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Sima, fino a 20mila tonnellate di CO2 durante le feste

Per le festività natalizie gli italiani produrranno 80mila tonnellate di rifiuti in carta e cartone, aumenteranno del 30% i consumi di energia rispetto ad altri periodi dell’anno immettendo in atmosfera 20mila tonnellate di CO2.E i maggiori spostamenti di cittadini e merci produrranno un aumento del 130% delle emissioni inquinanti. A fare i calcoli sull’impatto del Natale sull’ambiente è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). “Addobbare l’albero di Natale e decorare la casa con luci e catene luminose produce in Italia, nell’intero periodo natalizio, fino a 20mila tonnellate di CO2 che vengono immesse in atmosfera”, spiega il presidente Sima, Alessandro Miani, sottolineando come solo nel periodo che va dall’8 dicembre all’Epifania ci sia un incremento dei consumi energetici di circa il 30% rispetto al resto dell’anno, pari a 1.600 MWh al giorno ossia 46.400 MWh di energia consumata. “Scartare i regali produrrà invece circa 80mila tonnellate di rifiuti in carta e cartone, pari in media a oltre 3 kg a famiglia – aggiunge Miani – La nota più dolente, tuttavia, è quella dei trasporti: nel periodo delle festività di fine anno i maggiori spostamenti dei cittadini attraverso vetture private e mezzi di trasporto pubblici (treni, aerei, bus), unitamente all’incremento delle attività logistiche connesse al commercio e alla spedizione delle merci, produrrà un aumento delle emissioni inquinanti rilasciate in atmosfera (CO2, ossidi di azoto, ecc.) del +130% rispetto ad altri periodo dell’anno, con danni diretti e indiretti per la salute umana e l’ambiente”.

Registro Tumori, sindaco Acerra: necessario approfondire dati

Il Report del registro tumori 2010-2018 evidenzia “un’incidenza statisticamente significativa delle patologie neoplastiche” nel Distretto di Acerra (Napoli), che secondo il sindaco della città, Tito d’Errico, “va necessariamente approfondito con ulteriori studi in merito soprattutto al nesso di causalità”. E’ quanto emerso oggi nel corso di una tavola rotonda sulla prevenzione oncologica organizzata dalla amministrazione comunale, durante la quale sono stati analizzati i dati del registro tumori 2010-2018 pubblicati lo scorso settembre. “Per il principio di precauzione – ha affermato d’Errico – ed in base ai criteri generali stabiliti dalla Regione Campania, è prioritario che la Città Metropolitana individui con urgenza la città di Acerra come area non idonea per l’insediamento di nuovi impianti di trattamento di rifiuti speciali. Perché Acerra è zona satura, ha già dato”. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco, il presidente del Consiglio comunale, Raffaele Lettieri, il consigliere comunale Antonio Laudando, il direttore U.O.C Servizio Epidemiologia e Prevenzione dell’Asl Napoli 2 Nord, Mariarosaria Granata, il direttore del Registro Tumori dell’Asl Napoli 2 Nord, Giancarlo D’Orsi, il direttore del Distretto Sanitario 46 Acerra, Orazio Capasso, il presidente dell’Associazione Medici Acerrani, Tommaso Esposito e collegato in videoconferenza, il direttore del Dipartimento Oncologia e Toraco-polmonare Istituto Pascale di Napoli, Michelino De Laurentiis. “Dall’incontro – ha aggiunto il primo cittadino – è emersa l’importanza della prevenzione primaria e secondaria nonchè la rilevanza degli screening oncologici nella diagnosi precoce di diverse malattie neoplastiche”. Sempre oggi il sindaco, insieme ai colleghi dei comuni limitrofi, ha siglato un documento indirizzato al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Campania ed alla Città metropolitana di Napoli, per ribadire la contrarietà alla realizzazione di un’eventuale quarta linea del termovalorizzatore, a seguito di un incontro svoltosi nei giorni scorsi. “Si tratta di un’ulteriore iniziativa istituzionale – ha concluso d’Errico – per dare più forza ad una posizione che la nostra città ha già assunto in ogni sede, in ultimo in consiglio comunale lo scorso 20 luglio: no alla quarta linea del termovalorizzatore”.

Rifiuti su camion con targa rubata, 31enne denunciato in Irpinia

Trasporto di rifiuti speciali a bordo di un autocarro con targa rubata e i documenti di circolazione falsificati: è quanto i carabinieri di Marzano di Nola (Avellino), coadiuvati dai militari della locale Stazione Forestale, contestano a un 31enne di origine romene ora accusato di ricettazione e falsità in scrittura privata.

L’uomo è stato fermato dai militari dell’arma per un controllo da quale poi sono emerse le violazioni. Inevitabile la denuncia alla Procura di Avellino e il sequestro dell’autocarro (con l’intero carico di rifiuti), della targa e della carta di circolazione.

