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Frosinone: operazione “Requiem-ultimatum al crimine” contro lo spaccio di droga

C’era anche un’agenzia di pompe funebri, che serviva per riciclare il denaro che veniva dai profitti illeciti per traffico di droga, tra le attività di una organizzazione criminale fermata stamattina durante l’operazione “Requiem-ultimatum al crimine”.

L’operazione, condotta dalla Squadra mobile di Frosinone e dal Comando provinciale della Guardia di finanza, ha portato all’arresto di 25 persone, di cui nove ai domiciliari, e a un obbligo di dimora.

L’accusa è per tutti associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio e estorsione.

Le indagini sono partite nel 2018 da alcuni arresti per spaccio e da diversi sequestri di droga avvenuti a Sora (Frosinone). Sin da subito gli agenti hanno intuito che i singoli episodi di spaccio erano riconducibili ad una vera e propria organizzazione malavitosa, ben strutturata e diffusa sul territorio sorano ed in stretto contatto con gruppi malavitosi della Campania.

Proprio da qui avveniva l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti; il trasporto veniva effettuato da corrieri che, per eludere i controlli, si alternavano nel tragitto dalla Campania al basso Lazio, dove la droga veniva poi smistata e stoccata in diversi luoghi nella disponibilità del gruppo criminale, il principale dei quali costituito da un impianto di autodemolizione di materiali ferrosi.

Lo sviluppo delle indagini hanno portato a individuare due fazioni, una facente capo ad una famiglia di origini campane, trasferitasi a Sora nei primi anni novanta, e una seconda locale, al cui vertice c’erano pregiudicati sorani.

I due gruppi, dopo un primo periodo di collaborazione reciproca nell’acquisto e nello spaccio sulle varie piazze del sorano, del cassinate e della provincia dell’Aquila, erano entrati in contrasto tra loro per acquisire il monopolio dell’attività di spaccio nel territorio sorano. In particolare mentre il gruppo “locale” aveva posto tutte le proprie energie nell’attività di spaccio, gli affiliati della fazione di origini campane avevano esteso i propri interessi a vari ambiti, infiltrandosi nel tessuto economico sociale in maniera spregiudicata e violenta.

In particolare i vertici dell’associazione gestivano anche un’attività di pompe funebri che si era ingrandita velocemente grazie ai guadagni dell’illecito traffico di sostanze stupefacenti, oltre 9 mila euro a settimana, che venivano successivamente reimpiegati anche nell’attività dell’azienda funebre, la quale poteva così offrire a basso costo servizi con auto di lusso, peraltro senza adempiere agli obblighi di presentazione delle dichiarazioni fiscali.

All’operazione hanno preso parte le unità cinofile antidroga del Gruppo della Guardia di finanza di Formia e del Reparto cinofili di Nettuno, gli elicotteri del I Reparto Volo di Pratica di Mare e del Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Civitavecchia, nonché equipaggi del Reparto prevenzione crimine Campania.

Stradale: controlli in tutta Italia contro il riciclaggio di veicoli

Si è conclusa un’operazione della Polizia stradale finalizzata a contrastare il riciclaggio di veicoli rubati e dei pezzi di ricambio per auto. Oltre 500 poliziotti e 300 pattuglie impegnate in tutto il territorio nazionale per monitorare le principali vie di comunicazione e le tratte autostradali maggiormente transitate da bisarche, corrieri e furgoni usati per trasportare quella refurtiva. Particolare attenzione è stata posta nelle zone di confine.

Complessivamente sono state identificate oltre 2 mila persone e controllati più di 3 mila veicoli. Cinque persone sono state arrestate tra spaccio di stupefacenti, furto e ricettazione, e 10 denunciate a piede libero per vari reati. I poliziotti hanno inoltre sequestrato quasi 40 chili di droga, recuperando 13 veicoli di provenienza illecita, tra cui un escavatore, un grande trattore usato per tagliare l’erba dagli argini dei fiumi e due moto da cross, nonché quattro documenti e due targhe contraffatte. Le infrazioni al Codice della strada contestate sono state 186, con 2 veicoli sottoposti a sequestro e fermo, nonché una patente ritirata.

