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Il commento/Napoli-Berisha 0-1

Difficile trovare le parole dopo una partita come quella vista oggi al Maradona. I social sparano ad alzo zero sull’allenatore, reo di aver snaturato il gioco e la compattezza che aveva costruito in due anni Spalletti, arrivando a conquistare il terzo scudetto. La società si chiude in un silenzio stampa più imbarazzante dell’espressione di Aurelio De Laurentiis all’uscita degli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo. Fabio e Paolo Cannavaro, seduti accanto al patron del Napoli in tribuna, hanno accesso le fantasie dei tifosi stanchi di assistere alla caduta verticale di una squadra, fino a un anno fa, tra le più forti d’Europa.

Comunque si era capito già dal secondo minuto che una fascia con Oliveira ed Elmas poteva essere terra di conquista per qualsiasi avversario, finanche dell’Empoli. E dal sesto minuto, con un errore che stava per costare caro già ad inizio match, era ormai evidente che un calciatore come Elmas non solo non poteva essere il sostituto naturale di Kvaratskhelia ma non poteva essere nemmeno schierato da titolare dal primo tempo. L’unico a non capirlo, forse, era solo il tecnico.

Difficile gettare la croce addosso ai giocatori del Napoli. Bene o male hanno giocato. Se non ci fosse stato un Berisha in versione Spiderman oggi avrebbero segnato sia Anguissa con un bellissimo colpo di testa in schiacciata, che il 77 per ben due volte e anche Lindstrom con un bellissimo tiro da fuori area.

Mancavano idee, questo si. Oltre ad aver sbagliato la formazione Garcia è responsabile di aver fatto soccombere la sua squadra perché senza idee. L’Empoli è squadra modesta. Ma ha vinto.

Inutile a questo punto tirare in ballo l’assenza di Osimhen. Bisogna ricordare che nella passata stagione, Osimhen ha saltato in tutto – tra campionato e Champions – 9 partite per infortunio, nelle quali il Napoli ha totalizzato 7 vittorie, 2 sconfitte (entrambe contro il Milan); 21 gol fatti, 10 gol subiti. Poi il centravanti a gennaio partirà per disputare la Coppa d’Africa (13 gennaio-11 febbraio).

Andrebbe detto al presidente De Laurentiis che non serve entrare negli spogliatoi. Lui ha il potere (e la responsabilità) di cambiare l’andamento delle cose o almeno di provarci. Tutto il resto può essere inutile o addirittura ancora più dannoso.

Qui la cronaca della partitahttps://www.87tv.it/2023/11/12/il-napoli-crolla-al-maradona-lempoli-passa-con-kovalenko/

Garcia non boccia il Napoli: ‘Paghiamo un solo errore’

“Ci abbiamo provato in tutti i modi a segnare il secondo gol, abbiamo avuto occasioni e preso un palo, invece paghiamo l’unico errore, sul loro contropiede”. Così il tecnico del Napoli Rudi Garcia spiega il pareggio di 1-1 contro l’Union Berlino nella quarta giornata del girone di Champions League.

Garcia non boccia il Napoli ma ha il rimpianto per il contropiede tedesco: “Di solito – spiega – sui nostri corner siamo poi tre dietro a coprire la difesa e anche quattro se stiamo vincendo. Ma stavolta il corner è stato calciato in modo veloce, non eravamo in posizione in sicurezza e abbiamo subito il gol. Ma è una lezione al futuro, per le prossime partite. Ho visto poi il mio Napoli provarci in tutti i modi per segnare il secondo gol, ma stasera non siamo riusciti per errori sulla finalizzazione o l’ultimo passaggio, ma non ho nulla da rimproverare ai ragazzi a parte di quella ripartenza per il gol subita sul nostro corner”.

Garcia ricorda che il Napoli non vince al Maradona dal 4-1 all’Udinese del 27 settembre: “Una durata che dobbiamo fare in modo – spiega il tecnico – che finisca domenica. Ora recuperiamo perché la Champions mangia tanta energia fisica e psicologica ma domenica si vince, spero che non vincere in casa sia un caso. Ora abbiamo l’opportunità di vincere domenica pur sapendo che nessuna gara è facile, ma dobbiamo recuperare per ricominciare la striscia di vittorie avuta in campionato. Siamo delusi per il risultato non per il contenuto del match. Ora ci concentriamo sul match di domenica con l’Empoli”.

