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Napoli, caos in difesa e la Lazio ne segna due. Prima sconfitta del campionato per i campioni d’Italia

In molti ieri si saranno chiesti se ci fosse stata una squadra meglio organizzata della Lazio come sarebbe finita. Quasi sicuramente con una goleada. C’è chi pensa già al Real Madrid, avversario in Champions. Dunque Garcia avrà molto da lavorare per dare al reparto difensivo una connotazione almeno decente. Quello che si è visto ieri sera fa rabbrividire. Certo, non c’è più il gigante Kim. Rrahmani, non proprio un ottimo difensore, è noto per la sua incostanza; così come si conoscono i limiti di Juan Jesus. Oliveira ha buona motivazione ma pessimi piedi. Mario Rui, non si capisce perché, quest’anno parte dalla panchina. E Di Lorenzo non può fare ala e terzino (e talvolta pure centrale) per 90 minuti. E Meret vede gonfiarsi la rete alle sue spalle per 4 volte (due gol annullati per fuorigioco).

“E’ giusto provare rabbia per la sconfitta ma ripartiremo dalla prestazione del primo tempo correggendo gli errori del secondo – ha scritto Garcia su Instagram -. Rimaniamo motivati e famelici”. Ci vorrà del tempo per mettere a punto i nuovi schemi e per sistemare una difesa di burro. Anche se tempo non ce n’è molto.

Veniamo alla cronaca. Il Napoli nel primo tempo affronta la gara con intensità e costringe la Lazio ad avere un atteggiamento estremamente prudente e a giocarsi le sue possibilità esclusivamente in contropiede. In questo scenario diventa fondamentale l’apporto di Felipe Anderson le cui volate sulla fascia destra preparano i gol di Luis Alberto, autore di uno splendido colpo di tacco sull’assist del brasiliano al 30′ del primo tempo che sorprende Meret, e di Kamada che al 6′ del secondo tempo, dopo un velo di Luis Alberto, insacca con un rasoterra in diagonale, realizzando un gol che risulterà decisivo. Ancora in contropiede la Lazio trova al 21′ della ripresa anche il terzo gol con Zaccagni che viene servito dal debuttante Guendouzi, ma l’attaccante di Sarri parte in posizione di fuorigioco e il Var interviene e annulla il gol. Dopo soli 4′ minuti, sfruttando un rinvio corto di Juan Jesus, il francese trova il gol grazie anche a una deviazione di Mario Rui. Interviene però di nuovo il Var che manda al monitor l’arbitro Colombo il quale annulla anche questo gol per un fuorigioco considerato attivo di Zaccagni che costringe Di Lorenzo a un rinvio affrettato.

Il Napoli reagisce. Attacca a testa bassa e sfiora in più occasioni il gol. Nel primo tempo tirano ripetutamente in porta Kvaratskhelia (non si capisce perché viene sostituito), Zielinski, Osimhen, Olivera ma Provedel e in qualche caso l’imprecisione nelle conclusioni degli azzurri non avvantaggiano il Napoli. Nella ripresa, dopo aver trovato il gol del vantaggio, la Lazio arretra il baricentro del proprio gioco e mantiene sistematicamente tutti e dieci uomini dietro la linea del pallone. Gli spazi si chiudono e per gli attaccanti di Garcia trovare gli spazi necessari per puntare alla porta di Provedel risulta sempre più complicato. Ci prova comunque Osimhen con una conclusione dal limite che finisce alta. Nel recupero arriva la migliore occasione per gli azzurri con Lindostrom, al debutto in campionato, che conclude alto dalla breve distanza.

Genoa e Braga i prossimi impegni.

Calcio in lutto per la scomparsa di Carlo Mazzone

Oggi il calcio, non solo italiano, è in lutto per la scomparsa di uno dei suoi uomini rappresentativi, per genio e per passione. Proprio oggi, quando inizia la 122ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio, è morto ad Ascoli Piceno Carlo Mazzone, storico allenatore dell’Ascoli e di tante altre squadre.

