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Pasqua e ponti primavera in viaggio, turismo organizzato +8%

Pasqua e dei ponti di primavera in viaggio. L’osservatorio di Astoi Confindustria Viaggi, l’associazione che rappresenta oltre il 90% del mercato del tour operating italiano, confermare una crescita dei ricavi del comparto con un +8% nei fatturati relativi alle partenze da Pasqua al 1 maggio. L’incidenza della prenotazione anticipata è la più alta degli ultimi quattro anni. I conflitti impattano relativamente, così come l’inflazione. Quanto alle mete in Italia va ancora molto bene ancora la montagna, mentre in Europa si registrano preferenze per Irlanda, Islanda, Paesi scandinavi e Portogallo. In Medio Oriente le aree limitrofe ai conflitti registrano una flessione rispetto al 2023 ma ottengono comunque consensi, a partire dall’Egitto. I soggiorni balneari premiano Mar Rosso, Canarie, Capo Verde e Repubblica Dominicana; i viaggi itineranti confermano i trend invernali ovvero Stati Uniti, Thailandia, Giappone, Sudafrica, con Sudamerica in ripresa. Anche le crociere si confermano la crescita. La durata media del viaggio durante i ponti festivi della primavera 2024 è di circa 8 giorni. I costi medi per persona vanno da 1.150 euro per il prodotto generalista, a 1.600 euro per una vacanza in villaggio, salendo a 3.500 euro quando si tratta di viaggi su misura. Il rincaro dei servizi, rispetto al 2023, è stato più contenuto, pari a circa +5% sull’anno scorso e ha riguardato essenzialmente la componente voli. “Le prenotazioni per il periodo di Pasqua e ponti primaverili – dice Pier Ezhaya, presidente Astoi Confindustria Viaggi – registrano una crescita dei ricavi dell’8% sul 2023 e la quasi totalità delle destinazioni coinvolte evidenzia un trend positivo. Il turismo organizzato registra crescite percentualmente più alte del turismo in generale, segno che è finalmente scelto dai consumatori per gli insostituibili valori che lo caratterizzano; infatti, è percepito dalle persone come fonte di garanzie, ma anche come canale dove riuscire a prenotare esperienze più personalizzate e difficilmente reperibili individualmente”.

Food for Profit fa tappa a Napoli, il docufilm che denuncia legame tra politica e lobby zootecniche in Europa

Oggi, sabato 23 Marzo alle ore 18 a Napoli, alla Casa del Mandolino e delle Arti Mediterraneee, verrà proiettato il docufilm “Food For Profit”, regia della giornalista Giulia Innocenzi e di Pablo D’Ambrosi.
Presente in sala Lorenzo Mineo (Coordinatore delle attività europee del movimento Eumans e lobbista sotto copertura in Food for Profit) e la dottoressa Annaclara Perrotti.

Con il coordinamento della Lav nella rete degli allevamenti intensivi  e grazie a telecamere nascoste, i registi denunciano lo stretto legame tra politica e lobby zootecniche attraverso immagini realizzate in alcuni allevamenti in Italia, Germania, Polonia e Spagna  evidenziando come la politica europea sia soggetta ad alcune lobby della carne, ignorando la tutela della salute dei cittadini, dell’ambiente e degli animali allevati che, solo in Italia, sono più di 630 milioni.

Il docufilm mette in luce l’ipocrisia dell’Unione Europea che, dietro al millantato Green Deal, in realtà finanzia gli allevamenti intensivi con quasi il 20% del suo budget;
come il comparto agricolo gestisca la politica lo dimostra, per esempio, la protesta dei “trattori” che ha paralizzato mezza Europa, solo per chiedere ancora più sovvenzioni nonostante sia il settore con maggiori aiuti europei, quasi 8 miliardi di euro l’anno.

“Bisogna cambiare direzione – avvertono gli organizzatori -. E lo si potrà fare solo sostenendo gli agricoltori che scelgono pratiche rispettose dell’ambiente e degli animali, magari indirizzando l’attività verso coltivazioni vegetali”.