In particole a Montecatini Terme (Pistoia) i poliziotti della Sezione di Pistoia hanno sorpreso due italiani, un 46enne e un 56enne, che avevano rubato una minicar vicino una scuola. Gli agenti hanno intercettato l’auto rubata e l’hanno seguita a distanza, per non farsi scoprire dai ladri, che, a loro insaputa, li hanno portati direttamente al loro nascondiglio, un magazzino a Montopoli in Valdarno (Pisa). Qui i due malviventi avevano nascosto, oltre alla minicar, un escavatore, un grande trattore, di quelli usati per tagliare l’erba dagli argini dei torrenti o dei fiumi, due moto da cross, e persino degli attrezzi da palestra.

Ma la sorpresa più grande è stata la scoperta di una serra, ricavata in una struttura di legno adattata con un sistema di aerazione e di lampade, usata per coltivare piante di marijuana.

I ladri sono stati arrestati, la droga sequestrata e i veicoli restituiti ai loro proprietari.

Sull’A/22 del Brennero una pattuglia della Sottosezione di Verona Sud ha arrestato due cittadini pachistani, un 31enne e un 35enne, che avevano nascosto sotto la pedaliera dell’auto 8 ovuli con quasi 70 grammi di cocaina.  Nel bagagliaio c’era anche il kit dello spacciatore: bilancino di precisione, ovuli, nastro adesivo e mannitolo, utile a tagliare la droga.

Sull’A/12 sono stati fermati un cittadino italiano ed uno ucraino tra i caselli di Versilia e di Viareggio. Nel baule dell’auto c’era un chilo e mezzo di marijuana. Presso l’abitazione del primo, gli investigatori della Sottosezione di Viareggio hanno trovato e sequestrato altri 40 chili di droga. Lui è stato arrestato, il suo amico denunciato.

GUARDIA DI FINANZA NAPOLI. CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI, FRODE ASSICURATIVA, FALSA PERIZIA E FALSA TESTIMONIANZA. ESEGUITE MISURE CAUTELARI PERSONALI NEI CONFRONTI DI QUATTRO SOGGETTI.

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Nella mattinata odierna militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare applicativa degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su conforme richiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata hanno proceduto all’arresto di quattro soggetti gravemente indiziati, tutti, dei reati di corruzione in atti giudiziari e falsa perizia, due di essi, altresì, di falsa testimonianza e frode alle assicurazioni.

Le persone destinatarie della misura cautelare sono P.G. avvocato con studio legale in Meta di Sorrento, I.G. imprenditore di Vico Equense, P.V. e A.G.L. consulenti tecnici.

Le indagini, espletate dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Massa Lubrense e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno permesso di accertare che l’imprenditore I.G., con l’ausilio dell’avvocato P.G., ha posto in essere due frodi ai danni di compagnie assicurative in materia di sinistri stradali, anche mediante il ricorso a false testimonianze e perizie d’ufficio compiacenti.

Dalle indagini è emerso che i due consulenti tecnici d’ufficio, P.V. e A.G.L., nominati dal Giudice di Pace di Sorrento, nell’ambito di due distinti giudizi civili per il risarcimento dei danni conseguenti ad altrettanti sinistri stradali, in cambio della dazione o della promessa di somme indebite di denaro, hanno redatto delle false perizie, finalizzate alla commissione di frodi ai danni delle compagnie assicurative, attestando danni a cose e a persone non rispondenti al vero.

In particolare, alla stregua delle indagini espletate, risulta che:

  • il consulente tecnico d’ufficio P.V. ha depositato al Giudice di Pace di Sorrento una perizia attestante falsamente un danno di oltre 10.000 euro cagionato all’autovettura Ferrari riconducibile all’imprenditore I.G. in cambio dapprima della promessa di 2.500 euro e successivamente della dazione di 1.500 euro in contanti da parte dell’avvocato P.G.;
  • il consulente tecnico d’ufficio A.G.L., medico, in cambio della promessa della dazione indebita di 200 euro in contanti, ha depositato al Giudice di Pace di Sorrento una perizia attestante falsamente l’esistenza di un nesso causale tra un ulteriore sinistro stradale e le lesioni riportate dal conducente di un veicolo apparentemente entrato in collisione con altro veicolo condotto dall’imprenditore I.G. riconoscendo la sussistenza di un danno biologico nella misura del 3%.
  1. Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza cautelare si è proceduto a perquisizioni, tuttora in corso, presso le abitazioni e gli studi professionali dei suddetti indagati al fine di acquisire ulteriori elementi di prova in ordine ai reati per cui si procede relativi sia ai sinistri stradali oggetto del provvedimento coercitivo sia ad altri sinistri stradali oggetto delle indagini.

