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Continuano i controlli ‘Alto Impatto’ al Parco Verde di Caivano. Piantedosi: bilancio tra due mesi

Gli agenti del commissariato di Afragola, con la collaborazione del reparto Prevenzione crimine Campania, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nel comune di Caivano e in particolare nel “Parco Verde”. Nel corso del servizio, gli operatori hanno identificato 83 persone, di cui 20 con precedenti di polizia, controllato 46 veicoli e contestato 12 violazioni del Codice della strada.

Nessuna anticipazione dal ministro dell’Interno Piantedosi sugli sviluppi dell’inchiesta sulla violenza di gruppo consumata a Caivano nei giorni scorsi. “Le indagini sono riservate” taglia corto. Dal ministro, invece, arriva una interpretazione sul cosiddetto decreto Caivano: “Non credo ci sia una visione carcerocentrica, bisogna cominciare a responsabilizzare il minore e prenderlo in carico, intercettarlo prima che delinqua”. Al ministro viene chiesto se si procederà con tolleranza zero sull’occupazione abusiva degli immobili: “Tolleranza zero su alloggi occupati” – la risposta di Piantedosi che tuttavia fa un distinguo. “Ci sono irregolarità e illegalità, il tema è complesso, dove sia linea di confine tra irregolarità che non saranno tollerate e quelle per le quali avere un occhio di riguardo vedremo. Troveremo una via di mezzo da seguire. Quello che posso confermare è una presenza costante e il controllo del territorio con una presenza rafforzata in contesti cittadini che andranno individuati”. “Nulla è fatto – ha concluso Piantedosi – per esigenze temporali o contingenti o per soddisfare esigenze temporanee. Le risorse che stiamo dando saranno se possibile crescenti man mano che porteremo avanti il piano di potenziamento complessivo degli organici di polizia. Ci diamo appuntamento qui tra un paio di mesi – ha concluso – e vedremo se saranno state passerelle o viceversa azioni frutto di una metodologia rinnovata che porteremo avanti in modo sistematico”.

Polizia di Stato: incarichi a dirigenti Questura di Napoli

Nel quadro della riorganizzazione degli uffici della Questura di Napoli e dei Commissariati di città e di provincia, sono stati assegnati i seguenti incarichi a dirigenti e direttivi della Polizia di Stato: – vice questore Alberto Mannelli, da dirigente del Commissariato Bagnoli, assume l’incarico di dirigente del Commissariato di San Giuseppe Vesuviano; – vice questore Livia Nicodemo, da dirigente del Commissariato Dante, assume l’incarico di dirigente del Commissariato di Afragola; – vice questore Gian Vito Zazo, da dirigente del Commissariato di Afragola, assume l’incarico di dirigente del Commissariato di Acerra; – vice questore Angelo Iervolino, da vice dirigente del Commissariato di Castellammare, assume l’incarico di dirigente del Commissariato Dante; – vice questore aggiunto Andrea Canciani, da vice dirigente del Commissariato San Ferdinando, assume l’incarico di dirigente del Commissariato Posillipo; – vice questore aggiunto Vincenzo Coletta, da vice dirigente del Commissariato di Portici-Ercolano, assume l’incarico dirigente del Commissariato Bagnoli; – vice questore aggiunto Giulio Masini, in servizio all’Ufficio di Gabinetto, assume l’incarico di vice dirigente del Commissariato San Giovanni-Barra; – vice questore aggiunto Tommaso Pintauro, da vice dirigente del Commissariato San Giovanni, assume l’incarico di vice dirigente del Commissariato San Ferdinando. Inoltre, presso l’Ufficio di Gabinetto sono stati assegnati il commissario capo Brunella Marziani, in qualità di Portavoce del Questore e responsabile della VI Sezione Relazione Esterne; il commissario capo Daniele Palmieri, il commissario capo Pio D’Amico e il commissario capo Luigi Luongo. Il vice questore aggiunto Silvia Marino, proveniente dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia, assume l’incarico di responsabile della IV Sezione Reati in danno dei minori e reati sessuali della Squadra Mobile di Napoli mentre il Commissario Capo Francesco D’Avino, dalla Digos della Questura di Ferrara, assume l’incarico di responsabile della Squadra Tifoserie della Digos di Napoli. Infine, quattro funzionari in arrivo presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Napoli; si tratta del commissario capo Gianluca Sorrentino, commissario capo Alessandro Petrazzuolo, commissario capo Salvatore Di Cristofaro e il commissario capo Emilia Amendola.