Importantissimo sottolineare che la distribuzione di “Food for Profit” è indipendente e dipenderà dal supporto di comuni e singoli cittadini interessati per cui la visione del film e le donazioni date per la serata serviranno a fare sempre più luce su un modo di fare politica che non è più l’amministrazione della “polis” per il bene di tutti (Aristotele), ma il perseguire esclusivamente i propri interessi.

Sanremo, operazione femminista fallita: Mannoia, Bertè e Big Mama senza podio.

E’ cominciata in maniera goffa l’operazione womanpower in stile sanremese passata alla vigilia del festival sui social dove si chiedeva alle partecipanti di rimarcare l’ importanza di far vincere una donna dopo dieci anni e a giochi fatti così è stato. Ha vinto una giovane donna e una giovane donna del Sud come se questo fosse un tributo dovuto secondo una lettura se vogliamo anche detrattiva del merito ed infatti nella sua ingenuita’ di ventenne la vincitrice all’ indomani della finale ha manifestato tutto il suo orgoglio di donna e di avere uno staff tutto al rosa. Ben diversa l’ offerta artistica di Fiorella Mannoia il cui testo a differenza di quello della Mango ha maggiore attinenza col tema “donna” ed ha ricevuto il “Premio Sergio Bardotti”. Il testo di “Mariposa” è una via di mezzo tra contestazione politica e poesia e rappresenta la forza e il dolore della condizione delle donne moderne con un respiro che va oltre il Bel Paese. I concetti di libertà e orgoglio personale si sposano sul palco al ritmo di una marcia elegante esibita con il carisma della cultura artistica di Fiorella Mannoia. Si puo’ dire lo stesso del testo di un’ altra regina della musica nostrana e cioe’ Loredana Berte’. Una vera artista anche nella presenza scenica che è ancora capace di stupire e che ha riacquistato nuovamente il suo sguardo accattivante con una voce dalla grande personalita’. “Pazza” è un pezzo che è anche un invito a non prestare attenzione ai giudizi altrui, quelle consapevolezze che spesso arrivano con la maturità e che possiamo coglierlo anche come un monito per le giovani donne della generazione Z spesso troppo fragili. Sicuramente la Berte’ è autobiografica ma anche una maestra di vita di cui accogliere gli insegnamenti. Ne’ la Mannoia e nemmeno la mamma del rock dalla voce nera hanno raggiunto la vetta, la Berte’ ha ricevuto infatti con grande commozione il “Premio Mia Martini”.  Probabilmente entrambe sono state insignite con premi di grande valore artistico ma se l’operazione era quella di premiare una donna forse bisognava guardare anche il testo perche’ quello della Mango e della Annalisa appaiono meno consistenti sul tema, poi se l’obiettivo era deve vincere perche’ e’ donna allora mi ci ritrovo perfettamente. Condivido dunque anche la scelta sulla Mango perche’ della Basilicata e dunque del sud, per riparare al disastro della reazione del pubblico dell’ Ariston e del tifo da stadio della sala stampa (che forse dovrebbe essere un po’ piu’ referenziata per espletare il suo ruolo) che hanno alimentato la fiammella dell’ odio razziale. Un’ alternativa valida sarebbe poi stata guardando verso le nuove proposte la partenopea Big Mama non appartenente alla scuderia di Amici , quindi pure del Sud,  che neanche e’ riuscita a salire sul podio nonostante il suo brano ” La rabbia non ti basta ” ponesse al centro un tema cruciale per le giovani donne e cioe’ l’accettazione personale secondo un racconto basato sul proprio vissuto a cui è poi conseguita  la rivalsa della giovane artista. Non è bastata neanche l’ onesta’ intellettuale di Giorgia, che in conferenza stampa ha ritenuto fuori luogo rimarcare la differenza tra uomo e donna nel campo artistico, a smorzare l’ effetto vincere perche’ donna. Possiamo dire con estrema franchezza che l’operazione politica femminista è fallita oltre ad essere stata strumentalizzata per realizzare un doppio atto di discriminazione a danno di un uomo e di un uomo del Sud.

