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Open online: L’Italia andrà sulla Luna con la Nasa. E per noi sarà la prima volta nella storia

L’obiettivo non è solo tornare sul nostro satellite ma anche allestire una colonia permanente

[Aggiornamento del 26 settembre: Nella prima versione di questo articolo, avevamo scritto che alla missione avrebbe partecipato certamente anche un astronauta italiano. Dopo aver svolto le verifiche interne, abbiamo modificato l’articolo visto che il gruppo di astronauti non è ancora stato scelto, ma il presidente di Asi ha spiegato di sperare che sia presente anche un italiano come Luca Parmitano o Samantha Cristoforetti. Ci scusiamo con tutti i lettori].

Fino ad oggi sono solo 12 gli esseri umani che hanno camminato sulla Luna. E tutti nel giro di tre anni: dal 1969 al 1972. Il primo è stato Neil Armstrong, il 21 luglio del 1969. 19 minuti dopo è stata la volta di Buzz Aldrin, il suo compagno di equipaggio nella missione Apollo 11. A quasi 50 anni dall’ultima missione lunare, l’amministratore della Nasa James Bridenstine e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro hanno firmato un accordo che potrebbe portare i primi italiani sul nostro satellite.

Il programma spaziale si chiama Artemis e fa parte di una collaborazione più ampia che coinvolge anche l’Agenzia Spaziale Europea (Esa): l’obiettivo è di ritornare sulla Luna entro il 2024.

Questa volta però non si tratterà di una toccata e fuga: l’obiettivo è quello di stabilire una colonia in cui astronauti provenienti da diversi Paesi possano continuamente darsi il cambio, esattamente come avviene sulla Stazione Spaziale Internazionale (Ssi).

Intervistato dal Messaggero, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia ha spiegato che il gruppo che partirà per raggiungere la nuova base non è ancora stato selezionato: «I primi allunaggi toccheranno agli americani, poi toccherà agli altri partner e noi siamo stati i primi europei a firmare un bilaterale. Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano sono prontissimi e molto quotati alla Nasa».

https://www.open.online/2020/09/26/litalia-luna-nasa-missione-artemis/

ESA – Immagine della settimana: Tarawa, Kiribati (27 settembre 2020)

La missione Copernicus Sentinel-2 ci porta sull’atollo di Tarawa nella Repubblica di Kiribati, una remota nazione del Pacifico minacciata dall’innalzamento dei mari.

La Repubblica di Kiribati è una nazione insulare indipendente formata da circa 33 atolli che si trovano nei pressi dell’equatore, nel Pacifico centrale. Le isole sono distribuite su una superficie di circa 3,5 milioni di kmq di oceano, ma con un’area totale di territorio vero e proprio di soli 800 kmq.

L’atollo di Tarawa – mostrato nell’immagine – sorge all’incirca a metà strada tra le Hawaii e l’Australia. Tarawa presenta una vasta laguna orlata da una barriera corallina a forma di ‘V’ – lunga circa 35 km – composta da oltre 30 isolotti. L’atollo, teatro di una brutale battaglia della II Guerra Mondiale, è diviso in Tarawa Nord e Tarawa Sud.

Tarawa Sud è formato da una sottile striscia di isolotti uniti da viadotti ed ospita oltre la metà dei 100 000 abitanti di Kiribati. L’Aeroporto Internazionale di Bonriki costituisce la principale porta di accesso al paese ed è visibile in basso a destra nell’immagine.

Kiribati è una delle più basse nazioni al mondo, con molti dei suoi atolli e delle sue isole coralline che presentano una quota non superiore ai 2 m sul livello del mare: questa caratteristica li rende estremamente vulnerabili all’innalzamento del livello del mare. Kiribati ha già sperimentato danni crescenti causati da tempeste ed inondazioni. Nel 1999 due degli isolotti non abitati della nazione, Tebua Tarawa ed Abanuea, sono interamente scomparsi sott’acqua.

Il ‘Rapporto Speciale sull’Oceano e la Criosfera nell’ambito del Cambiamento Climatico’ in tema di innalzamento degli oceani afferma che il livello medio globale del mare è probabile che aumenti all’incirca tra 0,29 m ed 1,1 m per la fine di queste secolo. Anche se questa cifra potrebbe apparire non elevata, piccole nazioni insulari – come Kiribati – sperimenteranno conseguenze particolarmente devastanti.

Piccoli mutamenti nell’innalzamento del livello del mare saranno causa non solo di inondazioni, erosione, contaminazioni del suolo e degradazioni dei coralli, ma fondamentalmente ridurranno di molto l’area territoriale di Kiribati, obbligando molti dei suoi abitanti a spostarsi.