Furti in case e negozi, sgominata banda di ladri a Salerno

Nell’arco di otto mesi avrebbe messo a segno una serie di furti in appartamenti e negozi dai quali sono stati rubati preziosi, orologi di pregio e prodotti di elettronica di alta gamma per circa 100mila euro. La Polizia di Stato sta eseguendo il fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Salerno nei confronti di diversi indagati di nazionalità georgiana, la maggior parte irregolari sul territorio nazionale, a cui gli inquirenti contestano i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, furti in abitazione, furti in esercizi commerciali nonché ricettazione. Parte della refurtiva è stata recuperata dalla Squadra Mobile di Salerno nel corso delle indagini.

Minaccia ex sotto casa con un coltello, arrestato

Chiamate telefoniche, pedinamenti, fino alla minaccia di morte, sotto casa, con un coltello. E’ accaduto nel Sannio: un uomo di 47 anni è stato arrestato.

E’ stata la squadra mobile di Benevento a dare esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, nei confronti dell’ex della donna: è accusato di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori. In particolare, nella ricostruzione dei fatti sono emerse una serie di condotte violente e minacciose messe in atto durante la convivenza matrimoniale. Poi, dopo la separazione nel marzo scorso, le persecuzioni sono continuate e aumentate. Fino alla minaccia di morte.

Era sfuggito a due blitz, boss della camorra arrestato

La Polizia di Stato ha rintracciato e arrestato al parco Green Village di Castel Volturno (Caserta), il 31enne Gesualdo Sartori, ritenuto al vertice del clan partenopeo Mazzarella.

Sartori, ricercato da oltre un anno, era sfuggito a due blitz anticamorra, l’ultimo realizzato il 9 agosto scorso dalla Polizia, che nell’ambito di una indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di nove persone, indagate a vario titolo dei reati di tentata estorsione, intralcio alla giustizia, detenzione e porto di arma comune da sparo, tutti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di aver agito per agevolare la camorra; un’indagine avviata in seguito alla denuncia presentata dal gestore di un ristorante dell’hinterland napoletano, cui gli emissari del clan avevano indirizzato ripetute richieste estorsive tra aprile e maggio scorsi.

Al momento dell’arresto a Sartori è stato notificato anche un altro provvedimento di detenzione cautelare emesso nel maggio 2022, cui il 31enne era anche in quel caso sfuggito, e relativo ad un omicidio e ad un tentato omicidio, avvenuti l’11 ottobre 2009 in via Pazzigno, in concorso con altre cinque persone. Sartori è stato condotto nel carcere di Secondigliano.

Stazione di Napoli, arrestati due rapinatori e uno scippatore

Agenti di Polizia del reparto operativo di Napoli Centrale, durante gli ordinari servizi di controllo in stazione, hanno arrestato un cittadino napoletano di 41 anni e un algerino di 33 anni, entrambi con precedenti di polizia, per rapina e lesioni personali; poco dopo, hanno arrestato un altro cittadino di 57 anni per furto con strappo aggravato. In particolare, nel primo caso, la vittima della rapina è stata avvicinata nei pressi di un fast food, all’esterno della stazione, da due persone che, in modo amichevole le avevano chiesto il cellulare per fare una telefonata per poi allontanarsi con il telefono. Accortasi del “raggiro”, la vittima ha inseguito uno dei due uomini cercando di recuperare il telefono; uno dei rapinatori, l’algerino, è stato immediatamente bloccato dai poliziotti intervenuti, mentre il secondo, riconosciuto attraverso le telecamere di videosorveglianza, è stato rintracciato, poco dopo, all’interno della stazione. Su disposizione del pm di turno i due arrestati sono stati portati al carcere di Poggioreale per la successiva convalida. Dopo poche ore, all’interno della stazione di Napoli Centrale, precisamente nel piano sottoposto per l’accesso alla metropolitana, un uomo ha strappato il cellulare dalle mani di una donna che ha reagito ed inseguito lo scippatore riuscendo a recuperare il proprio cellulare dopo una colluttazione. Bloccato nell’immediato dalle guardie giurate in servizio, l’uomo è stato arrestato dagli operatori Polfer giunti sul posto. Su disposizione del pm di turno, l’arrestato è stato condotto presso le camere di attesa della locale Questura in attesa del giudizio direttissimo.

