(ANSA) Muore a Napoli appena dopo essere stato dimesso dall’ospedale

Sembrava un semplice mal di stomaco causato da un’indigestione, ma quando ha iniziato a provare fastidio al petto, era necessario considerare la possibilità che il sintomo potesse essere un segnale di un arresto cardiaco imminente.

Un segnale che potrebbe essere stato sottovalutato da qualcuno.

Così è morto Vittorio Parziale, un giovane napoletano di 29 anni e padre di una bambina di soli 6 mesi, nella serata di ieri.
A causa di un forte mal di stomaco, si è recato in un noto ospedale nel cuore di Napoli, dove il personale sanitario gli ha diagnosticato una semplice indigestione.
Dopo essere stato dimesso, Vittorio non è riuscito ad uscire dall’ospedale: è crollato a terra dopo aver avvertito i sintomi di un attacco cardiaco che si è rivelato fatale.
La famiglia, assistita dagli avvocati Giovanni Fusco e Amedeo Di Pietro, ha presentato una denuncia alla Procura, richiedendo un’indagine per scoprire le cause del decesso e eventuali responsabilità.

fonte: ANSA

https://www.ansa.it/campania/notizie/2023/06/17/muore-a-napoli-appena-dopo-essere-stato-dimesso-dallospedale_638802e3-bbe0-4ad7-b012-576f3197b655.html

GUITARSCIÓ – LIVE & EXPO 2023

Il Festival della Chitarra tra concerti ed esposizioni Mercoledì 21 giugno 2023 ore 10.30 | Sala Giunta della Provincia di Salerno

Palazzo Sant’Agostino, via Roma n. 104 Salerno 

Si svolgerà mercoledì 21 giugno 2023, alle ore 10.30 presso la Sala Giunta della Provincia di Salerno (Palazzo Sant’Agostino, via Roma n. 104), la conferenza stampa di presentazione di “GuitarSció – Live & Expo 2023”, il Festival della Chitarra.

Novità dell’edizione 2023 tre giorni di eventi all long day, con apertura alle ore 10.30 fino a mezzanotte, tra concerti serali, masterclass musicali e clinics con grandi artisti del panorama nazionale e internazionale, presentazioni di demoshowcase di album di artisti, spazi di confronto per artisti emergenti, aperitivi in musicaesposizioni di strumenti musicali ed area food, in programma il prossimo 7, 8 e 9 luglio a Battipaglia.

Il programma dettagliato sarà presentato in conferenza stampa. L’introduzione e gli indirizzo di saluto saranno affidati a Francesco MorraConsigliere Provinciale con delega all’Urbanistica, Politiche Culturali, Valorizzazione e Conservazione del Patrimonio Museale delle biblioteche e dei Beni Culturali della Provincia. A seguire gli interventi di Gianluca Lenza, Presidente APS MIUSIC e Direttore GuitarSció, e Mario Bove, Responsabile Comunicazione GuitarSció.

Prima manifestazione al Sud Italia interamente dedicata alla chitarra, giunta alla sua seconda edizione, GuitarSció si caratterizza come un grande attrattore culturale per la provincia di Salerno, intercettando spettatori da diverse regioni d’Italia (Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia etc.) per assistere alla Fiera dello Strumento Chitarra e ai concerti in programmazione. Tre giorni di grande musica suonata dal vivo, in un’area strategica, collocata tra le due costiere delle più affascinanti costiere d’Italia, quella Cilentana e quella Amalfitana. Il GuitarSció diventa occasione per i visitatori provenienti dalle varie regioni per vivere un’esperienza immersiva e muoversi tra le bellezze del patrimonio archeologico e naturalistico della Campania, spostandosi da Battipaglia ai Templi di Paestum, alla Certosa di Padula, ai Monti alburni, o lasciarsi invadere dai meravigliosi panorami delle aree costiere.