Mica è colpa di Geolier se il Festival non è libero

La manifestazione nazional-popolare sanremese è preda delle dittature delle etichette discografiche oramai da tempo e ovviamente quando la pretesa economica fa sentire la sua presenza il livello artistico scarseggia. Poche le testimonianze delle eccellenze nostrane in gara sul palco dell’Ariston come quella del trio dei tenori di fama internazionale de Il Volo che ha deciso di festeggiare i suoi 15 anni di carriera proprio con la partecipazione alla kermesse canora od anche della interpretazione sublime di Mariposa della Mannoia tra contestazione politica e poesia come solo un’artista di questo livello può fare. Il piccolo esercito di Amici ha partecipato come per diritto acquisito dal numero di vendite e dai passaggi radiofonici con canzoni che probabilmente non rispecchiano con onestà le doti canore od interpretative di un’Annalisa o un’Angelina Mango, per citare due delle più gettonate per le coreografie del duo siciliano Joey e Rina su Tik Tok. Dunque una riflessione va fatta perché è abbastanza fastidioso un tifo da stadio semplificato nelle squadre Geolier versus Angelina, almeno ancora per chi conserva un minimo di autonomia nel pensare con la propria testa. Le polemiche sul cambiamento del regolamento da parte del direttore artistico Amadeus vanno lette nel senso di una apertura culturale verso un dialetto che è riconosciuto in tutto il mondo come una vera e propria lingua e cioè il napoletano che a quanto pare capiscono anche a New York. Il palco sanremese ha dato sfogo anche ad un volgare razzismo contro un’artista come il giovane Geolier che può vantarsi di non dover ringraziare nessun talent show ma che ha in sé il progetto culturale di uno stile musicale che ha eco non a Napoli o in Italia ma nel mondo. Probabilmente a differenza di una prematura vittoria di una ragazza che per il suo candore evoca brividi nelle anime belle dei telespettatori dell’Ariston, magari esiste una consapevolezza maggiore della solidità del messaggio musicale da parte di un pubblico ben più vasto quindi che va oltre Napoli e le schede clonate per il televoto, argomentando le accuse rivolte al cantante nella conferenza stampa di oggi da parte di una coraggiosa giornalista. Non è una novità che in terre difficili nascano per giusta risposta della natura prepotenti risposte musicali. Confrontare un Golia contro Davide è ingiusto per una ragazza come la Angelina che forse dovrebbe essere valorizzata maggiormente per le sue capacità di interpretazione dalle etichette discografiche. La Rai ha trovato in Amadeus un direttore artistico che cade sempre in piedi e probabilmente in questo momento storico non riuscirebbe ad avere di meglio ma l’operazione che va fatta è proprio quella di liberare il Festival dalla dittatura e la vittoria di Geolier ne è ferma testimonianza anche perché riconosciuta dal pubblico democraticamente.

Giovani, digitalizzazione, europee2024: da SIC Europe la volkswagen caravelle da 9 posti per il tuor nazionale della fondazione Aidr

La SIC Europe (www.siceurope.it), azienda leader della logistica integrata, dei trasporti e del facility management, annuncia con orgoglio la consegna della sua Volkswagen Caravelle da 9 posti, messa a disposizione per il tour nazionale “Giovani, digitalizzazione, europee 2024” della fondazione Aidr (www.aidr.it). In collaborazione con gli Uffici del Parlamento e della Commissione europea in Italia, la fondazione Aidr ha sottoscritto un accordo di collaborazione per realizzare un tour nazionale di visite istituzionali, focalizzato sul tema “Giovani, digitalizzazione, europee 2024”. Il tour avrà inizio nel mese di febbraio con una conferenza stampa che si terrà a Roma presso gli Uffici italiani del Parlamento e della Commissione europea, in Via IV Novembre, 146.

“L’istruzione, il dialogo e l’accesso all’informazione sono strumenti potenti per accrescere la consapevolezza e incentivare la partecipazione attiva alla vita democratica europea. Con le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024 all’orizzonte, è il momento di intensificare tutti insieme gli sforzi in questa direzione e SIC Europe lo ha dimostrato concretamente supportandoci con il suo contributo”, ha dichiarato Mauro Nicastri, presidente della fondazione Aidr.

Il tour nazionale si concluderà il 7 giugno e percorrerà quasi tutte le regioni italiane. Finora sono state acquisite le disponibilità delle scuole delle regioni Piemonte, Lombardia, Liguria, Calabria, Sicilia, Marche, Puglia, Veneto, Abruzzo.