Nel Casertano polizia salva donna in crisi respiratoria

Nel Casertano la Polizia ha salvato una donna in crisi respiratoria. Gli agenti sono intervenuti nel parco urbano di Marcianise. Gli operatori della squadra volante del commissariato di Marcianise, appositamente formati per il primo soccorso sanitario, hanno prestato le prime cure alla donna che ha così ripreso a respirare. La donna è stata poi affidata alle cure dei sanitari del 118 che, allertati dall’equipaggio, sono arrivati immediatamente dopo.

Napoli furto a turista in fila per un taxi, polizia lo blocca

Ha approfittato della calca allo stazionamento dei taxi per aprire lo zaino di una turista in fila e rubarne il contenuto. Ma l’uomo, un ventenne libico, è stato fermato dalla polizia nonostante la sua resistenza con calci e pugni. E’ accaduto ieri pomeriggio, davanti alla stazione centrale di Napoli.

I poliziotti operanti all’interno della stazione avevano notato subito un soggetto che, con fare sospetto, si aggirava fra persone e bagagli. Poco dopo, l’uomo è uscito all’esterno della stazione e, approfittando della folla in attesa dei taxi, con mossa fulminea ha aperto lo zaino della turista. Immediatamente, gli operatori sono intervenuti bloccando l’uomo. Dai successivi accertamenti è emersa a suo carico un’ ordinanza di convalida dell’arresto e applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale di Aosta.

Violente proteste in Francia dopo l’uccisione di un adolescente: arresti e disordini nelle principali città

La violenza continua a scuotere la Francia dopo l’uccisione da parte della polizia di un 17enne di nome Nahel a Nanterre. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, le città di Parigi, Marsiglia e Lione rimangono le più colpite, con disordini, saccheggi e danneggiamenti alle proprietà. Nelle ultime ore, sono stati effettuati altri 719 arresti in tutto il paese.

Nonostante ciò, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha dichiarato che la notte di sabato è stata più tranquilla grazie all'”azione determinata” delle forze dell’ordine. Tuttavia, la situazione rimane tesa e le proteste continuano a scuotere molte parti del paese.

Vincent Jeanbrun, sindaco di Haÿ-les-Roses, a sud di Parigi e portavoce dei Républicains, ha denunciato su Twitter l’attacco subito nella sua abitazione durante la notte di sabato. Un gruppo di rivoltosi, a bordo di un’auto dopo aver sfondato il cancello di ingresso, ha incendiato il veicolo con l’intento, secondo fonti vicine a Jeanbrun, di dare fuoco alla casa. La moglie e i figli del sindaco si trovavano all’interno e sono rimasti feriti nello scontro.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto una riunione all’Eliseo per fare il punto sulla situazione dei disordini nel paese. Nel frattempo, la nonna di Nahel ha lanciato un appello, chiedendo ai manifestanti di fermarsi e di non distruggere vetrine, scuole e autobus, ricordando che ci sono madri che soffrono a causa di questi atti di violenza.

La protesta si è estesa anche in Svizzera, dove sei ragazzi e un adulto sono stati arrestati a Losanna in relazione alle proteste scatenate in Francia. Più di un centinaio di giovani si è radunato nel centro di Losanna e ha attaccato diversi negozi. Le autorità svizzere sono intervenute per mantenere l’ordine e sono stati effettuati sette arresti.

La situazione rimane fluida e le autorità stanno lavorando per riportare la calma e garantire la sicurezza dei cittadini. La questione delle disuguaglianze sociali è stata sollevata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che sottolinea l’importanza di affrontare questo problema in modo efficace.

La situazione rimane delicata e richiede un’attenzione costante da parte delle autorità e della società nel suo complesso per trovare soluzioni pacifiche e durature.

Proteste violente in Francia: Quarto giorno di scontri dopo la morte di un giovane ucciso dalla polizia

Proteste violente in Francia per il quarto giorno consecutivo dopo la morte di un ragazzo di 17 anni ucciso dalla polizia. Le fiamme hanno distrutto i luoghi delle manifestazioni e quasi 1.000 persone sono state arrestate.

Nonostante il divieto annunciato il giorno precedente per tutti gli “eventi su larga scala” nel paese, le proteste sono continuate fino alle prime ore di sabato, con episodi di violenza che si sono verificati in diverse città, secondo quanto riportato da CNN.