Aveva 86 anni. Conosciuto come Sor Carletto, era il detentore di record di panchine in serie A: 792 quelle ufficiali, 797 considerando anche i cinque spareggi. Nel 2019 gli è stata intitolata la nuova tribuna Est dello stadio “Cino e Lillo Del Duca” di Ascoli Piceno, e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.

Scrive Alessandro Castellani sull’Ansa: “L’immagine della corsa sfrenata di Carlo Mazzone sotto la curva avversaria dopo un pari in Brescia-Atalanta, a sfogare la rabbia per gli insulti ricevuti, lo ha inseguito a dispetto di una carriera a schiena dritta, povera di risultati eclatanti ma ricca di riconoscimenti personali. Ma con la morte di Mazzone, se ne va il re dei tecnici di provincia, dove per provincia si intende il cuore del calcio italiano”

Castellani ricorda il film dell’ottobre 2022 a lui dedicato, dal titolo “Come un padre”. “Perché tutti conoscono il tecnico, ma pochi hanno conosciuto veramente l’uomo che c’era dietro e quanto sia stato importante per la carriera e la vita di gente come Totti, Baggio, Guardiola (che gli dedicò la vittoria della Champions del 2009), Materazzi, Toni, Pirlo e tanti altri. Di sicuro Mazzone non avrà vinto come altri suoi illustri colleghi, ma ha ottenuto il successo più grande: essere rimasto nel cuore di tutti, gente comune e addetti ai lavori, a prescindere dal tifo e dal colore delle maglie. Baggio nel suo contratto con il Brescia fece mettere una clausola che prevedeva l’interruzione dell’accordo con i lombardi qualora il tecnico romano fosse stato esonerato. E fu un suo gol per il 3-3 nel derby con l’Atalanta a scatenare quella corsa del tecnico furioso, spiegò poi, “per le offese fatte a mia madre, a Roma quelle parole sono una cosa molto grave”. In una scuola, quella italiana degli allenatori, che è una delle migliori del mondo, con gente come Rocco, Trapattoni, Sacchi, Lippi, Capello, Ranieri, Ancelotti, Conte ed Allegri, lui ‘romano de Roma’, e trasteverino, è il simbolo dei tecnici di provincia, termine che non lo hai fatto sentire minore di altri, anzi il contrario perché quell’Italia non da primissima pagina è sempre stata la sua forza”

 

Il suo nome resterà legato, più che nelle altre città dove pure lo hanno amato, ad Ascoli dove, da allenatore, regalò la prima storica promozione in Serie A alla squadra marchigiana, una delle prime in Italia a giocare un calcio totale ‘all’olandese’, come andava di moda in quegli anni ’70. “Come presidente aveva Costantino Rozzi – ricorda il cronista dell’Ansa -, altra indimenticabile icona di un calcio verace”.

La sua carriera da allenatore è durata quasi 40 anni, sulle panchine di Ascoli, Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma (allenarla fu per lui un sogno realizzato), Napoli, Perugia, Brescia e Livorno.

Napoli, buona la prima a Frosinone. Osimhen riparte da una doppietta

Il rigore causato dall’esordiente in maglia azzurra Cajuste, segnato al 7’ da Harroui, è stata una doccia fredda. E proprio come una doccia fredda, nel caldo pomeriggio del Benito Stirpe di Frosinone, ha dato vitalità e vigore ai ragazzi di Garcia.

Alla fine il Napoli si è imposto per 3 reti a uno contro un Frosinone volenteroso ma impotente di fronte al gioco dei campioni d’Italia.

Ci pensa Politano a rimettere in pari gli azzurri, al 24esimo con un gol alla Politano. Poi la doppietta di Osimhen (42’ e 79’) restituisce il senso della partita, con 19 tiri totali fatti dal Napoli contro i 4 del Frosinone e un possesso palla di 52% contro 48%.

