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La difficile situazione dell’Ucraina: Appelli urgenti da esperti militari e analisti politici

La situazione in Ucraina sta diventando sempre più preoccupante, con esperti militari e analisti politici che lanciano segnali d’allarme sulla crescente minaccia rappresentata dal regime di Vladimir Putin. Il generale Philip Breedlove, ex Comandante supremo delle forze alleate della NATO in Europa, ha espresso le sue preoccupazioni in merito al conflitto nell’Est Europa, affermando che se non vengono adottate misure decisive, la Russia potrebbe prevalere in due dei tre scenari possibili.

Breedlove, che ricopriva il ruolo di Comandante NATO durante l’annessione russa della Crimea nel 2014, ha dichiarato a Newsweek che la guerra può finire in tre modi, ma attualmente, in due di questi scenari, la Russia emerge come vincitrice. Il generale ha sottolineato che, se non si adottano azioni diverse da quelle attuali, l’Ucraina rischia di perdere a causa del superiore numero di truppe russe.

Attualmente, Putin sta continuando a inviare migliaia di soldati sul fronte, utilizzandoli come carne da cannone in un conflitto che sta assumendo le caratteristiche delle battaglie di trincea della prima guerra mondiale. La durezza degli scontri è evidente considerando che, secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, nelle ultime 24 ore si sono registrate 700 vittime tra le forze nemiche.

Breedlove ha delineato due possibili scenari di vittoria per la Russia, evidenziando la necessità cruciale del sostegno occidentale all’Ucraina. Se l’Occidente abbandonasse il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Breedlove prevede che, nonostante la valorosa resistenza delle truppe ucraine, la Russia prenderebbe comunque il controllo del Paese.

Tom Malinowsky, ex funzionario del National Security Council, ha ulteriormente sottolineato le sfide che l’Ucraina sta affrontando. Ha criticato l’opposizione interna trumpiana al Congresso, che ha bloccato 61 miliardi di dollari in aiuti agli ucraini, definendo la vittoria della Russia come una prospettiva “più probabile” a causa di tali ostacoli.

La comunità internazionale è ora chiamata a rispondere con urgenza per evitare il peggio. Breedlove ha enfatizzato che la coalizione occidentale deve fornire tutto il necessario all’Ucraina per invertire il corso della guerra. Il tempo è essenziale, e le decisioni politiche occidentali avranno un impatto diretto sulle sorti dell’Ucraina, che si trova ad affrontare una minaccia crescente da parte della Russia.

Telefonata tra il Papa e Zelensky: ‘parlato di pace’

Oggi pomeriggio c’è stata una telefonata tra Papa Francesco e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il Presidente “ha ringraziato il Pontefice per il sostegno spirituale al popolo ucraino”, riferisce l’ambasciata di Kiev presso la Santa Sede aggiungendo che Bergoglio e Zelensky hanno parlato anche del “lavoro congiunto sulla Formula per la Pace”. Il Presidente ha poi fatto gli auguri al Papa per il Natale. A parlare della telefonata è stato poi lo stesso Zelensky in un video postato sui social nel quale riferisce: “Ho espresso la mia gratitudine a Sua Santità per i suoi auguri di Natale all’Ucraina e agli ucraini, nonché per i suoi auguri di una pace giusta per tutti noi. Abbiamo discusso del nostro lavoro congiunto per mettere in atto la Formula di Pace dell’Ucraina. Oltre ottanta paesi sono già coinvolti in questo processo a livello dei loro rappresentanti. E ce ne saranno altri. Sono grato alla Santa Sede – dice il Presidente ucraino – per avere sostenuto i nostri sforzi”. Papa Francesco è sempre molto vicino alle sofferenze di quella che lui stesso definisce “la martoriata Ucraina”. Lo scoppio del conflitto in Medio Oriente, il 7 ottobre, non ha messo in secondo piano, per il Papa e per la Santa Sede, la guerra che ormai da quasi due anni si consuma nel cuore dell’Europa. Il Pontefice in tutte le occasioni pubbliche cita questo dramma: l’ultima volta ha lanciato l’appello a pregare per la pace in Ucraina mercoledì 27 dicembre nell’ultima udienza generale dell’anno. Appelli simili li ha rivolti in tutti questi giorni di feste: all’Angelus del 26 dicembre, alla benedizione Urbi et Orbi del giorno di Natale e anche all’Angelus del giorno prima, il 24 dicembre. Oltre agli appelli e alle preghiere c’è una fitto lavoro diplomatico che vede il coinvolgimento del cardinale Matteo Zuppi, proprio per volere del Papa inviato per la pace in Ucraina. Nell’ultima intervista di qualche giorno fa, al Corriere della Sera, sono arrivate da Zuppi parole di speranza: “Qualcosa si muove. Sono stato a Kiev e a Mosca. Sono stato a Washington e a Pechino. Sia i russi sia gli ucraini hanno riconosciuto il ruolo della Santa Sede – ha spiegato – . I Nunzi nelle due capitali stanno facendo un lavoro egregio. Certo, vorremmo molti più risultati sul ritorno dei bambini. Non perderemo nessuna opportunità per farlo”, ha assicurato il cardinale presidente della Cei sottolineando che “non è possibile che oltre alle armi non ci sia altro per sconfiggere la guerra”.

