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Tragedia a Napoli: Muore 62enne dopo una Lite all’Ingresso del Policlinico

Nel cuore della città di Napoli, una giornata come tante è stata sconvolta da un tragico evento. Nel primo pomeriggio di ieri, i carabinieri della Compagnia Vomero sono intervenuti all’ingresso del II Policlinico di Napoli per sedare una lite. Ciò che doveva essere una semplice discussione è presto sfociata in tragedia.

Sul posto, i militari hanno trovato un uomo di 62 anni accasciato a terra, in evidente stato di difficoltà respiratorie. Immediatamente è scattato l’intervento di soccorso e il 62enne è stato trasportato d’urgenza in rianimazione. Tuttavia, nonostante gli sforzi del personale medico, nel tardo pomeriggio è sopraggiunta la terribile notizia: l’uomo è deceduto.

Ciò che ha portato alla lite e alle conseguenze fatali è ancora oggetto di indagine da parte delle autorità competenti. Tuttavia, questo incidente getta luce su una realtà più ampia: la violenza e l’escalation dei conflitti che possono scaturire anche da situazioni apparentemente banali.

La morte del 62enne è un colpo duro per la comunità locale e una dolorosa testimonianza delle conseguenze tragiche che possono derivare dalla mancanza di gestione pacifica dei conflitti. In un momento in cui la società è già sotto pressione a causa di molteplici sfide, è fondamentale riflettere sulle cause profonde di tali eventi e lavorare insieme per promuovere una cultura di dialogo e rispetto reciproco.

Le autorità competenti stanno conducendo le indagini necessarie per fare luce sull’accaduto e assicurare giustizia. Tuttavia, mentre la città di Napoli piange la perdita di un suo cittadino, questo tragico episodio dovrebbe servire da monito per tutti noi sull’importanza di cercare soluzioni pacifiche ai conflitti, evitando di far prevalere la violenza e il rancore.

Cambio al Comando Forze Operative Sud: Continuità nella Sicurezza

Nel cortile di Palazzo “Salerno”, si è svolta la cerimonia di avvicendamento al Comando delle Forze Operative Sud. Alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Carmine Masiello, delle autorità militari e civili, il Generale di Divisione Claudio Minghetti ha ceduto il comando al parigrado Angelo Michele Ristuccia. Il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello ha elogiato il lavoro svolto dalle donne e dagli uomini delle Forze Operative Sud che, con la prontezza e la professionalità che li contraddistinguono, hanno dimostrato il loro essere risorse preziosa ed insostituibile, in armonia con le altre articolazioni dello Stato.

 

“Il silenzioso ed efficace operato, sul territorio e nei diversi contesti di crisi nel mondo, e la genuina dedizione profusa in ogni circostanza – ha continuato il Gen. C. A. Masiello – hanno suscitato orgoglio e profonda riconoscenza valorizzando l’autorevolezza e il prestigio dell’Esercito e delle nostre Forze Armate. Mi aspetto molto – ha aggiunto – in termini di contributo all’innovazione, attenzione verso le nuove generazioni, slancio addestrativo, pratica dell’esempio, culto dell’identità, del senso dell’unità e del dovere, frutto di una chiara consapevolezza che lo sviluppo e il mantenimento delle capacità operative sono gli elementi indispensabili, sui quali costruire la sicurezza e l’efficacia di ogni livello organico, preparandosi ha operare in ogni ambito di confronto, come la realtà dei fatti ci impone. Ci attendono tempi difficili e altamente impegnativi, in un momento in cui i compiti per la sicurezza nazionale e la stabilità internazionale sono destinate ad aumentare ed in cui l’Esercito deve profondere le migliori energie al servizio della repubblica Italiana, in nome e per l’affermazione dei valori costituzionali di pace, giustizia e libertà. Lo faremo insieme. Fa parte della nostra storia, delle nostre tradizioni, dei valori e del Giuramento che ci uniscono – ha concluso in Capo di Stato Maggiore dell’Esercito” Il Generale Minghetti, ha ringraziato il personale del COMFOP Sud e dei reparti dipendenti, per l’impegno, i risultati conseguiti e per la collaborazione ricevuta durante il suo periodo di comando. Il Generale Ristuccia ha espresso gratitudine al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito per la fiducia riposta, esprimendo orgoglio per il prestigioso incarico ed assicurando il pieno impegno a conseguire gli obiettivi fissati dal vertice della Forza Armata. Il Comando delle Forze Operative Sud è un Alto Comando che comprende le componenti Operativa e Territoriale, con competenze sull’Italia centro-meridionale e insulare. La componente operativa è composta da cinque Brigate pluriarma, deputate all’approntamento delle forze da impiegare nelle operazioni in Patria e all’estero, quella territoriale comprende quattro comandi regionali e opera nei settori alloggiativo, documentale, tecnico-amministrativo, del reclutamento e della ricollocazione nel mondo del lavoro. Inoltre, il COMFOP Sud ha la responsabilità del comando e controllo dell’Operazione “Strade Sicure” e “Terra dei Fuochi”, coordinando 6 raggruppamenti nel proprio settore.

