Archivi categoria: Cyber & scienza

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Idrogeno, progetto Gretha: al via i primi sopralluoghi per l’impianto pilota

Entra nel vivo “Gretha” (acronimo di “Green Energy Technology with full cells Hydrogen and renewables”), il progetto di ricerca sull’idrogeno presentato da Graded in risposta a un bando finanziato dal ministero della Transizione Ecologica che vede in campo, assieme alla società di Vito Grassi, l’Università degli Studi Federico II, l’Università Politecnico delle Marche, ENAV e Tecnosistem. Gli ingegneri Graded Claudio Miranda e Maria Teresa Russo assieme a Maria Assunta Cestaro dell’area Ricerca & Sviluppo hanno effettuato un primo sopralluogo presso il sito Brancasi, a Brindisi, di proprietà di ENAV, dove sarà installato l’impianto prototipale.
Il prototipo rappresenta una radicale innovazione rispetto ai prodotti attualmente disponibili sul mercato: introduce un sistema di trigenerazione che integra una pluralità di tecnologie hi-tech per la conversione e lo stoccaggio dell’energia, ad altissima efficienza e bassissimo impatto ambientale.

Il progetto
Gretha si propone di progettare, sviluppare e testare una nuova tecnologia che accoppia un impianto fotovoltaico, una cella a combustibile PEM (membrana a scambio protonico), un elettrolizzatore per la produzione di idrogeno da rinnovabili e sistemi di accumulo di idrogeno con idruri metallici. E’ prevista, inoltre, la realizzazione di strutture per il recupero del calore con l’obiettivo di massimizzare l’efficienza dell’impianto e ottenere un risparmio energetico, una stazione di ricarica per veicoli elettrici e a idrogeno con fuel cell e un sistema di reforming. L’obiettivo è eliminare gradualmente la conversione di energia da fonti fossili e promuovere l’uso delle rinnovabili.

Attacco Ransomware alla Pubblica Amministrazione Italiana: Risposta e Conseguenze

Negli ultimi giorni, la pubblica amministrazione italiana è stata teatro di un attacco ransomware perpetrato dal gruppo hacker russo Lockbit. L’attacco ha colpito le amministrazioni che usufruiscono dei servizi della società Westpole, la quale ha ricevuto richieste di riscatto in criptovalute da parte degli aggressori.

Secondo fonti informali riportate da Agi, l’attacco è stato rivendicato dal gruppo Lockbit 3.0. Le amministrazioni coinvolte fanno affidamento sui servizi di PA Digitale S.p.A., una società privata del gruppo Buffetti che assiste 1300 fruitori della pubblica amministrazione italiana. Le richieste di riscatto in criptovalute sono state indirizzate al provider ospitante i servizi di PA Digitale.

In risposta a questa minaccia cibernetica, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) è intervenuta prontamente. L’Acn ha comunicato di essere in contatto con la Westpole S.p.A. e con PA Digitale S.p.A., fornendo il massimo supporto per contenere i disservizi derivanti dall’attacco ransomware. L’attività svolta ha portato al ripristino di tutti i servizi colpiti e al recupero dei dati per oltre 700 enti pubblici nazionali e locali collegati a PA Digitale S.p.A.

Tuttavia, per circa 1000 enti pubblici legati contrattualmente a PA Digitale per servizi gestionali, permane la necessità di recuperare i dati relativi ai tre giorni precedenti all’attacco, avvenuto l’8 dicembre. L’Acn ha precisato che, secondo PA Digitale, l’attività svolta ha evitato il rischio di mancato pagamento degli stipendi di dicembre e delle tredicesime ai dipendenti di alcune amministrazioni locali indirettamente coinvolte.

È importante sottolineare che i rallentamenti registrati nei servizi digitali nella mattinata odierna non sono una diretta conseguenza dell’attacco informatico, bensì sono attribuibili alla congestione degli accessi simultanei.

