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Gaza: G7 Contrari all’Attacco su Rafah, Fonti Usa: “Nessun Ok”

La lunga ombra della violenza continua a stendere il suo manto sulle terre martoriate del Medio Oriente. Mentre il conflitto tra Israele e Hamas, entrato nel suo 196º giorno, sembra non conoscere tregua, voci autorevoli negli Stati Uniti hanno ribadito un netto rifiuto nei confronti di un presunto attacco su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Questa affermazione, giunta a seguito di voci contrastanti che avevano ipotizzato un consenso statunitense all’operazione, ha gettato nuova luce sul complesso quadro diplomatico che circonda la regione.

Il G7, riunito in un’unica voce, ha condannato con fermezza l’ipotesi di un attacco su vasta scala, sottolineando le potenziali conseguenze catastrofiche che ne deriverebbero. “Messaggio chiaro dai G7 per una de-escalation”, ha dichiarato Tajani, rappresentante italiano, evidenziando l’urgente necessità di riportare la calma in una regione già segnata da troppi anni di conflitto e sofferenza.

Tuttavia, mentre le nazioni occidentali si coalizzano per promuovere la pace e la stabilità, l’ingresso a pieno titolo della Palestina alle Nazioni Unite rimane un obiettivo ambizioso, osteggiato dal muro di opposizione degli Stati Uniti. Tale opposizione ha scatenato l’ira dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), la quale continua a lottare per il riconoscimento internazionale e per il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

Nel frattempo, il panorama geopolitico si complica ulteriormente con l’imposizione di nuove sanzioni contro l’Iran. Un’azione coordinata tra Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito ha mirato a colpire il regime di Teheran, in risposta alle crescenti minacce e alle azioni destabilizzanti messe in atto dal governo iraniano. In questo contesto, lo Stato di Israele ha reagito con fermezza, colpendo una base aerea militare nei pressi di Esfahan, in un presunto atto di contrattacco contro l’Iran.

Tuttavia, va notato che l’attacco sembra essere stato “limitato”, senza provocare vittime, in netto contrasto con le azioni più aggressive intraprese da Teheran in passato. Questo apparente tentativo di moderazione potrebbe indicare una volontà da parte di entrambe le parti di evitare un’escalation che potrebbe avere conseguenze disastrose per la regione nel suo complesso.

Mentre il mondo osserva con apprensione gli sviluppi nel Medio Oriente, rimane fondamentale per tutte le parti coinvolte cercare vie diplomatiche per risolvere i conflitti e promuovere la pace. In un momento in cui la stabilità globale è più preziosa che mai, la necessità di cooperazione e dialogo è imprescindibile per evitare il peggio e costruire un futuro di speranza e prosperità per tutte le nazioni della regione.

Lutto nella Famiglia Trump: Addio a Amalija Knavs, la Madre di Melania Trump

Il 2024 ha iniziato per la famiglia Trump con una triste notizia: Amalija Knavs, madre dell’ex first lady Melania Trump, è deceduta all’età di 78 anni. L’annuncio della scomparsa è stato fatto da Melania stessa attraverso un messaggio commovente su una piattaforma di social media.

“È con profonda tristezza che annuncio la scomparsa della mia amata madre, Amalija”, ha scritto Melania Trump. “Amalija Knavs era una donna forte che si è sempre comportata con grazia, calore e dignità. Era interamente devota al marito, alle figlie, al nipote e al genero. Ci mancherà oltre misura e continueremo a onorare e ad amare la sua eredità”.

La causa della morte non è stata rivelata, ma Melania ha accennato al fatto che la madre fosse malata da tempo. Questo lutto ha colpito profondamente la famiglia Trump, con l’ex presidente Donald Trump esprimendo il suo dolore in una dichiarazione sulla sua piattaforma di social media Truth Social: “Questa è una notte molto triste per l’intera famiglia Trump!!! La grande e bellissima madre di Melania, Amalija, è appena andata in un bellissimo posto nel cielo. Era una donna incredibile e ci mancherà ben oltre le parole!”

