Calzona: “I fischi? Zitti e portarseli a casa”

“Se arrivano i fischi devi prenderli e tornare zitti a casa, in silenzio. Non abbiamo niente da dire al pubblico, erano in 50 mila, venuti allo stadio peraltro in un orario non comodo”. Francesco Calzona accetta la mancata vittoria con il Frosinone, risultato che avrebbe potuto rilanciare il Napoli nella corsa per la qualificazione a una competizione europea del prossimo anno e accetta anche la durissima contestazione finale dei tifosi. “Sono molto deluso – dice – perché pensavo di vincere e se ne vinci due di seguito crescono entusiasmo e autostima. Non è possibile ogni volta dover fare 3-4 gol per vincere una partita. Dobbiamo cercare di essere più solidi. Il problema è che in fase di non possesso rischiamo sempre e non c’è mai la sensazione che stiamo gestendo la partita. Non riusciamo a fare squadra. Quando abbiamo la percezione del pericolo invece di correre rincorriamo. L’anno scorso riconquistavamo palla velocemente. In questo senso dobbiamo migliorare ancora”. Nonostante che il distacco dalle squadre che precedono il Napoli in classifica sia molto ampio ad appena sei giornate dalla conclusione del torneo, l’allenatore degli azzurri non ritiene del tutto chiuso il discorso qualificazione. “Ci credo ancora nell’Europa. So – spiega Calzona – che non siamo molto solidi e che dobbiamo migliorare. Abbiamo lavorato tanto ma continuiamo a prendere gol”. “Il Frosinone – dice Calzona analizzando la partita – è una squadra giovane con più benzina di noi. Dopo il gol fatto, ho chiesto di non perdere il possesso palla, di sbagliare poco. Ma questo non è successo ed è davvero inaccettabile come sono arrivati in area di rigore. Abbiamo giocato tantissimo e non abbiamo una condizione fisica ottimale. La squadra non sarà al cento per cento ma si può rimediare con una densità ordinata”. “Bisogna sempre avere un obiettivo da raggiungere e degli stimoli. Se non troviamo solidità – aggiunge l’allenatore – avremo difficoltà anche in futuro. La percezione di essere padroni del campo non l’ho mai avuta. Dobbiamo noi a trascinare i tifosi, dobbiamo portare noi 50 mila tifosi ad essere l’uomo in più. E’ inutile nascondersi dietro un dito. Mi aspettavo di vincere la partita. Questa battuta d’arresto un po’ incide sul mio morale e su quello della squadra. Tuttavia anche se posso essere dispiaciuto – conclude Calzona – devo pensare a tirare fuori la squadra da questa situazione”. “Il rigore sbagliato avrebbe potuto tagliarci le gambe – dice Eusebio di Francesco – ma nel finale avremmo anche potuto vincerla. Comunque il pari nel complesso ci sta come risultato giusto. Siamo ancora padroni del nostro destino. Stiamo raccogliendo qualcosina in più. La vittoria sudatissima non vuole arrivare, ma i ragazzi meritano di più di quello che stanno ottenendo”. “Quando siamo stati più alti – spiega il tecnico del Frosinone – la squadra mi è piaciuta tantissimo. Su Meret siamo andati in pressing. Avevo visto la partita del Napoli con l’Atalanta. Spesso ho giocato col 4-3-3, ma con gli stessi principi” “Conosco la qualità del Napoli. Sia in coppa che in campionato – conclude Di Francesco – abbiamo rischiato di prendere gol ma anche di farli. Mi piace proporre calcio, sapendo incassare. Prenderle solo non mi garba”.