Nel ponte di Pasqua più taxi in circolazione a Napoli

In occasione delle festività Pasquali il Comune di Napoli ha disposto, in accordo con i sindacati, l’organizzazione dei turni di rinforzo e la sospensione, su base volontaria, del riposo settimanale dei tassisti del servizio taxi per sabato 30 marzo, domenica 31 marzo (turni 14-23 e 14-24 ) e lunedì 1 aprile e martedì 2 aprile (turno 18-06). E’ quanto si legge in una nota. “Con questa organizzazione – ha evidenziato l’assessore ai Trasporti, Edoardo Cosenza – andiamo ad aumentare il numero di taxi in circolazione nelle festività. In particolare, nei giorni di sabato e domenica, nella fascia pomeridiana, avremo potenzialmente in circolazione circa 350 taxi in più; mentre invece lunedì e martedì avremo potenzialmente, nella fascia mattutina, 120 taxi in più. Un intervento che, insieme all’accordo sindacale chiuso positivamente per il trasporto pubblico, porterà un contributo importante al sistema della mobilità cittadina nei prossimi giorni festivi”.

Napoli e la Campania hanno perso il primato delle nascite

La Campania ha perso il 23,1% della popolazione tra il 2008 e il 2019, tendenza che si accentua visto che tra il 2022 e il 2023 il calo demografico è stato in un anno del 3,6%. E’ uno dei dati illustrati a Napoli da Gian Carlo Blangiardo, professore emerito dell’Università Milano Bicocca ed ex presidente dell’Istat nella sua relazione “Italia e Campania nella morsa dell’inverno demografico”, presentata all’incontro “Insieme per la natalità … impegno regionale” del Forum delle Associazioni Familiari della Campania. L’attuale popolazione della Campania diminuisce sia per l’emigrazione dei giovani, sia per il crollo della natalità. Nel 2002 la provincia di Napoli guidava la graduatoria nazionale con 12,4 nati ogni 1000 abitanti e la Campania, con 11,4 nati per 1000 cittadini, era al vertice tra le regioni. Vent’anni dopo, nel 2022, Napoli scende al terzo posto e il primato della Campania viene ceduto al Trentino Alto Adige. Tra i fattori che determinano il calo, il problema per le donne di conciliare maternità e lavoro. “Il rapporto difficile con il datore di lavoro – ha spiegato il presidente nazionale del Forum Famiglie, Adriano Bordignon – è una delle sfide enormi nel nostro Paese. In tutti i Paesi sviluppati ad una significativa occupazione femminile sono anche correlati tassi più alti di natalità. La situazione italiana invece riduce l’opportunità delle donne di avere nuovi nati”. Le previsioni sulla Campania sono per un prosieguo del trend: nel ventennio 2023-2042 la popolazione residente si ridurrà dell’11,3%, con una riduzione di un altro 17,7% nel ventennio successivo dal 2043 in poi. Nel complesso, tra il primo gennaio 2023 e la stessa data del 2064 la popolazione campana si ridurrebbe in tutto del 27%, con quindi 1,5 milioni di residenti in meno. Le proiezioni portano a diversi scenari per il futuro. La potenziale forza lavoro si dimezzerà, così come il contingente dei giovani. Si ridurrà nel tempo il flusso di accesso alla scuola dell’obbligo a 6 anni e all’elettorato attivo dei 18enni. Al contrario, dovrebbe triplicare il quoziente di cittadini con più di 90 anni. Con tutti i problemi economici e sociali che è facile intuire.