Per il tecnico del Berlino Urs Fischer vale molto aver fermato la striscia di 12 ko consecutivi della squadra tra Bundesliga e Champions: “Finalmente – ha detto – abbiamo fatto un’ottima prestazione, premiata da un risultato positivo. Abbiamo avuto un po’ di fortuna, ma la squadra ha dato tutto e ha difeso bene il pareggio. Ci tenevamo a raccogliere almeno un punto. Il Napoli ha giocato meglio di noi, ma negli ultimi minuti la partita era combattuta, poteva arrivare un gol sia da una parte che dall’altra. Sono contento perché abbiamo dato tutto, forse in fin dei conti questo punto potrà esserci utile”.

Garcia: ‘Pareggio giusto, ottima rimonta del Napoli’

“E’ meglio tornare dallo 0-2 al 2-2 che perdere. Quindi va bene e mi sembra un pareggio giusto stasera in una partita in cui il primo tempo è stato per il Milan e la ripresa per noi”.

Lo ha detto il tecnico del Napoli Rudi Garcia ai microfoni di Dazn dopo il pari con il Milan. “Mi è piaciuta – ha detto – la reazione della squadra nella ripresa, l’intensità e il credere nelle nostre qualità e di aver riaperto la partita, riavvicinandoci col 2-1. Poi nel finale con Kvaratskhelia abbiamo avuto anche la possibile palla vittoria con un uomo in meno in campo. Ma alla fine sono stati bravi i ragazzi stasera. Volevamo vincerla ma il Milan è una grande squadra e anche noi lo abbiamo mostrato nel secondo tempo”.

Garcia ha poi commentato le tre sostituzioni dall’intervallo: “C’è una lettura – ha detto – di cambiare modulo. Non abbiamo solo il 4-3-3, abbiamo Simeone bravo e un Raspadori che sa muoversi bene e quindi con due punte è più semplice provare a rimontare. Peccato che Natan abbia preso il secondo giallo, ma questa squadra mi piace perché mostra orgoglio”.

La sintesi del match è che il Milan ha giocato un ottimo primo tempo e ha subito nella ripresa la furia di un Napoli al quale nell’intervallo Rudi Garcia è costretto a cambiare i connotati. Finisce con un pareggio 2-2 che sta un po’ stretto ai rossoneri e che il Napoli può viceversa accettare con soddisfazione.

Gli uomini di Pioli concludono la prima frazione di gioco in doppio vantaggio, grazie a due colpi di testa di Giroud, che in area di rigore surclassa nettamente uno spaesato Rrahmani. Il Napoli reagisce con furia nella ripresa e in 18′ minuti ristabilisce la parità. Il resto della gara non riserva altre sorprese, anche se entrambe le squadre fanno di tutto per trovare il gol della vittoria. Nel primo tempo c’è una sola squadra in campo. Il Milan conquista il predominio del gioco grazie ai tre centrocampisti che sono sempre in anticipo sugli avversari. Musah cancella dal campo Zielinski, lo stesso fa Reijnders con Lobotka, mentre sull’altro lato del terreno di gioco Elmas si autoesclude dalla gara con una prestazione impalpabile. Nell’intervallo Garcia si rende conto che per cambiare il corso della partita è necessario modificare tatticamente la sua squadra. L’allenatore francese effettua tre cambi – Ostigard per Rrahmani, Olivera per Mario Rui e Simeone per Elmas – ed effettivamente la scena cambia completamente. Il 4-2-3-1 rende il Napoli più equilibrato e il Milan perde la supremazia che mantenuto per tutta la prima parte della partita. Il Napoli è molto più aggressivo e chiude subito il Milan nella propria area di rigore. Dopo 4′ gli azzurri accorciano le distanze con una bella azione di Politano che riceve sulla destra da Di Lorenzo, entra in area di rigore e batte Maignan con un tiro in diagonale. I campioni d’Italia sentono profumo di pareggio e si riversano in attacco con un accanimento ancora maggiore. Il premio per questo atteggiamento offensivo arriva al 18′. Zielinski viene atterrato ai limiti dell’area di rigore da Romero. Raspadori calcia la punizione con forza e precisione e manda il pallone a insaccarsi sul palo alla sinistra di Maignan. Il clima si fa incandescente e la partita ancor più avvincente. Il Napoli attacca a testa bassa alla ricerca del gol del vantaggio e il Milan affida ai suoi contropiedisti il compito di far male all’avversaria. Pioli per dare nuova vitalità al suo attacco nella fase finale della partita fa entrare Okafor e Jovic al posto di Giroud e Leao, scatendo le proteste di questi ultimi che non accettano il cambio. Nel finale Natan viene espulso per doppia ammonizione e nel recupero inevitabilmente è il Milan a cercare con maggiore insistenza il colpo del ko. Calabria sfiora il gol con un colpo di testa, ma all’ultimo istante di gioco è Kvaratskhelia a liberarsi in area di rigore per una conclusione che viene respinta con un piede da Maignan. Finisce dunque con un pareggio che frena la corsa di entrambe le squadre rispetto a Inter e Juventus ma per come è andata la gara è più il Milan a dover recriminare per essersi fatto raggiungere quando era nettamente in vantaggio.