INFO: www.guitarscio.it

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SCUDETTO DEL NAPOLI DA FESTA AD OPPORTUNITA’ NO ALLA RIMOZIONE FORZATA DEGLI ADDOBBI

Lopa e Catapano: lasciare la città in festa e di mettere in essere tutte le iniziative e necessarie per realizzare un museo permanente dove finita la stagione estiva riporre gli addobbi i cimeli azzurri popolari messi spontaneamente dai cittadini Partenopei della Provincia e Regione

In questi giorni il Comune di Napoli ha fatto partire l’operazione rimozione/pulizia della città dagli addobbi per la festa scudetto del club azzurro. Sicuramente una interessante iniziativa, per il sentimento ecologista che ogni città del mondo dovrebbe avere, per i materiali inquinanti tipo la plastica ma sarebbe un grande errore spogliare la città del tutto. Grazie a questo evento e alla mobilitazione popolare, sia economico che organizzativo, per il club di De Laurentiis Capitan Di Lorenzo ecc., la città partenopea è stata una meta ancora più ambita dai turisti di tutto il mondo. Gli esponenti di Fratelli d’Italia, Alfredo Catapano e Rosario Lopa, in una missiva inviata al Comune di Napoli e per conoscenza alla SSC. NAPOLI e Club Napoli Parlamento, invitano il Sindaco e l’Amministrazione Cittadina di lasciare la città in festa e di mettere in essere tutte le iniziative necessarie per realizzare un museo permanente, dove finita la stagione estiva, riporre gli addobbi e i cimeli azzurri popolari messi spontaneamente dai cittadini Partenopei di tutta la Provincia e Regione,  sia in occasione della scomparsa di Diego Armando Maradona che per la vittoria del terzo tricolore, cosi da dare finalmente anche un degno spazio a tutti i trofei, oggetti ecc. provenienti dal fallimento del 2004, acquistati dall’allora Ente Provincia ma che ora  nella disponibilità, in qualche deposito abbandonato e polveroso,  della Città Metropolitana di Napoli. Naturalmente invitiamo tutti i cittadini e tifosi, di dare la loro collaborazione, magari rimuovendo tutti i festoni e addobbi deteriorati dal mal tempo che sicuramente non sono un bel vedere, e magari, con la disponibilità dell’amministrazione, di riposizionarli fino alla fine della stagione estiva.

Aci Salerno a San Cipriano Picentino, allegria e sicurezza stradale per educare e divertire.

A San Cipriano Picentino l’Automobile Club Salerno e la Sara Assicurazioni hanno partecipato, con il progetto “A passo sicuro”, al Villaggio dell’Allegria organizzato dal Comune e dalla Pro Loco.

“A passo sicuro” è il programma dell’ACI rivolto ai tanti giovanissimi dai 4 ai 14 anni che hanno affollato la bellissima manifestazione nella cittadina dei Picentini. Nell’ambito del “Villaggio dell’allegria” i bambini e i ragazzi si sono misurati con “I giochi del sole” come il tiro alla fune, le corse con i sacchi e gli scherzi d’acqua.

Dopo il divertimento, oltre cinquanta bambini e ragazzi accompagnati da numerosi genitori, hanno partecipato alla lezione “A passo sicuro”, per approfondire alcune semplici regole che i giovani devono seguire sulla strada. Il formatore e Consigliere dell’Automobile Club Salerno, Vincenzo Cerrato, ha saputo intrattenere e stimolare l’attenzione dei più piccoli e degli adulti.

Presente anche il Sindaco di San Cipriano Picentino – Sonia Alfano – che, visto l’interesse e il successo dell’iniziativa – ha concordato con l’ACI Salerno l’impegno di un coinvolgimento, per il prossimo anno scolastico, dell’Istituto Comprensivo “Antonio Genovesi” per organizzare altri corsi sulla sicurezza stradale.

Il primo cittadino e il Presidente della Pro Loco – Mario Vicinanza – hanno rivolto sentiti complimenti e ringraziamenti al Consigliere Formatore Vincenzo Cerrato e alla complessiva organizzazione dell’Aci, rappresentata anche dalla titolare della Delegazione Aci di San Cipriano Picentino, Raffaella Elia, e dal subagente Sara Assicurazioni, Giampaolo De Rosa, dell’Agenzia Sara di Enrico Giudice di Sarno e Salerno.

Il Presidente dell’Automobile Club Salerno, senatore Vincenzo Demasi, ha evidenziato che «l’Aci Salerno è molto sensibile e fortemente impegnato nella formazione dei giovani e dei futuri automobilisti e motociclisti, consapevole che le norme di sicurezza della strada sono tra le prime che bambini e ragazzi si trovano a dover affrontare: il loro rispetto è essenziale per creare anche cittadini responsabili in vari campi della vita».