Per Pasqua a Napoli 200mila turisti, riunita la task force

Più vigili in strada, 60 unità in più nel giorno di Pasqua, oltre ad una serie di servizi ad hoc previsti per l’accoglienza dei turisti. Queste alcune delle misure scaturite dalla prima riunione della task force per l’accoglienza e la gestione dei flussi turistici – 200 mila arrivi previsti – a Napoli durante Pasqua che si è tenuta a Palazzo San Giacomo. Il gruppo di lavoro è costituito dall’assessora al Turismo e alle Attività produttive Teresa Armato, da Edoardo Cosenza (Trasporti), Antonio De Iesu (Viabilità e Polizia municipale) e Vincenzo Santagada (Igiene). L’obiettivo è prevenire e gestire le questioni legate a viabilità, igiene urbana, trasporti, sicurezza e accoglienza, coordinandosi anche con Asia e con la polizia locale che svolgerà un importante lavoro. “Il piano della task force – ha spiegato l’assessora Armato – è una forma di concertazione che l’Amministrazione, con tutti gli assessorati ed i servizi interessati, sta portando avanti per garantire in maniera organica e coordinata l’accoglienza dei numerosi turisti che arriveranno in città per le feste pasquali. Un flusso che vedrà circa 200 mila nuovi arrivi concentrati a ridosso della settimana santa e per i quali saranno dispiegati, su molteplici fronti, servizi straordinari”. L’assessorato al Turismo metterà in campo – da mercoledì 27 marzo a domenica 5 maggio – una serie di servizi ad hoc: – 14 tutor, a disposizione per fornire indicazioni e materiali informativi, saranno presenti – dalle 10 alle ore 19 – nei luoghi più iconici della città – I servizi pubblici di piazza Trieste e Trento saranno implementati con quelli mobili posizionati in piazza del Gesù, via Mezzocannone, piazza San Pasquale e via Cesare Battisti. Rimangono sempre attivi gli infopoint al Molo Angioino, al Vomero, piazza del Gesù e piazza del Plebiscito oltre all’Infopoint itinerante. “Abbiamo chiesto uno sforzo importante all’azienda di igiene ambientale – ha detto l’assessore Vincenzo Santagada – con l’impegno ad incrementare – tra sabato 23 marzo e martedì 2 aprile – tutti i servizi attinenti al decoro urbano e alla pulizia delle strade”. Sarà garantito un potenziamento dei turni affinchè si possa con maggiore frequenza provvedere allo svuotamento dei cestini ed al riassetto delle attrezzature stradali. “Sul fronte dei trasporti – ha annunciato l’assessore Cosenza – per la metro Linea 1 e Funicolare centrale, ci sarà il prolungamento dell’orario di esercizio fino alle 2 del venerdì e del sabato, mentre domenica mattina e lunedì in Albis saranno in vigore i normali orari di esercizio. Per quanto riguarda l’accesso dei bus turistici in città la giunta comunale ha confermato che dal 25 marzo sarà attiva la Ztl bus, saranno inoltre attivi il parcheggio Brin in Via Marina oltre a quelli di Scampia e Campi Flegrei”. Sarà intensificata la presenza degli agenti di polizia locale in servizio durante le feste. Rispetto al contingente ordinario, solo nella giornata di Pasqua sono previste 60 unità in più per il controllo del territorio e saranno garantiti, durante il fine settimana, presidi rinforzati alle aree di accesso in città – stazione, aeroporto – e nelle zone di maggior afflusso turistico – Decumani, piazza del Plebiscito, piazza Trieste e Trento e Lungomare. “Siamo impegnati al massimo per assicurare a cittadini e turisti una Pasqua in sicurezza – ha dichiarato l’assessore alla Legalità e polizia locale Antonio De Iesu – agiremo a in via preventiva anche per contrastare la presenza di venditori abusivi in via Toledo, sul lungomare e al murale di Maradona”. Dalla riunione è emersa infine la volontà di concertazione con tutti gli operatori interessati e con le associazioni di categoria dei commercianti che saranno coinvolte in una prossima riunione della task force.