Calcio: Napoli solo pari, il ‘Maradona’ contesta

Sotto lo sguardo di Luciano Spalletti che torna per la prima volta ad assistere a una partita al ‘Maradona’ dopo la vittoria dello scudetto e si commuove per la splendida accoglienza dei tifosi, il Napoli frena ancora e bruscamente la rincorsa verso la conquista di un posto in Europa. La squadra di Calzona pareggia con il Frosinone che nel mese di dicembre l’aveva umiliato, sullo stasso campo, eliminandolo dalla Coppa Italia con un pesantissimo 4-0. Finisce 2-2 e gli azzurri – fischiati e contestati dai tifosi – che mostrano solo in rari momenti un’intensità di gioco e un’ispirazione nelle trame offensive che ricorda da vicino i momenti di esaltazione collettiva vissuti proprio nell’era-Spalletti e di cui si era rivisto qualche spunto nel secondo tempo della partita vinta la settimana scorsa a Monza. Nel Frosinone, che conquista un punto prezioso nella rincorsa salvezza, brilla con una doppietta Cheddira, attaccante di proprietà del Napoli, rilevato la scorsa estate dal Bari e trasferito dalla società di De Laurentiis in prestito alla squadra di Di Francesco. Calzona deve fare a meno di Juan Jesus e Olivera, infortunati e schiera Ostigard come difensore centrale al fianco di Rrahmani. Di Francesco che ha disperatamente bisogno di far punti per avvicinare la zona salvezza, preferisce a una condotta rinunciataria un gioco propositivo e creativo, anche per sfruttare le qualità tecniche di alcuni suoi uomini, primi fra tutti Barrenechea e Soulè. Il tecnico del Frosinone è evidentemente a conoscenza della debolezza cronica della difesa napoletana e cerca di ottenere il massimo da questa situazione di potenziale vantaggio. Il Napoli va in vantaggio al 16′ del primo tempo con una azione personale di Politano che entra in area di rigore da destra e con un tiro ad effetto manda il pallone in rete dalla parte opposta. In precedenza Osimhen aveva fallito due clamorose occasioni, facendosi parare un tiro da breve distanza da Turati e concludendo sul fondo trovandosi a tu per tu con il portiere. Prima che fosse il turno di Zielinski e fallire il gol in altre due circostanze, è Meret a salvare la sua squadra bloccando un calcio di rigore tirato da Soulè al 29′, provocato da una spinta in area di Rrahmani a Cheddira. Nei primssimi minuti della ripresa Turati nega per altre due volte il gol al Napoli opponendosi alle conclusioni di Osimhen e Di Lorenzo. Subito dopo, al 4′ arriva il gol del pareggio dei laziali a causa di un clamoroso errore di Meret che ritarda il rilancio facendosi aggredire da Soulè. Sulla deviazione si avventa Cheddira che insacca con un rasoterra. Il Napoli sbanda per qualche minuto e lascia campo agli avversari, ma la partita cambia ancora al 17′ quando su azione da calcio d’angolo Kvaratskelia calcia debolmente verso la porta. Osimhen, tenuto in campo da Valeri si trova davanti al portiere e la sua deviazione risulta decisiva. Il Frosinone reagisce ancora e al 28′ trova il gol del pareggio. Zortea si libera sulla destra e piazza al centro il pallone che Cheddira il quale devia di testa in rete. Al 38′ è ancora Meret protagonista. Il portiere devia il pallone su una conclusione ravvicinata di Seck e salva la sua porta. Nel finale Calzona manda in campo anche Simeone ma il gioco del Napoli è confusionario e il risultato non cambia. Finisce con la contestazione del pubblico. I 50 mila tifosi del ‘Maradona’ fischiano la squadra e contestano la società e il presidente De Laurentiis.

Nave russa con missili ipersonici nel Mediterraneo, esercitazione

Una fregata della marina russa equipaggiata con missili ipersonici è entrata nel Mar Mediterraneo attraverso il Canale di Suez come parte di un’esercitazione programmata. Lo ha riferito in una nota il ministero della Difesa russo, spiegando che la nave “Maresciallo Shaposhnikov”, della Flotta del Pacifico, “continua a svolgere i compiti assegnati come parte di un lungo viaggio per mare”. Ieri – continua il comunicato – la fregata “ha effettuato una visita d’affari al porto egiziano di Safaga, dove si sono svolti eventi di protocollo diplomatico, sono state organizzate competizioni sportive, attività ricreative per l’equipaggio e rifornimento delle riserve materiali della nave”. Nel Mar Mediterraneo, la nave “opererà secondo il piano di addestramento al combattimento della flotta precedentemente approvato”.

Campi Flegrei: Comune Napoli, nessun danno da segnalare

Non si segnalano danni in seguito alle scosse di terremoto, la più forte di magnitudo 3,7, registrate questa mattina intorno alle 9.45 con epicentro nell’area flegrea ed avvertite anche in molti quartieri di Napoli. È quanto fa sapere il Comune di Napoli a seguito delle verifiche fatte sul suolo cittadino in relazione al sisma con epicentro la Solfatara. Intanto proseguono le attività programmate dal tavolo tecnico nell’ambito del piano speditivo di emergenza per l’area dei Campi Flegrei. Per il prossimo 22 aprile – si informa – è prevista anche a Napoli una prima esercitazione che vedrà in una scuola prototipo la simulazione dello scenario del basso impatto delle scosse di terremoto. Dallo scorso 25 marzo è partita, invece, la prima ricognizione sugli edifici privati siti nelle aree dei comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli maggiormente interessate dal bradisismo, per individuare le zone più vulnerabili.