“Abbiamo accolto con grande entusiasmo il tour nazionale “Giovani, digitalizzazione, europee 2024” proposto dalla fondazione Aidr, che si realizzerà in collaborazione con gli Uffici del Parlamento e della Commissione europea in Italia, perché crediamo che il futuro del lavoro per i giovani è in continua evoluzione, plasmato da progressi tecnologici, cambiamenti sociali e nuove sfide globali – ha dichiarato Marco Claudio De Santis, responsabile Relazioni Esterne di Sic Europe. Riconosciamo che l’istruzione e la formazione devono essere al passo con le esigenze del mercato del lavoro per fornire ai giovani competenze tecniche e soft skills e le istituzioni europee sono chiamate a svolgere un ruolo guida nella creazione di politiche che facilitino la transizione dei giovani verso un nuovo mondo del lavoro. Con la fondazione Aidr vogliamo impegnarci a promuovere la collaborazione tra settore pubblico e privato, per contribuire insieme a costruire un futuro del lavoro sostenibile, che abbracci la digitalizzazione come alleata, in cui ogni lavoratore sia protagonista della digital trasformation, contribuendo a costruire una società europea più prospera e inclusiva”, ha concluso De Santis.

Alla consegna del Volkswagen Caravelle 9 posti era presente una delegazione della fondazione Aidr composta da Roberto Vescio, Vittorio Zenardi, Rocco Terracciano e Pasquale Russo della fondazione Creativi Italiani partner Aidr.

Solidarietà per la festa dell’Epifania: la fondazione Aidr dona i giocattoli ai bambini dell’ospedale Gemelli di Roma

La solidarietà non è fatta solo di buone intenzioni, ma di gesti concreti. E tutti i collaboratori e partner della fondazione Aidr (www.aidr.it) hanno ribadito di essere particolarmente sensibili a iniziative benefiche. Così una delegazione di Aidr composta da Rosangela Cesareo, responsabile relazioni istituzionali, Vittorio Zenardi, responsabile sito e social media, e Roberto Vescio, account manager, hanno consegnato, alla vigilia della festa dell’Epifania, alcuni giocattoli ai bambini del reparto di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Agostino Gemelli di Roma.

Questa iniziativa annuale è stata resa ancora una volta possibile grazie alla collaborazione tra l’osservatorio sanità digitale di Aidr, guidato dal cardiologo Andrea Bisciglia, e alla concreta e costante disponibilità dell’azienda Beat 2020 di Milano nella persona del Dott. Francesco Alfano, per essere in concreto utili alla comunità e, in questo caso, ai più piccoli, dando contenuti e sostanza al lavoro di Aidr e cercando di sostenere sempre iniziative sociali che durino nel tempo.

“Il 2023 ha segnato un anno di particolare rilievo per la nostra fondazione – ha dichiarato Mauro Nicastri, presidente della fondazione Aidr -. Attraverso la collaborazione con il Prof. Eugenio Mercuri e il suo Team dell’Ospedale Agostino Gemelli abbiamo avuto l’onore di incontrare Maria Vittoria, una giovane coraggiosa di 9 anni, affettuosamente nota come Mavi, che lotta contro la SMA. La sua resilienza e la passione per il giornalismo hanno ispirato il comitato tecnico-scientifico della fondazione Aidr a conferirle il 6 dicembre scorso il premio Digital News, riconoscendo il suo spirito indomabile e il suo sogno di diventare giornalista intervistando alte autorità istituzionali”.

Maria Vittoria ha già fatto un passo significativo verso la realizzazione del suo sogno, grazie all’intervento del Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, che le ha offerto un ruolo di rilievo durante il tradizionale Concerto di Natale tenutosi il 15 dicembre nell’Aula di Montecitorio.

“La storia di Maria Vittoria simboleggia lo spirito e i valori che animano la nostra fondazione, – ha fatto notare Bisciglia -. Il suo coraggio e la sua determinazione sono fonte di ispirazione per tutti noi”.

