Premio Sacharov 2024: presentati i candidati

I gruppi politici al Parlamento europeo hanno presentato i loro candidati per il Premio Sacharov 2024, il più alto tributo reso dall’Ue al lavoro per i diritti umani. I tre finalisti saranno selezionati a ottobre.

Il gruppo PPE ha candidato al Premio María Corina Machado, leader delle forze democratiche in Venezuela, e il presidente eletto Edmundo González Urrutia, “in rappresentanza di tutti i venezuelani dentro e fuori il Paese che lottano per il ripristino della libertà e della democrazia”.

Sia il gruppo S&D che Renew Europe hanno indicato, invece, “Women wage peace” e “Women of the sun” e le loro co-fondatrici Yael Admi e Reem Hajajreh, Israele- Palestina.

Due le candidature per Elon Musk, segnalato dal gruppo Patriots for Europe e da Europe of Sovereign Nations.

La seconda candidatura per Edmundo González Urrutia arriva dal gruppo ECR, mentre Gubad Ibadoghlu (Azerbaigian) è stato nominato dal gruppo The Greens/EFA.

Infine, il gruppo The Left ha indicato i giornalisti in Palestina (Hamza e Wael Al-Dahdouh, Plestia Alaqad, Shireen Abu Akleh e Ain Media in onore di Yasser Murtaja e Roshdi Sarraj).

PROSSIME TAPPE

Assegnato per la prima volta nel 1988 a Nelson Mandela e Anatoli Marchenko, il Premio Sakharov per la libertà di pensiero è il più alto tributo reso dall’Unione europea al lavoro sui diritti umani. Riconosce individui, gruppi e organizzazioni che hanno dato un contributo eccezionale alla protezione della libertà di pensiero. Promuove in particolare la libertà di espressione, i diritti delle minoranze, il rispetto del diritto internazionale, lo sviluppo della democrazia e l’attuazione dello stato di diritto. Nel 2023, il premio è stato assegnato a Jina Mahsa Amini e al movimento Woman, Life, Freedom in Iran.

Una rosa di tre candidati verrà stilata tramite una votazione delle commissioni Affari esteri e Sviluppo il 17 ottobre. Il vincitore o i vincitori finali del Premio Sakharov vengono scelti dalla Conferenza dei presidenti, un organo del Parlamento europeo guidato dal presidente, che include i leader di tutti i gruppi politici rappresentati nel Parlamento. Quest’anno, la Conferenza dei presidenti sceglierà il vincitore il 24 ottobre. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 18 dicembre, durante una seduta plenaria a Strasburgo.

Intelligenza Artificiale e Sistema Giustizia, Avv. Regardi: “Sfida stimolante ma dai contorni ancora non ben definiti”

“Ottima esperienza, da ripetere”. E’ unanime il giudizio dei partecipanti alla Summer School 2024 “Le nuove frontiere del Diritto” che si è svolta a Telese Terme dal 19 al 21 settembre, organizzata dall’Università degli Studi del Sannio insieme al Comune di Telese e con la collaborazione della Scuola di Formazione della Camera Penale di Benevento. Tanti gli studenti e anche gli operatori del diritto che hanno affollato le sale del Grand Hotel Telese, sede dell’attività di formazione. Abbiamo chiesto all’avv. Vincenzo Regardi, responsabile della Scuola di Formazione dell’avvocato penalista, di tracciare un bilancio di questa prima edizione nella Città di Telese.

“E’ certamente un bilancio estremamente positivo, per alcuni versi entusiasmante. Sia in termini di riscontro numerico dei partecipanti, sia in termini di rilievo assoluto della proposta offerta. E, devo dire, l’interesse manifestato dagli organi di stampa ne costituisce una oggettiva cartina al tornasole”.

Intelligenza Artificiale tra curiosità e timori. Cosa rappresenta per voi avvocati?

“L’intelligenza artificiale è già entrata nella vita quotidiana di tutti noi, anche se non ne abbiamo la consapevolezza. Riconoscimento facciale, programmi di editing, creazione digitale e tanto altro non sono più il futuro, ma rappresentano il presente.

Ovvio che anche tutte le professioni, non solo l’Avvocatura, devono fare i conti con questa realtà. Ma è tutto il “sistema Giustizia” che è chiamato a stare al passo con qualcosa che noi tutti, fino a pochi anni fa, potevamo “ammirare” solo grazie a qualche film di fantascienza.

Il mondo tecnologico in senso lato, da qualche anno, ha cominciato a galoppare. E, certamente, gli Avvocati arrancano. La digitalizzazione degli atti, spinta anche dalla emergenza Covid, l’uso obbligatorio di programmi telematici per il deposito e la consultazione dei fascicoli hanno rappresentato passi decisivi verso una nuova dimensione della professione.

L’approccio (corretto) all’Intelligenza Artificiale è la prossima sfida. Stimolante come tutte le sfide, ma dai contorni ancora non ben definiti e definibili”.

Avvocato Regardi, i temi delle tre giornate sembrano suggerire una profonda trasformazione dei metodi di indagine e finanche del processo penale, alla luce delle nuove tecnologie. La classe forense è pronta? E i magistrati?

