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Mazzarri: Simeone o Raspadori? Ecco cosa farò

“Il Torino è una signora squadra, che aveva già Sanabria e ha preso Zapata. Noi dobbiamo metterli in difficoltà, provando a fare il gioco come abbiamo visto nella partita col Monza”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Walter Mazzarri. L’allenatore ha parlato del dubbio al centro dell’attacco tra Raspadori e Simeone: “Simeone – ha detto – è un grandissimo giocatore e se penso domani di attaccare la profondità, il Cholito è più simile a Osimhen. Simeone sta benissimo, è un ragazzo prezioso, sereno e tranquillo, non molla mai. E’ chiaro che gli piacerebbe giocare di più, ma anche Raspadori è un ottimo giocatore e fino all’ultimo deciderò chi gioca, in base a cosa intendo fare, in attesa che torni Osimhen”. Parole anche per Kvaratskhelia, in un periodo difficile in campo: “E’ brutto – ha commentato Mazzarri – che gli facciano fallo anche a palla lontana. Quando Kvara fa una mezza reazione viene ammonito e questo è un tema da approfondire. Altrimenti è inutile usare la Var, perché Kvara ne subisce di tutti i colori, come anche Osimhen”.

“In questo nuovo anno vorrei che il Napoli invertisse la rotta. Già nel match con il Monza avrei voluto la vittoria e ora spero che si possa fare meglio”, ha detto ancora il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, alla vigilia della sfida in casa del Torino, prima del 2024 per gli azzurri. “Napoli la considero casa mia – ha detto – tutti mi vogliono bene qui ma io non sono riuscito a fare quello che feci in passato. Mi sento quasi in debito con i napoletani, sto male per questo e spero di svoltare presto. Ora subiamo meno palle gol, contro il Monza siamo arrivati davanti al portiere 5-6 volte ma il pareggio coi lombardi ha cambiato i giudizi su di noi e lo dobbiamo accettare”.

All’Arechi passa il Napoli. Garcia,’bella partita e Raspadori è molto bravo’

Torna il Napoli che vince e convince. Nel derby con la Salernitana fa valere la notevole superiorità tecnica rispetto all’avversaria, anche grazie ad alcuni aggiustamenti di Garcia che riporta Lobotka nel suo ruolo naturale e azzecca le sostituzioni.

Dunque ci pensano Raspadori nel primo tempo ed Elmas nel finale di partita a mettere le cose a posto per gli azzurri. La Salernitana è estremamente aggressiva su ogni pallone, quando però gli azzurri superano la pressione iniziale e mettono piede nella metà campo avversaria, per i padroni di casa arrivano i pericoli. Gli attaccanti di Garcia sono infatti molto veloci nello scambiare palla e sfruttano con continuità le sovrapposizioni sulla fasce di Olivera e Di Lorenzo che consentono a Kvaratskhelia e Politano di accentrarsi, agevolandoli negli scambi stretti di palla con Raspadori che è agile e potente al tempo stesso e si fa sempre trovare pronto al dialogo con i compagni di squadra. Il vantaggio del Napoli arriva al 12′ grazie proprio a uno spunto del centravanti, sostituto di Osimhen. L’azione si sviluppa sulla destra e c’è un passaggio per Olivera, spostatosi sull’altro fronte d’attacco, il quale è in una posizione di fuorigioco non rilevata dal guardalinee. La difesa della Salernitana si impossessa del pallone ma la ripartenza è lenta e macchinosa e ciò consente a Lobotka di rientrare in possesso del pallone. Lo slovacco serve Raspadori, liberatosi sulla destra, il quale conclude con un tiro in diagonale che s’insacca. Lo stesso Raspdori nel finale del primo tempo va vicino al raddoppio con un tiro dalla breve distanza che Ochoa devia in calcio d’angolo. Nella ripresa Garcia decide una serie di cambi allo scopo di preservare in termini energia alcuni titolari in vista dell’impegno di mercoledì prossimo in Champins League con i tedeschi dell’Union Berlino. Gli azzurri sfiorano il gol due volte con Politano che colpisce un palo e si vede poi respingere il tiro decisivo da Pirola. Ochoa deve poi salvare la sua porta con un colpo di reni e una difficile parata su tiro di Zileinski. Il gol del raddoppio per il Napoli arriva al 36′ con Elmas che si libera sulla sinistra, entra in area di rigore e conclude con un tiro rasoterra che trafigge Ochoa.