A Garcia servirà qualche riflessione sull’utilizzo di alcuni calciatori non all’altezza di una squadra come il Napoli. Non si spiega, ad esempio, l’utilizzo di Elmas dal primo minuto quando in panchina c’è un fortissimo Lindstrom.

Champions: Garcia: ‘In queste gare grandi motivazioni. Gruppo unito, tifosi eccezionali’

“Domani sera avremo grandi motivazioni che nella partite di Champions vengono da sole, non c’è bisogno di andarsele a cercare”. Rudi Garcia è convinto che il suo Napoli domani sera contro l’Union Berlino darà il massimo per puntare alla vittoria. “Non c’è mai bisogno che un allenatore prima di una gara di Champions chieda concentrazione ai suoi calciatori – aggiunge – perché la Champions è una competizione bella da giocare per tutti noi”. “Noi – conclude il tecnico – abbiamo iniziato bene vincendo a Braga e contro il Real, pur non avendo giocato male abbiamo perso in casa. Perciò domani dobbiamo vincere per riprenderci i punti persi”.

“Il gruppo è unito e lo ha dimostrato sabato scorso. Sono abbastanza contento del modo in cui ci siamo mossi a Verona, anche se abbiamo fatto solo il nostro lavoro”. Rudi Garcia, alla vigilia della sfida Champions con l’Union Berlino, chiede continuità al suo Napoli dopo la bella prova in campionato. “I ragazzi – dice – sono uniti e concentrati dall’inizio della stagione anche se non abbiamo vinto tutto e abbiamo avuto qualche momento complicato. I giocatori si sono impegnati sempre, dando il meglio. Dopo l’ ultima sconfitta non c’era da cadere nel catastrofismo e dopo Verona non c’è da esaltarsi”. “Domani – conclude Garcia – dovremo essere protagonisti, imporre il nostro gioco, sapendo che l’Union ha anche dei pregi, come il contropiede, il gioco in profondità, la fisicità. Loro aspettano i tuoi errori e dobbiamo essere concentrati per tutta la partita”.

“L’aiuto dei tifosi a Verona è stato eccezionale. E’ stato bellissimo vedere che avevamo quasi tutta una curva di tifosi nostri che ci hanno spinto e incoraggiato”. Garcia è entusiasta del sostegno che i tifosi del Napoli danno alla squadra e che ci sarà anche domani allo stadio Olimpico di Berlino. “Ho letto – dice il tecnico – che chi viene a Berlino si è fermato prima a Verona. Questa è una bellissima cosa e so anche quanto impegno economico ci vuole per chi fa le trasferte che a volte risparmia su altre cose per poter sostenere la sua squadra del cuore. Ho tanta ammirazione – conclude Garcia – per chi fa queste cose”.