“Le nuove tecnologie di cui si avvalgono gli investigatori non sono una novità assoluta. Penso ad esempio al captatore informatico, meglio conosciuto come trojan, che trasforma telefonini, tablet o pc in vere e proprie microspie in grado di “ascoltare”, e in alcuni casi, anche di “vedere”, tutto ciò che avviene nelle vicinanze dello strumento informatico.

Ognuno di noi, oggi, ha un’intera vita racchiusa nella memoria del proprio telefonino. Non solo messaggi, telefonate e foto. Ma anche spostamenti, luoghi visitati, orari di attività, dati bancari, sanitari, fiscali. Persino la velocità raggiunta durante i viaggi in auto e l’itinerario percorso.

E’ agevole capire come tutto questo rappresenti una straordinaria fonte da cui raccogliere elementi di conoscenza decisivi per l’esito delle indagini.

Il rovescio della medaglia è rappresentato dalla estrema “vulnerabilità” dei dati digitali. Per questo occorrono protocolli chiari, validati e regole certe di acquisizione ed utilizzazione, nell’ambito del processo penale in particolare.

Diciamo che il diritto processuale, in riferimento a ciò, è piuttosto indietro, tanto che eminenti giuristi, come il Prof. Giorgio Spangher, invocano un’urgente modifica del libro dedicato alle prove del Codice di Procedura Penale”.

Oggi molto è lasciato alla “sensibilità” della Giurisprudenza e alla competenza professionale dei diversi attori. Ovviamente, in ottica di “giusto processo” non è sufficiente. Quindi, per rispondere alla sua domanda, no, non siamo ancora pronti, ma ci stiamo “attrezzando”.

Attraverso l’utilizzo dell’IA si può giungere alle ipotesi di prognosi di una giustizia cosiddetta predittiva, dal grado di pericolosità di un individuo alla previsione della liberazione e così via. Saranno le macchine a determinare gli esiti dei processi?

“Mi auguro di no con tutto il cuore. Al centro del processo penale c’è e ci sarà sempre l’uomo. L’utilizzo di “macchine” non dovrà mai sostituire il giudizio di un Giudice in carne ed ossa. Certamente, se correttamente sviluppata, l’Intelligenza artificiale potrà rappresentare un valido ausilio per chi è chiamato a fare il mestiere più difficile del mondo.

Delegarle la decisione di “vita o di morte” rappresenterebbe non un passo avanti, ma un pericoloso salto verso un “medioevo giudiziario”.

Cosa diversa, ripeto, è il possibile sviluppo di programmi di ausilio. Che però risentiranno sempre dei “dati” che verranno inseriti manualmente. E torniamo sempre a lui, all’uomo”.

Cosa (se) cambierà nei trattati di criminologia dei futuri studenti di Giurisprudenza?

“Uno dei temi trattati durante la Summer School di Telese, che tra l’altro ha destato grande attenzione tra i presenti, è stato quello delle Neuroscienze.

Se, come dicevo, al centro del processo penale c’è l’uomo, è evidente che i moderni studi sulla genetica non potranno essere relegati a lungo fuori dal diritto. La capacità di intendere e di volere, base dell’imputabilità, presuppone la libertà di scelta da parte dell’individuo.

Le neuroscienze studiano come la genetica individuale, associata all’ambiente, incida o determini addirittura le nostre condotte.

E’ una tematica affascinante e allo stesso tempo particolarmente complessa con la quale non solo gli operatori del diritto, ma anche il nostro legislatore, dovranno confrontarsi sempre di più”.

La Summer School di Telese può allargare il suo bacino di utenza? Si può pensare a un appuntamento nazionale per le prossime edizioni?

“Se per “nazionale” intendiamo il livello e la rilevanza dell’offerta, devo dire che, grazie all’impegno assoluto dell’Università del Sannio e del Comune di Telese, il risultato è già stato raggiunto. Tutti i relatori, che si sono alternati nelle tre giornate svolte presso il Grand Hotel di Telese, hanno profili di assoluta rilevanza nazionale nell’ambito delle loro materie, vantando, alcuni di loro, anche riconoscimenti internazionali.

La prossima vera sfida sarà quella far diventare la Summer School un appuntamento annuale e, magari, di allargare il bacino dell’utenza anche a realtà fuori dal territorio regionale. Ci sarà molto da lavorare, ma la cosa non spaventa di certo.

La qualità, la passione e l’abnegazione dei “visionari” che hanno fortemente voluto questo evento rappresentano garanzia certa di impegno. E, a tal proposito, mi consenta di ringraziare i professori dell’Unisannio Vincenzo Verdicchio, Antonella Marandola e Nicola Ruccia che, insieme all’assessore del Comune di Telese, Filomena Di Mezza, sono stati gli artefici ed il motore di questa entusiasmante prima edizione. Sarebbe davvero un delitto fermarsi ora. Sono certo che ciò non avverrà”.

Brilla il Napoli 2. Asfaltato il Palermo, si vola agli ottavi di Coppa Italia

di Luca Muratgia.