Coisp, sindacato Polizia: per controlli su distanziamento servono più agenti: no a slogan contro forze ordine

“Chi, come il governatore della Campania De Luca, critica le Forze di Polizia per la riduzione dei controlli sul mantenimento del distanziamento sociale dovrebbe ricordare quello che hanno fatti i loro partiti negli anni scorsi: i tagli lineari hanno causato un vuoto di organico di quasi 17mila unità. Durante il lockdown il numero di poliziotti, carabinieri e finanzieri non è stato moltiplicato: gli agenti sono sempre gli stessi. Semplicemente, l’imponente dispositivo di controllo del territorio messo in campo, è stato reso possibile dalla contestuale riduzione dei reati di circa il 74%. Oggi siamo tornati a percentuali di commissione dei reati analoghe a quelle antecedenti il lockdown: non possiamo abbandonare i nostri compiti di prevenzione e repressione dei reati”. Così a Radio Cusano Campus il segretario generale del Sindacato di Polizia Coisp Domenico Pianese che poi ha proseguito: “Attività come il controllo di chi è agli arresti domiciliari, la repressione di furti e di rapine o la gestione dell’immigrazione assorbono centinaia e centinaia di agenti delle Forze di Polizia ogni giorno. Siamo i primi a capire l’importanza delle ordinanze emesse a tutela della salute, a rispettarle e farle rispettare. Ma questi controlli non possono essere l’obiettivo principale nella vita normale di un organico di Polizia”, ha concluso.

Report Galleria della Vittoria

OggiAggiungi un appuntamento per oggi sono iniziati i rilievi con laser scanner e le indagini termografiche all’interno della galleria della Vittoria per individuare lo stato deformativo del rivestimento. Al termine di queste ulteriori indagini i tecnici saranno in possesso di un quadro conoscitivo chiaro per il progetto degli interventi.
Le indagini in corso si sommano a quelle attivate immediatamente dopo il distacco parziale avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 settembre. Con l’ausilio della ditta appaltatrice dell’Accordo quadro per la manutenzione delle strade – che ha messo a disposizione quattro cestelli elevatori e relative squadre – è stata monitorata la galleria con una ispezione visiva ravvicinata della calotta ed effettuata la battitura con martelli a mano per determinare le parti staccate o male ancorate. Con tale operazione sono stati censiti tutti gli ammaloramenti ed eliminati tutti i frammenti in fase di distacco

GIA’ RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’ATTRAVERSAMENTO DELLE AREE PEDONALI TEMPORANEE A MIGLIAIA DI UTENTI. PRIMI POSITIVI EFFETTI DELLE DELIBERE SULLE SANZIONI.

Nel periodo dal 6 giugno, giorno di entrata in vigore delle Aree Pedonali Temporanee finalizzate a favorire il rilancio di migliaia di attività chiuse per tre mesi causa lockdown, al 18 settembre, giorno di entrata in vigore delle Delibere finalizzate ad intervenire su una situazione che ha visto migliaia di cittadini ricevere verbali per attraversamento delle Aree Pedonali Temporanee nel periodo di attivazione (tutti i giorni dalle 19.00 alle 07.00).

La Giunta comunale è intervenuta con due atti:

– la Delibera n° 332 che fornisce regole di comportamento per le categorie  autorizzate;

– la Delibera n° 331 per analizzare e valutare tutti gli altri casi secondo le disposizioni di legge.

Ad oggi, l’attività si è concentrata sulle situazioni contemplate nella Delibera 332.

Circa 1.500 i casi trattati relativi ai veicoli dei residenti, dei domiciliati e i non residenti proprietari di posti auto fuori sede stradale all’interno delle Aree Pedonali provvisorie, anche in riferimento a ciclomotori e a veicoli utilizzati in comodato d’uso sulla base dei dati inseriti utilizzando il portale del Comune (registrazione che è obbligatoria per comunicare situazioni non note all’Amministrazione).

Diverse migliaia le situazioni affrontate consultando l’anagrafe cittadina per quanto riguarda i residenti, un’operazione che terminerà entro fine settimana.