Questo incidente evidenzia l’importanza di rafforzare le misure di sicurezza informatica a livello governativo e aziendale. L’attacco ransomware ha messo in luce la vulnerabilità delle istituzioni pubbliche e la necessità di adottare strategie preventive e proattive per proteggere i dati sensibili e garantire la continuità dei servizi pubblici. La collaborazione tra enti pubblici e agenzie di sicurezza cibernetica è essenziale per rispondere efficacemente a minacce sempre più sofisticate nel mondo digitale.

In una proteina la chiave per rigenerare i muscoli

Individuata la proteina che permette di rigenerare i muscoli danneggiati: si chiama Cripto e, a seconda della quantità presente sulle cellule staminali adulte che sono nelle fibre muscolari, può farle differenziare per riparare le lesioni oppure lasciarle silenziose. La scoperta si deve alla ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Developmental Cell e coordinata dall’Italia, con l’Istituto di genetica e biofisica ‘A. Buzzati-Traverso’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Hanno collaborato l’Istituto californiano Sanford Burnham di La Jolla e, dall’Italia, l’Università Federico II di Napoli e l’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma. Nonostante richieda ulteriori studi prima di poter essere applicata all’uomo, la scoperta segna un passo in avanti nella comprensione dei processi di rigenerazione dei muscoli compromessi a causa di invecchiamento o di malattie degenerative, come la distrofia di Duchenne. “In futuro, riuscire a controllare l’espressione e la localizzazione della proteina Cripto nelle cellule staminali muscolari delle persone anziane potrebbe migliorare l’efficienza della rigenerazione muscolare”, osserva la coordinatrice della ricerca, Gabriella Minchiotti, del Cnr-Igb. I ricercatori hanno studiato le ‘cellule satellite’, ossia le staminali adulte che si trovano sulla superficie delle fibre muscolari. Quando questi sono a riposo, le cellule satellite sono in uno stato inattivo chiamato ‘quiescenza’, mentre si attivano quando avvengono i muscoli sono danneggiati per traformarsi “in nuove cellule muscolari (mioblasti) che contribuiscono a rigenerare il tessuto danneggiato”, dice la ricercatrice. A decidere l’attivazione o meno delle cellule satellite è la proteina chiamata Cripto, presente sulla loro superficie in quantità diverse: se c’è un danno muscolare, si risvegliano e rivestono la loro superficie con la proteina Cripto e, quando il rivestimento diventa sufficiente, cominciano a differenziarsi.