Il Napoli delle seconde linee domina in lungo e in largo la formazione siciliana ed ottiene agevolmente il lasciapassare per gli ottavi di finale del trofeo tricolore da disputare all’Olimpico di Roma sponda laziale. La Coppa Italia rappresenta per gli azzurri un obiettivo di primaria importanza in considerazione del fatto che quest’anno, dopo 14 anni consecutivi, non ci saranno impegni europei per cui il trofeo non può assolutamente essere snobbato come accaduto in qualche circostanza.  L’importanza della competizione, così come sopra riportata, non ha però impedito ad Antonio Conte di optare per una formazione ampiamente rivisitata al fine di concedere minutaggio ai giocatori fino ad ora meno impegnati. Nonostante i cambi e nonostante alcuni giocatori impiegati ieri non abbiano finora disputato neanche un minuto, (Leggasi Rafa Marin e Ngonge), il dominio degli azzurri è risultato netto ed inequivocabile contro una compagine, quella rosanero, che già dal precampionato, non ha mai nascosto le ambizioni di ritorno nella massima serie con l’allestimento di una rosa di spessore assoluto per la categoria, anche per le importanti disponibilità economiche della nuova proprietà araba.
Ciò che è emerso dal match del Maradona è stata la grande voglia, determinazione e cattiveria dell’undici schierato in campo a testimonianza del grande lavoro operato dal tecnico capace di far sentire parte del progetto anche i giocatori impiegati di meno.
La strada per la qualificazione si è presentata in discesa già dopo pochi minuti con un tiro improvviso di Ngonge appena dentro l’area finito in rete anche grazie all’infortunio dell’esperto portiere Sirigu che non trattiene la stoccata del funambolo belga. E lo stesso Ngonge che si erge a protagonista assoluto quando dopo pochi minuti riceve il pallone poco oltre il centrocampo e, al termine di un’azione solitaria che manda completamente in tilt la retroguardia siciliana, sfodera un poderoso fendente in diagonale che, di fatto, chiude la partita dopo appena venti minuti. Merita comunque di essere sottolineata la prestazione di Cyril Ngonge che sembrava oramai destinato a cambiare aria soprattutto dopo l’acquisto di Neres e che invece potrebbe rappresentare una preziosa risorsa per il prosieguo della stagione. Nell’unico momento di distrazione il Palermo si è reso pericoloso con Brunori che, approfittando di un grossolano errore in disimpegno della retroguardia partenopea, scocca un calibrato tiro di interno destro che si va ad infrangere alla base del palo alla destra di Caprile. A spegnere comunque definitivamente qualsiasi velleità degli ospiti, proprio al termine della prima frazione di gioco, ci pensa Juan Jesus con una perentoria incornata sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto magistralmente da Neres capace di collezionare addirittura il quarto assist in poco più di un’ora di gioco disputata finora dall’inizio del campionato, quasi un record. Il secondo tempo, inevitabilmente, è accademia pura, serve comunque sia a Neres, su assist del Cholito Simeone che a Mc Tominay di realizzare le prime reti in maglia azzurra.
Il Napoli dunque c’è, dimostra, al di là degli interpreti, di aver assorbito la mentalità e il carattere del proprio allenatore.

La filiera dell’innovazione dal 2012 ad oggi ha generato oltre 210.000 nuovi posti di lavoro

InnovUp, Assolombarda e Fondazione Ricerca e Imprenditorialità (R&I), con il contributo dell’Unione Industriali di Torino e di Confindustria Genova hanno presentato nel contesto della Italian Tech Week a Torino, i risultati di tre studi che evidenziano un futuro promettente per le startup italiane e l’ecosistema dell’innovazione.
Le analisi, condotte su un campione rappresentativo di startup, PMI innovative e
attori della filiera dell’innovazione, confermano una fase di robusta crescita per
l’imprenditorialità innovativa in Italia, sottolineando il ruolo cruciale che queste
imprese svolgono per lo sviluppo economico del Paese, la creazione dei posti di
lavoro del futuro e, di conseguenza, la sostenibilità nel medio-lungo periodo
dell’Italia.

Il rapporto “L’impatto occupazionale delle startup innovative italiane tra il 2012 e il
2023”, curato dai centri studi di Assolombarda, Unione Industriali di Torino e
Confindustria Genova, conferma che, anche in Italia, le startup innovative, 30.230
passate dal registro dal 2012 ad oggi, di cui 23.537 ancora attive, sono una forza
propulsiva per l’occupazione.
Dal 2012 al 2023, queste imprese hanno coinvolto 87.100 soci e generato 63.519 nuovi
posti di lavoro, pari al 7,3% dell’incremento occupazionale nazionale nello stesso
periodo.

Una crescita costante e robusta che, dal 2017, si è stabilizzata tra il 20% e il 30% annuo,
con un aumento occupazionale del 126%, nei primi 5 anni di vita, superiore a quello delle nuove imprese nel complesso (117%). Tra le realtà più dinamiche spiccano le cosiddette “Gazzelle”, aziende ad alto tasso di crescita, che nel solo 2022 hanno generato 4.609 posti di lavoro.
Le startup ed ex startup innovative italiane hanno generato un fatturato totale di 11,7
miliardi di euro nel 2022, cifra che sale a 12,8 miliardi aggiornando i bilanci disponibili
al 2023. Parallelamente, il valore aggiunto prodotto è stato di 2,4 miliardi di euro nel
2022, che diventano 3 miliardi nel 2023.
Inoltre, dall’analisi emerge come le regioni del Nord Italia, con Lombardia, Liguria e
Piemonte in testa, si confermino protagoniste dello sviluppo economico e
tecnologico del Paese. Ospitano, infatti, oltre un terzo delle startup italiane e danno
lavoro a 25.237 dipendenti, il 43,4% del totale nazionale.