Il Ministero dell’Interno francese ha reso noto che, nella quarta notte di violenza, sono state arrestate 994 persone. Sono state segnalate 2.560 incendi sulle strade pubbliche, 1.350 automobili sono state bruciate e si sono verificati 234 episodi di danni o incendi negli edifici. Inoltre, 79 poliziotti e gendarmi sono rimasti feriti durante la notte di venerdì e sono stati registrati 58 attacchi alle stazioni di polizia e gendarmeria.

I video diffusi sui social media, geolocalizzati da CNN, mostrano scene di spari rapidi da un fucile automatico durante la notte a Lione, fuochi d’artificio rilasciati durante una protesta e manifestanti accanto a fuochi ardenti.

Nel Porto Vecchio di Marsiglia si è verificata un’esplosione venerdì sera, ma non sono stati segnalati feriti. Sono state condivise anche immagini che mostrano i danni alla biblioteca Alcazar di Marsiglia, vandalizzata durante la notte.

Nonostante l’impiego di 45.000 agenti di polizia, unità speciali, veicoli blindati ed elicotteri in tutto il paese venerdì, la violenza è proseguita.

Il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, aveva dichiarato in precedenza a BFMTV che la violenza si era “notevolmente attenuata” e che la situazione nella regione parigina era più tranquilla, sebbene le cose rimanessero tese a Marsiglia e Lione. Darmanin ha poi annunciato su Twitter l’invio di rinforzi a Marsiglia in seguito alle segnalazioni del sindaco locale riguardo a episodi di violenza e saccheggio.

Nella notte precedente, 917 persone erano state arrestate, tra cui anche ragazzi di soli 13 anni, secondo quanto riferito da Darmanin a TF1.

Qual è il motivo delle proteste?

Le proteste in Francia sono una risposta alla morte di Nahel, un ragazzo di 17 anni ucciso durante un controllo stradale martedì mattina nella periferia di Parigi a Nanterre. Le immagini dell’incidente, filmate da un passante, mostrano due agenti dalla parte del guidatore dell’auto, uno dei quali spara il suo revolver al guidatore nonostante quest’ultimo non sembri rappresentare un immediato pericolo.

Secondo il procuratore di Nanterre, Pascal Prache, l’agente ha dichiarato di aver sparato per paura che il ragazzo investisse qualcuno con l’auto.

L’

agente è attualmente oggetto di un’indagine formale per omicidio volontario ed è stato posto in custodia preventiva. Nonostante gli appelli delle massime autorità di avere pazienza e lasciare che il sistema di giustizia segua il suo corso, un numero consistente di persone in tutta la Francia rimane scioccato ed arrabbiato, in particolare giovani uomini e donne di colore che sono stati vittime di discriminazione da parte della polizia. Nahel era di origine algerina.

Le proteste sembrano essersi estese anche alle regioni d’oltremare della Francia.

Secondo una dichiarazione del sindaco, un uomo è stato ucciso da un “proiettile vagante” durante gli scontri a Cayenna, capitale della Guiana francese, giovedì sera.

Darmanin ha dichiarato che la morte di Nahel “non può giustificare il disordine e la delinquenza”, mentre il ministro della Giustizia francese, Éric Dupond-Moretti, ha chiesto “ferme sanzioni” contro i facinorosi e ha affermato che “la giustizia non si ottiene saccheggiando, distruggendo istituzioni pubbliche e attaccando le persone”.

Lo stato di emergenza non è considerato necessario dall’Eliseo

Un livello di violenza e sommossa di questa portata non si vedeva dal 2005, quando la morte di due ragazzi adolescenti, nascosti dalla polizia, provocò settimane di rivolte e spinse il governo a dichiarare lo stato di emergenza.

Tuttavia, il governo francese ha finora resistito a dichiarare lo stato di emergenza questa volta.

Un portavoce dell’Eliseo ha dichiarato venerdì che lo stato di emergenza non era “necessario” e che una “risposta graduale” alla violenza degli ultimi giorni era “più appropriata”. Il portavoce ha sottolineato che lo stato di emergenza del 2005 era stato proclamato “dopo circa 9 giorni di violenza” e ha aggiunto che la legge in merito era un “eccezione” che dovrebbe essere utilizzata solo “quando la situazione sul campo lo richiede”.

“Questa non è la rivolta dei quartieri. Questo non riguarda i quartieri emarginati. Si tratta dell’azione di una minoranza delinquente”, ha dichiarato il portavoce, negando che dietro l’incidente ci fosse una motivazione di carattere razziale e insistendo sul fatto che si trattasse di un “atto individuale” che non rappresenta la polizia nel suo complesso.