Archivi categoria: Sport

Lo sport, tutte le notizie e le ultime news per rimanere costantemente aggiornati sul tema sportivo del nostro paese e non solo

Il Napoli perde anche a San Siro. Mazzarri: il ko con il Milan non dipende dal modulo

Non ne fa una questione di modulo, Walter Mazzarri, nel commentare il ko del suo Napoli a San Siro con il Milan: “A Riad contro l’Inter e poi anche con la Fiorentina si è giocato con il modulo di stasera, oggi purtroppo abbiamo preso un gol che era prevedibilissimo, perché ci aspettavamo l’inserimento di Theo. Poi il Milan ha pressato alla morte il primo tempo ed era prevedibilissimo che calasse nella ripresa. Non è questione di modulo”, prosegue Mazzarri. “Dipende dai momenti, dai giocatori che hai. I prossimi impegni in Champions? Sappiamo che la coppa potrebbe darci linfa per il campionato”.

C’è il nome di Theo Hernandez sui tre punti che il Milan utilizza per battere il Napoli 1-0, portarsi teoricamente a un punto dalla seconda posizione, la Juve gioca stasera, e sognare un futuro luminoso come era difficile pronosticare solo a novembre. La singolarità cromatica del nerazzurro sul campo del Meazza è la contrapposizione tra la consueta divisa dei campioni d’Italia e il nero della quarta maglia Milan che riprende le guglie del Duomo meneghino e porta il Milan a puntare in alto, lasciando Mazzarri e i suoi lontani dall’Europa. C’era Doveri a misurare le ambizioni delle rivali, lui che conta 221 fischietti in A. Uno in più delle presenze in rossonero di Pioli – settimo mister di sempre al pari di Sacchi – che conferma il blocco dell’ultimo mese, ma per la squalifica di Reijnders serve il pressoché inedito Adli-Bennacer, con Loftus-Cheek nella posizione di falso diez: libertà di movimento tra le linee e dovere di strappo. Nel presepe di Mazzarri, Kvaratskhelia è alle spalle di Simeone, con Di Lorenzo e Mazzocchi a presidiare i margini del campo. Il Napoli è arrivato a Milano forte della più alta percentuale di possesso palla, ma anche del marchio di squadra con tendenza al recupero alto di palla. Che si vede soprattutto in avvio, quando sono proprio gli uomini di Mazzarri a spingere, costringendo il Milan a comprimersi a molla per poi distendersi con le accelerazioni dei Loftus-Cheek e dei Theo Hernandez. La pressione del Napoli porta al 10′ Kvara a sgasare a destra, saltare Gabbia e offrirla per la sterzata di Simone sul primo palo: anticipo su Kjaer, ma bersaglio che resta fuori portata. La partita si gioca anche sugli spalti: terzo anello verde tutto occupato dai tifosi partenopei, Curva sud pronta a ricordare ai dirimpettai come ci sia poco affetto da condividere. Il colore è nel calore di San Siro: vicino alla partita, proprio ora che mai ne è stato così lontano, almeno dalle promesse di San Donato, là dove i milanisti di domani diranno di sentirsi a casa. E alla sua comfort zone ricorre il Milan quando si tratta di rompere l’equilibrio, perché c’è tutto Pioli e il suo oliato meccanismo di fascia nel gol del vantaggio: Theo apre il triangolo che Giroud prolunga su Leao largo a sinistra e che lo stesso Theo chiude andandogli in sovrapposizione interna per ricevere lo scarico, prima del tocco in rete su Gollini in uscita. Nella ripresa, il Napoli torna al tridente con l’ingresso di Politano, ma è Florenzi (subentrato a Calabria, out per guaio muscolare) a creare brividi a Gollini, complice la deviazione di Juan Jesus. Rrhamani allarga il braccio su Loftus-Cheek in area ma Doveri lascia correre e il Napoli va vicino a riaprirla con Simeone, che intercetta un passaggio di Bennacer ma spara alto. Così come fuori misura finiscono di poco il sinistro di Politano e un destro di Leao, a secco di gol da settembre in serie A. Il ritmo resta alto, ma la precisione difetta e il risultato non cambia. Neanche quando Lindstrom d’esterno provoca la deviazione sul palo di Simic, ripresa da Kvara con un sinistro che Maignan alza in corner. Per il Napoli la classifica resta un problema, che potrebbe mettere a rischio la panchina di Mazzarri; per il Milan arriva una vittoria che sa di Champions.