“La rilevanza del settore, documentata dai dati e dai trend illustrati quest’oggi,
impone a tutti noi di continuare a lavorare per favorire lo sviluppo delle start-up,
quale motore per la crescita e la sostenibilità del nostro Paese nel medio-lungo
periodo. Come recentemente sottolineato da Draghi nel suo report sulla
competitività europea, nel quale ha messo al centro l’innovazione quale leva
fondamentale per recuperare il gap di crescita e produttività con US e Cina, solo
attraverso significativi investimenti in questo settore potremo ambire ad un ruolo
di leadership nel futuro. Se già oggi, con solo lo 0,06% del PIL investito in Venture
Capital (7,4 miliardi dal 2012), le nostre startup e PMI innovative hanno creato
210.000 posti di lavoro e 23,1 miliardi di fatturato, i risultati potrebbero più che
raddoppiare se raggiungessimo la media europea di investimenti in questa asset
class (0,25%-0,30% del PIL)”, ha dichiarato il vicepresidente di Assolombarda con
delega alle Startup, Federico Chiarini. “Per farlo, però, è fondamentale che i nostri
ampi risparmi privati – oltre 5.000 miliardi – siano investiti nell’economia reale del
Paese e che questo sia accompagnato da politiche ambiziose per il settore”.

Barbara Graffino, presidente dei Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali Torino,
ha commentato: “Il settore delle start-up innovative rappresenta oggi un fattore di
crescita fondamentale per il futuro del Paese: nel dinamismo e nella capacità di
visione di questa nuova imprenditoria risiede l’energia vitale in grado di muovere il
motore di quella trasformazione creativa di cui avvertiamo tutti il bisogno. In essa
risiedono le capacità per aumentare la nostra competitività, generare nuovi posti
di lavoro di qualità e promuovere uno sviluppo sostenibile. Ma per far sì che tale
potenziale si realizzi pienamente, è necessario alimentare un ecosistema che
sostenga e valorizzi gli attori del cambiamento, in particolare, investendo
nell’educazione all’imprenditorialità e fornendo alle nuove generazioni gli
strumenti e le opportunità per dare vita alle proprie idee e contribuire alla
costruzione dell’Italia di domani”.

Secondo il rapporto “Identikit delle Startup Italiane 2024”, condotto da InnovUp,
l’Associazione che riunisce e rappresenta l’ecosistema italiano dell’imprenditorialità
innovativa, tra giugno e settembre 2024, il 40% delle startup italiane ha ottenuto
finanziamenti compresi tra 100.000 euro e un milione, mentre il 10% ha superato il
milione. Tuttavia, tali risorse restano ancora insufficienti rispetto al potenziale di
crescita in termini di fatturato e posti di lavoro che queste imprese possono
generare. Nonostante le difficoltà legate all’accesso al capitale, alla burocrazia e al costo del lavoro, il settore mostra una crescita straordinaria. In particolare, il 50% delle startup
ha registrato un aumento del fatturato superiore al 25%, mentre il 62% ha
incrementato la propria forza lavoro di oltre il 25% nell’ultimo anno.
Inoltre, il 16% delle aziende ha visto una crescita esponenziale delle risorse,
superando il 50%.

Arriva l’olio nuovo, ma produzione a picco per la siccità

La siccità fa crollare la produzione dell’olio d’oliva italiano con un calo atteso di circa il 32%. a causa della mancanza di pioggia e del caldo record che al Sud hanno colpito le maggiori regioni produttrici come la Puglia e la Sicilia. A lanciare l’allarme sono Coldiretti, Unaprol e Ismea, che hanno presentato al G7 dell’Agricoltura a Siracusa le stime 2024 per l’Uliveto Italia, in occasione del via alla raccolta scattata proprio in Sicilia con un anticipo di 15/20 giorni, principalmente a causa del caldo record che ha accelerato la maturazione, portando di fatto a fine settembre il primo olio nuovo sulle tavole degli italiani. Presenti all’incontro David Granieri, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente Unaprol, Maria Chiara Zaganelli, direttore generale di Ismea, e Nicola Di Noia, direttore di Unaprol.

La produzione di olio d’oliva dovrebbe attestarsi quest’anno intorno ai 224 milioni di chili, una quantità che fa scendere l’Italia al quinto posto nella classifica dei principali Paesi produttori, secondo Coldiretti, Unaprol e Ismea. A pesare sulla campagna è soprattutto il dato pugliese dove si stima un raccolto praticamente dimezzato rispetto allo scorso anno.

Nella regione, che da sola rappresenta circa un terzo degli uliveti nazionali, la fioritura e l’allegagione si sono mostrate abbastanza ridotte quest’anno, con le piante andate in stress idrico a causa delle poche piogge estive e delle alte temperature. Situazione analoga in Calabria e Sicilia dove si stimano perdite che al momento, comunque, sembrano più contenute rispetto a quelle della Puglia.