Palazzo Reale di Napoli, primavera di aperture e restauri

Una primavera di proposte e restauri al Palazzo Reale di Napoli: la ricca serie inaugurazioni nei prossimi due mesi partirà il 28 marzo con la Fontana della Fortuna. Nuovi percorsi daranno al pubblico la possibilità di accedere a luoghi segreti e di grande suggestione come il torrino del Belvedere e di seguire la storia del Palazzo dal 1600 ai primi del ‘900 nel Museo della Fabbrica. Anche la biglietteria avrà una nuova collocazione negli spazi di accoglienza, introduttivi alla visita del complesso monumentale. L’obiettivo è superare i 400mila visitatori dello scorso anno. In cartellone anche la mostra su Tolkien. “Gli interventi di restauro e riuso di spazi, andando dai sottotetti alle sale di rappresentanza e fino agli ambienti al piano terra, sono stati ripensati per incrementare accoglienza e fruizione del sistema museale – ha dichiarato Almerinda Padricelli, architetto responsabile di tutti i lavori del Palazzo – e aggiungono oggi tasselli significativi ad una pianificazione strategica”. “Un’evidente rinascita del Palazzo Reale – ha dichiarato il direttore Mario Epifani – che offre ai visitatori un’offerta sempre più ampia e articolata. Siamo lieti di presentare i lavori conclusi e pronti a lavorare per il futuro. Nei prossimi mesi, infatti, sono previsti anche l’apertura del bookshop e l’avvio dei lavori di restauro del Giardino Romantico”. Ad aprile fissata l’inaugurazione del restauro delle coperture del Palazzo e del torrino del Belvedere. Si sono conclusi infatti i lavori di recupero dei tetti e sottotetti del complesso monumentale e gli interventi di restauro del Belvedere di Palazzo Reale, iniziati a novembre del 2022 grazie a un finanziamento di 6 milioni. Il torrino domina la parte meridionale dell’edificio ad un’altezza di circa 70 metri su via Acton ed è ampio circa 150 mq. Si affaccia verso il golfo di Napoli con tre ampie vetrate che si aprono su un balcone e fu realizzato in stile neoclassico nell’ambito dei lavori commissionati dopo il 1837 da Ferdinando II di Borbone all’architetto Gaetano Genovese, che nel corso di vent’anni ristrutturò l’intero Palazzo. Uno dei restauri più importanti e ambiziosi della direzione di Mario Epifani è senza dubbio quello della Prima Anticamera, che sarà riaperta al pubblico nel mese di aprile.