L’assenza di Melania dalla foto di Natale della famiglia Trump ha attirato l’attenzione dei media, ma fonti informate hanno rivelato che era al fianco di sua madre in ospedale durante quel periodo. Nonostante la malattia di Amalija Knavs, suo marito Viktor, 79 anni, è stato visto sorridere nella foto natalizia, dimostrando la forza della famiglia in un momento difficile.

Melania Trump e sua madre, entrambe di origini slovene, erano incredibilmente vicine, come ha confermato Stephanie Winston Wolkoff, ex assistente senior di Melania. Questa perdita rappresenta non solo un colpo personale per la ex first lady, ma anche un momento di tristezza per tutti coloro che conoscevano e stimavano Amalija Knavs. La comunità politica e il pubblico si uniscono nel porgere le loro condoglianze alla famiglia Trump durante questo periodo di dolore.

 

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La guerra in Ucraina: Giorno 499 e richiesta di adesione all’Alleanza Atlantica

La guerra in Ucraina ha raggiunto il giorno 499, segnando un tragico traguardo in un conflitto che ha causato sofferenza e distruzione. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sollecitato la Nato a compiere passi concreti per l’adesione del suo paese all’Alleanza Atlantica. In questo contesto di tensione, Zelensky ha recentemente incontrato il presidente ceco, Pavel, e ha programmato un viaggio in Turchia per un incontro con il presidente Erdogan, al fine di esercitare pressione su Mosca.

Situazione critica a Leopoli e tensione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: Nel frattempo, la situazione sul campo continua a peggiorare. Dieci persone hanno perso la vita a Leopoli quando un missile ha colpito un condominio. Il sindaco della città ha descritto l’attacco come il più grave alle infrastrutture civili dalla comparsa delle forze russe nel conflitto. Questo evento tragico rappresenta solo una delle numerose tragedie che si verificano quotidianamente in diverse regioni dell’Ucraina colpite dal conflitto.

La tensione resta anche alta intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che è diventata oggetto di accuse reciproche tra Mosca e Kiev riguardo a un presunto imminente attacco. Entrambe le parti si accusano reciprocamente, affermando che un attacco potrebbe avere conseguenze catastrofiche non solo per l’Ucraina, ma anche per l’Europa e l’intero globo.

Progressi dell’Aiea sull’accesso alla centrale nucleare: In mezzo a questa situazione critica, il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha dichiarato che l’agenzia sta facendo progressi nell’ottenere un accesso alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Questo rappresenta un passo importante per garantire la sicurezza e la stabilità nella regione.

Conclusione: La guerra in Ucraina continua a mietere vittime e a causare devastazione, mentre il presidente Zelensky cerca il sostegno della comunità internazionale, in particolare della Nato, per l’adesione del suo paese all’Alleanza Atlantica. Nel frattempo, il conflitto si intensifica con attacchi alle infrastrutture civili e la tensione attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia raggiunge livelli preoccupanti. È fondamentale che la comunità internazionale si adoperi per trovare una soluzione pacifica a questa crisi, evitando ulteriori sofferenze e garantendo la sicurezza per l’Ucraina e la regione nel suo complesso.

 

 

Russi riducono personale alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, secondo i servizi d’intelligence ucraini

Secondo i servizi d’intelligence ucraini (Gru), i russi stanno gradualmente riducendo il numero di addetti alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, da loro occupata. Entro il 5 luglio, anche ai tecnici di Rosatom, l’ente per l’energia nucleare russa che gestisce l’impianto, e a quelli ucraini che hanno firmato un contratto con essa è stato “consigliato” di lasciare.

Kiev sostiene che la centrale atomica è stata precedentemente minata dai russi. Il Gru ha riferito sul proprio canale Telegram che “il contingente di occupazione sta gradualmente lasciando il territorio dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia”.