E poteva finire 4 a 1 se il gol di Raspadori non fosse stato annullato in seguito al check che segnalava un fuorigioco di Cajuste che, però, in tv non è stato mai riproposto.

Da segnalare il palo di Baez su punizione, la prodezza balistica di Osimhen che si candida già a guidare la classifica cannonieri, la parata di Turati sul sinistro al volo di Raspadori.

Garcia, che nel secondo tempo con le sostituzioni ha provato anche a cambiare modulo, può ritenersi soddisfatto. Si tratterà di mettere a punto la sua idea di gioco calibrandola sul talento dei campioni d’Italia.

Per Eusebio Di Francesco ci sarà da lavorare anche se Caso, Cuni, Baez e compagni hanno dato una bella prova di carattere contro un avversario molto forte.

Garcia: Frosinone squadra tosta, ma vogliamo vincere. In campo alle 18.30. Veiga atteso a Villa Stuart ma Benitez lo convoca per oggi

“Giochiamo contro il Frosinone, una squadra tosta, con grande entusiasmo e dobbiamo essere al loro livello”. Rudi Garcia conosce le insidie del debutto per i campioni d’Italia e per questo chiede il massimo alla sua squadra. “Dopo aver vinto – spiega il tecnico – si può avere meno voglia rispetto al passato, ma da domani voglio rivedere la voglia dello scorso anno, altrimenti la partita può diventare complicata. Dobbiamo imporre il nostro gioco e vincere la partita. La preparazione è importante, ma ora io e i ragazzi non vediamo l’ora di giocare”.

Il tecnico, che dovrà fare a meno nella partita di debutto, del talento georgiano Kvaratskelia, schiererà un 4-3-3: 1 Meret; 22 Di Lorenzo, 13 Rrahmani, 55 Juan Jesus, 17b Olivera; 99 Anguissa, 68 Lobotka, 20 Zielinski; 21 Politano, 9 Osimhen, 81 Raspadori. (96 Gollini, 16 Idasiak, 59 Zanoli, 3 Natan, 55 Ostigard, 6 Mario Rui, 24 Cajuste, 7 Elmas, 4 Demme, 11 Lozano, 31 Zedadka, 18 Simeone, 23 Zerbin).

Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno. Indisponibili: 77 Kvaratskelia, 70 Gaetano. Arbitro: Marcenaro di Genova Quote Snai: 8,50; 5,25; 1,35.

Intanto sembra che manchi poco per l’arrivo di Gabri Veiga al Napoli. L’accordo per il trasferimento del centrocampista spagnolo dal Celta Vigo sarebbe stato trovato sulla base di 36 milioni di euro più una serie di bonus, legati alle presenze ed al rendimento del club in campionato e Champions League, che porteranno la cifra complessiva a circa 40 milioni, vale a dire l’importo della clausola rescissoria richiesta dagli spagnoli. La società partenopea potrà versare la somma nel corso di più esercizi. Sarà inoltre riconosciuto al Celta Vigo il 10 per cento di una eventuale futura rivendita. Per l’ufficializzazione dell’accordo mancano soltanto da completare alcuni aspetti burocratici. Bisognerà poi attendere che il calciatore faccia le visite mediche che dovrebbero essere effettuate nei prossimi giorni a villa Stuart a Roma, prima del solito tweet di benvenuto del presidente De Laurentiis. Nel frattempo Rafa Benítez, allenatore della squadra galiziana, ha convocato il calciatore per la partita di domani contro la real Sociedad. L’ex tecnico del Napoli ha ammesso che sono in corso trattative -senza precisare con quale società – per il trasferimento di Gabri Veiga ad un’altra squadra. “Fino a quando è un nostro calciatore – ha detto Benítez – io lo faccio giocare e spero anche che domani  (oggi, ndr) segni due gol”.