Erdogan proporrà a Putin un cessate il fuoco anticipato. Financial Time: con guerra perdite da 100 miliardi per aziende Ue

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, durante i previsti colloqui con Vladimir Putin che si dovrebbero tenere a breve, intende proporre la ripresa dei colloqui di pace sull’Ucraina per raggiungere un cessate il fuoco anticipato: lo ha detto all’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti una fonte dell’amministrazione di Ankara. “Erdogan offrirà la sua mediazione ribadendo la tesi che non ci saranno vincitori nella guerra e vinti nel processo di pace”, ha detto la fonte, definendo il presidente turco “l’unico leader mondiale” che gode della “sincera fiducia” di Putin e Zelensky”.

Intanto i russi hanno bombardato nella notte due distretti della regione di Dnipropetrovsk, secondo quanto riportano i media locali citando le autorità dell’oblast ucraino. Il capo dell’amministrazione militare regionale Serhii Lysak ha scritto su Telegram che “questa notte un missile nemico ha colpito la regione: l’esplosione è risuonata nel distretto di Synelnyky” ed è scoppiato un incendio che è stato spento dai servizi di emergenza. Non sono state segnalate vittime. In mattinata l’esercito russo ha bombardato anche la comunità di Myrivska nel distretto di Nikopol, impiegando artiglieria pesante.

Pessime notizie anche sul fronte economico. Le perdite dirette delle società europee nel mercato russo ammontano ad almeno 100 miliardi di euro dall’inizio della guerra in Ucraina, secondo quanto riferisce il Financial Times. “Un’indagine sulle relazioni annuali e sui bilanci del 2023 di 600 gruppi europei mostra che 176 società hanno registrato svalutazioni di attività, oneri relativi ai cambi e altre spese una tantum a seguito della vendita, chiusura o riduzione di attività russe”, afferma il quotidiano economico-finanziario britannico. “La cifra aggregata non include gli impatti macroeconomici indiretti della guerra come l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. I settori con maggiori svalutazioni e oneri sono i gruppi petroliferi e del gas, dove solo Bp, Shell e TotalEnergies hanno riportato oneri combinati per 40,6 miliardi”, riferisce l’Ft aggiungendo che le perdite sono state controbilanciate da enormi profitti aggregati a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio e del gas. Le perdite delle società industriali, comprese le case automobilistiche, si sono attestate a 13,6 miliardi di euro. “Le società finanziarie, tra cui banche, assicurazioni e società di investimento, hanno registrato 17,5 miliardi di svalutazioni e altri oneri”.

La guerra in Ucraina raggiunge il giorno 500: Zelensky rende omaggio ai soldati caduti sull’Isola dei Serpenti

“Il presidente ucraino Zelensky commemora i soldati caduti e affronta nuove tensioni durante il 500º giorno di guerra in Ucraina. Il Cremlino critica il suo ritorno a Kiev con ufficiali prigionieri, mentre un bombardamento russo causa vittime nella regione di Donetsk.”

“Le tensioni si intensificano mentre il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo attacca Biden e il presidente turco Erdogan spera di incontrare Putin ad agosto.”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha segnato il 500º giorno di guerra in Ucraina con un gesto simbolico di rispetto e memoria per i soldati caduti sull’Isola dei Serpenti. Tuttavia, il suo gesto è stato accompagnato da nuove tensioni con il Cremlino, che ha criticato il suo ritorno a Kiev con ufficiali prigionieri di guerra. Nel frattempo, un bombardamento russo nella regione di Donetsk ha causato la morte di almeno otto persone. Le tensioni sono alimentate ulteriormente dalle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che attacca il presidente americano Biden definendolo “un nonno col piede nella fossa” che vuole “provocare l’Armageddon nucleare”. Nel contesto di queste tensioni, il presidente turco Erdogan esprime la speranza di poter incontrare Putin ad agosto.