Napoli passa facile a Verona, Garcia torna a respirare

Torna a sorridere il Napoli, torna a respirare Rudi Garcia. Campioni d’Italia che passano al Bentegodi grazie a un primo tempo in cui mettono a nudo le pochezze tecniche e tattiche di un Verona “senza senso”, con Baroni che sceglie un undici improbabile. Il Napoli è un diesel, parte piano, al piccolo tratto ma quando inserisce la marcia l’Hellas si perde. Ripresa più equilibrata, Kvaratskhelia firma il tris in apertura, poi un Verona più logico e con più orgoglio trova la rete con Lazovic e pur rischiando il poker si fa più presente e minaccioso dalle parti di Meret. Parte bene il Verona, che su angolo crea un paio di buone opportunità, prima con Dawidowicz poi con Magnani. Il Napoli cresce con il tempo, guadagna campo, Lobotka diventa più centrale nel gioco dei partenopei e il tridente offensivo Politano, Raspadori e Kvaratskhelia inizia a carburare. Ci prova Raspadori su punizione, Montipò ci mette i pugni; ancora portiere di casa protagonista su una conclusione dal limite di Politano. Il Verona non riesce più a ripartire, si abbassa colpevolmente pensando solo a chiudere gli spazi davanti alla propria area. Ma il Napoli ha più qualità nel palleggio, muove palla, mette alle corde la difesa gialloblù. Una giocata sulla corsia di sinistra di Raspadori mette Politano in grado di sbloccare il match: sinistro al volo e Montipò battuto. Lo stesso Montipò riesce a non farsi superare qualche minuto più tardi, quando respinge la conclusione ravvicinata di Cajuste dopo l’assist di Raspadori. Nel finale di frazione fatale ripartenza del Napoli: Politano spezza la difesa veneta servendo sul fronte opposto Kvaratskhelia, che salta Magnani e calcia forte sul primo palo beffando ancora una volta Montipò. Baroni cambia subito ad inizio ripresa per dare la scossa ad una squadra che sembra alla deriva. Dentro Bonazzoli, Terracciano e Lazovic, fuori Ngonge, Amione e Serdar. Ad affondare la barca Verona ci pensa ancora una volta Kvaratskhelia, che sigla la personale doppietta e la terza rete dei campioni d’Italia con un contropiede mortifero a una difesa del Verona davvero mal posizionata. I padroni di casa hanno un sussulto d’orgoglio: Di Lorenzo pasticcia, Lazovic di sinistro realizza. Poi le squadre si allungano e fioccano le occasioni: Sfiora il poker Cajuste, Meret è bravo su Bonazzoli a non riaprirla del tutto. Vicino alla rete dell’ex anche Simeone e infine ancora Meret reattivo su Lazovic.

Tocca al Napoli, si punta al terzo successo di fila

di Ettore Di Mezza.

Proseguire la scalata, tenendo le due squadre milanesi nel mirino. E’ questo l’obiettivo del Napoli che questa sera ospita la Fiorentina, terza in classifica appaiata a 14 punti. Dopo le vittorie in campionato contro Udinese e Lecce, il tecnico Rudi Garcia vuole il terzo successo consecutivo per dimenticare il ko contro il Real Madrid in Champions, e chiudere in maniera positiva la lunga serie di match ogni tre giorni prima delle soste per le nazionali.

Il tecnico francese è pronto a ripartire con la formazione tipo, con Osimhen al centro del tridente con Kvaratskhelia e Politano, e con il centrocampo forte di Lobotka, Abguissa e Zielinski. In difesa confermati centrali Natal e Ostigard, con la novità di Rrahmani che potrebbe tornare in panchina, visti i miglioramenti, ma che non giocherà e non dovrebbe essere convocato dal Kosovo per i match di qualificazione agli Europei. La coppia centrale nuova dà già affidamento: a parte i tre gol subiti dal Real (due peraltro arrivati da un errore di Di Lorenzo e dal supertiro di Valverde da lontano), nelle tre precedenti partite contro Bologna, Udinese e Lecce il Napoli ha incassato una sola rete contro i friulani nel 4-1, testimoniando che almeno in campionato la squadra sta raggiungendo in difesa gli equilibri su cui Garcia ha lavorato intensamente dopo i cinque gol subiti nelle prime quattro giornate. Una svolta che è andata oltre i nomi, visto che i due centrali titolari a inizio stagione, Juan Jesus e Rrahmani, sono spariti in infermeria, e i due nuovi arrivi hanno dimostrato di saper chiudere il reparto. Natan si è inserito, mentre Ostigard dimostra ormai affidabilità anche in attacco con i due gol di testa all’attivo.