«L’Aci – ha sottolineato Giovanni Caturano, Direttore dell’Automobile Club Salerno – continuerà a dare sempre maggiore impulso agli incontri formativi sulla sicurezza stradale, non solo negli istituti scolastici ma anche nelle diverse occasioni in cui è possibile coinvolgere soprattutto le nuove generazioni, e quella di oggi a San Cipriano Picentino è stata una bella esperienza nella quale si è saputo coniugare gioco, allegria e formazione per inculcare nelle coscienze dei giovani e degli adulti il rispetto delle regole».

Pizza Village Napoli, esordio vincente

La prima serata celebrata da un folto pubblico, per il weekend previsti numeri record Pizza, musica e cultura strumenti di condivisione apprezzati dai visitatori del villaggio.

Napoli, 17 giugno 2023 – Sole e temperature estive hanno favorito la giornata inaugurale del Pizza Village Napoli in corso alla Mostra d’Oltremare. La prima delle dieci serate in programma, accompagnata dall’esibizione sul palco dell’artista Gigi D’Alessio, è stata salutata da un numeroso pubblico che ha apprezzato la nuova sede della manifestazione.

Con una informale inaugurazione, con il presidente della Mdo Remo Minopoli, è stata celebrata l’apertura del villaggio alla quale ha preso parte l’assessore al Turismo e Attività produttive del Comune di Napoli Teresa Armato che, soddisfatta del lavoro svolto ha dichiarato:  “Il Pizza Village torna alla Mostra d’Oltremare ed è una grande soddisfazione, perché abbiamo lavorato già dall’anno scorso con gli organizzatori, su indicazione del sindaco, a localizzare l’evento qui, perché vogliamo rilanciare la Mostra d’Oltremare e perché un evento di questa forza, di questa importanza, di questo fascino, non può che stare qui. Infatti, il colpo d’occhio, entrando, è stato meraviglioso, davvero c’è un villaggio vero e proprio, tutto della pizza, e davvero ci si sente orgogliosi di questa realtà e di Napoli. Naturalmente – ha proseguito l’assessore Armato -, ringrazio gli organizzatori di aver voluto ancora una volta voluto nel nome dell’elemento e alimento più identitario della città, che è la pizza, organizzare questi dieci giorni di gusto, di degustazioni, però anche di musica, di spettacoli, e di presentazioni di grandissimi artisti legati a Napoli o napoletani. È, quindi, uno degli eventi più importanti che la città può ospitare e può offrire, ai cittadini napoletani ma soprattutto ai tantissimi turisti, tantissimi davvero, che ancora oggi, 16 giugno, affollano la nostra città. È un giorno felice”.

Parole di soddisfazione ed entusiasmo sono state pronunciate anche dagli organizzatori del Pizza Village: “Siamo emozionatissimi, sembra di essere tornati indietro di 10 anni, quando proprio alla Mostra d’Oltremare abbiamo esordito con il Pizza Village – afferma Claudio Sebillo, organizzatore con Alessandro Marinacci dell’evento –. Questi anni hanno segnato il mondo della pizza e la dimensione dell’evento, quindi torniamo in Mostra d’Oltremare forti del grande lavoro realizzato nel tempo e guardiamo a questa edizione come se fosse un nuovo inizio, trovando pertanto ulteriori stimoli che, siamo certi, ci consentiranno di proseguire nel nostro percorso di crescita costante. Questa location può rappresentare per l’intera manifestazione un’opportunità in più per coinvolgere partner importanti, sia istituzionali sia commerciali, ma soprattutto garantire una progettualità organizzativa di ulteriore qualità”.

E i numeri sostengono l’impegno organizzativo. Ieri una prima stima è giunta dai numeri delle materie prime distribuite alle 34 pizzerie presenti nel villaggio per la produzione delle pizze. Per 10 mila pizze sono state distribuite le seguenti quantità di prodotti: 2.500 kg di farina, una tonnellata di fiordilatte e una di pomodoro e ben 50 litri di olio. La pizzeria più grande al mondo, con i suoi oltre 100 pizzaioli impegnati, ha così accolto turisti e napoletani che hanno potuto assaggiare tutte le specialità realizzate dai top player del settore. Questo il programma dei prossimi due giorni:

DOMENCA 18 GIUGNO

18:00 Area Ospitalità – Pizza e vino: matrimonio felice?