Zelensky rende omaggio ai soldati caduti: Per commemorare il traguardo del 500º giorno di guerra in Ucraina, Zelensky si è recato sull’Isola dei Serpenti per deporre fiori in memoria dei soldati caduti. Questo gesto di rispetto e gratitudine verso i militari che hanno sacrificato la propria vita per difendere il paese evidenzia la continua determinazione dell’Ucraina nel combattere l’aggressione russa.

Il ritorno di Zelensky con ufficiali prigionieri provoca tensioni: Tuttavia, il gesto di Zelensky è stato accolto con critiche da parte del Cremlino. I funzionari russi sostengono che il rientro di Zelensky a Kiev con diversi ufficiali del battaglione che difese l’acciaieria Azovstal a Mariupol, e che erano stati presi prigionieri da Mosca, violi gli accordi stipulati tra le parti. Secondo il Cremlino, quegli uomini avrebbero dovuto rimanere in Turchia anziché fare ritorno in Ucraina.

Un bombardamento russo causa vittime nella regione di Donetsk: Le tensioni si sono acuite ulteriormente a seguito di un bombardamento russo nella regione di Donetsk, che ha provocato la morte di almeno otto persone. Questo ennesimo episodio di violenza alimenta la preoccupazione per l’escalation del conflitto e la necessità di trovare una soluzione diplomatica per porre fine alla guerra.

Le dichiarazioni di Medvedev e la speranza di Erdogan di incontrare Putin: Le tensioni diplomatiche sono state ulteriormente innescate dalle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che ha attaccato il presidente americano Joe Biden definendolo “un nonno col piede nella fossa” desideroso di provocare un conflitto nucleare. Nel frattempo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso la speranza di poter incontrare il presidente russo Vladimir Putin ad agosto, nella speranza di contribuire a una soluzione diplomatica alla crisi in corso.

Conclusioni: Il 500º giorno di guerra in Ucraina è stato segnato da commemorazioni, tensioni e nuovi sviluppi. Mentre Zelensky rendeva omaggio ai soldati caduti sull’Isola dei Serpenti, il suo ritorno a Kiev con ufficiali prigionieri ha provocato critiche da parte del Cremlino. Nel frattempo, un bombardamento russo ha causato vittime nella regione di Donetsk, intensificando ulteriormente il conflitto. Le tensioni sono alimentate anche dalle dichiarazioni di Medvedev e dall’auspicio di Erdogan di incontrare Putin. In un contesto così delicato, è fondamentale che gli sforzi diplomatici siano intensificati per raggiungere una soluzione pacifica che ponga fine al conflitto e riporti la stabilità nella regione.

 

Tensione in crescita tra Russia e Ucraina: Gruppo Wagner accetta di difendere la Russia

La situazione tra Russia e Ucraina continua a essere tesa e in rapida evoluzione. Secondo quanto dichiarato dal presidente della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, molti membri del Gruppo Wagner avrebbero accettato la proposta del presidente russo Vladimir Putin di continuare a difendere la Russia. Questo annuncio arriva in un momento in cui la regione è sconvolta da eventi drammatici.

Nel Sud della Russia, si è verificata una “potente esplosione” vicino a un aeroporto militare. Si ipotizza che si tratti dell’abbattimento di un missile da parte della difesa aerea. Il consigliere ucraino Anton Gerashchenko ha condiviso un video che mostra le conseguenze dell’esplosione, sostenendo che l’aeroporto in questione sarebbe utilizzato per lanciare droni e missili contro l’Ucraina.

La tensione si è estesa anche al confine tra Polonia e Bielorussia. Varsavia ha annunciato l’invio di altri 500 poliziotti al confine, considerando gli oltre 8.000 miliziani del Gruppo Wagner presenti in Bielorussia come una minaccia diretta. Nel frattempo, ci sono segnalazioni di attacchi russi con droni su Kiev.

Il presidente ucraino Zelensky ha nuovamente lanciato l’allarme riguardo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, affermando che Mosca potrebbe ricorrere a un “atto terroristico” in quella zona.

La situazione in corso rappresenta un serio rischio per la stabilità e la sicurezza della regione. Le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina sono in costante aumento, e gli sviluppi recenti indicano un’escalation degli scontri militari e delle azioni provocatorie da entrambe le parti. La comunità internazionale resta in allerta mentre si cerca di trovare una soluzione diplomatica per evitare un ulteriore deterioramento della situazione e di eventuali conseguenze disastrose.