‘30 Trend per il 2030’, l’evento fa tappa a Napoli

‘30 Trend per il 2030’ fa tappa a Napoli. Giovedì 19 ottobre dalle ore 18 alle 19.30 nel complesso monumentale di Santa Maria La Nova, sarà possibile prendere parte all’incontro organizzato dal Centro di Formazione Management del Terziario in partnership con Manageritalia e Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio Campania. Un evento esclusivo che consentirà a tutti i partecipanti di effettuare un viaggio nel tempo per scoprire come vivremo, come lavoreremo e come faremo affari nel 2030 grazie al nuovo libro del futurologo ed esperto di tendenze, Thomas Bialas. Durante il suo intervento, l’autore condividerà una prospettiva innovativa su alcuni dei temi più caldi del momento, tra questi il cambiamento climatico, le innovazioni tecnologiche e il nuovo ordine mondiale. In apertura i saluti istituzionali del vice sindaco e assessore comunale all’urbanistica, Laura Lieto. Coordinerà i lavori la giornalista Valeria Ciardiello. ‘Siamo entusiasti di questo evento – fa sapere Fabio Del Prete, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio Campania – che offrirà a manager ed imprenditori uno sguardo lungimirante ed avvincente sulle tendenze del prossimo futuro: dal Metaverse Commerce alla Green Wars, passando dal Food 4.0, al Cash Crash e al Deep Design. I trend di oggi sono già immediatamente visibili. È quindi urgente osservarli e adattarli, agendo subito nella sfera d’azione personale e strategico-imprenditoriale. Le tendenze di domani, invece, saranno a breve visibili, pertanto, dovranno essere analizzate nel dettaglio, per prepararsi tempestivamente e rimanere competitivi. Viviamo in un mondo in costante evoluzione ed è quindi fondamentale comprendere in anticipo come e quali megatrend influenzeranno il nostro futuro economico, sociale e lavorativo’. ‘Negli ultimi 3 anni – è il commento di Mario Del Pezzo, Project Leader della Commissione Trasformazione Lavoro Manageritalia Campania – abbiamo affrontato ed esaminato i principali cambiamenti del mondo del lavoro, proiettandoci in nuovi contesti di digitalizzazione dei processi e del lavoro stesso. Una tema quello della ‘Trasformazione del lavoro’ che trova con questo evento un contest per analizzare scenari futuri e accompagnare manager ed imprenditori nell’individuare ed intercettare le nuove prospettive nel mondo del lavoro. Durante l’evento, non si assisterà soltanto ad una presentazione di dati e cifre, ma anche ad una sfida al pensiero convenzionale. Attraverso discorsi stimolanti e argomenti controversi, ci spingeremo a guardare oltre le tendenze apparenti e a considerare nuove prospettive sul futuro economico del nostro mondo, sia dal punto di vista tecnologico che geopolitico’. Al termine dell’incontro sarà possibile prendere parte ad una visita guidata alla Cappella di S. Giacomo, importante perché oltre agli altari e gli affreschi di noti artisti del ‘500 e del ‘600 riveste curiosità per una enigmatica iscrizione a parete in codice che sarebbe collegata alla oramai nota vicenda del personaggio storico rumeno Vlad III di Valacchia (che avrebbe ispirato il Dracula romanzato di Bram Stoker). Si passerà poi alla visita della Chiesa di Santa Maria La Nova, con il suo splendido soffitto in lamine d’oro zecchino nel quale sono incassati ben 46 dipinti.

Razzo Vega, interrotto il conto alla rovescia

Dopo il rinvio del lancio del razzo Vega, sono in corso i controlli sul lanciatore dell’Agenzia Spaziale Europea e nella base europea di Kourou (Guyana Francese) il conto alla rovescia è stato interrotto. Lo scrive in una nota Arianespace, la società che gestisce i lanci dalla base di Kourou. “La nuova data di lancio – scrive Arianspace in una nota – sarà definita non appena le indagini saranno concluse”. Il lancio di Vega era inizialmente previsto alle 3,36 italiane del 6 ottobre, ma il contro alla rovescia era stato sospeso a causa di una “misura leggermente superiore alla soglia massima”. Sono iniziati così i controlli, ancora in corso. “Il lanciatore e i suoi satelliti, Theos-2, FORMOSAT-7R/Triton e il carico utile ausiliario – si legge ancora nella nota – sono in condizioni stabili e sicure”.