Guardando al futuro, la Fondazione AIDR si prepara per un semestre ricco di impegni. Tra le iniziative principali figura il tour nazionale “Giovani, digitalizzazione, europee2024”, realizzato in collaborazione con il Parlamento e la Commissione europea. L’obiettivo è quello di avvicinare alle istituzioni europee i giovani e, di conseguenza, le loro famiglie per sensibilizzarli sull’importanza del voto e del loro ruolo nel futuro dell’Unione Europea.

Luigi Ferraris, AD del gruppo ferrovie dello Stato italiane, nuovo presidente dell’UIC

La Fondazione Aidr esprime grande soddisfazione e orgoglio per la recente nomina di Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (FS Italiane), a Presidente della Regione Europa dell’UIC (International Union of Railways) per il biennio 2024-2025.

Questa decisione, presa dall’Assemblea Regionale UIC Europa, segna un passo significativo per il settore ferroviario. Ferraris succede a Martin Frobisher di Network Rail alla guida dell’EMC (European Management Committee), in seguito alla proposta avanzata dal Comitato nella riunione di settembre 2023.

“Questa nomina rappresenta non solo un riconoscimento del valore e dell’expertise del dottor Ferraris, ma anche un’importante opportunità per il settore ferroviario europeo. Siamo certi che, sotto la sua guida, la Regione UIC Europa realizzerà progressi significativi verso la decarbonizzazione e la digitalizzazione del trasporto ferroviario – ha dichiarato Roberto Vescio, ingegnere e account manager della Fondazione Aidr”.

Ferraris, nel suo primo intervento in veste di Presidente, ha messo in luce l’importanza dello sviluppo sostenibile e dell’innovazione tecnologica per il futuro del settore: “Insieme agli altri Amministratori Delegati delle aziende ferroviarie europee, puntiamo a sviluppare iniziative e progetti che affrontino le sfide del nostro tempo, con un focus particolare sulla decarbonizzazione e l’innovazione digitale.”

La prima riunione dell’EMC sotto la nuova presidenza di Ferraris è prevista per il 19 febbraio 2024 a Roma. Sarà un momento cruciale per definire la roadmap, le strategie e le priorità per il futuro della Regione UIC Europa.

“La Fondazione Aidr esprime il suo pieno supporto a Luigi Ferraris – ha dichiarato Mauro Nicastri, presidente della fondazione Aidr, fiduciosa che il suo lavoro porterà benefici non solo per il settore ferroviario, ma anche per i più di 500 milioni di cittadini europei che si affidano a un sistema di trasporto efficiente, sostenibile e all’avanguardia. La nomina di Luigi Ferraris arriva a pochi mesi dalle elezioni europee e in un momento importante per le sfide e le opportunità della digitalizzazione, per la gestione dei dati e per le innovazioni emergenti anche nei rapporti con gli altri modi di trasporto”.

Colosseo: una vista unica al mondo sull’arena con il nuovo ascensore

A partire dal mese di giugno sarà aperto al pubblico un impianto di elevazione posizionato all’interno del fornice XXVII del Colosseo, che permetterà a tutti i visitatori del PArCo di raggiungere i livelli più elevati della cavea, in particolare la galleria posta tra il II e III ordine, per godere appieno della bellezza del monumento più famoso al mondo. L’inaugurazione si è tenuta ieri, 30 maggio, alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Sin dalla sua istituzione il Parco archeologico del Colosseo ha inserito nella sua missione il tema dell’accessibilità fisica, culturale e cognitiva, adoperandosi per accogliere tutto il pubblico con adeguati sussidi alla visita (segnaletica, mappe tattili, guide easy to read) e ovviamente con percorsi in grado di superare i dislivelli.

Nell’ambito di questo obiettivo il PArCo ha ampliato ulteriormente la già estesa fruibilità del Colosseo, inaugurando un ascensore che garantisce a tutti i visitatori, con maggiore attenzione nei confronti di chi ha difficoltà motorie, di superare i 100 ripidi gradini che separano il I ordine dalla galleria intermedia, godendo di una visuale unica dell’intero monumento.

L’ascensore nasce dalla sinergia tra il PArCo e l’Orchestra Italiana del Cinema, protagonista nel 2018 di un evento finalizzato alla eradicazione della poliomelite nel mondo. In tale occasione fu proiettato nell’arena dell’Anfiteatro Flavio il film “Il Gladiatore” di Ridley Scott, alla presenza di Russel Crowe con le celebri musiche di Hans Zimmer eseguite dal vivo. Marco Patrignani, presidente dell’Orchestra, in quella occasione prese anche l’impegno di sponsorizzare il nuovo ascensore.