In Calabria, altra forte regione produttrice, la prolungata assenza di precipitazioni ha accentuato lo stress idrico delle piante, al quale si è aggiunta una caduta precoce delle olive, soprattutto nei frutteti più giovani o meno vigorosi. In Sicilia la fioritura e l’allegagione sono state buone ma una parte della produzione si è persa per il fenomeno della cascola dei frutticini nel mese di giugno e parte di luglio. La siccità di agosto ha ridotto ulteriormente le aspettative, anche se i primi dati sulle rese in olio sembrano piuttosto buoni secondo Coldiretti, Unaprol e Ismea.

Al crollo della produzione al Sud si contrappone l’aumento record fatto registrare nelle regioni del Nord, con un +75%, e del Centro (+70%) rispetto a un 2023 molto deficitario.

Buone notizie arrivano anche sul fronte della qualità che si annuncia ottima, grazie all’impegno delle circa 400 mila aziende agricole nazionali nel garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, regalando all’Italia la leadership in Europa per il maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo, sulla base dell’analisi Coldiretti.

“Non è un caso che lo scorso anno l’olio extravergine d’oliva 100% Made in Italy italiano sia stato l’unico a crescere nei consumi dimostrando come i consumatori italiani abbiano premiato la qualità di un prodotto dalle caratteristiche organolettiche immediatamente percepibili – sottolinea David Granieri, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente di Unaprol, l’associazione dei produttori olivicoli -. Un risultato che evidenzia come il nostro Evo non debba essere considerato più una commodity legata alla logica del prezzo, ma un vero e proprio alimento, che peraltro innumerevoli studi indicano come prezioso elisir di lunga vita, oltre che caposaldo della Dieta Mediterranea. Da qui la necessità di tenere alta la guardia contro ogni tentativo di speculazione che possono trovare terreno fertile nella scarsità di prodotto a livello mondiale, nell’inevitabile incremento delle quotazioni e nella riduzione del differenziale di prezzo tra l’olio extravergine italiano e quello dei principali paesi produttori”.

Tra l’altro Unaprol e Coldiretti portano avanti una politica di contrasto alle frodi, sempre più crescenti per la scarsità di prodotto, proponendo in tutti i tavoli istituzionali, nazionali ed internazionali, la proposta del restringimento dei parametri relativi al livello di acidità dell’olio Evo, da 0,8% a 0,5%. Importante in tale ottica l’arrivo del nuovo decreto, fortemente voluto da Coldiretti e Unaprol e in fase di pubblicazione, sulle modalità di registrazione delle olive acquistate dai commercianti di olive, con specifiche funzionalità previste sul Sian, che assicurerà maggiore trasparenza e tracciabilità. Necessario anche rafforzare la disciplina sui condimenti, che dovrebbero avere l’indicazione dettagliata in etichetta della percentuale di olio extravergine d’oliva presente in miscele che utilizzano prevalentemente oli raffinati e devono essere nettamente separati sugli scaffali dall’olio Evo, per non ingenerare confusione nei consumatori e consentire manovre ingannevoli.

Ma l’impegno della filiera olivicola italiana con Unaprol e Coldiretti guarda anche ai cambiamenti climatici chiedendo di accelerare sulla realizzazione del piano di invasi con pompaggi e cambiare passo per una gestione della risorsa idrica programmata, senza la quale anche l’olivicoltura italiana non può più garantire una produzione costante e di qualità per gli effetti sempre più violenti dei cambiamenti climatici.

A Pharmexpo la farmacia del presente proiettata al futuro

Il valore socio economico della farmacia oggi e le sfide di domani protagonisti della XVI edizione di Pharmexpo, il salone dell’industria farmaceutica – l’unica manifestazione b2b del Centro-Sud Italia dedicata al settore che mette in contatto farmacisti, medici e operatori con le aziende – in programma il 25, 26 e 27 ottobre alla Mostra d’Oltremare di Napoli (viale Kennedy, 52). La fiera, organizzata da Progecta in collaborazione con l’ordine dei Farmacisti e con Federfarma, si estende su un’area espositiva di 7.500 mq con 250 primarie aziende di prodotti farmaceutici, cosmetici, sanitari, naturali, dietetici.
Alla base del successo della manifestazione il dato che attesta come, nella generale desertificazione commerciale, farmacie e parafarmacie sono controtendenza con +12,4% nei centri storici ed il comune sentire che i servizi di prossimità legati alla salute restano centrali. In questo scenario la Campania è sul podio delle Regioni per quanto attiene la farmacia dei servizi: sul territorio regionale le diverse attività di telemedicina sono già una realtà. Tra le prestazioni diagnostiche disponibili nelle farmacie campane aderenti: la spirometria, la registrazione holter ECG, l’ettrocardiografia digitale, l’holter pressorio. E sempre in Campania sono 167 le farmacie che apriranno nei prossimi mesi.
Tra i focus principali dell’edizione 2024 di Pharmexpo le campagne di prevenzione promosse in farmacia, la corretta nutrizione, gli integratori, il boom dei prodotti aproteici, la finanza e lo sviluppo per la crescita delle farmacie. Si conferma poi Enjoy Gluten Free, evento contestuale alla fiera con sessioni di cucina e degustazioni di prodotti. Tra i convegni in programma quelli incentrati su alimentazione, stili di vita ed ambiente e sul conto economico della farmacia, ovvero l’istantanea che riepiloga i ricavi, i costi e le spese sostenute dal farmacista.
“Con le presenze espositive delle maggiori aziende del settore già confermate, la prossima edizione di Pharmexpo – le parole del patron di Progecta Angioletto de Negri – si candida ad essere un successo. E’ un fiore all’occhiello dell’arte creativa di Progecta, in questo senso sempre più trainante per la crescita economica di Napoli, della Campania, del Sud e dell’Italia. Pharmexpo è per noi la seconda delle sei fiere create nell’arco dei circa trent’anni di attività. E se si considerano i numeri e i riscontri positivi si posiziona dopo Bmt, la Borsa Mediterranea del Turismo, storico volano di lustro e business nel Mediterraneo”.