La Federico II prepara la nuova classe di astronauti dell’ESA

La Federico II prepara la nuova classe di astronauti dell’ESA. In aula e nei laboratori i 7 candidati astronauti selezionati dall’Agenzia Spaziale Europea per il Basic Trainig. Studiano Scienza dei Fluidi e Scienza dei Materiali. Domani saranno nella ‘galleria del vento’ nella sede federiciana di via Claudio (alle 11.45). L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha selezionato, tra oltre 23000 domande, 5 candidati astronauti e 11 riserve. I 5 candidati, Sophie Adenot, Francia, pilota collaudatore di elicotteri, Pablo Álvarez Fernández, Spagna, ingegnere aerospaziale, Rosemary Coogan, Gran Bretagna, Ph.D. in astronomia, Raphael Liégois, Belgio, PhD in neuroscienza, e Marco Sieber, Svizzera, medico, entreranno a far parte del corpo europeo degli astronauti una volta completata la prima fase di preparazione: il Basic Training. Ai 5 candidati si aggiungono anche John Mc Fall, astronauta di riserva dell’ESA selezionato per lo studio di fattibilità con l’obiettivo di capire ed abbattere le barriere ad astronauti con disabilità e Katherine Bennell-Pegg prima donna candidata astronauta dell’Australia. Il corso, della durata di 12 mesi, li vedrà impegnati nello studio di tutte le branche della fisica di base e spaziale, biologia, ingegneria, medicina e scienze della Terra integrando anche corsi di sopravvivenza, immersioni, lingua Russa, leadership e team building al fine di acquisire il bagaglio di conoscenze necessarie alle future missioni spaziali a cui saranno assegnati. L’Università degli Studi di Napoli Federico II è stata selezionata per preparare i candidati astronauti in Scienza dei Fluidi, con il professor Raffaele Savino, del Dipartimento di Ingegneria Industriale, e Scienza dei Materiali, con il professor Paolo Aprea e l’ingegnere Luigi Sanguigno del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale. Un riconoscimento importante della qualità di insegnamento dei docenti e delle loro ricerche. Dall’inizio dell’anno 2023 i professori sono stati impegnati nella preparazione e certificazione delle lezioni al fine di garantire la qualità dei corsi secondo gli standard dell’ESA e della NASA. L’iter si è concluso a fine luglio con l’implementazione e certificazione del corso pilota. I corsi del Basic Training si svolgono principalmente presso il Centro Astronauti dell’ESA a Colonia in Germania e la Federico II è stata selezionata, unica tra le diverse Università Europee, per lo svolgimento delle lezioni presso la sede del Dipartimento di Ingegneria Industriale in Piazzale Tecchio a Napoli. La scelta è stata fatta dall’ESA per la reputazione e la lunga tradizione della Scuola di Ingegneria Aerospaziale di Napoli, in particolare nel settore delle Scienze e Tecnologie Spaziali e della Microgravità. Durante le prime settimane di ottobre gli astronauti, oltre alle lezioni teoriche, avranno la possibilità di svolgere sessioni pratiche presso i laboratori che includeranno anche la simulazione della fase critica del rientro in atmosfera dallo spazio mediante la galleria del vento ipersonica al plasma del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università. ‘L’Ateneo svolge il training degli astronauti futuri dell’ESA. Questa settimana conclude un percorso svolto in diversi mesi, abbiamo avuto alcune visite di delegazioni ESA con cui abbiamo concordato i programmi formativi e verificato che rispettassero i più alti standard tipici degli astronauti per le future missioni spaziali a cui saranno destinati – spiega il professore Raffaele Savino -. Nelle nostre aule svogliamo lezioni teoriche, anticipando concetti che poi vengono ripresi nei laboratori, dove si svolgono sessioni pratiche in cui gli astronauti possono addestrarsi. È previsto un esperimento nella nostra Galleria del Vento, unica in Italia, che riproduce le condizioni di rientro delle capsule spaziali, proprio per mostrare loro quali sono le problematiche scientifiche e tecnologiche di maggior rilievo’. Della delegazione ESA presso la Federico II faranno parte, oltre ai 7 candidati Astronauti, Kris Capelle, Responsabile dell’Unità Addestramento della Stazione Spaziale del Centro Astronauti dell’ESA e l’ingegnere Luca Anniciello, Increment Training Lead e supervisore dei corsi che verranno implementati a Napoli, laureato in Ingegneria Aerospaziale presso l’Ateneo federiciano. “Questa settimana si inquadra nell’ambito di un accordo che abbiamo, come Dipartimento di Ingegneria Industriale, con l’ESA – sottolinea Nicola Bianco, Direttore del Dipartimento -. In particolare, al di là dei vari progetti che svolgiamo e i rapporti scientifici, questa attività riguarda la formazione di quelli che saranno i futuri astronauti dell’Agenzia, che ha scelto solo il nostro Ateneo per la formazione esterna, scelta che è il riconoscimento della valenza dei nostri laboratori didattici’.