19:30 Terrazza Pizza Tales – Artigianato e Arte a Napoli

21:30 Palco Musica – The Kolors, Rico Femiano, Valerio Iovine, Decibel Bellini, Emiliana Cantone, Veronica Simioli, Daniele Sepe, Andrea Tartaglia

22:30 Palco – Premio Napoli d’aMare a Decibel Bellini, Emiliana Cantone, Jovine – Napoli calcio

LUNEDI’ 19 GIUGNO

19:00 Terrazza Pizza Tales – Napoli svelata | La città che cambia raccontata dalle guide di viaggio e ristorazione

21:30 Palco Musica – Mr. Rain e Sangiovanni, Mv Killa, Blair, Blu Staff, Peppe Iodice, Queen of Bulsara

22:30 Palco – Premio Napoli d’aMare a Peppe Iodice, Gianluca Isaia, Raffaele Carlino

Pizza Village Napoli si svolge con il supporto del Title Sponsor Mulino Caputo; del Main Sponsor Coca-Cola; dei Top Sponsor: Leffe e Latteria Sorrentina; degli Official Sponsor: Algida, Ciao il Pomodoro di Napoli e Caffè Kenon; Official Media Partner: RTL 102.5. Official car: Dacia; Technical Partner: Aera e Forni Marigliano; Partner: Malvarosa; Technical Media Partner: Horeca.it. L’evento è patrocinato da Ministero della Cultura, Ministero del Turismo, Regione Campania, Agenzia Regionale Campania Turismo, Città Metropolitana di Napoli, Comune di Napoli, ASL Regione Campania 1 Centro.

A Maddaloni è stato inaugurato ” lo sportello del cittadino “

  • L’amministrazione comunale sta lanciando un’iniziativa per migliorare il rapporto con gli utenti e rendere i servizi accessibili a tutti.
  • Si inaugura uno sportello del comune che coinvolge diverse città dell’ambito C2.
  • Il progetto è unico nella regione e viene gestito dal consorzio CO.RE.
  • Il servizio offre servizi trasparenti gratuiti e facilmente accessibili per avvicinarsi alle esigenze delle fasce deboli.
  • Lo sportello permette di prenotare visite specialistiche e accertamenti diagnostici strumentali, oltre ad altre prestazioni.
  • Saranno presenti operatori dedicati a gestire le richieste degli utenti.
  • Lo sportello sarà aperto dal lunedì al venerdì, con orari specifici.
  • La mattinata si conclude con un momento conviviale che coinvolge tutti i partecipanti, incluso il Presidente dell’Associazione “Officina delle Idee-A.S.I.” e Rosa Pratico di Confesercenti Donna che fanno impresa.

CITTA’ ASSOCIAZIONE ISTITUZIONI

Descrizione breve: Benvenuti alla puntata speciale di Città & Associazioni, dedicata al cambiamento climatico in Italia! In questa trasmissione esploreremo gli effetti del cambiamento climatico sul nostro Paese, analizzando le sfide e le opportunità che si presentano. Scopriremo come le istituzioni e le associazioni stanno affrontando questa emergenza e cosa possiamo fare noi cittadini per contribuire a un futuro sostenibile. Non perderti questa puntata informativa e ispirante, ricca di spunti e soluzioni per affrontare insieme il cambiamento climatico!

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Imprese agricole: sprint del digitale, quasi 1 su 4 investirà in 4.0 entro il 2024

Le imprese agricole accelerano il passo per recuperare il ritardo nel cammino verso la transizione digitale. Il 23% delle aziende del settore sta adottando o intende adottare tecnologie 4.0 tra il 2022 e il 2024, contro il 4% del triennio 2017-2019 e il successivo balzo al 20% nel biennio dell’emergenza pandemica. Ma per un’azienda del settore su quattro le risorse economiche insufficienti sono il principale freno ad investire nella digitalizzazione. Anche per queste imprese il Pnrr potrebbe essere un’opportunità da cogliere, tuttavia il 69% delle aziende del settore dichiara di non volere o di non potere accedere a queste risorse. Mentre solo il 16% si è già attivato e un altro 15% ha in programma di farlo.

È quanto emerge da un’indagine del Centro Studi Tagliacarne su un campione di 800 imprese agricole con almeno 2 addetti secondo cui un’impresa agricola su due conta di superare i livelli pre-Covid entro il 2024.