In un’altra notizia, il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, ha affermato in un’intervista a The War Zone che l’Fsb russo è stato incaricato di liquidare il leader della Wagner, Yevgeny Prigozhin, dopo il fallito ammutinamento dello scorso fine settimana. Budanov ha dichiarato: “Sappiamo che l’Fsb è stato incaricato di assassinare Prigozhin. Riusciranno a farlo? Vedremo con il tempo…”.

Nel frattempo, il ministro russo degli Esteri, Serghei Lavrov, ha dichiarato che la Russia non vede alcuna ragione per estendere l’accordo sul grano ucraino, sottolineando seri dubbi sull’adeguatezza di molti leader occidentali. Inoltre, è stata annunciata l’attivazione di una nuova batteria di sistemi antimissili S-400 in Bielorussia, secondo il ministro bielorusso della Difesa.

Lavrov ha anche comunicato che Mosca intende spingere per un’espansione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America. Inoltre, la Russia avvierà una propria inchiesta per scoprire la verità sui diritti dei bambini in Ucraina.

Nel contesto delle tensioni, gli Stati Uniti hanno valutato l’approvazione del sistema missilistico tattico a lungo raggio Atacms per l’Ucraina. Secondo il Wall Street Journal, l’Atacms ha una gittata di circa 300 km, sufficiente per colpire obiettivi russi molto oltre le linee del fronte, incluso in Crimea, da dove partono gli attacchi con droni di fabbricazione iraniana. Sebbene Joe Biden non abbia ancora dato il suo consenso, ci sono segnali di apertura anche tra i più riluttanti nel governo statunitense, a partire dalla Casa Bianca.

Mosca in stato di emergenza: massiccia evacuazione degli edifici pubblici mentre il Gruppo Wagner si avvicina alla capitale russa

Nell’attuale situazione di emergenza a Mosca, la capitale russa, si sta verificando una massiccia evacuazione degli edifici pubblici a causa dell’avanzata del Gruppo Wagner, un gruppo di mercenari, verso la città. I media riportano immagini e video di persone che abbandonano in fretta edifici e musei vicini al Cremlino, come la Galleria Tretyakov, il Museo Pushkin e la Casa della Cultura Ges-2.

Il sindaco di Mosca, Serghei Sobyanin, ha invitato i cittadini a limitare gli spostamenti in città e ha annunciato che lunedì sarà una giornata non lavorativa. La situazione viene descritta come difficile dal sindaco, che ha condiviso l’avviso tramite Telegram.

Il presidente russo Vladimir Putin si è rivolto alla nazione, affermando che difenderanno il popolo e lo Stato contro coloro che li hanno traditi. Ha fatto riferimento agli eventi del 1917, quando la Prima guerra mondiale e la guerra civile hanno diviso il popolo russo. Putin ha promesso che coloro che hanno scelto la via del tradimento saranno puniti e che le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessari.

Il Gruppo Wagner, guidato da Yevgeny Prigozhin, ha preso il controllo di siti militari chiave, compreso un aeroporto, nella città di Rostov, che è considerata una base logistica cruciale per l’offensiva russa in Ucraina. Prigozhin ha affermato che la sua azione non è un colpo di Stato, ma una marcia per la giustizia. Ha anche negato le notizie che indicavano la fuga del presidente Putin a San Pietroburgo, dichiarando che il presidente è al Cremlino.

Le autorità russe hanno aumentato le misure di sicurezza nella capitale e hanno posto sotto protezione rafforzata le “strutture critiche” di Mosca. Nel frattempo, il Ministero degli Esteri russo ha messo in guardia i Paesi occidentali dal cercare di approfittare della situazione per scopi anti-russi.

La situazione in Ucraina continua ad essere tesa, con truppe ucraine che hanno liberato posizioni nel Donbass occupate dai russi dal 2014. Alcuni media riportano anche esplosioni e sparatorie al comando militare russo a Rostov.

Gli Stati Uniti stanno monitorando da vicino la situazione e hanno dichiarato il loro sostegno all’Ucraina. Il Dipartimento di Stato americano ha affermato che il sostegno non cambierà nonostante la situazione in Russia.