Il Maradona, dopo aver applaudito la prestazione al fischio finale della sfida di Champions nonostante il ko, è pronto a un nuovo pienone con circa 50.000 spettatori per il match di domani. I tifosi si aspettano gol, contro una difesa – quella della Fiorentina – la più battuta delle prime sei in classifica, con 10 reti al passivo finora. Il Napoli sarà in campo con la maglietta ideata per Halloween, che riporta disegni di teschi ed è stata lanciata da un video girato nel cimitero delle Fontanelle, uno dei luoghi pieni di fascino della città, diventato uno dei più apprezzati sul web negli ultimi giorni. A proposito di spettri c’è anche, sul filo dell’ironia, il ‘fantasma’ di Vincenzo Italiano, il tecnico viola che era stato cercato dal Napoli dopo l’addio di Spalletti ma è rimasto a Firenze: Garcia vuole dimostrare sul campo di valere di più.

Garcia suona la carica, con Real serve un Napoli al 120%

Mettersi alle spalle la polemica tra Osimhen e il club, prendere a due mani il coraggio visto nelle ultime gare e dare “il 120% per riuscire a vincere contro il Real Madrid, mettendo in campo cuore e cervello”.

Il tecnico azzurro Rudi Garcia mette in cascina gli ultimi risultati ottenuti con le vittorie contro Udinese e Lecce, otto gol fatti, sei punti fatti e il ritorno tra le prime in classifica, e lancia la sfida al Real Madrid alla vigilia della seconda partita del girone in programma domani sera in un Maradona che si annuncia esaurito con 55.000 tifosi azzurri sugli spalti.

“Contro il Real Madrid – ha detto alla vigilia del big match – dovremo essere bravi a spingere o a impedire al Real di mostrare le sue qualità, perché c’è stato un periodo in cui tiravamo ma non prendevamo la porta, ora siamo tornati a tirare meglio e abbiamo anche segnato su calcio di punizione, possiamo giocarla anche contro un club che ha vinto cinque volte la Champions negli ultimi dieci anni. E’ casa loro ma anche noi vogliamo giocare sempre la Champions. Ora siamo tornati tra le prime 4 in serie A e possiamo concentrarci su questo match”.

Garcia ha dosato le energie nelle ultime due partite e punterà sul tradizionale 4-3-3, con Osimhen al centro tra Politano e Kvaratskhelia, con Zielinski avanzato in un centrocampo con Lobotka e Anguissa, e con Di Lorenzo e Olivera terzini e una coppia centrale Ostigard-Natan che funziona in campionato ma è chiamata ora a confermarsi su scenari più impegnativi e a contenere l’attacco delle merengues, da Vinicius e Rodrygo, fino a Bellingham, il nuovo bomber del club. “Il Real Madrid – spiega Garcia – è molto forte, dopo la partenza di Benzema hanno preso Bellingham che gioca dietro le due punte e funzionano bene. Noi ci concentriamo con giocatori che sanno tutto dell’avversario, dalle forze alle debolezze, perché qualsiasi squadra al mondo non ha solo forze”.

Il lavoro di Garcia in queste settimane è stato teso a eliminare le debolezze di una squadra che finiva per spaccarsi tra difesa e centrocampo, lasciando ampi spazi. Contro Udinese e Lecce è tornato un meccanismo funzionante per 90′: “Un confronto con i giocatori dopo il momento difficile? Non date retta a queste stupidaggini – ammonisce Garcia -. Io coinvolgo sempre i giocatori, qui a Napoli ho creato un consiglio di saggi con i leader della squadra. Parlo sempre ai miei giocatori”. La tensione che c’è all’esterno è stata cacciata dagli spogliatoi, come conferma anche Di Lorenzo, che risponde sulle infinite polemiche tra Osimhen e il club: “Per noi – spiega il capitano – su Osi non è cambiato niente, il suo rapporto negli spogliatoi e la passione per la maglia e la città non sono cambiati. Abbiamo il grandissimo giocatore che dà il massimo e per lui anche domani è una grande partita”. Unità quindi, e anche coraggio: “Siamo partiti in Champions – spiega Di Lorenzo – con la vittoria a Braga e domani affrontiamo il Real Madrid con serenità, da squadra coraggiosa, e anche un po’ sfacciata. Contro le grandi devi accettare il duello che ti trovi davanti”.