“L’agricoltura si sta dimostrando sempre più ricettiva nell’adozione delle nuove tecnologie abilitanti con l’obiettivo di competere al meglio sul mercato”, evidenzia il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che aggiunge “le imprese agricole sono più propense delle altre realtà imprenditoriali a investire in capitale umano per migliorarne le competenze e per favorire la partecipazione dei dipendenti allo sviluppo dei progetti di innovazione, in una logica di condivisione. Tuttavia, per dare un ulteriore slancio al processo di cambiamento in corso è necessario sviluppare policy mirate che favoriscano la modernizzazione dell’intera filiera che resta strategica per la nostra economia”.

Più nel dettaglio la scarsità delle risorse finanziarie è un ostacolo agli investimenti in tecnologie abilitanti avvertito particolarmente dalle imprese femminili del settore (49% contro il 25% delle aziende agricole complessive). Ma a creare maggiori difficoltà ad investire nella transizione digitale sono anche i costi troppo elevati delle tecnologie (23%) e la scarsa informazione sull’iter per investire in tecnologie digitali (21%).

MA PIÙ DI 8 IMPRESE SU DIECI RICORRONO ALL’AUTOFINANZIAMENTO

L’86% delle imprese agricole fa ricorso al capitale proprio o familiare per finanziare la gestione corrente e realizzare investimenti. Un dato che conferma la scarsa capitalizzazione delle aziende di questo settore, dove il capitale aziendale si confonde con quello personale. Ma quando le aziende ricorrono all’esterno per trovare le risorse necessarie, il 52% si rivolge agli istituti di credito mentre appena il 25% utilizza i finanziamenti pubblici diretti.

DONNE E GIOVANI GLI IMPRENDITORI AGRICOLI PIÙ GREEN, MA IL SUD RESTA INDIETRO

La metà delle imprese agricole (il 49% per esattezza) sta realizzando o intende realizzare investimenti green tra il 2022 e il 2024, con picchi che salgono al 61% per le imprese guidate da donne e al 55% per quelle under 35. Ma il Sud resta indietro (43%). Mentre dal punto di vista settoriale più sensibili alla sostenibilità si rilevano le imprese del settore agricolo (58%) meno quelle della Silvicoltura (31%). Imboccare la strada della transizione green non sembra preoccupare particolarmente le imprese del settore. L’86% delle imprese dichiara, infatti, l’assenza di particolari difficoltà all’introduzione di investimenti green nella propria attività. Maggiori problematicità si riscontrano in corrispondenza della ricerca delle figure professionali necessarie (12%) e dei costi di approvvigionamento delle materie prime verdi troppo elevate (10%). Mentre le risorse finanziarie sono un problema solo per l’8% delle imprese del settore.

Ben il 78% delle imprese intervistate dichiara che investire in sostenibilità è un’opportunità per il proprio business, contro il 63% delle imprese industriali e il 55% dei servizi. Ma per il 22% la via “verde” rappresenta solo un vincolo. In particolare, il 47% è mosso dalla necessità di rispettare le regole imposte a livello nazionale ed europeo, il 22% dalla consapevolezza del rischio aziendale causato dall’inquinamento e dal cambiamento climatico, il 21% dalle migliori ricadute sull’immagine e sulla reputazione dell’azienda.

Tra i principali risultati conseguiti dalle aziende che hanno realizzato investimenti verdi – il 50% nel quinquennio 2017-2021 – la riduzione dei rifiuti o degli scarti di produzione va per la maggiore (63%). Seguono, al secondo posto l’utilizzo di energie rinnovabili (47%) e al terzo il risparmio idrico (39%).

PASSAGGIO GENERAZIONALE È UN PROBLEMA SOLO PER UN’IMPRESA SU DIECI

Appena il 13% delle imprese agricole dichiara di avere più di qualche grattacapo con il passaggio del “testimone”. Ma per il 59% dei casi il ricambio generazionale non è un problema, perché è già stato fatto oppure perché non in agenda. Il 45% delle imprese è ancora alla prima generazione, con picchi nella Silvicoltura (68%) e nel Sud Italia (59%). Mentre, il 38% è alla seconda generazione e solo il 16% alla terza o successiva. Colpisce che più dei due terzi dei giovani imprenditori agricoli non hanno fondato l’impresa ma l’hanno ricevuta in eredità.

PIÙ LAUREATI TRA IMPRESE AGRICOLE A GUIDA GIOVANILE E FEMMINILE

Sebbene solo un imprenditore agricolo su dieci sia in possesso di un diploma di laurea, la quota di laureati sale al 26% tra le imprese giovanili e al 21% tra quelle femminili. Nel complesso i “dottori” sono in numero maggiore tra gli i capitani di impresa con più di 50 addetti (23%) e nel Centro Italia (18%).