Neuroscienze, ricercatori under 40 a confronto a Napoli

E’ un format esclusivamente dedicato ai ricercatori under 40 nel campo delle neuroscienze: l’età più proficua per contribuire al progresso delle scoperte. Si tratta di BraYn, il congresso che si conclude a Napoli nell’aula Magna del Cestev in via T. de Amicis 45 e che quest’anno ha raggiunto la 6ª edizione. “La ricerca nelle neuroscienze ha compiuto progressi eccezionali, negli ultimi 15 anni – spiega Giovanni Ferrara, PhD e ricercatore presso l’Experimental Neurosciences lab dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, e principale promotore del format di BraYn -. Grazie alle tecniche di optogenetica, per esempio, è possibile controllare l’attività di specifici neuroni, stimolandoli o inibendoli; ciò ha portato alla scoperta di circuiti che gestiscono comportamenti anche complessi come l’appetito. La sempre maggiore interazione fra macchina e uomo, aiutata dai progressi nell’ambito dell’AI Intelligenza Artificiale, ha portato, inoltre, alla genesi di impianti e tecnologie capaci sia di trasformare stimoli sensoriali in messaggi neuronali, sia di generare risposte motorie inviando stimoli nervosi. Questo ha avuto un enorme impatto sulla qualità della vita delle persone con diverse disabilità sensoriali e motorie, dagli impianti cocleari alle più recenti protesi che hanno permesso ad un paziente paralizzato di riprendere un’attività autonoma. Infine, la macro-connettomica promette di regalare una vera e propria svolta nella comprensione del cervello, mettendo in risalto l’interazione tra le aree dell’organo dalle quali sappiamo, con sempre maggior certezza, dipendere le funzioni superiori”.

Stem, Italia e Georgia mai così vicine: full immersion per due giovani innovatori a Napoli

Per tre mesi si occuperanno di Ict ad Innovaway, in un progetto cucito su misura per loro al fine di migliorare le tecniche di sviluppatori e diventare Data Analyst di successo. Mariam Zenaishvili e Toma Pirtskheliani, i due giovani innovatori georgiani vincitori dell’edizione 2023 di “STEM Study Visit To Italy”, sono appena arrivati a Napoli. Ad attenderli un team della multinazionale Innovaway, che ha già pronta una dashboard manageriale sulla gestione dei dati a supporto delle decisioni dell’Hr su cui saranno chiamati a confrontarsi.

Il Premio nazionale georgiano sulle Stem è nato nel 2019 grazie all’Accordo di cooperazione tecnico-scientifico tra la Fondazione Cotec Italia e Gita (Georgia’s Innovation and Technology Agency), d’intesa con l’Ambasciata d’Italia a Tbilisi. Offre annualmente a due giovani innovatori una borsa di studio di tre mesi presso poli tecnologici o primarie aziende italiane, garantendo un’esperienza lavorativa intensiva nel mondo della digital transformations e della innovazione tecnologica.

Il percorso di apprendimento come sviluppatori dei due studenti georgiani vedrà impegnate principalmente due risorse di Innovaway: Antonella  Alberti, Chief People & Organization Officer del gruppo Innovaway, e, come tutor del progetto, Gianluca Altieri, Digital Experience Manager di Innovaway.

“Mariam e Toma avranno l’opportunità di entrare in contatto con l’ecosistema dell’innovazione campano, fiore all’occhiello del nostro Sud”, spiega il presidente della Fondazione Cotec Italia, Luigi Nicolais. “Questa iniziativa, che si svolgerà presso la sede campana di Innovaway ed è promossa in collaborazione con Materias, testimonia – aggiunge – il reciproco impegno nell’ambito della cooperazione internazionale nel rafforzare le competenze dei giovani innovatori georgiani nel campo della ricerca tecnico-scientifica, promuovendo la realizzazione di progetti congiunti volti alla generazione di valore”.