Viene ritenuto vitale che nel corso delle prossime decadi il cambiamento del livello del mare sulla Terra venga monitorato con molta precisione. Con il suo lancio programmato a novembre, il satellite Copernicus Sentinel-6 ‘Michael Freilich’ misurerà accuratamente i cambiamenti del livello globale del mare. Con la mappatura effettuata ogni 10 giorni del 95% del ghiaccio libero oceanico della Terra il satellite fornirà informazioni chiave per la sicurezza marittima relativamente alle correnti oceaniche, alla velocità dei venti ed all’altezza delle onde.

Questo nuovo satellite assumerà il ruolo di missione di riferimento, continuando le misurazioni standard  per gli studi sul clima iniziate nel 1992, proseguendo i precedenti rilievi dell’altezza della superficie del mare almeno fino al 2030.

Bruxelles e Roma aprono i porti ai clandestini

Con 23.373 clandestini sbarcati tra inizio anno e ieri contro i 7.035 dello stesso periodo dell’anno scorso Conte e Lamorgese (che in agosto definirono “inaccettabili” gli sbarchi annunciando che saremmo stati “duri e inflessibili”) hanno quasi quadruplicato i flussi in soli 12 mesi di governo, superando a settembre persino il numero di clandestini sbarcati nell’intero 2018 che si fermò a 23.370.

Una “competizione” in cui il governo non è più in gara con Matteo Salvini ma con sé stessi. Fermi a circa 4mila sbarchi all’inizio della crisi del governo giallo-verde nell’agosto 2019, i flussi migratori illegali cominciarono subito a registrare forti incrementi per poi esplodere dopo il 5 settembre, quando il leader della Lega lasciò a Lamorgese il Viminale.

Da allora i numeri sono cresciuti rapidamente fino a raggiungere gli 11.471 di fine 2019, con quasi 7.500 sbarchi negli ultimi quattro mesi dell’anno contro i circa 4nmila dei primi otto mesi dell’anno.

Quest’anno la “performance” del Governo Conte è decisamente più spinta nonostante l‘emergenza Covid giustificherebbe ogni iniziativa di chiusura dei confini che invece restano spalancati a chiunque paghi criminali peer venire in un’Italia in cui lo Stato sembra aver cessato di esercitare le sue prerogative.

CNN: I tentativi di Trump di screditare Biden potrebbero tornare a perseguitarlo nel primo dibattito

(CNN)Per mesi sulla scia della campagna, il presidente Donald Trump ha messo in dubbio l’ acutezza mentale di Joe Biden e ha usato le sue capacità di branding per definire il suo avversario come qualcuno che non è all’altezza del lavoro.

La saggezza di quella strategia sarà testata quando i due uomini entreranno nell’arena del dibattito martedì sera.
Trump incontrerà l’ex vicepresidente per il loro primo incontro uno contro uno a Cleveland, Ohio, in una posizione precaria cinque settimane prima delle elezioni. Affronta l’imperativo di scuotere il suo avversario o costringerlo a commettere un errore che scuote la gara in un momento in cui è dietro Biden di nove punti in una media dei sondaggi nazionali – con le schede già espresse – e di nuovo sulla difensiva dopo una denuncia del New York Times che mostrava che aveva pagato solo $ 750 in tasse federali sul reddito l’ultima volta che si era candidato alla presidenza e il suo primo anno in carica.
In vista del dibattito, Trump – che non ha mai dimostrato di essere un dibattente particolarmente agile – ha mostrato pochi segni di una strategia coerente per alterare drasticamente il corso della gara. Ma questi tre dibattiti consequenziali presentano la sua ultima possibilità di farlo. Con dispiacere di alcuni dei suoi consiglieri, Trump è riuscito a fissare aspettative pericolosamente basse per Biden mentre viaggia per il paese dicendo agli elettori che l’ex vice presidente non ha idea di “cosa sta succedendo”.
“È un ragazzo stupido, un ragazzo stupido, sempre conosciuto come un ragazzo stupido”, ha detto Trump durante un raduno di Middletown, in Pennsylvania, sabato.
Inoltre, il presidente non sembra aver cambiato molte menti mentre continua a pubblicizzare la sua gestione “perfetta” della pandemia di coronavirus , che ha ucciso più di 200.000 americani , anche se la maggioranza degli elettori gli dà voti bassi su quel punteggio. E Trump è quasi certo che sprecherà minuti preziosi durante il dibattito che ribadisce le teorie cospirative sfatate su Ucraina, Russia, Hillary Clinton, Hunter Biden e il suo stesso impeachment che risuona con pochi elettori oltre a quelli che già lo supportano.
Ha visto in anteprima una di quelle teorie alla sua conferenza stampa alla Casa Bianca domenica sera, quando ha accusato senza fondamento che Biden era drogato, ripetendo le affermazioni di un tweet di quel giorno.
“Non sto scherzando. Sono disposto a fare un test antidroga e penso che dovrebbe farlo anche lui”, ha detto Trump dal podio della Casa Bianca, come due dei suoi allenatori di dibattito, l’ex governatore del New Jersey Chris Christie e l’ex New York Il sindaco Rudy Giuliani, a guardare. “Dai un’occhiata a Internet. Molte persone lo dicono”, ha detto Trump.
Biden ha generalmente ignorato questo tipo di accuse selvagge, e quando gli è stato chiesto domenica a Wilmington cosa deve fare nel dibattito, ha risposto: “Dì solo la verità”.
La vicedirettrice della campagna di Biden, Kate Bedingfield, ha risposto alle provocazioni del test antidroga di Trump domenica scorsa: “Il vicepresidente Biden intende fornire le sue risposte al dibattito con le parole. Se il presidente pensa che il suo miglior caso sia fatto con le urine, può farlo. niente di meno da Donald Trump, che ha fatto incazzare la possibilità di proteggere le vite di 200.000 americani quando non ha fatto un piano per fermare COVID-19 “, ha detto in una dichiarazione.