IMPRESE AGRICOLE PIÙ ATTENTE A FARE NETWORK

Le imprese agricole mostrano una maggiore capacità di fare network con gli altri attori della filiera: il 42% punta a favorire la partecipazione dei dipendenti allo sviluppo dei progetti di innovazione (contro il 37% di imprese industriali e il 32% di imprese terziarie); il 37% ad instaurare collaborazioni con le associazioni di categoria (contro 30% delle imprese industriali e il 31% delle imprese di servizi), il 35% a sviluppare partnership con altre imprese (contro al 30% delle imprese manifatturiere e il 25% di quelle di servizi); il 60% ad investire in capitale umano ( contro il 51% delle imprese manifatturiere e il 45% delle imprese di servizi). Anche nella scelta dei propri fornitori la relazione stabilita nel tempo premia. Oltre la metà delle imprese agricole scegli i propri supplier infatti in base alla fedeltà dimostrata. Mentre per il 24% è determinante il binomio qualità/prezzo e per il 16% fa la differenza l’affidabilità del fornitore. Più dinamiche sulla capacità di fare network sono, in generale, le imprese giovanili, meno quelle del Mezzogiorno.

Il Progetto Cuori Ribelli porta 70 minori malati da Africa e Kosovo a operarsi in Italia

Nascere in Africa può essere una condanna a morte, quando si ha una malattia cardiovascolare congenita. Per questo, l’organizzazione non profit “Una Voce per Padre Pio” è voluta intervenire con il “Corridoio umanitario-sanitario – Progetto: Cuori ribelli”, programma medico-sanitario che trasferisce in Italia minori con cardiomiopatie congenite di Costa d’Avorio, Camerun, Ghana e Kosovo per sottoporli a interventi chirurgici salvavita. Nell’ultimo anno sono stati curati in questo modo oltre 70 bambini.

Per finanziare questa e altre attività, l’organizzazione ha lanciato la campagna solidale “Padre Pio Social Aide”: inviando sms o chiamando da rete fissa il numero 45531 si contribuisce a fornire assistenza e interventi salvavita ai bambini. Parte della raccolta sarà destinata ad assistenza di famiglie italiane in condizione di disagio, sostegno all’istruzione, accompagnamento di persone anziane sole. L’iniziativa è sostenuta dalla storica trasmissione di Rai Uno “Una Voce per Padre Pio”, in onda venerdì 9 giugno in prima serata, con replica pomeridiana il 2 luglio 2023.

“Da 15 anni Una Voce per Padre Pio opera in Africa, dove ancora oggi chi ha risorse economiche può avere accesso alle cure, mentre le altre persone sono abbandonate a se stesse. Portiamo avanti la vocazione missionaria di Padre Pio, in Italia e in Africa, sia con il ponte medico-sanitario, sia con case-famiglia e orfanotrofi, anche per bambine e bambini con disabilità”, ha detto Enzo Palumbo, presidente dell’organizzazione non profit. “Vorremmo dare a tutti la possibilità di accedere alle cure. È un progetto molto ambizioso, ma noi crediamo nei miracoli. Al contempo, in Italia sosteniamo le fasce più fragili di popolazione, soprattutto a sud dove le crisi degli ultimi anni hanno peggiorato le condizioni di molte famiglie”, ha aggiunto.

Il progetto “Cuori ribelli” è attivo da 5 anni in Costa d’Avorio, paese con poco meno di 30 milioni di abitanti, dove ogni anno sono rilevate oltre 5mila cardiopatie congenite. Di queste, solo una minima parte è curata chirurgicamente a causa dei costi esorbitanti per gli interventi, fuori dalla portata delle famiglie dei bambini malati, condannati così a un’aspettativa di pochi anni di vita. Nell’aprile 2022, la missione medica di Una Voce per Padre Pio ha esaminato 150 bambine e bambini segnalati dai servizi locali, individuando 75 casi urgenti non operabili sul posto. Quest’anno, lo screening su 100 visitati ha rilevato 12 bambini incurabili e 86 operabili, anche grazie al trasferimento in Italia. Sinora sono 70 i piccoli pazienti operati, di cui 59 in Italia e 11 in Burkina Faso dall’equipe italiana guidata dal professor Guido Oppido. Nell’operazione sono stati coinvolti anche 10 bambini del Camerun, uno del Kosovo e uno del Ghana.

Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, circa il 37% del totale, e il 65% di quei decessi avviene nei paesi a basso e medio reddito, complici malnutrizione, scarsità di prevenzione, mancanza di centri medici specializzati e costo esorbitante delle cure. Più di 300mila nuovi nati muoiono ogni anno nel mondo per malattie congenite e la metà dei morti per questi motivi sotto i 5 anni d’età si registra nell’Africa Subsahariana.

Nei paesi industrializzati, l’Oms stima che ogni centro di chirurgia cardiaca pediatrica, che realizza fra 300 e 500 interventi l’anno, sia necessario per 2 milioni di abitanti: oggi in Africa occidentale non esiste alcuna struttura di questo tipo. L’International Cooperation in World Cardiology ha calcolato la disparità nelle regioni del mondo: in Europa ne esiste uno ogni milione di abitanti, in Asia ogni 16 milioni, in Africa ogni 50 milioni. Più in generale, nella regione africana solo due abitanti su dieci hanno accesso alla sanità di base, il dato più basso al mondo. Cifre che s’inseriscono in un contesto di rallentamento dei progressi nella lotta alla mortalità materna e infantile, peggiorati dalla pandemia: quella infantile è di 72 ogni 1000 nati vivi, mentre l’obiettivo è a meno di 25.

Con i fondi raccolti dalla campagna ‘Padre Pio Social Aide’ saranno finanziate le iniziative dell’organizzazione Una Voce per Padre Pio nei Paesi in via di sviluppo in Africa e sul territorio italiano, a sostegno del tessuto sociale più debole.

L’organizzazione interviene in Africa, dove negli ultimi anni il numero di persone che vivono in condizioni di deprivazione è aumentato di 9 milioni, anche con il progetto ‘Obiettivo Africa’. In Costa d’Avorio sono attivi orfanotrofi e strutture residenziali per minori e ragazzi, dove vivono oltre 120 bambine e bambini, in parte con disabilità. A Yaoundé, in Camerun, è prevista l’apertura di una nuova casa-famiglia, in cui saranno ospitati bambini orfani o abbandonati. Una nuova apertura è prevista anche in Benin.

Inoltre, grazie alla collaborazione con la Missione Kfor Multinational Specialized Unit – Pristina Msu, il Corridoio Umanitario Sanitario è attivo anche con il Kosovo.

Nel 2023, grazie alla raccolta fondi, si potrà poi rispondere alle numerose richieste provenienti da Venezuela, Benin, Gabon, Repubblica Centrafricana.

Nel nostro Paese, l’organizzazione è attiva con ‘Obiettivo Italia’, in particolare a Napoli, dove durante la pandemia le richieste d’aiuto sono aumentate del 40%. A seguito della crisi, infatti, nel Sud d’Italia il numero di famiglie in stato di povertà è aumentato del 9%.

I progetti sono vari. ‘Fratello Studio Sorella Scuola’ è al suo settimo anno e prevede sostegno a bambine e bambini della scuola primaria, per contrastare la dispersione scolastica, in particolare nei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni. ‘Spesa solidale – aggiungi un posto a tavola’ affronta gli effetti della crisi economico-sociale legata anche alla pandemia e alla guerra in Ucraina, sostenendo concretamente le famiglie in situazioni d’emergenza; il progetto ha raggiunto oltre 5mila nuclei familiari, non solo in Campania ma anche in Lazio, Puglia e Lombardia. A Napoli, sostenuto dall’Associazione Una Voce per Padre Pio, è poi attivo l’Emporio solidale, ospitato dalla parrocchia di San Giuseppe e Maria di Lourdes di San Giovanni, dove le persone possono ottenere generi alimentari.

“Tendere la mano” prevede invece contributi economici alle famiglie indigenti, perché possano pagare utenze, spese mediche e altre necessità fondamentali.

Archeologia: 750 reperti tornano a casa da Londra

Sono stati presentati ieri a Roma, al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, 750 reperti archeologici rimpatriati da Londra il 19 maggio scorso in seguito alle indagini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, mirate a contrastare il traffico internazionale di beni culturali, sfociate anche in una procedura extragiudiziale e in una causa civile, condotta in stretta collaborazione con il Ministero della Cultura attraverso l’Avvocatura Generale dello Stato.

I ritrovamenti, provenienti da scavi clandestini sul territorio italiano, erano confluiti in una società inglese in liquidazione, la Symes Ltd, riconducibile a Robin Symes, importante trafficante di beni culturali.