Pertanto a breve saranno completati tutti gli interventi riferiti ai residenti o domiciliati così come per quanto riguarda i veicoli per il carico e scarico delle merci deperibili e a servizio delle attività commerciali interne alle Aree Pedonali registrati sul portale.

Sarà così possibile, di conseguenza, ricavare le situazioni richiamate dalla Delibera 331 ed agire in ottemperanza all’indirizzo fornito dalla Giunta.

Coronavirus: nuove situazioni legate al Covid-19 nelle carceri, centralità del ruolo degli infermieri e importanza della medicina legale

Mentre il Premio Nobel per la Medicina viene assegnato agli scopritori del virus dell’epatite C in Italia si cercano i serbatoi del virus e le carceri sono i luoghi deputati a tale analisi sulle cosiddette key populations.
Carceri e Covid-19: dal rischio polveriera a calo dei detenuti
La pandemia di Covid-19 ha colpito anche le carceri, provocando diversi effetti. Fortunatamente i casi di Covid-19 sono stati sporadici e non particolarmente critici. “Dopo le proteste iniziali e gli inevitabili timori che le carceri divenissero una polveriera, le norme previste dal DPCM dell’8 marzo per gli istituti penitenziari hanno consentito di limitare i contagi: i casi sintomatici dei nuovi ingressi sono stati posti in isolamento; i colloqui si sono tenuti in modalità telematica; sono stati limitati i permessi e la libertà vigilata – evidenzia il Prof. Sergio Babudieri, Direttore Scientifico SIMSPe (Società Italiana di Medicina e Sanità nei Penitenziari) -. Tuttavia, con questa seconda ondata il virus si è diffuso in diversi ambiti, ben oltre ospedali e RSA che erano stati i principali incubatori del virus in primavera: di conseguenza, adesso qualsiasi nuovo detenuto va in un’area di quarantena e viene sottoposto a tutti i consueti protocolli, secondo un filtro analogo ai triage degli ospedali”.
“Tra le conseguenze della pandemia emergono anche dati positivi – aggiunge il Prof. Babudieri – Il tema cronico del sovraffollamento, che costituiva una minaccia proprio per una potenziale diffusione del Covid, è invece andato incontro a un notevole miglioramento: si è passati dal 20,3% al 6,6%, poiché non vi è stato il normale turn over dovuto all’assenza di arresti nel periodo del lockdown. Più precisamente, al 31 gennaio 2020 nei 190 istituti penitenziari italiani vi era una capienza di 50692 (dati ufficiali del Ministero della Giustizia) e 60971 detenuti presenti, con un surplus quindi di 10279, pari al 20,3%. Adesso a fronte di una capienza di 50574 posti letto, i detenuti effettivi sono 53921, con un sovraffollamento sceso a 3347, ossia il 6,6%, mostrando dunque un calo radicale. Questo però deve imporci controlli sempre più accurati, perché la popolazione ristretta è praticamente tutta suscettibile al Coronavirus ed in più in questo ambito sappiamo come sia cronicamente elevata la circolazione di altri virus, in particolare epatitici come HCV. Ne consegue che in questa nuova fase dell’epidemia COVID divenga mandatoria l’esecuzione dei test combinati HCV/COVID nei 190 Istituti Penitenziari Italiani ”.

Il disagio psichiatrico dovuto alla pandemia
Il Covid-19 ha evidenziato, accanto alla pandemia, un’altra emergenza sanitaria: quella della salute mentale. Depressione, ansia e disturbi del sonno, durante e dopo il lockdown, hanno accompagnato e stanno riguardando più del 41% degli italiani. Le persone rinchiuse nelle carceri costituiscono soggetti particolarmente vulnerabili: secondo dati noti, circa il 50% dei detenuti era già affetto da questo tipo di disagi prima della diffusione del virus. Erano frequenti dipendenza da sostanze psicoattive, disturbi nevrotici e reazioni di adattamento, disturbi alcol correlati, disturbi affettivi psicotici, disturbi della personalità e del comportamento, disturbi depressivi non psicotici, disturbi mentali organici senili e presenili, disturbi da spettro schizofrenico.“Il problema psichiatrico o quantomeno quello del disagio mentale è diventato una delle questioni più gravi del sistema penitenziario italiano – sottolinea il Presidente SIMSPe Luciano Lucanìa –. In sede congressuale abbiamo avuto un confronto su questo tema delicato con i contributi di accademici, direttori dei penitenziari, medici specialisti che lavorano alla psichiatria territoriale e operatori attivi nel sistema penitenziario stesso. È evidente come la pandemia di covid e soprattutto i primi mesi abbiano reso queste problematiche ancora più evidenti. Nelle ultime settimane la situazione è diventata ancora più complessa. Non esistono soluzioni pronte e preconfezionate, ma noi di SIMSPe crediamo che sia necessario per gli operatori, per la comunità carceraria, per i decisori politici, far presente limiti, problemi, prospettive e chiedere soluzioni. Da una parte si devono integrare i servizi del territorio e i servizi del carcere; dall’altra serve un sistema carcerario che sia in grado di affrontare autonomamente questo tipo di problemi”.