Maltempo: 1.000 interventi dei Vigili del Fuoco nelle ultime 24 ore. Oltre 500 i soccorsi in Campania

Domenica di lavoro intenso per i vigili del fuoco, impegnati in soccorsi per la rimozione di alberi pericolanti, tetti divelti dal vento, prosciugamenti e per la messa in sicurezza di strutture danneggiate dal maltempo: Toscana e Campania le regioni più colpite.

A Livorno sono proseguite per tutta la giornata del 27 settembre le operazioni di messa in sicurezza a strutture ed edifici danneggiati dalla tromba d’aria che venerdì si è abbattuta sulla zona di Cecina e Rosignano Marittimo.

Maggiormente colpita da precipitazioni e vento è stata la regione Campania. Qui le squadre dei vigili del fuoco hanno svolto più di 500 interventi connessi all’emergenza maltempo. A Napoli svolti oltre 175 interventi tra le zone di Pozzuoli e i comuni del litorale, con un potenziamento del dispositivo di soccorso di 38 unità. A Caserta e Avellino espletati 210 interventi, la maggior parte per allagamenti e per il soccorso ad alcuni automobilisti bloccati nelle proprie vetture dal fango a Monteforte Irpino (AV). Particolarmente colpita la provincia di Salerno, dove si registrano frane nel comune di Castel San Giorgio dovute allo straripamento di un canale e allagamenti diffusi nel comune di Sarno. A Nocera Inferiore, Agri, Cava de’ Tirreni e Salerno sono stati istituiti ieri dei Centri Operativi Comunali per la gestione degli interventi in corso.

Parma: poliziotti cercano droga e trovano un violino del 1600

Una scoperta alquanto insolita quella che è toccata ai poliziotti di Parma durante una perquisizione in casa di un pusher. In casa dello spacciatore gli agenti hanno infatti trovato un prezioso violino del 1600 rubato in Giappone nel 2005, dal valore inestimabile.
Nell’aprile del 2019, gli agenti della Squadra mobile di Parma, in esecuzione di un decreto di perquisizione emesso dalla Procura, hanno perquisito l’abitazione di un 48enne, già arrestato nel 2018 perché trovato in possesso di sette etti di hashish, indagato per traffico di sostanze stupefacenti. Sotto al letto, dentro una custodia, c’era un Nicolò Amati del 1675. Di fianco al violino c’erano anche corde di ricambio con etichette in giapponese e il biglietto da visita di un commerciante di archi da violino di Cremona. L’uomo ha cercato di giustificarsi dicendo che il violino era stato portato nella sua abitazione dalla cognata, una sudamericana residente a Bogotà, a cui sarebbe stato donato dalla nonna che, a sua volta, lo aveva comprato presso un banco di pegni in Colombia.