Sport e intrattenimento al Palabarbuto torna il Fight 4 Naples

Sabato prossimo il Palabarbuto di Napoli ospiterà la terza edizione del Fight 4 Naples (F4N), evento che unisce lo sport da combattimento con l’intrattenimento. La kermesse, organizzata dalla società sportiva Pro Fighting Napoli Club e da Mosaiko, con il patrocinio del Comune di Napoli, della Federkombat e della Federazione Pugilistica Italiana, e stato presentato oggi ed avrà inizio alle ore 12 per concludersi alle ore 23. All’iniziativa interverrà l’assessore allo Sport e alle Pari Opportunità, Emanuela Ferrante. Sarà presente Domenico Valentino, il pugile di Marcianise vincitore dell’oro ai Mondiali Dilettanti 2009 e del titolo Italiano professionisti pesi Leggeri, che ha al suo attivo anche la partecipazione a tre edizioni dei Giochi Olimpici. Nel corso della giornata sono previsti undici incontri di pugilato Campania contro Marche, dieci di kickboxing e muay thai. A sfidarsi sul ring saranno atleti italiani e internazionali. I match clou sono in programma a partire dalle ore 20: cinque incontri professionistici, tra i quali quelli validi per il titolo italiano di K-1. A salire sul ring saranno anche due giovani atleti napoletani, Daniele Iodice e Marco De Falco, che affronteranno rispettivamente Aron Capuccini e Cano Perez. Per la parte dedicata all’intrattenimento previsti dj set, coreografie e cena spettacolo. “Fight for Naples – afferma l’assessore Ferrante – è una manifestazione di spessore che promuove la tradizione e l’etica degli sport da combattimento basati su valori quali il rispetto, il sacrificio, l’umiltà ed il lavoro quotidiano. L’evento ospiterà atleti provenienti da tutto il mondo e la nostra città darà, ancora una volta, dimostrazione della sua proverbiale accoglienza ed ospitalità”.

Sul Bari è lite in casa De Laurentiis

Le affermazioni di Aurelio De Laurentiis scatenano la rabbia dei tifosi del Bari, ma non solo. E’ suo figlio, Luigi, presidente della squadra pugliese, a prendere le distanze dal patron del Napoli.

“È inutile che ci giri intorno: devo dissociarmi dalle dichiarazioni rilasciate da mio padre, presidente dell’altra squadra della Filmauro. Così come non sempre un figlio la pensa come il padre, può accadere che due soci non condividano la stessa visione aziendale. Voglio credere che le parole di mio padre siano state mal interpretate o che lui stesso non si sia espresso con chiarezza, perché ovviamente non è possibile parlare del Bari derubricandolo a seconda squadra del gruppo non solo perché non è vero ma, inoltre, non rende giustizia alla storia di questa piazza”.

Così Luigi De Laurentiis, presidente del Bari, dopo che il padre Aurelio, presidente del Napoli, in una conferenza stampa ha definito il Bari, di cui è proprietario, “la nostra seconda squadra”. Anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, aveva reagito chiedendo le scuse di Aurelio De Laurentiis, prima dell’intervento di Luigi. “In ogni caso – prosegue De Laurentiis -, malinteso o meno, quanto accaduto dimostra nei fatti la totale autonomia che esiste fra le due realtà aziendali. Perché se il presidente dell’altra squadra del gruppo avesse gestito l’organizzazione del Bari, se sapesse come funziona il nostro settore giovanile, se avesse seguito in prima persona la creazione di questa struttura aziendale vocata a progetti ambiziosi, sicuramente non avrebbe parlato di ‘seconda squadra’”.

“In riferimento alle dichiarazioni critiche nei miei confronti del sindaco di Bari Decaro, persona che stimo e apprezzo, in merito alla conferenza stampa di oggi, voglio precisare che le mie parole sul Bari sono state fraintese. Io penso che avere come proprietà due squadre, in due diverse categorie, sia semplicemente un valore aggiunto, per entrambe. Era questo il senso del mio ragionamento”. Lo afferma su X il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che aveva parlato del Bari come di una “seconda squadra”. “Il Bari – prosegue il patron del Napoli – è guidato da mio figlio Luigi De Laurentiis in totale autonomia ed è stato a un passo dalla serie A solo sette mesi fa. L’obiettivo della proprietà è quello di portarlo più in alto possibile. Se le mie parole hanno offeso i tifosi mi dispiace”.