“Abbiamo iniziato bene ed è la prima volta che facciamo gol nei primi 15 minuti. Dopo la rete di Raspadori siamo un po’ calati ma non abbiamo concesso niente. Siamo ripartiti nel secondo tempo come avevamo finito il primo”. Rudi Garcia è contento della sua squadra e di come ha affrontato il derby con la Salernitana. “Potevamo fare meglio – dice il tecnico ai microfoni di Dazn – ma bisogna considerare anche che Ochoa che ha fatto molto bene. Comunque alla fine a forza di attaccare abbiamo fatto il secondo con gol Elmas e sono contento che abbia segnato lui perché se lo merita. Chi viene dalla panchina dà sempre un grande aiuto”. “Raspadori – osserva Garcia – è stato molto bravo. Da quando sono qua ho visto subito in questo giocatore tanta qualità. Ha il sendo del gol, dello spirito collettivo, gioca con tutti e due i piedi. ha un tiro fortissimo, viene incontro e sa giocare con la squadra. E’ un falso nove e al tempo stesso un trequartista ma ha una polivalenza ancora maggiore. Il suo vero problema è…Osimhen e dunque il 4-3-3. Ma comunque non vediamo l’ora che torni anche Victor in modo da avere una soluzione in più. In ogni caso Raspadori è imporante anche se c’è Osimhen in campo perché sa giocare bene anche difensivamente. E’ nelle sue caratteristiche. Anche oggi è tornato indietro nel finale e questo è molto bello per un allenatore”. “Un eventuale cambio del modulo rispetto al 4-3-3 – spiega il tecnico francese – può eventualmente dipendere dalla rosa che ho a disposizione in un determinato momento, ma dipende anche dall’ avversario, dalla conpetizione. Comunque è una possibilità. Certo il 4-3-3 i ragazzi lo recitano a memoria ma anche le avversarie lo hanno studiato e si adeguano a questa cosa e allora dobbiamo avere altre armi”. “Ora – conclude Garcia – testa alla Champions League perché vincere mercoledì prossimo è importantissimo. Dobbiamo prendere i tre punti per andare ancor più avanti nel nostro intento di superare il girone”. Filippo Inzaghi è a sua volta moderatamente contento del comportamento della sua squadra, nonostantela sconfitta. “Oggi – dice – penso che gli applausi della gente a fine gara siano stati meritati. C’era un gol in fuorigioco e l’azione andava fermata. Certo prendere un gol così ti fa andare sempre in salita e nonostante ciò siamo rimasti in gara fino all’82’. Ho anche rischiato con tre punte in campo ma bisogna ripartire e per farlo serve questo spirito, questa voglia che abbiamo dimostrato oggi. Quando giocheremo con questo spirito, con questa voglia contro le squadre che lotterranno con noi per la salvezza, con l’aiuto di questo pubblico straordinario ne uciremo fuori” “Aggredire e ripartire – aggiunge Inzaghi – era stata la tattica giusta ma nell’area di rigore dobbiamo essere più cattivi. Con il lavoro miglioreremo presto. Con il Napoli non è facile fare la partita perché fraseggiano bene. Abbiamo subito il giusto, cioè quello che si deve subiire contro una squadra straordinaria. I quattro davanti hanno fato una mano. Questi ragazzi hanno talento e spero che crescano in fretta perché il nostro cammino dipende molto da loro”. “La squadra – conclude l’allenatore della Salernitana – è da recuperare sul piano mentale e fisico. Stiamo lavorando molto in allenamento e siamo cresciuti come dimostrano le ultime due partite. Dalla prossima partita tornerà anche Simy e abbiamo bisogno di fisicità e di lotta. Giocando con le due punte ho già cercato di costruire quello che deve darci la salvezza. Questo è il vestito giusto per tentare di salvarci”.