Addio all’ex Whirlpool di Napoli, giù l’8 aprile

Addio allo stabilimento della ex Whirlpool di Napoli, adesso c’è anche la data. Le ruspe entreranno in azione nel sito di via Argine il prossimo 8 aprile quando verrà abbattuto un pezzo di storia dell’industria partenopea, per decenni – a partire dagli anni ’60 – insediamento produttivo tra i più qualificati nella produzione di lavatrici di alta gamma. E’ l’ultima tappa di un percorso culminato nei mesi scorsi nel passaggio dei 312 lavoratori rimasti in organico alla neonata cordata composta da imprenditori campani specializzata nella produzione di pannelli solari, la Tea Tek, che ha rilevato il sito per riconvertirlo nel fotovoltaico. Tutto questo dopo che la multinazionale americana con sede nel Michigan aveva deciso nel 2019 di rinunciare allo stabilimento partenopeo, per anni punto di forza del gruppo in Italia. Per gli oltre trecento dipendenti si aprono ora le porte dei corsi di formazione in attesa che il nuovo insediamento sia pronto, tempi stimati due anni circa. Dalle lavatrici al fotovoltaico, dall’industria classica alle green economy. L’annuncio che segna una data di quelle importanti lo ha dato in serata Felice Granisso, ceo della newco Italian Green Factory (Gruppo Tea Tek), a conclusione del tavolo convocato a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. “L’azienda – spiega Granisso – è molto soddisfatta per l’esito dell’incontro presso il Ministero e accoglie positivamente il sostegno del governo, delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali al piano di ristrutturazione ex Whirlpool. Nei prossimi giorni convocheremo le parti sindacali per aggiornarle sul piano industriale. Il mese prossimo, l’8 aprile, daremo il via al cantiere in cui sorgerà Italian Green Factory”. Un annuncio in qualche modo atteso dai sindacati che tuttavia restano guardinghi: “La direzione di Italian Green Factory – dicono Fim Fiom Uilm – ci ha informato che sono stati appaltati i lavori di abbattimento del vecchio stabile, che partirà ad aprile, e sono in procinto di essere appaltati quelli di ricostruzione; restano invece da risolvere alcune questioni nei rapporti fra impresa e istituzioni; gli ordinativi continuano ad affluire sia di inseguitori solari sia di cabine di trasformazione, ma finché non sarà avviata la produzione devono essere evasi con acquisti all’estero. Infine – concludono – ci è stato ripetuto che ci potrebbe essere la opportunità di un richiamo anticipato al lavoro dei dipendenti, ma in modo ancora del tutto generico”.

QUESTION MARK: Luigi de Magistris: Una Visione Trasformazionale per Napoli

Nel tessuto intricato della politica italiana, pochi nomi risplendono come quello di Luigi de Magistris, l’ex sindaco di Napoli. La sua leadership, spesso controversa ma altrettanto audace, ha segnato un’epoca di cambiamento per una delle città più affascinanti e complesse d’Italia. De Magistris, un ex magistrato antimafia, è entrato in politica con la promessa di rompere gli schemi consolidati e combattere la corruzione radicata nelle istituzioni. Il suo mandato come sindaco di Napoli, durato dal 2011 al 2021, è stato caratterizzato da una serie di iniziative e riforme volte a trasformare la città in un luogo più vivibile, inclusivo e moderno. Una delle sue prime azioni è stata quella di affrontare il problema cronico dei rifiuti, una questione che da decenni affliggeva la città. De Magistris ha implementato politiche di riciclo e raccolta differenziata, cercando di risolvere un problema che per troppo tempo aveva danneggiato l’immagine di Napoli. Tuttavia, il suo operato è stato controverso e ha suscitato critiche da più parti. Alcuni hanno accusato de Magistris di essere troppo autoritario, di adottare decisioni unilaterali e di avere uno stile di governo poco incline al dialogo e alla collaborazione. Altri hanno invece lodato la sua determinazione nel portare avanti le proprie idee nonostante le difficoltà e le resistenze incontrate lungo il cammino. Una delle sfide più grandi affrontate durante il suo mandato è stata la riqualificazione del centro storico di Napoli. De Magistris ha lavorato per ridare vita a quartieri trascurati e degradati, promuovendo progetti di riqualificazione urbana e incentivando gli investimenti nel settore turistico e culturale. Inoltre, de Magistris si è distinto per il suo impegno nei confronti delle politiche sociali, cercando di contrastare la povertà e l’emarginazione attraverso programmi di sostegno alle famiglie disagiate e ai giovani in difficoltà. Tuttavia, nonostante i suoi sforzi e le sue intenzioni, il mandato di de Magistris non è stato esente da critiche e polemiche. Alcuni lo hanno accusato di aver concentrato troppo potere nelle proprie mani, mettendo a rischio i principi democratici e il pluralismo politico. In conclusione, l’operato di Luigi de Magistris come sindaco di Napoli è stato contraddittorio e complesso, caratterizzato da successi e criticità. Indipendentemente dalle opinioni contrastanti che suscita, è indubbio che abbia lasciato un’impronta indelebile sulla città e sulla sua storia politica. La sua eredità sarà oggetto di dibattito e analisi per gli anni a venire, ma resta innegabile il suo ruolo nella trasformazione e nell’evoluzione di Napoli.