Coppa d’Africa: Nigeria batte Sudafrica ai rigori, è in finale

La Nigeria ha dovuto ricorrere ai rigori per battere il Sudafrica e qualificarsi per la finale della Coppa d’Africa, dove affronterà la Costa d’Avorio o la Repubblica Democratica del Congo. La squadra di Victor Osimhen è andata in vantaggio nel secondo tempo con un rigore trasformato da William Troost-Ekong e dopo l’annullamento, per un fallo precedente, della rete del possibile raddoppio segnata proprio dall’attaccante del Napoli, ha subito il pareggio di Mokena, sempre su rigore. Il risultato di 1-1 non è cambiato nei supplementari e sono stati necessari così i tiri dal dischetto, col successo dei nigeriani per 4-2. A realizzare il penalty decisivo è stato Iheanacho, portando le Super Eagles a giocare l’ottava finale della loro storia, con l’ultima delle tre vittorie risalente al 2013.

“De Laurentiis: “Mi assumo le colpe per l’avvio di stagione del Napoli”

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha affrontato la stampa in una conferenza tenuta a Castel Volturno, dove ha discusso apertamente degli sviluppi recenti all’interno del club. In particolare, De Laurentiis ha rivelato di assumersi la responsabilità per l’avvio di stagione del Napoli, attribuendo parte delle criticità alla gestione contrattuale di Luciano Spalletti.

Durante la conferenza stampa, De Laurentiis ha sottolineato che il contratto di Spalletti non prevedeva una clausola bilaterale, ma un’unilaterale, che dava al presidente del Napoli il diritto di esercitare un’opzione per un ulteriore anno di contratto. Ha chiarito che questa opzione era prevista entro il termine predeterminato alla fine della stagione, e che aveva il dovere giuridico di esercitarla mediante una dichiarazione scritta.

Il presidente del Napoli ha spiegato di aver assunto questa responsabilità perché riteneva di aver fatto bene il contratto a Spalletti. Ha ricordato un evento precedente in cui aveva annunciato pubblicamente che Spalletti sarebbe rimasto con il club, e che il tecnico non aveva contraddetto quest’affermazione. Tuttavia, De Laurentiis ha ammesso di essere rimasto deluso dall’eliminazione del Napoli dalla Champions League e di aver cercato di sollevare il morale di Spalletti offrendogli la possibilità di estendere il contratto.

De Laurentiis ha poi rivelato di essere rimasto sorpreso quando Spalletti, durante una cena, ha comunicato di voler prendersi una pausa per tornare a fare il coltivatore nella sua terra in Toscana. Il presidente del Napoli ha riconosciuto di aver commesso un errore nel non insistere sull’esercizio dell’opzione contrattuale di Spalletti, soprattutto dopo la vittoria dello scudetto.

Infine, De Laurentiis ha concluso ammettendo che il suo errore è stato anche nel non riconoscere i segnali che indicavano il desiderio di Spalletti di dirigere la Nazionale italiana, il che si è poi verificato successivamente.

Questa aperta ammissione di responsabilità da parte di De Laurentiis offre un’ulteriore comprensione dei recenti avvenimenti nel Napoli e delle dinamiche interne al club. Resta da vedere quali saranno le prossime mosse della squadra e se ci saranno ulteriori cambiamenti nella leadership tecnica.

MAZZARRI: “L’ABBIAMO VINTA CON I CAMBI”

Tre punti in rimonta, soffrendo dopo lo svantaggio iniziale e tornando in Paradiso grazie ai cambi (assist di Lindstrom per Ngonge per il pari) e a quel Kvaratskhelia tenuto in campo fino all’ultimo proprio sperando che tirasse fuori qualcosa dal cilindro. Così è stato: Kvara ha estratto il coniglio, e che coniglio. Vista così, c’è senza dubbio la mano di Mazzarri nella vittoria che porta il Napoli a rivedere l’Europa e a sperare ancora nell’aggancio della zona Champions. Alla prossima c’è il Milan, e sarà scontro diretto… “Quando si fa fatica alla fine c’è più gusto. E’ stata una sofferenza”, commenta Mazzarri dopo la partita: “Non è facile aver fatto la partita con un possesso palla esagerato e trovarsi in svantaggio. Altre squadre avrebbero mollato, noi ci abbiamo sempre creduto ed è la svolta che volevo: una squadra che ci crede fino all’ultimo minuto anche quando le partite sembrano stregate”.