G7, tutti evitino azioni che acuiscano la tensione

“I Leader G7 hanno adottato una dichiarazione congiunta che condanna fermamente il lancio di droni e missili dall’Iran, ribadendo pieno sostegno alla sicurezza di Israele”. Lo rende noto il comunicato della presidenza italiana del G7 al termine della riunione presieduta da Giorgia Meloni. “Al termine della discussione – viene spiegato -, i G7 hanno sottolineato l’esigenza di evitare un’ulteriore escalation, invitando le parti ad astenersi da azioni volte ad acuire la tensione nella Regione”.

Presidente parlamento Iraq, ‘l’attacco dell’Iran è legittimo’

Il presidente ad interim della Camera dei rappresentanti (Parlamento, ndr) irachena Mohsen al-Mandalawi ritiene che l’attacco contro Israele da parte dell’Iran in risposta al raid contro il suo consolato a Damasco sia “un diritto naturale e legittimo garantito da leggi e regolamenti internazionali”. Al-Mandalawi ha poi precisato che “l’entità sionista è andata troppo oltre nel violare queste convenzioni, e ha oltrepassato i suoi limiti durante la sua palese trasgressione della sovranità di un certo numero di Paesi della regione, al punto di attaccare le missioni diplomatiche. Era dunque necessario dissuaderlo e non permettergli di andare oltre”. Lo riportano i media locali.

Iran minaccia gli USA: basi a rischio se supportano Israele

L’Iran ha lanciato una chiara minaccia agli Stati Uniti, avvertendo che la sicurezza delle loro basi e forze nella regione mediorientale sarà a rischio se dovessero partecipare alla presunta prossima mossa aggressiva di Israele in risposta agli attacchi missilistici iraniani.

Il capo di Stato maggiore iraniano, Mohammad Bagheri, ha reso questa minaccia evidente, accusando gli Stati Uniti di aver dato il via libera all’attacco israeliano contro il consolato iraniano e di aver difeso Israele con tutta la loro forza. Bagheri ha sottolineato che nonostante gli sforzi statunitensi, non sono stati in grado di affrontare efficacemente l’Iran, evidenziando la vulnerabilità del sistema di difesa aerea israeliano Iron Dome contro i droni iraniani.

Questa escalation verbale mette in luce le tensioni sempre crescenti nella regione, con l’Iran che accusa gli Stati Uniti di supportare attivamente Israele contro di loro. Le minacce dirette contro le basi statunitensi nella regione mediorientale sono un chiaro segnale di come le azioni degli Stati Uniti possano influenzare il delicato equilibrio geopolitico nella regione.

È evidente che qualsiasi coinvolgimento ulteriore degli Stati Uniti nelle tensioni tra Iran e Israele potrebbe avere conseguenze significative per la stabilità della regione e per la sicurezza delle basi statunitensi. Resta da vedere come risponderanno gli Stati Uniti a queste minacce e se saranno in grado di distendere la situazione o se la tensione continuerà ad aumentare.

Una lite condominiale si trasforma in tragedia: uomo di 60 anni ucciso dal vicino, fermato

Parete, una tranquilla cittadina nel Casertano, è stata scossa da un evento tragico che ha avuto origine da una lite apparentemente banale tra vicini di casa.

Secondo quanto riportato dai carabinieri della Compagnia di Aversa, la vittima, un uomo di 60 anni, è stato brutalmente ucciso a colpi di pistola dal suo vicino 74enne. L’incidente è avvenuto nel parcheggio interno del condominio, dove la disputa si è rapidamente trasformata in una violenta tragedia.

Le indagini preliminari suggeriscono che lo scontro sia stato scatenato da contrasti legati al parcheggio delle auto, ma le motivazioni precise restano al momento oggetto di ulteriori approfondimenti da parte delle autorità competenti.