Al Maradona ritorna il Napoli versione scudetto. Kvara: ‘Contento di essere tornato al gol’

Tre punti e tanta buona volontà consentono al Napoli di Garcia di superare in scioltezza questo primo momento di difficoltà, in una settimana particolarmente pesante per le note vicende che hanno coinvolto sia Osimhen che il patron De Laurentiis.

Un Napoli deciso e aggressivo, con Zielinski e Di Lorenzo trascinatori, Kvara tornato decisivo, e con il resto della squadra che ha fatto ricordare alcune delle prestazioni memorabili che hanno portato tante vittorie e terzo scudetto.

Nel primo tempo gli azzurri trovano il gol del vantaggio al 18′ su calcio di rigore. Kvaratskhelia viene atterrato in area da Ebosele ma l’arbitro Manganiello fa ampi cenni di continuare il gioco. E’ il Var a richiamarlo al monitor e a concedere il rigore che Zielinski, impossessatosi tempestivamente del pallone e dopo uno scambio di sguardi con Osimhen, trasforma con precisione e senza alcuna esitazione. L’Udinese una volta in svantaggio sposta in avanti il proprio raggio d’azione e costruisce qualche buona azione offensiva, ma i tentativi di Lovric e di Lucca non hanno fortuna. Il Napoli intensifica il ritmo e trova il secondo gol al 39′ con Osimhen che viene servito in area da Politano e batte Silvestri con un tiro in diagonale. Le azioni offensive dei padroni di casa sono spesso ispirate da Kvaratskhelia il quale sembra aver improvvisamente ritrovato estro, fantasia e condizione atletica. Il georgiano fornisce assist a ripetizione ai compagni di squadra e prova spesso la conclusione a rete. Il gol tanto voluto (non segnava in campionato dallo scorso mese di marzo) arriva al 28′ della ripresa. Kvaratskhelia ruba il pallone a Bijol, scavalca Silvestri con un tocco delizioso e insacca a porta vuota. In precedenza l’attaccante aveva colpito due volte il palo con altrettante conclusioni dal limite dell’area di rigore. L’unico momento di distrazione per gli azzurri arriva al 30′ anche se in questa circostanza il merito è quasi esclusivamente di Samardzic che penetra in slalom nell’area di rigore avversaria, scambia il pallone con Success e lo deposita in rete. Ma per l’Udinese le speranze di una clamorosa rimonta vengono meno dopo un solo minuto. E’ ancora Kvaratskhelia a imperversare sul lato sinistro d’attacco e a piazzare il pallone al centro per Simeone, subentrato a Osimhen, che lo deposita in rete con un colpo di testa.

“Mi mancava il gol ma nel calcio accadono tante cose e può capitare di essere nervosi se non segni per sei mesi. Stasera sono contento di essere tornato al gol”. Lo ha detto l’attaccante del Napoli Kvaratskhelia al termine del match vinto con l’Udinese e il ritorno al gol dopo che l’ultimo era giunto il 19 marzo contro il Torino. “Abbiamo capito – ha detto – che dobbiamo ricominciare a vincere, non vincevamo dal match del Sassuolo qui a Napoli. Ne abbiamo parlato col coach, sapevamo che dovevamo tenere la palla e vincere stasera. Alla fine non conta chi segna, abbiamo una buona squadra e cerchiamo il meglio, questo conta”.

