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Poggioreale: Andrea Napolitano Si Toglie la Vita Dopo la Morte di Alexandro Esposito

Il carcere di Poggioreale, a Napoli, continua a essere il palcoscenico di drammatici eventi, con un nuovo capitolo oscuro che segue da vicino la misteriosa morte di Alexandro Esposito. Il procuratore ha aperto un fascicolo per omicidio volontario in seguito alla sua tragica fine. Ora, la casa circondariale è di nuovo al centro dell’attenzione a causa del suicidio di Andrea Napolitano, 40 anni, condannato lo scorso anno all’ergastolo per l’assassinio della compagna Ylenia Lombardo.

La scoperta del cadavere di Napolitano è avvenuta poco prima di mezzogiorno nel reparto Torino, dove il detenuto è stato trovato senza vita nel bagno della sua cella. Il 40enne soffriva di problemi psichiatrici, in particolare di depressione, e questa triste vicenda solleva interrogativi sulla gestione della salute mentale dei detenuti.

Secondo quanto emerso dai primi rilievi sulla scena, sembrerebbe che Napolitano abbia deciso di porre fine alla sua vita usando una corda, impiccandosi all’interno della toilette della cella. Nessun testimone era presente al momento della tragica decisione.

Napolitano aveva incontrato il suo avvocato, Sabato Saviano, pochi giorni prima di Natale, e durante quell’occasione non aveva manifestato alcuna intenzione di uccidersi, nonostante i segni evidenti di depressione. Tuttavia, la drammatica scelta di Napolitano solleva nuove domande sulla gestione della salute mentale dei detenuti e sulle misure di prevenzione del suicidio.

Samuele Ciambriello, garante regionale dei detenuti, ha dichiarato che Napolitano era a rischio suicidario da un anno, ma era seguito e monitorato. Ciambriello ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i detenuti in attività trattamentali, favorire rapporti con il mondo esterno e fornire personale specializzato per ridurre le forme di autolesionismo e i tentativi di suicidio.

Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp, ha commentato la vicenda definendola un “ennesimo grave episodio” all’interno del carcere di Poggioreale e ha sottolineato l’urgenza di un intervento del governo per affrontare la situazione.

La morte di Andrea Napolitano aggiunge un capitolo oscuro alla storia di Poggioreale, evidenziando la necessità di riforme nel sistema penitenziario e di un approccio più attento alla salute mentale dei detenuti.

MACERATA CAMPANIA (CE). SEGUE LA SUA EX ANCHE IN CASERMA DOVE LA DONNA LO DENUNCIA PER ATTI PERSECUTORI. TRENTASEIENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

Esasperata dal comportamento del suo ex compagno si presenta in caserma per sporgere un’ennesima denuncia, ma lui continua ad importunarla con messaggi e telefonate, fino a seguirla dai Carabinieri.

La situazione era diventata insostenibile per la trentaquattrenne che nel pomeriggio di ieri si è rivolta ai Carabinieri della Stazione di Macerata Campania, in provincia di Caserta, denunciando nuovamente gli atti persecutori posti in essere nei suoi confronti dal trentaseienne con il quale da qualche anno ha interrotto una relazione sentimentale.

La denunciante ha ricondotto il comportamento ossessivo dell’uomo al non voler accettare la fine della loro relazione, mostrandosi particolarmente nervoso, controllando in più occasioni i suoi spostamenti e i contatti chiamati dal suo telefonino. Arrivando anche a danneggiare, per gelosia, la sua autovettura.

A generare nella donna un perdurante e grave stato d’ansia e di paura avrebbero contribuito anche alcune azioni estreme poste in essere dall’uomo, quali il presentarsi presso la sua abitazione e presso il luogo di lavoro, minacciandola di morte.

Anche nel pomeriggio di ieri il trentaseienne ha seguito la vittima, fino agli uffici della Stazione dei Carabinieri, insistendo con continui messaggi e chiamate. Questa volta però è stato bloccato ed arrestato dai militari dell’Arma.

L’uomo, che dovrà rispondere di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna è stato accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione della competente autorità giudiziaria.

TRE ARRESTI E UNA DENUNCIA ESEGUITI DAI CARABINIERI. DUE COPPIE TROVATE IN POSSESSO DI STUPEFACENTI, DENARO CONTANTE E AGENDA CONTABILE.

Dovranno rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente le tre persone che, nella serata di ieri, sono stati sorpresi dai carabinieri della Compagnia di Marcianise con poco più di un kg di Hashish in auto.

I militari dell’Arma, durante servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei reati in materia di sostanze stupefacenti, hanno arrestato un 24enne di Santa Maria Capua Vetere, un 49enne e la sua compagna 46enne, di Marcianise.

I tre, a bordo di autovettura Fiat Grande Punto, in via Leonardo Da Vici di Marcianise, fermati per un controllo e sottoposti a perquisizione personale e veicolare sono stati trovati in possesso di 10 panetti di hashish del peso complessivo di gr. 1.011 ,00 e di 205,00 euro in denaro contante.

Lo stupefacente era nascosto sotto il sedile del conducente all’interno di una busta di plastica.

Nella vettura, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato anche un’agenda con appunti manoscritti di vario genere, verosimilmente riconducibili alla gestione contabile dell’attività illecita.

A seguito di successiva perquisizione domiciliare, estesa anche all’abitazione del 26enne sono sati rinvenuti, nella disponibilità della 24enne, sua compagna convivente, 2 involucri in cellophane contenenti gr. 9,06 di Hashish e gr5,87 di polvere bianca, verosimilmente cocaina, oltre alla somma di euro 930,00 in denaro contante.

Ulteriori, 16 involucri in cellophane contenenti hashish per un peso complessivo di 92 grammi e una pistola a salve, priva di tappo rosso, marca Bruni, modello 92FS con caricatore inserito e priva di cartucce sono stati rinvenuti su un fondo agricolo adiacente la camera da letto la cui finestra, al momento dell’accesso di militari nell’appartamento perquisito avvenuto con non poche difficoltà, era aperta.

Il 49enne ed il 26enne sono stati tradotti presso casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, mentre la 46enne è stata sottoposta agli arresti domiciliari.

Solo una denuncia in stato di libertà per la 24enne.

 

SANTA MARIA A VICO (CE). AGGREDISCE CON UN MANUBRIO IN FERRO I GENITORI CHE SI RIFIUTANO DI DARGLI IL DENARO. VENTITREENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

In piena notte le urla provenienti da un appartamento del centro di Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, oltre a svegliare il vicinato hanno suscitato non poche preoccupazioni per l’incolumità di una coppia del luogo, vistasi aggredire fisicamente dal proprio figlio dopo l’ennesimo rifiuto a consegnargli il denaro richiesto.

Solo grazie all’immediato intervento dei carabinieri della locale stazione, fatti intervenire sul posto dai vicini, si è evitato il peggio. Il ventitreenne è stato bloccato dai militari dell’Arma proprio mentre stava cercando di colpire i genitori con un manubrio in metallo, smontato poco prima da un triciclo.

Il giovane, come riferito dal padre, non è nuovo a tali atti di violenza, quasi sempre innescati dal bisogno di denaro che utilizza per l’acquisto di stupefacenti.

La coppia, esasperata dal comportamento del figlio, questa volta ha deciso di denunciare non solo l’aggressione di questa notte, ma anche le altre precedenti.

L’arrestato, che dovrà rispondere di estorsione e maltrattamenti contro familiari conviventi, è stato accompagnato presso la casa circondariale di santa maria capua vetere, a disposizione della competente autorità giudiziaria.