“Lindstrom? C’è concorrenza nel suo ruolo”

“Oggi alla fine l’abbiamo vinta con i cambi, sono stati tutti all’altezza”, continua Mazzarri. “All’inizio ho provato a mettere Lindstrom dietro alla punta ma ha fatto un po’ di fatica, poi l’ho spostato a sinistra, portando Kvara in mezzo, e avete visto che qualità ha. Il ruolo di Lindstrom secondo me è quello, ma ha una concorrenza difficile da superare…”. Sempre a proposito dei ruoli, l’allenatore del Napoli ha spiegato poi come e perché ha cambiato quello di Kvara a gara in corso: “Kvaratskhelia ha già dimostrato l’anno scorso di essere un campione. Ha una classe immensa. Nel calcio italiano però siamo bravi a limitarli, i campioni come lui: lo raddoppiano, lo triplicano, lo innervosiscono… L’ho spostato più al centro come fa in nazionale. Molte volte bisognerà fare così altrimenti lo ingabbiano sempre e rende molto meno. Il rigore su di lui in avvio? Mi sembra abbastanza netto. Lì aprivamo la partita e avremmo fatto una prestazione ancora più bella e con qualche gol in più”.

Su Zielinski: “Nessun problema, io guardo gli allenamenti”

Infine sul “caso” Zielinski: “Non ci sono problemi, finché ha un contratto onorerà la maglia. Io guardo gli allenamenti, se sarà in buono stato e darà una mano alla squadra, giocherà. Abbiamo fatto delle scelte, è normale pensare anche al futuro del Napoli. Ora andiamo a San Siro pensando di fare il massimo. Fino alla fine sono tutte finali e vedremo poi. Grazie a Dio il mercato è finito e i ragazzi sono questi”.

Coppola: “Sul finale ci siamo addormentati, contento per il gol ma non per il KO”

“Sapevamo che andavamo incontro a una partita difficile, abbiamo sofferto all’inizio, poi però siamo rimasti compatti. Siamo riusciti a sbloccare il risultato, ma sul finale ci siamo addormentati. In vantaggio di un gol, non si possono prendere due gol negli ultimi 10 minuti”. Queste le parole del difensore del Verona, Diego Coppola, al termine del match perso a Napoli 2-1. Prosegue il nr 42 gialloblù, autore del gol: “E’ stata comunque una bella partita ed è sempre bello giocare contro le grandi. Dà grandi stimoli. Per me è stato bello segnare il mio primo gol, è stata un’emozione stupenda. Mi spiace solo per il risultato: sarebbe stato troppo bello gol e vittoria, ma purtroppo non è andata così”.

Sul prossimo impegno in casa del Monza: “Dobbiamo fare più punti possibili contro tutte le squadre per raggiungere il nostro obiettivo”.

GIOVANNI SIMEONE A SKY NEL POST GARA

«C’è sempre qualcosa da migliorare, un mese fa non eravamo nel migliore dei momenti. Dopo il match con la Salernitana la squadra è cresciuta, è migliorata, si è compattata, c’è sempre da migliorare ma i risultati positivi danno tranquillità importante per lavorare bene in settimana. Il risultato era la cosa più importante».

Era un problema di modulo o di condizione?

Simeone: «Non si tratta di formazione o di modulo, un allenatore può darti lo stile di gioco, delle indicazioni, ma in campo andiamo noi calciatori, dobbiamo avere fiducia, ritrovare serenità. È il momento di essere positivi, di sentire che possiamo vincere, c’è sempre c’è da migliorare. È un anno molto difficile, mi concentro su quello che stiamo facendo, stiamo facendo un passo in avanti, i risultati ci stanno aiutando».

Il Napoli ritrova la luce grazie a Kvaratskhelia: Trionfo 2-1 contro il Verona

L’ultima partita del Napoli contro il Verona è stata un vero spettacolo di emozioni, con un finale da brividi che ha visto gli azzurri emergere dalla crisi in extremis. Un arcobaleno magico si è dipinto nel cielo quando Khvicha Kvaratskhelia, con una giocata da fuoriclasse, ha portato i suoi compagni di squadra a una vittoria cruciale.

La partita sembrava destinata a essere una pagina nera nella stagione del Napoli quando Coppola, con un colpo di testa, aveva portato avanti l’Hellas Verona. Il buio stava avvolgendo gli azzurri, ma l’orgoglio dei campioni e la determinazione dei nuovi acquisti hanno cambiato il corso degli eventi.