Il ruolo degli infermieri nella sanità penitenziaria e la pandemia
Il ruolo dell’infermiere nell’ambito penitenziario è centrale, sebbene spesso non venga messo a fuoco a sufficienza. In virtù del Decreto 739 del ’94, l’infermiere è colui che si occupare dei servizi assistenziali. Tuttavia, rappresenta una figura chiave perché è insignito di una responsabilità che va oltre quella sanitaria, poiché coinvolge la sicurezza personale di tutti coloro che lavorano in carcere. Da una parte, infatti, lavora in equipe con i medici; dall’altra, ha rapporti anche con altre figure, come gli educatori, toccando così anche gli aspetti sociali oltre a quelle sanitari.
“Come gruppo infermieristico di SIMSPe stiamo sviluppando diverse ricerche che permettano di valorizzare la figura dell’infermiere e di ottimizzarne il contributo – evidenzia Luca Amedeo Meani, Vice Presidente SIMSPe –. Uno studio riguarda l’azione del Covid sull’operatività dell’infermiere: il Moral Distress (Disagio Morale) degli infermieri era preoccupante e si è aggravato in questi mesi. I dati emersi mostrano un livello molto elevato rispetto ai parametri mediani di valutazione e spesso coinvolgono ragazzi che avevano solo tre o quattro anni di esperienza in servizio. Da qualche settimana stiamo integrando lo studio con item che riguardano il Covid. In secondo luogo, stiamo portando avanti anche un’analisi che riguarda la gestione Rischio Clinico, che permette di determinare in modo scientifico quali potrebbero essere le misure correttive per abbassare i rischi da un livello potenzialmente elevato a uno standard accettabile. Questo lavoro del Gruppo infermieristico SIMSPe è iniziato prima della pandemia e ha aiutato molto nella prevenzione del Covid: l’assenza di casi gravi e il mancato diffondersi della pandemia in questi ambienti è stato anche grazie a questo sistema di prevenzione e di analisi del rischio”.

GUARDIA DI FINANZA NAPOLI. CONTROLLI ANTICOVID E SULLA MOVIDA.

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Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nel primo fine settimana del mese di ottobre, ha ulteriormente rafforzato il dispositivo dei
controlli sul rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV2. In totale, tra venerdi e domenica, sono state controllate su tutta
la provincia 472 tra persone e attività commerciali, 28 le sanzioni complessive. Inoltre, come spesso succede, dai controlli anti Covid sono
emerse anche situazioni illecite tipicamente d’interesse delle Fiamme Gialle.

In particolare, i “Baschi verdi” del Gruppo Pronto Impiego hanno sorpreso in via Partenope e denunciato un cittadino italiano alla guida della propria auto
senza patente, mentre in piazza Dante hanno sequestrato alcuni grammi di hashish ad un giovane, che è stato segnalato alla Prefettura.

Il 2° Nucleo Operativo Metropolitano, a seguito di una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa tramite il numero di pubblica utilità “117”, ha
sequestrato, tra via Fratelli Grimm e via Bronzi di Riace, 4 kg. di sigarette di contrabbando denunciando a piede libero un 60enne.

Inoltre, gli stessi finanzieri hanno sanzionato nel capoluogo il titolare di una
pizzeria di via Cavalcavia perché nel locale non venivano indossati i dispositivi di protezione individuale e all’esterno si formavano assembramenti.