Mercati esteri: da Go International la conferma di un crescente interesse da parte delle imprese

Un bilancio positivo per la quarta edizione di Go International, la manifestazione organizzata da Aice, l’Associazione italiana commercio estero Confcommercio, con Trade Events e dedicata ai servizi per l’export e all’internazionalizzazione, svoltasi il 25 e 26 settembre all’Allianz MiCo – Fiera Milano Congressi. 150 espositori, 3.200 aziende registrate con 2.300 visitatori nelle due giornate, 40 workshop con 1.200 partecipanti, oltre 500 incontri B2B.

E’ la risposta che ci attendevamo – dichiara Riccardo Garosci, presidente di Aice e vicepresidente Confcommercio per l’internazionalizzazione – è il secondo anno della manifestazione in Fiera e i numeri confermano l’interesse del mondo imprenditoriale verso l’estero pur in un momento internazionale non certo facile. Go International si è confermata una piattaforma unica per incontrare potenziali partner, esplorare nuovi mercati e poter affrontare le sfide globali con una visione strategica”.

Appuntamenti clou di Go International: il convegno d’apertura su dal convegno “Export e competitività: il sistema Italia nel mercato globale” (il 25 settembre) e il workshop “L’internazionalizzazione del sistema economico lombardo: situazione attuale e prospettive future” realizzato in collaborazione con l’Assessorato allo Sviluppo economico di Regione Lombardia (il 26 settembre).

A Go International è stato presentato, inoltre, da IMIT Confcommercio (Manager dell’Internazionalizzazione) il premio “Export Manager dell’anno”: iscrizioni da metà novembre e premiazione nel marzo 2025.

Momento di rilievo a Go International la presentazione del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka da parte del Commissario Generale per l’Italia, Ambasciatore Mario Vattani: “il Padiglione Italia – afferma – si presenta in Giappone come strumento del Sistema Paese, con l’obiettivo di creare opportunità concrete per l’internazionalizzazione delle imprese italiane”. “Porteremo al Padiglione Italia – ha proseguito Vattanianche la Giornata del Made in Italy, istituita dal Governo alla fine del 2023, come primo appuntamento per celebrare, sul palcoscenico globale di Expo, il saper fare italiano, le nostre eccellenze e i nostri territori”.

In occasione di Expo 2025 Osaka, Aice e Italian Fair Service, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Giappone, organizzano una missione imprenditoriale dal 10 al 16 maggio 2025.

Il Sustainable Tour fa tappa in Sicilia

Il Sustainable Tour 2024 prosegue il suo giro d’Italia nelle principali fiere di settore a livello nazionale. Dopo l’esordio a LetExpo e i due eventi che si sono svolti lo scorso maggio a Transpotec-Logitec, sabato 5 ottobre alle ore 11 presso l’Area Convegni – Padiglione B1 sarà la volta di MedMove, il salone che vivrà la sua seconda edizione dal 4 al 6 ottobre alla fiera di Catania. MedMove si è tenuto per la prima volta lo scorso anno e si rivolge a tutte quelle aziende che si occupano di trasporti nel territorio mediterraneo. Il momento di approfondimento e dibattito ideato e organizzato da evenT s’intitola “Sicilia: Un ponte sul Mediterraneo”.

La storia, infatti, insegna che la Sicilia è per sua collocazione geografica al centro delle rotte, ieri come oggi. In attesa di sapere se e quando verrà effettivamente realizzato l’ormai celebre ponte sullo Stretto, le aziende che operano nella regione scontano la loro insularità, i cui costi sono stati stimati in circa 6,5 miliardi ogni anno, pari al 7,4% del PIL regionale. In ambito logistico, poi, la carenza di infrastrutture è un ulteriore fardello di vecchia data che appesantisce il trasporto e l’autotrasporto, con quest’ultimo altamente preponderante, se si pensa che l’86% dei movimenti in regione avviene su strada.