Il riscatto è iniziato con un’autorete di Dawidowicz, favorita da Ngonge con una bellissima azione orchestrata da Lindstrom. Il pareggio ha riportato in vita il Napoli, ma il vero colpo di fulmine è arrivato da Kvaratskhelia, il cui tocco magico ha sigillato la vittoria. L’intercetto fondamentale di Mazzocchi, altro neoacquisto, ha preparato il terreno per la magia di Kvaratskhelia, che ha illuminato il cammino verso i tre punti.

Questa vittoria non è solo un risultato positivo, ma potrebbe essere la svolta della stagione per il Napoli. È un segnale di speranza che tiene la squadra agganciata al treno Champions, un obiettivo cruciale per il club.

L’allenatore Mazzarri aveva chiesto un Napoli arrembante, e per i primi venti minuti sembrava che la squadra avesse risposto alla sua chiamata. Kvaratskhelia ha sfiorato un rigore contestato e ha tenuto testa al portiere avversario Montipò con diversi tentativi pericolosi. Tuttavia, il Verona ha resistito e il Napoli ha rallentato il suo ritmo.

Il secondo tempo ha visto un Verona più propositivo, ma il Napoli ha continuato a lottare. Mazzarri ha provato a cambiare le carte in tavola con modifiche tattiche, ma il Verona ha colpito per primo con un gol di Coppola su calcio di punizione.

La reazione del Napoli è stata fulminea, con Lindstrom e Ngonge che hanno riportato in parità la partita. Il Napoli ha continuato a spingere, con Montipò che si è distinto come un supereroe tra i pali.

Il momento clou è arrivato al 34′ quando Kvaratskhelia ha segnato un gol spettacolare, completando un break centrale di Mazzocchi. Lo stadio è esploso di gioia mentre il Napoli sigillava una vittoria fondamentale.

In conclusione, questa partita è stata una montagna russa di emozioni per i tifosi del Napoli. Tre punti che vanno oltre la semplice vittoria, sono la linfa vitale che infonde speranza e fiducia per il prosieguo della stagione. L’arcobaleno magico si è materializzato, e ora il Napoli può guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

Buone notizie per Mazzarri: tornano Anguissa, Simeone e Kvara

Con Anguissa di ritorno dalla Coppa d’Africa e Kvaratskhelia, Simeone e Cajuste, pronti a rientrare dopo aver scontato le rispettive squalifiche, il tecnico del Napoli Walter Mazzarri può finalmente contare su una rosa più ampia in vista del match di domenica contro il Verona al Maradona, prossimo appuntamento dopo un lungo periodo in cui ha fatto la conta dei disponibili.

Dopo il pareggio sul campo della Lazio, l’imperativo per il Napoli è battere gli scaligeri per riprendere la lunga rincorsa verso la zona Champions, che è l’obiettivo del girone di ritorno del club azzurro. Anguissa è tornato a Castel Volturno e ha partecipato oggi all’allenamento con tanta voglia di tornare in campo dopo la delusione maturata in Coppa d’Africa che per il suo Camerun si è conclusa agli ottavi contro la Nigeria del compagno di squadra Osimhen. Il centrocampista è pronto per riprendersi il posto a centrocampo, mentre i tifosi aspettano anche il ritorno del bomber nigeriano che il 2 sarà impegnato nei quarti di finale contro l’Angola con l’obiettivo di arrivare in finale. La responsabilità del centro dell’attacco del Napoli torna domenica sulle spalle di Simeone: a lui il compito di trascinare un reparto che contro la Lazio ha mostrato di avere le polveri bagnate e di tirare poco in porta. Alle spalle dell’attaccante argentino ci saranno Kvaraskhelia e Politano impegnati anche nelle trattative con la società per il rinnovo del contratto. La prima fumata bianca è arrivata oggi e riguarda il 30nne esterno romano che ha prolungato il suo contratto con il club azzurro, come ufficializzato da De Laurentiis sui social con l’annuncio “Matteo resta con noi fino a 2027”, firmando un impegno da 3,2 milioni l’anno. Per Kvaratskhelia invece siamo ancora alle battute inziali di una trattativa appena iniziata e che si annuncia lunga: obiettivo del georgiano un ritocco sensibile all’attuale ingaggio da 1,4 milioni l’anno in modo da arrivare ad almeno 4 milioni l’anno. La società si presenta al tavolo della trattativa da un piano di forza visto che il contratto dell’ala georgiana dura fino al 2027: a lui il patron azzurro De Laurentiis chiede una marcia in più in questo girone di ritorno prima di accontentarne le richieste.