Comune di Napoli: Esposito, solidarietà ad agenti aggrediti a Secondigliano

“Solidarietà agli agenti, senza arretrare di un millimetro. Esprimo la mia solidarietà agli agenti della polizia municipale dell’unità operativa Tutela Ambientale e della Polizia investigativa centrale, impegnati in un intervento di contrasto agli sversamenti illeciti di rifiuti, nel rione Berlingieri di Secondigliano. Non dobbiamo arretrare di un millimetro nei confronti di chi non ama la nostra splendida città e non rispetta le regole minime di civiltà. Chiederò l’intensificarsi di controlli ed il supporto delle forze dell’ordine per contrastare gli sversamenti illeciti dei rifiuti, e continuerò a richiedere attenzione soprattutto in quelle zone in cui è da tempo partito il servizio di raccolta porta a porta, ma dove incivili persistono con reati contro l’ambiente abbandonando sacchetti e suppellettili in strada”. Lo dice il presidente della commissione Legalità del Comune di Napoli, Pasquale Esposito.

Mezza tonnellata di rifiuti plastici all’anno per ogni europeo, ma ne ricicliamo appena un terzo

Una montagna di plastica: forchette, bicchieri, bottigliette, sacchetti. Farne a meno sembra quasi impossibile, ma a provarci sono in tanti. A luglio riparte una delle più importanti iniziative di sensibilizzazione contro la plastica usa e getta: è il Plastic Free July, campagna organizzata dalla Plastic Free Foundation che ogni anno coinvolge milioni di persone in tutto il mondo, fornendo consigli utili a ridurre l’utilizzo di questo materiale.

In Europa, ogni anno produciamo in media 500 kg di rifiuti a persona, la maggior parte dei quali proviene proprio dal packaging e dagli imballaggi dei prodotti che acquistiamo quotidianamente. Uno studio condotto dalla Ellen MacArthur Foundation ha stimato un aumento del 70% dei rifiuti globali entro il 2050. Significa che se non cambieremo rotta, entro lo stesso anno ci saranno più rifiuti di plastica che pesci negli oceani.

Ma se la plastica viene associata all’inquinamento visibile negli oceani e per le strade, è anche il materiale più emissivo?

Importante sfatare i pregiudizi e considerare le alternative da vicino, grazie allo studio pubblicato nei giorni scorsi da Up2You Insight, che ha elaborato una classifica dei materiali utilizzati per il packaging in base alle emissioni di CO2 emesse per produrre un contenitore di un litro. A sorpresa, il prodotto più sostenibile risulta essere la bottiglia in plastica 100% riciclata, con “soli” 43g di CO2eq, pari a quasi 1/10 delle emissioni di una bottiglia di vetro. Al secondo posto troviamo il cartone con 54g di CO2eq. La plastica vergine, invece, è al terzo posto con 110g di CO2eq, nettamente più inquinante di lei è l’alluminio con 321g di CO2eq, per arrivare appunto – all’ultimo posto con il vetro, 428g CO2eq.

È vero che la plastica ha un impatto ambientale complessivamente più pesante rispetto al vetro e al cartone, ma è il materiale più leggero. Infatti, in media una bottiglia da un litro in PET pesa 36g, in cartone 31g e in vetro 400g. Inoltre, in Europa, esistono sistemi di riciclo avanzati per la plastica che consentono operazioni ad alta efficienza.

Secondo i più recenti dati della Commissione europea, appena il 30% di plastica viene riciclata, meno del 10% a livello globale.

“Se da un lato non dobbiamo demonizzare il materiale in sé, dall’altro abbiamo il dovere di puntare al massimo: non solo il 10% di plastica riciclata, ma l’ambizioso traguardo del 100% di riciclato”, sottolinea Alessandro Broglia, Chief Sustainability Officer e Co-Founder di Up2You. “Importante poi destinare l’utilizzo della plastica a oggetti di lunga durata, aspetto che avrebbe un impatto significativo sulla riduzione complessiva. Il problema principale della plastica risiede infatti nell’usa e getta, una cattiva abitudine che crea ogni giorno una quantità pressoché infinita di rifiuti”.

Le aziende per prime possano fare la differenza, scegliendo di produrre o comprare materiali con un impatto minore sull’ambiente. Da qui parte il cambiamento, ma nell’attesa noi cittadini cosa possiamo fare?

Up2You mette a disposizione una serie di consigli utili per fare la scelta giusta, ogni giorno, facendo attenzione ai messaggi poco chiari, come l’indicazione di “plastica riciclata” e “plastica riciclabile”.

Il termine riciclabile si riferisce alla facilità di recupero del materiale, ma non significa che sia fatta di materiale riciclato. Altro consiglio, prediligere i prodotti sfusi, optando per quelli senza packaging, quando possibile. La plastica, si sa, per alcuni utilizzi è indispensabile, ma non dimentichiamo che ancora più del riciclo è senza dubbio preferibile il riuso. E, in questo, il vetro rimane il materiale da scegliere perché infinitamente riutilizzabile.