“Siamo particolarmente felici di essere stati scelti come partner chiave del programma STEM Study Visit to Italy 2023, un’occasione prestigiosa e unica per rafforzare e condividere le competenze in campo digitale, allineandole ai migliori standard europei”, è il commento di Antonio Giacomini, Ceo di Innovaway. “Diamo il benvenuto a  Mariam e  Toma, che saranno con noi in azienda per tre mesi. Sarà un’opportunità di arricchimento reciproco. In Innovaway da tempo siamo  impegnati a formare e a coltivare i giovani talenti in campi cruciali come l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale. Il futuro dell’economia mondiale è nelle competenze digitali e occorrono azioni partecipate e decise per reindirizzare i talenti in questa direzione. Ringraziamo i partner Georgia’s Innovation & Technology Agency, Materias, Cotec (Fondazione per l’Innovazione) e l’Ambasciata d’Italia in Tbilisi per la fiducia e il supporto”.

Pronto il bio-computer fatto di Dna, ha 100 miliardi di circuiti

È pronto il bio-computer basato sul Dna, la molecola che contiene il manuale di istruzioni per la vita: non è il primo tentativo di realizzare un sistema di elaborazione dati biologico, ma in questo caso i ricercatori guidati dall’Università cinese Jiao Tong di Shangai sono riusciti a mettere a punto un dispositivo in grado di elaborare più di pochi algoritmi, e ciò grazie ai 100 miliardi di circuiti che è in grado di formare.

Il risultato è stato pubblicato sulla rivista Nature: per ora il bio-computer è in grado di risolvere equazioni ed altre operazioni matematiche ma, secondo gli autori dello studio, potrebbe essere adattato anche ad altri scopi, come la diagnosi di malattie. Il calcolo basato sul Dna è un’idea sviluppatasi molto rapidamente a partire dal 1994, in modo analogo ai computer quantistici, e ha il potenziale per creare macchine che offrono progressi significativi in termini di velocità, capacità ed energia consumata. I ricercatori guidati da Hui Lv volevano costruire qualcosa che fosse più versatile rispetto agli sforzi precedenti, con una gamma più ampia di potenziali usi: “La programmabilità e la scalabilità costituiscono due fattori critici per ottenere un’elaborazione generica e versatile. La programmabilità – affermano gli autori dello studio – consente al computer di eseguire vari algoritmi, mentre la scalabilità consente la gestione di una quantità crescente di lavoro mediante l’aggiunta di risorse al sistema”.

L’approccio seguito dai ricercatori per raggiungere questo obiettivo si è basato su brevi sequenze di Dna fissate insieme per creare strutture più grandi, che possono poi essere integrate con varie combinazioni all’interno dei circuiti. I segmenti di Dna sono stati mescolati all’interno di provette riempite di liquido, facendo affidamento su reazioni chimiche per attaccare i pezzetti l’uno all’altro.

Per decarbonizzare gli edifici tra 4,5 e 6,5 miliardi annui

Per raggiungere l’obiettivo al 2050 di decarbonizzazione degli edifici serviranno in Italia tra i 4,5 e i 6,5 miliardi di euro di investimenti immobiliari all’anno, di cui tra i 2,7 e i 4 miliardi per l’efficientamento energetico e tra gli 1,8 e i 2,5 miliardi per lo sviluppo di smart city. È quanto emerge da uno studio sulla rigenerazione urbana e la transizione energetica, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Edison Next. Il potenziale impatto economico degli interventi interesserà per il 60% edifici esistenti, coinvolgendo 6,9 milioni di abitazioni nei capoluoghi italiani, e per il 40% ambiti di rigenerazione e rifunzionalizzazione urbana di porzioni di città, consistenti in oltre 350 milioni di metri quadrati di superficie lorda. Gli investimenti potranno essere cofinanziati da energy service company, il cui coinvolgimento nelle fasi preliminari dei progetti di rigenerazione urbana potrebbe ridurre i costi tra l’8% e il 15% e i tempi di realizzazione tra l’8 e il 12%.