Le forze dell’ordine hanno prontamente reagito, recuperando l’arma del delitto e procedendo al fermo del sospetto, il 74enne coinvolto nell’omicidio. L’arma, una pistola calibro nove, è stata sequestrata come prova dell’orrore accaduto nel tranquillo quartiere residenziale.

Questa tragedia mette in evidenza come anche i litigi apparentemente banali possano rapidamente sfociare in violenza estrema, portando dolore e sofferenza alle famiglie coinvolte e scuotendo la comunità nel suo complesso.

Mentre la comunità di Parete cerca di elaborare questo evento scioccante, le autorità continuano le loro indagini per far luce su quanto accaduto e assicurare che giustizia sia fatta per la vittima e la sua famiglia.

In un momento di dolore e confusione, è fondamentale riflettere sulla necessità di risolvere i conflitti in modo pacifico e trovare modi costruttivi per risolvere le divergenze senza ricorrere alla violenza.

Crisi umanitaria: oltre 16.000 evacuati per le inondazioni a Orenburg, Russia

Nel cuore degli Urali, la regione di Orenburg in Russia è stata colpita da inondazioni devastanti, costringendo oltre 16.000 persone a fuggire dalle proprie case in cerca di sicurezza. Secondo il servizio stampa del governo regionale, circa 1.100 di loro hanno trovato rifugio nei centri di accoglienza temporanea.

Il comunicato ufficiale rivela una situazione critica: “16.450 persone sono state evacuate dalle zone allagate, tra cui 219 bambini, e sono state sistemate in 35 centri di accoglienza temporanea. Sono stati forniti tre pasti al giorno e sono state create tutte le condizioni di vita necessarie”, afferma il rapporto, come riportato dall’agenzia Tass.

Le inondazioni hanno spazzato via non solo case, ma anche la normalità quotidiana di migliaia di persone, mettendo a dura prova la resilienza della comunità locale. Mentre i soccorsi sono in corso e le persone sfollate cercano rifugio e assistenza, la situazione rimane fluida e incerta.

Le autorità locali e gli operatori umanitari stanno facendo del loro meglio per affrontare questa crisi senza precedenti, fornendo aiuti, conforto e sostegno alle famiglie colpite. Tuttavia, resta urgente la necessità di risorse aggiuntive e di solidarietà internazionale per affrontare questa emergenza in continua evoluzione.

Mentre il mondo guarda con preoccupazione alle inondazioni che hanno colpito Orenburg, è importante unire gli sforzi per garantire che coloro che sono stati colpiti da questa tragedia ricevano il sostegno di cui hanno disperatamente bisogno per ricostruire le loro vite.

Amman, l’enigma degli “oggetti volanti” durante l’attacco iraniano

Nella calma notturna di Amman, la capitale giordana, il cielo è stato improvvisamente attraversato da misteriosi “oggetti volanti”. Questo evento ha scatenato non solo l’attenzione internazionale, ma anche interrogativi sulla sicurezza della regione.

Il governo giordano ha annunciato di aver intercettato tali oggetti, rassicurando i cittadini sulla loro incolumità. Tuttavia, ciò solleva interrogativi cruciali: chi sono i responsabili di questi misteriosi voli? Cosa intendevano raggiungere?

Secondo quanto riportato dal Guardian, le autorità giordane non hanno fornito ulteriori dettagli su questi “oggetti volanti”, alimentando speculazioni e teorie sulla loro origine e scopo. Alcuni esperti suggeriscono che potrebbero essere stati parte di un attacco iraniano, mentre altri ipotizzano la possibilità di un fenomeno naturale o tecnologico sconosciuto.

La Giordania, una nazione nota per la sua stabilità in una regione spesso travagliata, si trova ora al centro di un enigma internazionale. L’episodio solleva preoccupazioni sulla sicurezza e la stabilità della regione nel suo complesso, mentre i leader politici di tutto il mondo si affrettano a esprimere solidarietà e supporto al governo giordano.

Mentre gli investigatori continuano a indagare sull’incidente e sulle sue possibili implicazioni, la popolazione locale rimane in attesa di risposte concrete. In un mondo già instabile, l’incertezza portata da questi “oggetti volanti” aggiunge un altro strato di complessità e preoccupazione.

In attesa di ulteriori sviluppi, restiamo vigili e speriamo che la verità su questo enigma venga presto alla luce, portando con sé chiarezza e rassicurazione per tutti coloro che sono stati coinvolti.

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