fase di gruppo ma la realtà è che siamo abituati a queste partite e la maglia del Real pesa per noi in maniera positiva e pesa per gli avversari. Il Real è una istituzione in questa competizione e in questo credo che ci aiuta”. Ancelotti risponde sulle scelte a centrocampo: “In quella zona – dice – abbiamo sette giocatori ma ne giocano quattro. Modric? Non ha giocato le ultime due partite ma ha un ruolo, la competenza a centrocampo è importante e si può partire da panchina non abbiamo problemi, io ho grande rispetto per lui ma devo prendere decisioni che costano molto a tutti e a me. E’ una decisione tecnica di volta in volta e può cambiare, una sera Modric, una Kross, Camavinga, Tchouameni, vediamo partita per partita. Bellingham giocatore migliore del mondo? Si è adattato molto bene alla sua nuova squadra, sta mostrando le sue qualità e per noi non importante consideralo miglior giocatore del mondo, perché conta che abbiamo la migliore squadra del mondo e se Bellingham gioca con noi non siamo che felici”.