Realizzato nel pieno rispetto delle indicazioni del PArCo e delle normative vigenti, l’ascensore è in linea con la specificità del luogo e si inserisce in modo armonico nel monumento, riducendo al minimo l’occupazione degli spazi e nell’assoluto rispetto delle murature esistenti, grazie all’utilizzo di punti di ancoraggio a pressione che garantiscono la totale reversibilità dell’opera.

La realizzazione dell’ascensore consente a tutti, senza alcuna esclusione, di raggiungere la galleria tra il II e III ordine, restituita alla fruizione dopo un accurato lavoro di restauro, con finalità conservative e di messa in sicurezza. Uno spazio oggi pienamente percepibile nella sua lunga storia anche grazie ad un suggestivo e mirato sistema di illuminazione che valorizza le strutture, le superfici intonacate e i graffiti, e ad un allestimento didattico volto ad un’efficace esperienza di visita.

Il taglio del nastro si è svolto alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ed è stato preceduto da una speciale performance a cura dell’Orchestra Italiana del Cinema, che si è esibita sulle indimenticabili note del premio Oscar Hans Zimmer.

“Da oggi il Colosseo è ancora di più patrimonio dell’umanità, accessibile a tutti fino al III ordine dal quale è possibile ammirare la magnificenza di un monumento straordinario, opera della romanità senza pari al mondo”, ha dichiarato il ministro Sangiuliano. “Grazie a questa realizzazione, cittadini e turisti avranno un’ulteriore opportunità per poter godere, senza impedimenti, di una visita la più agevole possibile all’Anfiteatro Flavio, nel nome di una cultura autenticamente inclusiva”.

“Il Colosseo è patrimonio dell’umanità e come tale è importante il suo ruolo sociale e umanitario”, gli ha fatto eco la direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, che ha ringraziato Marco Patrignani e l’Orchestra Italiana del Cinema, “perché si sono impegnati a realizzare un impianto che concretizza un principio fondamentale, ossia che la cultura è e dovrà essere sempre più un diritto da cui nessuno deve sentirsi escluso. Uno degli obiettivi prioritari che, da sempre, caratterizza l’attività del PArCo è quello dell’accessibilità sia culturale che fisica, con percorsi attrezzati per tutte le tipologie di pubblico. Da oggi, grazie al nuovo ascensore sarà possibile, per tutti i visitatori, godere di uno sguardo di grande suggestione sui cieli di Roma”.

“Non avrei mai pensato, essendo un uomo che si occupa di musica e cinema, di seguire personalmente la realizzazione di un nuovo ascensore al Colosseo, dalla fase progettuale alla sua inaugurazione”, ha ammesso Marco Patrignani. “5 lunghi anni per far sì che una poderosa struttura di ferro e cristallo potesse dare gioia a milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. È come se fosse stato costruito con la forza delle emozioni e dei sogni, che sembrano eterei e sono invece potentissimi”.

L’opera è stata realizzata da Metal Working per le strutture metalliche, Ahrcos per le opere edili e Maspero Elevatori per la realizzazione della cabina dell’ascensore.

I figli dei laureati si laureano tre volte di più rispetto agli altri

Ascensore sociale con il pulsante istruzione bloccato, così appare la mobilità intergenerazionale rispetto al titolo di studio secondo gli ultimi dati Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche). Il figlio di un padre laureato ha oltre il triplo delle probabilità di laurearsi rispetto al figlio di chi ha conseguito la terza media. Più esattamente, nella fascia d’età 30-39 anni (la più “giovane” tra quelle considerate), la probabilità di laurearsi per il figlio di un laureato è del 61%, percentuale che scende al 30% per il figlio di un diplomato, fino a toccare il 18% per chi ha il padre con al massimo la licenza media.

