Archivi tag: Ngonge

Ngonge ‘salva’ il Napoli al 90′, 1-1 col Genoa e fischi

E’ un Napoli che si fa fatica a riconoscere quello che sta perdendo punti e credibilità partita dopo partita. Anche ieri, col Genoa, ha mostrato tutte le difficoltà del momento giocando con convinzione e rabbia soltanto nei minuti finali quando, trovandosi in svantaggio per il gol di Frendrup messo a segno dopo due minuti dall’inizio della seconda frazione di gioco, era alla disperata ricerca del pareggio.

La squadra di Mazzarri riesce a raddrizzare solo parzialmente la gara con un gol di Ngonge a un minuto dalla fine e i tentativi di vincerla nel recupero falliscono davanti alla difesa strenua del Genoa. Finisce allora con i 50 mila tifosi del ‘Maradona’ che fischiano rabbiosamente, delusi dall’ennesima prova deludente della squadra che ora attende le altre partite del turno di campionato per capire se la distanza dalla zona Champions aumenti ancora di più. Il pareggio raggiunto in extremis con poca lucidità e solo con la forza della disperazione salva probabilmente la panchina di Mazzarri, anche perché fra tre giorni al ‘Maradona’ arriva il Barcellona per la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions League e un cambio della guida tecnica della squadra sarebbe probabilmente pericoloso. Con Osimhen relegato per sua scelta in tribuna, Mazzarri si affida ancora una volta al tridente formato da Politano, Simeone e Kvaratskhelia. In difesa il tecnico del Napoli al posto di Juan Jesus che è squalificato fa giocare Ostigard nel primo tempo e Natan nella ripresa. Il Genoa organizza in maniera perfetta la sua partita e imbavaglia gli attacchi del Napoli senza grose difficoltà. Gilardino utilizza il consueto 3-5-2 che è in effetti uno schieramento molto più prudente in cui gli esterni Sabelli e Martin, quando il gioco è nelle mani del Napoli, sono sistematicamente allineati con i tre difensori. Gli azzurri mantengono il predominio del gioco per larghissimi tratti della partita e il Genoa si chiude a riccio, piazzando tutti e dieci gli uomini di movimento dietro la inea della palla. Nei momenti in cui riescono a ripartire in velocità, però, i rossoblù riescono a rendersi spesso pericolosi. Nel primo tempo Retegui con due colpi di testa costringe Meret a compiere due difficili parate. Il vantaggio della squadra di Gilardino, dopo soli due minuti dall’inizio del secondo tempo, matura proprio con un veloce contropiede condotto da Messias e da Retegui il quale viene anticipato in rea di rigore da Natan. Sul rinvio corto del brasiliano irrompe Frendrup che manda il pallone in fondo alla rete con un tiro di sinistro. Mazzarri per cambiare il corso della partita manda in campo Ngonge e Lindstrom al posto di Politano e Traorè. La gara assume a quel punto l’aspetto di un monologo offensivo della squadra di casa con il Genoa sempre più chiuso nella propria area di rigore per proteggere la porta difesa da Martinez. Il Napoli è solo volenteroso ma non è lucido e prima del gol del pareggio di Ngonge riesce solo a produrre una conclusione di testa di Anguissa che passa sopra alla traversa e una conclusione dalla distanza di Kvaratskhelia con il pallone bloccato senza difficoltà da Martinez. Il Genoa è sempre compatto e riesce a chiudere senza troppa ansia tutte le linee di passaggio per gli attaccanti del Napoli. I liguri cedono solo a un soffio dalla conclusione della partita ma resta per loro il merito di una prova esemplare.