La situazione in Russia rimane critica e in rapida evoluzione, mentre il Gruppo Wagner si avvicina sempre di più a Mosca. Le autorità russe stanno facendo del loro meglio per gestire la situazione di emergenza e garantire la sicurezza dei cittadini.

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CNN: I tentativi di Trump di screditare Biden potrebbero tornare a perseguitarlo nel primo dibattito

(CNN)Per mesi sulla scia della campagna, il presidente Donald Trump ha messo in dubbio l’ acutezza mentale di Joe Biden e ha usato le sue capacità di branding per definire il suo avversario come qualcuno che non è all’altezza del lavoro.

La saggezza di quella strategia sarà testata quando i due uomini entreranno nell’arena del dibattito martedì sera.
Trump incontrerà l’ex vicepresidente per il loro primo incontro uno contro uno a Cleveland, Ohio, in una posizione precaria cinque settimane prima delle elezioni. Affronta l’imperativo di scuotere il suo avversario o costringerlo a commettere un errore che scuote la gara in un momento in cui è dietro Biden di nove punti in una media dei sondaggi nazionali – con le schede già espresse – e di nuovo sulla difensiva dopo una denuncia del New York Times che mostrava che aveva pagato solo $ 750 in tasse federali sul reddito l’ultima volta che si era candidato alla presidenza e il suo primo anno in carica.
In vista del dibattito, Trump – che non ha mai dimostrato di essere un dibattente particolarmente agile – ha mostrato pochi segni di una strategia coerente per alterare drasticamente il corso della gara. Ma questi tre dibattiti consequenziali presentano la sua ultima possibilità di farlo. Con dispiacere di alcuni dei suoi consiglieri, Trump è riuscito a fissare aspettative pericolosamente basse per Biden mentre viaggia per il paese dicendo agli elettori che l’ex vice presidente non ha idea di “cosa sta succedendo”.
“È un ragazzo stupido, un ragazzo stupido, sempre conosciuto come un ragazzo stupido”, ha detto Trump durante un raduno di Middletown, in Pennsylvania, sabato.
Inoltre, il presidente non sembra aver cambiato molte menti mentre continua a pubblicizzare la sua gestione “perfetta” della pandemia di coronavirus , che ha ucciso più di 200.000 americani , anche se la maggioranza degli elettori gli dà voti bassi su quel punteggio. E Trump è quasi certo che sprecherà minuti preziosi durante il dibattito che ribadisce le teorie cospirative sfatate su Ucraina, Russia, Hillary Clinton, Hunter Biden e il suo stesso impeachment che risuona con pochi elettori oltre a quelli che già lo supportano.
Ha visto in anteprima una di quelle teorie alla sua conferenza stampa alla Casa Bianca domenica sera, quando ha accusato senza fondamento che Biden era drogato, ripetendo le affermazioni di un tweet di quel giorno.
“Non sto scherzando. Sono disposto a fare un test antidroga e penso che dovrebbe farlo anche lui”, ha detto Trump dal podio della Casa Bianca, come due dei suoi allenatori di dibattito, l’ex governatore del New Jersey Chris Christie e l’ex New York Il sindaco Rudy Giuliani, a guardare. “Dai un’occhiata a Internet. Molte persone lo dicono”, ha detto Trump.
Biden ha generalmente ignorato questo tipo di accuse selvagge, e quando gli è stato chiesto domenica a Wilmington cosa deve fare nel dibattito, ha risposto: “Dì solo la verità”.
La vicedirettrice della campagna di Biden, Kate Bedingfield, ha risposto alle provocazioni del test antidroga di Trump domenica scorsa: “Il vicepresidente Biden intende fornire le sue risposte al dibattito con le parole. Se il presidente pensa che il suo miglior caso sia fatto con le urine, può farlo. niente di meno da Donald Trump, che ha fatto incazzare la possibilità di proteggere le vite di 200.000 americani quando non ha fatto un piano per fermare COVID-19 “, ha detto in una dichiarazione.