Parallelamente, lo sviluppo delle reti TEN-T lungo il corridoio scandinavo-mediterraneo interessa da vicino la regione e potrebbe portare alla creazione di nuove infrastrutture e al miglioramento di quelle esistenti. A tutto vantaggio dell’economia locale: gli esperti hanno stimato, infatti, in 15 le opere infrastrutturali assolutamente necessarie per fare della Sicilia “l’hub commerciale del Mediterraneo verso il Nord Europa”. Ma, si sa, tra il dire e il fare c’è di mezzo – è proprio il caso di dirlo – il mare.

Di questo e di tanto altro parleranno i relatori della tappa siciliana del Sustainable Tour 2024. Al professor Marcello Panzarella sarà affidata la relazione introduttiva, a cui seguirà l’intervento di Paolo Volta, coordinatore didattico di evenT ed esperto di logistica. Alla tavola rotonda, moderata dal direttore di Trasportare Oggi in Europa, Luca Barassi, e da Fabrizio Dalle Nogare di Vado e Torno, parteciperanno Alessandro Aricò, assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Sicilia, il segretario generale della UIR (Unione Interporti Riuniti) Gianfranco De Angelis, il presidente della sezione Veicoli Industriali di UNRAE, Paolo A. Starace, Sarah Nicosia della DN Logistica e il presidente di SOS Logistica, Daniele Testi.

La ricerca scientifica protagonista per una Notte. Ecco tutti gli appuntamenti dell’Università Vanvitelli

Oltre 350 eventi fra science shows, talk interattivi, exhibition e live performance per divulgare temi di grande attualità scientifica. Oggi, Venerdì 27 settembre 2024 si celebra la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2024 anche in Campania e nel Lazio Meridionale con S.T.R.E.E.T.S. – Science, Technology and Research for Ethical Engagement Translated in Society. Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea per il secondo biennio consecutivo nell’ambito delle Marie Skłodowska Curie Actions insieme ad altri otto in Italia, va sotto il Patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero dell’Istruzione e del Merito, e si svolgerà in contemporanea con tutti gli altri paesi europei con alcuni spin off anche nella mattina di sabato 28 settembre.

Con attività interattive e dialoghi aperti con il pubblico, la Notte dei Ricercatori coinvolgerà cittadine e cittadini sui contenuti della ricerca e delle sue ricadute nella vita di tutti i giorni. Un cammino transdisciplinare sui temi di grande attualità scientifica ed umanistica destinati a tutti, ma con particolare attenzione a giovani e giovanissimi e alle scuole, ideato e condotto dalle ricercatrici e dai ricercatori – oltre 700 per l’edizione attuale – afferenti alla rete coordinata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II con l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, l’Università di Napoli L’Orientale, l’Università degli Studi di Salerno, l’Università del Sannio, gli Istituti CNR campani partecipanti alla rete CREO, ‘Le Nuvole’ (impresa culturale e creativa napoletana) ed il coinvolgimento di Università degli Studi di Napoli Parthenope, INAF – Osservatorio Astronomico di Capodimonte, INGV – Osservatorio Vesuviano, l’INFN – sezione Napoli, C.I.R.A. Centro Italiano per le Ricerche Aerospaziali.

“Il progetto, già attivo dal 2022, rinnova la propria distintiva visione e la rilancia… to (the) Square! quale luogo storicamente dedicato all’incontro e al confronto democratico, sia nell’ottica di una rete ancora più ampia di attori scientifici coinvolti che di un programma di eventi sempre più peculiare, verso le esigenze di comunicazione e di promozione della ricerca nei confronti di cittadini, e soprattutto di giovani studenti – riferisce in una nota il Direttivo del progetto – Creatività, innovazione e condivisione sono gli strumenti con cui abbiamo scelto di disegnare le esperienze di interazione da proporre al pubblico nelle sedi di S.T.R.E.E.T.S.: strade nuove, a volte anche inconsuete, da percorrere insieme per immaginare il futuro che ci riguarda tutti, come esseri umani e come cittadini”.

La NOTTE del 27 settembre: gli appuntamenti a Caserta, Aversa, Capua e Santa Maria Capua Vetere

Dagli ambienti in realtà virtuale immersiva all’utilizzo della riproduzione in scala di una Smart city: l’incontro con i risultati della ricerca per migliorare la vita quotidiana ai Giardini la Flora della Reggia di Caserta (ore 18/23) passa attraverso tavoli laboratoriali di fisica, biologia, chimica, neuroscienze cognitive, ma anche exhibition di computazione quantistica e matematica finalizzati alla divulgazione e anche alla prevenzione degli stili di vita a tutela della salute umana e dell’ambiente. Acqua, suolo, ambiente inoltre nei public speaking che coinvolgono l’Autorità del Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale e il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità senza dimenticare il tradizionale appuntamento con la simulazione di indagini a cura della Polizia Scientifica sulla scena del crimine. Si rinnova inoltre l’appuntamento al Planetario di Caserta con “Medievalia/ Armonie celesti”. Le attività hanno il patrocinio del Comune e della Provincia di Caserta oltre a Reggia di Caserta, realizzate dai Dipartimenti dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” in collaborazione con altri partners quali Museo Michelangelo, Le Nuvole, ISOCORE (ISOtope and ChrOnology seRvicEs). Metodi di rigenerazione dei quartieri urbani moderni, simulazioni di mobilità abitativa, digital storytelling a cura del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale combinati con riflessioni su energia rinnovabile e smart grid, azioni per lo sviluppo sostenibile e la protezione del territorio, presentazione di studi sul sottosuolo dinamico a cura del Dipartimento di Ingegneria in un unico programma nella sede Unicampania ad Aversa (ore 18/23) in via Roma 29. Fra Scienza e Cultura musicale la Notte a Capua (16/22:30) nella sede Unicampania del Dipartimento di Economia mentre del complesso rapporto tra diritti e nuove tecnologie si discuterà negli spazi di Palazzo Melzi a Santa Maria Capua Vetere (17/22:30) con particolare attenzione alla presentazione dei contenuti dei progetti europei RINSE e Student 4Change, con la partecipazione straordinaria di volti noti del cinema come Francesco Centorame (attore di “C’è ancora domani”).