“Non vi preoccupate per me, ho esperienza e spalle larghe per gestire tante cose”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Rudi Garcia commentando i giorni difficili del rapporto con Osimhen nel club e nella città: “A Bologna – ha detto a Dazn – eravamo tutti frustrati e arrabbiati di non aver vinto e lui lo era ancora di più. Poi tutto è tornato sportivamente normale, però ci sono state da gestire degli episodi maldestri. Ma nessuno voleva fare male, né il Tik Tok nè Victor sui suoi social media, non si voleva fare del male ma ci sono reazioni istintive. Non so ora se Osimhen rimette sui social suoi le maglie azzurre, ma la maglia la ama e dà tutto per il Napoli“. Garcia commenta anche la vittoria: “Abbiamo giocato bene – ha detto – e siamo contenti per i ragazzi, è stato bello vedere il Napoli preparato, che ha saputo gestire bene la gara e avere tante occasioni e fare quattro gol. Stasera pensiamo a Kvaratskhelia che ha preso i pali, ha guadagnato il rigore e poi ha fatto gol, ha giocato benissimo. Questo gol è mentalmente una cosa forte e sono tanti i parametri positivi stasera per lui”. Positivo anche su Osimhen in campo: “Con Victor – spiega il tecnico – c’è un rapporto ottimo dall’inizio, stasera ha fatto gol e il centravanti vuole sempre farlo. Anche lui era stato sfortunato nelle ultime gare coi pali, ma alla fine è stato sereno e concentrato sulla partita come gli avevo detto. Lo avevo anche nominato rigorista e invece lui ha dato la palla Zielinski che ha segnato”. Equilibrio ritrovato in campo da un Garcia che parla del lavoro generale del tecnico: “Prima si pensava per l’80% ad allenare in campo e il 20% sull’extrasportivo, oggi su calciatori, dirigenti e media tutto è cambiato e l’80% dell’allenatore è gestire tutto intorno e solo il 20% al campo. Ma ora pensiamo a recuperare perché si gioca ogni tre giorni e a Lecce sarà difficile. Facciamo recupero per vincere a Lecce senza pensare alla partita che verrà dopo. In campionato ci serve una striscia di tre vittorie”. Per il tecnico dell’Udinese Andrea Sottil: “E’ stata una partita difficile – ha detto – ma sapevamo che avremmo giocato contro un Napoli forte che ha strameritato di vincere. La partita era iniziata non male, abbiamo avuto occasioni ma abbiamo fatto anche errori sui gol, mancava la cattiveria agonistica, ma alla fine niente da dire, archiviamo velocemente questo match e pensiamo ora al Genoa in casa”.

 

Napoli per la svolta, con l’Udinese vietato sbagliare

Una vigilia zen al Maradona, alla ricerca dell’unità, con la squadra e il tecnico Garcia con in testa un unico obiettivo da perseguire: dare tutto per ottenere tre vittorie di fila in campionato contro Udinese, Lecce e Fiorentina e giocarsela ad alto livello in Champions nella sfida della prossima settimana contro il Real.

E’ trascorsa all’insegna di questo leit motiv la vigilia del match con i friulani, solo in parte condizionata dalla notizia dell’indagine aperta nei confronti del presidente De Laurentiis dalla procura di Roma con l’accusa di falso in bilancio nell’ambito dell’operazione che ha portato Osimhen dal Lille al Napoli.

Dalla società azzurra trapela serenità rispetto a un atto dovuto, l’iscrizione nel registro degli indagati, dopo il passaggio del fascicolo da Napoli a Roma. Domani però l’attenzione sarà tutta sul campo da parte di una squadra che ha fatto due punti nelle ultime tre giornate e che vuole assolutamente tornare a vincere al Maradona. Garcia e Osimhen hanno fatto pace e la squadra cercherà nuove soluzioni per fargli arrivare palla, magari aumentando i cross che lo scorso anno erano di più, ma anche puntando sui tiri da fuori area di Zielinski e Kvaratskhelia, pronti a tornare protagonisti. Serve il gol, come dice da tempo Garcia che deve fare i conti con una classifica in cui dopo cinque giornate il Napoli è settimo e ha fatto 8 reti, gli stessi numeri messi insieme dal Lecce terzo e sorpresa finora del campionato con tre punti più degli azzurri. L’attacco deve sbloccarsi e può farlo contro l’Udinese, che finora ha segnato un solo gol e ne ha presi sei, ma vuole svoltare e crede nella possibilità di ben figurare al Maradona. Le risposte dovranno venire da una squadra che al momento Garcia sembra pronta a confermare nonostante il calendario fitto: davanti Politano è pronto a ricomporre il tridente dello scorso anno, che funzionava con i cross per Osimhen, ma anche con l’accentramento dell’esterno destro per provare il tiro.