Garcia: “Napoli in Champions? Serve rosa forte”

Il nuovo allenatore del Napoli, Rudi Garcia, ha concesso la sua prima intervista esclusiva in Italia che apre oggi “DAZN Heroes”, il format di contenuti originali della piattaforma di intrattenimento e live streaming sportivo che racconta i protagonisti e le storie più appassionanti dello sport.

“Per la Champions serve una rosa forte – ha detto -. Quando giochi l’Europa League ti puoi concentrare al 100% sul campionato perché il girone normalmente lo superi e quando arrivano gli ottavi e i quarti di finali che comincia a diventare serio. Dobbiamo essere bravi a giocare le due competizioni, per questo ti serve una rosa”.

Ad intervistare l’allenatore francese, in occasione del ritiro della squadra a Castel di Sangro, è Pierluigi Pardo. Garcia prova a delineare anche le caratteristiche del gioco che vuole per la sua squadra: “I miei giocatori hanno spirito collettivo e sono bravi sul gioco di prima – ha spiegato a Dazn Heroes – Stiamo coltivando queste caratteristiche”. La fascia di capitano? “Di Lorenzo è un uomo di grande qualità perché pensa agli altri – ha sottolineato – Non ho avuto nessun dubbio sul fatto che il mio capitano sarebbe stato Giovanni di Lorenzo, perché poteva essere solo lui”.

Nell’intervista a Dazn il nuovo tecnico del Napoli ha parlato anche del rapporto con il presidente De Laurentiis, la stima per i colleghi Spalletti e Mourinho, il ricordo di Cristiano Ronaldo e Totti che sono passati sotto la sua guida nei lunghi anni di carriera, ma anche una valutazion e dei campioni che ha in squadra: Raspadori, Osimhen, Kvaratskhelia e ovviamente del capitano Di Lorenzo.

Intanto sarà l’arbitro Matteo Marcenaro di Genova a dirigere sabato il Napoli campione d’Italia nella prima partita della stagione 2023/24 in casa del Frosinone.

TMW : Bakayoko sarà un giocatore del Napoli

Si infiamma il calciomercato del Napoli e gli ultimi giorni possono rivelare e portare i colpi giusti per completare il Napoli di Gattuso per l’ annata calcistica 2020 / 2021.

Da twitter, il collega Niccolò Ceccarini, voce di TMW, annuncia che Bakayoko sarà un giocatore del Napoli e annuncia l’imminente arrivo del mediano alla corte del Napoli e del coach calabrese.

Oggi verranno definiti gli ultimi dettagli e in giornata verranno limitati e smussati gli ultimi angoli di una trattativa che vedrà l’ arrivo del centrocampista di quantità richiesto dal tecnico azzurro.

La formula del trasferimento è un prestito secco, oneroso per due milioni di euro e raggiunto l’ accordo, il giocatore arriverà nelle prossime ore per sostenere le visite mediche e firmare il contratto che lo legherà al Napoli.

Bakayoko è un calciatore francese, di origine ivoriane, nasce il 17 agosto 1994. Altezza 1,89 centimetri con 72 kg di peso forma. Ha giocato nel Rannes, Monaco, Milan, Chelsea.

l giocatore ricopre il ruolo di mediano, ma può disimpegnarsi anche centralmente, ha buone capacità difensive, distinguendosi come ruba palloni e non disdegna sortite offensive con colpi di testa in area, grazie alla sua statura fisica. Può giocare ad una mediana a due, o a tre e può ricoprire il ruolo di frangiflutti davanti alla retroguardia.

Aurelio De Laurentiis negativo al secondo tampone, guarito dal coronavirus

Aurelio De Laurentiis si è sottoposto a due tamponi nell’ultima settimana che hanno evidenziato la doppia negatività al Covid-19.

Siamo dunque lieti di comunicare che il Presidente torna pienamente operativo.
De Laurentiis ringrazia la struttura “Gemelli Casa” e in particolar modo il Prof. Raffaele Landolfi che ha coordinato la sua equipe formata, tra gli altri, dal cardiologo Antonio Rebuzzi e l’infettivologo Massimo Fantoni.