Champions, colpo del Napoli a Berlino. Garcia: ‘Ho visto determinazione’

Ci pensa Jack! E’ Bastato un gol di Raspadori al Napoli per sbancare l’Olimpia stadio di Berlino e ipotecare il passaggio agli ottavi di finale di Champions League. La squadra di Garcia non ha brillato particolarmente ma si è dimostrata concreta e cinica e soprattutto è stat capace di sfruttare al meglio le debolezze degli avversari. La crisi dell’Union Berlino, che con quella di ieri colleziona ben nove sconfitte consecutive tra campionato e Champions, sembra ormai irreversibile. La squadra di Fischer è generosa e combattiva ma i limiti tecnici sono evidenti e si vedono soprattutto quando il si alza il livello dell’avversario.

Nel primo tempo le squadre non riescono a produrre neppure un’occasione da gol. La gara si gioca esclusivamente a centrocampo, con marcature molto rigide che non lasciano respirare i creatori di gioco. I tedeschi sono più aggressivi e corrono molto di più degli azzurri i quali tuttavia mantengono prevalentemente il controllo del pallone. Il problema per la squadra di Garcia è la scarsa vena dei tre centrocampisti. Cajuste tocca pochissime volte il pallone e quando lo fa non è mai decisivo. Zielinski non entra nel vivo del gioco e Lobotka è insolitamente impreciso nel controllo del pallone e nei passaggi. Nella ripresa il ritmo si fa più veloce anche perché c’è un visibile calo atletico dei tedeschi che pressano di meno e lasciano agli avversari molto più tempo per pensare e per organizzare il loro gioco. Il gol del vantaggio degli azzurri arriva al 19′ quando Kvaratskhelia diventa protagonista. Il georgiano entra in area di rigore partendo da sinistra, supera Trimmel e serve Rasapdori che insacca con una conclusione di sinistro. Dopo il cambio del risultato ci si aspetterebbe una forte reazione dei padroni di casa che però non arriva. Gli uomini di Fischer sembrano perdere sempre più energie con il trascorrere dei minuti e il Napoli diventa padrone del gioco. L’allenatore dei tedeschi prova a cambiare il corso della partita facendo una serie di cambi e anche Garcia risponde mandando in campo Simeone al posto di Raspadori, Olivera per Mario Rui e successivamente Lindstrom per Politano. Le offensive dell’Union Berlino producono una sola grossa occasione con un colpo di testa di Knoche che sfiora il palo della porta di Meret. Negli ultimi minuti Garcia per difendere il prezioso vantaggio sostituisce anche Kvaratskhelia con Ostigard che si piazza davanti alla propria area di rigore. Negli ultimi minuti i tedeschi si riversano nell’area di rigore del Napoli alla ricerca del gol del pareggio. Gli azzurri difendono con le unghie il vantaggio e portano a casa tre punti che potranno risultare determinanti per la qualificazione agli ottavi di finale.

“Ho visto un secondo tempo più intelligente, premiato da un bel gol. Ci abbiamo messo gli ingredienti giusti, con voglia e rabbia. Abbiamo dimostrato di essere una squadra che sa giocare”. Così Rudi Garcia dopo la vittoria in Champions sul campo dell’Union Berlino. L’allenatore ha lodato anche i giocatori subentrati, “che ci hanno dato una grande mano. Sono contento dell’atteggiamento in campo, ho visto determinazione ed una energia positiva”. “È stata una partita difficile contro una squadra che, davanti al pubblico di casa e in questo stadio, voleva fare bella figura – ha detto il capitano Giovanni Di Lorenzo – Abbiamo fatto una grande prestazione, siamo rimasti uniti per ottenere una vittoria importantissima, dimostrando di essere una grande squadra che può andare avanti nella competizione. Ora tutte le squadre, anche in Europa, ci conoscono, non beneficiamo più dell’effetto sorpresa della scorsa stagione”. “Probabilmente non è stata la nostra partita migliore, non abbiamo brillato, ma abbiamo vinto in trasferta ed è importante per il futuro – è l’analisi di Giacomo Raspadori, autore del gol vittoria – Il nostro avversario aveva preparato molto bene questa partita, abbiamo dovuto lottare per trovare la soluzione. Ora siamo sulla strada giusta, in campionato come in Champions League, dobbiamo continuare così, soprattutto nell’approccio a livello mentale”.

Il Napoli di Garcia non vince e non convince. Genoa vicino al colpaccio

In passato si sarebbe detto: bello ma sprecone. Oggi, alla quarta di campionato, non sembra nemmeno tanto bello.