Manfredi, per il nuovo Palasport pensiamo a zona est di Napoli

Per il nuovo palasport di Napoli l’attenzione è verso la parte est della città “perché potrebbe essere un luogo dove ci sono gli spazi e verso cui abbiamo una grande possibilità di trasporto”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine dell’arrivo a Napoli della Coppa Davis, commentando le indiscrezioni sul nuovo palasport, che potrebbe sorgere nella zona di Gianturco, alla fine del Centro Direzionale. “In quella zona – ha detto Manfredi – abbiamo la metropolitana e abbiamo anche gli spazi adeguati, perché sul tema c’è anche il tema dei parcheggi per un’area che chiaramente dobbiamo garantire. Ma stiamo valutando diverse zone, tra cui anche Bagnoli. Napoli aspetta un nuovo palazzetto in cui è possibile oltre al basket anche pensare a un grande torneo internazionale indoor magari proprio di tennis”.

Tennis: la Coppa Davis esposta a Napoli

“Da ieri è a Napoli la Coppa Davis, un trofeo che ha unito tutta l’Italia nella gioia. Questo sport significa tanto anche per Napoli. È una tappa importante per noi”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, accogliendo la Coppa Davis conquistata dall’Italia. La coppa resterà al Maschio Angioino in esposizione per il pubblico fino a sabato. Poi domenica sarà al Tennis club Napoli sul lungomare, visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, nel circolo che dal 24 al 31 marzo tornerà scenario internazionale del tennis con il Torneo Challenger 2024. Manfredi ha ringraziato il presidente della Federtennis Angelo Binaghi che ha portato il trofeo a Napoli e ha sottolineato come “in Campania e a Napoli c’è un movimento tennistico importante, storico. Ci sono tanti partecipanti e per noi il tennis è una realtà sportiva molto significativa. Ci auguriamo che in futuro si possano fare tante cose importanti a Napoli insieme alla Federazione e quindi questo passaggio noi lo consideriamo anche di buon auspicio, di buon augurio per ulteriori investimenti del tennis in Campania e soprattutto a Napoli”. Manfredi ha parlato anche del nuovo centro federale di tennis che dovrebbe sorgere a Bagnoli, nell’area ex Italsider: “Ci stiamo lavorando – ha confermato – noi crediamo che Bagnoli possa essere una location ideale per questo centro federale, per la localizzazione, per la qualità del luogo, per la trasformazione che stiamo mettendo in campo. E’ un percorso che facciamo insieme alla Federazione Tennis che ha un ruolo fondamentale in questo intervento. Ci stiamo lavorando da più di un anno e credo che questa possa essere veramente una cosa molto bella non solo per Napoli, ma per tutto il movimento del tennis in Italia”.