Garcia lavora sugli schemi, sapendo anche che deve tenere, soprattutto nella ripresa, la squadra ben unita, con centrocampo e difesa in sincronia nei movimenti, senza lasciare spazi al contropiede avversario come visto nelle gare contro Lazio e Bologna. Le soluzioni ci sono e ora il gruppo azzurro deve dimostrare di volerle seguire visto anche il segnale lanciato dal presidente De Laurentiis che ha blindato il suo tecnico mostrando di avere ancora fiducia in lui rimandando un primo bilancio agli inizi di ottobre, dopo la sfida con la Fiorentina e prima dello stop per le nazionali.

Osimhen si scusa con Garcia, Napoli a caccia del riscatto

Ricomporre lo spogliatoio, confermare la fiducia nel tecnico Garcia, ma anche spingere l’allenatore transalpino a osare qualcosa in più negli assalti di fine match. All’indomani dello 0-0 in casa del Bologna, che significa il secondo punto nelle ultime tre giornate di campionato e un settimo posto in classifica lontano sette punti dall’Inter capolista, il Napoli prova a tenere lontane le polemiche e a fare quadrato attorno al suo tecnico finito sulla graticola di stampa e tifosi.

Un avvio di stagione da brividi, che i tifosi napoletani vivono malissimo, contestando ormai apertamente il tecnico francese cui però è stata confermata la fiducia dal presidente De Laurentiis che ieri sera ha twittato: “Il Napoli riparte da Bologna. Bravi tutti!”. Un tweet visto da oltre un milione di persone e che ha scatenato migliaia di risposte critiche, tutte contro Garcia, molte contrassegnate da ironia, come quella che riproduce Lautaro Martinez che manda un bacio alle tribune dopo un gol e nella didascalia si legge “Grazie Rudi”.

Una parte dei tifosi si rifugia nell’ironia tipica dei napoletani, ma una fetta della città ha già perso la fiducia nella nuova guida della squadra, a cui De Laurentiis dà però ancora credito, aspettando di vedere un Napoli che funzioni davvero e ricominci a volare nei prossimi match a partire mercoledì contro l’Udinese al Maradona, viatico per poi affrontare in fila Lecce, Real Madrid, Fiorentina e Verona. In questo senso va il colloquio avuto oggi con Victor Osimhen: necessario mettere subito a tacere il caso esploso ieri al momento della sostituzione del nigeriano, visibilmente polemico verso la panchina. Oggi il tecnico, alla ripresa degli allenamenti, ha avuto un dialogo col giocatore che ieri gli aveva rimproverato di non osare le due punte per cercare la vittoria. Un caso subito rientrato con le scuse di Osimhen a tecnico e compagni. Garcia lavora con impegno, sapendo che non è facile gestire la squadra dopo una stagione perfetta come quella scorsa, ma cerca anche l’unità dello spogliatoio, come si evince dalla sua risposta di ieri alla domanda in conferenza stampa se senta la fiducia del gruppo nei suoi confronti: “Questa è una domanda che dovete fare ai calciatori”, la risposta del tecnico, che lascia intendere uno spogliatoio difficile da gestire.

Per il presidente però questo Napoli resta così com’è e va solo migliorato. Tornando al campo, una risposta positiva a Bologna si è avuta da Natan che ha giocato la sua prima partita intera dimostrando di poter reggere la difesa con Ostigard. Dietro toccherà ancora a loro visto anche che Juan Jesus ha riportato una distrazione del bicipite femorale sinistro e sarà out per un mese, mentre Rrahmani continua ad allenarsi in piscina. Le risposte positive ieri sono arrivate anche da Anguissa. A centrocampo ci saranno ancora lui e Lobotka dall’inizio, con Politano che dovrebbe giocare dal 1′, lasciando Raspadori in panchina a far compagnia a Lindstrom e Simeone.