La società, che si era sempre opposta ai reiterati tentativi di recupero da parte dell’Autorità Giudiziaria italiana, sottoposta a procedura fallimentare nel Regno Unito, è stata citata in giudizio anche in Italia, tramite l’Avvocatura Generale dello Stato, per la restituzione dei beni o il risarcimento civile del danno.

La consegna è stata possibile grazie alle complesse trattative seguite dal Ministero della Cultura (Ufficio III del Segretariato Generale, Ufficio Legislativo e Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio), in sinergia e stretta collaborazione con i Carabinieri dell’Arte che, con la fattiva collaborazione dell’Ambasciata d’Italia a Londra, li hanno scortati in Italia. L’accordo per la restituzione è stato siglato l’11 maggio scorso.

L’insieme dei reperti, databili complessivamente tra l’VIII secolo a.C. e l’epoca medievale, il cui valore è stimato in 12 milioni di euro, offrono uno spaccato delle molteplici produzioni dell’Italia antica e delle isole, riflettendo al contempo la lacerazione insanabile subita dai numerosi e diversificati contesti archeologici (funerari, cultuali, abitativi e pubblici) oggetto di depredazione, concentrati in particolare nell’Etruria e nella Magna Grecia.

Tra i pezzi più pregiati esposti a Castel Sant’Angelo figurano: un tavolo tripode in bronzo proveniente da un contesto aristocratico dell’orientalizzante etrusco, due testiere equine da parata di ambito appulo-lucano, due pitture funerarie di area meridionale; per l’epoca romana, alcune teste virili in marmo di età imperiale, varie porzioni di statue e gruppi bronzei, o, ancora, il dipinto parietale con raffigurazione di tempietto strappato con ogni probabilità da una residenza vesuviana.

I materiali riacquisiti comprendono vasi fittili, sia di produzione locale che di fabbrica attica e corinzia, in bronzo e in pasta vitrea, elementi del vestiario e monili in oro, argento, bronzo, osso e ambra, tra cui 26 collane ricomposte nella prospettiva dell’immissione sul mercato, armi, utensili e suppellettili, elementi della bardatura equina, coroplastica votiva e architettonica, sarcofagi, di cui uno in piombo con decorazione a rilievo, e urne funerarie, oggetti votivi e rituali, elementi di statuaria in bronzo, in marmo e in calcare, elementi architettonici e arredi in bronzo e marmo, decorazioni musive e dipinte.

“Il recupero del patrimonio culturale illecitamente sottratto è una delle priorità del mio programma, tutelare significa anche evitare che il nostro patrimonio sia depredato da trafficanti senza scrupoli”, ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “L’azione congiunta tra Ministero e Carabinieri TPC è un esempio virtuoso di collaborazione istituzionale da preservare e consolidare anche con iniziative come questa, nella quale abbiamo lavorato fianco a fianco con la Grecia. Ringrazio l’Arma per il prezioso lavoro quotidiano, svolto in ogni parte del mondo”.

“Il rimpatrio di questi preziosi reperti dal Regno Unito è l’ulteriore conferma della consolidata sinergia nell’azione di recupero tra il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e il Ministero della Cultura”, ha sottolineato il generale di Brigata Vincenzo Molinese, comandante del TPC. “Il caso specifico ha visto inoltre il coinvolgimento fondamentale dell’Avvocatura Generale dello Stato e dell’Ambasciata d’Italia a Londra. Anche oggi celebriamo il costante impegno dei Carabinieri dell’Arte rivolto alla tutela del patrimonio culturale italiano”.

E per segretario generale del MiC, Mario Turetta, “quando le istituzioni fanno gioco di squadra i risultati arrivano sempre”.

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Lorenzo d’Ascia, avvocato dell’Avvocatura Generale dello Stato, ed Eleni Sourani, ambasciatore di Grecia in Italia.

Nella stessa data un analogo accordo è stato sottoscritto dal Ministero della Cultura della Grecia con la Symes Ltd per il recupero di altri reperti illecitamente esportati dalla Grecia. Un ulteriore gruppo di frammenti sarà oggetto di studio degli archeologici italiani e greci per risalire alla loro provenienza e procedere quindi alla restituzione ai rispettivi Stati.

Altri 71 reperti, attualmente negli Stati Uniti, verranno recuperati nei prossimi giorni dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. (foto di archivio)