Questi dati del Rapporto Plus 2022 sulla mobilità intergenerazionale dei titoli di studio sono stati menzionati oggi a Benevento nel corso dell’evento “Giovani verso il futuro. Formazione e lavoro nella società in trasformazione”, organizzato da INAPP in collaborazione con la Regione Campania e la Provincia di Benevento. Una giornata di approfondimento dedicata ai giovani durante la quale sono stati organizzati anche numerosi laboratori tematici su: curriculum e colloquio di lavoro, competenze trasversali, mobilità europea (Stage4eu), autoimprenditorialità giovanile e creazione d’impresa, mobilità per discenti e personale dell’istruzione e formazione professionale nell’ambito delle iniziative Erasmus+, misure a favore della disabilità, intelligenza artificiale. È stata inoltre presentata la Borsa Mediterranea della formazione e del lavoro (giunta alla quarta edizione).

Benché il livello medio di istruzione sia cresciuto negli ultimi cinquant’anni, lo svantaggio relativo per chi proviene da famiglie meno istruite non si è ridotto significativamente.

“Altrettanto importante quanto il basso numero dei laureati è la sua ineguale distribuzione rispetto alle caratteristiche di istruzione e di reddito dei nuclei familiari di provenienza – ha affermato il Prof. Sebastiano Fadda, presidente dell’INAPP – Se a questo si aggiungono anche i fenomeni della disoccupazione intellettuale, della “sotto-occupazione” e della “fuga dei cervelli” si capisce quanto grande e complesso sia il problema della formazione e della utilizzazione del capitale umano nel nostro paese”.

Va tenuta presente la demografia: nonostante l’incremento della quota dei laureati, passata dal 14% dei 50-64enni al 28% dei 30-39enni, coorti giovani sempre meno numerose, determinano una sostanziale costanza del numero assoluto dei laureati che concorrono a formare l’offerta di lavoro qualificata. Pertanto, sostenere le politiche e i servizi che consentono il raggiungimento di livelli “europei” di istruzione terziaria sono essenziali per poter avere una componente di forza lavoro strategica nel futuro, in grado di farci competere con gli altri Paesi.

Molti possono essere i fattori alla base di questi fenomeni: l’esperienza passata dei genitori e le loro possibilità economiche, inadeguati servizi di orientamento, limiti dei meccanismi di transizione scuola-lavoro, insufficienti strumenti di sostegno negli studi per i giovani con basse disponibilità finanziarie. Oggi il titolo di studio non è più percepito dalle famiglie meno istruite come una chiave per l’affermazione lavorativa e ciò può indurre i genitori a non investire nell’istruzione del proprio figlio, anche perché effettivamente in Italia i rendimenti dell’istruzione sono più bassi di quelli registrati in altri paesi OCSE.

Infine, è importante proporre interventi di politica che mirino a ridurre le disuguaglianze (Nord -Sud, ma anche grande/piccolo centro urbano) tenendo conto delle peculiarità dei vari territori; ad esempio, nel Mezzogiorno registriamo ancora oltre 4 milioni di persone con solo la scuola media inferiore nella popolazione tra i 30 e 64 anni.

“Una società giusta ed equa – ha continuato Fadda – implica che sia l’impegno, e non le posizioni iniziali o il contesto famigliare, a determinare lo status socioeconomico dell’individuo. Il sistema educativo dovrebbe garantire a tutti i ragazzi e le ragazze l’opportunità di partecipare a processi di apprendimento efficaci, in grado di sviluppare le loro potenzialità e il loro talento separando così le loro prospettive da quelle della famiglia d’origine. E ciò può avvenire sviluppando non soltanto i percorsi universitari ma anche gli altri percorsi di formazione professionale fino al livello terziario e garantendo processi continui di aggiornamento delle competenze per soddisfare i bisogni emergenti dalle trasformazioni strutturali in atto.”

E proprio in occasione del convegno odierno l’Inapp e l’Università degli studi del Sannio hanno sottoscritto un accordo quadro di collaborazione che sfrutterà tutte le competenze (giuridiche, economiche, statistiche, ingegneristiche e informatiche) dei due Enti per lavorare in sinergia. Con un’attenzione particolare, proprio ai temi della formazione e del lavoro per i giovani. La collaborazione si strutturerà lungo precise aree tematiche: mercato del lavoro e relazioni industriali, politiche per il lavoro e l’occupazione, politiche socioeconomiche e per lo sviluppo locale, valutazione delle politiche pubbliche. E si concretizzerà, tra l’altro, nella realizzazione di conferenze, progetti di ricerca, disseminazione scientifica, costituzione di osservatori. Ma anche tramite progetti di formazione, svolgimento di stage e tirocini di studenti.