Scoperti contestualmente anche 7 lavoratori in nero.
I finanzieri del II Gruppo al Molosiglio hanno sequestrato alcuni grammi dimarijuana in possesso di 2 cittadini italiani, segnalati all’Autorità Prefettizia.

Il Gruppo di Frattamaggiore sulla strada provinciale Fratta – Caivano ha sequestrato 1,5 grammi tra cocaina ed eroina a carico di un cittadino italiano,
che è stato segnalato alla Prefettura.

Guardia di Finanza
COMANDO PROVINCIALE NAPOLI
Ufficio Operazioni
GUARDIA DI FINANZA NAPOLI. CONTROLLI ANTICOVID E SULLA
MOVIDA. NEL FINE SETTIMANA 472 CONTROLLI SULLE PERSONE E
SUGLI ESERCIZI COMMERCIALI. 28 SANZIONI, 5 DENUNCE, 4
SEGNALAZIONI ALLA PREFETTURA PER USO PERSONALE DI
DROGA.

La Compagnia di Giugliano in Campania ha sequestrato un locale di 100 m2 dove sono stati scoperti 540 capi di abbigliamento contraffatti. Denunciati 2
responsabili.

La Compagnia di Pozzuoli ha sanzionato 5 giovani che non indossavano la mascherina e ha verbalizzato il titolare di una friggitoria perchè uno dei
dipendenti non indossava la mascherina. L’attività commerciale è stata chiusa per 5 giorni.

La Compagnia di Torre Annunziata ha sequestrato in via Roma quasi 10 kg. di sigarette di contrabbando, nei confronti di un 25enne di Boscoreale; la
Compagnia di Casalnuovo nel corso di un controllo in un appartamento ha sequestrato 11.636 accessori per telefonini con noti marchi di fabbrica
‘Samsung – Apple – Huawei’ contraffatti denunciando un 40enne, mentre la Compagnia di Torre del Greco, presso due distinte agenzie di scommesse,
ha sanzionato 2 persone che non indossavano i dispositivi di protezione individuale.

Nel complesso, i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, impegnati a vigilare sull’osservanza delle misure previste per contenere la diffusione del
Covid-2019, dall’inizio dell’emergenza hanno controllato 76381 persone sanzionandole 2676, nonché 4295 esercizi commerciali sanzionandone 162,
sequestrato 2.300.000 tra mascherine e altri dispositivi di protezione e 40.000 litri di prodotti igienizzanti non a norma, sanzionando per queste ultime
tipologie di illecito 175 responsabili, di cui 132 denunciati all’Autorità
Giudiziaria.

Europa, Usa e Cina: confronto tra D’Alema, Amendola, Tremonti e Massolo sugli equilibri globali in tempi di Covid