A voler vedere il bicchiere mezzo pieno si dirà che (come ha detto Garcia) è fondamentale come i giocatori hanno reagito dopo lo 0-2 e anche che è un punto che vale una vittoria.

Il Napoli si rimette in pista quando accende il motore con gli ingressi di Politano, Raspadori e Cajuste, così si prende un pareggio che muove almeno la classifica dopo aver rimontato un Genoa che stava vincendo 2-0 fino al 75′. Un pareggio che lascia un gusto amaro a tutti, il Grifone pensava al colpaccio mentre i partenopei recitano il mea culpa per una prestazione sbiadita per un’ora abbondante di gioco. Sono quindici minuti di apertura col Napoli che guida le danze ma non c’è la giocata che mette veleno nella difesa rossoblu, c’è una distanza chilometrica nel possesso palla con i partenopei al 72 % e il Grifone che fatica a prendere fiato e studiare la contromossa. Così il duello tosto e vivace si accende sulla mediana mentre diventa raramente un appunto sul taccuino. Mette pressione il Napoli ai boys di Alberto Gilardino, Osimhen corre e lotta ma il rifornimento giusto non arriva. Girano le lancette del cronometro con la squadra di Garcia che tira fuori il petto ma mostra i muscoli soltanto al 31′ con l’inserimento da parte del capitano Di Lorenzo che fa tutto bene nello slalom però ritarda la conclusione che viene respinta dal difensore ligure Bani col corpo. Rialza la testa il Grifone, si prende il tramonto del primo tempo con personalità e mette la freccia con cinismo straordinario. Tutto nasce dalla conclusione dal limite di Retegui che Meret disinnesca in tuffo. Dal corner Gudmundsson scodella per De Winter che si libera dal ‘blocco’ di Anguissa – azione che farà protestare il Napoli. L’ex Juve tocca di testa per Bani che anticipa Juan Jesus e mette dentro, gli oltre trentamila del Ferraris dopo il via libera della Var che certifica il sigillo del difensore genoano. E’ uno schiaffo pesantissimo per il Napoli. Che si gioca la carta Politano ad inizio ripresa per cercare spazi vitali in una difesa genoana giustamente Fort Knox dopo il gol di vantaggio. Ma la squadra di Gilardino ha ancora la fame giusta alla prima occasione, onore al merito perché il Grifone trova sempre il momento giusto per graffiare mortalmente il Napoli. Scocca l’undicesimo quando Strootman crossa dalla destra, Meret in uscita si scontra con Ostigard e respinge con i pugni. Recupera Retegui che in girata infila nell’angolino, doppio delirio in uno stadio con lo smoking. La formazione di Garcia non abbandona il ring, l’ingresso di Raspadori mette sale e pepe negli ultimi sedici metri ed è proprio l’ex Sassuolo che accorcia al 31′. Cajuste apparecchia per il bomber del Napoli, il sinistro sul primo palo è una sentenza anche se forse il portiere Martinez poteva fare meglio. E’ un altro Napoli, anche Cajuste porta una scossa positiva. E l’aggancio si materializza sul delizioso suggerimento di Zielinski che ispira Politano, il suo tocco al volo al 39′ è la sintesi perfetta di eleganza e potenza : Martinez sul suo palo sfiora soltanto.

Va chiarissimo sul concetto Rudi Garcia: “Può sembrare un buon risultato quello ottenuto stasera al Ferraris ma alla fine abbiamo perso due punti perché non siamo stato protagonisti sin dal primo minuto e questo non va bene assolutamente. Nella ripresa ho visto il giusto carattere da parte della squadra, c’è stata una reazione ma bisogna incominciare a giocare subito da quando l’arbitro fischia il calcio d’inizio”, spiega il tecnico del Napoli analizzando il pareggio in rimonta col Genoa dopo un pirotecnico col 2-2. E Garcia prosegue così: “Ripeto, non va bene avere un avvio di questo tipo, dobbiamo imparare a fare meglio. La luce è arrivata dalla panchina ma ribadisco che sono due punti persi. In qualche modo i giocatori sono stati condizionati anche dal debutto in Champions League – che per noi deve essere un’ambizione e non un obiettivo – come ho visto che è successo anche ad altre squadre tipo al PSG che ha perso col Nizza, ma i ragazzi devono entrare subito in partita e me lo aspetto già dalla prossima gara col Bologna. Ci servirà da lezione questa partita col Genoa per capire che dobbiamo giocare al massimo fin dal primo tempo”.