Partita incolore all’Olimpico, noia e pareggio tra Lazio e Napoli

Una partita soporifera. Eppure Lazio e Napoli si erano avvicinate allo scontro dell’Olimpico con la medesima intenzione: vincere per mettersi alle spalle l’esperienza deludente della Supercoppa italiana. Nessuna delle due tuttavia esce con tre punti dal big match dell’Olimpico, una sfida noiosa nella prima metà e la cui inerzia non è stata spostata neanche dalle raffiche di cambi nel finale. La Lazio cercava la quinta vittoria di fila in Serie A, così da rimanere agganciata all’Atalanta e quindi al treno Champions, mentre il Napoli, rimasto scottato dalle polemiche arbitrali nella finale di Riad con l’Inter e decimato da tantissime assenze, era anch’esso obbligato a vincere per non perdere terreno dall’Europa, ma l’atteggiamento difensivista imposto da Mazzarri (viste anche le defezioni) ha raccontato una storia diversa. L’assenza della Curva Nord (chiusa per i cori razzisti a Lukaku nel derby di Coppa Italia) non vuol dire che lo stadio sia silente: gran parte degli ultras biancocelesti hanno infatti ‘traslocato’ in Tribuna Tevere e in Monte Mario, grazie alla politica societaria di upgrade degli abbonamenti. “La Nord non è cemento è plastica”, recita un eloquente striscione prima del fischio d’inizio, seguito da: “La Nord è ovunque dove siamo noi, dove siamo noi è la Nord”. Viste le assenze per squalifica di Zaccagni e Immobile, Sarri schiera Castellanos centravanti con Felipe Anderson spostato a sinistra per l’occasione. Ma è il Napoli, tra le due, la squadra con più difficoltà numeriche: con Osimhen e Anguissa in Coppa d’Africa, Kvaratskhelia e Simeone squalificati più Meret e Olivera infortunati, Mazzarri è costretto a fare di necessità virtù. Il mister partenopeo sceglie una formazione blindatissima e il gioco espresso lo conferma: nel primo tempo il Napoli tira a malapena una volta, non spinge e non attacca, limitandosi a uno sterile possesso palla. Dal canto suo la Lazio, pur più brillante rispetto al tracollo saudita contro l’Inter, non incanta: il più vispo è Isaksen con due tiri di sinistro da fuori area, entrambi alti sopra la traversa. I biancocelesti recriminano però un calcio di rigore, quando Castellanos cade in area dopo un duello aereo con Ostigard, tuttavia Orsato (a ragione) non concede il penalty. Proprio Castellanos illude a inizio ripresa i tifosi biancocelesti con una magia (stop di petto e gol di rovesciata), ma la sua posizione è irregolare. L’aria nel secondo tempo si fa più frizzante, e anche gli ospiti iniziano a tirar fuori la testa dal guscio, con Zielinski e Mario Rui che cercano con più profondità Politano e Raspadori. Mazzari toglie Demme, ammonito, e rivitalizza la manovra con il giovane Gaetano; le squadre si allungano e anche la Lazio si fa sotto, con Cataldi prima (destro accanto al palo) e Castellanos (tacco salvato sulla linea da Ostigard) poi. Sia Sarri che Mazzarri aspettano l’ultimo quarto d’ora per mandare in campo forze fresche e fare il colpaccio; è la Lazio la più propositiva, il Napoli difende ordinato. Il risultato finale è un pareggio che rallenta entrambe nella corsa europea, ma che, viste le assenze, premia maggiormente il Napoli incerottato.

Il Napoli, tra squalifiche e infortuni, cerca il rilancio con la Lazio

Dimenticare la sconfitta nella finale di Supercoppa e ripartire in campionato per cercare la rimonta ai posti europei. Con questa missione, il Napoli ha ripreso ieri gli allenamenti a Castel Volturno, cercando nuovi stimoli e guardando alla sfida contro la Lazio di domenica, quando dovrà inventarsi una formazione nuova, per le tante assenze.

Mazzarri deve infatti fare a meno di Cajuste, Kvaratskhelia e Simeone squalificati, Osimhen e Anguissa che sono in Coppa d’Africa, Meret, Olivera e Natan infortunati. Il tecnico non ha tante alternative, a partire dall’attacco, in cui giocherà Raspadori, unica possibile punta a disposizione. I dubbi restano a centrocampo e sugli esterni, zone in cui manca Kvaratskhelia e dove c’è l’incognita Zielinski, che ha rotto con il club e sta per andarsene. Esterno sinistro potrebbe quindi giocare Lindstrom, che sta provando a ritagliarsi uno spazio nel club azzurro, mentre al centro potrebbe scendere in campo Ngonge, che sta provando a inserirsi velocemente negli schemi di Mazzarri.

Nel frattempo il club continua a lavorare sul mercato. Ieri è giunto a Roma per fare le visite mediche Leander Dendoncker, mediano belga di 28 anni: arriva dall’Aston Villa ed è pronto a firmare il prestito con opzione di riscatto a fine stagione da 9 milioni di euro. De Laurentiis è ora passato al lavoro per rinforzare la difesa, lanciando lo sprint per l’acquisto dall’Udinese del centrale Nehuen Perez, 23enne argentino su cui la trattativa è in corso sui 20 miloni chiesti dalla squadra friulana.