I poliziotti della Mobile, dopo aver sequestrato il violino, hanno avviato le indagini dalle quali è emersa la segnalazione, su un sito, di un violino rubato nel 2005 a un privato in Giappone: proprio un Nicolò Amati del 1675. Le indicazioni sullo strumento rubato e le descrizioni dello stesso, presenti all’interno dell’articolo, corrispondevano a quanto riportato su di una vecchia targhetta, apposta dentro la cassa del violino sequestrato: “Nicolaus Amatus Cremonen Hieronymi Fil., ac Antonij Nepos Fecit, 1675”.

A questo punto la Procura ha affidato una consulenza a un liutaio cremonese per una perizia sullo strumento al fine di accertare l’effettiva corrispondenza con quello trafugato in Giappone e, nel frattempo, attraverso il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), la Squadra mobile ha avviato i primi contatti con i colleghi nipponici per avere riscontro rispetto al furto avvenuto nel 2005, per acquisire informazioni sulla persona derubata, sulla denuncia e sui certificati di autenticità dello strumento. Nella denuncia, formalizzata dalla vittima nel 2005, è emerso che nell’occasione del furto, erano stati rubati anche un archetto da violino ed un archetto da violoncello: per questo motivo venivano avviate ulteriori ricerche per recuperare anche questi due pezzi che si poteva ipotizzare fossero a casa del 48enne.

I poliziotti hanno trovato i due archetti presso il laboratorio di un artigiano cremonese, quello il cui biglietto da visita era stato trovato insieme al violino, verificando che il 48enne parmigiano, tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, li aveva portati per una stima economica. Questa circostanza, unita al fatto che già dal novembre 2019 il pregiudicato stesse cercando un acquirente per il violino, smentiva definitivamente le sue dichiarazioni rispetto alla circostanza che lo strumento fosse stato portato in Italia dalla cognata solo nel mese di febbraio 2019. L’arco di violoncello era quello rubato assieme al violino e aveva un valore di 100 mila euro, mentre l’archetto da violino ha un valore di circa 4 mila euro.
Il prezioso strumento è tuttora in sequestro in attesa della restituzione alla legittima proprietaria.

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Ponticelli: contrasto ai parcheggiatori abusivi. Quattro denunciati perché percepivano il “reddito di cittadinanza”.

Gli agenti del Commissariato Ponticelli hanno denunciato 4 persone per violazione dell’art. 7 co. 2 del D.L. 28 gennaio 2019 nr. 4, poiché percepivano il reddito di cittadinanza e hanno omesso di comunicare le variazioni di reddito derivanti dall’attività di parcheggiatore abusivo.
L’attività d’indagine, avviata nei mesi scorsi, in seguito ai numerosi servizi di contrasto effettuati, ha consentito di documentare che due di essi svolgevano stabilmente l’attività di parcheggiatore abusivo nelle strade adiacenti l’ospedale “Villa Betania”, l’Ospedale del Mare e il mercato rionale di via Malibran mentre gli altre due denunciati facevano parte di nuclei familiari in cui il congiunto esercitava l’attività di parcheggiatore abusivo.
Le verifiche effettuare presso l’Inps hanno evidenziato i quattro, napoletani tra i 64 e i 37 anni, percepivano il “reddito di cittadinanza”.
Pertanto, è stata attivata la procedura per la revoca del beneficio e la restituzione delle somme indebitatamene percepite.

Via Pier delle Vigne: tentano di rubare i soldi dagli uffici dell’ANM. Arrestati.

Stanotte gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, durante il servizio di controllo del territorio, sono intervenuti in via Pier delle Vigne per la segnalazione di alcune persone che stavano armeggiando all’esterno dell’ingresso degli uffici amministrativi dell’Azienda Napoletana Mobilità.

I poliziotti, giunti sul posto, hanno notato la forzatura della porta  e udito dei rumori provenienti dall’interno; una volta entrati hanno sorpreso e bloccato due uomini che stavano tentando di aprire, con alcuni arnesi da scasso, un armadio blindato in cui erano custoditi i proventi dei pagamenti delle sanzioni amministrative.
Due napoletani di 46 e 60 anni con precedenti di polizia sono stati arrestati per tentato furto aggravato.

Rione Traiano: sequestrata droga

Ieri pomeriggio gli agenti del Commissariato San Paolo, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Marco Aurelio hanno notato una persona accovacciata accanto a un muro di cinta che, alla loro vista, si è data alla fuga.

I poliziotti hanno visto che nel punto in cui l’uomo stazionava vi era una finta cassettina di derivazione di fili elettrici in cui hanno rinvenuto 20 bustine contenenti marijuana per un peso complessivo di 35 grammi, 7 involucri con 2 grammi circa di cocaina e 23 involucri contenenti complessivamente 30 grammi di hashish.