Un dibattito tra politici di grande rilievo sulle sorti e gli equilibri globali oggi durante la convention “#RinascitaItalia: The Young Hope“, promossa dall’associazione ‘Fino a prova contraria’ di Annalisa Chirico, moderato dalla giornalista del Corriere della Sera, Marilisa Palumbo.
Apre l’incontro l‘ex-premier Massimo D’Alema: “La globalizzazione è stato uno straordinario processo di crescita della ricchezza ma ha determinato uno squilibrio crescente tra la politica nazionale e l’economia globale. Osserviamo anche il ritorno al nazionalismo, alla difesa dei confini nazionali, al sovranismo. Non sono un sovranista, ma dobbiamo costruire un equilibrio politico di tipo pluralistico, basato sul rispetto tra le forze in campo. Se l’Occidente decide di fare del rispetto dei diritti umani uno dei criteri della sua politica, allora la politica estera deve essere coerente. Assistiamo infatti a un uso strumentale di questo temi: fino a che la Cina produceva a basso costo nessuna ha protestato, ma oggi finalmente tema viene agitato”. E poi sugli Stati Uniti: “Il presidente Trump ha detto che già a gennaio sapeva della pericolosità del Covid e non lo ha comunicato per non spaventare gli americani: è un atteggiamento molto grave. La Cina ha pagato e ha fatto pagare al mondo un alto prezzo e ha rallentato di un mese almeno l’allarme, ma questo non placa la responsabilità di come alcuni paesi hanno affrontato la pandemia quando lo hanno saputo“.
A intervenire durante il dibattito il Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola, che ha detto: “A febbraio/marzo vedevo un’Europa che discuteva del Covid senza contare l’elemento politico. Tra febbraio e luglio invece vi era un grande enigma: potevamo far sì che l’Europa crollasse o fare un’altra scelta. A marzo l’Europa era già un cadavere per tutti gli opinionisti dei quotidiani italiani. Oggi c’è una ripresa, è vero, ma è solo un primo passo. Ed è frutto di un accordo politico, che però dovrà essere implementato e sostenuto da scelte successive. Ora attendiamo le elezioni degli Stati Uniti, ma oggi la nostra identità si costruisce in un mondo multipolare”.
Presente anche l’ex-ministro Giulio Tremonti, oggi Presidente di Aspen Institute Italia: “Se pensano che superata anche questa fase di crisi, con strumenti scientifici ed economici, tutto possa tornare come prima, io credo che sia un errore tragico. E un’illusione. So che quando la storia fa una di queste svolte puoi trovarti davanti i demoni. Soprattutto se si resta in un mondo globale senza regole. Serve un accordo globale, con dentro tutti: anche la Cina. Non vedo alternative; sennò si va avanti dietro la mega trincea di cemento ignorando la forza politica del motore a scoppio“.
Ha chiuso il confronto Giampiero Massolo, Presidente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale: “La Cina è un partner importante per tutti al di là della declinazione propria di ogni governo. Il rapporto con questo paese conviene a certe condizioni: la più importante è perché può essere un partner e non un alleato, dato che non apparteniamo all’Eurasia. Come stato siamo troppo piccoli, dobbiamo farci scudo delle istituzioni europee. La parola chiave è il concetto di reciprocità per evitare i rischi di un patto leonino e far valere il peso europeo. Un compito importante dell’Europa è quello di puntellare l’occidente“.

Recovery Fund: Anna Lepre (Centro Studi Lepre Group): “investire al Sud è investire per il Paese”

L’intera agenda governativa ha per obiettivo di far fiorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Non lo ha detto un signore qualsiasi ma il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il passato ha insegnato che certe promesse, anche se formulate ai massimi livelli istituzionali, possono essere smentite dai fatti. Sarà ancora una volta così? Lo chiediamo ad Anna Lepre, Direttore del Centro Studi di Lepre Group.
L’auspicio è che le risorse pubbliche, del Recovery Found e di altre fonti finanziarie, si dirigano effettivamente verso Sud
“E’ l’auspicio di chi ha a cuore gli interessi sia del Mezzogiorno e dell’intero Paese” – esordisce Anna Lepre.
“Sono in molti a non aver capito che le cose marciano insieme. Sembra invece che lo abbiano compreso Conte e Ministri come Amendola e Provenzano. Ma non si tratta di schieramenti politici. Molto apprezzabili, in questo senso, sono state ad esempio alcune decise prese di posizione di Giorgia Meloni. Su un altro piano, purtroppo, sta crescendo una divaricazione artificiosa tra un partito del Nord e un partito del Sud, che finisce per sovrapporsi trasversalmente agli schieramenti tradizionali”. Il direttore Lepre ha poi continuato: “Destinare al Sud una mole imponente di risorse pubbliche per infrastrutturarlo, migliorarne ed efficientarne i servizi pubblici, rinnovare e qualificare i quadri delle amministrazioni, potenziare trasporti e reti energetiche e di telecomunicazioni, non è soltanto una priorità nazionale, ma renderebbe il Mezzogiorno un territorio finalmente competitivo, alla stregua di altre aree d’Italia e d’Europa e, soprattutto, utilizzarlo strategicamente per una crescita non solo economica ma anche geopolitica del Paese”. Anna Lepre ha poi concluso: “Il Mezzogiorno d’Italia può diventare un tramite attivo tra Nord Europa e Paesi della sponda sud del Mediterraneo, anche se questa evoluzione strategica va costruita facendo decollare le Zone economiche speciali che sono e restano strategiche nelle aree retroportuali e non solo.
Siamo di fronte a un appuntamento epocale, e se si riuscisse ad evitare i danni della seconda ondata del Covid e a definire un Piano di ripresa e resilienza all’altezza delle aspettative e delle esigenze del Paese, si potrà per davvero far fare un salto di qualità straordinario al Paese e al Mezzogiorno”.