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Ancora sbarchi di migranti: 77 persone soccorse nel Canale di Sicilia

Nuovi arrivi nel porto di Reggio Calabria, con 77 migranti che sono stati soccorsi mentre si trovavano a bordo di un’imbarcazione nel Canale di Sicilia. La nave “Dattilo” della Guardia costiera ha effettuato il salvataggio e i migranti sono giunti ieri nel porto calabrese. Nel frattempo, un’altra imbarcazione in difficoltà, carica di migranti e con la situazione meteorologica sempre più pericolosa, è stata soccorsa in acque maltesi dalla nave italiana “Calajunco M” della compagnia Augusta due. I settanta migranti, principalmente di nazionalità egiziana, sono stati tratti in salvo e imbarcati sulla nave italiana, che si è diretta verso il porto di Trapani.

Nel frattempo, in Tunisia, la Guardia costiera ha bloccato in tre giorni 65 tentativi di migrazione illegale, intercettando ben 2.068 persone a bordo di diverse imbarcazioni in difficoltà al largo delle acque territoriali tunisine. Questa settimana potrebbe essere firmato un trattato tra Italia e Tunisia sul tema migratorio.

Le politiche migratorie in Europa continuano a suscitare tensioni, con il no di Polonia e Ungheria. Tuttavia, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sostiene che la strada intrapresa dal governo italiano sia quella giusta e che l’Europa si unirà a questa posizione. La gestione dei flussi migratori rimane quindi un tema di grande importanza e dibattito a livello internazionale.

Trapani: presi i responsabili dei pestaggi agli stranieri

Aggredivano, senza apparente motivo, gli stranieri che transitavano nelle vie cittadine.
Tre persone sono state arrestate per violenza privata, minaccia, lesioni personali aggravati dalla finalità di discriminazione razziale dagli agenti del commissariato di Marsala, la Digos di Trapani e gli uomini del Reparto prevenzione crimine di Palermo.

Gli investigatori nel corso delle indagini hanno scoperto l’esistenza di un gruppo criminale che soprattutto nei week end compiva dei “raid punitivi” nei confronti di inermi cittadini stranieri che subivano senza un’apparente ragione, violenze fisiche e verbali.

L’indagine è stata condotta malgrado molte vittime non abbiano collaborato con le denunce perché intimorite dalla ferocia del “branco”.

Nel corso della perquisizione nell’abitazione di uno degli arrestati è stata trovata una pistola semiautomatica priva di tappo rosso e del munizionamento a salve.

Per l’identificazione sono state decisive le immagini dei sistemi di video sorveglianza in giro per la città. Gli agenti dopo aver ricostruito dinamiche degli attacchi di violenza sono riusciti ad identificare anche i responsabili.