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I Giardini dell’Ozio ad Ercolano, folla e plauso per l’apertura

E’ stato aperto al pubblico il giardino dei melograni nella Casa del Rilievo di Telefo al Parco archeologico di Ercolano. Un angolo dedicato al riposo e allo svago, arricchito da alberi di melograni e dai due ultimi grandi pini ancora presenti sul sito. Tanti i visitatori adagiati su sdraio bordeaux, colore che richiama quello dei melograni, oggi hanno usufruito dell’area a verde munita di una bacheca con volumi e libri per adulti e adolescenti. Ai rami degli alberi di melograno sono stati apposti biglietti in cui si esprime il plauso per l’ampliamento dello spazio nel Parco. Complice anche la Domenica al Museo, iniziativa ministeriale che consente la visita gratuita ogni domenica del mese nei siti d’arte statali, molte famiglie hanno affollato l’area del Parco e gli spazi del Giardino. “L’intervento nel giardino della Casa del Rilievo di Telefo” dice il direttore del Parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano “mira ad offrire al pubblico non solo un piacevole spazio di sosta, adeguatamente attrezzato, ma un luogo che stimoli la riflessione, l’ascolto e l’approfondimento di tematiche caratterizzanti la società romana, l’otium innanzitutto e soprattutto, per il tempo attuale che ci vede protagonisti, la riscoperta del tempo libero inteso non come spazio vuoto ma come spazio dell’anima, popolato da attività intellettuali, meditative e ricreative che per gli antichi romani rappresentavano un elemento fondamentale dello stile di vita e della tempra morale e che ad Ercolano trovano piena espressione nelle eccezionali testimonianze della Villa dei Papiri”. E sempre oggi spalanca le porte al pubblico un’antica e stretta via, il ‘Vicolo meridionale’ sulla quale si apre una delle due panetterie note dell’antica città dotata di una toilette che in una prima fase apparteneva alla vicina Palestra e poi passata nelle disponibilità di chi gestiva questo forno. Lo spazio multifunzionale sarà animato con allestimenti ed iniziative nel corso delle prossime settimane.

Beni archeologici trafugati, sequestri in tre regioni

Migliaia di reperti archeologici frutto di scavi clandestini in siti storici del Casertano, come l’Antica Cales, sono stati rinvenuti e sequestrati dai carabinieri del Nucleo tutela Patrimonio Culturale di Napoli, sotto il coordinamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere (quarta sezione), nel corso di 22 perquisizioni effettuate presso persone residenti in Campania, Puglia e Basilicata. Numerose le persone indagate. In totale i reperti sequestrati, risalenti ad un periodo compreso tra l’VIII secolo a.C. e il II d.C., avrebbero generato un giro di affari nel mercato illegale di circa tre milioni di euro. In particolare sono stati sequestrati 95 vasi antichi ritenuti di inestimabile valore, 20 reperti in marmo e trecento in bronzo e vetro, 1700 monete databili dal VI secolo a.C. all’VIII d.C., ognuna delle quale avrebbe fruttato tra i 70 e gli 80mila euro. I carabinieri hanno sequestrato anche 15 metal detector che i tombaroli usano per gli scavi clandestini. Nell’ambito della stessa indagine, nei mesi scorsi i carabinieri arrestarono due persone intente ad effettuare scavi clandestini in una necropoli ed una terza persona al confine con la Svizzera pronto ad esportare monete antiche, ma soprattutto fu tratto in arresto nel settembre 2022 l’allora sovrintendente per le province di Caserta e Benevento Mario Pagano, rinviato a giudizio e attualmente sotto processo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere; a Pagano furono sequestrati in un ufficio e a casa 700 reperti archeologici provenienti da scavi clandestini, oltre 300 libri antichi e alcuni dipinti ritenuti provento di furto, 50 beni in avorio, il tutto per un valore complessivo di 2 milioni di euro.

Il bilancio conclusivo del Pompei Street Festival premia gli organizzatori che registrano 20mila presenze

Nello Petrucci, direttore artistico: 

“Sono i numeri a dire che la manifestazione è stata un successo e il sold out nelle strutture di accoglienza ne è la testimonianza” 

Pompei, 4 luglio 2023 – Il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, lo aveva previsto e il bilancio conclusivo della terza edizione del Pompei Street Festival ha confermato la proiezione. Il primo cittadino, durante la conferenza stampa di presentazione lo aveva detto: “Quest’anno avremo gli alberghi pieni quasi al 100% e sarà difficile trovare una camera in città”. Sono state oltre 20mila le persone accorse in città per partecipare alle sei giorni che ha celebrato, attraverso la street art, la musica, il cinema, la fotografia e mostre, la cultura pompeiana coniugando la città contemporanea e la città degli Scavi archeologici.

Sono particolarmente soddisfatto e felice per questa edizione che, rispetto agli anni scorsi, è passata da tre a sei giornate di eventi moltiplicando di fatto le iniziative realizzate, ma che ha soprattutto raddoppiato le presenze rispetto allo scorso anno – conferma l’ideatore e direttore artistico della kermesse, Nello Petrucci -. Il progetto stilato doveva ampliare il numero di giorni per creare i presupposti per programmare un valido periodo di permanenza in città per i turisti, ma non immaginavamo di registrare il sold-out nelle strutture ricettive, sia alberghiere che di ristorazione”.

     A dare un primo bilancio era stata il Ministro al Turismo Daniela Santanchè: in una nota di adesione al progetto aveva sottolineato che nel 2022 Pompei aveva sfiorato i 3 milioni di visitatori, triplicando il numero rispetto al 2021, mentre i primi dati del 2023 promettevano anche meglio e parlavano di un +127% sullo stesso periodo del 2022. Insomma, che Pompei fosse in pieno rilancio turistico l’amministrazione comunale lo sapeva bene, tanto da puntare su eventi e manifestazioni come il Pompei Street Festival per implementare l’offerta ai visitatori.

Anche i dati diffusi dal Ministero del Turismo, relativi ai fatturati cittadini, erano incoraggianti – con una prima parte del 2023 che ha registrato, sinora, un +162% sugli incassi del 2022 e un +19% sugli incassi del 2019 – ma certo il sindaco Lo Sapio e l’organizzatore Petrucci non immaginavano i riscontri registrati.

Nella sola ristorazione l’implemento di presenze ha registrato, durante la manifestazione, un +30%, mentre alberghi, B&B e pensioni hanno dovuto rinunciare ad accettare ulteriori prenotazioni. A favore della kermesse anche il provvedimento del Ministro Sangiuliano, che ha consentito l’accesso gratuito ai musei e luoghi di cultura nell’ultimo weekend, regalando a Pompei il primato nazionale con 20.537 visitatori.

Tra le iniziative del Pompei Street Festival, oltre i concerti e il concorso internazionale sui corti e docufilm, grande successo quello collegato al messaggio di pace realizzato da quattro street artist all’interno del parco archeologico degli Scavi di Pompei. L’opera dell’artista Nello Petrucci, dal titolo “Blasted Harmony” ha ispirato un russo, un americano, un francese ed un’artista svizzera, nella composizione di altrettanti disegni di street art con il titolo “Ponte oltre i confini”, entrambe le realizzazioni puntano a promuovere la pace nel mondo e soprattutto a chiedere l’interruzione delle guerre nel mondo.