Dopo Napoli-Sassuolo, Garcia: Bene vincere ma deve migliorare il nostro tiro

“E’ una serata positiva, l’obiettivo era vincere ma non siamo ancora al nostro meglio sul piano fisico”. Così il tecnico del Napoli Rudi Garcia disegna il suo giudizio sul 2-0 contro il Sassuolo.

Il tecnico parte dalle cose che si possono migliorare: “Sappiamo – spiega Garcia – che alcuni giocatori non hanno fatto ancora tutta la preparazione come Kvaratskhelia e poi c’è caldo, ma pare che questa resterà l’unica partita in queste condizioni climatiche. In campo abbiamo gestito bene la gara ma abbiamo poi preso in mano poco il momento dei tiri. Non siamo arrivati al 20% dei tiri inquadrati e questo ci manca. Non parlo del rigore sbagliato, parlo in generale delle azioni”.

Garcia non parla degli ultimi giorni di mercato per il Napoli e non commenta la scelta di Veiga di andare in Arabia Saudita piuttosto che in azzurro, ma si sofferma sui singoli a partire da Raspadori: “Tutti i grandi – ha detto – hanno sbagliato rigori, accade. La sfortuna per Raspadori è arrivata davvero sul palo preso in avvio di match. Di Lorenzo? Forse vuole giocare da attaccante, gli vedo fare ottimi assist. Fa grandi cose sul lato destro, difende bene e attacca con qualità”.

Parole poi per Osimhen: “Osimhen ha fatto gol e poi ha ragione a uscire arrabbiato dal campo, perché non abbiamo preso gol, abbiamo giocato bene, ma potevamo fare meglio sul piano offensivo, prendendo di più la porta. E noi, stasera, lo ribadisco, siamo stati molto imprecisi. Poi da Osimehn è stato bello lasciare il secondo rigore a Raspadori, è un segno di bella squadra”.

Ad Alessio Dionisi, allenatore del Sassuolo, la partita non dispiace: “abbiamo fatto – ha detto – quel che potevamo e l’abbiamo fatto bene, non abbiamo avuto coraggio negli ultimi 16 metri ma ero soddisfatto del primo tempo. Mi spiace poi aver giocato in 10 la ripresa, è stata una situazione che ci ha portato a provare a scalare una montagna a mani nude, visto che il Napoli è forte ed era in vantaggio”. Dionisi parla anche dell’assenza di Berardi e delle prospettive stagioni di lotta: “Berardi? Quanto importante è Osimhen a Napoli? Ecco Berardi è come lui e forse pure di più, averlo o no fa la differenza. Sta facendo preparazione e pensiamo ad averlo al 100% alla prossima. Per la stagione non sono preoccupato dai due ko no, se guardi classifica a zero punti certo non sei contento ma sappiamo di essere partiti con difficoltà oggettiva, facciamo esordire alcuni nuovi, ma l’obiettivo resta ora raggiungere la salvezza il primo possibile e poi toglierci soddisfazioni in un anno di ripartenza diverso dagli ultimi tre”

Napoli, Raspadori prolunga fino al 2028

Giacomo Raspadori ha firmato oggi il prolungamento del suo contratto con il Napoli fino al giugno 2028. Lo annuncia il club azzurro con una foto dell’attaccante del Napoli che firma il nuovo contratto insieme al presidente De Laurentiis. Raspadori è arrivato al Napoli dal Sassuolo nella scorsa estate per un prestito da 5 milioni con obbligo di riscatto da altri 25 milioni esercitato dal club partenopeo.

Ora De Laurentiis, dopo aver avuto evidentemente anche l’ok da parte del tecnico Garcia, ha deciso di firmare un nuovo contratto allungandolo di un anno rispetto al precedente. Nazionale, Raspadori, nella sua prima stagione al Napoli è partito dalla panchina vivendo però da protagonista lo scudetto segnando sei gol tra campionato e Champion’s League e 5 assist.