Intanto Mazzarri saluta Zerbin, che va in prestito al Monza, dove va anche il fantasista Popovic, preso dal Napoli e mandato in prestito. Dunque giocatori contati e svariati problemi, ma nello spogliatoio c’è la voglia di riscatto. Come dimostra Juan Jesus che sui social ricorda il ko contro l’Inter: “fa ancora male – scrive – perdere così dopo una lotta all’ultimo pallone e mezz’ora in dieci. Uno di voi in privato mi ha mandato la foto della figlia che piange dopo la nostra sconfitta. Fa terribilmente male. Credo peró che si possa imparare anche da questa sconfitta e dallo spirito mostrato dai miei compagni, da quella voglia di stare insieme nelle difficoltà e combattere l’uno per l’altro. Ricominciamo da questo. Stringiamoci forte e ripartiamo”.

Supercoppa: il Napoli per risorgere punta alla finale

Partito il conto alla rovescia per la Supercoppa italiana, che può essere un’occasione di riscatto per il Napoli e Walter Mazzarri vuole sfruttarla fino in fondo.

Un exploit degli azzurri sarebbe una sorta di rinascita ma a ormai a ridosso della partita con la Fiorentina, in programma giovedì sera a Riad, l’allenatore toscano resta sempre alle prese con il rompicapo centrocampo. Al momento solo Lobotka e Gaetano sono sicuramente disponibili per affrontare la squadra di Vincenzo Italiano. Mazzarri aspetta il responso dello staff medico per quanto riguarda Cajuste, infortunatosi con la Salernitana, Demme, bloccato in allenamento da un problema muscolare, e Zielinski, che l’ultima gara di campionato l’ha guardata dalla tribuna. C’è poi Gioielli, un Primavera che sarebbe azzardato schierare in un match tanto importante. La squadra si è allenata nella struttura dello Shabab Club, ma per sapere su chi potrà contare, Mazzarri dovrà attendere le ultime ore. L’infortunio di Cajuste si starebbe rivelando meno grave del temuto e lo svedese potrebbe essere disponibile, ha infatti lavorato un po’ in gruppo e un po’ a parte. Demme si è sottoposto a una risonanza magnetica che non ha evidenziato problemi particolari. Il calciatore, però, avverte ancora dolore al muscolo e ieri ha fatto solo terapie: bisognerà verificare se le cure daranno o meno i loro frutti. Zielinski invece si è allenato e a quanto pare avrebbe superato il risentimento muscolare che lo aveva fermato sabato.

Pochi sono invece i dubbi riguardo agli altri settori. In porta giocherà Gollini perché Meret, che pure è in Arabia Saudita, non è ancora guarito dal problema muscolare manifestatosi durante la partita col Monza. In difesa è scontata la presenza di Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mario Rui. Olivera è partito con i compagni ma le sue condizioni fisiche non ne consentono ancora l’utilizzo. Quanto all’attacco, il prescelto per il ruolo di prima punta dovrebbe essere Raspadori con Simeone pronto a subentrare. Ai lati dell’ex Sassuolo, scontata la presenza di Politano e Kvaratskhelia.

Uno sguardo al mercato, con Hamed Traore che ha fatto le visite mediche per avere il via libera alla firma del contratto. Il 23nne centrocampista ivoriano arriva in prestito dal Bournemouth, col Napoli che ha anche l’opzione di acquistarlo per 25 milioni a fine stagione, ma senza obbligo. Negli ultimi due anni, Traore ha giocato pochissimo. Quest’anno in Premier League è stato utilizzato per 44′ nelle prime partite della stagione per poi trovarsi relegato in panchina; da inizio dicembre è stato fuori squadra per aver contratto la malaria. Nella stagione precedente ha giocato da ottobre in campionato con il Sassuolo dopo una frattura del metatarso, poi a gennaio è passato al Bournemouth dove è rimasto fuori a causa di un infortunio al piede.

E’ quasi raggiunto l’acquisto di Cyril Ngonge, esterno destro che ha la caratteristica di giocare al centro dell’attacco. Il 23enne belga arriverebbe dal Verona, con cui il Napoli ha trovato l’accordo per circa 19 milioni, firmando un contratto fino al 2028.