Tutto pronto per la seconda edizione del premio “amARTI”, l’evento organizzato dallo IAV Club e dedicato all’arte in ogni sua forma.

Nella splendida struttura IAV Club, situata sul lungomare di Napoli in via Nazario Sauro 23, si terrà la Festa dell’Arte con la presenza di artisti, attori, scultori, giornalisti ed editori.

Dopo il grande successo della 1° edizione, che ha attratto più di 1.500 persone dal vivo, torna il 28 settembre 2024 dalle ore 17:30 alle ore 20:00 il premio “amARTI” organizzato e fortemente voluto dalle sorelle Angela e Lucia Andolfo fondatrici dello IAV Club (In Arte Vesuvio) e dal suo Direttore Artistico Salvatore Sannino.

L’evento moderato dalla giornalista Matilde Andolfo proporrà incontri, dibattiti, mostre ed esibizioni, per riaffermare la centralità dell’arte e del ruolo che svolge nella vita di tutti i giorni.

Accanto all’evento, alle ore 17:00, sarà dato spazio anche alla presentazione del programma della stagione teatrale 2024/2025 intitolata “(S)guardo verso il mare”, queste alcune anticipazioni: Paolo Caiazzo con il suo spettacolo “Boomer”, “Dove c’è il mare” con Antonella Morea (e Vittorio Cataldi al pianoforte), “Il Grande Artista 2” con Cosimo Alberti, “Perle rare” di e con Fabio Brescia e Giovanna Sannino con uno spettacolo totalmente nuovo e travolgente.

Parte, accanto alla cultura, un progetto di solidarietà, che in questa stagione vede il coinvolgimento dell’AssociazioneIl Mondo di Lalla”. Alla quale si darà centralità e visibilità nelle diverse iniziative messe in campo dallo IAV, inaugurando il tutto durante la festa dell’arte.

Il tema è il ruolo di Napoli come “produttrice” di arte e non semplice fucina di storie di sofferenza e speculazione, Napoli madre e non matrigna.

Nel corso della seconda edizione sarà dato spazio alla discussione sul ruolo che fiction, teatro ed ogni altra espressione artistica ha nella crescita civile dell’individuo. Si tenta di unire l’arte a tematiche sociali e utilizzarla come volano di rilancio.

Anche quest’anno sarà premiato chi si è distinto per l’impegno verso Napoli, sia nel racconto che nella esposizione artistica che ha come fine la valorizzazione della nostra terra. Un impegno non occasionale, ma espressione di un progetto di lungo termine.

Verrà consegnato il Premio a due personalità di indiscusso valore: Gabriella Buontempo – produttrice nel campo della cinematografia (ultima opera “Il Commissario Ricciardi”) e Claudio Di Palma, uno dei registi teatrali maggiormente affermatosi per la qualità della narrazione teatrale.

I premi, saranno consegnati dal Sindaco di Napoli professor Gaetano Manfredi e dal vicesindaco della Città Metropolitana Giuseppe Cirillo.

Ad arricchire l’evento, insieme al pubblico intervenuto, ci saranno gli artisti che partecipano alla stagione teatrale 2024/2025, tra i quali: Paolo Caiazzo, Antonella Morea, Fabio Brescia, Giovanna Sannino e Cosimo Alberti.

L’iniziativa, vede la partecipazione dell’Istituto Superiore Polo delle Arti “Caselli – Palizzi” diretto dal professore Walter De Bartolomeis, con l’esibizione degli allievi dell’indirizzo musicale, e con l’esposizione di opere degli studenti dell’indirizzo Arti Figurative (Plastico Scultoreo) accompagnati dai docenti: Aldo Fiorillo, Fabio Borrelli e Chiara Mallozzi.

Presente anche “l’Istituto Comprensivo 61° Sauro Enrico Pascoli” diretto dal professore Piero De Luca, con il coro “Neri a metà” con un ricordo di Pino Daniele, accompagnati dai docenti: Luciano Pierro, Giorgio Rizzo e Rosa Scippa che accompagneranno l’esibizione delle allieve del “Centro danza Etoile di Marcianise (CE) diretto da Carmen De Petrillo.

L’ingresso è libero e sarà un’occasione speciale per incontrare gli artisti, gli organizzatori e scoprire in anteprima il programma degli spettacoli della stagione 2024/2025.