Inoltre, nella stessa occasione verranno gettate le basi per un accordo quadro con la Regione Campania, Assessorato alla formazione professionale e la Provincia di Benevento.

Bologna art books festival: prima edizione del Festival del libro d’arte

Danilo Montanari Editore in collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna presenta la prima edizione di BOOKS, il festival dedicato ai libri d’arte e d’artista a cura di Danilo Montanari e Lorenzo Balbi che si terrà negli spazi della Sala delle Ciminiere del museo da venerdì 26 a domenica 28 maggio.

Nato dall’idea di non disperdere l’eredità di due manifestazioni fondamentali del settore –Artelibro, il Festival del Libro d’Arte che si è svolto a Bologna dal 2003 al 2014, e FLAT – Fiera Libro Arte Torino, appuntamento internazionale che ha animato il capoluogo piemontese dal 2017 al 2019 – BOOKS intende posizionarsi in un segmento “laterale” seppur non strettamente alternativo al fenomeno delle fiere, con l’obiettivo di proporre, grazie al libro come medium, contenuti e occasioni che facilitino il rapporto diretto, di conoscenza e scambio, tra artisti e collezionisti, senza rinunciare a una vocazione di mercato.

Per la prima edizione di BOOKS, gli ampi spazi della Sala delle Ciminiere accoglieranno circa 40 espositori, librai ed editori del settore, italiani e internazionali, presenti con veri e propri progetti sul libro d’arte: non stand, ma tavoli di approfondimento concentrati su un numero limitato di titoli, non superiore alle 100 unità per espositore.

Accanto ai tavoli degli espositori, sempre all’interno della Sala delle Ciminiere troveranno spazio otto focus espositivi: dalla presentazione di tutti i libri d’artista di Franco Vaccari ai 5 libri nati negli anni Settanta dalla collaborazione tra Claudio Parmiggiani e Mario Diacono; dai libri in edizione limitata di Paolo Ventura a tutti i libri curati da Luigi Ghirri durante la sua attività di artista e fotografo; dai libri d’artista di Daniela Comani dagli anni Novanta a oggi fino a una selezione della produzione di Jacopo Benassi e a un omaggio postumo all’artista Irma Blank, scomparsa pochi giorni fa.

Un focus monografico sarà inoltre riservato a Giorgio Maffei, con circa 50 libri da lui curati: libri sui libri, dedicati alla produzione di maestri come Bruno Munari, Alighiero Boetti e Sol LeWitt.

L’allestimento di BOOKS sarà organizzato in modo da favorire lo scambio conviviale: al centro della Sala delle Ciminiere troverà spazio un’area lounge in modo che gli incontri con gli autori e i collezionisti possano svolgersi in dialogo con i focus espositivi, senza soluzione di continuità.

Un programma di talk e conversazioni arricchirà di stimoli la tre giorni e avrà come cardine la lectio di Anne Moeglin-Delcroix, autrice di Esthétique du livre d’artiste (1997), saggio che dalla sua prima edizione si è affermato nel mondo come lo studio di riferimento sull’argomento.

La prima edizione del Bologna art books festival si avvale di un comitato scientifico composto da Silvia Alessandri, Mario Diacono, Liliana De Matteis e Giovanna Pesci.

L’immagine guida di BOOKS è stata ideata da Paolo Ventura. L’ambiente sonoro che accompagnerà il festival è realizzato da Carolina Martines. Il progetto prevede la collaborazione con gallerie e istituzioni culturali della città.

BOOKS fa parte di Bologna Portici Festival – Heritage meets Creativity, l’evento promosso e coordinato dal Comune di Bologna per celebrare i Portici Patrimonio dell’Umanità UNESCO nell’ambito del cartellone di eventi Bologna Estate. Proprio il portico dell’Ex Forno del Pane, edificio storico che ospita il MAMbo, è tra quelli selezionati nella lista UNESCO.